D2110 nella tana del capo

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PECCATI & SEGRETI Non è solo il sangue che crea legami profondi e indissolubili. Wade, Brody, Xander e Heath sono nati da madri e padri diversi, ma hanno sperimentato il comune dolore dell'abbandono e hanno trovato la prima vera famiglia nei signori Eden, che li hanno accolti in qualità di genitori affidatari, e amati come nessuno prima aveva fatto. Oggi quei quattro ragazzi problematici e insicuri sono uomini realizzati, ricchi di fascino, capaci di un successo inimmaginabile. Si sono costruiti con le loro mani un presente luminoso e fortunato. Ma le ombre del passato rimangono racchiuse in un angolo della memoria, perché i segreti che ognuno di loro custodisce potrebbero ancora distruggere la loro felicità. Brody è un enigma. Ricchissimo e potente, vive quasi da recluso, dedicando ogni energia agli affari. Ma l'incontro con Samantha cambia inaspettatamente le sue priorità. E lo costringe a rischiare il tutto per tutto.

COSA SEI DISPOSTO A FARE PER PROTEGGERE CHI AMI?


ANDREA LAURENCE

Nella tana del capo


Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: A Beauty Uncovered Harlequin Desire © 2013 Andrea Laurence Traduzione di Eleonora Motta Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved. © 2015 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Destiny febbraio 2015 Questo volume è stato stampato nel gennaio 2015 presso la Rotolito Lombarda - Milano HARMONY DESTINY ISSN 1122 - 5470 Periodico settimanale n. 2110 del 10/02/2015 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 413 del 31/08/1983 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Trentacoste, 7 - 20134 Milano Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano


1 «Accordo di riservatezza?» Samantha Davis fissò Agnes, allibita. Lei era sempre stata presente nella sua vita sin dai tempi in cui frequentava le elementari. E adesso la stava aiutando a trovare un lavoro. Si fidava di lei come se fosse sua madre ma, malgrado ciò, quel punto non la convinceva affatto. Raggiungere il suo ufficio si era già dimostrata un'impresa titanica. Nei quartieri generali della CIA venivano di sicuro osservate minori misure di sicurezza. Agnes scosse la testa e spinse il modulo sulla scrivania. «Non è nulla di cui devi preoccuparti, tesoro. Il signor Eden è molto esigente per quanto riguarda la propria privacy. Per questo motivo ci sono così tante disposizioni restrittive per raggiungere questo piano. Nessuno vi ha accesso tranne me, il signor Eden e il capo della sicurezza. Sono l'unica della società che abbia mai avuto contatti con lui. Se intendi lavorare qui, mentre io sono in vacanza, e perciò interagire con lui, devi firmare l'accordo.» Un fastidioso senso di disagio le provocò un brivido a fior di pelle. Sebbene fossero le uniche persone presenti nella stanza, le parve di essere osservata. Si guardò attorno con circospezione, nell'ufficio arredato con gusto moderno e scorse una minuscola telecamera nell'angolo 5


di fronte. Ne scovò subito un'altra sulla parete opposta. Chi aveva bisogno di monitorare con tanta scrupolosità la propria segretaria? Se non fosse stata Agnes a proporle quell'impiego, se ne sarebbe già andata. Poi rifletté che lei non l'avrebbe mai coinvolta in una situazione spiacevole solo per festeggiare il proprio quarantesimo anniversario di matrimonio. Tuttavia c'era qualcosa che non la convinceva. Esaminò l'accordo di riservatezza con diffidenza. Brody Eden possedeva la Eden Software System. Soluzioni informatiche. Niente di secretato o che minacciasse la sicurezza nazionale in caso di incauta diffusione di informazioni. Eppure, se lei non avesse rispettato i termini del contratto, sarebbe stata obbligata a sborsare la folle cifra di cinque milioni di dollari. «Non so. Tutto questo denaro è assurdo.» «Pensi che non lo sappia?» Agnes rise. «È un ammontare deliberatamente esagerato per assicurarsi che non ci siano violazioni dell'accordo. Fino a che eseguirai il tuo lavoro e non parlerai del signor Eden a nessun altro che a me, andrà tutto benissimo.» «Continuo a essere perplessa. Parlare di che cosa?» Per quanto ne sapesse, Brody Eden era una specie di mago, nascosto nel proprio rifugio. Una sorta di Bill Gates senza volto. Nonostante avessero tentato più e più volte di scovare informazioni, i reporter avevano fallito, creando attorno a lui un alone di mistero sempre più vasto. Sembrava che, prima di avviare il proprio impero informatico, lui non fosse esistito. Se il mondo esterno avesse scoperto che lei aveva accesso a quest'uomo enigmatico, probabilmente le avrebbero dato la caccia per conoscere dettagli e curiosità. Che cosa avrebbe potuto riferire d'importante? Come preferiva il caffè? Sam proprio non comprendeva tutto quel mistero. 6


Aveva sempre ipotizzato che fosse un espediente per attirare attenzione sulla società. Le telecamere e il contratto, tuttavia, suggerivano che ci fosse dell'altro. Agnes sospirò. «Firma l'accordo e te lo dirò. Non è poi una gran cosa. Di certo non così grave da indurti a rifiutare questa opportunità e l'interessante salario. Hai bisogno di denaro.» Allungò la penna verso di lei e accennò con la testa. «Firma.» Era vero. Sam aveva una stramaledetta necessità di soldi. Lo stipendio offertole era più che buono. Così buono da insospettire. E la ragione le sarebbe stata rivelata solo dopo che avesse firmato il patto con il diavolo. D'accordo. Che cosa aveva da perdere? Doveva ancora saldare l'affitto e il suo conto in banca languiva paurosamente. Afferrò la penna e appose il proprio nome e la data in calce al foglio. «Eccellente» commentò Agnes con un sorriso soddisfatto. «Crociera nel Mediterraneo, arrivo!» Si alzò, infilò il modulo in una carpetta e la depositò in un cassetto dal frontale d'argento, ricavato nella parete. Quindi lo richiuse. Esterrefatta, Sam sbarrò gli occhi. «Che cos'è?» «È così che passo documenti e pratiche al signor Eden.» «Non vai nel suo ufficio e glieli dai di persona?» Agnes ridacchiò. «No. È raro che lo faccia.» Sam fissò le porte di legno massiccio che separavano l'ufficio dalla tana segreta di Brody Eden: così robuste da resistere all'attacco di un ariete e, senza alcun dubbio, fornite di serrature di sicurezza sofisticatissime. Minacciose e inaccessibili. Il che le scatenava un'irrefrenabile curiosità di scoprire cosa si celasse dall'altra parte. «Lui non viene mai qui a ritirarli?» «Solo se ne ha voglia. In genere comunica tramite il 7


vivavoce del telefono o il computer. La maggior parte delle volte manda e-mail o messaggi. E poi c'è il cassetto magico nel muro che risolve tutto il resto. È così che scambierai con lui documenti e progetti di lavoro.» «Come Hannibal Lecter?» «Qualcosa del genere» concesse Agnes, sedendosi di nuovo alla scrivania che sarebbe divenuta la postazione di lavoro di Sam per il mese successivo. «Bene, ora che abbiamo espletato la parte burocratica, è necessario che parliamo.» Sam prese un lungo respiro. L'ultima mezz'ora di discussioni le aveva procurato una forte tensione che le aveva contratto tutti i muscoli. «Dimmi la verità Agnes, in che guaio sto per cacciarmi?» «Credi che avrei lavorato qui per tutto questo tempo se il lavoro fosse stato terribile? Mi sono capitati dei capi insopportabili ma lui non è uno di quelli. Voglio bene a Brody come un figlio. Devi solo saperlo prendere e lui sarà meno... suscettibile, se imparerai a conoscerlo.» Suscettibile nel senso di scontroso, selvatico? A Sam la faccenda piacque sempre meno. Non amava le persone burbere e intrattabili. D'altra parte, dovette rammentarsi che con un superiore sexy e carismatico si era ritrovata senza lavoro e con il cuore spezzato. Tutto sommato, un capo severo che manteneva le distanze non sarebbe stato poi così male. Senza aver contatti fisici con lui, era praticamente impossibile avere una relazione ed essere licenziata. Si volse verso una videocamera. La sensazione di essere spiata era terribilmente sgradevole. «Ci sta guardando?» Agnes seguì il suo sguardo e scrollò le spalle. «È probabile, ma non c'è l'audio. Quindi sono libera di rivelarti il grande segreto.» Sospirò. «Il signor Eden rimase sfi8


gurato in un incidente molto tempo fa. Parte del suo volto fu danneggiato in modo invasivo. Essendone consapevole, non desidera essere visto, così come non vuole che nessuno sappia della sua lesione. Questa è la ragione principale del mistero. Nessuno deve sapere che è sfregiato. Nel caso dovessi incontrarlo faccia a faccia, comportati come se non l'avessi notato. Mantieni la tua sorpresa, il disgusto e la pietà per altri momenti, quando sarai da sola. Sarà dura all'inizio, ma ti ci abituerai.» Non ne era tanto sicura. Tuttavia, non poté fare a meno di provare compassione per il suo nuovo capo. Chissà come si sentiva solo. Quel pensiero le gelava il cuore e le faceva desiderare di aiutarlo in qualche modo. Era fatta così. Suo padre l'aveva soprannominata la piccola Sistemo-Tutto-Io. La mamma di Sam era morta quando lei aveva sette anni, ma questo non le aveva impedito d'imporsi come la signora del castello e di occuparsi di ogni faccenda. Se qualcuno aveva un problema, rivolgersi a Sam era una garanzia affinché venisse risolto con rapidità ed efficienza. Persino se non ci si rendeva conto di averne. Ecco perché i due fratelli minori si rivolgevano a lei come La Ficcanaso. Come poteva, però, aiutare il signor Eden se si manteneva a distanza? «Lo incontrerò mai? Sembra che viva come un recluso.» «Prima o poi, lo vedrai. Si presenterà, imbronciato come un orso uscito dal letargo. Abbaierà un po' ma non morderà. Non è pericoloso... in genere.» Sam si limitò ad annuire e Agnes proseguì, illustrandole le sue future mansioni. Oltre la normale routine di segretariato, ci si attendeva che lei si occupasse di alcune personali incombenze del capo. «Devo andare a prendere i suoi abiti in lavanderia? 9


Non ha una moglie o qualcuno che se ne possa interessare?» commentò esasperata, scorrendo la lista che Agnes le aveva stilato a macchina. «No. È single. Te l'ho detto che è un solitario. A volte, mi permette di portargli il caffè la mattina o il pranzo ma, in genere, se lo porta da casa o se lo fa consegnare direttamente nel suo covo.» Era del tutto assurdo. «Come si fa a non uscire mai, non andare al cinema o cena con gli amici?» «Il signor Eden vive attraverso il computer. Tutto ciò che non riesce a eseguire a quel modo, tocca a te. Sarai più un'assistente personale che una segretaria. Non ti corrisponde uno stipendio stratosferico perché tu stia qui a rispondere al telefono o a limarti le unghie.» Nulla da obiettare e chissà, forse non sarebbe stato poi tanto male. «Quando dovrei iniziare?» «Domani. Mi affiancherai fino a venerdì e poi rimarrai da sola per le prossime quattro settimane.» «D'accordo. Abbigliamenti particolari da tenere in ufficio?» Agnes scrollò le spalle. «La maggior parte di noi impiegati veste casual; il signor Eden indossa sempre giacca e cravatta, sebbene non ne comprenda il motivo visto che, all'infuori di me, non lo vede nessuno. Tu, comunque, sei molto sensibile alla moda, perciò sono sicura che non avrai problemi.» Sensibile? La moda era la sua vita. Sam rise tra sé considerando la propria ossessione per gli abiti e le scarpe. Più erano femminili, più le piacevano. Adorava lustrini e paillette, il rosa e il viola. Un paio di décolleté dal tacco stratosferico, o una borsa di pelle potevano mandarla in estasi. Purtroppo, gli ultimi mesi di ristrettezze economiche avevano sconvolto il suo guardaroba. Era stata talmente 10


devastata dalla fine dell'ultimo impiego, che aveva preso a indossare magliette e felpe. I tacchi, poi, parevano eccessivi per le lunghe maratone davanti alla tv. Quello, però, era il passato. Adesso aveva un nuovo lavoro, era uscita dal rifugio e la sua passione per la moda stava per risorgere dalle proprie ceneri. Perciò il signor Eden avrebbe potuto dare un'occhiata a ciò che era di tendenza dalla sua videocamera. «Andiamo a ritirare il tuo badge e il codice di accesso. Ti verrà scansionata l'impronta digitale per poter raggiungere questo piano.» Sam si alzò e la seguì. Con aria di sfida, si volse un'ultima volta e fissò la telecamera che seguiva ogni suo movimento. Raddrizzò la schiena e gettò alcune ciocche dei lunghi capelli biondi dietro le spalle. «Se intende tenermi d'occhio da lì, per il prossimo mese» lo provocò, pur sapendo che non poteva udirla, «mi auguro che ciò che vede le piaccia.» Piacere era un eufemismo. Samantha Davis era, a dir poco, conturbante. Per due lunghi giorni, Brody aveva osservato la sua nuova assistente in compagnia di Agnes, come se stesse guardando un film avvincente. I due schermi che erano connessi con le telecamere di sorveglianza avevano catturato la sua attenzione dal momento in cui Samantha si era presentata per il colloquio. Aveva persino ignorato il lavoro; perso una conference call. Era intrigato da lei e dal modo con cui si offriva agli obiettivi, come se si rivolgesse direttamente a lui. Forse dipendeva dalla propria scarsa esperienza in fatto di rapporti interpersonali ma era certo che Samantha lo avrebbe colpito comunque. Era incantato dai lunghi riccioli biondi che le scendevano sulla schiena. La carna11


gione dorata dal sole indicava che amava fare jogging o nuotare all'aperto. E come non ammirare i grandi occhi castani e il sorriso radioso. Non era particolarmente alta, ma dei tacchi vertiginosi mettevano in risalto le bellissime gambe e i fianchi fasciati da un'attillata minigonna. Wow. Davvero sensazionale. Un bel cambio di scenario rispetto alla sua abituale segretaria. Amava Agnes come una madre. Indefessa lavoratrice, efficiente, forse un po' suscettibile. Ma gli andava bene così. Si domandò come avrebbe fatto senza di lei per un mese intero. Era da parecchio che andava accennando al suo viaggio per festeggiare l'anniversario di nozze, concedendogli tempo per riflettere e prepararsi. Malgrado ciò, non era ancora pronto a quel distacco. Quando Agnes aveva suggerito di assumere la sua figlioccia mentre lei era via, gli era parsa una proposta accettabile. Peccato non gli fosse passato per la testa di domandarle se fosse attraente. Se, di norma, si teneva a distanza dalle persone, evitava accuratamente le belle donne. Nessuno comprendeva il suo atteggiamento, per non parlare dei suoi fratellastri che insistevano affinché abbandonasse la tana e uscisse con qualche ragazza. Ma non capivano. Se loro si avvicinavano a una bella donna, dovevano solo preoccuparsi di non essere rifiutati. E considerando che erano tutti affascinanti e ricchi uomini di successo, il problema non sussisteva. Quando era lui a farlo, non solo era sicuro di essere respinto, ma doveva anche sopportare l'umiliazione di essere osservato con timore e disgusto, che nessun tentativo di indifferenza poteva celare. Per non parlare, poi, dell'inevitabile espressione di pietà che ne conseguiva. Brody sapeva che alcune persone avevano subito ingiurie peggiori della propria. I 12


soldati nella guerra in Medio Oriente, ad esempio, i cui visi e corpi erano stati straziati dalle bombe, non si nascondevano. Erano diventati persino affermati sostenitori della causa e modelli per le altre vittime. Le persone rimanevano colpite dalla loro forza e guardavano oltre le loro cicatrici. Nobile scelta. Tuttavia, non faceva al caso di Brody. Non era rimasto ferito servendo il proprio paese e non era interessato a presentarsi come paladino delle vittime di ustioni da acido. Essere compatito da una persona alla volta era sufficiente; non avrebbe resistito alla soffocante ondata di compassione della folla. Il che spiegava la sua reputazione non solo di recluso, ma anche di grande bastardo. Non gli piaceva esserlo, ma era necessario. Nessuno ha pietà del cattivo, neppure se è sfigurato. Ci si immagina che abbia ottenuto ciò che meritava. Riportando l'attenzione sul monitor che mostrava Samantha e Agnes impegnate nello studio di alcuni file, Brody sospirò. Osservare una donna bellissima e sapere che ti potrebbe guardare come un fenomeno da baraccone... no, non l'avrebbe accettato. Ecco perché aveva optato per non presentarsi. Almeno non subito. Aveva tutto un mese per decidere. Che lei pensasse pure che fosse maleducato. Tanto lo facevano tutti. Un suono lungo e acuto proveniente da uno dei computer lo distrasse da quei pensieri cupi. Rigirandosi sulla sedia, si spinse verso una delle macchine che circondavano la sua scrivania. Aveva progettato un sistema che esplorava la rete quotidianamente alla ricerca di dati che lo riguardassero, incluso il suo nome, per poi filtrare e ripulire i risultati da qualsiasi menzione su di lui o sulla sua famiglia. Se qualcuno lo avesse cercato, sarebbe stato il primo a esserne messo al corrente. Era molto riservato e non desiderava che il passato interferisse con il 13


presente. Per questo, dopo il liceo, aveva assunto il cognome dei genitori adottivi. Desiderava dimenticare i primi anni della sua vita e ricominciare da capo, avere il successo che meritava perché era in gamba, non perché suscitava pietà. A causa della sua drammatica infanzia, Brody non abbassava mai la guardia. Era convinto che, come recitava la legge di Murphy, se qualcosa poteva andare storto, di certo lo avrebbe fatto. I fratelli lo accusavano di eccessivo pessimismo, ma lui preferiva essere sempre preparato al peggio. Non era stato in grado di far sì che il padre smettesse di picchiarlo, ma aveva imparato ad affrontarlo. Così, aveva preso a dormire con un occhio aperto, metaforicamente parlando, tramite internet che, rapido e preciso, gli comunicava se qualcuno l'avesse cercato. «Che cosa abbiamo qui?» borbottò fra sé, scorrendo il rapporto. Sospirò di sollievo quando vide che un certo Brody Butler aveva abbattuto la vetrina di un negozio con il proprio camion. Falso allarme. Niente che lo riguardasse. Così com'era stato ieri o nei cinque anni precedenti. Forse nessuno l'avrebbe mai cercato. La sua identità era svanita dopo il diploma liceale. Era solo un altro ragazzino che si era perso nell'intricato sistema delle adozioni. Nemmeno i suoi veri genitori avevano mai condotto indagini. Il padre era in prigione, ma neanche la madre aveva tentato di contattarlo. E, giacché aveva preso le parti del marito contro il figlio, era stato meglio così. Brody non avrebbe mai capito le donne. Lui era intelligente, sensibile e di successo, eppure tutto quello che esse vedevano erano le cicatrici. Allo stesso tempo, sua madre attendeva con ansia che l'uomo che aveva abusato così brutalmente del proprio figlio u14


scisse dal carcere per stare di nuovo con lui. Era meglio rimanere isolati, nella propria gabbia dorata. Le donne, belle o no, non rappresentavano altro che guai. Persino la sua nuova assistente non era da meno. Era una novità, un nuovo giocattolo che lo incuriosiva. Doveva solo attendere qualche tempo e anche lei avrebbe perso attrattiva e si sarebbe potuto focalizzare di nuovo sul lavoro. Uscire con la propria assistente, oltre essere anacronistico, era anche una pessima idea. Il solo fantasticare su di lei era pericoloso. Perciò sarebbe stato saggio mantenere le distanze fino al ritorno di Agnes. Brody tornò agli schermi di sorveglianza e trovò Samantha alla scrivania, da sola. Era deliziosa con quel singolo ricciolo ribelle che le ricadeva sulla fronte. Fu sul punto di recarsi da lei per presentarsi e scostarle i capelli. Un pensiero stupido e sterile. Meglio stare lontano e costruire barriere più solide fra loro. Premette il tasto del vivavoce. «Dov'è Agnes?» Il tono era stato brusco, deliberatamente sgarbato, e Brody comprese il suo risentimento poiché lei si rizzò sulla sedia e aggrottò la fronte. Gettò i capelli dietro le spalle, con un gesto del polso e si chinò. «Buon pomeriggio, signor Brody» lo salutò con gentilezza, ignorando la domanda ed enfatizzando la sua mancanza di buone maniere. Interessante. Sua madre Molly lo avrebbe ripreso per quella maleducazione. La sua spiacevole reputazione, però, era ciò che manteneva gli altri distanti. E lo stesso sarebbe valso per Samantha. Almeno se lo augurava. «Dov'è Agnes?» ripeté. «È scesa a portare dei documenti alla contabilità e a 15


prendere il suo pranzo. Mi ha lasciata qui per rispondere a eventuali telefonate.» Si era dimenticato di aver ordinato il proprio pasto al suo ristorante Thai preferito. «Appena ritorna, le dica di portarmi il pranzo di persona. Devo chiederle qualcosa.» La studiò sul monitor mentre rifletteva su cosa rispondere. «Vede, Agnes rimarrà assente per un mese e lei avrà a che fare solo con me. Meglio iniziare subito, non crede? Che ne dice se le porto io il pranzo, mi presento e lei pone a me la sua domanda? Sono certa che, in qualche modo, sarò in grado di risponderle.» Sfrontata, la ragazza. Era solo al secondo giorno di lavoro e già pretendeva di fare a modo suo. Non sapeva con chi aveva a che fare. «Non sarà necessario, signorina Davis. Mi mandi Agnes, quando torna.» Avrebbe giurato di vedere del fumo uscirle dalle orecchie per la rabbia. «Sì, signore.» Brody la controllò per qualche minuto mentre sistemava dei fogli sulla scrivania con gesti indispettiti. Una volta che ebbe terminato, sollevò lo sguardo verso la telecamera e lui trattenne il fiato, trafitto da quegli occhi scuri. Sapeva che non poteva vederlo, ma la sensazione fu quella di essere guardato dritto in volto. Senza paura, pietà o repulsione. Era irritata, sì, ma fu meraviglioso essere fissato a quel modo. Peccato che, senza telecamere tra loro, non sarebbe stato così.

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2109 - Verità a sei zeri di Kristi Gold Logan, avvocato della famiglia Lassiter, ha appena comunicato a Hannah una strabiliante notizia: in quanto presunta figlia biologica del capostipite J.D., lei avrebbe diritto a una parte della favolosa eredità. Seppur incredula, decide di seguirlo per appurare la verità... I LASSITER 2110 - Nella tana del capo di Andrea Laurence Ricco e potente, Brody Eden vive quasi da recluso e con pochi contatti con l'esterno. Solo la sua segretaria lo conosce bene e quando lei si assenta dal lavoro per un mese, è necessario trovare una sostituta. Samantha pare perfetta. Anche troppo, a dire il vero. PECCATI & SEGRETI 2111 - Strategia seducente di Michelle Celmer Ora che ha scoperto di essere incinta, Lucy decide di tornare da Tony Caroselli per confessargli la verità, sperando di arrivare in tempo per evitare che sposi una donna che non ama. E se il figlio che Lucy aspetta sarà un maschio, Tony erediterà una fortuna. L'EREDITÀ DEI CAROSELLI 2112 - Azzardo in maschera di Kat Cantrell Matthew Wheeler sta cercando l'alchimia perfetta che gli consenta di dimenticare il suo doloroso passato. E l'incantevole Venezia, durante il Carnevale, potrebbe operare il miracolo. I fatti sembrano dargli ragione quando, a un esclusivo ballo in maschera, incontra una donna...


dal 24 marzo 2113 - Conquista a fuoco lento di Yvonne Lindsay Dylan Lassiter è pronto a cambiare vita. Dopo la morte di J.D., suo padre adottivo, è stato nominato CEO dell'impero gastronomico dei Lassiter. Da chef di talento e impenitente playboy, Dylan è deciso a trasformarsi in uomo d'affari tutto d'un pezzo e, forse, in un marito fedele... I LASSITER 2114 - Sfida al potere di Andrea Laurence Come membro del Congresso degli Stati Uniti, che si appresta a una nuova campagna elettorale, Xander non può tollerare che il minimo scandalo scalfisca il suo buon nome. Eppure ci sono segreti nel suo passato che potrebbero rivelarsi distruttivi per la carriera. PECCATI & SEGRETI 2115 - Nel letto dello scapolo di Brenda Jackson Di chi è la biancheria sexy che Derringer Westmoreland ha trovato nel letto? Possibile che il torrido amplesso con una donna da urlo non sia stato solo un sogno, ma la realtà? Gli basta una breve indagine per scoprire che la misteriosa protagonista della notte magica è Lucia... I WESTMORELAND 2116 - Le regole del magnate di Jules Bennett L'acclamato agente delle star hollywoodiane Ian Schaffer se ne intende di donne. Come potrebbe essere altrimenti con tutte le dive che gli girano attorno? Eppure, non appena incontra Cassie Barrington è sicuro di non avere mai conosciuto qualcuna di altrettanto interessante.


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