Fra le braccia di uno straniero

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EMILY FORBES

Fra le braccia di uno straniero


Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: Waking Up to Dr Gorgeous Harlequin Mills & Boon Medical Romance © 2016 Emily Forbes Traduzione di Rita Orrico Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved. © 2017 HarperCollins Italia S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Serie Bianca novembre 2017 Questo volume è stato stampato nell'ottobre 2017 da CPI, Barcelona HARMONY SERIE BIANCA ISSN 1122 - 5420 Periodico settimanale n. 1763 dello 07/11/2017 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 377 dello 09/02/1982 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Mondadori, 1 - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 045.8884400 HarperCollins Italia S.p.A. Viale Monte Nero 84 - 20135 Milano


1 «Oh, mio dio, Flick, vorrei che tu potessi vedere questo posto!» Luci aveva già parlato con l'amica diverse volte quel giorno, ma non aveva resistito al desiderio di telefonarle ancora per aggiornarla sulla fortuna che le era capitata. «È bello?» domandò Flick. «È fantastico» rincarò la dose Luci, camminando per l'appartamento mentre parlava. «È proprio sulla baia, e la spiaggia è al di là della strada. Sto guardando il mare in questo momento.» Il suono ritmico delle onde filtrava fin dentro l'appartamento, insieme all'odore del sale. «Mi chiedo come si troverà Callum nella mia casetta.» Era un po' strano muoversi nell'appartamento di uno sconosciuto. Luci aveva trascorso tutta la vita circondata da gente che conosceva e accettare quello scambio di casa con qualcuno che non aveva mai incontrato era un'insolita novità per lei. Era successo tutto così in fretta che non aveva trovato il tempo di riflettere su ciò che avrebbe provato. L'appartamento di Callum Hollingsworth, situato sulla baia di Sydney, era moderno e prettamente maschile, e sebbene la casa di Luci non fosse proprio 5


femminile, era vecchia e arredata in uno stile molto rustico. Era ovvio che i gusti del suo partner nello scambio in fatto di arredamento erano molto diversi dai suoi. Per un breve momento, si chiese cosa avrebbe pensato lui della sua casa, ma decise che non le importava: non si sarebbero mai incontrati in ogni caso. Sentì il fischio di un treno nel telefono. Le due amiche avevano trascorso un paio di giorni a Bondi Beach per rilassarsi, prima che Luci cominciasse il suo corso di specializzazione a Sydney e che Flick facesse ritorno nell'Australia Meridionale per mezzo della storica ferrovia. «Sei in treno?» «Non ancora» rispose Flick. «Sto bevendo un caffè in attesa di salire a bordo.» «Chiamami quando arrivi a casa.» «Certo. Che cosa farai per il resto del giorno?» «Pensavo a una passeggiata per esplorare un po' i dintorni. L'ospedale è a una mezz'ora di cammino e vorrei memorizzare il tragitto per non arrivare in ritardo, domani.» Luci si era iscritta a un corso di otto settimane dedicato alla salute dei bambini e delle famiglie, organizzato dal North Sydney Hospital. «Prenditi cura dei miei per me» aggiunse. Quella era la sua più grande preoccupazione. Come figlia unica di genitori già avanti con l'età, Luci non amava separarsi da loro per lunghi periodi. Per fortuna Flick aveva promesso di tenerli d'occhio, cosa non difficile dal momento che il padre di Luci era il medico locale e Flick la sua infermiera. «Lo farò. Divertiti.» Luci chiuse la conversazione e riprese a ispezionare la casa. L'appartamento non era enorme, c'erano uno spazioso angolo cottura e un ampio soggiorno le cui 6


portefinestre si aprivano sul balcone con vista sulla spiaggia, due camere da letto ciascuna col proprio bagno e una piccola lavanderia. Più che sufficiente per le sue esigenze. Portò i propri bagagli nella stanza da letto degli ospiti, perché l'idea di usare la camera di Callum la metteva un po' a disagio. Il sole splendeva sulla baia, barche bianche ondeggiavano sull'acqua e le case occhieggiavano tra gli alberi di eucalipto. Era un paesaggio davvero perfetto. Luci era nata nella campagna dell'Australia Meridionale e cresciuta nel piccolo centro di Vickers Hill, senza mai allontanarsi molto. Suo padre prendeva le ferie molto di rado e quando accadeva, la famiglia si recava sulla costa del Golfo di St. Vincent, dove l'acqua era calma come in un lago. Non sembrava nemmeno l'oceano. Poi, quando a ventun anni Luci aveva sposato il suo ragazzo del liceo, erano stati i soldi per le vacanze a mancare. Si era sposata giovane, come la maggior parte delle sue amiche, ma l'esito non era stato quello sperato: il matrimonio non era durato e a soli venticinque anni Luci si ritrovava divorziata e col cuore spezzato. Forse era proprio venuto il momento di viaggiare e vedere qualcosa del mondo. Aveva sofferto per un anno per le cose che aveva perso – il matrimonio, il suo migliore amico e il suo sogno di maternità – ma stava guarendo e si rifiutava di credere che la sua vita fosse finita. Al contrario, ora aveva l'opportunità di reinventare se stessa. I sogni dell'adolescenza andavano rivisti e questa era la sua chance di trovare una nuova direzione. Per la prima volta, sentiva di apprezzare la propria libertà: non era più definita dal suo status di figlia, fidanzata o moglie. A Sydney non la conosceva 7


nessuno e poteva essere semplicemente se stessa. Luci chiuse l'acqua della doccia e si avvolse in uno dei soffici teli che aveva trovato nella stanza degli ospiti. Era esausta e non vedeva l'ora d'infilarsi nel letto. Incredibile quanto potessero essere stancanti tre soli giorni di lezioni, soprattutto se paragonati ai turni in corsia ai quali era abituata. Comunque, mancavano soltanto due giorni al fine settimana e non vedeva l'ora di visitare Sydney. Lei e Flick avevano percorso a piedi l'itinerario che portava dalla spiaggia di Bondi a quella di Bronte lungo le scogliere di arenaria, e per il resto del tempo si erano rilassate, perciò c'era ancora moltissimo che Luci voleva scoprire di quella città in cui non era mai stata prima. Aveva ormai familiarizzato con il tragitto dall'appartamento di Callum all'ospedale, che si trovava sul lato opposto della piccola penisola e cominciava a conoscere alcuni negozianti e un paio di vicini di casa. Era un cambiamento enorme rispetto a Vickers Hill, dove non poteva fare due passi sulla via principale senza imbattersi in qualcuno che conosceva, ma ogni giorno che passava si sentiva più a suo agio a Sydney. Anche i suoi compagni di corso erano simpatici e amichevoli e proprio quella sera era uscita a cena con alcuni di loro. Non era riuscita a fare molto altro, e a quel ritmo, i due mesi a Sydney sarebbero volati. Dopo essersi asciugata, appese il telo sulla porta del bagno, tornò in camera e s'infilò nuda sotto le lenzuola. Dalla finestra socchiusa giungeva il suono dell'oceano, trasportato fin lì dalla tiepida brezza primaverile. L'acqua era calma quella sera e Luci si addormentò cullata dal ritmo dolce delle onde. Dopo quelli che parvero solo pochi istanti, fu sve8


gliata da un suono ben diverso. Una porta che sbatteva. Non si era ancora abituata ai rumori della città, ma questo in particolare le sembrò molto più vicino del solito. Quando sentì il rumore di passi sul pavimento di parquet e una lama di luce filtrò sotto la sua porta, non ebbe più dubbi: in casa c'era qualcuno. Col cuore in gola, si domandò cosa dovesse fare. Chiamando la polizia adesso, avrebbe attirato l'attenzione dell'intruso su di sé e l'unica arma improvvisata che le venne in mente era una mazza da golf che aveva visto nel ripostiglio dell'ingresso. A portata di mano non aveva nulla, neppure uno spray qualunque da spruzzargli in faccia. Alla fine, allungò il braccio nell'oscurità per prendere il cellulare, troppo spaventata per accendere la luce o per lasciare andare l'orlo del lenzuolo che si stringeva addosso per coprirsi. Forse avrebbe dovuto prima di tutto trovare dei vestiti: non poteva certo affrontare un ladro con indosso solo una goccia di profumo! Tese l'orecchio e lo sentì attraversare il soggiorno. I passi erano pesanti, come prodotti da un paio di stivali. Poi vi fu un tonfo sordo, come di qualcosa lasciato cadere a terra. Una borsa di oggetti rubati, magari? A poco a poco il cervello di Luci cominciò a schiarirsi. Non aveva alcuna esperienza con topi d'appartamento e ladri in genere, ma questo doveva essere il più rumoroso della sua categoria. Inoltre, aveva acceso le luci, come se non gl'importasse né di essere sentito, né di essere visto. Quando lo udì aprire il frigorifero, decise che la situazione era davvero strana. Di certo non si trattava di Callum, perché aveva parlato con Flick quel pomeriggio e l'amica le aveva confermato l'arrivo del giovane medico a Vickers Hill dove, a quanto pareva, aveva già creato un certo scalpore. 9


Quindi l'intruso non era il proprietario dell'appartamento, ma a quel punto era certa che non si trattasse neppure di un ladro. Doveva mettersi addosso qualcosa. Accese la lampada sul comodino e mise una gamba fuori dal letto, ma si bloccò quando sentì i passi muoversi nella sua direzione. Un attimo dopo, la maniglia della porta si girò. Chiunque fosse l'intruso, voleva entrare nella sua stanza! «Sarà meglio che se ne vada!» gridò Luci, non sapendo che altro fare. «Ho chiamato la polizia.» «Che cosa ha fatto?» domandò una voce maschile al di là della porta. Lei vide che la maniglia continuava a girare e capì che l'uomo stava per entrare, perciò saltò di nuovo nel letto, si tirò le coperte fin sopra il mento e afferrò il cellulare nel caso avesse dovuto davvero chiamare la polizia. «Mi metterò a urlare!» aggiunse per buona misura. Alla fine, la porta si aprì e per un attimo Luci si chiese se stesse sognando. Il cuore le batteva a cento all'ora, ma adesso non era più sicura se si trattasse di paura, nervosismo o semplice lussuria. L'intruso era l'uomo più bello che avesse mai visto. Non aveva l'aspetto di un criminale, ma la storia raccontava di uomini giovani, belli e ben educati che si erano rivelati spietati serial killer. «Non si avvicini!» gli intimò. Lui si fermò sulla soglia. «Non ho intenzione di farle del male, ma chi diavolo è lei e cosa ci fa in camera mia?» «Camera sua?» Che si trattasse davvero di Callum? Luci era certa di aver scelto la stanza degli ospiti, e in ogni caso, che 10


cosa ci faceva lì? Non poteva essere tornato a Sydney in così poco tempo; inoltre si erano accordati per uno scambio di casa, perché ora si mostrava tanto stupito? «Perché non si trova a Vickers Hill?» «Che cos'è Vickers Hill?» Lei corrugò la fronte. «Chi è lei?» «Seb. Seb Hollingsworth.» Seb. «Lei non è Callum?» Una piccola ruga si formò in mezzo alla fronte di lui. «No, sono suo fratello.» Luci rischiò di non capire la risposta, distratta com'era dalle lunghe ciglia che contornavano due splendidi occhi azzurri. Perché Callum non l'aveva avvertita? Raddrizzò la schiena, premurandosi di stringersi al corpo le lenzuola per non apparire indecente. «Callum non ha fatto parola di un fratello.» «Quindi lei conosce Cal?» «In un certo senso.» Lui sollevò un sopracciglio ma non disse nulla e Luci decise che avrebbe giocato lo stesso gioco. Inoltre, il silenzio le permise di osservarlo con più attenzione. Seb Hollingsworth era un vero schianto: altissimo, con folti capelli castani e un paio di sopracciglia che si accordavano bene ai penetranti occhi chiari. Le labbra erano piene, rese ancora più sensuali dall'ombra di barba che gli scuriva la mascella. Era a torso nudo, ma in mano teneva quella che sembrava una T-shirt nera. Luci avrebbe dovuto chiedersi quali fossero le sua intenzioni, ma era troppo occupata ad ammirare le ampie spalle e il torace liscio e muscoloso. Sembrava l'incarnazione della statua del David di Michelangelo. Era fatto di carne anziché di marmo, ma poteva vantare lo stesso livello di perfezione. Il 11


battito del cuore di Luci era ancora accelerato e l'adrenalina scorreva nel suo corpo. Non si trattava più di paura, ma di una semplice reazione chimica. «Penso che lei mi debba qualche spiegazione» dichiarò la statua vivente. A parer suo, lui doveva fare altrettanto. Inoltre, per nulla al mondo avrebbe fornito delle spiegazioni mentre si trovava nuda a letto, e quel pensiero la indusse a intensificare la presa sulle lenzuola che la coprivano. «Mi faccia vestire, poi possiamo parlare.» Gli angoli della bocca di Seb si sollevarono in un sorriso sardonico e sotto il suo sguardo malizioso Luci percepì una vampata di calore così intensa che, senza dubbio, la fece arrossire fino alla radice dei capelli. Doveva liberarsi di lui, prima di rendersi del tutto ridicola. «Potrebbe darmi un minuto, per favore?» «Ma certo, scusi» replicò l'uomo, con espressione tutt'altro che contrita. «Mentre si veste, le dispiacerebbe chiamare la polizia e spiegare che si è trattato di un malinteso? Non vorrei che i vicini si facessero delle idee sbagliate.» «In effetti non ho chiamato la polizia» ammise lei. Lui si voltò e lasciò la stanza, richiudendosi la porta alle spalle, ma la sua risata argentina arrivò comunque fino a lei, risollevandole lo spirito. Luci saltò finalmente fuori dal letto e con gambe tremanti infilò un paio di shorts e una maglietta, dopodiché uscì dalla camera e si diresse in cucina. Seb aveva la testa infilata nel frigorifero e lei ebbe modo di ammirare un magnifico didietro fasciato dai jeans. Si fermò accanto a una pila di borse parcheggiate davanti al divano. Sopra alla prima giaceva una giacca di pelle marrone e sul pavimento, insieme agli stivali che aveva sentito poco prima, c'era un casco da moto. Il tutto 12


era ricoperto da un velo di polvere rossastra. Per mettere un po' di distanza tra loro, Luci andò a sedersi su uno sgabello dalla parte opposta del tavolo che separava la zona cottura dal soggiorno. Malgrado quell'uomo somigliasse a un'opera d'arte rinascimentale e fosse imparentato col proprietario della casa, lei non era ancora pronta a dargli completa fiducia. Meglio accertarsi che non si rivelasse davvero un serial killer. Lui richiuse il frigorifero e si voltò a guardarla con due bottiglie di birra in mano. Purtroppo per lei, si era infilato la T-shirt nera e l'ampia porzione di muscoli era ora nascosta alla vista, se non all'immaginazione. «Birra?» le chiese, sollevando una delle due bottiglie. La ragazza scosse la testa. L'uomo rimise una bottiglia in frigo e aprì l'altra, osservando Luci che a sua volta lo guardava. Sembrava molto meno nervoso di lei, come suggerivano i suoi movimenti fluidi e il modo in cui si allungò sullo sgabello di fronte al suo. Era davvero alto, con gambe snelle e lunghissime. Le dita della mano con cui teneva la bottiglia lo erano altrettanto. Alla fine, fu lui a rompere il silenzio. «Allora, bella addormentata, hai un nome?» domandò, abbandonando le formalità. «Luci.» «Luci» ripeté l'altro, e il modo in cui pronunciò la u le provocò una strana sensazione di piacere. «Dunque dov'è il mio fratellone? E perché sei nel mio letto?» Luci deglutì nervosamente. L'accenno al letto fece aumentare di qualche grado il calore che già la pervadeva. «Non sapevo che fosse il tuo letto. Ignoravo che qualcun altro vivesse qui.» 13


Callum non le aveva detto nulla al riguardo, ma a pensarci bene non gli aveva mai parlato di persona. Tuttavia, non intendeva fare partecipe Seb di quell'informazione: sarebbe parso quantomeno strano. Era stato l'amministratore dello studio medico di suo padre a organizzare lo scambio di case. Luci e Callum avevano comunicato solo per email, e quando lei aveva proposto un incontro per la consegna delle chiavi, lui l'aveva informata che aveva cambiato programma e lasciato Sydney con un giorno d'anticipo. Così le aveva lasciato le chiavi di casa sotto un vaso di fiori. In nessuna occasione aveva accennato a un fratello. Ancora più preoccupante era la prospettiva di dover abbandonare quella casa. «Quindi lui dov'è?» volle sapere Seb. «Non ti sei liberata di Cal, vero? Ti ha forse trattato male e tu ti sei intrufolata qui per vendicarti?» Luci scoppiò a ridere e si chiese che genere di donne frequentasse Seb per ipotizzare una cosa del genere. «Tuo fratello è a Vickers Hill.» «Ah, la famosa Vickers Hill. Dove si trova esattamente?» Seb sollevò di nuovo il sopracciglio destro e lei si chiese se sapesse fare lo stesso anche col sinistro. L'idea la distrasse e rischiò di farle dimenticare la domanda. «Nell'Australia Meridionale, nella Clare Valley» spiegò, spostandosi verso i fornelli per mettere più distanza tra loro. Sentiva il bisogno di fare qualcosa, così mise dell'acqua sul fuoco per prepararsi un tè verde. Seb bevve un altro sorso della sua birra. «Che cosa fa lì?» «È andato a lavorare presso l'ambulatorio di un medico generico. Fa parte del suo corso di studi.» Luci non menzionò il fatto che il medico generico era suo 14


padre: se Callum voleva che suo fratello conoscesse i dettagli, doveva dirglieli di persona. Tuttavia, il fatto che Seb non fosse al corrente dei movimenti di suo fratello sollevava nuove domande. Dov'era stato Seb? Perché non sapeva nulla dello scambio di case? La camera che aveva scelto per sé non aveva l'aria di essere abitata da qualcuno. Sembrava una stanza per gli ospiti qualsiasi, con l'eccezione di un paio di abiti maschili nell'armadio che lei aveva pensato appartenessero al proprietario della casa. Forse non era così. «Se Callum è a Vickers Hill, che cosa ci fai tu qui?» «Ci siamo scambiati le case» chiarì lei, versando l'acqua calda sulla bustina di tè. «E quanto ti fermerai?» «Otto settimane, fino a Natale.» Per favore, pregò tra sé, non chiedermi di andarmene stasera. Era quasi rassegnata al fatto che i suoi programmi stavano per essere stravolti, ma non aveva nessuna voglia di fare i bagagli e ritrovarsi senza un tetto nel cuore della notte. Quello era il suo primo viaggio a Sydney, dopotutto. «Se per te va bene» aggiunse in tono supplichevole. Seb si strinse nelle spalle. «Questa è casa di Cal, qualsiasi accordo tu abbia con mio fratello non cambierà. Vengo a stare qui ogni tanto, quando sono in città. L'ho chiamata la mia camera, ma, tecnicamente, non lo è.» Luci si chiese di nuovo dove lui fosse stato, ma era troppo stanca per iniziare una conversazione. «Starò nella stanza di Callum» le disse. «Grazie.» Luci prese la tazza e lo guardò. «Immagino che ti vedrò domattina, allora.» Detto ciò, gli augurò la buonanotte e tornò in camera. 15


Seb era una persona interessante e la incuriosiva parecchio. Sembrava più incline a fare domande che a rispondere e a lei sarebbe piaciuto scoprire di più. La sua curiosità però doveva aspettare; aveva bisogno di dormire. Purtroppo, il sonno non venne. Luci si rigirò nel letto ripensando a Seb. Forse sarebbe stato più saggio restare sveglia e fargli subito le domande che le premevano, invece rimase a osservare la stanza nell'oscurità e a immaginare possibili scenari e fantasiosi dettagli. Non le capitava spesso di incontrare dei perfetti sconosciuti, soprattutto non degli esemplari tanto affascinanti e sexy. Nel piccolo centro in cui era nata e cresciuta tutti conoscevano tutti e si facevano gli affari degli altri. Entrare in contatto con gente nuova era un'eccitante novità nella sua vita. Un mondo inesplorato di possibilità si apriva davanti a lei. Luci sorrise tra sé. Le cose si facevano decisamente molto interessanti.

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1763 - Fra le braccia di uno straniero di E. Forbes Per dimenticare la fine del suo matrimonio, Luci decide di partecipare a uno scambio di abitazione, trasferendosi a Sydney per otto settimane. Nella nuova casa si aspetta di trovare quella serenità che le è mancata negli ultimi tempi... non certo un sexy straniero in camera da letto! LO SCAMBIO DI NATALE 1764 - Scintille in corsia di S. Wilson Il dottor Avery, medico militare di stanza a Tokyo, non sa resistere al fascino dell'infermiera Katsuko, soprannominata Fuoco d'Artificio per il suo carattere ribelle. Il loro rapporto non tarda a fare scintille, finché Avery si rende conto che l'unico modo per aiutare la donna di cui si è innamorato, è lasciarla. 1765 - Seduzione francese di K. Baine Da "mai più" a "per sempre"... in sei settimane! La specializzanda Lola Roberts ha finalmente rimesso in sesto la propria vita e non ha intenzione di rovinare tutto il suo primo giorno di lavoro. Ma non ha fatto i conti con il suo capo francese, il dottor Henri Benoit, la più grande distrazione che abbia mai conosciuto! 1766 - Una famiglia per Natale di L. Heaton Sydney: Ho deciso che non avrei più festeggiato il Natale. Ma l'arrivo in città di Nathan, un affascinante medico, e della sua figlioletta mi costringe a fare i conti con il passato. Nathan. Più tempo trascorro con Sydney e più mi convinco che lei sia la donna giusta per me, per creare una nuova famiglia.


Dal 19 dicembre

1767 - In vacanza col dottore di A. Andrews L'infermiera Felicity sta finalmente facendo il viaggio che sogna da una vita. Il dottor Callum sta fuggendo da un presente difficile da accettare. Nessuno dei due è alla ricerca di un'avventura, eppure la passione irrompe nel vagone del treno di lusso su cui stanno viaggiando. LO SCAMBIO DI NATALE 1768 - Intrigo in corsia di C. Marinelli Una notte fra le sue braccia e Holly non ha alcun dubbio: il dottor Daniel è l'uomo della sua vita. Peccato che lui non la pensi allo stesso modo. Daniel è infatti un playboy convinto, innamorato della propria libertà. Per convincerlo a concederle una chance, Holly ha bisogno di un piano. 1769 - Fidanzati a Natale di S. Carlisle La dottoressa Ellen Cox è volata in Sud America per liberarsi dalle catene di una vita noiosa e troppo prevedibile, ma non avrebbe mai immaginato di sostituirle con quelle ben più pericolose del desiderio per il suo nuovo, misterioso capo, il dottor Chance Freeman. 1770 - Il dono più bello di E. Forbes Jess: Sette anni dopo aver perso la testa per un ragazzo australiano e aver concepito la nostra bambina, sono tornata al Moose Ridge Ski Resort, dove tutto è cominciato. Lucas: Non ho mai dimenticato Jess e rincontrarla nei luoghi che hanno visto nascere il nostro amore, mi destabilizza.


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