Lynne Graham
INGANNI E SEGRETI
Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: The Marriage Betrayal Harlequin Mills & Boon Modern Romance © 2011 Lynne Graham Traduzione di Anna Vassalli Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved. © 2012 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione Collezione Harmony settembre 2012 Questo volume è stato stampato nell'agosto 2012 presso la Rotolito Lombarda - Milano COLLEZIONE HARMONY ISSN 1122 - 5450 Periodico bisettimanale n. 2726 dello 04/09/2012 Direttore responsabile: Alessandra Bazardi Registrazione Tribunale di Milano n. 22 del 24/01/1981 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano
Prologo «Non partecipo ai party di fine settimana, nelle tenute inglesi di campagna» affermò senza esitazione Sander Volakis rivolto al padre. Petros Volakis, con qualche difficoltà, esibì un sorriso diplomatico rimpiangendo, per la centesima volta dalla morte del primogenito, di non aver dedicato più attenzione al figlio minore. In realtà Lysander, Sander per gli amici, era un figlio del quale qualunque padre sarebbe stato orgoglioso. Bello e atletico, Sander era dotato di una mente acuta per gli affari e le sue capacità imprenditoriali erano tali da permettergli di accumulare denaro anche senza l'aiuto della famiglia. Sfortunatamente aveva anche un lato oscuro. Era ostinato, arrogante e indipendente, e troppo estroverso per una famiglia conservatrice come la sua. Nel corso degli anni gli scontri tra padre e figlio erano stati inevitabili perché Sander andava per la propria strada... sempre. La disapprovazione paterna non lo tratteneva. Ma, rifletté Petros cupo, con la morte di Titos, il fratello maggiore di Sander, la necessità di stringere i rapporti si era fatta impellente. «La famiglia di Eleni si aspetta che tu frequenti di nuovo la loro casa» riprese Petros. «Non è colpa lo5
ro se tuo fratello è morto in un incidente di macchina e la sua fidanzata è sopravvissuta...» Sander arcuò un sopracciglio, l'espressione che esprimeva disapprovazione. «Eleni non ha subito le conseguenze della sua guida spericolata...» «Erano andati con la macchina di Eleni, quindi è normale che fosse lei alla guida!» ringhiò Petros, frustrato per l'atteggiamento rigido del figlio. «Era notte, nevicava e le strade erano traditrici. Cerca di avere un po' di comprensione per gli errori umani. Eleni era distrutta per la morte di Titos.» Non al punto da evitare di flirtare con il fratello minore del fidanzato dopo qualche settimana dalla sua morte, rifletté Sander con freddezza cinica. Ma tenne per sé questa considerazione, consapevole che suo padre avrebbe dichiarato che era stato lui a fraintendere i segnali. Anche se erano trascorsi soltanto sei mesi dalla morte di Titos, Sander sapeva che quel tragico evento aveva mutato le sue prospettive agli occhi degli altri. In qualità di unico erede della compagnia di navigazione del padre, ora era considerato un obiettivo più interessante di quando era un semplice uomo d'affari che aveva allentato i legami familiari. «I rapporti tra le nostre due famiglie si appianeranno se accetti di essere ospite degli Ziakis» insistette Petros. Sander strinse i denti urtato per quella richiesta. Non aveva nessuna intenzione di prendere il posto del fratello defunto. Gli piaceva la vita così come l'aveva impostata e si chiese se, per caso, i suoi genitori non cullassero la ridicola speranza che s'incapricciasse di Eleni e la sposasse in quanto, in termini economici, era un obiettivo altrettanto appetibile. 6
Trattenne a stento una smorfia a quel pensiero deprimente. Eleni poteva anche essere bella ma, a venticinque anni, lui non aveva la minima intenzione di sposarsi o di sistemarsi in quanto gli piaceva la vita avventurosa che conduceva. «Te ne sarei molto grato, Sander» borbottò il vecchio lasciando intendere quanto gli pesasse chiedere un favore. Sander lo studiò, notando con riluttanza i segni sul viso incisi dal dolore e dall'età. Era infastidito da questo scrupolo di coscienza e di lealtà, ma in nessun modo sarebbe riuscito a colmare il vuoto che Titos aveva lasciato nella loro famiglia. Adorato fin dalla nascita, il fratello maggiore era insostituibile. Sander aveva sempre rifiutato di entrare in competizione con lui, perché fin da ragazzo aveva notato che i genitori s'indisponevano quando superava in qualcosa il figlio prediletto. Comunque, cos'era in fondo un fine settimana se faceva contenti i genitori che vivevano per queste convenzioni sociali?, si chiese esasperato. «D'accordo, andrò... per questa volta» ritenne giusto aggiungere nel timore di creare un precedente e sentirsi impegnato per altri eventi sociali noiosi. «Grazie. Tua madre ne sarà sollevata. A Westgrave Manor troverai degli amici e, naturalmente, potrai stabilire dei contatti utili» proseguì Petros, consapevole che la necessità del figlio di perseguire il potere e la propria fortuna l'avrebbe convinto più di qualsiasi argomento. Quello spiacevole incontro li lasciò entrambi insoddisfatti. Deciso ad assolvere il proprio dovere, Sander salì al piano superiore della casa di Atene per far visita alla madre Eirene, ancora distrutta dal do7
lore. Mentre saliva le scale squillò il cellulare: era Lina la sua attuale amante che chiamava per la terza volta da quando aveva lasciato Londra. Spense l'apparecchio decidendo di ignorarla e di troncare con lei alla prima occasione, oppresso da un senso di soffocamento. Per quale motivo le donne, da amanti appassionate si trasformano in ossessionanti stalker in cerca di un impegno duraturo, quando lui aveva chiarito fin dall'inizio che non aveva nessuna intenzione di legarsi? Come al solito sua madre piangeva la morte di Titos come se fosse appena avvenuta. Sander si sorbÏ gli inevitabili rimproveri per la sua inadeguatezza in confronto al fratello maggiore, cosÏ perfetto, prima di riuscire ad andarsene per recarsi all'aeroporto e alla conseguente libertà che questo comportava. Sapeva che sarebbero trascorsi diversi mesi prima che facesse di nuovo visita ai genitori. Dal suo punto di vista, tornare a casa era sempre una pessima esperienza.
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1 «Naturalmente devi andare, almeno per cogliere l'opportunità di conoscere meglio tua sorella» affermò Binkie, felice alla prospettiva che Tally si godesse un fine settimana da favola in una lussuosa residenza di campagna. «Devi prenderti una pausa dopo aver studiato tanto.» Per niente sorpresa che l'anziana donna avesse colto soltanto l'aspetto positivo dell'invito, Tally rimosse la considerazione che la telefonata di suo padre era stata una sgradita sorpresa. Scostò dalla fronte i capelli biondi. Lo sguardo degli occhi verdi era cauto. «Non è così semplice. Ho avuto l'impressione che mio padre voglia soltanto che vada per tenere d'occhio Cosima...» «Buon Dio!» la interruppe Binkie aggrottando la fronte. «Te l'ha detto lui?» «Non proprio.» «Bene, non pensi allora di lasciarti andare troppo all'immaginazione?» osservò in tono di rimprovero, lo sguardo dolce fisso sul viso tormentato della giovane. «Capisco che tuo padre ti contatti raramente, ma perché immaginare subito il peggio? Magari vuole semplicemente che le sue due figlie si conoscano meglio.» 9
«Ho vent'anni e Cosima diciassette... e se è questo che vuole, perché ha aspettato tanto?» replicò Tally che, dopo essere stata respinta più volte, non poteva che avere un'opinione cinica del padre. Binkie sospirò. «Forse si è reso conto di aver sbagliato. Invecchiando la gente si addolcisce.» Riluttante a esprimere la propria amarezza con la donna che rappresentava la figura più simile che aveva di una madre affettuosa, Tally focalizzò lo sguardo su un buco del tavolo. Binkie era sempre ottimista e non se la sentiva di rattristarla con un altro commento negativo. Binkie, o meglio la signora Binkiewicz, una vedova polacca, si era presa cura di Tally fin da bambina, per poi occuparsi anche della casa del proprio datore di lavoro. Anatole Karydas era un uomo d'affari greco molto potente, che aveva fatto del proprio meglio per ignorare l'esistenza della figlia maggiore fin dalla nascita. Odiava la madre di Tally, Crystal, con un'intensità tale di cui la piccola aveva pagato il prezzo. Crystal era stata un'indossatrice molto nota, ed era fidanzata con Anatole quando era rimasta incinta... «Certo che l'ho programmato» aveva ammesso Crystal in un raro momento di sincerità. «Tuo padre e io siamo stati fidanzati per oltre un anno, ma la sua preziosa famiglia non mi accettava e avevo capito che lui non aveva nessuna intenzione di sposarmi.» In quella delicata situazione, Crystal l'aveva tradito con un altro, e Tally doveva ammettere che suo padre aveva avuto qualche giustificazione per non volere il matrimonio. Inoltre i suoi genitori 10
avevano una visione della vita talmente differente che si era chiesta come sarebbero potuti essere felici insieme. Anatole, sfortunatamente, non era riuscito a perdonare e a dimenticare l'umiliazione di quel tradimento, e tantomeno l'imbarazzante intervista che Crystal aveva venduto a un settimanale, un'intervista in cui lo metteva in cattiva luce dopo che si erano lasciati. Inoltre, suo padre aveva anche dubitato di essere il padre del figlio che Crystal aspettava. In conclusione, Crystal aveva dovuto trascinare in tribunale l'ex fidanzato per ottenere un appannaggio per mantenere la figlia. Pur avendo adempiuto all'obbligo del mantenimento, Anatole si era deciso a conoscere la figlia solo quando Tally aveva ormai undici anni. A quell'epoca era da tempo sposato con una donna greca che gli aveva dato una figlia, Cosima. Ovvio che Tally si fosse sempre sentita esclusa dalla famiglia paterna. In effetti poteva contare sulle dita delle mani le volte che aveva incontrato il padre. Attualmente studentessa di una scuola d'arredamento, era tuttavia consapevole che era suo padre a pagare la retta e gliene era grata, perché la madre alla fine del mese non aveva mai un penny in tasca. «Cosima ti è simpatica» le ricordò allegramente Binkie. «Ti eri trovata bene quando l'anno scorso sei stata invitata per il suo diciassettesimo compleanno.» «Era diverso. In quel caso ero un'ospite» precisò Tally. «Ma questa volta mio padre al telefono ha chiarito che mi chiedeva di accompagnare Cosima per tenerla fuori dai guai. Apparentemente 11
beve troppo e frequenta un uomo che lui non approva.» «È molto giovane. Normale che tuo padre sia preoccupato.» «Ma non capisco che cosa possa fare io. Dubito che mia sorella mi ascolti. È molto più sofisticata di me e molto cocciuta.» «D'accordo, ma è commovente che tuo padre si fidi di te al punto da chiederti aiuto... e a Cosima sei simpatica...» «Non le sarò più tanto simpatica se interferirò nella sua vita privata» ribatté aspra Tally, anche se non del tutto insensibile al ragionamento pacato di Binkie. Per la verità, dopo un paio di incontri organizzati per lo più per soddisfare la curiosità della sorella, Tally era ancora intrigata dalla bellissima Cosima che appariva regolarmente sui giornali di gossip. Le due giovani non avevano niente in comune, né nel fisico né nella personalità, e vivevano in due mondi diversi. Cosima era la figlia viziata di un uomo molto ricco. Indossava abiti firmati e frequentava eventi importanti. La dura realtà che aveva forgiato Tally non aveva mai sfiorato Cosima che era sempre vissuta in un ambiente privilegiato. Non aveva mai lottato con bollette insolute o con debiti o con una madre che, quando la dispensa era vuota, invece di pensare al cibo si acquistava un abito. Solo il tetto che aveva sulla testa era sicuro, perché la casetta a schiera in un quartiere periferico di Londra in cui Tally abitava con la madre e Binkie apparteneva al padre. E fu lì che, una settimana dopo, una limousine 12
andò a prendere Tally. Dopo aver consegnato all'autista un piccolo bagaglio per il fine settimana, lei salì sul sedile posteriore a fianco della sorellastra che le rivolse un'occhiata di compatimento. «Ti sei vestita in modo inadatto» si lamentò Cosima considerando l'impermeabile multicolore e i jeans. «Ho soltanto gli indumenti tipici degli studenti e due abiti che ho acquistato l'anno scorso per il lavoro, tutto qui» ribatté sincera Tally, studiando Cosima che era estremamente graziosa. Lunghi capelli neri e immensi occhi castani, la figura sottile inguainata in un mini abito elegante... «Sembra che tu stia andando in città.» «Certo. A Westgrave ci saranno diversi giovani, ottimi partiti» le fece presente Cosima, il viso che si illuminava di un sorriso compiaciuto. «Dovresti vedere la tua faccia! Mi fa venire in mente mio padre. Non vede l'ora che sposi qualche milionario così da non doversi più preoccupare per me. Ma io ho già il ragazzo.» «Bene, e chi è?» domandò Tally con l'entusiasmo caratteristico del suo carattere. Era grata alla sorella per aver cambiato argomento, perché la differenza tra i loro abiti l'aveva messa in imbarazzo. «Si chiama Chaz ed è un DJ.» Cosima abbassò lo sguardo, riluttante a entrare nei dettagli. «E tu, esci con qualcuno?» «No, al momento no» ammise Tally arrossendo al pensiero di quanto tempo fosse trascorso da quando era uscita con qualcuno. Ma, d'altra parte, non sopportava che ragazzi che conosceva a stento cercassero di palpeggiarla, e si indispettiva ancora 13
di più quando erano ubriachi. Trovare un ragazzo sobrio di sera, aveva imparato a sue spese, era un'impresa. Il fatto di essere stata allevata da una donna dai saldi principi morali come Binkie, l'aveva posta su un piano diverso rispetto ai coetanei. Inoltre, testimone della vita turbolenta della madre, aveva apprezzato ancora di più il modo di vivere di Binkie. Benché avesse superato i quarant'anni, Crystal era sempre una donna molto bella, eppure nessuna delle sue relazioni era durata a lungo, anche perché normalmente erano basate sull'attrazione e su considerazioni pratiche, non su una condivisione d'interessi. Testimone di queste squallide esperienze, Tally da tempo aveva deciso di volere da un uomo qualcosa di più della semplice attrazione, o di un portafoglio ben fornito, e si era ripromessa di continuare a dormire sola finché non l'avesse trovato. Cosima rispose al cellulare con un fiume di parole in greco. Tally, che aveva frequentato per diversi anni una scuola serale di greco, solo per sentirsi dire dal padre che i suoi sforzi erano del tutto inutili, s'impose di non ascoltare, consapevole che la sorellastra immaginava che lei non conoscesse quella lingua. La limousine stava imboccando un viale quando Cosima concluse la telefonata, infilò in tasca il cellulare e rivolse a Tally un'occhiata circospetta. «Saprai che non intendo dire ai miei amici chi sei. Mi dispiace se questo ti offende, ma così è» annunciò. «Se papà avesse voluto considerarti sua figlia ti avrebbe dato il suo nome. Il fatto che non sia così spiega bene la situazione.» 14
A quella dolorosa considerazione, Tally impallidì e, prima che Cosima potesse aggiungere qualcos'altro di offensivo, domandò: «Allora, chi sono per i tuoi amici?». «Be', ovviamente sei sempre Tally Spencer, perché questo nome non ricorda niente a nessuno... Voglio dire che, attualmente, nessuno ricorda che papà sia stato fidanzato con qualcun'altra che non sia mia madre. Non intendo lavare in pubblico i panni sporchi, quindi è meglio dire che lavori per me.» «In che ruolo?» domandò Tally aggrottando la fronte. Cosima arricciò il nasino delicato. «P uoi dire di essere la mia assistente personale e che ti occupi dei miei acquisti, dei miei inviti e cose del genere. Alcune mie amiche sono affiancate da una figura con tali compiti. Sai benissimo che sei qui solo perché papà non mi avrebbe permesso di venire senza di te!» si lamentò petulante. Arrossendo, Tally annuì, il temperamento impulsivo che stava per emergere, venne subito soffocato dal buon senso e dall'abituale tolleranza per il carattere degli altri. Cosima non voleva essere sgarbata, era semplicemente viziata e non era abituata a considerarla come una sorella. «Come dipendente sarò esclusa da tutte le attività e non potrò badare a te.» «Perché dovresti badare a me?» la aggredì Cosima. «Tra l'altro ti sentiresti a disagio con i miei amici.» «Non intendo assolutamente metterti in imbarazzo, ma ho promesso a nostro padre che mi sarei presa cura di te e mantengo sempre le promesse» 15
concluse alzando il mento. «E se non sei disposta a permettermelo, è meglio che me ne torni subito a casa...» «Che scelta mi dai? Papà si arrabbierebbe moltissimo se te ne andassi. Mi sembra impossibile che abbiamo un vincolo di parentela. Sei così noiosa, Tally!» sibilò Cosima mentre la macchina si fermava di fronte a un'immensa dimora vittoriana, circondata da aiuole curatissime. «Non è buffo che mi ricordi papà?» Tally rimase in silenzio per non peggiorare la situazione. «Gli somigli anche» proseguì Cosima con amarezza, lasciando emergere la bambina che era ancora sotto tanti aspetti. «Hai il suo naso e sei piccola e grassoccia. Grazie al cielo io ho preso da mia madre!» Grassoccia? Tally digrignò i denti a quel commento tagliente. Aveva un seno importante e i fianchi rotondi, ma una vita sottile e non aveva problemi di peso. Sembrava grassoccia? Fece una smorfia. Piccola? Be', questo era vero. Scendendo dalla macchina rivolse un'occhiata alla sorella più alta e più sottile che salutava la giovane bruna sulla porta. «Eleni Ziakis, la padrona di casa. Tally Spencer, la mia assistente personale» annunciò gaia Cosima. Un gruppo di giovani sorridenti circondarono Cosima e a Tally non restò che seguire la governante sulle scale. Quando Cosima la raggiunse e vide Tally aprire la borsa da viaggio su uno dei letti gemelli si rivolse alla governante con tono autoritario. «Non divido mai la camera con qualcuno, mai!» Seguì un silenzio imbarazzante, poi la gover16
nante spiegò che tutte le camere erano occupate e accompagnò Tally al piano superiore, dove avrebbe diviso la camera con un membro del personale che espresse subito il proprio disappunto per l'intrusione di un'estranea. Rendendosi conto che la sua presenza non era gradita, Tally non aprì neppure la borsa e tornò al piano inferiore. Mentre percorreva il corridoio dov'era la camera di Cosima, un giovane dalle spalle ampie e dai capelli neri bagnati si affacciò a una porta. Involontariamente Tally si bloccò, perché l'uomo indossava soltanto un asciugamano intorno ai fianchi. Tuttavia non poté fare a meno di osservarlo, perché era l'uomo più fantastico che avesse mai visto. Il fatto che avesse bisogno di radersi e che la peluria scura sul volto mettesse in evidenza la linea della mascella, rendeva il suo aspetto ancora più virile. Tally si stupì di non riuscire a distogliere gli occhi. «Sono appena arrivato in aereo, e sono troppo affamato per aspettare il pranzo. Vorrei dei panini e del caffè» annunciò, gli occhi che incontravano i suoi sempre, notando che era una giovane molto carina, anche se non era nel suo stile prestare attenzione al personale. «È possibile?» «Penso di sì, ma...» «Ho provato con il telefono ma non mi ha risposto nessuno.» Un sorriso affascinante gli distese le labbra rendendolo ancora più carismatico. «Non faccio parte del personale» gli disse gentilmente Tally. «No?» Sander la studiò e più la guardava, più la trovava bella. Emanava un calore insolito che lo intrigò. 17
2726 - Inganni e segreti
di L. Graham Lysander non si è affidato alla ricchezza della sua famiglia per farsi strada nella vita... Prima parte de LA PROMESSA DEI VOLAKIS.
2727 - L'erede illegittimo
di J. Kenny Sin da ragazzino, Rafael aveva deciso di diventare ricco e famoso, e nulla ha potuto fermarlo. Sesto episodio de I FAMIGERATI WOLFE.
2728 - Un capo da sedurre
di C. Williams Matt pretende solo il meglio da chi lavora per lui. Così resta spiazzato quando scopre che Tess... Torna A LETTO COL CAPO.
2729 - Inatteso ritorno
di S. Morgan L'ultima persona che Laura si aspettava di trovare ad attenderla all'aeroporto era Cristiano... Anche questo mese c'è UN NUOVO INIZIO.
2730 - Una preziosa scoperta
di C. George Niente e nessuno ha più spinto Roberto a uscire dal suo rifugio, e solo Katherine ha il permesso di entrarvi. Chissà se sei FATTA PER LUI...
2731 - Il principe milionario
di C. Crews Il matrimonio con il principe Leo di Marco non sembra essere la favola che Bethany immaginava. Non perdere INTERNATIONAL TYCOON.
2732 - I capricci dello sceicco
di A. Green Innamorata da sempre di Salman Bin Kalid Al Saqr, Jamilah non poteva immaginare che lui... Tornano I PRINCIPI DEL DESERTO.
2733 - La proposta del greco
di M. Reid Quando Anton si ritrova di fronte la giovane e indifesa Zoe, i suoi piani vengono del tutto stravolti. Lasciati scaldare dal FUOCO GRECO.
2734 - Stretta fra le tue braccia
di L. Graham Il sogno di Tally e Sander non poteva durare in eterno, ma proprio quando pensano che... Seconda parte de LA PROMESSA DEI VOLAKIS.
2735 - La donna di ghiaccio
di J. Lucas Riservata, elegante, ferita. Questa è Annabelle Wolfe, la Regina di Ghiaccio. Settima puntata de I FAMIGERATI WOLFE.
2736 - Nella tenda dello sceicco
di A. West Lo sceicco Amir ha giurato di redimere il nome della propria famiglia, così l'ultima cosa di cui ha bisogno... Tornano I PRINCIPI DEL DESERTO.
2737 - Caldo sguardo greco
di S. James Sono passati diversi anni da quando Oscar Theotokis è uscito dalla vita di Helena... Non perdere il FUOCO GRECO di questo mese.
2738 - I desideri del principe
di P. Jordan Chi è davvero Lily: una cinica fotografa di moda o un'appassionata studiosa di storia dell'arte? Preparati al nuovo FATTA PER LUI.
2739 - Notti reali
di R. Donald Passioni, segreti, doveri e sogni dei giovani rampolli di una casata reale. Con la storia di Kelt e Hannah comincia SANGUE BLU.
2740 - Piacevole vendetta
di J. James Angelos sa benissimo che Thea non è l'elegante supermodella che vuole far credere di essere. Ecco a voi UN NUOVO INIZIO.
2741 - Matrimonio per due
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