A nt o ne llo Va nni
UOMINI CHE IMPARANO AD AMARE
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«Il cuore maschile non è freddo e incapace di amore, al contrario c’è un’enorme ricchezza che non chiede altro che di venire ritrovata e riconosciuta con passione».
€ 16,50
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A n t o n e l l o Va n n i
UOMINI CHE IMPARANO AD AMARE Percorsi maschili per costruire un matrimonio felice
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Antonello Vanni
UOMINI CHE IMPARANO AD AMARE Percorsi maschili per costruire un matrimonio felice
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© EDIZIONI SAN PAOLO s.r.l., 2016 Piazza Soncino, 5 - 20092 Cinisello Balsamo (Milano) www.edizionisanpaolo.it Distribuzione: Diffusione San Paolo s.r.l. Piazza Soncino, 5 - 20092 Cinisello Balsamo (Milano) ISBN 978-88-215-9877-7
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Oggi l’amore duraturo, fedele, coscienzioso, stabile, fertile è sempre più deriso e guardato come se fosse roba dell’antichità. (Papa Francesco, Sinodo sulla famiglia, ottobre 2015) A nulla servono la rabbia, l’odio o la lotta per la vendetta e il potere. Solo ciò che poggia sull’amore (forza costruttiva del mondo vivente) e ha l’amore come obiettivo può avere risultati positivi. (Claudio Risé) E sarà sempre un nuovo gioco, per tenere acceso il fuoco nel lungo tempo da venire... (Eugenio Finardi) Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità. (Pablo Neruda)
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Introduzione
Caro amico, ti scrivo...
Caro amico, inizio a scriverti nel giorno in cui festeggio il diciannovesimo anniversario di matrimonio. La prima emozione che ho provato questa mattina è stata la contentezza: diciannove anni passati felicemente sono tanti, non solo per un matrimonio, ma anche per la vita di una persona! La seconda emozione è stata invece una sensazione più strana, una specie di sorpresa amara, come quella che prova chi sopravvive per caso a un disastro naturale o a un attacco terroristico. Ti spiego il perché. In tutti questi anni, ho visto naufragare il matrimonio di molti amici, parenti e colleghi, con tutto il malessere che questo ha causato nella loro vita. Nel frattempo ho scoperto, in occasione di conferenze che ho tenuto in diverse città italiane, il grave disagio delle madri e dei padri separati, molti dei quali dopo aver perso la casa e la famiglia sono stati costretti a mangiare alla Caritas o a dormire in macchina. Ho anche studiato e poi spiegato nei miei libri il pesante trauma provato dai bambini e dagli adolescenti durante la 7
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separazione dei genitori, una sofferenza che mi rende molto triste e che vedo ogni giorno nel mio lavoro di insegnante... Ecco, forse ora inizi a capire: rispetto a tutti questi drammi, e considerato l’incessante aumento di separazioni nel nostro Paese, mi sento quasi un miracolato, uno scampato a una tempesta che ha travolto, e tuttora travolge, migliaia di matrimoni: fino ad ora il mio ha resistito, ne sono contento, ma se mi guardo intorno sono circondato da un paesaggio pieno di rovine.
Butta le ricette...
Se hai scelto di leggere questo libro è perché probabilmente sei sul punto di sposarti, oppure sei già sposato e desideri migliorare, arricchire o rendere più salda la tua relazione coniugale. Quindi, dopo quello che ti ho raccontato, credo che tu ti stia chiedendo in che modo il mio matrimonio è rimasto in piedi, che cosa ne ha impedito fino ad ora il crollo, e forse vorresti anche qualche consiglio. Mi dispiace, ma non lo so di preciso neppure io, non ho ricette da darti, anzi... ho ancora tutto da imparare! Non posso neppure consigliarti libri particolari che trattano questioni simili. Ho provato a fare qualche ricerca su Internet, ma ho trovato solo libri e riviste che parlano di successo con le donne, di soddisfazione sessuale e di come avere più soldi o un fisico palestrato per fare colpo sulle ragazze. Non che queste cose non siano importanti, ma il nostro argomento è un altro: 8
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imparare ad amare una donna, per essere più felici insieme, in un matrimonio che duri. Vedi, alla mia generazione e alla tua nessuno ha insegnato ad amare e questo è uno dei tanti motivi per cui i matrimoni falliscono, le famiglie si spezzano e tanti figli soffrono. Pochi fortunati hanno avuto dei buoni genitori, che hanno fatto loro da modello positivo, insegnando con l’esempio che cosa significa essere davvero marito e moglie. Per gli altri, come me e forse come te, rimangono solo dubbi, interrogativi, paure e disorientamento su come comportarsi. Che cosa fare allora? Come ti ho detto, non ho ricette da darti, però avrei una prima proposta: non aspettiamoci nessun aiuto dall’esterno e ri-partiamo da noi stessi, in quanto maschi che desiderano imparare ad amare per essere felici e rendere felice chi ci circonda. Il mondo intorno a noi non ha molto da offrirci su questo, è interessato al denaro, alla politica, all’andamento delle borse, al nuovo smartphone... Dobbiamo quindi cercare prima di tutto dentro di noi: per capire chi siamo veramente, per mettere al centro quello in cui crediamo, per darci priorità e obiettivi concreti riguardo al nostro matrimonio, trovando la forza e la motivazione per affrontare le difficoltà che incontreremo. Come puoi notare si tratta di un lavoro più impegnativo di quello che ti suggeriscono le riviste nella sala d’aspetto del dentista, in cui sei maschio solo se stai connesso grazie all’ultima offerta commerciale o se sei un calciatore famoso circondato da supermodelle. Per questo, prima di cominciare, dobbiamo attrezzar9
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ci in modo semplice ma adeguato all’impegno che ci aspetta.
... e prepara una bussola, scarponi, corde e zaino
Gli attrezzi che ci servono sono proprio questi: quelli di chi parte per la montagna, lasciandosi indietro per qualche giorno i problemi del lavoro, la fretta, la noia, la macchina e le ore passate on line. Nel desiderio di stare in pace, di godersi un po’ il silenzio, l’aria fresca e gli scenari di natura incontaminata che le nostre vallate ancora regalano. Ma anche nella consapevolezza che ogni viaggio prevede un ritorno in cui, se tutto è andato bene, il nostro modo di vedere noi stessi, gli altri e la realtà ci appaiono in un’ottica nuova e, speriamo, migliore. La bussola ci serve per mantenere la direzione, almeno in modo approssimativo, dato che cammineremo su un terreno come ti ho detto inesplorato e impervio: noi stessi. Noi stessi come fidanzati, mariti, padri, nonni e in particolare: maschi. La meta è invece più certa: migliorare la nostra capacità di amare e vivere un matrimonio più felice. Gli scarponi servono proprio perché dovremo muoverci al di fuori dei comodi sentieri dei turisti improvvisati, che vogliono passeggiare sicuri e senza fatica, fermandosi o tornando indietro al minimo ostacolo. Imparare ad amare richiede impegno, sforzo, intenzione, lotta e sacrificio. Non è qualcosa che ci viene regalato o è in saldo all’ipermercato. Far durare un matrimonio al giorno d’oggi è un’impresa appas10
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sionante, ma ancora più difficile, anche perché puoi pensare di risolvere più facilmente i problemi presentandoti dal sindaco e tagliando corto con il nuovo divorzio breve. Corde, ma anche ganci, nodi e scalette, sono decisivi così come la compagnia di altri uomini. In questo itinerario infatti un maschio non può avventurarsi da solo, ha bisogno di compagni di viaggio cui aggrapparsi, cui tendere la mano per sostenersi e a cui affidarsi in fiducia e sicurezza. Ognuno deve guidare e aiutare l’altro, come in una cordata appunto. Vedi, oggi i maschi non parlano molto tra di loro dei sentimenti, del modo di amare e del loro matrimonio. Ed è parecchio strano perché, in tutte le epoche e in tutti i luoghi, l’amore è stato uno dei principali ambiti della ricerca ed espressione maschile: nell’arte, nei trattati, nella poesia, nella musica, nella filosofia... Ora che ci penso, mi sembra allora opportuno proporre una nuova “comunità maschile” sull’amore, ad esempio un gruppo su Facebook di tipo “chiuso”, cioè a cui solo gli uomini possono iscriversi. Praticamente un club on line esclusivamente maschile: per poter esprimere e condividere i nostri sentimenti sull’amore, le donne e il matrimonio. Cerca su Facebook “Uomini che imparano ad amare”, o clicca qui https://www. facebook.com/groups/402913386570547/. Mi troverai con altri amici, e se sei interessato mandaci la richiesta di iscrizione. Infine lo zaino: oltre al necessario per l’escursione dovrai metterci una macchina fotografica, un quaderno e qualche penna. Ti serviranno per fissare immagini del percorso (cioè di te stesso), per prendere 11
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appunti e, se ne hai voglia, per fare qualche esercizio di riflessione che ti proporrò. Forse ti sembra strano o infantile, ma in realtà è come tenere un diario di viaggio: fa crescere chi lo scrive, rimane come ricordo, e può essere sempre riaperto per cercare risposte nei momenti di difficoltà.
Prima di partire, stringiamo un patto con noi stessi
Tutto è pronto, ma prima di partire ci serve un’ultima cosa. Può essere infatti di grande aiuto farci una promessa, o ancora meglio stringere un patto con noi stessi. Questo è il patto: nonostante tutti gli ostacoli, i dubbi e i timori che incontreremo ci impegneremo con costanza e serietà per imparare ad amare. Ti propongo quindi un primo esercizio per il tuo diario di viaggio: stabilisci, scrivendolo, il patto che vuoi fare con te stesso, vedrai che ti servirà più di quanto credi. Qui, per farti un esempio, ti propongo il mio “patto con me stesso”. Tieni presente che alla base delle mie personali riflessioni c’è sempre il riferimento alla fiducia che nutro in Dio, ma tu sei libero di procedere secondo le tue convinzioni. Infatti dopo il mio esempio troverai un modello aperto che potrai compilare come vuoi.
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Patto con me stesso Data: 21 giugno 2016 - Ho deciso di scrivere questo libro perché mi sono sposato prendendo un impegno con una donna, vivendolo nel matrimonio elevato da Cristo Signore alla dignità di sacramento. Un sacramento non è un gioco, né un semplice contratto a tempo determinato! Per me è una cosa seria, su cui lavorare a fondo. Scrivere un libro è un modo per farlo (però magari ce ne sono anche altri tutti da scoprire o inventare...). - Voglio quindi impegnarmi a riflettere, studiare e pregare per capire in che modo posso rinsaldare, arricchire e migliorare questo matrimonio. - So che il percorso sarà difficile perché dovrò confrontarmi con me stesso in quanto maschio, riconoscere i miei limiti e difetti, analizzare le cause che portano gli uomini e le donne a separarsi piuttosto che ad affrontare le difficoltà della vita di coppia per risolverle. - Cercherò il confronto su questi temi con altri uomini perché solo nella solidarietà maschile, nell’aiuto e ascolto reciproci, è possibile maturare un’identità forte e capace di amare con generosità e libertà. - Sono curioso di questa avventura perché chissà che cosa troverò in questo percorso! Magari scoprirò cose interessanti sull’identità maschile, sulle mie qualità e risorse positive che ancora non riconosco e non valorizzo, sugli uomini e l’amore, sulla presenza di Dio nel matrimonio. Cose che magari nessuno mi ha mai detto. Sarà quindi anche un po’ divertente, mi farà crescere e starò meglio con me stesso e con gli altri. - Ecco il mio patto con me stesso: a) arrivare fino alla fine di questo libro a tutti i costi, a prescindere dal lavoro, dal poco tempo, dalle distrazioni quotidiane, nella convinzione che questa fatica mi permetterà di essere più felice con mia moglie. b) Svolgere sul mio diario di viaggio gli esercizi. c) Praticare subito concretamente nella mia vita e nel mio matrimonio gli spunti utili che troverò in questo libro. Anche per vedere se succede... qualcosa di nuovo e di piacevole!
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Ora tocca a te scrivere il tuo “patto con te stesso”. Segui lo schema qui sotto, o inventane liberamente uno personalizzato.
PATTO CON ME STESSO Data: Ho deciso di leggere questo libro perché ............................. ........................................................................................... ........................................................................................... ........................................................................................... Voglio quindi impegnarmi a ................................................ ........................................................................................... ........................................................................................... ........................................................................................... So che il percorso sarà difficile perché ................................. ........................................................................................... ........................................................................................... ........................................................................................... Cercherò il confronto su questi temi con altri uomini perché ........................................................................................... ........................................................................................... ........................................................................................... Sono curioso di questa avventura perché ............................. ........................................................................................... ........................................................................................... ........................................................................................... Ecco il mio patto con me stesso: ......................................... ........................................................................................... ........................................................................................... ...........................................................................................
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Cronache maschili poco note: a proposito di patti e di promesse
Non so se hai mai sentito parlare dei Promise Keepers (www.promisekeepers.org), un’organizzazione no profit, composta esclusivamente da maschi. Nata negli USA nel 1990 da un’intuizione di Bill McCartney, giocatore e allenatore di football, all’epoca del primo meeting contava 72 uomini, per trasformarsi poi in un’organizzazione di sei milioni di affiliati che oggi riempiono gli stadi in megaraduni di due o tre giorni. La sua principale convinzione è questa: se gli uomini instaurano un forte legame tra di loro, condividendo l’esperienza religiosa cristiana, possono cambiare positivamente la propria esistenza e il mondo. Si chiamano Promise Keepers perché il loro programma è costituito da sette promesse da mantenere, da sette patti che ognuno stringe con sé e con gli altri uomini (ti ricordi la cordata?). Non sto ad elencarti tutte queste promesse, e neppure ti invito a diventare un promise keeper, perché questa organizzazione presenta anche atteggiamenti molto criticati. Te ne cito solo due, utili nella nostra ricerca di spunti per imparare ad amare e a migliorare il nostro matrimonio. E che possiamo praticare già da oggi: – Promessa n. 2: un promise keeper si impegna a stabilire e coltivare relazioni solidali con gli altri uomini, riconoscendo di avere bisogno di fratelli che lo aiutino a mantenere le sue promesse. – Promessa n. 4: un promise keeper si impegna a far crescere la sua famiglia e il suo matrimonio attraverso l’amore, la protezione e i valori biblici. 15
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Tutto questo a noi italiani può sembrare un po’ strano e visionario, ci suona lontano dalla nostra cultura. Però è bello sapere che nel mondo ci sono maschi che insieme inventano iniziative del genere, senza vergognarsi di perseguire davvero nella loro vita obiettivi così particolari come il “mantenere una promessa”. Consiglio del giorno: oggi potresti… Farle sentire che stai cambiando, che hai iniziato un nuovo percorso di crescita interiore per imparare ad amare e ad amarla di più. Sii creativo e divertiti: trova il tuo modo per farlo!
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