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Lettera dell’Assistente Pastorale

Perché Ker vuol dire casa!

L’esperienza più bella, più semplice e più profonda della vita collegiale è ascoltare il racconto della vita delle ragazze. E la parola più ricorrente è Casa! Ogni volta che la pronunciano, sorridono, si sentono al loro posto, perché in fondo a casa qualcuno c’è sempre! Vivere così il Collegio credo sia la conferma evidente di tutta l’opera educativa che poveramente ma decisamente sosteniamo. Essere a casa, essere la casa per chi da casa è partito, essere a casa perché c’è chi ti ascolta sul piano e nel cuore, perché si fa festa e si portano i pesi gli uni degli altri. Perché a casa la vita si trasmette, ci si danno i consigli, si domanda e si cresce. La bellezza di accompagnare questa esperienza e questi volti è l’arte e il desiderio di diventare grandi insieme, sia per noi che abbiamo una responsabilità più diretta nell’educazione, sia nel fianco a fianco più feriale, quotidiano di chi si incontra per le vie del Collegio o dell’università e condivide una parola, uno sguardo, un conforto, un abbraccio. Ker vuol dire Casa! E la nostra missione è che sia una casa fondata sulla roccia, non perdere la presa su questo terreno, che poi è la relazione col Signore Gesù che dà origine a tutto!

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Don Giacomo Pompei Assistente pastorale

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