Conspiracy

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Conspiracy

MARIE FORCE


Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: Fatal Flaw: Book Four Of The Fatal Series Carina Press © 2012 Htjb, Inc. Traduzione di Teresa Rossi Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. © 2016 HarperCollins Italia S.p.A., Milano Prima edizione HOUSE OF CRIME aprile 2016 Questo volume è stato stampato nel marzo 2016 da Grafica Veneta S.p.A. - Trebaseleghe (Pd) HOUSE OF CRIME ISSN 2464 - 9503 Periodico mensile n. 4 del 29/04/2016 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 313 del 17/11/2015 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Mondadori, 1 - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 045.8884400 HarperCollins Italia S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano


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La notte prima del suo ritorno al lavoro il tenente Sam Holland era sveglia a guardare l'orologio sul comodino avvicinarsi alla mezzanotte, l'ora in cui sarebbe rientrata ufficialmente in servizio. Ancora cinque minuti. Aveva immaginato che sarebbe stata impaziente di riprendere l'attività, dopo due settimane interamente trascorse con il suo novello sposo, il senatore Nick Cappuano. Invece mentre gli ultimi minuti di que l felice interludio scorrevano via, era piena di disperazione, chiedendosi quando avrebbero ancora avuto così tanto tempo da passare soli. Insieme. «Che cosa c'è, piccola?» chiese lui alle sue spalle. Un tempo, Sam aveva odiato condividere il letto con un'altra persona... e adesso non riusciva neppure a immaginare di dormire senza le forti braccia di Nick intorno a lei. Si voltò e si rannicchiò contro il suo petto. «Non sono pronta per tornare al lavoro.» «Hai ancora qualche ora.» «È passata la mezzanotte.» Nick si sollevò per guardare da sopra alla sua spalla. «Da un minuto.» «Possono chiamarmi in qualunque momento, ora.» «Forse avrai fortuna e i criminali si prenderanno una notte libera.» «Speriamo.» Sam premette le labbra sul petto di Nick. «Mi hai completamente rovinata, sai?» 5


«Perché?» «Prima di questo... prima di noi... odiavo le vacanze. Ero costretta a prenderle una o due volte all'anno e per tutto il tempo mi annoiavo e non vedevo l'ora di tornare al lavoro. Ma adesso...» «Vale la stessa cosa anche per me.» Nick le sollevò il mento e la baciò. «Abbiamo da fare cose molto migliori che lavorare.» «Proprio così.» Sam ricambiò il suo bacio, anche se al mattino sarebbero stati entrambi stanchi, se non avessero dormito un po'. Non avevano ancora recuperato gli effetti del fuso orario, dopo il ritorno dalla luna di miele a Bora Bora. Nick si spostò sopra di lei. «Nick...» «Mmh?» «L'abbiamo già fatto, stasera... due volte se ben ricordo.» «C'è una legge che limita il sesso in una giornata?» «Non che io sappia.» «E allora chiudi il becco e baciami.» Sam stava ancora ridendo quando il suo cellulare squillò, strappandole un gemito di disappunto. «Ignoralo» suggerì Nick. Fu quasi tentata di fingere di non avere sentito il telefono, una cosa tanto insolita per lei da spaventarla. Era chiaro che si era rammollita, da quando era sposata. «Lasciami, senatore. Si torna alla realtà.» Afferrò il telefono sul comodino «Tenente Holland.» «Tenente, mi risulta che lei ha ripreso servizio a mezzanotte» disse l'addetto al centralino della polizia. Sam accese la luce e prese il taccuino e la penna che teneva a portata di mano. «Esatto.» «Siamo stati informati di un duplice omicidio al Carl's Burger World in Massachusetts Avenue.» 6


Sam annotò l'indirizzo. «Ci vado subito. Può avvertire il detective Cruz?» «Subito.» Chiuse la comunicazione e si girò per dare a Nick un rapido bacio. «Mi dispiace.» «Il dovere chiama» sospirò lui. «Cos'è successo?» «Duplice omicidio al Carl's, in Massachusetts Avenue.» «È un locale che non conosco.» «Una mia amica ci lavorava, quando ero al liceo, ma non ci vado da anni.» Sam indossò i jeans e una T-shirt con le maniche lunghe, poiché faceva ancora freddo, la notte. Sedendosi sul letto dalla parte di Nick gli lanciò un'occhiata mentre si infilava le calze. «La migliore vacanza che abbia mai fatto.» «Anche per me.» «Dovremmo replicare, ogni tanto.» Il viso di Nick s'illuminò di quel sorriso sexy che lei adorava. «Assolutamente sì.» Sam si allacciò le scarpe, si alzò e prese una felpa. Nel cassetto del comodino aprì la custodia chiusa a chiave in cui teneva la pistola, il distintivo e le manette, che non toccava da due settimane. Il periodo più lungo da quando era entrata a far parte del dipartimento di polizia metropolitana del Distretto di Columbia, dodici anni prima. Prima di uscire si chinò a baciare un'ultima volta suo marito. «Buon primo giorno di lavoro.» «Anche a te.» Nick le tirò una ciocca dei lunghi capelli color caramello. «Sii prudente, là fuori, piccola.» «Lo sono sempre. A più tardi.» Sam non era nemmeno a metà delle scale quando fu colta dall'impulso di voltarsi e correre da lui. Se qualcuno, un anno prima, le avesse detto che sarebbe stata così stupidamente innamorata da rimpiangere di dover lasciare un uomo mentre c'erano dei cadaveri di cui occuparsi, probabilmente lo avrebbe preso a botte. 7


«Sarò anche stupidamente innamorata» brontolò mentre usciva dalla porta di casa e scendeva lungo la rampa che Nick aveva fatto installare per suo padre, l'ex vicecapo della polizia Skip Holland, che era paralizzato, «ma è ora di tornare al lavoro.» Sam arrivò sulla scena contemporaneamente al suo collega, il detective Freddie Cruz. Lui le offrì una ciambella cosparsa di zucchero, che tirò fuori da una confezione da sei, poi ne prese una per sé e l'addentò. Sam scosse la testa. «Le compri all'ingrosso, o che cosa?» «Non è mai male essere preparati per le chiamate notturne.» Freddie le tenne sollevato il nastro giallo della polizia. «È bello riaverti con noi, tenente. Viaggio piacevole?» «Viaggio magnifico. Finito troppo in fretta.» Gli agenti di pattuglia che avevano risposto alla chiamata li accompagnarono sul retro del ristorante, dove la porta di una cella frigorifera era aperta e bloccata. Dentro c'erano due persone che parevano congelate a morte. «Che modo di andarsene» commentò il medico legale, la dottoressa Lindsey McNamara. «Come sappiamo che si tratta di un omicidio e non di un incidente?» chiese Sam agli agenti. «La porta era chiusa dall'esterno» rispose uno, indicando un lucchetto spezzato. «Chi l'ha rotto?» «Il padre del ragazzo.» L'agente indicò il giovane nella cella. «Daniel Alvarez, diciassette anni. Quando non è tornato a casa dal lavoro e non ha risposto al telefono, il padre è venuto a cercarlo. La porta non era chiusa a chiave, perciò è entrato e ha trovato la roba del ragazzo qui sul bancone.» Indicò con il dito un portafoglio, delle chiavi e un cellulare vicino a una busta per i versamenti in banca 8


con la cerniera aperta e traboccante di contanti, il che portava a escludere l'ipotesi della rapina come movente. «Il padre è andato nel panico quando ha visto il lucchetto. Ha trovato un martello e lo ha spaccato, ma ormai era troppo tardi.» «Quindi non solo ha cancellato le impronte sul lucchetto, ma probabilmente ha anche compromesso la scena del crimine toccando le vittime. Ho ragione?» «Sì, signora.» «Favoloso» borbottò Sam, entrando nella cella per guardare meglio i corpi. Riconobbe la seconda vittima come Carl Olivo, il proprietario. Era invecchiato dall'ultima volta in cui l'aveva visto, ai tempi del liceo, quando la sua amica Melissa lavorava per lui. Con una smorfia, Freddie si chinò a guardare più da vicino. «Nessun segno evidente di traumi.» «Potrebbero essere morti per la mancanza di ossigeno prima che per il freddo» osservò Lindsey. «Ne saprò di più quando li avrò esaminati in laboratorio.» Sam si guardò intorno nella cella. «Vorrei parlare con il padre del ragazzo.» «Joseph Alvarez» disse l'agente. «È fuori con la collega Gentile.» Sam lo seguì attraverso la cucina e uscì dalla porta sul retro, che dava su un vicolo. Joseph Alvarez era alto, con le spalle larghe, e singhiozzava mentre la giovane agente Gentile faceva del suo meglio per confortarlo. Palesemente sollevata dall'arrivo di Sam, si fece da parte. «Il mio unico figlio» disse Joseph. «Il mio ragazzo...» Avere a che fare con i famigliari delle vittime era la parte peggiore del lavoro di Sam, e con il tempo non diventava più facile. «Mi dispiace molto per la sua perdita, signor Alvarez.» «Non capisco. Chi può aver fatto una cosa simile al mio 9


Daniel? O al signor Olivo? Tutti volevano bene a entrambi.» «È possibile che qualcuno che lavora qui abbia chiuso la cella frigorifera senza sapere che loro erano dentro?» chiese Sam, non ancora convinta che si trattasse di un omicidio. Lui scosse la testa. «C'erano solo loro due a chiudere per la notte. Appena ho visto il cellulare di Danny sul bancone, ho capito che gli era successo qualcosa. Mio figlio non se ne separava mai. Lo sgridavo sempre. Qualcuno deve averlo costretto a entrare nella cella senza il telefono.» «Quanto tempo dopo l'ora di chiusura è venuto a cercare suo figlio?» «Un paio d'ore. Chiudono alle nove, e di solito dopo lui si vede con gli amici. Deve rientrare a casa per le undici. Perciò, quando alle undici e mezzo non è tornato e non rispondeva al telefono, sono venuto a cercarlo.» Alvarez frugò nel taschino della camicia e tirò fuori un pacchetto di sigarette. Le mani gli tremavano mentre se ne accendeva una. «Non so che cosa mi ha attirato verso la cella frigorifera. Una sensazione...» Scoppiò di nuovo in singhiozzi. «Non dimenticherò mai come li ho visti là dentro...» «Ha notato se c'era qualcosa fuori posto in cucina o nel ristorante?» Lui scosse la testa. «Sembrava tutto normale. Al principio pensavo di essere pazzo a precipitarmi qui come un padre iperprotettivo, ma poi quando ho visto il cellulare ho capito che doveva essere successo qualcosa di grave...» Asciugandosi il viso, si appoggiò al muro e guardò il cielo. «Ho perso mia moglie un anno fa. Cancro al seno. Danny e io ci stavamo appena riprendendo. Non posso credere che sia successo.» Commossa dalla sua disperazione e adesso più sicura che si trattasse di un omicidio, Sam gli mise una mano sul 10


braccio. «Faremo di tutto per trovare il colpevole.» Non che un arresto gli avrebbe dato molto conforto, pensò. Non gli avrebbe restituito suo figlio. «Danny aveva dei problemi con qualcuno, a scuola o fuori?» «No, tutti gli volevano bene. Aveva una ragazza carina, tanti amici. Praticava sport. Un bravo ragazzo.» Joseph indicò la porta sul retro rimasta aperta. «Questo era il suo primo lavoro.» «Ha mai accennato al fatto che il signor Olivo avesse problemi con qualcuno?» «Non che io abbia sentito. Anche sua moglie è morta l'anno scorso, avevamo questo in comune. Scambiavamo quattro chiacchiere quando venivo a trovare Danny al lavoro.» «Il signor Olivo aveva altri famigliari nella zona?» «Non credo. Una volta ha detto che i suoi figli non si facevano vedere molto, da quando era morta la madre. Avevo la sensazione che ci fosse qualche tensione fra loro. Niente che potesse portare a questo, comunque.» «È stato di grande aiuto. C'è qualcuno che possiamo chiamare per lei? Un parente, magari?» Alvarez scosse la testa. «Eravamo solo io e Danny, e da quando è morta mia moglie non vedevamo più molta gente.» «Non posso lasciarla qui completamente solo.» «Chiamerò un mio amico, un collega. Verrà a prendermi. Vada pure, io sto bene.» Sam doveva mettersi all'opera per cercare di capire come si erano svolti i fatti, ma un'occhiata all'espressione di Joseph Alvarez le disse che quell'uomo stava tutt'altro che bene. Si mise le mani in tasca e si appoggiò al muro. «Aspetterò con lei fino all'arrivo del suo amico.»

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Sam e Freddie passarono il resto della notte a interrogare gli altri dipendenti di Carl Olivo e i suoi clienti abituali e a rintracciarne i figli. Quando il sole cominciò a sorgere sulla capitale, avevano messo insieme il ritratto di un uomo benvoluto da dipendenti e clienti, ma che non aveva rapporti stretti con nessuno. Carl era un uomo riservato, che dedicava tutto il suo tempo e le sue energie al ristorante e non si era mai occupato molto dei suoi figli, il che spiegava il loro allontanamento. «Odio i casi come questo» commentò Sam mentre tornavano alla Centrale con la sua macchina, dopo aver lasciato la vecchia Mustang di Freddie dal meccanico per una riparazione. «Due persone semplici, benvolute, uccise senza un motivo apparente.» «Da dove cominciamo?» «Aspetteremo notizie da Lindsey e dalla scientifica. Fino ad allora non abbiamo in mano niente. Ma io ho qualcosa da fare prima di tornare alla Centrale.» «Vuoi andare a parlare con Gardner.» Sorpresa, Sam lanciò un'occhiata a Freddie. «Pensi di conoscermi bene, eh?» Divertito, lui si strinse nelle spalle. «Mi sbaglio?» «No.» «Vuoi che venga con te?» «Grazie, ma preferisco andare sola. Ha già fatto scena 12


muta con te e Gonzo. Può darsi che da sola io abbia maggiori possibilità.» «Come vuoi, tenente. Tutta la squadra spera in una svolta nel caso di tuo padre. Spero che tu lo sappia.» «Lo so, e lo apprezzo.» A Bora Bora, Sam aveva dedicato parecchio tempo a immaginare il suo confronto con Darius Gardner, che aveva sparato a lei e a Freddie la settimana prima delle nozze, quando erano andati a fargli qualche domanda sul ferimento di suo padre. Alla Centrale, Sam andò nel suo ufficio per prendere la pratica di Gardner, e notò una pila di posta sulla scrivania. «Che diavolo...?» borbottò. Di qualunque cosa si trattasse, ci avrebbe pensato dopo aver parlato con Gardner. Di lì a pochi minut i lo stava studiando al di là del vetro della stanza degli interrogatori della prigione. Era alto, bruno, muscoloso. Doveva essere facile, per lui, sopraffare e stuprare brutalmente una giovane donna, un altro dei reati di cui era accusato. Il suo atteggiamento era duro e insolente, ma sembrava assai meno minaccioso dell'ultima volta che Sam lo aveva incontrato... il giorno in cui aveva sparato a lei e a Freddie. Grazie alla prontezza di spirito del suo collega, nessuno dei due era stato colpito, però quando Freddie l'aveva gettata a terra per schivare le pallottole, Sam aveva battuto la testa su un sasso, procurandosi una ferita che stava ancora guarendo. Ma ne era valsa la pena per arrestare Gardner, visto che c'erano buone probabilità che fosse stato lui a sparare a suo padre, più di due anni prima. Quell'incontro era la prima cosa che aveva avuto intenzione di fare appena tornata al lavoro. Ruotò le spalle e si preparò alla battaglia. Quello era il suo campo di battaglia, il ruolo in cui brillava, e se mai c'era stato un momento in cui aveva bisogno di brillare, era adesso. Qualche bastardo senza nome, senza faccia, aveva sparato a suo padre, lasciandolo tetraplegico. Lei avrebbe fatto in modo che pa13


gasse, anche se fosse stata l'ultima azione della sua vita. «Non sei obbligata a farlo» disse una voce alle sue spalle. Voltandosi, Sam vide il suo mentore, il capitano Malone, con le mani sui fianchi. I suoi caldi occhi grigi la studiavano intensamente. «Sì, invece.» Sam tornò a guardare Gardner, che tamburellava con le dita sul tavolo. «Perché è qui così presto, capitano?» «Avevo la sensazione che sarebbe stata la tua prima tappa, oggi. Ho pensato che ti servisse un po' di sostegno morale.» «Non è stata proprio la prima tappa.» Sam lo aggiornò sui due omicidi. «Accidenti. Conosco il locale, e anche Carl.» «Lo conosce bene?» Malone rifletté un momento. «Non molto, ora che ci penso. Scambiavamo qualche parola quando andavo là, ma niente di più.» «È lo stesso per tutti quelli che ho sentito. Sembra un caso complicato.» «Non lo sono tutti?» Malone si avvicinò al vetro. «Cruz e Gonzales non hanno ottenuto niente con Gardner.» «Lo so.» «Cosa pensi di fare?» «Gli offrirò indulgenza sull'incidente a casa sua in cambio di informazioni sul ferimento di mio padre.» «Ne hai già parlato con il procuratore?» «No. Non ho intenzione di fare un bel niente per quel farabutto, qualunque cosa abbia da dirmi.» Malone ridacchiò. «Sei la stessa ragazza che è stata una sposa così bella solo due settimane fa?» «La stessa.» E lanciò un'altra occhiata a Gardner. «Be', muoviamoci.» Quando Sam entrò nella stanza, Gardner si raddrizzò 14


sulla sedia e le rivolse uno sguardo carico di disprezzo. «Ancora lei.» «Esatto.» «Cosa vuole?» «La stessa cosa che volevo quel giorno a casa sua. Se non avesse sparato a me e al mio collega, avremmo potuto chiarire la faccenda allora.» «Quale faccenda?» «Voglio sapere dov'era il 28 dicembre 2008.» Lui sbuffò. «Le ripeterò quello che le ho detto l'altra volta: non ne ho idea.» «Ci pensi. Che cosa ha fatto per Natale, quell'anno?» «Quello che faccio sempre: niente» rispose Gardner con una scrollata di spalle. Sam aprì la cartelletta che aveva portato con sé. «A quanto risulta dalla sua carta di credito, era in città quel giorno.» «E questo cosa prova? Io vivo qui. E perché quel giorno è così importante, a ogni modo?» Quel giorno ha cambiato la mia vita forse più profondamente di qualunque altro, pensò Sam. Tirò fuori dalla pratica la foto di suo padre e la mise davanti a Gardner. «È il giorno in cui qualcuno ha sparato al vicecapo Skip Holland in G Street.» Tirò fuori una foto di suo padre sulla sedia a rotelle e la mise accanto alla prima. «E questo è lui oggi.» Gardner diede un'occhiata di sfuggita alle foto. «Non vedo che cosa abbia a che fare con me.» «A quel tempo lei viveva a Washington Highlands» disse Sam. E citò un indirizzo in First Avenue. «E allora?» «Abbiamo trovato ritagli, foto e altro materiale relativo all'episodio all'indirizzo a cui abitava.» Gardner appoggiò i gomiti sul tavolo e si protese in avanti. «Le ripeterò la stessa cosa che ho detto agli altri de15


tective il giorno in cui mi avete arrestato. Non ho sparato a nessun poliziotto in G Street.» «Se si aspetta che le creda, deve dirmi dov'era quel giorno.» Lui sbatté le mani sul tavolo. «Non lo so!» «Peccato.» Sam si rilassò sulla sedia. «Ero disposta a offrirle un accordo sull'accusa di tentato omicidio di agenti di polizia in cambio di informazioni sulla sparatoria del 2008. Ma ora...» Si strinse nelle spalle. «Può prendere il suo accordo e ficcarselo dove dico io.» Sam rimise le foto nella cartelletta e la chiuse. «Allora, immagino che abbiamo finito.» Si alzò. «L'offerta scade fra quarantotto ore.» Lasciando la stanza, cercò di ignorare il lieve tremito delle mani. Le sarebbe piaciuto assestargli un pugno su quella faccia strafottente, ma ciò non l'avrebbe portata più vicino alla risposta di cui aveva bisogno. «Hai fatto il possibile» le disse Malone. «Continueremo a scavare. Non ci fermeremo fino a quando non avremo chiuso questo caso.» Il capitano era uno dei migliori amici di suo padre. Sam annuì, senza avere la forza di guardarlo negli occhi. Non poteva liberarsi dalla sensazione di essere una delusione per tutti visto che non riusciva a risolvere il caso più importante. «Sa che cos'è quella pila di posta sulla mia scrivania?» chiese a Malone mentre tornavano in ufficio. «Auguri di nozze, penso. Ne siamo stati inondati. Ho sentito che ce n'è un altro sacco ancora da consegnare.» «Oddio, è imbarazzante» commentò Sam. «Mettila così» suggerì Malone ridendo, «i tuoi giorni di lavoro sotto copertura sono finiti.» «Eh, sì.» Sam odiava il lavoro sotto copertura, e lo odiava ancora di più da quando, durante la tumultuosa indagine sul giro 16


di droga della famiglia Johnson, un bambino era rimasto ucciso in una sparatoria. Entrando nella sala dei detective, Sam ricevette una calorosa accoglienza dai suoi colleghi. Anche se era ancora innervosita per il suo inutile colloquio con Gardner, accettò gli amichevoli commenti scherzosi sulla sua abbronzatura, la luna di miele, la cerimonia nuziale e tutti gli argomenti a cui riuscirono a pensare. «Va bene, ragazzi, la ricreazione è finita» disse dopo un po'. «Al lavoro.» Andò nel suo ufficio, accese la luce e guardò meglio il mucchio di biglietti che prima aveva a malapena degnato di un'occhiata. Era l'ultima cosa che aveva voglia di fare, ma visto che doveva aspettare i rapporti del medico legale e della scientifica sulla scena del crimine, si sedette e cominciò a passare in rassegna le buste. Erano indirizzate a Sam Holland, signora Sam Cappuano, e tenente Sam Holland. Le sue varie identità la divertirono. Per lo stato civile adesso era sposata, però non avrebbe cambiato il suo nome, perlomeno sul lavoro. A suo marito – pronunciare quella parola la stupiva ancora – andava benissimo, ed era tutto ciò che le importava. Mentre sfogliava centinaia di biglietti di auguri, lettere e messaggi, continuava a meravigliarsi di quanto lei e Nick erano diventati popolari durante la loro turbinosa storia d'amore. Possa la vostra vita essere piena di tutto l'amore e la gioia che vi hanno uniti, diceva un biglietto. Amen, pensò Sam. Era più che disponibile a una vita colma dell'amore e della gioia che aveva sperimentato con Nick negli ultimi mesi, ma avrebbe fatto volentieri a meno di tutti i drammatici e inaspettati eventi che erano iniziati con l'assassinio del capo di Nick, il senatore John O'Connor, ed erano proseguiti con l'incarico a Nick di completare il mandato di John, l'omicidio dell'amico di famiglia de17


C OR RU PT I ON - 3 -

MARIE FORCE

L'assassinio di una donna trovata uccisa nelle stanze della Casa Bianca mette in allerta di nuovo il tenente di polizia Sam Holland e il suo team. Il caso, a un primo sguardo, sembra di quelli già risolti in partenza, ma le prove indicano che la donna assassinata aveva una relazione con Henry Lightfeather, senatore irreprensibile dell'Arizona e uomo sposato. Questo dettaglio, unito al fatto che il suo fidanzato Nick Cappuano vede messa in pericolo la sua ricandidatura alle elezioni proprio a causa del personale legame con l'indagato numero uno, spinge Sam a un'analisi più attenta dei fatti. Quando si scava a fondo però c'è il rischio di trovare del marcio e segreti capaci di distruggere anche la carriera più promettente.

C ONS PI R AC Y - 4 -

MARIE FORCE

Di ritorno dal viaggio di nozze, il tenente di polizia Sam Holland e il senatore Nick Cappuano desiderano solo un po' di sana normalità dopo le tensioni antecedenti alle nozze, ma qualcuno ha altri piani in serbo per loro. Quando Sam scopre che alcuni biglietti di auguri contengono velate minacce di morte, non sa se siano indirizzate a Nick o a lei. Nel frattempo, un altro caso si apre per Sam: una serie di omicidi inspiegabili che coinvolgono vittime senza nemici apparenti e lontano dalle dinamiche di potere. Il primo cadavere della serie è quello del diciassettenne Daniel Alvarez ritrovato nella cella frigorifera del locale in cui lavorava, insieme a quello del proprietario. Sembra non ci sia un chiaro movente, ma...


MISSING - 5 -

MARIE FORCE

Un nuovo caso sconvolge la capitale: il brutale assassinio della moglie di Derek Patterson, uno dei consiglieri personali del Presidente della Casa Bianca, e il rapimento della loro bambina, Maeve, di un anno. Il tenente della polizia di Washington, Sam Holland, a capo delle indagini, è costretta a collaborare fianco a fianco con l'Unità Vittime Speciali dell'FBI e nello specifico con Avery Hill, una vera spina nel fianco per Sam e per la sua salute mentale. A darle ulteriori distrazioni si aggiungono nuove rivelazioni riguardo al cold case in cui è coinvolto suo padre. Le indagini si rivelano molto delicate e surriscaldano tutto il mondo della politica, mettendo in pericolo anche la carriera dello stesso Nick Cappuano, che...

F AT ALI T Y - 6 -

MARIE FORCE

Essere il responsabile della perdita della World Series non è un motivo sufficiente per morire. Ma il cadavere di Will Vasquez, giocatore di baseball dei D.C. Federals, viene ritrovato proprio poche ore dopo l'incontro che ha segnato il destino della sua squadra. Il tenente Sam Holland è determinata a svelare i motivi di questa macabra morte. Si potrebbe trattare di un fan deluso, di un'amante non corrisposta o di un compagno di squadra furioso. Ma mentre lei scava tra vari indizi e sospettati, suo marito, il senatore Nick Cappuano, sta lottando per non far tracollare la sua carriera politica a causa di alcune irregolarità finanziarie. A questo si aggiungono le tensioni che entrambi devono affrontare come neo genitori.




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