Grs928 una sposa per due

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KAREN HAWKINS

Una sposa per due


Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: How to Pursue a Princess Pocket Books A Division of Simon & Schuster, Inc. - New York © 2013 Karen Hawkins Traduzione di Federica Isola Pellegrini Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. © 2014 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione I Grandi Romanzi Storici luglio 2014 Questo volume è stato stampato nel giugno 2014 presso la Rotolito Lombarda - Milano I GRANDI ROMANZI STORICI ISSN 1122 - 5410 Periodico settimanale n. 928 dello 01/07/2014 Direttore responsabile: Stefano Blaco Registrazione Tribunale di Milano n. 75 dello 01/02/1992 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Trentacoste, 7 - 20134 Milano Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano


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Dal diario della Duchessa di Roxburghe Da quando, sotto il mio tetto, la mia figlioccia, Miss Rose Balfour, ha incontrato e sposato il mio pronipote, il Conte di Sinclair, la gente continua a ripetere che sono insuperabile nel combinare matrimoni, definendomi la Vestale dell'amore, il Gran cerimoniere del corteggiamento e – il mio preferito – la Duchessa di cuori. Mi rendo conto, ovviamente, che questi titoli onorifici sono ridicoli, dal momento che ho avuto ben poco a che fare con la storia d'amore di Sin e Rose. È nata spontaneamente, senza il benché minimo aiuto da parte mia. Tranne quando era indispensabile, beninteso. Coloro che mi conoscono bene sanno che non interferisco mai nell'esistenza di altre persone, a meno che non ne abbiano bisogno e non chiedano aiuto con una veemenza che rende impossibile ignorare le loro richieste. Prendete per esempio la sorella di Rose, l'incantevole Miss Lily Balfour. Se mai una giovane ha avuto bisogno di un marito, quella è lei, e sono sicura che 5


stia chiedendo aiuto, sebbene sia troppo orgogliosa per farlo ad alta voce. Io, per fortuna, non sono sorda alle sue mute suppliche e ho deciso che la persuaderò ad accettare uno dei numerosi inviti che le spedisco sovente. Finora, purtroppo, non ho ricevuto che cortesi rifiuti. Tuttavia, io non intendo arrendermi, avendo l'assoluta certezza che debba esserci un modo per aiutare quella povera, disperata ragazza. Caith Manor, Scozia 2 maggio 1813 Lily Balfour sbatté le palpebre, eppure le righe vergate sul foglio continuarono a ondeggiare di fronte ai suoi occhi, parole e cifre che si mescolavano in un groviglio pressoché inestricabile. «Non capisco. Com'è potuto accadere?» Suo padre, che stava camminando avanti e indietro di fronte al camino, scosse il capo, i capelli bianchi dritti sulla testa a furia di passarvi dentro le mani. «Non lo so. Proprio non lo so.» Dimostrava più della sua età, quella sera, con il viso solcato da profonde rughe di preoccupazione. «Non mi ero reso conto che le condizioni fossero così disastrose. Lord Kirk aveva dichiarato...» «Cosa?» saltò su Dahlia, che fino a quel momento era stata seduta in silenzio accanto al fuoco. «Avete chiesto del denaro in prestito a Lord Kirk?» Lord Kirk era il loro vicino, un vedovo arcigno e taciturno che era rimasto orrendamente sfregiato in seguito a un qualche incidente... Lily ignorava di che tipo, dato che lui non ne parlava mai. In effetti, 6


era raro che rivolgesse la parola a qualcuno, fatta eccezione per sua sorella Dahlia. Alcuni mesi prima, aveva scoperto che in qualche modo Dahlia era riuscita a tirarlo fuori dal suo mutismo, arrivando perfino a recarsi spesso nella sua biblioteca e a discutere per ore con lui dei libri che avevano letto. Né Lily né Rose, la sorella maggiore, avevano visto di buon occhio quello strano rapporto. La deliziosa, affabile Dahlia meritava di meglio di un uomo immusonito e bisbetico, per quanto ricco potesse essere. Per fortuna, non molte settimane più tardi, Lord Kirk aveva fatto un commento poco lusinghiero sul loro genitore e la sempre leale Dahlia aveva interrotto ogni contatto con lui, con grande sollievo dell'intera famiglia. «Come avete potuto?» domandò Dahlia in quel momento, gli occhi che sprizzavano fuoco e fiamme. Sir Balfour trasalì. «Non guardarmi in quel modo. Intendevo restituire il prestito. Se tutto fosse andato bene, voi non ne sareste mai venute a conoscenza.» Lily agitò il documento che attestava la concessione del prestito. «A quanto pare, tutto non è andato come previsto e adesso dobbiamo restituire il denaro, oltre a pagare gli interessi e una penale, e... oh, papà!» Lui si passò una mano sul viso. «Che cosa ho fatto? Avrei dovuto prestare una maggiore attenzione... Non capisco come sia possibile, Lily, ma avrei potuto giurare che gli interessi non fossero così esosi.» «Non avevate letto le condizioni?» «Naturalmente. Solo che non me le ricordavo.» Lily lasciò cadere i documenti sul tavolo e scambiò un'occhiata sgomenta con la sorella. Pratica come sempre, Dahlia intrecciò le mani in grembo. 7


«Papà, perché avete accettato quella clausola? E come intendevate spendere tremila sterline?» «Oh, quello. Be'... volevo che voi due aveste una Stagione a Londra, così come l'aveva avuta vostra sorella.» Lily scosse la testa. «Frottole. Non ve l'abbiamo mai chiesta.» «Inoltre» aggiunse Dahlia, «Rose ha promesso di presentarci in società al suo ritorno dal viaggio di nozze, fra tre mesi.» «Sì, ma tre mesi sono così lunghi... Voi due dovreste avere subito una Stagione, perciò ho chiesto del denaro in prestito e l'ho investito, convinto che, se tutto fosse andato bene, avrei potuto farvi una sorpresa.» «Mmh» fu l'unico commento di Lily. Dahlia inarcò un sopracciglio. «In che cosa lo avete investito?» Anche se deglutì a stento, l'uomo assunse un tono di sfida. «Fiori.» Essendo un rinomato floricoltore, Sir Balfour si proponeva di creare la rosa perfetta, una rosa che avrebbe battezzato Purpurea Balfour. «Non è possibile!» sbottò Lily. «Quel denaro non doveva servire a procurarci una Stagione a Londra, non è vero?» domandò Dahlia. «Lo volevate per i vostri fiori.» Lui non rispose. Lily trasse un profondo respiro. «Come avete fatto a persuadere Lord Kirk a prestarvi una somma del genere per una causa campata in aria come la creazione di una rosa?» «Gli ho spiegato che si trattava di una questione personale. Ed essendo un gentiluomo, be', ecco... lui non ha insistito.» 8


«E vi ha concesso questo prestito per un motivo non meglio precisato?» lo incalzò Dahlia con palese diffidenza. «Be'... sì. Trattandosi di un accordo fra gentiluomini, ho immaginato che, se non avessi potuto pagarlo, lui si sarebbe limitato a prorogare la scadenza. Invece...» Gli occhi lampeggianti, Dahlia si rivolse alla sorella. «La mia opinione su Lord Kirk è ulteriormente peggiorata ora che so che ha acconsentito a stringere un accordo così assurdo. Doveva sapere che papà non sarebbe mai stato in grado di restituire una simile somma.» «Infatti. Papà, avete ripetuto centinaia di volte che quell'uomo è l'incarnazione del demonio.» «È l'unico uomo facoltoso che conosco.» «E perciò avete stretto coscientemente un patto con il diavolo.» La voce di Dahlia vibrava di indignazione. «E tutto per comprare altri fiori.» «E costruire una nuova serra e riparare le altre. Non l'ho fatto che per potervi mandare a Londra per un Stagione, ovviamente.» «Storie!» esplose Dahlia. Lily si strinse il dorso del naso fra il pollice e l'indice. «Non riesco a crederci.» Sir Balfour si ficcò le mani tra i capelli. «È stata una follia, lo so. Ma ero animato da buone intenzioni.» «Le buone intenzioni non restituiscono un prestito» ribatté Lily. «Se aveste dovuto quel denaro a chiunque altro, avrei proposto di affidarci alla sua compassione e chiedere del tempo, ma trattandosi di Lord Kirk...» «Ci opporrebbe un rifiuto» concluse Dahlia. 9


«È tutta colpa mia.» Intrecciando le mani dietro la schiena, Sir Balfour riprese a camminare in tondo a passi concitati. «Ho combinato un tale pasticcio... Ora che ho letto quei documenti, mi rendo conto che le condizioni non erano quelle che avevo sperato, ma...» «Non erano quelle che avevate sperato? Non so come intendevate restituire gli interessi, figurarsi il capitale! Le condizioni sono scandalose. Per estinguere questo debito, dovremo trovare tremila sterline entro un mese.» «Lily, ti prego, cerca di capire. Immaginavo che, avendo una nuova serra e del denaro da investire, avrei potuto importare dalla Cina i fiori esotici che mi occorrono per creare la Purpurea Balfour. Una volta che l'avessi ottenuta, avremmo potuto vendere le rose, guadagnando una fortuna. Diamine, guarda come si sono vendute bene le Rose Balfour.» «Bene? Negli ultimi tre anni, avete ricavato un totale di...» Lily afferrò il registro della contabilità e lo aprì all'ultima pagina. «... trecento sterline e sei scellini.» «Tutto qui? Mio Dio. È...» Sir Balfour si ficcò le mani tra i capelli per l'ennesima volta. «Oh, Signore.» Lei chiuse il registro. «Forse, se restituissimo una parte del denaro, Lord Kirk si mostrerebbe meno...» «Non esiste più.» «Avete speso tutte le tremila sterline?» Lui annuì al colmo dell'infelicità. «Sembrava una somma così enorme all'inizio, ma poi si è aperta una falla nel tetto di una serra e la riparazione è costata più di quanto mi fossi aspettato, poi è stato necessario installare i tubi di irrigazione per le plumbago, 10


che sono costati...» Un brivido lo percorse. «Be', tutto questo ha significato diverse settimane di ritardo. Subito dopo, vostra sorella Rose si è fidanzata e sposata, distogliendomi ulteriormente dal mio lavoro. Il tempo è passato e intanto...» «Il prestito è scaduto» finì Dahlia per lui. Lily batté un dito sulla notifica. «È scaduto da due mesi.» «Come mai allora lo abbiamo appreso solo adesso?» Il padre sospirò. «Speravo che Lord Kirk se ne fosse dimenticato.» «Speravate che si fosse dimenticato di un prestito di tremila sterline?» «Be', sì. Da quando me lo aveva concesso, non ne aveva mai parlato. Non una parola. Ma... è venuto a trovarmi questa mattina.» «Kirk è stato qui?» trasecolò Dahlia. «Sì, quando tu eri ancora a letto. Io avevo appena finito di fare colazione e lui è arrivato mentre stavo indossando il soprabito nell'atrio. È stato molto gentile, sembrava perfino a disagio, come se non volesse chiedermi di restituirgli il denaro.» «Può darsi che ne abbia bisogno» osservò Dahlia. «È strano, però, poiché non dà l'impressione di navigare in cattive acque. La sua casa è in condizioni eccellenti e lui possiede tanti cavalli e carrozze.» «L'ho pensato anch'io.» «Quindi Kirk vi ha chiesto di saldare il debito» lo incalzò Lily spazientita. «E voi che cosa gli avete risposto?» «Che lo avrei fatto, ovviamente, ma non subito. Lui ha dichiarato che, purché lo avessi pagato entro un mese, non ci sarebbero stati problemi. Sembrava 11


davvero molto imbarazzato per l'intera faccenda.» «Com'è giusto che fosse» dichiarò Dahlia in tono tagliente. «Soprattutto dopo aver preteso degli interessi esorbitanti.» «Ma c'è di peggio.» Lily batté di nuovo il dito sulla notifica. «Non soltanto papà ha accettato un prestito che non è in grado di restituire, ma ha usato Caith Manor come garanzia collaterale.» «Che cosa? Ma non vi appartiene. C'è già un'ipoteca sulla casa e la tenuta.» Lui si illuminò. «Quindi la notifica non ha valore?» Lily fece una smorfia. «Significa che non soltanto gli dovete tremila sterline, ma che, se Lord Kirk vi querelasse, potreste finire in prigione per aver dato in garanzia una proprietà che in realtà non possedete.» «Prigione? Misericordia...» «Oh, no!» gemette Dahlia. Un lungo silenzio calò nella stanza, rotto soltanto dal crepitio del fuoco. Lily desiderò che Rose fosse presente. Essendo la maggiore, era sempre stata lei a fronteggiare le difficoltà. Ma, ora che si trovava nel continente con il marito, toccava a lei risolvere i problemi che assillavano la loro famiglia, un compito di cui dubitava di essere all'altezza, soprattutto adesso che il genitore li aveva cacciati in un mare di guai. Scoccò un'occhiata al cestino di lavoro posto ai propri piedi e si conficcò le unghie nel palmo delle mani per resistere alla tentazione di sollevarlo. Niente le piaceva né la rasserenava quanto cucire. E lo faceva con grande abilità, meglio di tutte le sarte di Edimburgo, solevano affermare le sue sorelle. 12


Era un peccato che non potesse aprire un negozio di abbigliamento e guadagnare il denaro per pagare i debiti del padre. Purtroppo, anche se costituiva il suo sogno, avrebbe impiegato degli anni ad acquisire una clientela e a mettere insieme una somma tanto ingente. Sir Balfour emise un pesante sospiro. «Avevo pensato di chiedere al marito di Rose la somma che mi occorre, ma sono partiti per la luna di miele prima che avessi trovato un modo per farlo.» «Non posso che rallegrarmene» lo rimbeccò Lily. «Rose e Lord Sinclair sono profondamente innamorati. Sarebbe stato oltremodo inopportuno chiedere del denaro nel medesimo istante in cui fossero diventati marito e moglie.» «Lo so, lo so. Anche se dubito che Sinclair lo avrebbe giudicato tale. Tremila sterline sono un'inezia per un uomo come lui.» «Ma non per Rose.» «Sì, sì, hai ragione.» Sir Balfour si lasciò cadere in una poltrona e curvò le spalle. «Vorrei non aver mai chiesto quel prestito.» «Lo vorremmo tutti.» Dahlia fece un profondo respiro. «Suppongo... suppongo che potrei parlare io a Lord Kirk.» «No!» proruppe Lily. «Aspetta un momento.» Sir Balfour studiò la figlia minore con aria assorta. «Lord Kirk è affezionato a Dahlia. Forse potrebbe...» «Era affezionato a lei» lo corresse Lily. «Hanno litigato.» Dahlia avvampò. «Non mi pesa rivolgergli di nuovo la parola, se è necessario.» «Hai visto, Lily?» esultò Sir Balfour. 13


«No, no e no! Non lo permetterò.» «D'accordo, hai ragione. Immaginavo... Ma è meglio escogitare un altro sistema. Non avrei mai dovuto coinvolgervi in questa faccenda. È tutta colpa mia. Devo trovare una soluzione in qualche modo. E se mi arresteranno, andrò in prigione e...» «No, parlerò a Lord Kirk. Non esiste un'altra soluzione. Non sarà un sacrificio. È piuttosto burbero, tuttavia possiede un sorprendente senso dell'umorismo e...» Dahlia prese a giocherellare con un bottone dell'abito. «... e vuole sposarmi.» Lily si sentì stringere il cuore. «Non ne avevi mai fatto parola.» «Perché lo avevo rifiutato e quindi era inutile. Forse, se acconsentissi, ignorerebbe la notifica e...» «No» la interruppe il padre. «Buon Dio, Dahlia, ha il doppio della tua età.» «Non è vero. Non ha che otto anni più di me.» «Solo otto?» Lily la fissò esterrefatta. «Mi risulta difficile crederlo. Ma, qualunque sia la sua età, è troppo vecchio per te. Inoltre, se qualcuno deve tirarci fuori da questo ginepraio con un matrimonio vantaggioso, dovrei farlo io.» «Tu?» si stupì suo padre. «Ma hai sempre affermato che non ti saresti mai sposata.» «Perché non avevo mai conosciuto un uomo che destasse il mio interesse e nessun uomo aveva mai dimostrato un qualche interesse per me. Ma, ora che Rose se n'è andata, sono la maggiore e tocca a me risolvere questo problema.» «Lily, non puoi» obiettò Dahlia. «Perché no?» Comunque, non sarebbe mai riuscita ad aprire un negozio di abbigliamento. Non era stato che un sogno. «Sto pensando da un certo tem14


po che mi piacerebbe avere un assaggio di un tenore di vita più lussuoso. Pensate agli abiti eleganti e ai ricevimenti, ai divertimenti e alle sale sfarzose. E quando avrò sposato un uomo facoltoso, Dahlia potrà venire a vivere con me.» Più ci pensava, più Lily si convinceva che si trattava del modo giusto di procedere. Del resto, quali alternative le restavano? «No, Lily» protestò ancora Dahlia. «Sembra una buona idea, ma chi potresti sposare? Fatta eccezione per Lord Kirk, non ci sono gentiluomini celibi nel raggio di miglia e miglia.» «La nostra madrina continua a invitarmi ai suoi ricevimenti. In effetti, mi ha invitata a una riunione di ospiti che inizierà fra circa una settimana, allo scopo di presentarmi dei buoni partiti. Le scriverò subito per accettare il suo invito.» Lily si accigliò. «Dov'è, a proposito? L'ho messo da qualche parte.» Alzandosi, si diresse verso il piccolo vassoio posto su un tavolo laterale e scartabellò nel fascio di lettere. «Eccolo!» Agitò una missiva vergata su una costosa carta da lettere rosa. «Non lo sapevo» dichiarò Dahlia. «Sebbene sembri molto semplice trovare e sposare un uomo ricco, specialmente con l'aiuto della nostra madrina, dubito che sia fattibile in così breve tempo. Non abbiamo che un mese a disposizione.» «Il che significa che non posso indugiare.» «Ma se non conoscessi nessuno di cui potresti innamorarti alla riunione della duchessa?» «Lascerò che sia lei a valutare i miei eventuali corteggiatori. Continua a promettermi uno stuolo di quelli che definisce...» Lily spiegò la lettera e la scorse. «... scapoli attraenti, in possesso di ingenti 15


patrimoni e nobili natali. Con questi presupposti, come potrei non innamorarmi di uno di loro?» Sir Balfour appariva sempre più speranzoso. «È una magnifica idea, Lily. Funzionerà.» «Naturale che funzionerà.» Lei tornò a occupare la sua sedia e passò la lettera alla sorella. Dahlia la lesse attentamente. «Non c'è dubbio, la duchessa è molto esplicita sull'obiettivo che si propone di raggiungere. Non mi piace.» Fino ad allora, non era piaciuto neppure a lei ed era per quello che non aveva mai accettato gli inviti della madrina. Adesso, però, era animata da una crescente determinazione. «Si limita a mostrarsi gentile. Sa che le nostre prospettive matrimoniali sono estremamente scarse qui a Caith Manor.» «Probabilmente.» «Quindi è deciso. Parteciperò alla riunione di ospiti della duchessa, incontrerò un uomo ricco e affascinante e risolverò tutti i nostri problemi.» Il padre le sorrise. «E suppongo che una riunione del genere sia oltremodo divertente. A detta di Rose, la duchessa organizza ogni sorta di intrattenimenti per i suoi ospiti.» «Esatto» convenne Lily con una spavalderia che era ben lungi dal provare. «E si dà il caso che abbia appena confezionato alcuni abiti nuovi per l'anno prossimo. Mi chiedevo appunto se avrei mai avuto l'opportunità di indossarli.» «I tuoi abiti sono incomparabili» la lodò Dahlia, sforzandosi di sorridere. Lily increspò le labbra, passando mentalmente in rassegna i capi del suo guardaroba. «Mi occorreranno delle scarpe nuove e due paia di guanti lunghi, dato che i miei sono consumati, ma 16


dovrebbe essere sufficiente, per il momento.» «Posso prestarti i miei guanti, che sono come nuovi, dato che li ho usati una sola volta. Posso anche prestarti i miei stivaletti azzurri e le mie due paia di scarpine da ballo. Oh, e puoi prendere il mantello rosso che mi hai appena cucito. Fa ancora freddo la sera.» «Grazie, Dahlia. Dovrei essere equipaggiata a dovere, in tal modo.» Portando lo sguardo sul padre, Lily notò la piega mesta delle sue labbra e ogni traccia di risentimento l'abbandonò. Era un uomo così caro, ma, possedendo una mente scientifica, era del tutto privo di senso pratico. Cionondimeno, lo amava con tutto il cuore. «Non siate così avvilito, papà.» Alzandosi, si chinò sulla sua poltrona e lo abbracciò. «Troveremo un modo per cavarci d'impaccio, ma dovete promettere che in futuro eviterete di correre altri stupidi rischi.» Lui la strinse a sé, avviluppandola come sempre nel suo sentore di menta, lavanda e terriccio. «Non sarò mai più tanto sciocco. Ma...» Incontrò i suoi occhi. «... sei certa di volerlo fare? Non desidero che ti sacrifichi inutilmente.» Lily ripensò alla titubante offerta di Dahlia di parlare a Lord Kirk e, sapendo che la sorella la stava osservando, si stampò un gaio sorriso sulle labbra. «Sì, sì, mille volte sì! Mi godrò i ricevimenti e le cavalcate mentre la duchessa mi procurerà un uomo seducente, ricco e generoso di cui mi innamorerò alla follia.» Depositò un bacio sulla fronte del padre e si raddrizzò. «Vieni, Dahlia. Devi aiutarmi a preparare i bagagli. Ho uno stuolo di uomini su cui fare colpo e un futuro marito da trovare!»

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Una sposa per due KAREN HAWKINS SCOZIA, 1813 - Lily Balfour ha bisogno di un marito ricco per salvare la famiglia dalla rovina. Chi sceglierà tra il Conte di Huntley e il povero, seducente Principe di Oxenburg?

Un marchese sotto accusa ALYSSA EVERETT LONDRA, 1820 - Il Marchese di Beningbrough e la bella Lady Barbara si sono innamorati indagando su un misterioso omicidio. Ma quando lui diventa il principale indiziato...

Fiamma d'Irlanda LAUREL MCKEE IRLANDA, 1803 - Di nuovo insieme, Grant Dunmore e Caroline Blacknall si trovano invischiati in un complotto che potrebbe garantire la libertà all'Irlanda... o condurli alla morte.

Tentazione nelle Highlands TERRI BRISBIN SCOZIA, 1375 - Convinto di essere colpito da una maledizione, Athdar ha giurato di non innamorarsi mai più. Poi però la coraggiosa Isobel mette in crisi la sua decisione.


Il visconte cerca moglie KAREN HAWKINS

SCOZIA, 1814 - Deciso a riconquistare Dahlia Balfour, il Visconte Kirk chiede aiuto alla Duchessa di Roxburghe. Ma la fanciulla si dimostra un osso assai più duro del previsto!

Una damigella da salvare MARY NICHOLS

INGHILTERRA, 1792 - Per salvare il fratello dalla ghigliottina, Lisette si imbarca alla volta di Parigi. E a Sir Jay Drymore non resta che inseguirla e aiutarla nel suo folle piano.

Una contessa in fuga AMANDA MCCABE

INGHILTERRA, 1810 - L'amore che legava Jane al marito a poco a poco è svanito, e lei è fuggita dalla futile vita mondana di Londra. Ma tre anni dopo Hayden si presenta da lei...

Il segreto del vichingo MICHELLE WILLINGHAM

IRLANDA, 875 - Ragnar ama Elena da sempre, ma sa che non potrà mai essere sua. Eppure, quando lei viene catturata dai nemici, per salvarla rischia la vita... e il proprio cuore.

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