D2105 un patrimonio scottante

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I LASSITER Una famiglia divisa dall’eredità, riunita dall’amore. Nelle splendide montagne del Wyoming, tra intrighi, tradimenti, storie d’amore, la potente e ricca famiglia Lassiter vi terrà incollati pagina dopo pagina. “Non vedo l’ora escano le prossime uscite.” Amazon Reviews

“Adoro la famiglia Lassiter.” Amazon Reviews

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I LASSITER

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(consigliere e amico) maggio D2121

marzo D2113

Dylan (adottato)

Jack Reed

gennaio D2105

Sage (adottato)

J.D. Lassiter - Ellie Haughter

Angelica

giugno D2127

(illegittima) febbraio D2109

Hannah Armstrong

Chance

aprile D2117

Charles Lassiter - Marlene Hicks

Willie Lassiter - Cora Jenkins

I Lassiter


MAUREEN CHILD

Un patrimonio scottante


Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: The Black Sheep's Inheritance Harlequin Desire © 2014 Harlequin Books S.A. Traduzione di Rita Pierangeli Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved. © 2015 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Destiny gennaio 2015 Questo volume è stato stampato nel dicembre 2014 presso la Rotolito Lombarda - Milano HARMONY DESTINY ISSN 1122 - 5470 Periodico settimanale n. 2105 del 6/01/2015 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 413 del 31/08/1983 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Trentacoste, 7 - 20134 Milano Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano


1 L'ufficio dello studio legale Drake, Alcott e Whittaker era troppo affollato per i gusti di Sage Lassiter. Preferiva di gran lunga starsene al suo ranch, alla frizzante aria primaverile del Wyoming. Ciononostante, non aveva alternative, doveva assistere alla lettura del testamento del suo padre adottivo. J.D. Lassiter era morto soltanto da un paio di settimane e Sage aveva difficoltà a rassegnarsi. Diamine, avrebbe scommesso che J.D. fosse troppo ostinato per morire davvero. Invece, adesso che se n'era andato, Sage era costretto a vivere sapendo che non avrebbe avuto più l'occasione di riconciliarsi con l'uomo che l'aveva cresciuto. Era tipico di J.D. tirare dritto e agire cogliendo tutti impreparati. Una volta di più, il vecchio aveva avuto l'ultima parola. Sage non avrebbe saputo dire quando aveva messo radici la tensione tra lui e J.D., ma ricordava che era stata una sensazione sempre presente. Niente di tangibile. Niente che si potesse indicare e dire: Ecco. È questo. L'inizio della fine. Tra loro due era stata, invece, una lenta disgregazione, e ormai era troppo tardi per pensarci. Vecchie ferite, vecchi rancori non erano ammessi in quella stanza. «Hai l'aria di voler prendere a pugni qualcosa» gli bisbigliò Dylan, il fratello più giovane. Scoccandogli un'occhiata arcigna, Sage scosse la testa. «No, tuttavia non riesco proprio a convincermi che ci troviamo qui.» 7


«Lo so.» Dylan si scostò una ciocca di capelli castani dalla fronte e si diede una rapida occhiata in giro. «Non riesco a credere che J.D. se ne sia andato.» «Stavo pensando la stessa cosa.» Sage incrociò le braccia e aggiunse: «Sono preoccupato per Marlene». Dylan seguì il suo sguardo. Marlene Lassiter era subentrata come madre surrogata per Sage, Dylan e Angelica dopo che Ellie Lassiter era morta dando alla luce Angie. Era sposata con Charles, il fratello di J.D., e quando era rimasta vedova, si era trasferita a vivere nel Wyoming, al Big Blue, il ranch dei Lassiter. Era stata nutrice, amica e confidente per così tanti anni da non riuscire a contarli. «Alla fine starà bene» disse Dylan, quindi trasalì quando vide Marlene portarsi alla bocca un fazzoletto fradicio, come se volesse soffocare un gemito di dolore. «Spero che tu abbia ragione» borbottò Sage, a disagio alla vista del dolore di Marlene, e sapendo che non c'era niente che potesse fare. Il figlio di Marlene, Chance Lassiter, le era seduto accanto e le teneva un braccio sulle spalle, in un gesto protettivo. Indossava una giacca di pelle sopra una camicia bianca. Jeans blu e stivali completavano il suo abbigliamento, e teneva l'immancabile Stetson in equilibrio su un ginocchio. Era un cowboy dalla testa ai piedi, nonché direttore del Big Blue, il ranch di millecinquecento ettari di J.D. «Hai idea di quali siano i lasciti?» chiese Dylan. «Non sono riuscito a cavare niente da Walter.» «Non mi sorprende affatto» commentò Sage con una smorfia ironica. Oltre a essere l'avvocato di J.D., Walter Drake era in pratica il suo clone. I due uomini più ostinati e riservati che lui avesse mai conosciuto. Walter aveva telefonato a ciascuno di loro, limitandosi a dire quando e dove dovevano presentarsi, senza mai accennare al contenuto del testamento di J.D. Anche Logan Whittaker, un altro socio dello studio, aveva lavorato alla stesura del te8


stamento, ma non era stato più loquace di Walter. Sage non si aspettava niente per sé. D'altronde, non aveva bisogno di soldi. Aveva costruito la propria fortuna al college, quando aveva investito in una delle brillanti idee dei suoi amici. Con quello che gli aveva reso, aveva investito in altri sognatori e aveva accumulato milioni. Più che sufficienti per renderlo indipendente dall'eredità di Lassiter. Anzi, era sorpreso che l'avessero convocato. Molto tempo prima, aveva preso le distanze dai Lassiter per seguire la propria strada, e lui e J.D. non erano mai stati molto uniti. «Hai parlato con Angelica dopo che è successo?» Dylan si accigliò e guardò in direzione della sorella, seduta accanto al fidanzato, Evan McCain, con la testa sulla sua spalla. «Non a lungo.» Anche Sage aggrottò la fronte, pensando alla sorella che lui e Dylan amavano tanto. Il suo matrimonio era stato rimandato a causa della morte del padre, e chissà quando avrebbe avuto luogo. I grandi occhi castani di Angelica erano rossi per il pianto ed erano cerchiati da ombre scure, chiaro segno che dormiva poco. «Sono andato a trovarla un paio di giorni fa, nella speranza di poterle parlare, ma non ha fatto altro che piangere.» Il suo cipiglio si accentuò. «Detesto vederla in quelle condizioni, ma che mi venga un colpo se so cosa possiamo fare.» «Non molto, in effetti» convenne Dylan. «Io l'ho vista ieri, però non voleva parlare di quello che è successo. Mi ha anche detto che non dorme e non mangia quasi niente. La sta prendendo molto male, Sage.» «Lei e il vecchio erano molto legati, perciò è naturale che la stia prendendo male. Oltretutto, J.D. ha avuto il collasso proprio durante le prove per la cena, rendendo tutto ancor più tragico. Dobbiamo assicurarci che superi questo momento. La sorveglieremo da vicino. Uno di noi la vedrà almeno ogni due giorni...» «Oh» ridacchiò Dylan. «Evan sarà entusiasta di averci sempre intorno.» 9


«È lui quello deciso a sposarsi con un membro della famiglia Lassiter» gli fece notare Sage con sarcasmo. «Se prende uno di noi, deve accettarci in blocco. Meglio che lo capisca subito.» «Giusto. Allora, d'accordo. Terremo d'occhio Angelica.» Dylan continuò a parlare dei suoi progetti per il ristorante che intendeva aprire, ma Sage aveva smesso di ascoltarlo. Stava invece osservando Colleen Falkner, l'infermiera personale di J.D., che era scivolata in silenzio nella stanza e si era seduta accanto a Marlene. L'anziana donna l'accolse con un pallido sorriso e le prese una mano per stringerla con forza. Sage fissò Colleen socchiudendo gli occhi e avvertì un sussulto di consapevolezza, proprio come era successo la sera della prova per la cena. La sera in cui J.D. era morto. In effetti, quella sera l'aveva notata per la prima volta. Si erano già incontrati di sfuggita, naturalmente, ma quella sera in particolare c'era stato qualcosa di diverso in lei. Qualcosa che lo aveva turbato. Forse era stata la vista dei suoi lunghi capelli che le scendevano sciolti sulle spalle in morbide onde. Forse era stato il corto vestito rosso e i sandali neri che facevano apparire ancor più lunghe le sue gambe. Una cosa sapeva con certezza: quando aveva colto il suo sguardo attraverso la stanza, aveva sentito che una specie di legame scattava tra loro due. Stava per avvicinarsi a lei, deciso a parlarle, quando l'attacco cardiaco di J.D. aveva cambiato tutto. Quel giorno, tuttavia, non era vestita con eleganza. Anzi, indossava un paio di pantaloni sformati, un golf blu zaffiro e i lunghi capelli biondi erano raccolti in una treccia che le scendeva tra le scapole. Aveva grandi occhi azzurri, lucidi di lacrime trattenute, e una bocca generosa che reclamava di essere baciata. Se non l'avesse vista in un aderente vestito rosso – un vestito che rimaneva scolpito a fuoco nella sua memoria – Sage non avrebbe mai intuito le curve che teneva nascoste 10


sotto quella specie di armatura di lana e cotone. Non aveva avuto molti contatti con Colleen, dal momento che tra lui e J.D. non correva esattamente buon sangue, perciò Sage non passava molto tempo al Big Blue. Quella sera alla cena, però, lei lo aveva incuriosito. Non solo era bella, ma quando J.D. era crollato, era entrata in azione, impartendo ordini come un generale e prendendo in mano la situazione fino all'arrivo dei paramedici. Era molto affezionata a J.D. e si era conquistata l'affetto della famiglia – prova ne era il modo in cui Marlene le aveva preso la mano – tuttavia era rimasta sempre avvolta in un alone di mistero. Da dove veniva? Perché aveva accettato di lavorare per un vecchio scontroso in un ranch isolato, anche se lussuoso? E perché diamine la cosa lo interessava? «Colleen ti ha fatto qualcosa?» Sage diede un'occhiata a Dylan. «Come?» «Be', la stai fissando con tanta intensità da dar fuoco ai suoi capelli. Cosa succede?» Irritato per essere stato sorpreso, Sage borbottò: «Chiudi il becco». «Ah. Ottima risposta.» Dylan sorrise, scosse la testa e si chinò a chiedere qualcosa a Chance. Cercando di non dare nell'occhio, Sage lasciò vagare di nuovo lo sguardo su Colleen. Lei chinò la testa per sussurrare qualcosa a Marlene, e lui osservò quella lunga treccia lucente scivolare su una spalla, scoprendole la nuca. Soffici riccioli biondi le sfioravano la pelle, e lui fu assalito dall'impulso di toccarla. Di accarezzare quella pelle, di infilarle le dita nei capelli... Si affrettò a scacciare quel pensiero, contrariato con se stesso. L'unico motivo che giustificasse la sua presenza era che fosse citata nel testamento di J.D. Certo, J.D. aveva avuto bisogno di un'infermiera negli ultimi mesi, ma perché una così bella? Era per quella ragione che aveva accettato di prendersi cura di un vecchio? Aveva sperato di ricevere un giorno una bella liquidazione? Forse avrebbe dovuto 11


dedicare un po' di tempo a indagare su Colleen Falkner. Assicurarsi che... «La stai guardando di nuovo» commentò Dylan. Guardando in cagnesco il fratello e ignorando il suo sorriso, Sage borbottò: «Non hai niente altro da fare?». «Non al momento.» «La mia solita fortuna.» «Penso soltanto che è interessante osservare che sembri affascinato da Colleen.» «Non ne sono affascinato.» Sage si agitò a disagio sulla sedia e si disse di smetterla di pensare a lei. Come era possibile che quella donna avesse fatto colpo così facilmente su di lui? Diamine, non si erano nemmeno mai parlati veramente. «Non è quello che sembra da dove sono seduto.» «Allora, forse dovresti cambiare posto.» Non era affascinato. Era... interessato. Attratto. Era diverso. Dylan scoppiò in una risatina. Era quasi impossibile insultarlo. Era un tipo scanzonato, affascinante, e a volte Sage pensava che il fratello più giovane fosse il depositario di tutta la pazienza della famiglia. Ma era anche ostinato e, una volta affondati i denti in qualcosa, mollava di rado la presa. Come in quel caso, per esempio. «Lei è single» lo informò Dylan. «Fantastico.» «Si fa per dire» proseguì suo fratello, «ma forse ogni tanto potresti lasciare il tuo ranch. Avere un appuntamento vero. Magari con Colleen.» Sage tirò indietro la testa e fissò il fratello. «Gestisci un'agenzia di appuntamenti di cui sono all'oscuro?» «D'accordo» borbottò Dylan. «Fa' a modo tuo. Comportati da eremita. Finirai per diventare un vecchio strambo che vive da solo in un ranch isolato.» «Non sono un eremita.» «E chi ci crede? Quando è stata l'ultima volta che sei andato con una donna?» 12


Accigliandosi, Sage replicò: «Non che siano affari tuoi, ma ho un sacco di donne». «Scopate da una notte e via? Bello.» Sage le preferiva. Non era tipo da legami duraturi, e passare del tempo con una donna che la pensava allo stesso modo evitava una quantità di inutili complicazioni. Se suo fratello voleva qualcosa di più dalla vita, libero di farlo. Quanto a lui, la sua vita gli piaceva così com'era. Quando voleva una donna, se ne cercava una. Quando voleva essere lasciato solo, lo otteneva. «Adesso che ne parli, non mi sembra che tu sia impegnato in relazioni serie.» Dylan scrollò le spalle. «Non stiamo parlando di me.» «Bene, abbiamo finito di parlare anche di me.» In quel momento, la porta dell'ufficio si aprì e l'avvocato Walter Drake entrò e annunciò: «Tutti presenti?». Girò uno sguardo penetrante sulla stanza e annuì. «Bene. Allora, possiamo cominciare.» «Non so se sono pronto» bofonchiò Dylan. Sage era più che pronto. Voleva che quella giornata finisse, così da poter tornare al suo ranch. Dopo essersi sistemato dietro una massiccia scrivania, Walter, un uomo anziano che era la tipica figura del vecchio consulente di famiglia – di bell'aspetto, canuto e vestito in modo impeccabile – prese un fascio di fogli e li mise in ordine, anche se non ce n'era bisogno. Il fruscio delle carte e i vetri della finestra che sbatacchiavano al vento erano gli unici rumori nella stanza. Era come se tutti stessero trattenendo il respiro. Era evidente che Walter si stava godendo quel momento sotto i riflettori. Tutti gli occhi erano puntati su di lui. Il suo sguardo sorvolò di nuovo le persone riunite e, quando alla fine si arrestò su Angelica, le rivolse un sorriso di circostanza prima di parlare ai presenti. «So quanto tutto questo sia difficile per voi, perciò sarò il più breve possibile.» Sage gliene sarebbe stato molto riconoscente. 13


«Come tutti sapete, J.D. e io ci conoscevamo da più di trent'anni.» Walter fece una pausa e sorrise tra sé prima di proseguire. «Era un uomo testardo, ma anche orgoglioso, e voglio che tutti sappiate che ha redatto con estrema cura il suo testamento. L'ha riscritto pochi mesi fa perché voleva essere sicuro di fare la cosa giusta nei confronti di tutti voi.» Passandosi una mano sul viso, Sage cambiò posizione sulla sedia, quanto mai scomoda. Lanciò una rapida occhiata fuori dalla finestra e vide nuvole scure addensarsi in cielo. Aprile nel Wyoming, rimuginò. Poteva brillare il sole la mattina e nevicare nel pomeriggio. E in quel momento, una bufera sembrava imminente. Ciò che rendeva ancor più impellente fare ritorno al suo ranch prima che si scatenasse. «Ci sono numerose disposizioni a favore di persone che J.D. stimava» stava dicendo Walter, «ma oggi non le leggerò. Né alluderò ad altre questioni relative alla proprietà che saranno trattate separatamente.» Sage aggrottò la fronte. Trattate separatamente? Perché? Cosa stava cercando di nascondere l'avvocato? Anzi, cosa aveva cercato di nascondere J.D.? Puntò i gomiti sulle cosce e si chinò in avanti, tenendo lo sguardo fisso su Walter, come se l'uomo fosse in procinto di segare una donna in due. O estrarre una colomba da un cilindro. «Al momento, quella parte del testamento non sarà rivelata alla famiglia.» «Perché no?» La domanda di Sage infranse il silenzio che seguì quell'annuncio sorprendente. L'anziano uomo guardò Sage dritto negli occhi. «Queste sono le volontà di J.D.» «Come facciamo a saperlo?» Una domanda offensiva, e Sage lo sapeva, tuttavia non si arrestò. Non gli piacevano i segreti. Dylan gli diede una gomitata nelle costole, ma lui non batté ciglio. Continuò a fissare l'avvocato, aspettando la sua risposta. 14


«Perché ve lo dico io» replicò Walter, irrigidendosi. «Dai, Sage» borbottò Dylan. «Lascia perdere.» Lui non voleva, ma l'avrebbe fatto. Solo perché Marlene si era voltata per lanciargli un'occhiata preoccupata. Per niente al mondo avrebbe fatto qualcosa che la turbasse più di quanto lo era già. Facendo un cenno con il capo alla donna che considerava come una madre, si ripromise di tacere per il momento, ma questo non significava che la questione sarebbe finita lì. «Ora, se abbiamo chiarito questo punto» disse Walter con fermezza, «vorrei proseguire. Dopotutto, oggi siamo qui per discutere della parte essenziale del testamento.» Fece una pausa, giusto il tempo per passarsi una mano sulla candida barba. «Apprezzo che siate venuti tutti con così poco preavviso, e vi prometto che mi sbrigherò il prima possibile.» Sage non sapeva se stava gonfiando di proposito l'atmosfera di suspense o se lo stile melodrammatico gli era naturale. Comunque fosse, stava funzionando. Tutti si agitavano a disagio sulle loro sedie mentre Walter leggeva l'introduzione, in soporifero linguaggio legale, ai veri e propri lasciti. Una o due di quelle frasi rimasero impresse nella mente di Sage. Sano di mente e di corpo. Be', senz'altro di mente, si disse Sage. J.D. era stato ammalato per un po' di tempo, ma il giorno in cui era morto, il suo cervello aveva la stessa lucidità di quando era soltanto un ragazzo che partiva da zero. Ciò significava che J.D. aveva avuto un motivo per nascondere quei cosiddetti segreti alla famiglia anche dopo la sua morte. Sage ebbe un lampo di collera, e ammise in silenzio che gli rodeva essere arrabbiato con un morto perché non c'era modo di confrontarsi con lui. Era probabile che J.D. se la stesse godendo, pensò. Anche dopo che se n'era andato, era lui a dirigere lo spettacolo. Ma appena ne avesse avuta l'occasione, Sage si ripromise di fare una lunga chiacchierata con l'avvocato di J.D. «Alla mia cara cognata, Marlene...» Walter fece una 15


pausa per sorriderle. «Lascio una quota del dieci per cento del Big Blue, insieme con la proprietà della casa padronale fino a quando sarà in vita. Le lascio anche denaro sufficiente per mantenere il suo stile di vita...» Walter si interruppe e aggiunse: «A questo punto, J.D. si è stancato del legalese, come lo chiamava, e mi ha fatto scrivere il resto così come parlava». Prese un respiro e proseguì. «Marlene, voglio che tu ti diverta. Vai e goditi la vita. Sei una donna piacente e troppo giovane per rinchiuderti e morire da sola.» Marlene tirò su con il naso, quindi scoppiò in una risatina e si asciugò le lacrime. I presenti ridacchiarono con lei, e perfino Sage dovette sorridere. Poteva udire la voce burbera del vecchio come se fosse lì con loro. J.D. e Marlene erano stati per anni una coppia ufficiosa. Tuttavia, più di quello, Marlene era stata una roccia per tre orfani di madre e per un uomo che aveva perso l'amore della sua vita. «A Chance Lassiter, mio nipote, lascio il sessanta percento delle azioni del Big Blue e denaro a sufficienza per concedergli un po' di tempo per divertirsi.» Walter fece una pausa, quindi aggiunse: «Le cifre citate nel testamento sono specifiche e saranno discusse in privato con ciascuno di voi in data da stabilirsi». Chance sembrava sbalordito e Sage fu contento per lui. Il cugino amava il ranch e ne aveva la stessa cura meticolosa di J.D. «Abbi cura di Big Blue, Chance» continuò a leggere Walter, «e la cosa sarà reciproca.» «A Colleen Falkner» proseguì, e lo sguardo di Sage si spostò sulla bionda, «lascio la somma di tre milioni di dollari.» Colleen trasalì e fece un balzo sulla sedia. Con gli occhi azzurri sgranati e a bocca aperta, fissò Walter come se avesse avuto due teste. Se sta recitando, allora datele subito un Oscar, pensò Sage con sarcasmo. Sembrava sinceramente sorpresa, come lo era lui. 16


J.D. aveva lasciato tre milioni di dollari alla sua infermiera? Walter continuò a leggere. «Colleen, sei una brava ragazza e, con questo denaro, voglio che tu realizzi il tuo sogno. Non aspettare che sia troppo tardi.» «Oh, accidenti...» Lei scosse la testa, incredula, ma Walter stava già proseguendo e Sage si preparò per affrontare il seguito. «A mio figlio Dylan Lassiter, lascio il controllo del Lassiter Grill Group e contante a sufficienza per far fronte alle spese e per portarlo al successo. Oh, ti do anche il dieci per cento delle azioni del Big Blue. È casa tua, non scordarlo mai.» Accanto a Sage, Dylan aveva un'aria traumatizzata e non si poteva biasimarlo. Diamine, adesso era il proprietario di una delle catene di ristoranti in rapida ascesa nel Paese. Se una notizia simile non ti mandava in tilt il cuore, non eri un essere umano. «Mio figlio, Sage Lassiter...» Sage si irrigidì. Non si sarebbe stupito se J.D. avesse voluto dargli un'ultima stoccata dalla tomba. Per ricordargli pubblicamente la distanza che si era creata tra loro due nel corso degli anni. Come olio e acqua, pensò Sage, lui e J.D. non erano mai riusciti ad amalgamarsi. «Sage» lesse Walter scuotendo la testa, «sei figlio mio e io ti amo. Ci siamo scontrati tante di quelle volte da averne perso il conto, ma non ci sono dubbi che tu sia un Lassiter sotto tutti i punti di vista. Ti lascio il venticinque per cento di Lassiter Media, e un dieci per cento del Big Blue – per ricordarti che è sempre casa tua – e per ultimo un po' di denaro che tu non vorrai e di cui non hai bisogno.» Sorpreso e commosso, Sage sbuffò. Walter continuò parola per parola. «Stai costruendo il tuo ranch a modo tuo, proprio come ho fatto io. Ti ammiro per questo. Perciò, accetta il denaro e compra qualcosa per il ranch. Qualcosa che ti ricordi sempre che tuo padre ti 17


amava. Che riuscissimo o no ad andare d'accordo.» Dannazione. Il vecchio l'aveva colto di sorpresa un'ultima volta, fu tutto quello che Sage riuscì a pensare. Aveva l'impressione che un pugno gli serrasse la gola, impedendogli di respirare. Se non fosse uscito da lì al più presto, si sarebbe reso ridicolo. Come diamine faceva J.D. a sapere come toccarlo nelle sue corde più profonde, anche dalla tomba? Come era riuscito a scrivere, mesi prima, parole in un testamento che avrebbero colpito nel segno molto tempo dopo che se n'era andato, per ottenere quello che non era riuscito a ottenere mentre era in vita? «Per ultimo» stava dicendo Walter, «arrivo alla mia adorata figlia, Angelica Lassiter. Sei il mio cuore, la mia anima e la luce della mia vita.» Sage diede un'occhiata alla sorella e vide il suo bel volto contrarsi di nuovo nel pianto. «Dunque» lesse Walter, «lascio a te, Angelica, un dieci per cento delle azioni del Big Blue, come ai tuoi fratelli, la proprietà Lassiter a Beverly Hills, California, denaro a sufficienza per viziarti e, per ultimo, il dieci per cento delle azioni di Lassiter Media.» «Cosa?» Sage scattò in piedi, indignato, quasi subito imitato da Dylan. Tutti i buoni sentimenti per il padre adottivo svanirono in un baleno. Come poteva fare una cosa simile ad Angelica? Per anni aveva istruito sua figlia perché un giorno assumesse la direzione di Lassiter Media, una multinazionale di radio, TV, giornali e notiziari Internet. In pratica gestiva tutta la baracca da sola da quando J.D. si era ammalato. E adesso la tagliava fuori dalla creatura che lei amava? «Non puoi parlare sul serio» si scaldò Sage, con un'occhiata al volto cinereo e scioccato della sorella. «Ha lasciato una cointeressenza maggiore a me che ad Angie? È una follia!» «Impugneremo quel dannato testamento» stava dicendo Dylan, avvicinandosi alla sorella per metterle una mano 18


sulla spalla in un gesto di affetto e di solidarietà. «Senza dubbio» convenne Sage, guardando in cagnesco l'avvocato, come se fosse colpa sua. «C'è di più» disse Walter, schiarendosi la gola a disagio. «E vi avverto, cercate di impugnare il testamento e ve ne pentirete... ma di questo parleremo in seguito. Per ora...» Proseguì la lettura. «Lascio a Evan McCain il quarantuno per cento delle azioni di Lassiter Media, la presidenza e la carica di CEO.» «A Evan?» Angelica si scostò dal fidanzato mentre lui si stava alzando in piedi, ammutolito per lo stupore. «Cosa sta succedendo qui, Walter?» chiese Sage, avvicinandosi alla scrivania per impadronirsi del testamento e leggere di persona le clausole. «J.D. sapeva cosa voleva fare e l'ha fatto» obiettò l'avvocato. «Bene, non reggerà» dichiarò Marlene. «Senza ombra di dubbio» protestò Dylan, marciando sulla scrivania e strappando il testamento dalle mani del fratello. «Non è giusto.» Chance si alzò lentamente: la sua voce pacata quasi si perse nella confusione. «Non riesco a crederlo» mormorò Angelica, guardando il fidanzato come se lo vedesse per la prima volta. «Giuro che non ne sapevo niente» disse Evan, avanzando di un passo verso di lei, solo per arrestarsi quando lei indietreggiò. «Bene, qualcuno sa, e io scoprirò cosa sta succedendo» promise Sage, quindi si voltò di scatto a guardare verso la porta. Colleen Falkner stava sgusciando fuori dallo studio silenziosa come un fantasma. Aveva ottenuto quello che voleva, si disse Sage. Si chiedeva soltanto cos'avesse fatto per tre milioni di dollari. Si chiedeva anche se fosse stata al corrente dei piani di J.D. Aveva avuto una parte nella sua decisione di privare Angelica di ciò che le stava più a cuore? 19


Che fosse dannato se non l'avrebbe scoperto. Colleen si appoggiò alla porta, chiudendo gli occhi e costringendosi a prendere un respiro profondo. Il cuore le batteva così forte da avere le vertigini. Non si era aspettata niente del genere. Tre milioni di dollari? Le lacrime le bruciavano gli occhi, ma le scacciò. Non era il momento di abbandonarsi al pianto per la perdita di un amico... o per pensare al futuro che lui aveva appena reso possibile. Dietro di lei, attraverso la porta chiusa le arrivarono voci concitate. La più inconfondibile era quella di Sage Lassiter, anche se non aveva bisogno di urlare per fasi sentire. Il suo tono duro e freddo era sufficiente a ottenere l'attenzione di chiunque. Dio sapeva che aveva ottenuto la sua, di attenzione. Prima, si era accorta che la osservava e gli aveva lanciato un paio di occhiate fugaci al di sopra della spalla. La innervosiva. Da sempre. Ed era il motivo per cui ogni volta che si recava al Big Blue per far visita al padre – ciò che non accadeva spesso – Colleen si eclissava. Lui era così... maschio. Sage Lassiter era una forza della natura. Il tipo di uomo per il quale le donne sbavavano. E lei era il tipo di donna che uomini come lui non notavano mai. Be', non di solito. Oggi, comunque, l'aveva notata sicuramente. E non era sembrato molto felice. Con una rapida occhiata alla porta chiusa, Colleen si affrettò lungo il corridoio, verso gli ascensori. Voleva essere lontana da lì prima che Sage uscisse da quella stanza.

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2105 - Un patrimonio scottante di Maureen Child Quando Sage scopre che il padre adottivo ha lasciato l'intero patrimonio a Colleen, l'infermiera che lo ha accudito, decide di tornare e di rivendicare quel che gli spetta di diritto. Quella donna è solo un'arrivista senza scrupoli, e lui è pronto a sedurla per estorcerle la verità. I LASSITER 2106 - Milionario senza passato di Andrea Laurence Wade ha una missione: preservare un segreto che potrebbe distruggere lui e i suoi fratelli per sempre. Per farlo, deve riappropriarsi dei terreni della famiglia, che ora sono in mano a Victoria. Conquistarla, però, non è sufficiente. Lei vuole il suo cuore, e la verità. PECCATI & SEGRETI 2107 - Amante per una notte di Michelle Celmer Nessuno dovrebbe iniziare l'anno nuovo senza un bacio. Caroline non immaginava che quelle parole l'avrebbero portata a trascorrere una notte con il suo nuovo capo, il magnate del cioccolato Robert Caroselli. E ora che è rimasta incinta la sua vita si complica. L'EREDITÀ DEI CAROSELLI 2108 - Una rivelazione compromettente di Elizabeth Lane Il milionario Wyatt, proprietario di un resort di lusso, è abituato a risolvere ogni problema col denaro. Per questo, quando deve occuparsi della figlia adolescente e di un bambino, decide di assumere una tata. Leigh Foster è la candidata ideale, e una donna estremamente seducente.


dal 24 febbraio 2109 - Verità a sei zeri di Kristi Gold Logan, avvocato della famiglia Lassiter, ha appena comunicato a Hannah una strabiliante notizia: in quanto presunta figlia biologica del capostipite J.D., lei avrebbe diritto a una parte della favolosa eredità. Seppur incredula, decide di seguirlo per appurare la verità... I LASSITER 2110 - Nella tana del capo di Andrea Laurence Ricco e potente, Brody Eden vive quasi da recluso e con pochi contatti con l'esterno. Solo la sua segretaria lo conosce bene e quando lei si assenta dal lavoro per un mese, è necessario trovare una sostituta. Samantha pare perfetta. Anche troppo, a dire il vero. PECCATI & SEGRETI 2111 - Strategia seducente di Michelle Celmer Ora che ha scoperto di essere incinta, Lucy decide di tornare da Tony Caroselli per confessargli la verità, sperando di arrivare in tempo per evitare che sposi una donna che non ama. E se il figlio che Lucy aspetta sarà un maschio, Tony erediterà una fortuna. L'EREDITÀ DEI CAROSELLI 2112 - Azzardo in maschera di Kat Cantrell Matthew Wheeler sta cercando l'alchimia perfetta che gli consenta di dimenticare il suo doloroso passato. E l'incantevole Venezia, durante il Carnevale, potrebbe operare il miracolo. I fatti sembrano dargli ragione quando, a un esclusivo ballo in maschera, incontra una donna...


ANTOLOGIE da 3 ROMANZI firmate dalle autrici delle serie più amate. Il MEGLIO, selezionato per te. Anna De Palo, autrice amatissima per le sue storie ricche di sensualità, firma un’antologia indimenticabile tra seduzione, vendette e set da sogno. Vi aspettano tre passioni milionarie, tutte da vivere…

Come si può resistere al fascino della divisa? Cedendovi. Un’antologia firmata Maureen Child, autrice americana tra le più prolifiche del romance femminile.

In edicola dal 24 gennaio

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Imparerai ad amare ancora? La ricetta per guarire un cuore spezzato forse è più semplice di quanto credi. Il romanzo perfetto per San Valentino. Una storia dolce, romantica e divertente sul rimanere soli... e innamorarsi ancora. Holly lavora in una pasticceria, chi meglio di lei potrebbe sapere che la vita è fatta a strati, proprio come una ricca torta? Dopo aver perso il marito si è rifugiata in una rassicurante quotidianità, dedicandosi solo alla sorella e ai dessert. Finché un giorno, consegnando un dolce, incontra l’enigmatico Ciaran Argyll. Le loro vite sono agli antipodi, ma l’attrazione non bada a certi dettagli: in fondo si può stare bene insieme anche se si è diversi come la panna e il cioccolato!

In libreria dal 10 febbraio

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