GRS165s_DESIDERI E PREGIUDIZI

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NICOLE JORDAN

Desideri e pregiudizi


Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: Princess Charming Ballantine Books © 2012 Anne Bushyhead Traduzione di Teresa Rossi Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. © 2012 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione I Grandi Romanzi Storici Special settembre 2012 Questo volume è stato stampato nell'agosto 2012 presso la Mondadori Printing S.p.A. stabilimento Nuova Stampa Mondadori - Cles (Tn) I GRANDI ROMANZI STORICI SPECIAL ISSN 1124 - 5379 Periodico mensile n. 165 del 26/09/2012 Direttore responsabile: Alessandra Bazardi Registrazione Tribunale di Milano n. 368 del 25/06/1994 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano


Prologo Kent, Inghilterra, agosto 1804 Immerso nell'acqua fino ai fianchi Ashton Wilde osservava protettivamente suo fratello, sua sorella e i suoi cugini più giovani giocare e scherzare nel lago a Beauvoir, l'avita residenza dei Marchesi di Beaufort. Strilli e risate riempirono l'aria quando il loro gioco a rincorrersi in acqua degenerò in una battaglia. La fine dell'estate era prossima, ma quello era il primo momento in molti mesi, a quanto Ashton poteva ricordare, in cui era completamente libero da preoccupazioni. Aveva accuratamente organizzato la gita, il cui programma comprendeva cavalcare, pescare e fare il bagno, con un picnic all'aria aperta fra un'attività e l'altra; in parte perché la giornata era troppo splendida per passarla in casa, ma soprattutto perché voleva ricreare un senso di normalità per la sua famiglia, specialmente per le due bambine che erano molto più piccole dei tre ragazzi. Un sorriso incurvò le labbra di Ash alla vista del quadretto: Skye, undicenne, spingeva sott'acqua la testa del diciassettenne Jack, il quale le consentiva magnanimamente la vittoria. Katharine, dodici anni, si univa al gioco schizzando con manate d'acqua il diciottenne Quinn, che fingeva di sputacchiare e chiedeva misericordia prima di accingersi alla vendetta, costringendo Kate a correre fuori dalla sua portata con 5


una risata che riecheggiò per tutta la spiaggia. Meritavano di sentirsi di nuovo allegri, pensò Ash con soddisfazione. Nelle ultime due ore due diversi domestici erano andati a chiamarli perché tornassero a casa per il tè, ma lui non avrebbe permesso a nessuno di guastare quel dorato pomeriggio. Almeno per breve tempo, era deciso a ridare ai ragazzi l'innocenza e la fanciullezza che erano state loro strappate dalla sconvolgente morte di tutti i loro genitori in un naufragio, l'inverno precedente. Ash, che aveva quasi un anno più di Quinn, aveva avuto la gravosa responsabilità di essere il maggiore dei cugini Wilde rimasti orfani, oltre a ereditare prematuramente il titolo e il patrimonio dei Beaufort. In quel momento, percepiva il cuore immensamente più leggero di quanto l'avesse sentito dopo la tragedia. Il lutto rimaneva un pesante sottofondo nelle loro vite, ma per ora era stato messo da parte dall'acqua fresca e dal sole rovente. Ash sapeva che Quinn provava la sua stessa amarezza verso la crudeltà del fato, dopo essere diventato di gran lunga troppo presto Conte di Traherne. Le tenute dei Beaufort e dei Traherne nel Kent erano confinanti, perciò anche se Quinn e Skye appartenevano a un diverso ramo della famiglia Wilde, i cinque cugini erano cresciuti insieme come fratelli. La vicinanza aveva anche favorito l'unione delle due famiglie sotto la tutela legale del loro zio, Lord Cornelius Wilde, uno scapolo di mezz'età. L'angosciosa perdita di tutti e quattro i loro genitori aveva reso Quinn prematuramente cinico, eppure anche lui era stato d'accordo con il piano di Ash di offrire qualche essenziale momento di felicità alle bambine, e anche a Jack. La posizione di Jack nella famiglia risultava la più strana del gruppo: era primo cugino di Ash e Katharine, ma era anche loro fratello adottivo. «Attento, Ash! Quinn sta venendo a prenderti!» 6


Lo strillo di avvertimento della piccola Skye interruppe le riflessioni di Ash giusto mentre si sentiva tirare rudemente per una gamba e si accorgeva che Quinn lo aveva afferrato nuotando sott'acqua. Perdendo l'equilibrio, Ash affondò con un enorme spruzzo, inghiottendo un buon sorso d'acqua del lago. Quando riemerse tossendo, Quinn gli scoccò una maliziosa occhiata di trionfo, che non fece altro che spingerlo al contrattacco. I due ragazzi si accapigliarono nell'acqua bassa per un po', cercando ciascuno di trovare la presa sul corpo bagnato e scivoloso dell'altro. Non avevano costumi da bagno, ma erano a torso nudo e in calzoni, mentre le due bambine indossavano corpetti senza maniche e mutandoni. Quando finalmente Quinn si liberò e si tuffò verso l'acqua più profonda nel centro del lago, gli altri si buttarono al suo inseguimento, strillando: «Prendilo! Prendilo!». Una ventina di minuti di movimentato gioco più tardi, i cinque si trascinarono sulla riva erbosa e crollarono sulle coperte da picnic, dove rimasero distesi, esausti e ansimanti sotto l'azzurro cielo estivo. Sdraiato là con i fratelli e i cugini, con il conforto del sole che batteva sulla sua pelle bagnata, Ash si sentì quasi contento. Certo, il bisogno di proteggere la sua famiglia era diventato una compulsione per lui, come un fuoco che gli bruciasse nel petto. Sarebbe morto prima di permettere che i ragazzi dovessero subire qualunque altra disgrazia... e tuttavia voleva qualcosa di più della sopravvivenza, per la sua famiglia. Voleva che prosperassero, il che significava ideare altre giornate speciali come quella, per attenuarne il dolore. La sua sensazione di pigro tepore e di appagamento, comunque, fu presto spazzata via dalle inaspettate riflessioni di Kate. «Ho pensato, Ash» annunciò lei con voce sognante. «Devi sposarti e portare a casa una mamma.» 7


Aprendo gli occhi di colpo a quell'osservazione sorprendente, Ash si sentì di nuovo mancare il respiro come se stesse affogando, benché fosse a una buona distanza dal lago. «Sposarmi?» ripeté, quando l'accesso di tosse si fu placato. «Chi ti ha messo in testa un'idea così strampalata, si può sapere?» «Se ti sposassi, noi avremmo una mamma per allevarci, e non dovremmo andare in collegio fra due settimane.» Skye drizzò le orecchie. «Sarebbe fantastico, Ash. Non voglio essere mandata a scuola lontano.» Finalmente, lui capì il ragionamento in base al quale Katharine voleva una nuova madre: sperava di impedire la separazione della loro famiglia tanto unita. Durante tutta la loro privilegiata infanzia, i cugini Wilde avevano ricevuto un'ottima istruzione dai migliori insegnanti privati, ma questo sarebbe presto finito. Ash doveva tornare fra breve a Cambridge, dopo essersi assentato per l'ultimo semestre nel tentativo di aiutare i ragazzi più giovani e rimettere insieme i pezzi delle loro vite sconvolte. Quinn, la cui mente affilata come la lama di un rasoio aveva bisogno di sfide che nessun normale insegnante privato poteva offrire, avrebbe accompagnato Ash all'università in autunno, e l'incontrollabile, malandrino Jack li avrebbe seguiti l'anno dopo. Quanto alle bambine, avrebbero frequentato un'esclusiva accademia per signorine, nonostante le loro accorate obiezioni. «Andare a scuola non è la fine del mondo» cercò di rassicurarle Ash. «Sarà la fine del nostro mondo» insistette Katharine. «Devi salvarci trovandoci una mamma.» Trasalendo al suo tono acceso, Ash si sollevò su un gomito. «Ho solo diciannove anni. Sono troppo giovane per sposarmi.» «Be', lo zio Cornelius è troppo vecchio per sposarsi» ribat8


té sua sorella con prontezza. «Perciò rimani soltanto tu.» «Lo zio ha solo cinquantuno anni» replicò Ash, benché sapesse che un uomo che aveva superato il mezzo secolo sarebbe stato considerato decrepito, dal punto di vista di Kate. «Ma non vuole più occuparsi di noi» si lamentò la sorellina. «Non è vero. Ritiene solo che meritiate di meglio che crescere sotto la guida di uno studioso misantropo.» Ash era certo che i motivi dello zio fossero tutt'altro che egoistici, benché senza dubbio Cornelius desiderasse tornare ai suoi interessi intellettuali. Aveva rinunciato del tutto ai suoi studi, negli ultimi otto mesi, per prendersi cura degli indisciplinati orfani dei suoi defunti parenti. Skye si intromise con un pesante sospiro. «Lo zio Cornelius dice che quando saremo più grandi lo ringrazieremo per avere allargato i nostri orizzonti, ma io non voglio vasti orizzonti. Non posso sopportare di andare lontano da casa per così tanto tempo.» «E neppure io» aggiunse Kate, alzandosi a sedere. Di fronte ai loro lamenti, Ash lanciò un'occhiata a Quinn in cerca di aiuto. In risposta, suo cugino allungò una mano e tirò i capelli rosso-castano di Kate. «Lo zio teme che diventiamo un mucchio di selvaggi, Katie, tesoro. Ed essere una selvaggia è inappropriato per una signorina nella tua posizione. Tu e Skye vi siete scatenate con noi ragazzi per tutta l'estate.» Kate scosse la testa, evidentemente poco disposta ad accettare la sua logica. «Se lo zio pensa che un collegio migliorerà il mio comportamento, avrà una grossa delusione» brontolò stizzita. Poi, come un cane alle prese con un osso, tornò sull'argomento di prima. «Perché non puoi semplicemente trovarti una donna da sposare e innamorarti, Ash? Non dovrebbe essere troppo difficile per te. Noi Wilde siamo sempre fortunati in amore, 9


lo dicono tutti quanti. Mamma e papà erano pazzamente innamorati, e così pure zia Angelique e zio Lionel.» «Io non mi sposerò mai fino a quando non troverò il mio vero e unico amore» dichiarò Skye senza rivolgersi a nessuno in particolare. Rinfrancata da quel leale sfoggio di sostegno, Kate insistette: «Mamma diceva sempre che c'è una persona speciale, là fuori, nel mondo, che mi aspetta... anzi, che il compagno ideale aspetta ciascuno di noi». Jack alzò gli occhi al cielo a quell'affermazione. «Hai letto troppe favole d'amore, marmocchia.» Kate gli indirizzò una smorfia. «Forse, ma lo zio Cornelius dice che qualunque tipo di lettura rafforza la mente, anche le favole. E almeno, di solito, le favole hanno un lieto fine» aggiunse, sulla difensiva, lanciando uno sguardo al piccolo libro sui miti greci che aveva portato con sé. «Diversamente da quei greci e romani violenti...» Ash alzò una mano per interrompere la loro disputa, sapendo che la sua ostinata sorella non avrebbe abbandonato quelle idee troppo sentimentali, né rinunciato al desiderio di risolvere tutti i problemi, senza un deciso rabbuffo. «Ho giurato di prendermi cura di tutti voi, Kate, ma il matrimonio è fuori questione, in questo momento.» «Se non in questo momento, allora quando?» lo incalzò ancora Kate. «Un giorno.» Con palese disappunto, la sorella si lasciò ricadere distesa e guardò il cielo. «Vorrei che accadesse presto. Potresti trovarci una mamma in un batter d'occhio, se solo ti dessi la pena di cercarla, Ash. Sappiamo bene come tutte le signore si sdilinquiscano per te.» «Non ha tutti i torti» si intromise Quinn, con un'ironia tinta di divertimento. 10


Stava sogghignando, godendosi il suo imbarazzo, pensò Ash. Incenerì il cugino con un'occhiata penetrante. «Se pensi che portare a casa una madre per le bambine sia un'idea così egregia, perché non ti offri tu di trovare una moglie? Potresti sposarti altrettanto facilmente quanto me.» «No, non potrei. Non ho ancora corso la cavallina a sufficienza.» «Perché dovresti voler correre la cavallina? Quale cavallina?» chiese Skye, senza capire. Jack scoppiò a ridere. «Non badarci, piccola.» «Ti stai aggrappando alle pagliuzze, Katie» disse Ash alla fine, ma senza inasprire il tono. «Ti amo più della vita stessa, ma non mi farò mettere le catene ai piedi soltanto per risparmiarti di andare in collegio.» Inoltre, era convinto che le bambine avrebbero tratto beneficio dal trovarsi in un nuovo ambiente, dove non sarebbero state così isolate com'erano a Beauvoir o a Tallis Court, la vicina residenza della famiglia Traherne. «Conoscerai delle nuove amiche in collegio» aggiunse per consolarla. «E naturalmente potrai venire a casa in estate e in tutte le festività. Saremo di nuovo tutti insieme prima che tu ti accorga della separazione. E ho intenzione di venire a trovarti spesso nella tua nuova scuola...» «Sarà meglio, o non ti perdonerò per tutta la vita» lo minacciò Kate, prima di voltarsi dall'altra parte. «Ma anche così non sarà mai più la stessa c... cosa.» Sull'ultima parola la sua voce si spezzò. Una dimostrazione di debolezza che Ash sapeva essere odiosa per lei. Con uno sbuffo di disgusto verso se stessa, Katharine si alzò in piedi e si allontanò di qualche passo, voltando le spalle e cercando di controllare le lacrime. Sentendosi inadeguato, Ash si alzò a sua volta e la seguì. Quando le toccò la spalla in un gesto di conforto, lei si voltò 11


all'improvviso e lo strinse alla vita in un abbraccio quasi disperato. «Mi m... mancherai t... terribilmente, Ash...» «Anche tu mi mancherai, tesoro» rispose lui, ricambiandole l'abbraccio con la stessa intensità. Quando a Katharine sfuggì un singhiozzo, Ash si guardò alle spalle. E i due ragazzi li stavano fissando malinconicamente, mentre Skye si sforzava anche lei di trattenere le lacrime. Desiderando disperatamente alleviare la loro tristezza, Ash si chinò e si caricò Kate sulla spalla, poi la portò al lago, dove la gettò, nonostante le sue proteste. Con suo enorme sollievo, lei riemerse sputando acqua e ridendo. «So benissimo che stai cercando di distrarmi!» strillò, ravviandosi i capelli bagnati dagli occhi. «Ma non mollerò mai!» «No» gridò Ash di rimando con una secca risata. «Non mi aspetterei niente di meno da te.» Fu allora che riconobbe in lontananza la figura alta e snella dello zio Cornelius che si avvicinava a piedi. Molto probabilmente, quando i domestici non erano stati capaci di riportarli a casa, il paziente gentiluomo era andato di persona a soccorrere le bambine, anche se loro non sentivano alcun bisogno di essere soccorse. Quando finalmente Lord Cornelius raggiunse le coperte da picnic aveva un'aria esasperata e frustrata. Non che gli mancasse il concetto di disciplina. Semplicemente, non era molto efficace nell'applicarlo. Almeno Ash riusciva a controllare i ragazzi più giovani... il più delle volte. Cornelius si fermò a braccia conserte, tamburellando con il piede, e fece scorrere lentamente lo sguardo sul gruppetto prima di fermarlo su Ash, severo. «Vi avevo messo in guardia sull'intensità del sole a quest'ora del pomeriggio, signorino Ashton.» 12


Indicò il viso di Skye, molto arrossato. Rendendosi conto che la pelle chiara di sua cugina si stava scottando, Ash frenò immediatamente la propria replica. «Veniamo subito, zio» disse invece, scoccando a Skye una occhiata dispiaciuta e facendo cenno agli altri. Alla sua affermazione, tutti cominciarono a raccogliere le loro cose e a caricarle sui cavalli. Poi, in gruppo, s'incamminarono di malavoglia verso il piccolo castello. Kate si mise sotto il braccio la sua raccolta di miti greci e si affiancò allo zio Cornelius. Quinn e Jack li seguirono, conducendo a mano i cavalli. Ash e Skye rimasero in coda. Mentre si lasciavano alle spalle il lago scintillante, Ash si guardò attorno, affidando alla memoria quel momento speciale. Non solo quella era la fine del loro dorato pomeriggio estivo, ma presto avrebbero preso strade differenti e, come la sua sorellina, lui avrebbe desiderato molto rimandare l'inevitabile separazione. Sospettò che Skye provasse sentimenti simili, poiché la bambina insinuò la piccola mano nella sua. «Io non voglio una nuova mamma, Ash» disse a bassa voce. «Nessuno potrà mai prendere il posto delle nostre madri, tesoro» cercò di rassicurarla lui, non per la prima volta. Tuttavia, evidentemente aveva frainteso il suo ragionamento. «No, voglio dire che non hai bisogno di trovarci una mamma e sposarti per il nostro bene. Dovresti sposarti solo per amore, Ash.» Con sorpresa di Ash, il mento della bambina non tremava più per lo sforzo di trattenere le lacrime. Anzi, alzò gli occhi a guardarlo con un sorriso tranquillo, fiducioso. Al suo evidente desiderio di confortarlo, Ash sorrise a sua volta e le strinse la mano. «Grazie, tesoro.» 13


Dopo un altro momento deglutì il nodo di commozione che gli stringeva la gola e le passò un braccio attorno alle spalle delicate. «Andrà tutto bene, Skye» mormorò. E per la prima volta in molti mesi, riuscì davvero a credere alla propria promessa.

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Il visconte senza nome DELILAH MARVELLE New York City - Londra, 1830 - Un naufrago su un'isola. Non deserta ma sconosciuta, popolata da personaggi loschi, monelli chiassosi e sirene dai capelli rossi. È così che si sente a New York City, dopo aver perso la memoria, Roderick Gideon Tremayne. Figlio del Duca di Wentworth, era venuto da Londra in cerca di qualcosa e ha perduto persino il ricordo del proprio nome. Si fa chiamare Robinson Crusoe dalla splendida irlandese che si prende cura di lui e gli insegna come sopravvivere nella metropoli americana. Georgia Milton si ritiene responsabile per l'enigmatico inglese, che si è ferito per aiutarla e, sebbene non sappia nulla di lui, i modi cortesi lo dipingono per quello che è: un nobile, e dunque ben al di là delle possibilità di una semplice lavandaia. Tuttavia, fino a quando la bruma dell'incertezza li avvolge, abbandonarsi alla passione sembra un sogno realizzabile.

Desideri e pregiudizi NICOLE JORDAN Inghilterra, 1816 - Grazie alla benevola invadenza della sorella, decisa a porre fine ai suoi giorni da scapolo, Ashton Wilde, Marchese di Beaufort, incontra una damigella in difficoltà durante un sontuoso ballo. Tuttavia, Maura Collyer non sta cercando un principe azzurro, bensì un Imperatore. Questo è infatti il nome del purosangue prediletto, ceduto con l'inganno dalla matrigna a un malvagio gentiluomo. Intrigato dalla bellezza e dall'intraprendenza di Maura, Ash acconsente ad aiutarla, nonostante la decisione di rubare il prezioso stallone li porti a una rocambolesca fuga tra le campagne inglesi. Ma una simile intimità non può che sfociare in una dolce seduzione e, quando il marchese le propone il fidanzamento, Maura non sa più se sta vivendo una favola a lieto fine o solo una magnifica illusione destinata ben presto a svanire.


Gli amanti d'inverno CANDACE CAMP Inghilterra, 1816 - Althea Bainbridge non è una donna facilmente impressionabile. Bella ma poco appariscente, si è rassegnata a una vita tranquilla. Tuttavia un'emozione incontrollabile la coglie quando scopre, nella chiesa parrocchiale che frequenta, un bambino. Come è arrivato lì, a pochi giorni dal Natale? La domanda sembra trovare una sconcertante risposta nel momento in cui Thea rinviene, tra le vesti del piccolo, una spilla con l'inconfondibile stemma dei Morecombe. Possibile che Lord Gabriel Morecombe, nobile di rango dai modi licenziosi e dal fascino letale, si sia macchiato di un'azione tanto riprovevole? Thea decide di scoprirlo di persona. Sono passati dieci anni dal loro primo incontro, e da un bacio appassionato rimasto indelebile nel cuore di lei. Come l'accoglierà ora Gabriel? Con fredda noncuranza o con una scintilla dell'antico ardore?

Innocenza e passione KASEY MICHAELS Londra, 1818 - Pericoloso come il diavolo e due volte più tentatore, Robin Puck Goodfellow si diverte a scandalizzare la buona società inglese. Figlio illegittimo del Marchese di Blackthorn, vive per cogliere l'attimo e il piacere del momento. E quale luogo migliore di un licenzioso ballo in maschera per dare sfogo ai propri istinti gaudenti? Qui infatti incontra una dama intrigante e misteriosa a cui riesce a rubare un ballo e un illecito abbraccio. Ma Regina Hackett è l'ultima donna che dovrebbe sedurre. Giovane e innocente, è alla disperata ricerca della cugina scomparsa. Invaghirsi del più celebrato libertino del ton non l'aiuterà certo a ritrovarla. Eppure è proprio Puck che le viene in aiuto. Insieme esploreranno i luoghi più oscuri di Londra, in un pericoloso viaggio verso scomode verità e scoperte sorprendenti.

Dal 7 novembre


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