940 - Il giornale degli scandali - M. Robinson 941 - La proposta del visconte - A. Burrows 942 - Segreti a corte - B. Gifford 943 - L'onore dei Gilvry - A. Lethbridge 944 - Una lady tutta da scoprire - L. Allen 945 - La vendetta del cavaliere - M. Fuller 946 - Contratto di seduzione - M. Robinson 947 - La concubina del vichingo - M. Styles 948 - La Vergine dello scandalo - L. Allen 949 - Svelando Lady Clare - C. Townend 950 - Cuori in ostaggio - A. Herries 951 - Il viaggio di Mary Rennie - C. Kelly 952 - Il tradimento di Miss Cassandra - S. James 953 - Magia d'Arabia - M. Kaye 954 - Una gentildonna nei guai - M. Robinson 955 - Il ritorno del vighingo - M. Styles 956 - La resa di Miss Fairbourne - M. Hunter 957 - L'erede dei MacLerie - T. Brisbin 958 - Il leone e l'usignolo - B. Stuart 959 - Fascino creolo - L. Martin
MADELINE HUNTER
La resa di Miss Fairbourne
Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: The Surrender of Miss Fairbourne The Berkley Publishing Group / Penguin Group Inc. © 2012 Madeline Hunter Traduzione di Anna Polo Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. © 2015 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione I Grandi Romanzi Storici febbraio 2015 Questo volume è stato stampato nel gennaio 2015 presso la Rotolito Lombarda - Milano I GRANDI ROMANZI STORICI ISSN 1122 - 5410 Periodico settimanale n. 956 dello 02/02/2015 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 75 dello 01/02/1992 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Trentacoste, 7 - 20134 Milano Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano
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Maggio 1798 L'ultima vendita della casa d'aste Fairbourne si dimostrò un evento piuttosto triste e non solo perché il proprietario era morto da poco, cadendo da una scogliera nel Kent. Dal punto di vista dei collezionisti era anche costituita da opere di scarso valore, indegne della rigorosa reputazione che Maurice Fairbourne si era costruito nel corso degli anni. I membri della buona società vi parteciparono comunque, alcuni in segno di simpatia e rispetto, altri per distrarsi dall'onnipresente preoccupazione di una possibile invasione francese. Altri ancora arrivarono come corvi attratti dalla carcassa di quella che era stata una florida impresa, nella speranza di strappare qualche boccone ora che Maurice non era più là a proteggerla. Questi ultimi si distinguevano per l'attenzione riservata a dipinti e stampe, alla chiara ricerca di una gemma preziosa sfuggita agli occhi inesperti del personale. Se un'opera d'arte veniva descritta in modo scorretto, a danno del venditore, si poteva concludere un buon affare. La vittoria sarebbe stata ancora più dolce perché sbagli del genere di solito avvenivano nell'altro senso. Darius Alfreton, Conte di Southwaite, era tra quanti 5
esaminavano con attenzione le opere esposte e le relative descrizioni. Pur essendo un collezionista, non sperava di aggiudicarsi un Caravaggio che il catalogo presentava per errore come un Honthorst, ma voleva piuttosto verificare fino a che punto la reputazione di Fairbourne potesse venire compromessa dall'incompetenza del personale. Esaminò anche la folla radunata e il podio che veniva preparato su una piccola piattaforma rialzata. Alto e stretto, gli ricordava sempre il pulpito di un predicatore. Per attirare i clienti le case d'aste come Fairbourne organizzavano spesso un'anteprima con un ricevimento in una delle due sere antecedenti la vendita. Questa volta invece era stato fatto tutto in una sola giornata; presto il banditore avrebbe preso posto sul podio per annunciare ogni lotto e abbassare il martello quando le offerte si fermavano. Visto il catalogo di scarso valore e il costo di una sontuosa anticipazione, Darius concluse che evitare il ricevimento era stata una scelta saggia. Si spiegava meno il fatto che il personale non lo avesse avvertito. Aveva saputo dell'asta soltanto attraverso un annuncio sui giornali. Il grosso della folla non era radunato intorno ai dipinti appesi uno sopra l'altro sulle alte pareti grigie. I presenti si spostarono e il centro dell'attenzione divenne visibile: Miss Emma Fairbourne, la figlia di Maurice, salutava i clienti e accettava le loro condoglianze. L'abito da lutto contrastava con la pelle chiara e un semplice cappellino nero era posto sui capelli castani con un'angolazione sbarazzina. I begli occhi azzurri si concentravano su ogni visitatore in modo così diretto e assorto da fargli pensare di essere l'unica persona presente nelle vicinanze. «È un po' strano vederla qui» commentò Yates Elliston, Visconte Ambury. Era in piedi accanto a Darius e non nascondeva l'impazienza. Erano entrambi in tenuta da cavallerizzo e avrebbe6
ro già dovuto essere in viaggio verso la costa. «È l'unica Fairbourne rimasta» gli fece notare Darius. «Probabilmente spera di rassicurare i clienti con la propria presenza, ma nessuno si lascerà ingannare. La dimensione e la qualità di quest'asta dimostrano cosa succede quando la personalità principale di un'impresa del genere scompare.» «Immagino che tu l'abbia incontrata, visto che conoscevi bene il padre. Non l'aspetta un futuro roseo, direi. Sembra sui venticinque anni, un matrimonio non pare molto probabile, se non è arrivato quando il padre era vivo e l'impresa di famiglia prosperava.» «Sì, l'ho incontrata.» La prima volta era stata circa un anno prima. Darius era rimasto stupito, conosceva Maurice Fairbourne da anni, eppure non era mai stato presentato alla figlia. A volte il figlio di Maurice, Robert, si univa alle conversazioni, ma Emma non era mai con loro. Dopo quell'occasione aveva parlato con lei solo di recente. La ricordava come una donna dall'aspetto piuttosto comune, un po' timida e riservata, un'ombra lieve in confronto alla luce intensa gettata dal padre estroverso e vistoso. Ambury tornò a guardare in direzione di Miss Fairbourne. «Non è una gran bellezza, eppure c'è qualcosa in lei... Difficile definirlo, ma...» Sì, c'era qualcosa in lei, e Ambury lo aveva notato subito. Darius rimase sorpreso da quella prontezza, ma in fondo l'amico aveva un occhio speciale per le donne. Lui invece le trovava necessarie, spesso piacevoli, ma tutto sommato sconcertanti. «Ho trovato!» esclamò Ambury, mentre lui si girava a esaminare un paesaggio appeso sopra le loro teste. «L'ho vista in città in compagnia di Lady Cassandra, la sorella di Barrowmore. Forse Miss Fairbourne non è sposata perché preferisce l'indipendenza, come la sua amica.» Con Lady Cassandra? Una notizia interessante. For7
se in Emma Fairbourne c'era davvero qualcosa di più di quanto Darius pensasse. Non gli sfuggì il modo in cui il suo sguardo penetrante lo evitava. A meno che non si fosse avvicinato a salutarla, lei avrebbe finto di non vederlo e tantomeno avrebbe riconosciuto che i risultati dell'asta interessavano anche a lui. Ambury esaminò il catalogo ottenuto dal direttore del salone. «Non pretendo di essere un esperto d'arte come te, Southwaite, ma tra questi dipinti si notano molti scuola di... o studio di... Mi ricordano quelli offerti dai venditori italiani durante il mio grand tour.» «Il personale non è competente come lo era Maurice ed è stato cauto nelle attribuzioni; evidentemente la documentazione sulla provenienza o la storia dei dipinti non era molto chiara.» Darius indicò il paesaggio appeso sopra la testa dell'amico. «Se lui fosse ancora vivo, quello sarebbe potuto passare per un'opera di van Ruisdael, non di un suo allievo, e tutti avrebbero accettato quel giudizio. Penthurst lo stava esaminando con cura poco fa, è probabile che faccia un'offerta alta, nella speranza che l'ambiguità giochi a favore di van Ruisdael.» «Allora spero che si tratti di un falso e che Penthurst perda una piccola fortuna.» Ambury riportò l'attenzione su Miss Fairbourne. «Non male, come commemorazione funebre» commentò. «Ci sono luminari che probabilmente non hanno partecipato al funerale.» Un mese prima Darius aveva partecipato alle esequie. Era stato l'unico Pari del Regno presente, nonostante Maurice Fairbourne fungesse da consigliere per le collezioni di molti nobili. L'alta società non assisteva al funerale di un commerciante, tantomeno all'inizio della stagione mondana, dunque Ambury aveva ragione. Per i clienti di Maurice Fairbourne quella era l'occasione per ricordarlo e rendergli omaggio. «Immagino che le offerte saranno alte.» Il tono e il sorriso di Ambury riflettevano la sua natura amabile, 8
una caratteristica che spesso lo metteva nei guai. «Per aiutarla ora che è sola al mondo.» «Certo, la simpatia avrà il suo peso, ma la vera ragione è accanto al podio proprio in questo momento» replicò Darius. «Ti riferisci a quell'ometto con i capelli bianchi? Non mi sembra il tipo da farmi offrire cinquanta sterline, quando avevo intenzione di pagarne venticinque.» «Passa piuttosto inosservato, vero? È anche mite e gentile, tutte cose che giocano a suo vantaggio. Una volta che Maurice Fairbourne si è reso conto delle sue qualità, non ha più fatto il banditore a un'asta, ma ha affidato questo compito a Obediah Riggles.» «Pensavo che il banditore fosse il tipo che mi ha dato il catalogo.» Ambury indicò il giovane di bell'aspetto che aiutava i clienti a prendere posto sulle sedie. «Quello è Mr. Nightingale, il direttore del salone» gli spiegò Darius. «Accoglie i visitatori, li fa sedere, si assicura che stiano comodi e risponde alle loro domande sui lotti. Lo vedrai mettersi accanto a ogni opera, come se fosse un cartello indicatore umano.» Alto, scuro ed elegante, Mr. Nightingale pareva scivolare sul pavimento, più che camminare, mentre si muoveva per il salone incoraggiando, affascinando e civettando. Faceva sedere i clienti e si assicurava che le signore avessero degli ampi ventagli con cui segnalare le loro offerte. «Sembra conoscere bene il suo mestiere» commentò Ambury. «Direi di sì.» «Mi pare che le signore lo apprezzino. Immagino che un po' di adulazione aiuti gli affari.» «Già.» Ambury continuò a osservare Nightingale. «Piace anche ad alcuni gentiluomini.» «È proprio da te notarlo.» Ambury scoppiò a ridere. «Immagino che sia un po' imbarazzante per lui; il suo compito è indurli a tornare, 9
no? Come si fa a incoraggiare e allo stesso tempo scoraggiare un cliente?» Darius non era così sicuro che Nightingale scoraggiasse i clienti. Aveva avuto occasione di notare quanto fosse ambizioso. «Vista la tua rinomata capacità di osservazione, ti affido il compito di scoprirlo. Così almeno avrai qualcosa da fare e la smetterai di brontolare perché ti ho trascinato qui.» «Non è tanto il posto, ma il metodo usato. Mi hai ingannato. Quando hai parlato di un'asta, ho dato per scontato che fosse di cavalli e tu lo sapevi benissimo. Mi diverto di più a guardarti spendere una piccola fortuna per uno stallone che per un dipinto.» La folla si sedette e il brusio diminuì. Riggles prese posto sul podio e Mr. Nightingale si spostò vicino al primo lotto messo all'asta. I suoi tratti perfetti probabilmente attiravano l'attenzione di alcuni clienti più dell'oscuro dipinto che stava indicando. Emma Fairbourne restava in disparte, ma ben visibile a tutti. Fate offerte alte e frequenti, pareva invocare con la sua sola presenza. In memoria di mio padre e per il mio futuro, fate sì che quest'asta risulti un affare maggiore di quello che dovrebbe. Emma manteneva lo sguardo fisso su Obediah, ma sentiva su di sé l'attenzione della gente... e di una persona in particolare. Southwaite era venuto. Aveva tanto sperato e pregato che si trovasse fuori città. Secondo la sua amica Cassandra lui visitava spesso la propria tenuta nel Kent; quella settimana sarebbe stata un momento ideale per una scelta del genere. Era in fondo al salone, dietro le sedie e in tenuta da cavallerizzo; forse si stava davvero dirigendo in campagna ed era passato di lì dopo aver letto i giornali. Torreggiava sui presenti e non passava inosservato. Con la coda dell'occhio Emma notò che la stava guardando con un vago cipiglio dipinto sul bel viso dai trat10
ti marcati. Il suo compagno appariva più amichevole, con occhi di un azzurro intenso in cui brillava una luce divertita in contrasto con la cupa intensità del conte. Era convinto che avrebbero dovuto avvertirlo, era chiaro. Pensava che fosse suo diritto conoscere i progetti di Fairbourne e prometteva di diventare una bella seccatura. Be', lei non gliel'avrebbe permesso. Obediah cominciò la vendita del primo lotto. Le offerte non erano entusiasmanti, ma la cosa non la preoccupava: le aste cominciavano sempre lentamente e lei aveva riflettuto a lungo sulle opere da sacrificare in quel modo, così da dare ai clienti il tempo di ambientarsi in attesa che l'atmosfera si scaldasse. Obediah procedeva nel suo solito tono tranquillo e gentile. Sorrise cortese alle donne anziane che sollevavano i loro ventagli e commentò in tono di apprezzamento l'offerta di un giovane signore. Era come se nel salone si stesse svolgendo un'educata conversazione, non una gara chiassosa. Nelle aste di Fairbourne non c'era posto per gli istrionismi, le lusinghe per ottenere offerte più alte o le allusioni a qualche valore nascosto. Obediah era il banditore meno melodrammatico d'Inghilterra, ma quando abbassava il martelletto le offerte raggiungevano vette impensate. I clienti si fidavano di lui e dimenticavano l'abituale cautela. Una volta il padre di Emma aveva affermato che Obediah ricordava agli uomini il loro primo valletto e alle donne il caro zio Bertie. Emma non si mosse dalla sua posizione vicino al muro, neanche quando Mr. Nightingale diresse l'attenzione dei presenti sui dipinti e gli oggetti accanto a lei. Alcuni si sarebbero ricordati che durante le aste suo padre era solito stare proprio là. La vendita si avvicinava alla fine e Mr. Nightingale cambiò posizione per mettersi vicino a lei. Le parve strano, ma quel giorno le aveva mostrato una premura particolare. A giudicare dalla commozione con cui aveva accettato le condoglianze dei presenti, pareva 11
quasi che fosse stato suo padre a cadere dalla scogliera a picco sul mare. Quando il martelletto calò per l'ultima volta, Emma trasse un sospiro di sollievo. La vendita era andata meglio del previsto e lei era riuscita a guadagnare un po' di tempo. Il salone dall'alto soffitto si riempì di un frastuono improvviso, mentre le sedie grattavano il pavimento di legno e le conversazioni si accendevano. Dal suo posto accanto a lei Mr. Nightingale salutò le matrone che amavano amoreggiare con lui e i pochi gentiluomini che lo trattavano con familiarità. «Miss Fairbourne, se non siete troppo stanca, gradirei parlarvi in privato dopo che tutti se ne saranno andati» disse mentre dispensava il suo fascino alla gente che gli passava accanto. Emma sentì una stretta al cuore. Voleva annunciarle le sue dimissioni, ne era sicura. Mr. Nightingale era un giovane ambizioso e non vedeva futuro in una casa d'aste rimasta senza il suo fondatore. Dava senz'altro per scontato che dopo quell'ultima vendita avrebbero chiuso e in ogni caso non sarebbe rimasto, ora che non avevano più i contatti e le conoscenze di Maurice. Lanciò un'occhiata al podio; Obediah stava scendendo in quel momento. La perdita di Mr. Nightingale sarebbe stata un duro colpo, ma se se ne fosse andato anche Obediah Riggles Fairbourne avrebbe cessato di esistere. «Certo, Mr. Nightingale. Possiamo andare subito nel magazzino.» Si avviò in quella direzione insieme al direttore del salone e si fermò a complimentarsi con Obediah, che arrossì in quel suo modo schivo. «Sareste così gentile da incontrarmi qui domani, Obediah?» gli chiese Emma. «Avrei bisogno del vostro consiglio su alcune questioni molto importanti» aggiunse. L'altro la guardò sgomento; probabilmente pensava 12
che volesse il suo consiglio sul modo migliore di chiudere la casa d'aste. «Ma certo, Miss Fairbourne. Le undici andrebbero bene?» «Benissimo. A domani, allora.» Mentre parlava Emma notò che due uomini erano rimasti nel salone. Lord Southwaite e il suo amico guardavano il personale che staccava i quadri dalle pareti per consegnarli ai nuovi proprietari. Southwaite incrociò il suo sguardo; la sua espressione autoritaria le ordinava di non muoversi. Si avviò verso di lei, ma Emma finse di non averlo notato e spinse Mr. Nightingale verso il magazzino.
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La resa di Miss Fairbourne MADELINE HUNTER INGHILTERRA, 1798 - Emma Fairbourne dirige una casa d'aste. Il Conte di Southwaite, suo socio, vuole vendere. Visto che non riesce a convincerla, sferra un attacco ai suoi sensi...
L'erede dei MacLerie TERRI BRISBIN SCOZIA, 1376 - Aidan, futuro laird dei MacLerie, conquista il cuore di ogni donna. FinchĂŠ non incontra Catriona. Ma con lei il prezzo da pagare potrebbe essere altissimo.
Il leone e l'usignolo BRONWYN STUART LONDRA, 1805 - Justin Trentham ha intenzione di tagliare i ponti con la famiglia e per farlo gli serve una complice. Rosa Belluccini, cantante lirica, sembra perfetta per il ruolo.
Fascino creolo LAURA MARTIN CARAIBI, 1749 - Per la bellissima creola Mia del Torres e il gentiluomo inglese William Greenacre non c'è futuro. A meno che Will non rinunci a tutto pur di stare con lei...
Scandalo per il visconte MADELINE HUNTER INGHILTERRA, 1798 - Tra il Visconte Ambury e la scandalosa Lady Cassandra si accende la passione, illuminando segreti sconvolgenti che cambieranno per sempre la loro vita.
Scherzi del destino MARGARET MCPHEE LONDRA, 1811 - Emma e Ned si conoscono nel rione più malfamato di Londra. Quando si ritrovano, un abisso di menzogne e segreti li divide e colmarlo potrebbe essere impossibile...
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