Addestrato a sedurre

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Le più belle saghe storiche d’autore, da collezionare.

Inghilterra, XIX secolo. A volte basta uno sguardo per innamorarsi. Quando la felicità sembra a portata di mano, una serie di imprevisti rischia di cambiare il corso delle loro vite per sempre… ma l’amore è più forte di tutto.

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ADDESTRATO A SEDURRE VICKI LEWIS THOMPSON


Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: Cowboy All Night Harlequin Blaze © 2016 Vicki Lewis Thompson Traduzione di Elisabetta Frattini Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved. © 2017 HarperCollins Italia S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Temptation giugno 2017 Questo volume è stato stampato nel maggio 2017 da CPI, Barcelona HARMONY TEMPTATION ISSN 1591 - 6707 Periodico mensile n. 362 del 15/06/2017 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 128 dello 07/03/2001 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Mondadori, 1 - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 045.8884400 HarperCollins Italia S.p.A. Viale Monte Nero 84 - 20135 Milano


Prologo «Brant Ellison. È un bel nome. Forte. Ti si addice.» «Sì, signora. Mi piace» ripose lui sorridendo alla signora Padgett, la donna che guidava il pickup. Per il momento sembrava una brava persona. «Non so che cosa ti sia stato detto riguardo al ranch Thunder Mountain.» «Non molto, signora. Mia zia Susie ne ha sentito parlare e ha deciso che fosse il posto migliore per me, dal momento che la stavo mandando sul lastrico per quanto mangio. Ma non si preoccupi, ho risolto il problema. Non ci avevo mai pensato prima, ma sa una cosa? Posso riempirmi di cereali al posto di cibo più costoso.» Dalla gola della signora Padgett uscì un suono di disappunto. «Mi riferisco ai cereali più economici» si affrettò ad aggiungere Brant, in modo che non facesse inversione per riportarlo dalla zia. Vivere per un po' di tempo in un ranch sarebbe stata un'esperienza fantastica. «Semplici cornflakes.» «Ti assicuro che non ci sarà bisogno che tu ti riempia di cereali, economici o meno. Do volentieri da mangiare ai ragazzi che devono crescere. Da noi 5


il cibo non sarà da ristorante stellato, ma viene servito a volontà.» Fantastico. All'idea di mangiare a Brant venne l'acquolina in bocca. Mangiare era una delle cose che preferiva. Anche se si sarebbe fermato al ranch solo per un mese o due, intendeva godersi fino in fondo il soggiorno. «Grazie mille, signora. Apprezzo il fatto che possiate ospitarmi per un po'.» Lei lo guardò sorpresa. «Non credo che ti abbiano informato correttamente, del resto in ufficio sono a corto di personale in questo momento e posso immaginare che alcune pratiche si perdano nel mucchio, ma per quanto ti riguarda, il tuo non sarà un breve soggiorno al ranch. Potrai restare per tutto il tempo che vorrai.» «Anche se adesso sono in affidamento? Credevo che i ragazzi dati in affidamento dovessero cambiare spesso casa... il che mi sta bene, ci sono abituato.» «Non ho dubbi.» Quando si fermarono a un semaforo, la signora Padgett lo guardò con i suoi occhi azzurri compassionevoli. Brant riconobbe quello sguardo. Significava che la persona che aveva davanti, di solito si trattava di un insegnante a scuola, aveva letto il suo dossier e sapeva che suo padre era morto e che sua madre lo aveva abbandonato, lasciandolo con la zia Jane. La convivenza non aveva funzionato e lui era stato spedito dalla zia Susie, ma anche con lei non era andata bene. Del resto quella era la vita, no? Quando scattò il verde, la signora Padgett tornò a concentrarsi sulla guida. «Brant, non dovrai andartene da Thunder Mountain, se non nel caso in cui stare lì non ti piacesse. Ma non credo che ti troverai 6


male. Gli altri ragazzi sembrano tutti molto felici.» «Oh, le posso garantire che mi piacerà, signora.» «Perché?» «Perché io sono felice ovunque. Non ha senso sentirsi sempre infelici e allora io cerco semplicemente di non esserlo.»

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1 Quindici anni dopo... «Aspettami, Lucy, sto arrivando.» Brant svoltò nella strada sterrata che portava al Thunder Mountain. Mancava da Natale, ma lo scenario era talmente familiare che gli sembrava di essere stato via solo per una settimana. Le piogge primaverili dovevano essere state frequenti, a giudicare dall'abbondanza di fiori selvatici gialli e viola che costeggiavano la strada. Il Wyoming si stava preparando per l'estate, la sua stagione preferita. Il telefono appoggiato sul sedile del passeggero del suo pickup non aveva suonato, il che era un buon segno. Rosie, la sua madre adottiva, gli aveva promesso che lo avrebbe avvertito con un messaggio se la cavalla avesse partorito. Forse sarebbe arrivato in tempo. Herb, il suo padre adottivo, nonché eccellente veterinario, si trovava già nelle stalle a monitorare la situazione. Probabilmente c'era anche Cade Gallagher, uno dei suoi molti fratelli, e con loro due a occuparsi della cavalla non c'era assolutamente bisogno della sua presenza. 8


Ciononostante gli sarebbe piaciuto esserci. A parte l'emozione di vedere una nuova vita venire al mondo, l'addestramento risultava molto piÚ facile se si riusciva a instaurare immediatamente un legame con il puledro. Herb era un uomo dai modi gentili, ma a Brant era capitato di trovare proprietari e veterinari tesi e ansiosi. Non gli piaceva che durante il parto di una cavalla ci fossero energie negative nella stalla e faceva sempre tutto il possibile per far sÏ che tutti mantenessero la calma. Tenendo sotto controllo il livello d'ansia riusciva a socializzare immediatamente con il puledro. Nessuno dei cavalli con cui aveva lavorato fin dalla nascita in seguito era stato difficile da addestrare. La sua ottima reputazione di addestratore gli permetteva di mantenersi con un lavoro che amava e che gli concedeva la libertà di cui non avrebbe mai potuto fare a meno. Quel compito in particolare l'avrebbe svolto anche gratuitamente, in cambio del porto sicuro che i suoi genitori adottivi gli avevano assicurato quando, ancora adolescente e senza un posto in cui stare, lo avevano preso a vivere con loro. Ma Rosie e Herb avevano insistito per pagarlo e alla fine lui li aveva accontentati. I soldi non erano piÚ un problema nemmeno per loro, grazie al cielo. I gravi problemi finanziari dell'anno precedente erano stati risolti con l'istituzione dell'Accademia di Thunder Mountain, un programma dedicato ai ragazzi che volevano occuparsi di tutto ciò che riguardava i cavalli. Il semestre di primavera, che era stato frequentato da sedici adolescenti, era terminato la settimana prima e altri sedici 9


studenti sarebbero arrivati per il corso estivo che sarebbe incominciato di lì a tre giorni. Rosie e Herb avevano sperato che Lucy partorisse come previsto verso la metà di giugno, così che i ragazzi avrebbero potuto assistere alla nascita del puledro. Ma, come la Lucy dei Peanuts da cui aveva preso il nome, la cavalla aveva deciso di fare di testa sua. Brant era partito da Sheridan quella mattina, spinto da un presentimento e, mentre era per strada, Rosie l'aveva chiamato per avvertirlo che Lucy era in travaglio. Per come la vedeva lui era meglio che Lucy avesse deciso di partorire prima. Avere sedici ragazzini intorno avrebbe reso più difficile il suo compito. Non sarebbe stato un problema, ma meglio evitare. I ragazzi avrebbero comunque potuto vederlo lavorare con il puledro e aggiungere l'esperienza al loro curriculum e lui avrebbe avuto tre giorni di tempo per stabilire una routine prima che arrivassero. Non aveva mai preso in considerazione la possibilità di tramandare le sue conoscenze, ma più ci pensava, più l'idea gli piaceva. Quando arrivò al ranch il sole aveva già iniziato a scendere dietro le Big Horn Mountains. Posteggiò davanti al fienile che ospitava i box dei cavalli, accanto a un furgone rosso con una targa personalizzata che diceva CUOCA. Il furgone era vuoto, ma la portiera del guidatore era spalancata. Con ogni probabilità apparteneva alla proprietaria della cavalla, Aria Danes. Secondo Rosie, Aria aveva frequentato la sua stessa scuola, ma essendo più piccola di lui di tre anni Brant non se ne ricordava. Ora lavorava nella banca presso cui Rosie e Herb 10


avevano un conto. Strana targa per un'impiegata di banca, ma forse la signora aveva uno spiccato senso dell'umorismo. Meglio così. La cavalla avrebbe dovuto rappresentare una sorta di stimolo per Josh, il fratello maggiore di Aria, che in seguito a una brutta caduta da cavallo, si ritrovava con una mobilità ridotta. Brant ricordava vagamente il ragazzo, anche se non erano mai stati amici. Quando aveva saputo dell'idea di Aria, Rosie si era offerta di ospitare Lucy a fronte del valore educativo che una cavalla gravida e il suo puledro avrebbero avuto per il curriculum dei ragazzi. Rosie adorava le situazioni in cui ci si poteva aiutare a vicenda e tutti avevano un tornaconto. Brant si avvicinò al furgone. Aria aveva lasciato le chiavi nel quadro e la borsa sul sedile del passeggero, distrazione che da quelle parti non costituiva un problema. Lei e suo fratello erano probabilmente troppo emozionati per pensare al furgone. Li capiva. Lui stesso, da ragazzo, era solito pregare il suo padre adottivo di portarlo con sé ogni volta che veniva chiamato per far partorire una cavalla. Assistere al procedimento gli aveva fatto capire che voleva aiutare quegli esseri vulnerabili a iniziare bene la loro vita. Dalla porta del fienile arrivava un suono di voci concitate. Rosie gli aveva detto che avevano creato un box per il parto togliendo una parete tra due box in fondo alla stalla. Era lì che si trovavano tutti, Rosie, Cade, Lexi, la ragazza di Cade, e Herb. Brant individuò il gatto grigio di Cade che dormiva su una coperta gettata su una balla di fieno. Non c'era traccia di qualcuno in sedia a rotelle, ma una 11


giovane donna camminava avanti e indietro nel corridoio a testa bassa e con le braccia conserte. Essendo un uomo, Brant notò subito la curva del seno e dei fianchi. Ma era anche un addestratore di cavalli in grado di riconoscere la tensione, e lei era molto tesa. Una tensione indesiderata. Se era dotata di senso dell'umorismo, in quel momento non si notava. A ogni passo la gonna del suo vestitino a fiori viola si muoveva intorno alle ginocchia. I capelli scuri, lunghi e mossi che le arrivavano fino a metà schiena danzavano mentre si muoveva. Aria Danes era nervosa e il suo stato d'animo non era dei migliori per assistere a una nascita. Rosie gli andò incontro, seguita da Cade e Lexi. Proprio in quel momento, la donna sollevò lo sguardo e, lasciando cadere le braccia lungo i fianchi, anche lei si diresse con passo deciso verso di lui. Rosie si fermò, invitando Cade e Lexi a imitarla. «Tu sei Brant. Mi ricordo di te, adesso che ti vedo. Non sei cambiato, sei solo più grande.» I suoi occhi di un'insolita tonalità di viola riflettevano la sua agitazione. Era il momento giusto per disinnescare la bomba. Brant si toccò la tesa del cappello da cowboy e sorrise. «Più grande e migliorato, spero. È un piacere conoscerti, Aria.» «Grazie al cielo sei qui.» Aria non ricambiò il sorriso quando sollevò il mento per incrociare il suo sguardo. «Rosie dice che hai il tocco magico con i puledri appena nati.» «Sì, è vero» annuì lui spingendo leggermente indietro il cappello. «Riesco a farli apparire e sparire, 12


levitare a un metro da terra, cambiare il colore del mantello...» «Rosie mi ha anche avvertito che ti piace scherzare.» «A volte.» E a quanto pareva con lei non funzionava, ma si era comunque guadagnato una risata da parte di Cade. «Non sono in vena di battute spiritose.» «Me ne ero accorto.» Brant lanciò una rapida occhiata oltre Aria verso i tre falchetti che si stavano godendo lo spettacolo. Aria incrociò di nuovo le braccia sul petto, incupendosi. «Per me è molto importante e... e anche per mio fratello è importante che questo puledro abbia un buon inizio.» «Prometto di fare in modo che sia così» rispose Brant usando il tono suadente che riservava ai cavalli nervosi. «Ma con tutto il rispetto, le cose andrebbero molto meglio se ci calmassimo e ci rilassassimo tutti.» Aria batté forte le palpebre arrossendo. «Oh, be'... non intendevo...» balbettò sospirando. «Mi dispiace, sono sulle spine fin da quando Rosie mi ha chiamato alla banca nel pomeriggio, dicendomi che eri per strada. Quando però sono arrivata qui, tu non c'eri e...» «Be', adesso sono arrivato.» Con la coda dell'occhio vide Rosie che sollevava il pollice. «Sì.» L'espressione di Aria sembrò rilassarsi e Brant la considerò come una piccola vittoria. «E Josh? Non è venuto con te?» Lo sguardo di Aria rispecchiava la delusione che provava. «No. Non sono riuscita a convincerlo. In 13


effetti non si sa quando la cavalla partorirà, giusto? Potrebbe volerci anche tutta la notte e in quel caso per lui sarebbe un disagio.» «C'è questa possibilità.» Ciononostante Brant avrebbe voluto riuscire a convincere Josh a partecipare all'evento. Gli avrebbe fatto sicuramente bene. «Che dici se andiamo a vedere come sta?» «Certo.» Aria si portò una mano sulla fronte. «Mi sono appena resa conto che non ti ho nemmeno dato il tempo di salutare i tuoi familiari. Che maleducata.» «Sono sicuro che abbiano capito che sei agitata.» «Sì, ma non è una scusante.» Raddrizzando le spalle, si voltò, ma Rosie e compagnia erano già tornati davanti al box. «Rosie, mi scuso per averlo intercettato. Ero così contenta di vederlo arrivare.» «Siamo tutti contenti.» Rosie abbracciò Brant. Di solito si vestiva bene quando uno dei suoi ragazzi tornava a casa, ma quel giorno indossava abiti pratici, una vecchia camicia e un paio di jeans, i capelli biondi erano arruffati e le labbra prive di rossetto. Abbracciando una delle due persone più importanti della sua vita, Brant respirò il profumo che associava al conforto e alla sicurezza. La testa di Rosie gli arrivava alla spalla, ma, a parte Herb, lei era la persona più grande che lui conoscesse. «Ti voglio bene, mamma.» «Anch'io ti voglio bene, figliolo.» Scostandosi da lui gli strizzò l'occhio. «Meno male che sei arrivato.» Brant ricambiò il sorriso. «Non hai ancora visto niente, piccola signora. Aspetta che faccia la magia della levitazione del puledrino.» 14


Cade si intromise abbracciandolo. «Non vedo l'ora, fratello.» «Posso immaginare.» Brant era felice di vedere Cade così bello, abbronzato, in forma e felice. «Sì, non vedo il trucco da secoli» intervenne Lexi, una delle cause della felicità di Cade che si avvicinava per abbracciarlo a sua volta. Il conglomerato di energia dai capelli castani era la figlia dei migliori amici di Rosie e Herb e faceva parte del ranch da anni. «In ogni ranch ci deve essere un mago.» Aria si incupì di nuovo. «Sai davvero far levitare i puledri? Ero convinta che scherzassi.» «Infatti.» Non aveva mai conosciuto una donna seria come Aria Danes. Le sue labbra si incresparono in un sorriso appena accennato, ma se non altro sapevano come fare a sorridere. «Volevo esserne sicura. Non voglio che il puledro voli da nessuna parte.» «Niente levitazione, promesso.» Brant provò un moto di compassione nei suoi confronti. Tutti gli altri lo conoscevano bene e sapevano capire quando scherzava e quando era serio. Lexi approfittò di quel momento di silenzio per intromettersi. «Tutto quello che Brant dice va preso cum grano salis, per contro non devi mai preoccuparti che si arrabbi. Niente e nessuno riesce a fargli perdere la pazienza e, credimi, io ci ho provato.» Cade rise. «Ci abbiamo provato tutti. La mia specialità erano i serpenti di gomma nel letto. Sono riuscito a litigare con tutti, tranne che con lui. Lui dette un nome al serpente di gomma, lo chiamò Elmer e lo trattava come un animale da compagnia. Poi...» «Mi dispiace interrompervi.» La voce profonda di 15


Herb richiamò la loro attenzione dall'interno del box, «ma credo che lo spettacolo stia per cominciare.» Il suo commento fu sottolineato da un gemito della cavalla. Brant si affacciò al box. Lucy, una palomino del colore del sole al tramonto, era distesa su un fianco e respirava rumorosamente. Herb si muoveva intorno a lei con la destrezza e l'efficienza di un uomo di vent'anni più giovane. Aveva inforcato gli occhiali, segno che la nascita era imminente. Brant gli si avvicinò. «Ciao, papà.» Lui sollevò lo sguardo. «È un piacere vederti, figliolo.» «Hai un bell'aspetto. Insegnare ti fa bene.» «Non pensavo che mi sarebbe piaciuto così tanto» ammise lui sorridendo. «Eccoci di nuovo insieme come ai vecchi tempi, eh?» «Già, è proprio una bella sensazione.» «Sì.» Herb sostenne il suo sguardo per un attimo, poi si schiarì la voce. «Bene, allora, tu le tieni la testa e io mi occupo del resto, come abbiamo sempre fatto.» «D'accordo.» Spingendo indietro il cappello sulla testa, Brant si inginocchiò sulla paglia e prese ad accarezzare il collo sudato di Lucy. «Brava, tesoro» la coccolò, «rilassati e lascia che la natura faccia il suo corso.» Per tutta risposta, Lucy sbuffò. Brant appoggiò la mano sulla vena che pulsava sul collo dell'animale. «Andrà tutto nel migliore dei modi» mormorò, «e il tuo puledrino starà bene. Lasciati andare, non preoccuparti, Lucy.» La cavalla gemette di nuovo e si acquietò. 16


«Bene» annuì Herb. «Sento che si sta rilassando, continua a parlarle.» Brant si calò nel ritmo che aveva sviluppato durante gli anni, tracciando ampi cerchi con la mano e sussurrando a Lucy parole dolci, lodandola per quanto era coraggiosa e dicendole che sarebbe diventata una brava madre. In quei momenti provava una profonda gioia. Ogni volta che assisteva a una nascita si sentiva come un bambino la mattina di Natale, o meglio, come immaginava che si sentisse un bambino che avesse avuto un'infanzia tipica. Suo padre era sempre stato schiavo del lavoro, sempre al telefono o al computer, persino la mattina di Natale, e forse era per quel motivo che era morto prematuramente. Con un po' di fortuna e di cure, il puledro sarebbe vissuto fino all'età di trenta o anche quarant'anni. Avrebbe portato gioia e felicità a molte persone perché lui gli avrebbe insegnato a non aver paura e quindi a diventare affidabile. Non poteva garantire a ogni puledro che la sua vita sarebbe stata perfetta, ma accettava di lavorare solo con proprietari gentili. Il fatto che Rosie garantisse per Aria gli bastava. Non conosceva suo fratello, ma Rosie aveva fiducia nel fatto che Aria sarebbe stata in grado di gestire la situazione. Brant era convinto che i cavalli potevano fare miracoli con le persone, perciò avrebbe fatto la sua parte per far andare in porto il progetto. «Vedo le zampe.» La voce di Herb vibrava per l'eccitazione. L'affetto per suo padre avvolse Brant in un caldo abbraccio. Herb faceva nascere puledri da molti anni, eppure ogni volta si emozionava. Herb e Rosie 17


Padgett erano stati dei magnifici punti di riferimento per tutti i loro ragazzi adottivi. Lucy si spostò e i suoi fianchi si sollevarono. «Stai andando benissimo, Lucy» mormorò lui. «Ancora qualche minuto e conosceremo il tuo piccolino.» «Vedo il muso» annunciò Herb ridacchiando felice. Qualcuno inspirò rumorosamente. Brant sollevò lo sguardo e vide Aria che si reggeva alla porta del box guardando con gli occhi sgranati il puledro che stava venendo al mondo. Rosie, Lexi e Cade le avevano lasciato il posto in prima fila. «Sta andando tutto bene, Aria» la rassicurò Brant nella speranza di vederla rilassarsi. Aria annuì senza distogliere lo sguardo dal puledro, poi fece un respiro profondo e rilassò le spalle. Si stava impegnando. «Eccolo!» esclamò Herb. «Fatto, Lucy. Hai un bellissimo puledrino.» Allungando una mano prese un secchio e iniziò a lavare via la placenta. Brant guardò Aria e le sorrise emozionato. «Congratulazioni.» «Grazie» rispose lei con voce rotta per la commozione, mentre dietro di lei gli altri scattavano fotografie e filmavano la scena. «Sì, è proprio bello» disse Herb. «Brant, sei pronto a cambiare posto con me così posso controllare le condizioni di Lucy?» «Certo.» Brant e Herb si scambiarono di posto e Brant si chinò sul puledro color pesca che con ogni probabilità sarebbe diventato un palomino come sua madre. «Piacere di conoscerti, bello.» Mormorando 18


parole suadenti, pulì il mantello del puledro con uno strofinaccio. Quando il piccolo fu asciutto, lasciò cadere lo strofinaccio e prese a massaggiarlo con le mani, poi alzò la voce in modo che Aria potesse sentirlo. «Hai già scelto un nome?» «Linus» rispose lei con un filo di voce. Brant sorrise. Linus era il suo personaggio preferito tra i Peanuts. «Posso... posso avvicinarmi?» Brant incrociò mentalmente le dita. «Certo» rispose mantenendo l'attenzione sul puledro che sembrava rilassato. «Muoviti lentamente.» Il suo profumo era delicato, ma Brant lo registrò subito quando si chinò sulla paglia accanto a lui. La paglia doveva essere ruvida a contatto con le sue ginocchia nude, ma Aria non sembrò notarlo. Il suo respiro era regolare e la tensione sembrava essere scomparsa dal suo corpo. Rimase in silenzio per un lungo istante, cosa che non lo sorprese. Per sua esperienza i miracoli avevano la tendenza a lasciare le persone senza parole. Se Aria avesse incominciato a parlare a vanvera, ignara della meraviglia rappresentata dall'inizio di una nuova vita, Brant sarebbe rimasto molto deluso. Quando alla fine parlò, lo fece con tono sorpreso. «Ha una specie di saetta bianca.» «Sì.» «E gli occhi azzurri.» «Per ora. Poi diventeranno più scuri.» «È... perfetto.» «Sì.» L'emozione nella voce di Aria rispecchiava la sensazione che Brant provava tutte le volte che gli 19


capitava di assistere alla nascita di un puledro. Non sapeva molto di lei, ma a giudicare dalla sua reazione, era sicuro che sarebbero andati d'accordo. E se fosse riuscita a rilassarsi ancora di piĂš, sarebbero andati ancora piĂš d'accordo.

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361 Fotografie molto piccanti di Regina Kyle Eccitante come il teatro. Coinvolgente come la pittura. Accecante come la fotografia. Sensuale come la danza. Anche la seduzione è un'arte, la più importante di tutte... Abituata a girare il mondo e ad avere a che fare con star di calibro internazionale, la fotografa di moda Ivy Nelson si trova improvvisamente costretta a tornare nella sua città natale. Lì si troverà faccia a faccia con Cade Hardesty, l'uomo che ha popolato i suoi sogni di timida adolescente, pronto a spogliarsi per una buona causa.

362 Addestrato a sedurre di Vicki Lewis Thompson Benvenuti al THUNDER MOUNTAIN, dove all'insegna del coraggio, dell'onore e della passione nascono nuovi eroi. L'indole tranquilla e rassicurante di Brant Ellison lo ha reso uno dei più quotati addestratori di tutta la contea. Niente lo eccita di più di una nuova sfida, in questo caso addestrare un puledro appena arrivato al Thunder Mountain Ranch. Niente eccetto Aria Danes, la sua sexy proprietaria, a cui vorrebbe letteralmente strappare i vestiti di dosso...


DAL 3 AGOSTO 363 Calde note di passione di Regina Kyle Eccitante come il teatro. Coinvolgente come la pittura. Accecante come la fotografia. Sensuale come la danza. Anche la seduzione è un'arte, la più importante di tutte... Un infortunio ha costretto la prima ballerina Noelle a un ritiro forzato presso una prestigiosa clinica di riabilitazione. Tutto quello che le interessa adesso è guarire al più presto per poter tornare in scena. E allora perché Jace Monroe, il cattivo ragazzo del baseball e altro ospite illustre della clinica, con il suo sorriso malizioso e un corpo da sogno riesce a distrarla dal proprio obiettivo?

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Notti di peccato di Vicki Lewis Thompson Benvenuti al THUNDER MOUNTAIN, dove all'insegna del coraggio, dell'onore e della passione nascono nuovi eroi. Liam, pur essendo una guida di rafting, rimane pur sempre un cowboy nel cuore ed è felice di tornare al Thunder Mountain Ranch per il matrimonio del suo fratellastro. E, quando incontra Hope Caldwell, anche lei ospite della tenuta, non può fare a meno di pensare che il suo soggiorno nei luoghi della propria infanzia è destinato a diventare sempre più eccitante. Soprattutto perché anche lei sembra condividere i suoi progetti.


Un nuovo appuntamento con la serie

~ I segreti del Cattleman’s Club ~

«Appassionante e coinvolgente.» Goodreads Reviews

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