D2109 verita a sei zeri

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I LASSITER UNA FAMIGLIA DIVISA DALL'EREDITÀ, RIUNITA DALL'AMORE. Wyoming, Stati Uniti Una famiglia di affascinanti magnati e facoltosi proprietari terrieri si trova ad affrontare un momento cruciale della propria storia, un punto di svolta oltre il quale nulla sarà più come prima. Il patriarca della dinastia dei Lassiter – J.D. – è morto, lasciando aperta la questione della sua successione. Chi tra i giovani eredi avrà l'onere e l'onore di guidare la potente famiglia ora che J.D. non c'è più? Angelica, l'unica figlia naturale e legittima? Sage e Dylan, figli adottivi ma altrettanto capaci e determinati? Oppure qualcun altro di insospettabile e inatteso? La posta in gioco è altissima perché la ricchezza e il potere dei Lassiter fanno gola a molti e i segreti celati dietro una facciata dorata di rispettabilità e successo potrebbero rivelarsi esplosivi. In Verità a sei zeri Hannah vede la sua vita stravolta dalla notizia che potrebbe essere una ricca ereditiera. Ma ancor di più dalla presenza di Logan, il cui interesse va ben oltre il suo ruolo di avvocato. Non perdetevi nemmeno un episodio di questa appassionante serie, in programma da GENNAIO a GIUGNO, ogni mese su Harmony Destiny.


(consigliere e amico) maggio D2121

marzo D2113

Dylan (adottato)

Jack Reed

gennaio D2105

Sage (adottato)

J.D. Lassiter - Ellie Haughter

Angelica

giugno D2127

(illegittima) febbraio D2109

Hannah Armstrong

Chance

aprile D2117

Charles Lassiter - Marlene Hicks

Willie Lassiter - Cora Jenkins

I Lassiter


KRISTI GOLD

Verità a sei zeri


Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: From Single Mom to Secret Heiress Harlequin Desire © 2014 Harlequin Books S.A. Traduzione di Rita Pierangeli Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved. © 2015 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Destiny febbraio 2015 Questo volume è stato stampato nel gennaio 2015 presso la Rotolito Lombarda - Milano HARMONY DESTINY ISSN 1122 - 5470 Periodico settimanale n. 2109 del 3/02/2015 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 413 del 31/08/1983 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Trentacoste, 7 - 20134 Milano Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano


1 Che bel modo di iniziare la fine di aprile, con fondi limitati e una perdita all'impianto idraulico. Ciononostante, Hannah Armstrong non riusciva ancora a credere che la sua fortuna fosse cambiata. Venti minuti dopo aver chiamato la manutenzione, e aver udito l'operatore dichiarare che avrebbero tentato di mandare qualcuno in giornata, il campanello squillò. Lasciò la cucina allagata e attraversò con cautela il pavimento della sala da pranzo disseminato di asciugamani. Entrata nel soggiorno, affrontò un altro percorso a ostacoli compreso una decappottabile giocattolo di plastica rosa shocking, e una serie di abiti in miniatura da fare invidia al mondo della moda per bambole. «Cassie, tesoro, devi raccogliere i tuoi giochi prima di poter passare la notte con Michaela» gridò andando ad aprire la porta. Ricevette subito il consueto: «Tra un minuto, mamma», che arrivò dal corridoio alla sua destra. Hannah era sul punto di sgridare la figlia per quel tipico temporeggiare, ma era troppo ansiosa di dare il benvenuto al suo cavaliere con l'attrezzatura scintillante. Tuttavia, quando spalancò la porta, fu colta alla sprovvista dall'uomo che si trovò davanti. Quel tizio doveva essere l'idraulico più bello di Boulder. Rettifica. Di tutto il Colorado. Fece un rapido catalogo dei particolari: uno splendido esemplare maschile di oltre un metro e ottanta, con capel7


li scuri dal taglio impeccabile e occhi che le ricordarono un cappuccino. Indossava una giacca sportiva blu sopra una camicia bianca, jeans e stivali da cowboy, a indicare che, probabilmente, l'aveva strappato a una riunione di famiglia. Oppure a un appuntamento, dal momento che non c'erano tracce di una fede. «La signora Armstrong?» le chiese con un leggero accento strascicato appena lei uscì sul portico. Sapendo di avere un aspetto orribile - jeans umidi e pieni di buchi, niente scarpe, capelli raccolti in una coda di cavallo spettinata e una T-shirt di un azzurro sbiadito Hannah fu tentata di negarlo. «Sono io, e sono felice di vederla.» «Mi stava aspettando?» Sia il tono sia l'espressione tradivano la sua confusione. Stava sicuramente scherzando. «Certo che sì, anche se mi stupisce che sia arrivato così in fretta. E dal momento che ho ovviamente mandato all'aria i suoi piani per il venerdì sera, sappia che apprezzo sinceramente la sua rapidità. Una sola domanda prima che inizi. Quanto fa pagare per le chiamate fuori orario?» Lui sembrava decisamente a disagio. «Da duecentocinquanta a quattrocento, a prescindere dall'ora.» «Dollari?» «Sì.» Ridicolo. «Non è un po' esorbitante per un idraulico?» La sorpresa iniziale dell'uomo si sciolse in un sorriso, rivelando fossette che avrebbero fatto svenire la più cinica delle donne. «È probabile, ma io non sono un idraulico.» Hannah avvampò in viso per la stupida deduzione. Se avesse riflettuto, si sarebbe resa conto che non era un tipo da classe operaia. «Allora, lei cos'è? Chi è?» Lui estrasse un biglietto da visita dalla tasca della giacca e glielo porse. «Logan Whittaker, avvocato.» Un lieve senso di timore impedì a Hannah di risponde8


re, prima di rendersi conto che non aveva motivo di aver paura di un avvocato. Recuperò abbastanza presenza di spirito da prendere il biglietto e leggerlo. Purtroppo, i suoi dubbi sul motivo della presenza di quell'uomo rimasero senza risposta. Non aveva mai sentito parlare dello studio legale Drake, Alcott e Whittaker, e non conosceva nessuno a Cheyenne, Wyoming. Alzò la testa e scoprì che lui la stava studiando. «Di cosa si tratta?» «Sto aiutando a sistemare le proprietà del defunto J.D. Lassiter» le rispose, quindi fece una pausa come se la ritenesse una spiegazione sufficiente. «Mi dispiace, ma non conosco nessun Lassiter, perciò deve esserci un errore.» Lui si accigliò. «Lei è Hannah Lovell Armstrong, giusto?» «Sì.» «E il nome di sua madre è Ruth Lovell?» La conversazione stava prendendo una piega sempre più bizzarra. «Era. È morta due anni fa. Perché?» «Perché era nominata come seconda beneficiaria se a lei fosse successo qualcosa prima di reclamare la sua eredità.» Eredità. Non poteva essere vero. Non dopo tutti gli anni passati a chiedersi e a sperare che un giorno... Poi la realtà cominciò a fare breccia, come anche il ricordo dell'ammonimento della madre: Non c'è niente che tu debba sapere di quell'indegno di tuo padre o della sua spietata famiglia. Non ne ha mai voluto sapere di te dal momento in cui sei nata. Per te è molto meglio ignorare chi sia... Traumatizzata dalla possibilità che tutto quello potesse avere a che fare con l'uomo che l'aveva generata, Hannah non riuscì a spiccicare parola. Si limitava a fissare turbata e sconcertata il biglietto che stringeva nella mano. «Tutto bene, signora Armstrong?» La domanda dell'avvocato la strappò finalmente dal 9


suo stato di stupore. «Al momento sono un po' confusa.» A dir poco. «Capisco. Prima di tutto, non spetta a me interrogarla sui suoi rapporti con J.D. Lassiter, ma sono incaricato di spiegarle i termini della sua eredità e la procedura per reclamarla. Tutto quello che mi rivelerà sarà strettamente confidenziale.» Quando si rese conto a cosa poteva alludere, Hannah decise di fare subito chiarezza. «Signor Whittaker, non ho, né ho mai avuto, rapporti con nessuno di nome Lassiter. E se sta insinuando che io potrei essere un'amante segreta, non potrebbe sbagliarsi di più.» «Ripeto, non sto supponendo niente, signora Armstrong. Sono qui solo per onorare gli ultimi desideri del signor Lassiter.» Prima di riportare l'attenzione su Hannah, Whittaker lanciò un'occhiata al di sopra della spalla a Nancy, occhi e orecchie del quartiere, che aveva smesso di innaffiare la siepe per ascoltare a bocca aperta. «A causa di problemi di riservatezza, preferirei illustrarle i termini del lascito in un luogo che non sia il suo portico.» Anche se sembrava in regola, Hannah non si sentiva tranquilla a invitare uno sconosciuto a entrare in casa, non solo per il proprio bene ma anche per quello di sua figlia. «Ascolti, mi occorre un po' di tempo per digerire questa informazione.» E anche per indagare sul conto di Logan Whittaker e stabilire che non si trattasse di un subdolo truffatore di professione. «Potremmo vederci stasera per discuterne?» Sempre che non avesse scoperto niente di sospetto su di lui. «Posso tornare verso le sette e mezzo.» «Preferirei che ci incontrassimo in un luogo pubblico. Ho una figlia e non voglio che ascolti la nostra conversazione.» «Nessun problema. E nel frattempo, si senta libera di fare una ricerca su Internet o chiami il mio ufficio e chieda di Becky. Avrà tutte le informazioni del caso e la prova che sono quello che dico di essere.» 10


Quell'uomo doveva saper leggere nel pensiero. «Grazie per aver compreso le mie preoccupazioni.» «È ragionevole che lei voglia proteggere non solo se stessa ma anche sua figlia.» Parlava come se capisse davvero, soprattutto la parte riguardante Cassie. Hannah si appoggiò con una spalla allo stipite. «Suppongo che, nella sua carriera, lei abbia visto una quantità di cose inimmaginabili che coinvolgevano bambini.» «Per mia fortuna, mi occupo di diritto societario, così ho a che fare solo con transazioni di affari, proprietà e persone con troppo denaro da sperperare.» «Le mie preferite.» Il sarcasmo nel tono di Hannah era inconfondibile. «Non le vanno a genio i ricchi e malfamati?» chiese Logan, divertito. «Può ben dirlo. È una lunga storia.» Una che non l'avrebbe interessato. «Sono sceso al Crest Lodge, non lontano da qui. Hanno un ristorante decente, dove possiamo parlare in privato. Conosce il posto?» «Ci sono stata una volta.» Sei anni addietro, con suo marito per il loro anniversario, non molto prima che lui le fosse strappato a causa di un assurdo incidente sul lavoro. «È alquanto costoso.» Logan sorrise. «È per questo che hanno inventato il conto spese.» «Purtroppo, io non ne ho uno.» «Ma io sì, e offro io.» E che razza di proposta, stare seduta di fronte a un uomo che era molto piacevole guardare. Una persona di cui non sapeva niente. Naturalmente, si trattava di un incontro d'affari. «D'accordo, se ne è sicuro.» «Sicurissimo. Sul biglietto c'è il numero del mio cellulare. Se cambiasse idea, me lo faccia sapere per favore. Altrimenti, l'aspetterò là alle sette e mezzo.» Ciò dava a Hannah poco più di due ore per farsi una doccia e vestirsi, sempre che l'idraulico non si facesse vi11


vo, cosa che sembrava altamente improbabile. «A proposito di cellulari, perché non ha risolto la questione per telefono?» Logan ridivenne serio. «Prima di tutto, avevo degli affari da sbrigare a Denver, così ho deciso di fermarmi qui mentre tornavo a Cheyenne. In secondo luogo, appena avrà udito i particolari, capirà perché ho ritenuto fosse meglio illustrarle i termini di persona. A stasera.» Così dicendo, si avviò lungo il sentiero, salì a bordo di un'elegante Mercedes nera e si allontanò, lasciando Hannah in uno stato di incertezza. Dopo aver dedicato qualche altro momento a riflettere sulla situazione, rientrò in casa e si recò subito al suo computer in camera da letto. Iniziò la ricerca su Logan Whittaker e si imbatté in una quantità di informazioni, comprese diverse foto e numerosi elogi. Si era laureato in giurisprudenza all'università del Texas, aveva aperto uno studio dodici anni prima a Dallas, quindi si era trasferito a Cheyenne da sei anni. Era anche descritto come single, non che a Hannah importasse... molto. Poi, d'un tratto, le venne l'idea di controllare J.D. Lassiter. Trovò un articolo che esaltava il suo acume negli affari e la sua sterminata ricchezza. Subì un nuovo shock quando riconobbe il volto nella foto che corredava la sua storia... il volto che apparteneva allo stesso uomo che si era recato a casa sua più di venti anni prima. Quel particolare giorno, lei era tornata a casa da scuola e aveva sorpreso lui e sua madre sul portico, impegnati in un'accesa discussione. Allora era troppo giovane per capire l'argomento di quella conversazione, e quando aveva interrogato la madre sul conto di quell'uomo, Ruth si era limitata a dire che non era nessuno di cui preoccuparsi. Ma lei si era tormentata... e adesso si chiedeva... Hannah fu colta da una strana eccitazione mista a rimpianto. Anche se avesse avuto prove concrete che J.D. Lassiter era in realtà suo padre, non avrebbe mai avuto l'occasione di incontrarlo. Era come se qualcuno le avesse 12


fatto un regalo speciale per poi strapparglielo via. Non aveva importanza. Era chiaro che quell'uomo possedeva più denaro della maggior parte delle persone, e non aveva speso un solo centesimo per il suo mantenimento. Si imponeva una domanda... perché lasciarle adesso parte dei suoi beni? Forse per senso di colpa. Un tentativo di fare ammenda. Ma era ormai troppo tardi. Avrebbe incontrato Logan Whittaker a cena, l'avrebbe ascoltato e poi aggiunto che non aveva intenzione di accettare un solo dollaro del patrimonio dei Lassiter. Alle otto meno un quarto, Logan cominciò a credere che Hannah Armstrong avesse cambiato idea. Poi, dal suo posto a un tavolo d'angolo, alzò lo sguardo dopo aver controllato l'orologio e la vide sulla porta del ristorante. Doveva ammettere di averla trovata dannatamente attraente, dall'apice della coda di cavallo castano ramato alla punta dei piedi nudi. Era il tipo di bellezza acqua e sapone e aveva gli occhi più verdi che avesse mai visto nei suoi trentotto anni di vita. Ma adesso... Aveva un trucco leggero, che faceva risaltare i suoi lineamenti. I capelli le scendevano dritti sulle spalle e indossava un abito nero senza maniche, che le arrivava appena sopra il ginocchio e modellava le sue curve. Curve assassine che ricordavano a Logan una versione moderna di quelle attrici di altri tempi, prima che la magrezza diventasse l'ultima moda. Quando i loro sguardi si incontrarono, Hannah si diresse verso il tavolo, concedendo a Logan una buona visione delle sue lunghe gambe. Riteneva che fosse al di sopra del peso medio per una donna, d'altronde era anche piuttosto alta. Forse era solo merito dei tacchi, anche se non potevano essere più di cinque centimetri. Forse era l'aria di sicurezza che emanava mentre attraversava il locale. O forse lui avrebbe dovuto smetterla di fissarla; si sarebbe cacciato in un grosso guaio se avesse ignorato il confine 13


tra affari e piacere. Non che avesse motivo di credere che lei fosse disposta a compiere quel passo. Logan si alzò in piedi, girò intorno al tavolo e scostò la sedia di fronte alla propria appena Hannah lo raggiunse. «Grazie» disse lei, prendendo posto. Accomodatosi a sua volta, Logan le porse un menu. «Per un minuto ho creduto che mi avrebbe dato buca.» «Chiedo scusa per il ritardo. Mia figlia, Cassie, ha dovuto cambiare d'abito tre volte prima che la portassi a casa della mia amica, dove passerà la notte.» «Quanti anni ha?» «Gina ha trent'anni. Come me.» Logan trattenne una risata. «Intendo sua figlia.» Un lieve rossore si diffuse sulle guance di Hannah, facendola apparire ancor più bella. «Certo. Ammetto che questa storia dell'eredità mi innervosisce un po'.» Un po' teso lo era anche Logan, per motivi del tutto diversi. Ogni volta che lo guardava con quei seducenti occhi verdi, il battito del suo cuore accelerava. «Non c'è bisogno di essere nervosi. Ma non la biasimerei se fosse curiosa.» «Non al punto da non poter aspettare di conoscere i particolari dopo che avremo cenato perché sto morendo di fame.» Hannah aprì il menu e iniziò a consultarlo, imitata da Logan. «Avevo dimenticato la grande varietà di piatti che offrono.» Lui aveva quasi dimenticato com'era stare seduti a tavola di fronte a una donna stupenda. Gli ultimi anni annoveravano avventure superficiali con un paio di donne alle quali non interessava essere portate al ristorante. Puro e semplice sesso, e gli andava bene così. «Già. È difficile decidere. A proposito, la sua perdita è stata riparata?» «Purtroppo, non ancora. Hanno chiamato per avvisarmi che sarebbero venuti domani pomeriggio. A quanto pare, in tutta Boulder c'è un'epidemia di tubi rotti.» Con l'aspetto che aveva quella sera, avrebbe potuto spezzare cuori in tutta Boulder. 14


«Ha qualche piatto in particolare da consigliarmi?» «Ha mai assaggiato il bisonte?» chiese lei, alzando la testa dal menu. «No. Sono più tipo da manzo e patate.» «Si intuiscono le sue origini texane.» A quanto pareva, aveva seguito il suo consiglio. «Mi ha controllato su Internet?» «L'ho fatto. Questo la preoccupa?» Solo se aveva scoperto la parte del suo passato che aveva tenuto nascosta a tutti nel Wyoming. Quasi a tutti. «Ehi, non la biasimo. Di questi tempi, è consigliabile verificare se uno ha le carte in regola prima di accettare di incontrarlo.» «Sono contenta che capisca, e lei ha un curriculum notevole.» «Solo le solite credenziali.» «Di sicuro, ma hanno fatto colpo.» Era innegabile che lei l'avesse fatto su di lui. «Ha mai mangiato il bisonte?» «Sì, e lo raccomando caldamente. Molto più magro e sano del manzo.» «Penso che mi atterrò a quello che conosco.» Il sorriso di Hannah rischiò di tramortirlo. «Forse dovrebbe allargare i suoi orizzonti.» Forse doveva smetterla di inviare occhiate di soppiatto alla sua scollatura. «Forse lo farò, prima o poi.» Ma non quella sera. Un giovane cameriere si avvicinò al tavolo e sorrise a Hannah. «Salve. Mi chiamo Chuck. Posso portarvi qualcosa da bere? Magari un cocktail prima della cena?» Bourbon, liscio, affiorò subito alla mente di Logan prima di rendersi conto che, in quel caso, alcol e una bella donna non erano una buona combinazione. «Per me un caffè. Nero.» Hannah rivolse il suo bel sorriso aperto e spontaneo a Chuck e disse: «Io vorrei un bicchiere di acqua». «Avete già scelto il vostro piatto?» 15


Hannah diede un'altra occhiata alla carta prima di decidere. «Io prendo il filetto di bisonte, con contorno di funghi e asparagi.» Logan si schiarì la gola per attirare l'attenzione di Chuck. «Per me una bistecca al sangue con patate al forno.» Il giovane Chuck prese nota dell'ordinazione ma, a quanto pareva, non riusciva a staccare gli occhi da Hannah mentre raccoglieva i menu. «Cosa ne dite di un antipasto? Suggerisco ostriche di Rocky Mountain.» Logan fu sul punto di storcere la bocca. «Non per me, Chuck.» «Sono d'accordo» disse Hannah. «Un'insalata con salsa verde sarà perfetta.» Chuck si decise finalmente a levare gli occhi da lei e li puntò su Logan. «Posso portare un'insalata anche a lei, signore?» No, ma puoi toglierti dai piedi, in fretta. «No, solo il caffè e un bicchiere d'acqua.» «Subito» disse il cameriere, indietreggiando. «Che idiota» borbottò Logan dopo che fu scomparso in cucina. Hannah si accigliò. «A me è sembrato molto servizievole.» «Eccome se lo era, con lei, e la cena non c'entrava niente.» Diamine, parlava come un amante geloso. Hannah era comprensibilmente confusa. «Prego?» «Non si è accorta come la stava guardando?» «Voleva solo essere cordiale.» A quanto pareva, non era minimamente consapevole del fascino che esercitava sull'altro sesso, e Logan ne era davvero interessato. «Non lo biasimo. Lei è una donna molto attraente ma, per quello che ne sa quel tizio, noi siamo una coppia. Il fatto che continuasse a mangiarla con gli occhi non mi stava bene per niente.» Il colore tornò sulle guance di Hannah. «Invece noi non siamo una coppia e lui non mi stava 16


mangiando con gli occhi» dichiarò con un sorriso. «Mi creda, lo stava facendo.» Lei prese il tovagliolo, lo aprì e se lo mise sulle ginocchia. «Se l'ha fatto, non me ne sono accorta. D'altronde, non sono uscita molto negli ultimi anni.» «Da quando...» iniziò Logan. Se avesse continuato, si sarebbe addentrato su un terreno precario. Del tipo che copriva una grossa perdita del passato. Un concetto che Logan conosceva anche troppo bene. Lei inarcò un sopracciglio. «Da quando mio marito è morto? Va tutto bene. Negli ultimi quattro anni sono riuscita a parlarne senza crollare.» Logan l'ammirava per quello. Anche dopo nove anni, non riusciva a parlare della propria sofferenza senza infuriarsi. «È lodevole la sua capacità di recupero» disse, pensando che avrebbe voluto avere almeno la metà della sua determinazione. Chuck scelse quel momento per portare caffè, acqua e l'insalata di Hannah. «Eccovi serviti. La cena arriva subito.» Per quanto detestasse ammetterlo, Logan era contento di vederlo, se non altro per afferrare l'occasione di passare a un argomento più leggero. «Mille grazie, Chuck.» «Non c'è di che, signore.» Dopo che se ne fu andato, Logan si rivolse di nuovo a Hannah. «Dunque, mi risulta che si sia laureata di recente.» Lei sorrise con orgoglio. «Sì. È così e, a quanto pare, anche lei ha fatto i compiti a casa su di me.» «Dovevo, per poterla localizzare.» J.D. Lassiter non aveva fornito molte informazioni quando avevano scoperto l'esistenza di quel lascito. Hannah prese la forchetta e cominciò a spostare foglie di lattuga nel piatto. «Il buon vecchio Internet è una risorsa formidabile per fare verifiche sulla gente.» Lui desiderava soltanto che lo sottoponesse a un ri17


scontro esauriente, e non al computer. Da dove diamine arrivava quel pensiero? Si agitò sulla sedia schiarendosi la gola. «Deduco che si è convinta che non sono un delinquente che si fa passare per avvocato.» «Sì, ma francamente, sarei curiosa di sapere perché si è trasferito da Dallas a Cheyenne, nel Wyoming. Deve essere stato uno shock culturale.» Logan non voleva addentrarsi nei motivi che l'avevano spinto a lasciarsi alle spalle la vita precedente. «Non così grande. Trovi cowboy in tutti e due i posti.» «Era un cowboy in un'altra vita o sta solo cercando di inserirsi adesso?» «Ho montato la mia dose di cavalli, se è questo che intende.» Hannah sorrise di nuovo. «Mi lasci indovinare. È nato in una facoltosa famiglia proprietaria di ranch.» «No. Una famiglia di agricoltori non esattamente povera. Tre generazioni, in effetti. I miei genitori possedevano un frutteto, alberi di pesche, e allevavano qualche capo di bestiame. Adesso sono vicini alla pensione e sono delusi perché io non sono rimasto per subentrare a loro.» «Cosa l'ha persuasa a diventare avvocato?» Logan sorrise. «Quando indossavo la tuta, la gente continuava a scambiarmi per un idraulico e, dal momento che le tubazioni otturate non sono il mio pane, era logico studiare legge.» La sua melodiosa risata arrivò a farle brillare di luce dorata quegli straordinari occhi verdi. «Qualcosa mi dice che non mi permetterà di dimenticare la storia dell'idraulico.» Qualcosa gli disse che sarebbe finito in guai seri se non l'avesse piantata di vederla come una donna tremendamente desiderabile. «Glielo permetterò, considerando il modo singolare in cui ci siamo conosciuti.» «E io la scuserò per non avermi avvertito prima di presentarsi alla mia porta.» 18


Logan aveva ancora impresse nel cervello quelle favolose immagini di lei. «Sa, sono davvero contento di non aver deciso di trattare la questione al telefono. Altrimenti non l'avrei conosciuta, e ho il presentimento che me ne sarei pentito.» Hannah posò la forchetta, puntò i gomiti sul tavolo e appoggiò la guancia sul palmo della mano. «E a me sarebbe sfuggita l'occasione, tanto per cambiare, di vestirmi con eleganza e di godermi una cena gratis.» Era una donna incantevole. Sì. Guai con la G maiuscola se non si affrettava a tornare con la mente agli affari. «Dopo che avrà saputo quali sono i particolari della sua quota del patrimonio Lassiter, la prossima volta sarà in grado di offrirmi lei la cena.» La prossima volta? Accidenti, stava correndo troppo, e non era proprio nella sua natura, di solito molto prudente. Hannah sembrava non meno sorpresa di lui per quel commento. «Dipende se accetterò la mia quota, ciò è dubitabile.» Lui non riusciva a immaginare che qualcuno, sano di mente, rinunciasse a tutto quel denaro. Ma prima di avere la possibilità di esprimere un'opinione, o l'ammontare della somma a lei destinata, Chuck arrivò con le loro portate. Logan mangiò la sua con il gusto di un bracciante agricolo, mentre Hannah spilluzzicò il suo filetto così come aveva fatto con l'insalata. Quando ebbero finito e il cameriere ebbe ritirato i piatti, Hannah posò da parte il tovagliolo e intrecciò le mani. «D'accordo, abbiamo rimandato abbastanza a lungo. Mi dica i particolari.» Logan bevve un sorso d'acqua perché aveva la gola secca. «Attualmente i fondi sono in un vitalizio. Lei può scegliere se lasciarli così e accettare i pagamenti, oppure può esigere l'intera somma. Spetta a lei decidere.» «Di che cifra si tratta?» chiese dopo una breve pausa. Notando che sembrava un po' nervosa, Logan suggerì: 19


«Forse dovremmo trasferirci al bar così che possa avere qualcosa da bere prima che continui». «Non mi serve un drink.» Logan, invece, cominciava a pensare di averne bisogno. «Solo un bicchiere di vino per allentare la tensione.» Lei si protese in avanti e lo inchiodò con uno sguardo minaccioso. «Quanto?» «Cinque milioni di dollari.» «Credo che adesso accetterò quel drink.»

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2109 - Verità a sei zeri di Kristi Gold Logan, avvocato della famiglia Lassiter, ha appena comunicato a Hannah una strabiliante notizia: in quanto presunta figlia biologica del capostipite J.D., lei avrebbe diritto a una parte della favolosa eredità. Seppur incredula, decide di seguirlo per appurare la verità... I LASSITER 2110 - Nella tana del capo di Andrea Laurence Ricco e potente, Brody Eden vive quasi da recluso e con pochi contatti con l'esterno. Solo la sua segretaria lo conosce bene e quando lei si assenta dal lavoro per un mese, è necessario trovare una sostituta. Samantha pare perfetta. Anche troppo, a dire il vero. PECCATI & SEGRETI 2111 - Strategia seducente di Michelle Celmer Ora che ha scoperto di essere incinta, Lucy decide di tornare da Tony Caroselli per confessargli la verità, sperando di arrivare in tempo per evitare che sposi una donna che non ama. E se il figlio che Lucy aspetta sarà un maschio, Tony erediterà una fortuna. L'EREDITÀ DEI CAROSELLI 2112 - Azzardo in maschera di Kat Cantrell Matthew Wheeler sta cercando l'alchimia perfetta che gli consenta di dimenticare il suo doloroso passato. E l'incantevole Venezia, durante il Carnevale, potrebbe operare il miracolo. I fatti sembrano dargli ragione quando, a un esclusivo ballo in maschera, incontra una donna...


dal 24 marzo 2113 - Conquista a fuoco lento di Yvonne Lindsay Dylan Lassiter è pronto a cambiare vita. Dopo la morte di J.D., suo padre adottivo, è stato nominato CEO dell'impero gastronomico dei Lassiter. Da chef di talento e impenitente playboy, Dylan è deciso a trasformarsi in uomo d'affari tutto d'un pezzo e, forse, in un marito fedele... I LASSITER 2114 - Sfida al potere di Andrea Laurence Come membro del Congresso degli Stati Uniti, che si appresta a una nuova campagna elettorale, Xander non può tollerare che il minimo scandalo scalfisca il suo buon nome. Eppure ci sono segreti nel suo passato che potrebbero rivelarsi distruttivi per la carriera. PECCATI & SEGRETI 2115 - Nel letto dello scapolo di Brenda Jackson Di chi è la biancheria sexy che Derringer Westmoreland ha trovato nel letto? Possibile che il torrido amplesso con una donna da urlo non sia stato solo un sogno, ma la realtà? Gli basta una breve indagine per scoprire che la misteriosa protagonista della notte magica è Lucia... I WESTMORELAND 2116 - Le regole del magnate di Jules Bennett L'acclamato agente delle star hollywoodiane Ian Schaffer se ne intende di donne. Come potrebbe essere altrimenti con tutte le dive che gli girano attorno? Eppure, non appena incontra Cassie Barrington è sicuro di non avere mai conosciuto qualcuna di altrettanto interessante.


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