Accordo a sei zeri

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IL CLUB DEI MILIONARI Amori appassionati e nuovi scandali nel club più esclusivo d'America.

Esistono luoghi dove il tempo sembra essersi fermato, dove certi valori come il buon nome, il rispetto delle regole e della cavalleria non passano mai di moda. È il Texas Cattleman's Club, circolo esclusivo nella città di Royal, in Texas. Gli uomini che vogliono farne parte devono essere milionari di successo, potenti e con un forte senso del dovere. Il loro motto? Onore, rispetto, ambizione. Sono abituati a vincere e a ottenere tutto ciò che desiderano con uno sguardo o un gesto della mano. Ma la donna giusta non si può comprare come si fa con un oggetto di lusso. Va corteggiata, e conquistata, con pazienza e tenacia. Il premio? Il vero amore e una felicità lunga una vita. In ACCORDO A SEI ZERI il milionario Dave Firestone è pronto a qualsiasi compromesso pur di concludere un affare vantaggioso. Anche a trovare una finta fidanzata. La scelta di Mia Hughes è azzeccata, dato che lei, rimasta da poco senza lavoro, non può rifiutare un'offerta vantaggiosa. E poi è una donna così bella che mostrarsi pazzo di lei non sarà affatto difficile per Dave.


IL CLUB DEI MILIONARI I PROTAGONISTI NATHAN BATTLE - L'influente sceriffo di Royal non ha mai dimenticato Amanda Altman. SAM GORDON - È uno dei membri più tradizionalisti del club, ma una sola notte con Lila Hacket manderà all'aria ogni sua convinzione. ZACH LASSITER - Sembra avere molti segreti da nascondere e Sophie Beldon vuole vederci chiaro. DAVE FIRESTONE - È alla ricerca di una fidanzata di facciata. Mia Hughes pare la donna giusta. RYAN GRANT - Star del rodeo, è a Royal per rilassarsi e dimostrare a Piper Kindred il suo amore. JOSH GORDON - Non vuole cedere alle richieste di Kiley Roberts anche se lei è molto persuasiva. GIL ADDISON - Crede che una donna in carriera come Bailey Collins non sia il suo tipo. Si sbaglia. CHANCE MCDANIEL - Non riesce a dimenticare il tradimento del suo migliore amico. Gabriella del Toro lo aiuterà. ALEX DEL TORO - Recuperata la memoria, si trova a Royal per riconquistare la fidanzata, Cara Windsor.


MAUREEN CHILD

Accordo a sei zeri


Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: The Lone Star Cinderella Harlequin Desire © 2013 Harlequin Books S.A. Traduzione di Rita Pierangeli Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved. © 2015 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Destiny ottobre 2015 Questo volume è stato stampato nel settembre 2015 presso la Rotolito Lombarda - Milano HARMONY DESTINY ISSN 1122 - 5470 Periodico settimanale n. 2149 del 6/10/2015 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 413 del 31/08/1983 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Trentacoste, 7 - 20134 Milano Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano


1 Dave Firestone aveva una missione da compiere. Era in gioco il futuro del suo ranch, e che fosse dannato se avrebbe permesso a uno scandalo o alle maldicenze di rovinare il frutto di anni di lavoro. Erano ormai passati mesi dalla scomparsa di Alex Santiago e Dave avvertiva tuttora aleggiare sulla sua testa una nuvola di sospetti. Era tempo di scoprire, in un modo o nell'altro, cosa la legge ne pensava della situazione. Scese dal suo 4x4, rialzò il bavero della giacca di pelle e scrutò nel vento del Texas orientale. Ottobre aveva portato con sé il freddo, chiaro segnale che l'inverno sarebbe stato ancor più rigido. Non poteva farci niente, ma Dave si era recato al confine del ranch per sistemare almeno una parte della sua vita. Un uomo alto, in un logoro cappotto di pelle nera e cappello marrone a tesa larga, stava riparando la recinzione di filo spinato che divideva il ranch di Dave, il Royal Round Up, da quello vicino, il Battlelands. Dietro quello in nero, un altro uomo, Bill Hardesty, un dipendente del Battlelands, scaricava filo spinato da un camion. Dave salutò Bill, quindi concentrò l'attenzione su Nathan Battle. Nathan alzò la testa appena Dave si avvicinò. «Salve, Dave, come ti va?» «Bene» rispose, perché Dave Firestone non ammetteva mai di avere un problema che non era in grado di risolvere. «Sono passato dalla fattoria e Jake mi ha detto dove 5


cercarti. Non pensavo che avrei trovato lo sceriffo intento a riparare la recinzione.» Nathan si strinse nelle spalle. «Mi piace venire qui al ranch. Mi dà l'occasione di pensare, di schiarirmi le idee. Mio fratello si sobbarca i lavori più pesanti del Battlelands, ma io sono socio alla pari ed è bello dedicarsi a lavori manuali. Inoltre, Amanda è impegnata con i lavori di ristrutturazione, in previsione dell'arrivo del bambino. Così, a casa staziona in permanenza una delle squadre di operai di Sam Gordon. Trovarmi qui...» concluse con un sospiro soddisfatto. «È la pace.» «Goditela fin che dura, capo» commentò Bill. «Una volta che il bambino sarà nato, potrai dire addio per sempre alla pace.» «Tu bada a scaricare il filo spinato» ridacchiò Nathan. Dave ignorò quello scambio di battute. Avrebbe preferito trovare Nathan da solo ma, che Bill ascoltasse o no, avrebbe detto la sua. Negli ultimi mesi, le cose erano cambiate parecchio a Royal. Nathan e Amanda si erano sposati e aspettavano un bambino. Sam e Lila attendevano due gemelle. C'era quindi un motivo per cui era andato a cercare Nathan nel suo giorno libero. La scomparsa di Alex Santiago. Non avrebbe detto che lui e Alex erano amici, ma non gli avrebbe mai augurato del male. La sua sparizione era abbastanza misteriosa da alimentare le chiacchiere della gente... e la maggior parte di quelle chiacchiere era su come Dave e Alex fossero stati rivali in affari e se Alex non fosse stato aiutato a scomparire. Dave non si era mai curato di quello che la gente diceva di lui. Gestiva vita e affari nel modo che riteneva più idoneo, e se alla gente non piaceva, che andassero al diavolo. Tuttavia le cose erano cambiate. Era irritante ammettere che i pettegolezzi e la minaccia di uno scandalo l'avevano spinto a venire fin lì, per parlare con lo sceriffo, ma così era. 6


«Già, lo capisco. Il mio fattore è il migliore che ci sia, però anche a me piace occuparmi dei lavori manuali del ranch. Mi è sempre piaciuto» disse Dave, togliendosi il cappello per passarsi le dita tra le ciocche bionde arruffate. «E detesto guastare la tua pace...» Nathan infilò la tagliafili nella cintura degli attrezzi e alzò lo sguardo su Dave. «Ma?» «Ma» ripeté Dave, con un'occhiata fugace a Bill, che non si prendeva nemmeno il disturbo di nascondere di essere interessato alla conversazione. «Ho bisogno di sapere se hai qualche novità sulla scomparsa di Alex.» Accigliandosi, Nathan ammise: «Non ho niente. È come se fosse svanito dalla faccia della terra. Nessun movimento sulle sue carte di credito. Non ho il minimo indizio su cosa gli sia successo e, a essere sincero, questa faccenda mi sta facendo impazzire». «Posso immaginarlo. Disturba parecchio anche me.» Nathan annuì con aria cupa. «Già, ho sentito cosa si mormora.» «Fantastico.» Proprio quello che ci voleva. Lo sceriffo ascoltava le voci che circolavano su di lui. «Rilassati» disse Nathan, scuotendo la testa. «So valutare i pettegolezzi di questa città, Dave. Diamine, mi sono quasi costati Amanda.» Fece una pausa, come se stesse riflettendo sulla piega che le cose avrebbero potuto prendere. Quindi scosse di nuovo la testa. «Se può aiutarti, ufficialmente tu non sei un indiziato.» Dave non aveva pensato di esserlo, ma faceva bene sentirselo dire. Anche se non risolveva il problema. Sapere, però, che Nathan credeva nella sua innocenza era una cosa in meno di cui preoccuparsi. Dave si rendeva conto dell'effetto che doveva aver avuto sulla gente il fatto che lui fosse stato tra le ultime persone a vedere Alex prima che scomparisse. E la loro lite in Main Street aveva avuto almeno una decina di testimoni. Inoltre, a Royal risultava di dominio pubblico che Alex si era appropriato della proprietà immobiliare sulla 7


quale Dave aveva messo gli occhi. Certo, la cosa l'aveva fatto infuriare, ma non aveva mai voluto che ad Alex succedesse qualcosa di brutto. «Sono contento di sentirtelo dire» disse alla fine. «In effetti, era quello per cui ero venuto a cercarti. È un sollievo sapere di non essere un sospettato, lo ammetto; questo però non cambia il modo in cui la gente mi guarda in città.» Si trovava a Royal da tre anni e pensava che la gente ormai lo conoscesse. Invece, a quanto sembrava, era sufficiente un pettegolezzo malevolo sussurrato all'orecchio per indurre la gente a guardarlo con occhio ostile. Nathan posò una mano su un palo della recinzione e disse: «La gente parla. Non puoi impedirlo. Dio solo sa se ci ho provato. E in una cittadina delle dimensioni di Royal, è più o meno tutto quello che hanno per riempire il tempo, lo sai. Non significa niente». «Per te, forse... e ti sono grato, non fraintendermi. Ma sto cercando di stipulare un contratto con la TexCat e...» «Non occorre che aggiungi altro» lo interruppe Nathan ridacchiando. «Diamine, la Texas Cattle è una leggenda. Tutti nello Stato sanno chi è Thomas Buckley e come gestisce la sua società. Quel vecchio è talmente onesto...» Nathan s'interruppe. «Ecco perché ti preoccupi per i pettegolezzi.» «Già, se quelle voci arrivano all'orecchio di Buckley, non otterrò mai il contratto per la vendita della mia carne.» Lo scandalo rischiava di mandare in fumo l'affare prima che fosse concluso, e Dave non l'avrebbe permesso neanche morto. La TexCat era il più grosso acquirente di carne del Paese, ma era un'azienda a conduzione famigliare e Buckley stesso la gestiva secondo i principi più rigidi. Nessuno scandalo aveva sfiorato la sua azienda, ed era deciso a fare in modo che non succedesse mai. Pertanto, se gli arrivavano voci sul conto di Dave, avrebbe reso tutto molto più difficile. 8


«Il vecchio Buckley si preoccupa molto per quello che la gente pensa» fece notare Bill dal suo posto sul camion. «Ho sentito dire che dorme in un completo in tre pezzi.» Dave si accigliò e Nathan lanciò un'occhiata a Bill. «Hai finito di scaricare quel filo?» «Quasi» rispose Bill e, chinando la testa, si rimise al lavoro. «Spiacente» si scusò Nathan senza motivo, quindi sorrise. «Da queste parti, hanno tutti qualcosa da dire su tutto. Ma tu lo sai già, giusto?» «Puoi ben dirlo» borbottò Dave. Sempre sorridendo, Nathan aggiunse: «Riguardo a Buckley, non ti devi preoccupare solo delle voci». Dave aggrottò la fronte. «Già, lo so.» Il sorriso di Nathan si allargò. «Buckley fa affari solo con uomini sposati e con famiglia. L'ultima volta che ho controllato, tu eri scapolo. Suppongo che voci e maldicenze dovrebbero essere il minore dei tuoi problemi. Come intendi inventarti una moglie?» Dave sbuffò, disgustato. «Non ho ancora risolto la questione. Siamo all'inizio delle trattative. Ho ancora un po' di tempo.» Si calzò il cappello in testa e curvò le spalle mentre venivano investiti da un vento freddo. «Mi verrà in mente qualcosa.» Nathan annuì. «In caso contrario, la TexCat non è l'unico acquirente di carne al mondo.» «No, ma sono i migliori.» Dave voleva quel contratto, e quello che Dave Firestone voleva, la otteneva. Punto e basta. Mia Hughes aprì la porta della dispensa e fissò gli scaffali pressoché vuoti come se si aspettasse che il cibo apparisse d'improvviso. Naturalmente, non successe. Perciò, sospirando afferrò un'altra confezione di tagliatelle precotte e si diresse ai fornelli. «Sinceramente, se devo continuare ancora per molto a mangiare tagliatelle...» Versò una tazza di acqua in una 9


padella, vi accese sotto il fuoco e aspettò che bollisse. Guardò il pacchetto che teneva in mano. «Quantomeno, queste sono al gusto di manzo. Magari, se chiudo gli occhi mentre mangio, posso fingere che sia un hamburger.» Quell'immagine le fece brontolare lo stomaco. Si diede un colpetto alla pancia, come per placarla. Non funzionò. Aveva i nervi a pezzi ed era in quello stato ormai da alcune settimane. Come governante di Alex Santiago, aveva accesso al conto bancario per le spese relative alla casa, ma aveva usato il denaro per pagare bollette e le centinaia di altre cose che erano saltate fuori da quando Alex era scomparso. Non le restavano extra da sprecare su sciocchezze come il suo stipendio o il cibo. Così, si era arrangiata con le provviste della dispensa e del freezer. Ma le credenze erano ormai praticamente vuote e nel freezer restavano soltanto i cubetti del ghiaccio. E non erano previste delle entrate. Stava per terminare anche il suo internato alla Royal Junior High. Non poteva uscire per cercarsi un lavoro. E se Alex avesse chiamato mentre era fuori? «Naturalmente» si rassicurò a voce alta, «il vantaggio è che hai perso un paio di chili nelle ultime due settimane. Lo svantaggio? Sono pronta a addentare la gamba di un tavolo.» La sua voce riecheggiò nell'enorme cucina. La stanza era pulita come uno specchio, ma ciò era dovuto più al fatto che non aveva visto molta attività negli ultimi mesi che alla sua bravura come donna delle pulizie. Anche se prendeva sul serio le sue mansioni di governante e teneva la sontuosa villa in condizioni scintillanti. Tuttavia, da quando Alex era scomparso, Mia non aveva avuto molto da fare. L'acqua raggiunse il bollore e lei vi gettò le tagliatelle prima di mettere il coperchio alla padella. Mentre aspettava che il pranzo fosse pronto, andò alle ampie finestre che si affacciavano sul patio e il giardino. Da quella posizione, riusciva a scorgere i tetti dei vici10


ni di Alex, anche se in quel lussuoso quartiere noto come Pine Valley le case sorgevano ben distanziate le une dalle altre. Ognuna era circondata da un vasto terreno boscoso, che ne garantiva la privacy. In quel momento, tuttavia, Mia aveva troppa privacy. Era sola in quella casa da quando Alex era scomparso. Sola con un telefono che da settimane non smetteva di squillare. I reporter le davano la caccia ogni volta che usciva, tanto che ormai lasciava di rado la casa. Dal momento che Pine Valley era una comunità recintata, solo un numero limitato di reporter era riuscito a eludere la guardia al cancello per assillarla. Ma lei sapeva che non sarebbe durato a lungo. Quanto più si protraeva l'assenza di Alex tanto più sfacciati sarebbero diventati i giornalisti. La scomparsa di un uomo ricco era una grossa notizia. Sopratutto in una città delle dimensioni di Royal. Lo stomaco di Mia si rivoltò e deglutì a fatica. Alex era stato buono con lei. Le aveva dato un lavoro quando ne aveva più bisogno. Le aveva concesso abbastanza libertà per continuare gli studi e grazie a quello stava per laurearsi in psicologia. Mia non solo era in debito con Alex, erano diventati anche buoni amici, e lei non ne aveva molti, di amici. Guardò fuori dalla finestra e notò distrattamente le cime degli alberi frustate dal freddo vento di ottobre. Rabbrividì suo malgrado e voltò le spalle a quella vista. Non voleva pensare all'inverno imminente e ad Alex che non era ancora riapparso. Detestava ignorare se il suo amico era sano e salvo. O ferito. Tuttavia doveva insistere a essere positiva e credere che sarebbe tornato a casa. Non poteva nemmeno impedirsi di preoccuparsi per quello che avrebbe fatto in un prossimo futuro. Era vero che i conti erano stati pagati, ma il suo internato stava per scadere e se Alex non fosse tornato... Trasalì quando il telefono squillò e allungò d'istinto la mano prima di bloccarsi e lasciare che entrasse in funzio11


ne la segreteria telefonica. Settimane prima aveva deciso di ricorrere a quell'espediente per selezionare le chiamate, nel tentativo di evitare i reporter e le solite domande alle quali non era in grado di rispondere. Tuttavia, sperava sempre che a chiamare potesse essere Alex, per dirle che stava bene, che gli dispiaceva di averla fatta preoccupare e che stava versando denaro sul conto per le spese di casa. Non era molto realistico, ma era difficile scoraggiare l'innato ottimismo di Mia. La segreteria entrò in funzione e dopo il bip una voce femminile chiese: «Mia? Ci sei? Se stai ascoltando, rispondi». Sorridendo, lei sollevò il ricevitore. «Sophie, ciao.» «Stai ancora evitando i giornalisti?» «Ogni giorno. Non si arrendono.» «Quantomeno, lì non possono scansare la guardia al cancello e infastidirti.» «Alcuni ci sono riusciti, ma è bastata una telefonata alla sicurezza e se ne sono occupati loro.» Mia odiava ammettere che vivere da sola in quella grande casa la innervosiva un po' di notte. Sì, Royal era un posto sicuro, e avrebbe dovuto sentirsi ancor più sicura trovandosi in un quartiere recintato; questo, tuttavia, non le impediva di temere che qualcuno potesse intrufolarsi di nascosto e aggirarsi intorno alla casa di notte, a caccia di indizi o di uno scoop. «La mia offerta di venire a stare da me è ancora valida, lo sai.» Sophie Beldon era una buona amica. Era anche l'assistente di Alex e, da quando lui era scomparso, la loro amicizia si era rafforzata. Insieme, avevano fatto il possibile per rintracciare Alex, senza successo. Adesso avevano un altro piano, uno che aveva spinto Mia a informarsi sul conto di Dave Firestone, un rivale in affari di Alex. Naturalmente, il piano non era ancora partito, dal momento che non aveva idea da che parte cominciare. «Ti ringrazio, davvero. È una tentazione, credimi» 12


confessò Mia. D'altra parte non poteva trasferirsi dall'amica e lasciare la casa di Alex sguarnita. Per di più, detestava l'idea di scroccare pasti a Sophie. Non le piaceva chiedere favori alla gente. Era troppo abituata ad arrangiarsi da sola, e non intendeva cambiare. «Sei davvero gentile, Sophie, però voglio restare qui, nel caso che Alex chiami o ritorni.» «D'accordo, posso capirlo» replicò Sophie. «Comunque, se cambi idea, l'offerta è sempre valida. Come va tutto il resto? C'è qualcosa che io possa fare?» «No, comunque, grazie.» Mia detestava che la sua amica sapesse che si trovava in cattive acque. Un paio di settimane prima avevano pranzato insieme e, quando lei aveva tentato di pagare il conto per ringraziare Sophie per la sua gentilezza, la carta di credito era stata respinta. Sul suo conto non c'era abbastanza denaro per pagare un semplice pranzo. Mortificata, Mia aveva dovuto lasciare che fosse Sophie a pagare. Detestava doversi preoccupare per il denaro. Detestava preoccuparsi per Alex. Voleva riavere la sua vita, semplice e tranquilla. Era chiedere troppo? «Siamo amiche, Mia. So che hai bisogno di soldi. Perché non mi permetti di aiutarti? Si tratterebbe di un prestito. Potrai restituirmelo appena Alex torna.» Era una grande tentazione, ma non sapendo come o quando sarebbe stata in grado di ripagare l'amica, non poteva accettare. «Sophie» disse, sospirando, «apprezzo davvero l'offerta, ma è ormai da mesi che stiamo cercando Alex. Non sappiamo quando tornerà.» Sempre che torni, aggiunse mentalmente, non volendo provocare eventuali divinità che fossero in ascolto. «Sto bene, davvero. L'episodio con la mia carta di credito è stato solo un errore della banca.» D'accordo, una piccola bugia, però l'avrebbe mantenuta. Non voleva che l'amica si preoccupasse per lei, e non poteva semplicemente accettare un prestito. Mia si era fatta strada nel mondo da sola da quando 13


aveva diciotto anni, e non avrebbe cominciato adesso ad accettare la carità. Per quanto affamata fosse. «Hai una testa che più dura non si può» mormorò Sophie. «Grazie» replicò Mia. «Non era un complimento» le assicurò l'amica ridendo. «Comunque, d'accordo. Lascerò perdere. Per il momento.» «Te ne sono grata.» «In ogni caso, non è questo il motivo per cui ho chiamato.» Il radar di Mia si mise subito a ronzare. Sophie si era appena fidanzata con Zach Lassiter, il socio in affari di Alex. Dopo un inizio incerto, quei due erano così felici che Mia temeva che qualcosa fosse andato storto. «Va tutto bene fra te e Zach?» «Tutto bene. Lui è fantastico. Non si tratta di noi.» «Okay» disse Mia. Portandosi dietro il telefono, andò in cucina, sollevò il coperchio del suo pranzo e sospirò prima di rimetterlo al suo posto. «Di cosa si tratta?» «Ricordi che abbiamo parlato che tu avresti cercato informazioni su Dave Firestone?» «Già. Non ho ancora niente. Non possiedo esattamente la stoffa dell'investigatore privato.» Aveva fatto ricerche su Internet, ma tutto quello che aveva trovato erano le solite notizie epurate che si trovavano su ogni uomo ricco e di successo. E non aveva idea di dove scavare per trovare qualcosa di più. «Bene» disse Sophie. «Io ho qualcosa. Ho appena parlato al telefono con Carrie Hardesty.» Mia si accigliò, cercando di collocare quel nome. Prima di poter dire che non conosceva la donna in questione, Sophie aveva ripreso a parlare. «Il marito di Carrie, Bill, lavora al Battlelands.» «Uhm.» Mia continuava a non capire cosa c'entrasse con Dave Firestone, o perché la cosa potesse interessarla. Era ormai abbastanza affamata da essere impaziente di 14


gustare le sue tagliatelle al gusto di manzo. «Bill ha chiamato Carrie per avvertirla che oggi sarebbe tornato a casa prima perché lui e Nathan avevano terminato il lavoro più velocemente del previsto, malgrado l'interruzione.» «D'accordo...» Mia non poté evitare di sorridere. Continuava a non capire, ma non interruppe l'amica. «Bill ha detto a Carrie che Dave Firestone è comparso per parlare con Nathan.» Mia si irrigidì. Dave era stato una delle ultime persone a vedere Alex prima che scomparisse. Aveva sentito circolare quella voce in città. Sapeva che la gente si chiedeva se Dave non fosse coinvolto nella sua scomparsa, ma sapeva anche che i pettegolezzi erano come pane quotidiano per le piccole città, perciò li teneva in scarso conto. Tuttavia, Dave Firestone era ricco, determinato e troppo affascinante per fidarsene. «Di cosa ha parlato con Nathan?» «A quanto pare, voleva scoprire se era indiziato nella scomparsa di Alex.» Mia inspirò bruscamente. «Davvero?» «Già. Bill dice che Nathan gli ha assicurato che, ufficialmente, non era sospettato.» A Mia si chiuse lo stomaco per la delusione. Non che desiderasse che Dave Firestone fosse arrestato, ma voleva delle risposte. Presto. «Non c'è da stupirsi» commentò, mordendosi il labbro inferiore. «Da queste parti, Dave Firestone è un personaggio importante. Nathan dovrebbe avere in mano prove concrete contro di lui per considerarlo persona sospetta.» «Lo so.» Anche Sophie sembrava demoralizzata. «A essere sincera, Soph, pensi davvero che Dave sia coinvolto nella scomparsa di Alex?» «Probabilmente no» sospirò l'amica. «Non lo penso nemmeno io» convenne Mia. «Tuttavia, è l'unico legame che abbiamo, Mia. Penso che dovremmo attenerci al nostro piano e che tu dovresti 15


scoprire tutto quello che puoi su di lui. Anche se è innocente, Dave potrebbe sapere qualcosa che ignora perfino di sapere, capisci?» Mia scoppiò in una risatina. «Purtroppo, capisco perfettamente.» «Stando a quello che Bill ha detto a Carrie» aggiunse Sophie, «Nathan ha ammesso di non avere la minima idea di cosa ne è stato di Alex.» Mia si scoraggiò ancor di più a quella notizia. L'aveva pensato anche lei, naturalmente. Era da mesi che Nathan Battle lavorava a quel caso e la teneva informata della mancanza di progressi. Lo sceriffo e Alex erano buoni amici, perciò Mia sapeva che Nathan era coinvolto nelle ricerche su un piano sia personale sia professionale. Lavorando per Alex Santiago, Mia aveva imparato ad apprezzarlo come una persona cordiale, generosa e gentile. Ma che aveva anche dei segreti. Per esempio, nessuno poteva entrare nel suo studio. Mia aveva il permesso di entrarvi una volta al mese per le pulizie, e solo se lui era presente. E quando lei e Sophie avevano iniziato a confrontare i loro appunti, l'amica le aveva parlato delle telefonate misteriose che Alex aveva ricevuto. Da quando era scomparso, Mia aveva perquisito lo studio da cima a fondo e Sophie aveva passato in rassegna le sue mail, però non avevano scoperto niente. Questo significava che o Alex aveva portato con sé qualunque cosa stesse nascondendo... oppure chiunque l'avesse fatto sparire aveva anche perquisito l'ufficio impadronendosi di ciò che aveva trovato. Mia aveva di nuovo lo stomaco attorcigliato per la preoccupazione. Dov'era Alex? Era ferito? Era... «Si farà vivo» dichiarò, interrompendo la piega inquietante presa dai suoi pensieri. «C'è una spiegazione logica per tutta questa storia e quando Alex tornerà, avrà tutto un senso.» «Ne sei convinta, vero?» «Convintissima.» Quasi, aggiunse Mia in silenzio. 16


D'altronde, aveva trascorso così gran parte della sua vita a sforzarsi di essere ottimista che ormai le veniva istintivo. Non si sarebbe arresa e, fino a quando Alex non fosse tornato a casa, avrebbe fatto il possibile per trovarlo. «Oops» dichiarò Sophie d'un tratto, «c'è Zach alla porta. Andiamo a pranzo al diner. Ci risentiamo più tardi, d'accordo?» Mia la salutò, desiderando di potersi trovare anche lei al diner. Cosa non avrebbe dato per un hamburger, patate fritte e un frullato. Sospirando, versò le tagliatelle in una ciotola, quindi afferrò una forchetta, mangiò un boccone e si sforzò di inghiottire la delusione insieme con le tagliatelle. Ci fu un colpo alla porta e Mia lo considerò come una tregua dal suo pasto deprimente. Posò la ciotola sul banco e andò ad aprire. Chiunque fosse, bussò di nuovo, quella volta con più energia, e lei si accigliò. Che un altro reporter fosse riuscito a superare il cancello? Guardò attraverso il vetro accanto alla porta e rimase a bocca aperta quando vide l'uomo sul portico. Prima di poter riflettere, spalancò la porta e si trovò faccia a faccia con Dave Firestone. Indossava jeans neri, una camicia rossa, un giubbotto marrone e un paio di vecchi stivali. Teneva il cappello stretto in mano e i capelli biondi erano arruffati dal vento. Vedendosi fissata dai suoi occhi grigi, Mia fu assalita da un turbamento imprevisto. «Mia» esordì lui, e la sua voce profonda le rintronò lungo la spina dorsale, «credo che dovremmo parlare.»

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2149 - Accordo a sei zeri di Maureen Child Dave Firestone non ha in previsione di sposarsi, ma è pronto a qualsiasi compromesso pur di concludere un affare vantaggioso. Per esempio a trovare una donna disposta a fingersi la sua fidanzata. Ma chi potrebbe impersonare questo ruolo? Forse Mia Hughes. IL CLUB DEI MILIONARI 2150 - Matrimonio con il nemico di Lauren Canan A causa di un atto giuridico vecchio di secoli, Shea rischia di vedersi privata della dimora vittoriana proprietà della sua famiglia da generazioni. La casa le appartiene, ma non la terra su cui è costruita e per far valere i propri diritti Shea ha un'unica opzione: sposare Alec Morreston. 2151 - Uno scandalo per la principessa di Rachel Bailey Scoprire di essere il padre di una bambina di cui non sapeva nulla è uno shock per Liam. Per fortuna può contare sull'aiuto di Jenna. A sua volta madre single, viene assunta come babysitter ed è preziosissima nell'insegnare al neo papà come affrontare la vita con un neonato. Ma Jenna... 2152 - Conquistata dall'ambasciatore di Merline Lovelace Un weekend di passione è destinato a cambiare per sempre le vite di Jack Mason e Gina St. Sebastian. Quello che poteva sembrare un incontro occasionale da ricordare si trasforma infatti in un problema quando Gina scopre di essere incinta. Che fare? I DIARI DELLA DUCHESSA CARLOTTA


dal 24 novembre 2153 - Sensuale amicizia di Jules Bennett Ryan ha deciso di ritirarsi dal circuito professionistico dei rodei e Royal è il luogo ideale in cui riflettere su cosa fare per il resto della vita. Non è certo un caso che abbia scelto l'esclusiva cittadina del Texas. È il cuore che lo chiama laggiù, e il ricordo di Piper. IL CLUB DEI MILIONARI 2154 - Passione sotto la neve di Maureen Child Jake ama la pace e la tranquillità del suo rifugio nel Montana. Quando però la madre gli manda da Boston la sua assistente Cassidy per risolvere una vecchia questione di famiglia, esplode il caos. L'attrazione reciproca divampa, favorita dalla tormenta di neve che li isola sulle montagne. 2155 - Calda notte d'Oriente di Kristi Gold Lo sceicco Rayad Rostam ha consacrato la vita alla difesa del suo paese e alla vendetta. Ha giurato infatti di scoprire chi ha provocato l'attentato che, anni prima, ha ucciso la giovane moglie. L'incontro con la famosa giornalista Sunny McAdams sconvolge all'improvviso ogni sua priorità. 2156 - Ricordi di piacere di Merline Lovelace L'agente sotto copertura Dominic St. Sebastian non è particolarmente elettrizzato quando la brillante ricercatrice Natalie Clark, assistente della cugina, scopre un antico documento che fa di lui nientemeno che un granduca ungherese! I DIARI DELLA DUCHESSA CARLOTTA


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