Grs196s sulle tracce della passione

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ALISON DELAINE

Sulle tracce della passione


Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: A Wedding by Dawn HQN Books © 2014 Alison DeLaine Traduzione di Mariangela Latorre Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. © 2014 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione I Grandi Romanzi Storici Special settembre 2014 Questo volume è stato stampato nell'agosto 2014 da Grafica Veneta S.p.A. - Trebaseleghe (Pd) I GRANDI ROMANZI STORICI SPECIAL ISSN 1124 - 5379 Periodico mensile n. 196 del 3/09/2014 Direttore responsabile: Stefano Blaco Registrazione Tribunale di Milano n. 368 del 25/06/1994 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Trentacoste, 7 - 20134 Milano Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano


1 Per cinquantamila sterline, Nicholas Warre non intendeva preoccuparsi dell'aspetto di sua moglie. Appoggiò la mano allo stipite della porta di servizio della taverna. Alle sue spalle soffiava il vento notturno di Malta, mentre gruppi di rauchi ubriaconi gli passavano accanto. Guardò William Jaxbury. «Ne siete sicuro?» Jaxbury spostò lo sguardo sulla loro preda, Lady India Sinclair. Gli orecchini d'oro scintillarono alla fioca luce delle candele che filtrava dalla porta. Il rosso scuro del turbante berbero che indossava gli conferiva l'aspetto di un diavolo corsaro. «Riconoscerei quel tricorno ovunque» disse, quindi si nascose dall'altra parte della porta. Aveva uno sguardo divertito, maledizione a lui. Rideva sempre, quando non c'era un bel niente da ridere. All'interno della taverna, la promessa sposa di Nick se ne stava appollaiata su uno sgabello, assorta in una conversazione con una compagna che poteva essere soltanto Miss Millicent Germain. L'attenzione di Lady India era fissa su qualcosa – o qualcuno? – dall'altra parte della stanza. Il tricorno le nascondeva il viso e un panciotto nero le mascherava il fisico, ma si vedevano chiaramente le sue belle gambe avvolte in un paio di calzoni e di calze bianche. Con una delle scarpe nere batteva un rit5


mo incessante contro la gamba dello sgabello. «Qualche ripensamento?» domandò Jaxbury, uno scintillio negli occhi. «No.» Non poteva avere ripensamenti su una somma di denaro che avrebbe posto fine ai suoi problemi. «Entrerò dalla porta principale mentre voi aspettate qui in attesa del mio segnale.» E poi... Buon Dio. La giovane girò la testa e lui si ritrovò a osservare il suo profilo. Lei si guardò alle spalle, fornendogli così una completa, seppur breve, visuale del suo volto. Nick serrò la mano sullo stipite. «Jaxbury, maledetto bastardo. Avreste dovuto avvisarmi che ha una bocca che porterebbe ogni uomo di Londra a cacciarsi le mani nei pantaloni.» Non aveva neppure finito di parlare, che Jaxbury lo afferrò per la collottola. «Offendete ancora una volta Lady India e dovrete risponderne a me.» Non c'era traccia di risata in quegli occhi, adesso. «Offenderla? Avrei giurato di avere appena fatto un commento sulla sua bellezza.» E la bellezza era l'ultima cosa che gli serviva, in una moglie. Pensò a Clarissa, così attraente eppure così ingannevole, e dovette reprimere la tentazione di prendere a pugni qualcosa. Il muso di Jaxbury, per esempio. Anche da lontano e con indosso vestiti da uomo, Lady India suggeriva sensualità. Gli uomini in quella taverna dovevano essere ciechi o sodomiti. «Lasciatemi chiarire una cosa, Warre.» Gli occhi azzurri di Jaxbury scintillarono come freddi zaffiri. «Lady India è vergine, e qualsiasi cosa accada, dovrete andarci piano con lei. Anche se sarò costretto a restare accanto al talamo nuziale a tenervi d'occhio.» 6


Nick ghignò. «Vi piacerebbe, vero?» Jaxbury gli serrò la stretta intorno alla camicia. «Fate molta attenzione, se non volete che cambi idea su questa follia.» «Questa follia non richiede la vostra approvazione.» Ne aveva abbastanza. Nick allontanò Jaxbury con uno spintone e si avviò. I giorni delle sfrenate avventure di Lady India si avviavano a una brusca conclusione. «È oltraggioso definire una sciocchezza qualcosa di così profondo come la mia deflorazione, Millie.» India bevve un sorso di birra e studiò un marinaio bruno dalla mascella squadrata tra la folla. Avere messo piede a Malta era un benedetto sollievo, e per ben più di una ragione. «Nulla di profondo può trovare origine in una taverna sul porto» obiettò Millie. India si accorse di avere ripreso a battere ritmicamente il piede. La taverna rombava di conversazioni in ogni lingua, affollata di prostitute, cameriere e uomini troppo ubriachi per riuscire a guardare oltre il panciotto e i pantaloni che indossava. Ma lei avrebbe fatto in modo che uno di loro vedesse la verità. Quella sera. Millie afferrò il boccale come se fosse lei, quella che si accingeva ad accostarsi alla conoscenza carnale di uno sconosciuto mediterraneo. «Se sei in gamba» sentenziò sopra il trambusto, «conserverai intatta la tua illibatezza.» «In gamba è solo un'altra definizione di prudente, ottusa e docile.» Oltre che compita, abile e istruita, ma a quel marinaio non sarebbe importato niente di quello 7


che India non era. Rideva di qualcosa che aveva appena detto un suo amico, mettendo in mostra un dente d'oro. India si protese sul tavolo, verso Millie. «Pensi che sia egiziano? Penso che mi piacerebbe farmi deflorare da un egiziano.» «Io, invece, penso che sto per vomitare.» India sbuffò e si abbassò il tricorno sugli occhi per mascherare meglio lo sguardo con cui sorvegliava la sala. Se c'era qualcuno che rischiava di vomitare, era lei. La sua domestica, Frannie, le aveva detto che le donne di rango a volte vomitavano, dopo avere perso la verginità. Già la birra le aveva messo sottosopra lo stomaco, eppure non riusciva a trattenere un sorriso. Ne aveva conservato ben poco, di rango, quindi era probabile che superasse l'avvenimento senza fare niente di imbarazzante. Ah! Fare qualcosa di imbarazzante era il fine ultimo di tutta quell'impresa. Il marinaio egiziano sollevò il bicchiere con una mano robusta che non era certo estranea a corde e sartiami. Degli anelli d'oro luccicavano alle dita che avrebbero aperto il lucchetto dell'ultima porta che la separava dalla libertà. E per la libertà, avrebbe potuto sopportare di avere lo stomaco sottosopra. Trasse un respiro tremolante, colmo di aria salmastra e fumo di tabacco, alcol e marinai, e rifilò una crosta di pane a un randagio a chiazze marroni che se ne stava in adorante attesa sotto il tavolo. Un rumoroso trio di uomini la urtò alle spalle, facendole versare un po' di birra sulla mano. La asciugò con la lingua e si spostò sullo sgabello, ma 8


non riuscì ad alzarsi in piedi. «Manderai la scialuppa a terra a riprendermi?» domandò a Millie. «Per tutti i diavoli, India...» sbuffò Millie. E sotto il cappellaccio sformato da contadino che indossava si accigliò, nonostante il pesante strato di sporcizia che si era applicata attentamente sul viso per nascondere il proprio genere. «Non puoi farlo.» Invece poteva, e lo avrebbe fatto. Adesso, prima di perdere completamente il coraggio. «Ci rivediamo alla nave.» «Non ritornerò alla nave senza di te!» «Ma non puoi restare qui da sola!» «India...» Negli occhi di Millie, India scorse tutte le argomentazioni che l'amica le aveva già presentato contro il suo piano: dolore, mal francese, gravidanza. Ma quel marinaio non aveva l'aspetto del bruto e Millie era pronta a giurare che tutti gli uomini avessero il mal francese. In quanto al terzo punto... «Ho in tasca la mia spugna all'aceto.» «Per l'amor del cielo, India.» «Devi proprio essere contraria a tutto? Sempre?» Le sudavano le mani. Si costrinse ad alzarsi. Gli scagnozzi del padre potevano già essere in viaggio nel Mediterraneo, sulle sue tracce. Doveva averli sguinzagliati nell'attimo stesso in cui aveva saputo che lei e Millie avevano preso in prestito la nave di Katherine. L'avrebbero trovata di sicuro, ma lei non si sarebbe certo lasciata trascinare in Inghilterra per sposare chissà quale grassone disgustoso il padre avesse deciso di comprarle. E se gli uomini del padre fossero riusciti nel loro intento, lei sarebbe stata pronta a riceverli. «Se ti scopre a guardarlo vestita così» la mise in guardia Millie, «non sarà a deflorarti, che penserà.» 9


«Ho un piano.» Chiedo scusa, signore, gli avrebbe detto, fuori c'è un tizio che chiede di voi. E una volta fuori, si sarebbe tolta il cappello, si sarebbe lasciata cadere i capelli biondi sulle spalle e gli avrebbe detto cosa voleva. Nel sentirla parlare a quel modo, Millie la afferrò per un braccio. «Noi ce ne andiamo. Non ti permetterò di commettere una simile follia. Uno sconosciuto, uno che potrebbe avere chissà quali idee disgustose...» «Non fare la guastafeste.» India si divincolò. «Zia Phil si porta a letto chi le pare e piace. Non deve essere tanto terribile e disgustoso.» O forse sì, ma lei aveva già deciso di non pensare ai particolari più sconvolgenti che le aveva descritto Frannie. «Tua zia ha perso la verginità nel talamo nuziale» sibilò Millie. «Cosa che dubito possa capitare a me, visto che non ho nessuna intenzione di sposarmi.» «Non riuscirò mai a capire come hai fatto a sopravvivere, tonta come sei.» Quell'accusa suonò più pungente del dovuto. «Magari sposerò l'egiziano» rise India. Poteva anche essere tonta, ma presto sarebbe diventata una tonta che il padre non avrebbe potuto dare in moglie a nessuno. Un gruppetto particolarmente rumoroso a un tavolo in un angolo esplose in una risata fragorosa. Il marinaio sottolineava le sue parole con quei gesti drammatici che accompagnano sempre le lingue esotiche. India prese il boccale per bere un ultimo sorso e pregò che l'intera faccenda non durasse molto. Millie la afferrò di nuovo per un braccio. «Parlo sul serio, India. Rovinarti non risolverà niente.» «Oh, tutt'altro. Una cosa, almeno, la risolverà.» Depo10


se il boccale sul tavolo e fissò gli occhi sul marinaio. «Non ho niente da perdere e tutto da guadagnare.» I suoi nervi vibravano di anticipazione. «Niente da perdere?! Ti getterai via e...» «Oh, per l'amor del cielo!» La verginità era l'ultima virtù che poteva ancora buttare via. Tutto il resto – amici, reputazione, popolarità – era già andato. «Sono una donna di mare adesso, Millie. Che importanza ha, se concedo la mia virtù a un bel marinaio?» Ma all'improvviso Millie non guardava più lei. Aveva lo sguardo fisso oltre le sue spalle, gli occhi sgranati come piattini da tè. «Ha molta importanza, Lady India» risuonò una voce fredda dietro di lei, «perché siete stata promessa a me.»

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Sulle tracce della passione ALISON DELAINE Inghilterra - Francia, 1767 - Lady India Sinclair è esattamente dove agognava essere: sul ponte della Possession, con la pelle sferzata dalla brezza salmastra e un euforico senso di libertà nel cuore. Decisa a vivere la vita secondo la sua volontà e non secondo le imposizioni del padre, è fuggita dall'Inghilterra e ora fa rotta sull'esotica Malta. Ma una giovanissima debuttante non può certo scorrazzare per il Mediterraneo a suo piacimento e infatti qualcuno è già sulle sue tracce, pronto a riportarla a una vita fatta di doveri e convenzioni sociali. Il Barone Nicholas Warre ha un forte interesse a riacciuffare la fuggitiva. Assediato dai creditori, ha barattato la tranquillità economica con la propria libertà – e quella di India – acconsentendo a diventarne il legittimo consorte. Prima, tuttavia, deve prenderla, e poi sperare di non perdersi nell'oceano blu dei suoi occhi...

Il segreto di Lady X JULIA LONDON Inghilterra, 1809 - L'incredibile notizia che Harrison Tolly, amministratore dei Marchesi di Carey, nonché figlio illegittimo del Conte di Ashwood, è l'erede designato della tenuta del padre giunge in un momento molto delicato. Harrison, infatti, si è appena offerto di sposare la cognata del marchese, incinta, per salvare il buon nome dei Carey. Ma il nobile gesto non è dettato dall'attaccamento al suo datore di lavoro, quanto a un amore segreto, profondo e disperato per l'irraggiungibile marchesa, Lady Olivia, la sua misteriosa Lady X. Quando, accidentalmente, il marchese muore, Harrison si trova di fronte a un dilemma: sciogliere la promessa di matrimonio con la sorella di Olivia, perdendo l'onore? O rinunciare per sempre al suo unico amore, e alla felicità, comportandosi come il suo nuovo status di conte esigerebbe?


La dama dai due volti NICOLA CORNICK Scozia, 1817 - C'è un'unica parola che definisce, agli occhi della buona società scozzese, una donna come Lady Christina MacMorlan, ed è zitella. Figlia del potente Duca di Forres, ha ormai passato la trentina senza trovare marito, perciò non può che rassegnarsi a vivere nella casa dell'illustre genitore, gestendola come la più squisita delle padrone e rinunciando all'idea di avere una famiglia tutta sua. Ma Christina non ha tempo di annoiarsi. Se di giorno è impegnata nelle incombenze domestiche, di notte, al comando di un manipolo di contrabbandieri di whisky, ha il suo daffare, innanzitutto a evitare gli agenti della Corona, determinati a smascherarla. I guai veri iniziano quando uno di loro, l'affascinante Lucas Black, tenta di farsi assumere come valletto al castello di Forres, con il chiaro scopo di intralciare i piani dei distillatori clandestini e del loro incantevole capo.

In viaggio con il duca SABRINA JEFFRIES Inghilterra - Francia, 1828 - Maximilian Cale, Duca di Lyons, credeva di aver seppellito sotto il peso degli anni il dolore per la scomparsa del fratello maggiore, Peter, rapito e mai più ritrovato. Quando però gli viene recapitato un biglietto in cui si asserisce che l'uomo è vivo, Max si precipita alla Manton's Investigations, sperando di trovarvi Tristan Bonnaud, l'autore della missiva. Ad accoglierlo, invece, è la sorella Lisette. E il duca ne resta soggiogato. Calma e padrona della situazione, bellissima e per nulla intimidita dal lignaggio di Max, Lisette gli rivela di non sapere dove si trovi il fratello e presto nella mente di entrambi si forma un piano: raggiungere Parigi, fingendo di essere marito e moglie, in cerca di Tristan e di una spiegazione che dipani una volta per tutte quell'intricata matassa. La strada per Parigi, però, riserva imprevisti e... colpi di fulmine.

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