Dopo il successo di Afterburn/Afterschock,
due mesi bollenti con l’atteso ritorno di
SYLVIA DAY -I guardiani dei sogni-
I piaceri della notte e Il calore della notte vi trasporteranno in un mondo parallelo che si fonde alle vicende umane.
In libreria dal 5 maggio
In libreria dal 16 giugno
“Sylvia Day non si smentisce mai…Unica!” Amazon.it “Inconfondibile. Leggerla è sempre un piacere.” SogniPensieriParole_Blog
“Naturalmente quello che fa la differenza è la firma di Sylvia Day!” Amazon.it
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MAGGIE SHAYNE
Vendetta di sangue
Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: Angel's Pain Mira Books © 2008 Margaret Benson Traduzione di Elena Rossi Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. © 2015 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione Bluenocturne maggio 2015 Questo volume è stato stampato nell'aprile 2015 da Grafica Veneta S.p.A. - Trebaseleghe (Pd) BLUENOCTURNE ISSN 2035 - 486X Periodico mensile n. 111 del 15/05/2015 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 118 del 16/03/2009 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Trentacoste, 7 - 20134 Milano Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano
Prologo
Gregor non aveva bisogno di avvicinarsi per tenere d'occhio il suo bersaglio. Era un vampiro, dopo tutto, e di questo doveva ringraziare i suoi datori di lavoro della CIA. Erano stati loro a crearlo e ad addestrarlo, insegnandogli segreti sconosciuti anche agli altri vampiri, e tutto questo perché servisse ai loro scopi. Il suo compito, gli avevano detto, era diventare il più famigerato vampiro criminale che si potesse immaginare. Un vampiro spietato, che uccideva esseri umani a volontà, senza alcun rimorso e senza precauzioni, non sarebbe stato tollerato a lungo dal resto della società vampirica. Avrebbero mandato qualcuno a catturarlo e Reaper sarebbe stata la scelta più probabile. Faceva tutto parte del piano. Quando Reaper fosse arrivato da lui, Gregor avrebbe dovuto catturare l'ex sicario della CIA, diventato vampiro e killer di vampiri, e riconsegnarlo alle tenere cure dell'agenzia. Il problema era che, nel frattempo, Gregor aveva cambiato idea ed era abbastanza sicuro che il suo supervisore lo sapesse. Aveva scoperto che gli piaceva essere un vampiro criminale e fuori controllo. Gli piaceva prendere tutto quello che voleva ogni volta che lo desiderava, senza scusarsi. Gli piaceva la ricchezza che stava accumulando, prendendo tutto quello che le sue vittime potevano dargli. E soprattutto gli piaceva il potere che riusciva a ottenere quando uccideva uno dei suoi simili. Il sangue di Reaper era uno dei più forti che potesse im5
maginare. Era stato creato da Rhiannon, che a sua volta era stata creata dallo stesso Dracula. Potente. E ora aveva altri motivi per volersi vendicare di quel bastardo arrogante. Reaper gli aveva portato via la sua donna. Gregor aveva raccolto quella piccola cagna ingrata dalle fogne, l'aveva trasformata e presa con sé. E Briar l'aveva ripagato andando a letto con il nemico. Oh, sì, quei due l'avrebbero pagata cara. Ma prima c'era qualcosa di più importante. Se la CIA avesse iniziato a sospettare che Gregor non fosse più il loro cagnolino obbediente ma lavorasse invece per il proprio tornaconto, avrebbe cercato di eliminarlo. E dato che Magnarelli, l'agente che lo aveva in carico, era stato ucciso durante un recente scontro con Reaper e la sua banda, il caso era tornato nelle mani di Derrick Dwyer, che era stato il diretto supervisore di Reaper e che per tutto il tempo aveva coordinato l'intera operazione dietro le quinte. Gregor non si fidava di Dwyer. Ma aveva bisogno di sapere che cos'avesse in serbo per lui quel bastardo. Inoltre, poteva avere qualche dritta su Reaper e Briar. Così in quel momento Gregor era appostato fuori dalla casa di campagna di Dwyer, nel Connecticut. Si trovava a circa cinquecento metri dalla piccola Cape Cod, nascosto tra una macchia di arbusti e un giovane pino monophylla. Dalla sua posizione poteva vedere chiaramente, attraverso le finestre, Dwyer che si aggirava per casa. Alto e magro, con un profilo spigoloso dal naso al pomo d'Adamo, Dwyer era a sei mesi dal pensionamento. Riportare in custodia Reaper e portare a termine il lavoro con Gregor – possibilmente gettandolo in una fossa – sarebbe stato il suo ultimo incarico. Il vampiro si rilassò, circondato dalla fragranza dei rami bassi del pino, mentre osservava la casa alla luce della luna quasi piena. Aveva tutta la notte, in fondo. Dwyer accese un computer, poi si spostò fuori vista. Quando tornò, aveva in mano una tazza di caffè fumante. La posò sulla scrivania, mi6
se un minuscolo paio di cuffie e poi si fermò, voltandosi a fissare la finestra alle sue spalle. Gregor si abbassò, anche se sapeva che il mortale non poteva vederlo né tanto meno avvertire la sua presenza. Era stata una reazione istintiva piuttosto ridicola. Oppure no? Mentre guardava, Dwyer si alzò, andò alla finestra e abbassò la tapparella. Maledizione. Gregor decise che era arrivato il momento di lasciare la postazione e agire. Coprì di corsa la breve distanza tra il suo punto d'osservazione e la casa, fermandosi accanto alla finestra. Poi sbirciò tra le fessure della tapparella e fu in grado di vedere e sentire ogni cosa, come se si trovasse all'interno dell'abitazione e alle spalle dell'agente. «Va tutto bene» stava dicendo Dwyer, nel suo leggero accento irlandese. Ne rimaneva ben poca traccia ma era evidente per la percezione affinata di un vampiro. «Nessuno ti farà del male. È tutto perfettamente naturale. Non hai niente da temere.» Aggrottando la fronte, Gregor fissò lo schermo del computer. Era buio, ma poteva sentire quello che sembrava un respiro affrettato arrivare all'auricolare di Dwyer. Sembrava un bambino che si prepari a scoppiare in singhiozzi. «Apri gli occhi per me. Su. Voglio che ti guardi in giro, che veda tutto quello che ti circonda.» Anche il tono di Dwyer faceva pensare che stesse parlando a un bambino. Strano, pensò Gregor. Si era aspettato che fosse concentrato unicamente su un solo caso, quello di Reaper. Ma a quanto pareva, aveva per le mani qualcosa di completamente diverso. Oppure no? Mentre osservava, lo schermo nero si illuminò gradualmente, come se si fosse sollevato un sipario, e in un primo momento non riuscì a capire che cosa fosse comparso. Poi comprese che le immagini provenivano da una telecamera, 7
probabilmente portata da una persona: stava percorrendo un lungo corridoio, girando a sinistra e a destra, muovendosi lentamente su e giù al ritmo dei passi. «Puoi uscire, tesoro? Solo un paio di passi all'esterno.» «Non dovrei uscire da sola» disse all'improvviso una voce chiara, facendo scattare l'attenzione di Gregor. Era una voce femminile, adulta eppure allo stesso tempo infantile. «Non devi andare da nessuna parte, ma solo fare un passo fuori dalla porta. Ci vorrà solo un minuto, te lo prometto. Poi potrai rientrare.» L'immagine sullo schermo si alzò e si abbassò, come se la telecamera annuisse. Poi si vide una porta davanti all'obiettivo e una mano pallida ed esile che si posava sul pomello e spingeva. Lo schermo mostrò quello che la donna vedeva all'esterno: una via umida, con qualche auto che passava di tanto in tanto. Le luci della strada e i fari dei veicoli gettavano riflessi abbaglianti sull'asfalto bagnato e il cielo era privo di luna. Non era una serata calda e limpida come lì. Dwyer osservò le auto e mormorò: «Targhe di New York. Jersey. Florida. Indiana». Fece un sospiro. «Fammi un piacere, tesoro, voltati alla tua sinistra. Che cosa vedi in quella direzione?» Il punto di vista della telecamera cambiò. Qualcosa cadde sullo schermo e mentre Gregor aggrottava la fronte, cercando di vedere che cosa fosse, una mano lo spazzò via. Era una ciocca di capelli. Era caduta sugli occhi della donna e lei l'aveva allontanata. Come se... come se... Gregor imprecò tra sé, rendendosi conto che la donna all'altro capo della connessione non stava solo impugnando la telecamera. In qualche modo, era lei stessa la telecamera. Migliaia di domande, ipotesi e teorie gli turbinavano nella mente ma doveva riportare l'attenzione su quello che aveva di fronte. Si concentrò sullo schermo del computer e vide edifici in mattoni, altre strade umide e altri lampioni. Non un cartello o un negozio in vista. 8
«Adesso girati dall'altra parte» ordinò Dwyer. «Non voglio farlo» disse la donna, ma si voltò ugualmente. Una stazione di servizio entrò nel campo visivo. L'insegna diceva SUNOCO. Erano elencati i prezzi. Non c'era altro che potesse aiutare a identificare il luogo. «Devo rientrare, adesso.» «No, no, non ancora, tesoro. Devi camminare ancora un po'. Solo fino all'angolo, dove c'è un cartello stradale o...» «Mi fa male la testa» si lamentò, poi si udì qualche singhiozzo sommesso. «Ti fa sempre male quando rifiuti di fare quello che ti viene detto, temo. È così che funziona.» La ragazza tirò su col naso. «E il bambino?» «Quale bambino?» le chiese Dwyer. «Anche lui entra nella mia testa, come fai tu. Solo che posso vederlo. Te non ti vedo, ti sento soltanto, ma posso vedere lui. Ha bisogno di me e io voglio aiutarlo, ma non so chi sia, dove si trovi o come posso aiutarlo. È con te?» «No» disse Dwyer. «Ascolta, per quanto ne so, quell'altra visione, quel bambino, non è reale, amore mio. Probabilmente viene da una parte diversa della tua mente, dalla tua immaginazione, forse. Credo che sia proprio questo. Non è reale come me.» «Sembra reale come te. Sembra... sembra più reale di te.» «Arriva fino all'angolo, Crisa, altrimenti ricomincerà a farti male la testa.» «A volte fa male anche quando faccio quello che mi dici.» «Non posso farci niente, Crisa. È un malfunzionamento che riparerò appena ti vedo. Te lo prometto. Vai fino all'angolo, ora, da brava.» L'immagine si oscurò e Gregor pensò che la ragazza avesse chiuso gli occhi. Si udirono dei gemiti sommessi, ci fu qualche scarica di elettricità statica, poi comparve una forma umana, piccola. Divenne via più chiara mentre Gregor osservava, finché prese la forma di un ragazzino. 9
Un ragazzino che conosceva molto, molto bene. Matthias. «Non posso più aiutarti» piagnucolò la ragazza. «Briar mi sta cercando. Buonanotte.» Briar! Gregor indietreggiò, stordito. Chi diavolo era quella Crisa e che tipo di connessione poteva avere con Matthias? Una cosa era certa. Era un prodotto della CIA. In qualche modo era stata dotata di una telecamera e di qualche tipo di apparecchiatura per comunicare, ed era stata infiltrata nella banda di boy scout di Reaper. Perché era lì che era rimasta Briar, per quel che ne sapeva. E in qualche modo, anche se non riusciva a immaginare come, quella ragazza conosceva Matthias. Suo figlio.
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MAGGIE SHAYNE
Vendetta di sangue Bellissima e spietata, Briar cerca solo due cose: sangue e vendetta. Il primo per vivere, la seconda per farla pagare a tutti coloro che le hanno fatto del male. Si è unita a Reaper e ai suoi amici nella speranza che la conducano a Gregor, il vampiro malvagio che l'ha tradita. E dopo averlo eliminato se ne andrà per sempre. Perché nessuno di loro significa qualcosa per lei, nemmeno l'ingenua, indifesa Crisa con cui condivide un potente legame di sangue. E men che meno Reaper, anche se è l'unico uomo che le ha fatto vivere momenti di passione pura e appagante. Perché il sentimento che sta nascendo dentro di lei potrebbe rivelarsi una debolezza letale...
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Un Puka nella credenza Zoey, wedding planner ed empatica, è scampata già due volte alla Morte grazie a Riley, il Mietitore super-sexy che si è rifiutato di prendere la sua anima. Così lui è finito nei guai per aver violato il protocollo mentre lei, che non ha voluto morire come da programma, deve guadagnarsi il diritto di continuare a vivere affrontando una misteriosa prova. Inoltre, per la città imperversa un Leprecauno mafioso che chiede il pizzo agli imprenditori che hanno un legame con il soprannaturale, la sfortuna sembra accanirsi su di lei e in casa sua si è insediato un Puka con la tendenza a girare nudo per casa! C'è da stupirsi che la povera Zoe non riesca a trovare il tempo per un secondo appuntamento con il suo Mietitore preferito?
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Demon's Touch Torin, posseduto dall'odioso demone della Malattia, sa di essere condannato alla solitudine perché il contatto con la sua pelle causa infermità e morte. Il sesso che tanto brama è destinato a rimanere una mera fantasia... finché non incontra Keeley, la Regina Rossa, una creatura immortale dal fascino conturbante e letale che fin dal primo incontro mette a dura prova il suo autocontrollo. Lei è decisa a sedurlo, ma la battaglia dei sensi che ingaggia con il Signore degli Inferi potrebbe rivelarsi devastante per entrambi. E Torin può fare affidamento solo sulla propria forza di volontà per impedire a Malattia di ucciderla e strappargli così anche l'ultimo brandello di anima.
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