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KATHERINE GARBERA
Il ritorno del magnate
Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: The Rebel Tycoon Returns Harlequin Desire © 2011 Harlequin Books S.A. Traduzione di Rita Pierangeli Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved. © 2014 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Destiny agosto 2014 Questo volume è stato stampato nel luglio 2014 presso la Rotolito Lombarda - Milano HARMONY DESTINY ISSN 1122 - 5470 Periodico settimanale n. 2083 del 5/08/2014 Direttore responsabile: Stefano Blaco Registrazione Tribunale di Milano n. 413 del 31/08/1983 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Trentacoste, 7 - 20134 Milano Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano
IL CLUB DEI MILIONARI Solo gli uomini migliori possono farne parte. Il loro motto? Onore, rispetto, ambizione.
Esistono luoghi dove il tempo sembra essersi fermato, dove il buon nome e il rispetto delle regole e della cavalleria hanno ancora un valore. È il Texas Cattleman's Club, circolo esclusivo nella città di Royal, in Texas. Gli uomini che vogliono farne parte devono essere milionari di successo, potenti e con un forte senso del dovere. Sono abituati a vincere, e a comprare e ottenere tutto ciò che desiderano con uno sguardo o un gesto della mano. Credono che non esista al mondo donna che possa osare rifiutarli. Ma un vento dolce e impudente sta per arrivare, una brezza che profuma di fiori e di passione. Ne Il ritorno del magnate, Christopher Richardson è il secondo a inchinarsi dinanzi a una donna e all'amore che prova per lei. Il motivo che lo ha spinto a diventare un uomo di successo è sempre stato solo uno: essere degno di Macy Reynolds, la figlia dell'uomo più potente della città. Dapprima pensa di prendersi una rivincita sul padre di lei seducendola e abbandonandola, ma non appena la rivede ogni proposito di vendetta è presto abbandonato. A una donna come lei non si può fare del male. La si deve solo amare, e non importa il prezzo che dovrà pagare.
IL CLUB DEI MILIONARI I PROTAGONISTI RICK PRUITT - Marine in congedo e milionario di spicco nella città di Royal, è un uomo ligio al dovere. L'incontro con Sadie Price cambierà per sempre il suo cuore e il suo futuro. CHRIS RICHARDSON - È un uomo che si è fatto da solo e per rendere completo il suo trionfo gli manca solo una moglie. Macy Reynolds gli è proibita, e quindi è la candidata perfetta. MITCH HAYWARD - Presidente del TCC, nessuna donna sembra abbastanza perfetta per lui. Dovrà ricredersi non appena incontrerà Jenny Watson. DANIEL WARREN - Il suo arrivo a Royal non è bene accetto. Desidera cambiare il TCC, e per farlo avrà bisogno dell'aiuto di Elizabeth Milton, sensuale ereditiera. ZEKE TRAVERS - Esperto di sicurezza dal cuore di ghiaccio, tra le braccia di Sheila Hopkins imparerà ad amare di nuovo. BRADFORD PRICE - Misogino, tradizionalista, insopportabile. Ma per Abigail Langley è sexy come il peccato e conquistarlo è una sfida allettante alla quale non è disposta a rinunciare.
1 «Coraggio, guardati Macy, sei più bella che mai» disse il dottor Justin Webb. Macy Reynolds sollevò lo specchio che reggeva nella mano sinistra per poter vedere il proprio volto, ma chiuse gli occhi all'ultimo istante. Tre anni prima era splendida. A diciotto anni era stata perfino eletta Reginetta delle Rose di Royal, Texas, ma un disastroso incidente d'auto aveva cambiato la sua vita. Aveva perso la bellezza, il suo uomo e la sicurezza in se stessa. Quello avrebbe dovuto essere l'ultimo intervento chirurgico che subiva, ma non sarebbe mai tornata a essere la ragazza piacente di un tempo. Il dottor Webb le posò una mano sulla spalla. «Fidati di me, Macy.» Lei non era certa di potersi fidare di un uomo. A parte suo padre, che le era stato sempre accanto. Lei e suo padre, Harrison, erano rimasti soli a sostenersi a vicenda, ma Macy sapeva di non poter passare il resto della sua vita nello studio del dottor Webb con le palpebre chiuse. Pensò ai coraggiosi bambini del Reparto Ustionati di quell'ospedale, dove prestava opera come volontaria. Non avevano paura di guardarsi allo specchio, e non avrebbe dovuto averne nemmeno lei. Aprì un occhio quindi, sorpresa dalla propria immagine, schiuse l'altro. La sua pelle era chiara e perfetta come 7
un tempo. Nessuna cicatrice ne guastava la superficie. Il naso aveva ritrovato la sua aria impertinente; sollevò una mano e lo toccò. Gli occhi non avevano subito danni nell'incidente e lo sguardo aveva conservato la sua limpidezza. La bocca era l'unico particolare che fosse veramente diverso. Un frammento di vetro le aveva tagliato il labbro superiore e adesso c'era una minuscola fossetta. «Grazie, dottor Webb.» Non era ancora impeccabile ma, quantomeno, aveva finito con gli interventi chirurgici. «Vedi. Avevo ragione, sei più bella di prima.» Lei si limitò a sorridere annuendo. Posò lo specchio a faccia ingiù sul letto al suo fianco. «Non se la prenda a male, dottor Webb, ma sarò contenta di non doverla più vedere.» Il dottore scoppiò a ridere. «Anch'io, Macy. Ti manderò l'infermiera con alcune carte da firmare, dopodiché sarai libera di andartene.» Accennò a uscire, ma lei lo richiamò. «Grazie, dottor Webb. La sua opera ha fatto una grossa differenza per me.» «Non c'è di che» replicò lui, quindi se ne andò. Il cellulare di Macy suonò, annunciando l'arrivo di un messaggio. Era di suo padre. Come è andata la visita dal dottore? Macy pensò immediatamente al proprio aspetto ma sapeva che, adesso, era molto di più di un volto grazioso. Era cambiata dentro, in un modo che ancora non sapeva come definire o spiegare. In ogni caso, il dottor Webb aveva compiuto un miracolo nel restituirle i lineamenti molto rassomiglianti a com'erano prima dell'incidente. Non sarebbe mai ritornata a essere la persona che era, ma bisognava ammettere che il dottore aveva fatto davvero un ottimo lavoro. 8
Bene, papà. Ho finito con gli interventi, finalmente. Scommetto che ora stai più che bene. Ti vedrò quando tornerai a casa stasera. Sì. A presto. Ti voglio bene, bambina. Te ne voglio anch'io, papà. Lei e suo padre erano più uniti che mai. Dopo che il suo fidanzato, Benjamin, l'aveva lasciata mentre era in ospedale, non le era rimasta altra scelta che appoggiarsi a lui. L'incidente l'aveva privata di tutto. Ma adesso era tornata quella di un tempo o, quantomeno, lo sperava. Era pronta a reggersi sulle proprie gambe, e sapeva che avrebbe dovuto lasciare il piccolo mondo sicuro di suo padre. Terminò con l'infermiera e lasciò lo studio. E per la prima volta da molto tempo non inforcò i grandi occhiali da sole che le nascondevano metà del volto. Aprì la porta dell'atrio e si scontrò con un uomo. Lui l'afferrò per le spalle mentre barcollava sui tacchi, rischiando di cadere. «Grazie» disse, guardando negli occhi più azzurri che avesse mai visto. Christopher Richardson... il suo ragazzo al liceo, quello con cui lei aveva rotto quando suo padre glielo aveva chiesto. Erano passati quasi quattordici anni dall'ultima volta che si erano visti e lei... be', aveva l'impressione che il tempo non fosse passato. Chris era bello come sempre e altrettanto affascinante. «Macy. Ci sono cose che non cambiano mai e tu di certo diventi più bella ogni volta che ti incontro.» C'era più che una traccia di ironia nella sua voce. 9
Macy arrossì, ricordando il modo in cui l'aveva piantato anni prima. «Non mi hai più vista dai tempi del liceo.» «Vero. Quando una donna mi dice di sparire, è quello che tendo a fare, senza guardarmi indietro. Cosa ci fai qui?» Avrebbe dovuto scusarsi per come l'aveva trattato anni prima? «Ehm... pochi anni fa ho avuto un incidente» rispose. Dannazione, perché non aveva mentito dicendo che si trovava lì perché lavorava come volontaria al Reparto Ustionati? «Ne ho sentito parlare. Adesso stai bene?» Macy annuì. «Miglioro ogni giorno. E tu, cosa ti riporta a Royal?» «Mia madre è in ospedale. Ma sono tornato anche per partecipare alla gara d'appalto per la nuova sede del Texas Cattleman's Club.» «Oh, mi sembra di aver sentito dire che sei nel campo immobiliare, come mio padre.» «Sono più grosso di tuo padre, Macy. In realtà, la Richardson Development, è la più importante impresa di progettazioni del Texas.» «Wow» mormorò lei. Non sapeva come reagire. Lui si aspettava che restasse impressionata... che valutasse ancora le persone dal loro conto in banca? Perciò, cambiò argomento. «Spero che tua madre guarisca.» Ricordava Margaret Richardson come una donna molto dolce, che viveva in adorazione del figlio. «Si rimetterà. Soffre di disturbi cardiaci ma i dottori si prendono molta cura di lei.» Un silenzio imbarazzato calò tra loro due. Lui le stava di fronte, emanando fascino sensuale, mentre lei si sentiva ammaccata e pesta. «Dove vivi adesso?» chiese Chris alla fine. «Con mio padre al ranch.» Erano stati tempi duri quelli dopo l'incidente e i successivi interventi, tanto che non le era rimasta altra alternativa che tornare al ranch. 10
«Non avrei mai sospettato che abitassi con tuo padre, ma immagino che sia logico.» «Sono tornata in città qualche tempo fa» precisò Macy. Non era tenuta a giustificare le proprie scelte con nessuno, ma con Chris si sentiva quasi in obbligo di dargli una spiegazione. «Suppongo di aver sempre pensato che avresti trovato un ragazzo bello e ricco e ti saresti sistemata» disse Chris, passandosi una mano negli ispidi capelli biondi, con quel suo sorriso affascinante che aveva il potere di farla liquefare. «L'avevo trovato, ma si è dileguato quando è risultato che non ero più la reginetta di bellezza dei suoi sogni.» «Incompetente» commentò Chris. Macy scoppiò a ridere. «È un uomo molto rispettabile, e viene da una buona famiglia.» «Se non era in grado di renderti felice, allora è un incompetente. Io ho sempre amato il tuo spirito.» «Grazie, Chris. Credo che tu sia proprio quello che il dottore mi ha ordinato.» «Finché sono nei paraggi, tanto vale che sfrutti l'intuito di chi qui ci è vissuto. Forse puoi dirmi cosa sta succedendo al club. Ceneresti con me stasera?» Macy ci rifletté per un minuto, ma sapeva di voler accettare. Inoltre, aveva voglia di lasciarsi trasportare dagli eventi. Era incredibile, ma dopo tutti quegli anni si sentiva ancora a proprio agio con Chris. E anche lui sembrava provare lo stesso. «D'accordo. Se sei fortunato, ti presenterò al prossimo presidente del TCC, Abigail Langley.» «Ho sentito dire che mogli e figlie sostengono Abby. È il genere di informazione che mi occorre prima di fare la mia offerta per l'appalto» disse Chris. «Noi tutte la sosteniamo. È tempo che le donne entrino nel Texas Cattleman's Club. Mio padre e i suoi amici non sanno bene quale atteggiamento assumere. Sono rimasti spiazzati quando il marito di Abby è morto e per la prima volta, da quando Ted Langley ha fondato il club, cento 11
anni fa, non avevano un erede Langley maschio come socio. È l'unico motivo per cui Abby è membro onorario.» «È una battaglia che non mi riguarda. Io sono soltanto l'imprenditore che pensano di assumere. Cosa ne dici delle sei e mezza? Se abiti con tuo padre, ho l'indirizzo.» «Mi sembra perfetto. A presto.» Macy si allontanò, consapevole dello sguardo di Chris puntato su di lei. La sicurezza che aveva perso quando Benjamin l'aveva lasciata stava finalmente tornando. Voleva fingere che fosse perché aveva superato l'ultimo dei tanti interventi chirurgici, ma sapeva che era merito di Chris. Chris Richardson aveva fatto parte della squadra di football juniores del college, il che lo rendeva simile a un dio nella cittadina di Royal, Texas. E Macy non aveva perso tempo a mettere gli occhi su di lui. A quell'epoca, era abituata a ottenere quello che voleva, così, entro la fine del terzo anno, era diventato il suo ragazzo. Si erano frequentati per tutta l'estate e l'autunno, ma poi suo padre le aveva proibito di vederlo. Harrison Reynolds non voleva che la figlia uscisse con un ragazzo il cui padre lavorava per una compagnia petrolifera invece di possederne una. Un uomo che non era socio del Texas Cattleman's Club, con la certezza che suo figlio non lo sarebbe mai diventato. Ora, guardandosi indietro, Macy si pentiva di non essere stata una ragazza diversa e di non aver preso le parti di Chris. Purtroppo, non l'aveva fatto e a volte si chiedeva se non fosse stato proprio l'incidente ad aprirle gli occhi. Se c'era una cosa che sapeva per certo era che non l'aveva mai dimenticato ed era contenta che fosse tornato a Royal. Chris seguì con lo sguardo Macy mentre si allontanava. Il lieve ondeggiare dei suoi fianchi e quelle favolose gambe gli ricordavano perché l'aveva corteggiata al liceo. Agli occhi del padre di Macy non era servito che, all'epo12
ca, lui fosse una star del football, perché veniva dal quartiere sbagliato della città. Ma oggi lui si trovava lì per far visita a sua madre e per lavorare al progetto per il Texas Cattleman's Club, uno dei più esclusivi e lussuosi country club dello Stato. Solo le famiglie dotate del giusto pedigree e di un'adeguata ricchezza potevano entrare a farne parte. E il padre proletario di Chris non gli aveva fornito né il primo né la seconda; oggi, tuttavia, aveva denaro più che a sufficienza per comprarsi un posto nell'esclusivo club di Royal. Prese l'ascensore fino al sesto piano e chiese al banco della reception quale era la camera di sua madre. Percorse il corridoio e, aprendo la porta, la vide seduta sul letto che guardava la TV. «Ciao, mamma.» «Chris! Cominciavo a dubitare che saresti arrivato.» Sua madre annaspò alla ricerca del telecomando ma lui era al suo fianco prima che riuscisse a trovarlo. Si chinò ad abbracciarla e a baciarla, quindi le porse il telecomando. Lei abbassò il volume, che era molto alto. Il suo udito non era più quello di un tempo. «Questa è una soluzione drastica perfino per te, mamma. Ammalarti per costringermi a venire a trovarti. Lo sapevi che sarei stato qui questo weekend per l'affare del Texas Cattleman's Club.» Sorridendo, lei scosse la testa. «Immagino che il buon Dio era del parere che dovessi vederti prima. Perché hai impiegato così tanto per arrivare?» «Mi sono imbattuto in Macy Reynolds.» Margaret si tirò su nel letto. Non aveva mai digerito che Macy l'avesse lasciato di punto in bianco. «Cosa vi siete detti?» «Abbiamo chiacchierato del più e del meno. Stasera ceno con lei» rispose Chris, sforzandosi di parlare in tono noncurante, ma sua madre lo conosceva meglio di chiunque altro al mondo. «È saggio?» 13
Lui fece spallucce. «Non ne ho idea. Ma sarà divertente. È cambiata.» «Ho saputo dell'incidente.» «Cos'è successo?» chiese Chris, avvicinando una sedia al letto della madre. I capelli, dello stesso biondo del figlio, avevano un taglio alla moda e le incorniciavano il volto. Gli occhi erano azzurri come i suoi, ma aveva un naso piccolo e impertinente, e labbra generose. «Ne hanno parlato tutti i notiziari. La sua piccola BMW decapottabile è stata tamponata ed è andata a sbattere contro un autotreno. La vettura si è incendiata. È stata fortunata a uscirne viva, ma orribilmente sfigurata. Quantomeno, è quello che ho sentito dire al Royal Diner.» «Quel locale è una fucina di pettegolezzi, ma non significa che ci sia del vero.» «La faccenda era alquanto reale. È stata costretta a tornare ad abitare con Harrison e ha passato gli ultimi anni a sottoporsi a una serie di operazioni. Ti spezzava il cuore, Chris, vedere quella bella ragazza avvolta in bende. Per i primi sei mesi non ha potuto camminare.» Chris avvertì un vuoto allo stomaco al pensiero di quanto Macy doveva aver sofferto. «Adesso sembra che stia molto meglio.» «Credo che sia così. Ma cosa mi dici di te? Parlami del tuo lavoro con il Texas Cattleman's Club.» «Al momento, non c'è molto da raccontare, mamma. Mi incontrerò con Brad Price, quindi inizierò a lavorare alla mia offerta per la costruzione della nuova sede del club. Ho un'idea generale di quello che vogliono, ma niente di più.» «Ci andrai oggi?» chiese Maggie. «Sì. Mi hanno garantito libero accesso al club mentre lavoro al progetto.» «Dove starai?» «Da te. Immagino che tu possa aver bisogno di qualcuno a casa quando uscirai dall'ospedale.» 14
«Bene. Non occorre che stai da me, ma la compagnia mi fa piacere. Mi manchi, Chris.» Lui si alzò e si chinò a sfiorarle la fronte con un bacio. «Mi sei mancata anche tu, mamma.» Chiacchierò con lei per qualche minuto ancora ma poi dovette andarsene. Doveva incontrarsi con Brad, che era deciso a diventare il prossimo presidente del club. Considerando la sua posizione di figlio di una delle famiglie di banchieri di Royal, la maggior parte della gente riteneva che una sua vittoria fosse scontata. Chris voleva dare un'occhiata all'edificio per farsi un'idea precisa su come strutturare il suo progetto. «Passerò stasera, prima del mio appuntamento a cena» disse a sua madre. «Perfetto. Buona fortuna per i tuoi affari.» Chris se ne andò con l'impressione che sua madre non si rendesse conto dell'enorme successo che aveva raggiunto, ma non se ne curava. Il suo unico interesse era assicurarsi che ne fossero consapevoli Macy e Harrison. E avrebbe provveduto che lo diventassero prima del suo ritorno a Dallas. Appena mise piede fuori dall'ospedale, si ricordò che in Texas era agosto e che faceva un caldo infernale. Si allentò la cravatta, tirò fuori un paio di occhiali da sole e premette il telecomando per avviare il motore della sua Range Rover HSE. Aveva dato disposizioni per far arrivare la sua Porsche a Royal, per poterla sfoggiare mentre era in città. Voleva che la gente del posto sapesse che Chris Richardson era tornato e aveva le tasche piene di soldi. Poteva darsi che non fosse un socio qualificato del Texas Cattleman's Club, ma per lui era motivo d'orgoglio sapere di avere abbastanza denaro sui suoi conti in banca da poterlo diventare se avesse insistito. Si chiese che tipo di auto guidasse ora Macy e si pentì di non averle fatto qualche domanda in più sul suo incidente. Gli era difficile immaginare che la ragazza che a15
veva conosciuto, e che era sempre vissuta nella bambagia, avesse dovuto superare un simile calvario. D'altronde, le cose procedevano di rado come uno se le aspettava. Chris l'aveva dimostrato raggiungendo il successo nello stesso campo di Harrison Reynolds. E quella sera avrebbe cenato nella sala da pranzo del Texas Cattleman's Club con Macy. La vita era generosa. Macy continuava a guardarsi allo specchio, ben sapendo che era il modo più sicuro per garantirsi una delusione cocente, perciò si costrinse a tornare al computer. Aveva un sacco di lavoro da fare prima della cena con Chris. Chris Richardson. Accidenti, non si sarebbe mai aspettata di rivederlo. Avrebbe voluto dire che gli anni non erano stati clementi con lui, ma non era così. Se gli fosse cresciuta una pancia da birra o avesse perso un po' di capelli, forse non sarebbe stata così agitata in attesa delle sei e mezza. Il campanello squillò e Macy udì Jessie, la governante di suo padre, parlare con qualcuno. Si alzò dalla sedia, uscì nel corridoio e sorrise ad Abigail Langley. Macy conosceva Abby dai tempi del liceo, ma loro due erano diventate amiche intime dopo il suo incidente, quando Abby era diventata la sua roccia. Poi, l'anno prima, il marito di Abby era morto all'improvviso e Macy aveva avuto l'occasione di ricambiare il favore. Abby aveva lunghi e ondulati capelli rossi e vivaci occhi azzurri. Era piuttosto alta e possedeva una sicurezza che Macy le invidiava. Pensava che gli interventi chirurgici che le avevano restituito la bellezza e la capacità di camminare sarebbero stati sufficienti a ridarle fiducia, ma quel pomeriggio si era resa conto che non era così. «Ciao, Abby.» «Ciao, bellissima! Hai un aspetto fantastico. Inutile chiederti come è andato l'appuntamento con il dottore.» Macy arrossì. «Non assomiglio ancora alla vera io.» Abby le mise un braccio sulle spalle per confortarla. 16
«Ti sbagli. Questa è la tua nuova versione.» «Hai ragione. Ehi... indovina chi ho incontrato all'ospedale?» disse Macy mentre la precedeva in salotto, un locale arredato lussuosamente, con pannelli di legno di quercia alle pareti e comodi divani e poltrone. Era lì che Macy aveva festeggiato i suoi sedici anni, invitando per la prima volta ragazzi e ragazze. Alla parete c'era un ritratto di lei che suo padre aveva commissionato quando aveva diciotto anni, e Macy si sedette dandogli di proposito le spalle. Detestava guardare i suoi vecchi ritratti, e non le piaceva che le ricordassero com'era un tempo. «Christopher Richardson» disse Abby con un lampo malizioso negli occhi. «Come facevi a saperlo?» «Ho le mie fonti. Cosa ti ha detto?» «Non molto. Stasera ceniamo insieme, così posso metterlo al corrente di tutti i pettegolezzi sul club. Si trova in città perché è interessato alla costruzione della nuova sede del TCC.» «Questa mi giunge nuova. Dovrò avere una piccola discussione con il signor Bradford Price.» «Non ero sicura che tu ne fossi al corrente» confessò Macy. Correva voce che Abby fosse la discendente di Jessamine Golden, la famigerata fuorilegge texana, e lei stessa si stava facendo un nome come prima donna socia del Texas Cattleman's Club. Abby non aggiunse altro, e Macy era un po' preoccupata per la sua amica. Sospettava che si stesse servendo della campagna elettorale per distrarsi dal fatto che Richard se n'era andato per sempre. «Qual è la prossima casa dove piazzeremo i fenicotteri?» «È stata scelta la signora Doubletree, ma prima il nostro bersaglio sarà il TCC.» «Fantastico. Quando e a che ora?» «Stasera, ma se tu non ce la fai per via del tuo impe17
gno, lo capirò. Anzi, credo che agiremo proprio mentre stai cenando. Potrai darci una mano la prossima volta.» Macy detestava dover rinunciare ad aiutarla con i fenicotteri. Da quando era rimasta così seriamente ferita, all'incirca da tre anni a questa parte, era spesso avvolta in bende per proteggere il corpo dalle infezioni: l'unica cosa che faceva volentieri per rendersi utile era aiutare a piazzare i fenicotteri nei giardini di ricchi membri della comunità con il favore della notte. Una volta sistemati i fenicotteri, il proprietario della casa prescelta pagava almeno dieci dollari a volatile perché fossero spostati nel giardino di qualcun altro. Il denaro veniva raccolto per Mani amiche, un rifugio per donne gestito da Summer Franklin nel vicino Somerset. Macy si era sempre interessata alle varie cause, essendo nel consiglio di amministrazione della Reynolds Charitable Trust da quando aveva ventuno anni, ma di solito si limitava a compilare assegni e organizzare feste. In realtà, esporsi di persona era una novità per lei. «Cercherò di esserci. È l'unica cosa che sono riuscita a fare per rendermi utile» disse Macy. «Hai fatto ben di più» replicò Abby. «Mi hai aiutato molto con la mia campagna elettorale.» «Penso che sia ora che il Texas Cattleman's Club abbia qualche donna nei suoi ranghi. La drastica riorganizzazione dell'anno scorso ha contribuito a cambiare il club dei vecchi barbosi di mio padre in qualcosa di cui la nostra generazione può sentirsi partecipe.» «Sono d'accordo. E quando diventerò presidente del club, non resterà l'unico cambiamento.» «È un piacere sentirtelo dire.» Le due amiche chiacchierarono ancora per qualche minuto, poi Abby se ne andò. Macy salì di sopra e fece un lungo bagno. Non voleva che il pensiero della serata la innervosisse, ma era la prima volta che usciva con qualcuno da quando il fidanzato l'aveva lasciata. E ciò ne faceva un'occasione importante. 18
Pensò al proprio corpo sfigurato e a come si sentiva ancora ridotta in condizioni pietose, come a seguito del primo intervento. Non voleva guardarsi allo specchio, ma lo psichiatra che la seguiva diceva che, se voleva andare avanti con la sua vita, doveva accettare l'aspetto che possedeva attualmente. Lasciò cadere l'asciugamano e rimase in piedi davanti alla specchiera, facendo vagare lo sguardo lungo il proprio corpo. Vide la cicatrice sul fianco destro, quindi il muscolo che aveva perso nella parte interna della coscia. Sentì che le lacrime le salivano agli occhi e si morse il labbro. Più di così, il suo fisico non sarebbe migliorato. Riportò lo sguardo sul volto e, per un momento, provò quasi rancore per il fatto che era tornato normale, a differenza del resto. Neanche dentro di sé era la stessa donna di un tempo. Non si soffermò sul particolare che l'appuntamento era con Christopher Richardson. Lui era stato il suo primo amore e non era sicura di averlo mai dimenticato. Quando si erano conosciuti era giovane e impulsiva e lui rappresentava il frutto proibito. Lei l'aveva voluto perché suo padre si opponeva. Si rendeva conto di averlo usato, e adesso avrebbe dovuto chiedergli perdono. La ragazza di un tempo avrebbe trattato la questione con la consueta superficialità, ma Macy non era più quella donna, e di colpo tremò al pensiero dell'imminente serata.
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