edoardo traversa | architecture portfolio | 2017

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e d o a r d o

t r a v e r s a


curriculum vitae


e d u c a z i o n e 09.2006 | 07.2011 Scuola superiore Liceo Scientifico Enrico Fermi (Bologna), Piano Nazionale Informatica e Matematica (PNI) 09.2011 | in corso Università degli Studi di Bologna Scuola di Ingegneria e Architettura, Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Ingegneria Edile-Architettura

e s p e r i e n z e 09.2016 | 02.2017 Erasmus+ Project - Universidade do Minho Escola de Engenharia Civil e Arquitetura 26.05.2017 | 02.06.2017 Workshop - International Design Seminar ((InDeSem2017) Faculty of Architecture and the Built Environment, TU Delft (NL)

l i n g u e Italiano

lingua madre

Inglese

capacità di interazione con spontaneità e di scrittura e lettura con alta competenza [ livello certificato B2 ]

Portoghese

conoscenza di base [ livello certificato A2 ]

s k i l l s

&

s o f t w a r e s

.laser cutter & modellismo .esperienza nel lavoro di gruppo softwares autodesk autocad sketchup pro | podium revit architecture

rhinoceros grasshopper | millipede adobe photoshop

adobe illustrator adobe indesign microsoft office | open office

28.09.2016 | 01.10.2016 TopOpt Fil @ Bologna Design Week Urban Center - Sala Borsa - Bologna

09.06.2017 | 11.06.2017 theRotterdam @ Rotterdamse Dakendagen Groothandelsgebouw - Rotterdam

e s p o s i z i o n i 07.07.2016 | 28.07.2016 TopOpt Fil @ Fusion Filicori Zecchini Store - Bologna

a l t r i

i n t e r e s s i

graphic design - fotografia - musica


progetti


p r o g e t t i tower in Emilia

composizione architettonica | paesaggio | spazio pubblico 2014

TopOpt Fil

composizione architettonica | architettura parametrica | flagship store 2016

theROT TERDAM

studio delle forme | workshop | antropologia 2017

Architectonic Photocollage

tesi di ricerca | studio delle forme | composizione architettonica 2017


tower in Emilia

composizione architettonica |paesaggio |spazio pubblico 2015 con Matteo

Il lotto è isolato e ha problemi di colleg paese di Finale Emilia a causa del passa Panaro e dell'argine a nord del lo

E' stato individuato un percorso ciclab oltre il fiume Panaro e un circuito ciclope chilometri che forma un anello che gira in di Finale Emilia; lungo questo perc organizzati eventi e passeggiate ed una chiamata “Magnafinal”.

L'unico possibile accesso per mezzi mo individuato a sud dell'area d'interesse, e n collegamento diretto e agevole al c

Calisesi

"Magnafinal" è una passeggiata enogas attraversa il centro storico e le campa Emilia ed è intervallata da soste strettam alla cucina e ad attività legate alla p prodotti tipici locali.

Il percorso è strutturato su tappe dis chilometro l’una dall’altra dove ristora aderiscono all’iniziativa. Le tappe sono ampi spazi, alcuni offerti dal comune d ed altri messi a disposizione da privati ci possibile al contempo rifocillarsi e paesaggio circostante.

Il progetto prevede due accessi, uno collega ai percorsi ciclopedonali al di là uno a sud che permette l'accesso al lotto motorizzati.

Per l'allacciamento al percorso ciclopedo un attraversamento sul fiume e s l'intenzione di promuovere e valorizzare sostenibile a piedi, in bicicletta e a c

Il complesso potrà inserirsi all'interno d Magnafinal, come una delle possibili ta manifestazioni organizzate nel cor promuovendo attività ludiche organi famiglie e i bambini.

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Il tema progettuale propone lo studio e la progettazione di una torre rurale in un lotto situato a sud-ovest del paese di Finale Emilia. Il lotto è isolato ed ha problemi di collegamento con il paese a causa del passaggio del fiume Panaro. Per questo l'intervento prevede la realizzazione di un ponte che si collega all'esistente circuito ciclopedonale. Si è cercato di valorizzare, durante la progettazione, gli elementi del paesaggio agreste, come pioppeti ed altre coltivazioni, disposte in maniera rigorosa e geometrica. Domandandosi cosa possa servire a persone che, dopo il terremoto dell'Emilia del 2012, hanno perso la propria casa, i propri simboli ed in qualche modo una parte della loro identità culturale, il progetto vuole rispondere a questo problema con la realizzazione di uno spazio aggregativo che permetta a queste persone di ritrovare la propria identità favorendo la vita di comunità. Il progetto è dedicato ai bambini, che potranno svolgere attività ricreative, accompagnati dalle scuole e dalle famiglie, in un centro polifunzionale. Questo spazio reinterpreta la planimetria della corte tradizionale della pianura emiliana in chiave contemporanea. Il complesso è composto da tre edifici: una torre simbolica e

commemorativa, all'interno della quale possono essere allestite mostre, quattro laboratori interattivi per i bambini ed un edificio polifunzionale. Questi edifici, che sorgono al posto del "leggendario" bosco della Selvabella, sono simbolicamente protetti dalla natura. Per non alterare il paesaggio attuale e la sua geometria è prevista la piantumazione di un pioppeto a sud-ovest del blocco polifunzionale. La torre ha una funzione simbolico-commemorativa ed al suo interno viene percorsa la storia del paese di Finale Emilia dalle origini fino alla ricostruzione post-sisma. Pannelli espositivi ed installazioni sono disposti lungo il percorso articolato su cinque livelli da cui è possibile anche apprezzare il paesaggio circostante. La torre si inserisce in maniera delicata nel territorio delineando uno spazio in cui il protagonista è il paesaggio che non viene stravolto ma a cui viene aggiunto un simbolo contemporaneo nel rispetto della tradizione.

Digramma della mobilità


Il progetto prevede due accessi, uno a nord che si collega ai percorsi ciclopedonali al di lĂ del Panaro ed uno a sud che permette l'accesso al lotto anche a mezzi motorizzati.

La simb riperc ricos e ins cinqu circo

Per l'allacciamento al percorso ciclopedonale è previsto un attraversamento sul fiume e sull'argine con l'intenzione di promuovere e valorizzare una mobilità sostenibile a piedi, in bicicletta e a cavallo. Il complesso potrà inserirsi all'interno del percorso di Magnafinal, come una delle possibili tappe durante le manifestazioni organizzate nel corso dell'anno, promuovendo attività ludiche organizzate per le famiglie e i bambini.

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La torre ha una funzione di tipo simbolico-commemorativo e al suo interno viene ripercorsa la storia del luogo dalle origini fino alla ricostruzione post-sisma attraverso pannelli espositivi e installazioni disposti lungo un percorso, articolato su cinque livelli, da cui è possibile apprezzare il paesaggio circostante.

La geometria quadrata della pianta riprende la forma tradizionale della torre emiliana che viene citata anche nelle sue proporzioni ed in facciata. Entrando in questo spazio ci si trova in un percorso espositivo, paesaggistico ed architettonico. L'interno dell'edificio è caratterizzato da una complessa, e ricca di intrecci, scala monumentale che, salendo lungo tutta l'altezza della torre, accompagna il visitatore verso una sempre differente percezione dello spazio interno e del paesaggio esterno. Le distanze tra i piani diminuiscono in modo che lo spazio interno sia percepito più alto e slanciato. I livelli saturano lo spazio verticale lasciando liberi solo alcuni punti del piano terra da cui è possibile percepire la reale verticalità della torre. Sui prospetti esterni abbiamo delle lunghe aperture verticali che, partendo da terra, svelano le altezze e la disposizione interna dei piani. La torre è completamente rivestita di intonaco bianco grezzo ed a grana grossa, interrotto da incisioni orizzontali che riflettono la disposizione verticale degli spazi interni. 21 giugno | h12

21 giugno | h12

Digramma della mobilità

21 giugno | h15

21 giugno | h15

1:500Digramma della mobilità

Copertura dei laboratori

Il blocco a sud del complesso è riservato ai laboratori sensoriali e ricreativi dedicati a bambini in visita al centro. Gli spazi e i percorsi coperti permettono il riparo e sono un ottimo luogo di sosta, ricreativo ed aggregativo per chi visita il centro.

Copertura dei laboratori

C C

Coni visuali - Viste “paesaggistiche”

Coni visuali - Viste “paesaggistiche”

O. Nel laboratorio dedicato agli odori viene stimolata la memoria sensoriale dei profumi dei luoghi e dell'ambiente circostante. Il pioppeto potrà essere esplorato e i bambini saranno invitati ad andare a cercare oggetti con un odore particolare: terreno umido, pigne, foglie secche, pezzi di corteccia, gocce di resina, piante ed arbusti per poi riportarli nel laboratorio e confrontarsi con i compagni. C. Il laboratorio dedicato ai colori è strutturato in due parti: in prima fase i bambini sono invitati a cercare e dire quali colori secondo loro caratterizzino la pianura emiliana; nella seconda fase, in maniera divertente, sono invitati a disegnare e colorare soggetti a loro piacere usando principalmente tali colori.

O O

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Traslazione dei blocchi - Disposizione a “villaggio”

S

Percorso della luce

S. Nel laboratorio dedicato ai sapori i bambini vengono invitati a preparare semplici ricette locali e vengono svolti dei giochi che li invitano a riflettere Percorso della lucesulla differenza tra i quattro sapori fondamentali: amaro, dolce, salato e piccante. Il tutto all’interno di giochi che, nel confronto con gli altri possa stimolare, in modo divertente, la riflessione sulle differenze individuali relative al gusto.

Traslazione dei blocchi - Disposizione a “villaggio”

Articolazione volumetrica - Spazio percorribile

Articolazione volumetrica - Spazio percorribile

Il quarto blocco dell'edificio è progettato per offrire al personale un locale tecnico con un magazzino ed i servizi igienici, utili anche ai clienti.

1:200 Cavedi nella copertura

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è a 360° e permette di godere delle che sia sulla pianura finalese che sul o del paese di Finale Emilia.

da valarizzare inquadra la campagna offre una vista dell’aia sottostante

a supera l’argine in altezza e può ky-line del centro storico del paese ilia, al di là del fiume Panaro.

da valorizzare inquadra la campagna, pprezzabile dal basso.

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h16mt. la vista è a 360° e permette di godere delle viste panoramiche sia sulla pianura finalese che sul centro storico del paese di Finale Emilia.

Cavedi nella copertura


8 metr

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prospetto nord-ovest

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p.Ingresso alla torre: porta a bilico con martinetto idraulico

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Soluzione adottata per la finitura delll’intonaco e dei spetto sud-ovest pacchetti di tamponamento della struttura 1.Rivestimento esterno in intonaco 2.Lastra in EPS 3.Lamiera grecata 4.Staffa strutturale in acciaio zincato 5.Profilo di aggancio e allineamento alle solette 6.Camera d’aria statica 7.Profilo IPE 300 8.Rivestimento interno in cartongesso 9.Pannelo ignifugo di protezione interpiano

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10.Rivestimento di finitura del solaio 11.Lamiera grecata 12.Profilo IPE

sezione A-A

sezione B-B

sezione B-B

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prospetto nord-ovest prospetto nord-ovest

prospetto sud-ovest prospetto sud-ovest

prospetto nord-ovest prospetto nord-ovest

prospetto sud-ovest prospetto sud-ovest

N


di Finale Emilia, al di lĂ del fiume Panaro.

h4mt. la vista da valorizzare inquadra la campagna, sconfinata e apprezzabile dal basso.




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TopOpt Fil

composizione architettonica |arch. parametrica |flagship store 2016 con TomĂ

Canessi & Alessia Copelli


TOPOLOGICAL OPTIMIZATION

Il tema progettuale prevede la realizzazione di un flagship store per il brand Filicori Zecchini, nota azienda bolognese produttrice di caffè. Per questo progetto il committente chiedeva la realizzazione di un edificio unico, sorprendente ed eclettico in grado di legare la sua immagine a quella del brand. Il lotto preso in analisi si trova in una posizione angolare, in prossimità di strade trafficate ed affiancato da passaggi pedonali. Si è cercato quindi un modo per creare una nuova circolazione in grado di indurre un flusso più spontaneo e diretto verso l'edificio. La progettazione si è quindi concentrata sullo studio di un processo di ottimizzazione topologica, applicato alle considerazioni scaturite dall'analisi del sito. Si considera quindi un primo confine che include il volume del contesto, ed un secondo confine che, per sottrazione di volumi, permette di incanalare il flusso di persone all'interno del primo volume. Successivamente sono applicati carichi e vincoli agenti sul boundary determinato. Attraverso successivi passaggi si è arrivati alla definizione di una superficie topologicamente ottimizzata. Questa superficie è generata da linee di forza che scaturiscono dall'apposizione dei predetti confini, vincoli e carichi. Gli spazi interni sono nati dall'intento di creare ambienti legati all'esperienza del prodotto parallelamente allo studio dei percorsi che li potessero connettere: si sono distinti percorsi più o meno veloci, principali e di servizio. Al livello 0, al quale si arriva spontaneamente dalla strada, si trova la hall collegata tramite scale con il negozio (livello 1), la zona per l'assaggio autonomo del prodotto (livello 2) ed i laboratori (livello -1). Dai livelli di vendita ed assaggio si a passa a quelli di consumo con un collegamento più veloce attraverso le scale mobili (livello 3 e 4). Tramite altre scale poi si arriva agli ambienti più esclusivi della party room e dell'auditorium, raggiungibili anche in modo diretto e rapido, direttamente

dal livello 0, con un ascensore dedicato. Infine, attraverso una livellazione della forma si è potuto ottenere un’integrazione e continuità tra spazi interni ed esterni, oltre che una personalizzazione ed unicità di questi ambienti data dalla creazione di arredi. Infatti, attraverso una diversa spaziatura tra questi listelli si sono ottenute sedute, scale di collegamento, banconi, tavoli e mensole espositive. Lo studio di ottimizzazione topologica è fondamentale anche per quanto riguarda la struttura portante dell'edificio. Le isocurve, cioè le linee di forza, costituiscono infatti anche la struttura verticale. Otteniamo quindi una griglia, in cui i listelli orizzontali sono incorporati nella livellazione, mentre gli elementi verticali seguono l'andamento delle isocurve. La struttura topologicamente ottimizzata è in acciaio, con collegamenti bullonati che uniscono parti verticali ed orizzontali; l'anima orizzontale è ricoperta con un listello esteriore metallico in cui si innestano anche luci ed infissi. Il grande spazio esterno all'edificio, ma coperto da esso, è considerabile come un grande atrio o una grande piazza dato che è allo stesso tempo all'interno ed all'esterno della costruzione. In questo spazio coperto, ma aperto, è possibile sostare sulle sedute ottenute sempre tramite livellazione, consumando i prodotti acquistabili nello shop Filicori Zecchini, oppure semplicemente passarvi per accedere all'edificio. La spaziatura tra i livelli è tale per cui vi è assoluta permeabilità, e quindi dall'esterno non è solo possibile vedere i prodotti in vendita internamente, ma è anche possibile percepire l'articolazione degli ambienti interni. L'edificio ha un'altezza totale di circa 30m, similmente agli edifici circostanti.


vecchia circolazione nuova circolazione

N

strada trafficata


TOPOLOGICAL OPTIMIZATION

0.contesto in un volume limite

1. esclusione di una parte dei limiti del contesto

6. Il metodo delle isocurve (linee di forza) è utilizzato nella meccanica dei solidi per la visualizzazione delle forze interne. Una linea di forza rappresenta graficamente le forze interne agenti su un solido attraverso una superficie. Le linee di forza mostrano le forze interne massime e la loro direzione.

2. posizionamento dei carichi (sopra) e dei vincoli (sotto)

4. risultato dell’ottimizzazione topologica

3. vincoli e carichi lavorano nei confini dati

5. superficie topologicamente ottimizzata ottenuta


0. oggetto mesh

1. oggetto mesh livellato

2. l’oggetto mesh livellato crea uno spazio piÚ utilizzabile ed accessibile

3. i livelli possono essere usati come scale, sedute e mobili integrati


ascensore scale scale mobili circolazione di emergenza “entrata� allo spazio esterno entrata principale

6. terrazza

party room 5. auditorium

bar 4. libreria

3. servizi

2. tasting space

1. negozio

spazio pubblico 0. hall

-1. laboratori



+ 31,1 m +31,1m + 29,6 m +29,6m

+23,2m + 23,2 m

+ 19,6 m +19,6m

+ 17,2 m +17,2m + 16,5 m +16,5m

+ 9,1 m +9,10m

+ 3,8 m +3,80m + 2,7 m +2,70m + 1,3 m +1,30m + 00,0 m +0,00m

- 2,5 m -2,50m

SECTION [1:75]




theROTTERDAM

studio delle forme |workshop |antropologia 2017 con Ela

Zdebel, Eline Degenaar & Sebastien Roy


Il tema progettuale è il sovrappopolamento e lo scopo è quello di risolvere questo problema con una soluzione architettonica. La città di Rotterdam, negli ultimi anni, sta avendo un incremento demografico particolarmente elevato. Una delle spiegazioni a questo fenomeno è che la vicina città di Amsterdam non è più considerata attraente come era un tempo dai cittadini olandesi, probabilmente a causa della grande quantità di turisti che invadono la città in ogni periodo dell'anno. Allo stesso tempo, anche nella città di Rotterdam la quantità di turisti cresce in maniera spropositata in una città che si sta essa stessa espandendo. L'incremento turistico è particolarmente influenzato dall'invenzione di Airbnb. Questo sito internet ha stravolto le regole del turismo, permettendo a chiunque di affittare la propria casa, il proprio appartamento o anche solo una stanza, ai turisti. Inoltre avendo prezzi molto competitivi, è una delle soluzioni più scelte attualmente dai viaggiatori. Prevedendo un continuo incremento demografico ed un incremento esponenziale del turismo, in pochi anni la città di Rotterdam si troverà invasa dai turisti spingendo i suoi cittadini ad emigrare nelle zone vicine per lucrare sulle loro vecchie case, affittandole. Questo fenomeno sta già accadendo in altre città come ad esempio Venezia. I veneziani hanno cominciato a lasciare le loro case per poterle affittare, spostandosi ad abitare nella periferia della città. La soluzione progettuale a questo problema è la costruzione di un edificio in grado di poter contenere 600.000 persone, ovvero circa tutta la popolazione di Rotterdam, e che questo edificio possa

in seguito essere ampliato in altezza in previsione di un aumento demografico della popolazione locale. Il lotto scelto è nel mezzo del fiume Nieuwe Mass, in una posizione molto centrale della città, nelle vicinanze di altri due edifici simbolici: il ponte Erasmusbridge e il più recente De Rotterdam di OMA. Di quest'ultimo è prevista la demolizione per lasciare posto a questo progetto in maniera tale che esso possa chiamarsi The Rotterdam, dato che ospiterebbe realmente l'intera popolazione della città, e non si limiterebbe a rappresentarla. L'edificio è quindi situato in mezzo all'acqua ed ha una base di 30 x 300m, ed un'altezza di 1600m. Il rivestimento esterno, previsto di colore oro, rende ancora più eclettico questo edificio che immediatamente dopo la sua costruzione diventa un segno distintivo della città, se non dell'intera Olanda. La torre si scaglia nel cielo come una sottile scheggia dorata e riflettente, che da vita a quello che può sembrare un istogramma della popolazione di Rotterdam.



WHAT KIND OF WORLD WE COULD GENERATE ? Non potendo realmente prevedere lo sviluppo della vita all'interno dell'edificio, la distribuzione dei piani verticalmente non è omogenea ma, seguendo la successione di Fibonacci, troviamo interpiani maggiori e minori. Allo stesso modo i setti murari dividono lo spazio in pianta in maniera tale che rimanga libero e fruibile ma che ci siano ambienti più intimi ed altri più aperti. In questa maniera le persone possono soddisfare ogni loro necessità. In particolare partendo dal centro abbiamo spazi più privati e all'esterno gli spazi più sociali. Sono le persone stesse a scegliere dove e cosa vogliono fare all'interno dell'edificio, in maniera spontanea. I cittadini di Rotterdam sono quasi costretti a passare i tre mesi estivi all'interno di questo edificio, senza dover lavorare, e senza che i loro titoli e la loro condizione sociale sia riconosciuta. Il progetto diventa,

di conseguenza, un esperimento sociale. La domanda che ci si pone è quindi: quale genere di "nuovo mondo" si genererà all'interno dell'edificio? Le piante e i fotocollage mostrano quattro delle possibili situazioni che si possono creare: la popolazione vive la sua vita come la vivrebbe all'esterno, continuando a sentire il bisogno di lavorare e senza riuscire a liberarsi completamente dalla quotidianità; gli abitanti vivono tre mesi in completa serenità senza distinzioni sociali come in un temporaneo e contemporaneo giardino dell'Eden; i cittadini danno libero sfogo indistintamente e senza vergogna ai loro istinti naturali, sia che essi siano positivi che negativi; l'edificio vive un totale conflitto e l'istinto di superiorità prende il sopravvento. Ma cosa succederà una volta tornati alla propria normale vita?






Architectonic Photocollage

tesi di ricerca |studio delle forme |composizione architettonica 2017


Il collage è un potente mezzo narrativo soprattutto dal punto di vista architettonico poiché, tramite rifermenti, metafore ed illusioni, ci consente di visualizzare lo spazio architettonico e l'uomo in relazione ad esso, fino ad arrivare alla rappresentazione di utopie e distopie architettoniche. Un esempio dell'utilizzo di questa tecnica lo abbiamo tra gli anni '60 e '70, nel periodo definibile "epoca dello spettacolo" con i gruppi radicali, come Superstudio, che si rendono conto di poter rappresentare in maniera molto impattante a quale realtà saremmo andati incontro continuando a credere in determinate idee architettoniche. Ora siamo invece nell'epoca dei social networks e siamo costantemente circondati da immagini, collage, rappresentazioni grafiche e fotomontaggi; il rendering e l'utilizzo di Photoshop sono alla portata di tutti e la modifica delle immagini avviene istintivamente in pochi secondi: alla base di questi strumenti però non c'è altro che la tecnica del collage e del fotomontaggio. Perché quindi non fermarsi a riflettere su come sono nati questi temi, quando ancora non erano di uso comune, ed erano frutto di un'attenta riflessione piena di consapevolezza del potente mezzo con cui si aveva a che fare. Si studia quindi il collage in quanto rappresentazione e strumento compositivo, analizzando l'uso che ne hanno fatto i grandi architetti per la configurazione dell'uomo nello spazio, delle sue abitudini e delle città, definite Collage City da C. Rowe e F. Koetter in quanto figlie di una stratificazione. Si parte dagli studi e dalle sperimentazioni spaziali ed educative di Mies van der Rohe, che riteneva molto importante questa tecnica tanto da insegnarla ai suoi studenti dell' IIT di Chicago, fino ad arrivare a più recenti esempi di progettazione tramite l'utilizzo di questa tecnica. In questo modo si delinea una metodologia di lavoro applicabile in un progetto di composizione architettonica, facendo un passo indietro rispetto ai mezzi tecnologici oggi disponibili che ci portano sulla strada della sola illusione grafica, in maniera tale che, sull'attenzione alla sola forma, eclettica ed accattivante, ritorni a prevalere l'istanza umana.

Exodus, or the voluntary prisoners of architecture - Rem Koolhaas & Elia Zenghelis - 1972

Resor House - Mies van der Rohe - 1938

Instant City - Archigram - 1961

Exodus, or the voluntary prisoners of architecture - Rem Koolhaas & Elia Zenghelis - 1972


Mies van der Rohe, Neue Nationalgalerie, 1962-65

Wassily Kandinsky

Aristide Mailloli

Wilhelm Lehmbruck

Heavy Circles

The River

Standing Female

1927

1938-43

1910


spazio esterno

zona filtro specchio d’acqua/esterno

zona filtro interno / esterno

specchio d’acqua

spazio interno 2 spazio interno 1


EDOARDO TRAVERSA architecture portfolio


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