I DIARI DELLA DUCHESSA CARLOTTA L'amore non è sempre una favola per chi ha il sangue blu
Non c'è niente come avere intorno un po' di gioventù per rallentare l'avanzata dell'età e dimenticarsi di invecchiare! Io, Charlotte, granduchessa di Karlenburgh, l'ho sempre pensato. Se non fosse stato per le mie adorate nipoti, Eugenia e Sarah St. Sebastian, credete che sarei riuscita a fuggire così rocambolescamente dall'Europa per tenerle al sicuro, insieme alla loro eredità, e a crescerle in America, aprendo loro ogni porta e preparandole per un radioso futuro? E che dire di Dominic e Anastazia St. Sebastian? Più lontani nella linea di sangue, ma ugualmente vicini al mio cuore? Vedere che splendidi adulti sono diventati mi ripaga di ogni affanno, ma non posso ancora dirmi soddisfatta. Solo quando li vedrò sistemati – e innamorati, saprò di aver svolto egregiamente il mio compito. Ora che Sarah sta per sposarsi, posso concentrarmi su Eugenia. La mia Gina ha sempre affrontato la vita con effervescenza e disinvoltura, forse troppa... Adesso è il momento di cambiare rotta. Saprà riuscirci? Sono sicura di sì... Dal diario di Charlotte, granduchessa di Karlenburgh
Una scarpetta, un principe azzurro… il tutto nel XXI secolo! Per tutte le inguaribili romantiche, Cenerentola è tornata: siete pronte a vivere la Favola? Ho bisogno di una fidanzata! Subito. Raff Rafferty erty, rampollo di una famiglia molto facoltosa di Londra, è appena stato messo alle strette da suo nonno. Raff pensa che ci sia solo una persona in grado di aiutarlo senza volere in cambio niente: Clara Castleton. Ora si tratta solo di convincerla, ma in fondo a quale donna non piacerebbe indossare abiti da mille e una notte e gioielli d’altri tempi? Ma Clara non sembra proprio il tipo adatto…
IL PROSSIMO APPUNTAMENTO DA FAVOLA SARÀ A NOVEMBRE, SEGNATE IN AGENDA.
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MERLINE LOVELACE
Conquistata dall'ambasciatore
Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: The Diplomat's Pregnant Bride Harlequin Desire © 2013 Merline Lovelace Traduzione di Eleonora Motta Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved. © 2015 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Destiny ottobre 2015 Questo volume è stato stampato nel settembre 2015 presso la Rotolito Lombarda - Milano HARMONY DESTINY ISSN 1122 - 5470 Periodico settimanale n. 2152 del 27/10/2015 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 413 del 31/08/1983 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Trentacoste, 7 - 20134 Milano Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano
Prologo Non avrei potuto desiderare due nipoti più incantevoli e affettuose. Dal primo giorno in cui sono venute a vivere con me – una piccina e spaventata, l'altra ancora in fasce – hanno riempito il mio cuore di luce e gioia. Adesso Sarah, la mia riservata ed elegante Sarah, sta per sposare l'affascinante Dev. La cerimonia avrà luogo fra poche ore e tremo di felicità per lei. E di preoccupazione per sua sorella. La mia dolce Eugenia ha condotto la propria esistenza con disinvoltura e frivolezza, piena di joie de vivre. I suoi sorrisi radiosi sono sempre stati in grado di riscaldare anche gli spiriti più corrucciati. Ora, del tutto inaspettatamente, si è ritrovata a dover affrontare la realtà e a me non resta che pregare affinché la forza d'animo che so che possiede la sostenga nei giorni difficili che l'attendono. Adesso sarà meglio che mi prepari per il matrimonio e poi, via verso il Plaza, superbo scenario di tanti eventi significativi della mia vita. Ma nessuno mai tanto bello quanto questo! Dal diario di Charlotte, granduchessa di Karlenburgh 5
1 Gina St. Sebastian digrignò i denti. «Sei un impossibile testardo, Jack.» «Io sarei testardo?» Abbronzato, i corti capelli castano chiaro, il fisico atletico, l'uomo infuriato davanti a lei corrugò la fronte. L'ambasciatore John Harris Mason III era abituato a comandare e il fatto che non riuscisse a controllare Gina o la situazione contingente gli faceva perdere la ragione. «Sei incinta di mio figlio, dannazione! Nonostante questo, ti rifiuti persino di parlare di matrimonio.» «Per l'amor del cielo! Grida più forte così che tutto il mondo ti senta!» Imbronciata, Gina allungò il collo per guardare oltre la barriera di gardenie che li divideva dagli altri ospiti presenti nell'ampia sala con terrazza dello storico Plaza Hotel. Con i suoi eleganti soffitti affrescati in stile rinascimentale italiano e i lampadari di cristallo simili a quelli di Versailles, era il luogo perfetto per un matrimonio. Una cerimonia organizzata con brevissimo preavviso! Due settimane per portare a termine tutto quanto. I milioni dello sposo avevano di certo contribuito ad aprire molte porte e ora Gina, che si era 6
occupata della pianificazione dell'evento, non avrebbe permesso all'uomo con cui aveva trascorso un weekend selvaggio di disturbare le nozze della sorella. Fortunatamente, nessuno parve aver udito il suo commento sarcastico, coperto dalla musica in sottofondo. Sarah e Dev erano sulla pista da ballo insieme a Maria, la governante di casa St. Sebastian, e a molti altri invitati. Lo sguardo di Gina si spostò poi sulla donna seduta impettita, con le mani incrociate sul pomo d'ebano del proprio bastone. La duchessa era troppo distante perché sentisse il loro diverbio. Sollevata, fulminò Jack. «Non voglio che tu rovini il matrimonio di mia sorella. Abbassa la voce!» «Non abbiamo avuto neanche un minuto per parlare da soli da quando sei tornata dalla Svizzera» sibilò lui sbuffando. Come se non lo sapesse. Era volata in Europa appena erano apparse due strisce rosa sullo stick del test di gravidanza e il mondo aveva iniziato a crollarle addosso. Era fuggita da Los Angeles per svuotare la mente e respirare l'aria fresca e tersa del lago di Lucerna. Dopo un giorno e una notte di penosa riflessione, si era recata in una clinica della cittadina ma, dieci minuti più tardi, si era girata ed era uscita. Non prima di aver fatto due telefonate isteriche. La prima a Sarah: sorella, protettrice e migliore amica. La seconda all'affascinante, carismatico e irritante diplomatico che adesso si trovava di fronte a lei. Quando Sarah era giunta da Parigi, alla sua richiesta d'aiuto, i nervi sembravano essersi calmati. Tuttavia, l'arrivo inatteso di Jack, felice che lei avesse deciso di tenere il bambino, aveva fatto riacuire la sua tensione. 7
A dire il vero, quella decisione aveva sorpreso anche lei. Era sempre stata la sorella irresponsabile e volubile, quella che non ci pensava due volte a trascorrere un weekend sugli sci a Gstaad o a salpare per una crociera ai Caraibi. Cresciute dalla nonna, lei e Sarah avevano ricevuto un'educazione di alto livello che rispecchiava il sofisticato stile di vita in cui la duchessa le aveva allevate. Solo di recente le due ragazze avevano scoperto gli inauditi sforzi economici che Charlotte aveva sopportato per sostenere quel tenore di vita. Da quell'istante, Gina si era data da fare per mantenersi da sola, sebbene nessuna delle attività a cui si era dedicata avesse ottenuto successo. Fare la modella l'aveva dapprima estasiata e poi esaurita; accompagnare piccoli gruppi di turisti in giro per l'Europa l'aveva annoiata quasi subito. Durante un breve soggiorno in Italia, aveva seguito un corso per chef di catering all'Accademia Barilla. Anche quel tentativo era fallito miseramente e il direttore l'aveva trasferita dalla cucina agli uffici. Era stato allora che il suo vero talento era emerso, soprattutto quando i clienti giungevano sventolando le loro carte di credito, pronti a spendere senza misura per gli eventi che intendevano organizzare. Gina era talmente brava che intendeva mantenere se stessa e il bambino coordinando party e serate per personaggi ricchi e famosi. Prima, però, doveva convincere il padre del proprio figlio che non voleva il matrimonio senza amore che le stava proponendo. «Apprezzo il tuo interessamento, Jack, ma...» L'affascinante diplomatico, i corti capelli quasi dello stesso colore degli occhi, che erano di una tonalità più scura, s'irrigidì. «Interessamento?» Lei non poté fare a meno di ricordare come il suo 8
sguardo penetrante l'avesse colpita dall'altra parte della sala riunioni, appena poco tempo prima, procurandole una specie di scossa elettrica. Per non parlare di ciò che la sua meravigliosa bocca era stata capace di farle provare mentre le scivolava dal collo, al seno, al ventre e... Oh, basta! Inutile farsi del male rivivendo certe sensazioni che non avrebbe provato più. Non ora, almeno. Non quando c'era tanto in gioco. Gli offrì un sorriso forzato. «Dovrai convenire che un ricevimento nuziale non è il luogo adatto per una discussione del genere.» «Decidi tu quando e dove, allora.» «Va bene. Domani a mezzogiorno» replicò, messa alle strette. «Alla Boathouse, in Central Park. Cercheremo un tavolo appartato e discuteremo da adulti.» «Uno di noi almeno lo è.» Gina accusò il colpo. Non poteva negare la verità. La sua era stata un'esistenza leggera e frivola, poiché sapeva di poter contare sempre su Sarah o sulla nonna. Poi aveva scoperto di aspettare un bambino e tutto era cambiato. Era tempo di assumersi le proprie responsabilità. «A domani.» Sollevò il mento e scomparve oltre la fila di gardenie. Jack non tentò nemmeno di fermarla. Gina aveva ragione. Non era né il luogo, né il momento giusto per discutere e per farla ragionare. La speranza, poi, di far penetrare un po' di buonsenso in quella testolina dai folti ricci biondi, o percepire una scintilla di comprensione in quegli enormi occhi azzurri, era del tutto vana. In totale, aveva trascorso cinque giorni in compagnia di Gina St. Sebastian. Un lungo e selvaggio 9
weekend e due giorni frustranti in Svizzera. Tempo sufficiente per affermare che fosse la contraddizione fatta persona. Di una bellezza e sensualità mozzafiato, possedeva anche una solarità e una gentilezza d'animo davvero uniche. Nonostante la propria cultura, era di un'ingenuità disarmante e viveva del tutto fuori dalla realtà che la circondava. Esattamente il suo opposto, rifletté cupo, osservandola allontanarsi. Lui discendeva da una lunga linea di freddi e razionali virginiani che reputavano la loro vasta ricchezza un'enorme responsabilità. Il nonno e il padre di Jack avevano ricoperto cariche importanti a fianco dei presidenti in tempi di crisi nazionale. Lui stesso aveva ricevuto diversi incarichi diplomatici prima di essere nominato ambasciatore straordinario per l'antiterrorismo all'età di trentadue anni e si era recato nei luoghi più violenti e pericolosi del mondo. Di recente, era rientrato al quartier generale del Dipartimento di Stato a Washington per mettere a disposizione le proprie conoscenze per accrescere la sicurezza del personale diplomatico mondiale. Il suo stressante lavoro richiedeva lunghe giornate e altrettanto lunghe nottate. Malgrado ciò, non esisteva burocrate o politico tanto recalcitrante e frustrante quanto Gina St. Sebastian. Aspettava suo figlio, dannazione! E lui intendeva fargli portare il suo nome. Un bambino che lui e Catherine avevano tanto desiderato. Un dolore acuto lo trafisse. Non più feroce come un tempo ma abbastanza violento da mozzargli il fiato. Il mondo scomparve attorno a lui e poté quasi udire la sua voce, le battute brillanti che lo avevano sempre sollevato. «Hai l'aria di aver bisogno di un drink, Mason.» Jack si sforzò di allontanare i ricordi della moglie 10
defunta e si volse verso lo sposo che gli stava porgendo un bicchiere di cristallo. «Whisky liscio. Ti ho visto parlare con Gina e ho immaginato che ne avresti avuto bisogno.» «Indovinato.» Jack accettò il bicchiere e lo sollevò. «Alle sorelle St. Sebastian» brindò Devon, spostando lo sguardo verso le due donne che si trovavano dall'altra parte della sala. «Ho faticato un po', ma la mia l'ho portata all'altare. Ti auguro di avere uguale fortuna.» Anche Jack guardò nella stessa direzione e ingollò il whisky in un solo sorso. Le due sorelle erano un perfetto esempio di contrasto. La mora Sarah era straordinariamente elegante con l'abito color avorio, emanava quella radiosità che solo una sposa felice può possedere. La bionda e vivace Gina era in dolce attesa ma era ancora snella e asciutta. L'abito aderente rosso fuoco senza spalline delineava alla perfezione le curve seducenti. Dilatò le narici al ricordo di come, poco tempo prima, quelle forme divine si muovessero sinuose sotto di lui e come le proprie dita s'insinuassero nella bionda chioma setosa, mentre si perdeva nell'immenso blu dei suoi occhi. Erano stati attenti durante quel fine settimana, usando protezioni. Tutte quelle presenti nel suo dannatissimo astuccio. «La porterò sull'altare» promise a se stesso. «In un modo o nell'altro.» Dev sollevò un sopracciglio ma si trattenne dal fare commenti. «Mia moglie mi sta chiamando. Faremo due chiacchiere non appena Sarah e io saremo tornati dalla luna di miele.» Appoggiò il proprio bicchiere sul vassoio di un cameriere e si incamminò. Si volse un istante. «Per la cronaca, ho fiducia in Gina. Ha preso dalla nonna molto più di quanto 11
lei immagini. E, parlando della duchessa...» Jack seguì il suo sguardo e vide la matriarca dirigersi verso di loro. Indossava un abito di pizzo con maniche lunghe e collo alto, e stringeva il bastone con le dita deformate dall'artrite. Appena li raggiunse, allontanò Dev sventolando la mano con regalità. «Gina t'invita a cambiarti d'abito, altrimenti tu e Sarah tarderete a raggiungere l'aeroporto.» «Il velivolo è mio. Dubito che parta senza di noi.» «Me lo auguro ma, intanto, vai. Desidero parlare con l'ambasciatore Mason.» Istintivamente, Jack raddrizzò le spalle, pronto ad affrontare l'indomita duchessa. Sapeva tutto di lei. Aveva indagato e aveva scovato un file redatto dal Dipartimento di Stato. Granduchessa del piccolo stato di Karlenburgh, era scappata dal regime comunista molti anni addietro. Dopo essere stata costretta ad assistere all'esecuzione del marito, era sfuggita allo stesso destino, lasciando il paese insieme alla figlioletta e al proprio patrimonio in gioielli celato in un orsacchiotto di peluche. Si era stabilita a New York ed era divenuta l'icona della scena sociale e letteraria. Pochi amici intimi erano al corrente delle sue precarie condizioni finanziarie e del fatto che, negli anni, fosse stata costretta a impegnare i gioielli per mantenere se stessa e le due nipoti che erano andate a vivere con lei dopo la morte dei genitori. Di questo era stato informato da Dev, che gli aveva raccomandato di usare cautela riguardo alla situazione economica delle St. Sebastian. Dal primo incontro con la duchessa, Jack aveva comunque appreso che, nonostante le ristrettezze in cui viveva, non aveva perso la propria fierezza e altezzosità. Senza dimenticare il forte istinto protettivo che mostrava nei confronti delle adorate nipoti. 12
«Gina mi ha appena riferito che lei sta ancora tentando di convincerla a sposarla.» «È la verità.» «Perché?» «Ritengo che il motivo sia palese, signora. Sua nipote è in attesa di mio figlio e io vorrei dare a entrambi la protezione che deriva dal mio nome.» «Il nome dei St. Sebastian fornisce già un notevole prestigio a Gina e suo figlio.» Maledizione! E aveva il coraggio di definirsi un abile diplomatico. Charlotte sollevò il bastone e lo puntò contro il suo petto. «Mi dica una cosa, ambasciatore. Ritiene davvero di essere il padre del bambino?» Lui non esitò. «Certo, signora.» Il bastone premette sul suo sterno. «Come fa a esserne così sicuro?» Per due validi motivi, uno dei quali intendeva mantenere per sé. Era ancora furioso per come il padre aveva reagito alla notizia di diventare nonno, ingaggiando un investigatore. I rapporti dettagliati riguardanti la vita di Gina negli ultimi tre mesi avevano evidenziato che era incapace di mantenere un lavoro e che saltava da un uomo all'altro con estrema facilità. Malgrado ciò, il detective non aveva trovato prove di altri amanti di Gina negli ultimi tempi, fatta eccezione per John Harris Mason III. Così aveva avuto un brutto alterco con il padre, sottolineando di essere certo che il bambino fosse suo da quando Gina lo aveva chiamato singhiozzante, balbettando frasi incoerenti. «Come ho potuto desumere dal breve tempo trascorso insieme, sua nipote ha la propria parte di colpe. Come me, ovvio. Tuttavia nessuno dei due ha ingannato l'altro.» «Lei sta affermando che non vi siete scambiati 13
promesse d'amore eterno prima di andare a letto insieme.» Nonostante un fastidioso calore gli stesse circolando nelle vene, Jack si mantenne saldo e calmo. «Ammetto di avere parecchio da imparare su sua nipote, ma l'istinto mi suggerisce che dice la verità.» Sollevata, la duchessa abbassò il bastone e ci si appoggiò sopra. «La sua affermazione è corretta. Gina non è capace di mentire.» Esitò un istante mentre orgoglio ed esasperazione si alternarono sui suoi aristocratici lineamenti. «Se non altro, la mia ragazza è onesta. Tende solo a esagerare nell'esternare i propri sentimenti, nel bene e nel male.» «L'ho notato.» L'esuberanza di Gina e la sua ingenuità lo avevano affascinato, tanto quanto il suo splendido corpo. Ripensando a quel weekend, Jack dovette ammettere di essersi spogliato della maschera di severa sobrietà che indossava di solito. Una volta rientrato a Washington, era stato travolto da una crisi dopo l'altra, fino alla fatidica telefonata dalla Svizzera. La duchessa reclamò la sua attenzione, sollevando il mento con regalità. «Glielo dirò una volta sola, giovanotto, perciò le consiglio di ascoltarmi attentamente. La felicità di mia nipote è ciò che più conta per me. Qualunque sia la decisione che Eugenia prenderà per ciò che la riguarda, avrà il mio totale appoggio.» «Non mi sarei atteso niente di diverso, signora.» Charlotte lo fissò. «Ho conosciuto suo nonno.» «Davvero?» «Era membro del gabinetto del presidente Kennedy allora. Un uomo piuttosto rigido e pomposo, se ricordo bene.» Jack sorrise. «Sembra proprio che sia lui.» «Lo invitai con la moglie a un ricevimento che 14
2149 - Accordo a sei zeri di Maureen Child Dave Firestone non ha in previsione di sposarsi, ma è pronto a qualsiasi compromesso pur di concludere un affare vantaggioso. Per esempio a trovare una donna disposta a fingersi la sua fidanzata. Ma chi potrebbe impersonare questo ruolo? Forse Mia Hughes. IL CLUB DEI MILIONARI 2150 - Matrimonio con il nemico di Lauren Canan A causa di un atto giuridico vecchio di secoli, Shea rischia di vedersi privata della dimora vittoriana proprietà della sua famiglia da generazioni. La casa le appartiene, ma non la terra su cui è costruita e per far valere i propri diritti Shea ha un'unica opzione: sposare Alec Morreston. 2151 - Uno scandalo per la principessa di Rachel Bailey Scoprire di essere il padre di una bambina di cui non sapeva nulla è uno shock per Liam. Per fortuna può contare sull'aiuto di Jenna. A sua volta madre single, viene assunta come babysitter ed è preziosissima nell'insegnare al neo papà come affrontare la vita con un neonato. Ma Jenna... 2152 - Conquistata dall'ambasciatore di Merline Lovelace Un weekend di passione è destinato a cambiare per sempre le vite di Jack Mason e Gina St. Sebastian. Quello che poteva sembrare un incontro occasionale da ricordare si trasforma infatti in un problema quando Gina scopre di essere incinta. Che fare? I DIARI DELLA DUCHESSA CARLOTTA
dal 24 novembre 2153 - Sensuale amicizia di Jules Bennett Ryan ha deciso di ritirarsi dal circuito professionistico dei rodei e Royal è il luogo ideale in cui riflettere su cosa fare per il resto della vita. Non è certo un caso che abbia scelto l'esclusiva cittadina del Texas. È il cuore che lo chiama laggiù, e il ricordo di Piper. IL CLUB DEI MILIONARI 2154 - Passione sotto la neve di Maureen Child Jake ama la pace e la tranquillità del suo rifugio nel Montana. Quando però la madre gli manda da Boston la sua assistente Cassidy per risolvere una vecchia questione di famiglia, esplode il caos. L'attrazione reciproca divampa, favorita dalla tormenta di neve che li isola sulle montagne. 2155 - Calda notte d'Oriente di Kristi Gold Lo sceicco Rayad Rostam ha consacrato la vita alla difesa del suo paese e alla vendetta. Ha giurato infatti di scoprire chi ha provocato l'attentato che, anni prima, ha ucciso la giovane moglie. L'incontro con la famosa giornalista Sunny McAdams sconvolge all'improvviso ogni sua priorità. 2156 - Ricordi di piacere di Merline Lovelace L'agente sotto copertura Dominic St. Sebastian non è particolarmente elettrizzato quando la brillante ricercatrice Natalie Clark, assistente della cugina, scopre un antico documento che fa di lui nientemeno che un granduca ungherese! I DIARI DELLA DUCHESSA CARLOTTA
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