H2926 le regole dei caffarelli

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MELANIE MILBURNE

Le regole dei Caffarelli


Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: Never Say No to a Caffarelli Harlequin Mills & Boon Modern Romance © 2013 Melanie Milburne Traduzione di Maria Paola Rauzi Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved. © 2014 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione Collezione Harmony ottobre 2014 Questo volume è stato stampato nel settembre 2014 presso la Rotolito Lombarda - Milano COLLEZIONE HARMONY ISSN 1122 - 5450 Periodico bisettimanale n. 2926 dello 03/10/2014 Direttore responsabile: Stefano Blaco Registrazione Tribunale di Milano n. 22 del 24/01/1981 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Trentacoste, 7 - 20134 Milano Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano


1 «Cosa significa che non vuole vendere?» Raffaele Caffarelli si adombrò fissando Margaret Irvine, la sua segretaria dell'ufficio londinese. «La signorina Silverton ha rifiutato la sua offerta.» «Allora gliene faccia una più alta.» «L'ho fatto, ma ha respinto anche quella.» Rafe tamburellò le dita sulla scrivania. Non si era aspettato un simile intoppo. Fino a quel momento tutto era filato liscio. Non aveva avuto alcun problema nell'acquisto della maestosa dimora di campagna nell'Oxfordshire e dei terreni attorno per un prezzo davvero vantaggioso. Il suo agente gli aveva detto che la casa annessa, ma lasciata ad altri eredi, non avrebbe costituito un ostacolo e che avrebbe potuto comprarla facilmente facendo una offerta superiore al mercato in modo da riunire l'intera proprietà. E così aveva fatto. Come il resto del complesso anche quella casa aveva bisogno di lavori urgenti e lui aveva il denaro per riportare Dalrymple Manor al suo antico splendore. Cosa aveva in testa quella donna per rifiutare una proposta così generosa? Non aveva nessuna intenzione di cedere. Fallire non era una parola associabile al nome di Raffaele Caffarelli. Non avrebbe permesso a quel minuscolo scoglio di 5


frapporsi al raggiungimento del suo obiettivo. «Pensa che questa Silverton abbia scoperto che dietro l'acquisto di Dalrymple Manor ci sono io?» «Non posso escluderlo, tuttavia siamo riusciti a tenere a bada la stampa e James ha condotto trattative molto riservate. Io stessa ho parlato con la signorina Silverton attraverso l'agente, come mi ha detto. Non la conosce personalmente, vero?» «No, però ho bene in mente il tipo» ribatté Rafe cinico. «Una volta intuito che ci sono soldi dietro questo affare cercherà di spillarmi più quattrini possibile» sospirò. «Voglio quella proprietà. Tutta.» Margaret gli porse una cartelletta. «Ho recuperato alcune notizie tratte da un giornale locale di un paio di anni fa riguardo al precedente proprietario. A quanto pare Lord Dalrymple aveva un debole per Poppy Silverton e sua nonna. Beatrice Silverton era la sua governante e...» «Una cacciatrice di dote» borbottò lui. «Chi? La nonna?» Rafe scostò la sedia e si alzò «Voglio che scopra tutto su questa Polly. Voglio che...» «Poppy. Il suo nome è Poppy.» «Va bene. Poppy. Voglio sapere da dove viene, i suoi fidanzati, persino la taglia del suo reggiseno e lo voglio sulla mia scrivania lunedì mattina.» Margaret mantenne un'espressione impassibile. «Me ne occupo immediatamente.» Rafe iniziò a camminare avanti e indietro per l'ufficio meditando che forse sarebbe potuto andare a dare un'occhiata al paese. Aveva visto la proprietà soltanto in foto per cui non sarebbe stato male fare un giro di ricognizione, giusto per prendere le misure al suo nemico. 6


«Sarò fuori città per il weekend» disse alla segretaria. «Mi chiami se c'è qualcosa di urgente altrimenti ci vediamo lunedì.» «Chi è la ragazza fortunata questa volta? Ancora la modella californiana, oppure è già notizia di ieri?» «Capisco che può sembrare sorprendente, ma trascorrerò il fine settimana da solo.» La segretaria gli rivolse un sorriso d'intesa. «Non ha passato un weekend solitario da non so quanto tempo.» «E allora? C'è sempre una prima volta per tutto.» Poppy stava pulendo un tavolo quando la porta della sua sala da tè si aprì. Era sabato pomeriggio e anche senza voltarsi capì che non si trattava di uno dei suoi soliti clienti. Il suono del campanello era completamente diverso. Si girò stampandosi in viso un sorriso di benvenuto, ma esitò alla vista di un colletto aperto e di un ampio torace. Reclinò indietro la testa e incontrò un paio di occhi così scuri da sembrare quasi neri. Il volto bellissimo aveva un che di familiare. Forse era una star del cinema? Un personaggio famoso? «Un tavolo per...?» «Uno.» Un tavolo per uno? Poppy pensò che non sembrava affatto il tipo da sedersi da solo. Casomai aveva l'aria di avere alle costole un harem di donne adoranti che lo seguivano ovunque andasse. Magari era un modello che appariva sulle riviste con lo sguardo da cattivo ragazzo. Ma chi mai poteva venire in una sala da tè vecchio stile? All'improvviso lo stomaco le si contrasse in una morsa. E se fosse stato un critico gastronomico? Di quelli che scrivevano su qualche blog di cucina e che 7


avrebbe potuto rovinare tutto con un semplice commento negativo? Da quando era stato aperto quel vistoso ristorante, a cui non riusciva nemmeno a pensare senza vomitare, gli affari erano diminuiti sensibilmente. Inoltre, la crisi economica aveva fatto sì che la gente non si concedesse più il lusso di una vera tazza di tè. Preferiva risparmiare il più possibile e casomai uscire a cena... nel ristorante del suo ex fidanzato. Poppy studiò lo sconosciuto mentre lo accompagnava al tavolo. «Le va bene qui?» gli chiese spostando la sedia. C'era una traccia di accento straniero nella sua voce. Francese? Italiano? Forse un po' di entrambi. «Da qui si può godere una bella vista su Dalrymple Manor.» Lui diede una breve occhiata al panorama prima di voltarsi a fissarla. Lei si sentì trapassare il corpo da una scossa elettrica quando quegli occhi scuri incontrarono i suoi. Aveva una bocca meravigliosa, virile e decisa. Perché non si sedeva? Avrebbe avuto il torcicollo per il resto della giornata. «È una specie di attrazione turistica? Sembra uscita da un romanzo di Jane Austen.» «In effetti sì. Non che sia aperta al pubblico...» «È un bel posto.» «È favoloso» sospirò lei. «Vi ho trascorso la maggior parte della mia infanzia.» «Davvero?» «Mia nonna era la governante di Lord Dalrymple. Ha iniziato a lavorare in quella casa quando aveva quindici anni ed è rimasta accanto a lui fino alla sua morte. Non ha mai pensato di trovarsi un altro lavoro. Non esiste più una simile lealtà al giorno d'oggi. Purtroppo è morta sei mesi dopo Lord Dalrymple. I medi8


ci hanno detto che si è trattato di un aneurisma, ma sono convinta che non sapeva più cosa fare dopo che lui se ne è andato.» «Quindi adesso chi ci vive?» «Nessuno» rispose Poppy. «È stata vuota per oltre un anno mentre veniva omologato il testamento di Lord Dalrymple. Ora c'è un nuovo proprietario, ma non si sa chi sia, o cosa abbia intenzione di fare con la proprietà. Tutti temiamo che sia stata venduta a qualche costruttore senza gusto. Un altro pezzo di storia locale andrebbe perso per sempre se decidesse di trasformare Dalrymple Manor in una struttura architettonica moderna.» «Non ci sono delle leggi che tutelano il patrimonio artistico?» «Sì, ma certa gente crede di essere al di sopra della legge. Più soldi ha e più potere vuole esercitare. Dalrymple Manor deve tornare a essere una casa di famiglia e non un luogo dove organizzare festini.» «Mi sembra una proprietà piuttosto grande per una famiglia media» osservò lui. «Devono esserci almeno tre piani.» «Quattro» lo corresse Poppy. «Anzi cinque contando la cantina. Però ha davvero bisogno di una famiglia. Sin da quando la moglie di Lord Dalrymple è morta di parto.» «Non si è più risposato?» «Clara è stata l'amore della sua vita e dopo la sua morte non ha più guardato una donna. Al giorno d'oggi non esiste più una simile dedizione.» «Direi proprio di no.» Poppy gli porse il menu nel tentativo di colmare il silenzio che era calato tra loro. Perché stava parlando di lealtà e dedizione con un perfetto sconosciuto? 9


Chloe, la sua assistente, aveva ragione: forse doveva uscire di più. Il tradimento di Oliver l'aveva resa cinica. L'aveva corteggiata per poi sfruttarla nel modo peggiore possibile. L'aveva usata per carpirle i segreti e aprire la sua attività. E lei c'era cascata come un'ingenua. Rabbrividiva ancora al pensiero di come era stata vicina al punto di andare a letto con lui. «Abbiamo il dolce speciale del giorno. È uno spumone allo zenzero con marmellata di lampone e panna.» L'uomo dai capelli scuri ignorò il menu e si sedette. «Solo caffè.» Poppy sbatté le palpebre. Aveva quaranta varietà di tè e lui voleva il caffè? «Bene. Vuole un cappuccino? Un...» «Un espresso doppio senza zucchero.» Un sorriso no? E chi diavolo veniva in una sala da tè per bere caffè? C'era qualcosa in quello sconosciuto che la spingeva a mettersi sulla difensiva. Aveva la sensazione che dietro quello sguardo indecifrabile si facesse beffe di lei. Era il suo grembiule? Oppure i suoi capelli ricci rosso oro che spuntavano dalla cuffia? Credeva che fosse un po' fuori dal tempo? Ma in fondo era questo lo scopo della sua sala da tè: offrire un'esperienza unica lasciandosi alle spalle la frenesia della vita moderna per godersi una tazza di tè e dolci fatti in casa. «Glielo porto subito» disse tornando in cucina, dove posò il vassoio sul bancone con eccessiva forza. Chloe alzò la testa dalla torta che stava farcendo con la crema. «Cosa succede? Mi sembri un po' rossa. Non dirmi che quel bastardo di Oliver è venuto con la sua nuova sciacquetta giusto per sfregare un po' di sale sulle tue 10


ferite? Se penso a tutte quelle ricette meravigliose che ti ha sottratto spacciandole per sue...» «No» rispose Poppy aggrottando la fronte mentre toglieva le tazze dal vassoio. «È solo un tipo che è entrato e che ho la sensazione di avere già visto.» Chloe posò il coltello e si avvicinò al vetro della porta a vento. «Oh, mio Dio!» esclamò sgranando gli occhi. «È uno dei tre Caffarelli!» «Uno di chi?» «Uno dei tre fratelli Caffarelli» le spiegò Chloe in un sussurro. «Raffaele, Raoul e Remy. Rafe è il più grande. Sono plurimilionari di origine italo-francese. Jet privati, auto sportive veloci e donne ancora più veloci.» Lei scosse la testa e accese la macchina del caffè. «Be', tutti quei soldi non gli hanno sicuramente insegnato le buone maniere. Guai a dire grazie e per favore... o sorridere.» «Forse, quando si è così ricchi, non si ha bisogno di essere carini con la gente comune come noi.» «Mia nonna diceva sempre che si capisce molto di una persona dal modo in cui rispetta gli altri» disse Poppy. «Lord Dalrymple ne era un esempio. Trattava tutti nella stessa maniera indipendentemente dal fatto che fossero domestici, aristocratici, o imprenditori.» Chloe tornò a concentrarsi sulla sua farcitura. «Mi chiedo cosa sia venuto a fare nel nostro sperduto paesino. Non siamo propriamente sulle rotte turistiche grazie alla nuova autostrada.» La mano di lei si bloccò sulla macchina dell'espresso. «È lui!» «Lui?» «Il nuovo proprietario di Dalrymple Manor. È il ti11


po che vuole buttarmi fuori da casa mia. Avevo capito che c'era qualcosa di strano nella donna che si è presentata l'altro giorno accompagnata da un agente insistente. Sono sicura che è stato lui a mandarli a fare il lavoro sporco al posto suo.» Chloe fece una smorfia. «So cosa significa.» Poppy raddrizzò le spalle e si stampò in viso un finto sorriso. «Hai ragione» disse posando la tazza dell'espresso sul vassoio. «Significa guerra.» Rafe si guardò attorno. Era come essere tornati indietro nel tempo. Non sarebbe rimasto stupito dall'arrivo di un soldato della Prima Guerra Mondiale con una donna elegante al braccio. L'aria era permeata di un delizioso profumo di dolci. Sui tavoli c'erano vasi di fiori freschi posati su tovaglie di lino ricamate. Le tazze e i piattini erano di porcellana delle più svariate fantasie. Probabilmente erano state scovate in qualche negozio di antiquariato. La cosa era molto indicativa sulla proprietaria del locale. Non aveva dubbi che la bella giovane dai capelli fiammeggianti che lo aveva accolto fosse Poppy Silverton. Non era come si era aspettato. Si era immaginato una donna più anziana. Invece Poppy Silverton sembrava appena uscita dalle pagine di un libro di favole. I suoi capelli ricci color rosso oro scappavano dalla cuffia e gli occhi avevano la sfumatura del caramello. Le labbra rosate erano morbide e sensuali e l'incarnato avorio punteggiato da qualche lentiggine sul naso. Era un misto tra Cenerentola e Campanellino. Bella, ma decisamente non il suo tipo. La porta della cucina si aprì e Poppy uscì con una tazza fumante e un sorriso che non raggiungeva gli occhi. «Il suo caffè, signore.» 12


Rafe inalò il suo profumo di giglio misto a fresia quando si chinò a posare la tazza sul tavolo. «Grazie.» Lei si raddrizzò e lo fissò dritto in faccia. «È sicuro che non vuole una fetta di torta? Abbiamo diversi tipi di dolci se non le piacciono le torte.» «Non sono un tipo da dolci.» «Abbiamo dei sandwich, se preferisce.» «Va benissimo così, grazie.» Poppy raccolse il petalo di una aquilegia e lui venne raggiunto di nuovo dal suo profumo. Rimase deliziato dalla vista del suo spettacolare décolleté. Aveva il fisico di una ballerina. Intuì che stava rimandando il momento di tornare in cucina. Aveva indovinato chi era? Non aveva mostrato di averlo riconosciuto come succedeva sempre. Anzi, lo aveva guardato perplessa, quasi stesse cercando di focalizzarlo senza però riuscire a collocarlo. Era confortante sapere che non tutti in Inghilterra fossero a conoscenza del suo ultimo disastro sentimentale. Non aveva mai ferito intenzionalmente nessuna delle sue amanti, tuttavia una donna respinta era una donna dotata di armi di distruzione di massa, più comunemente note come social media. Poppy Silverton si spostava da un tavolo all'altro sistemando tovaglioli già perfettamente piegati. Lui non riusciva a staccarle gli occhi da dosso. Lo attirava come un magnete. Era così intrigante ed eterea da averlo stregato. Torna in te. Non sei qui per essere ammaliato da una ragazza che probabilmente è astuta alla pari di tutte le altre. Non lasciarti ingannare da quell'aria innocente, o da quegli occhi da Bambi. «È sempre così impegnata?» le chiese. 13


Lei si voltò a guardarlo, ma la sua espressione tesa gli fece capire che non aveva apprezzato il suo senso dell'umorismo. «Abbiamo avuto una mattinata intensa. Ho dovuto fare una seconda infornata di scones.» Rafe sapeva che stava mentendo. Quel paese era talmente tranquillo che persino un topo di chiesa si sarebbe trasferito in un luogo più eccitante. Ecco perché aveva voluto acquistare quella proprietà; era il posto perfetto per costruire un hotel di lusso per chi voleva assicurarsi un po' di privacy. Bevve un sorso di caffè. Era molto meglio di come si era aspettato. «Da quanto gestisce questo locale? Immagino che sia la proprietaria.» «Due anni.» «Dov'era prima?» Poppy tolse una briciola invisibile dal tavolo accanto. «Ero aiuto-chef in un ristorante a Soho. Poi ho deciso che volevo trascorrere più tempo con mia nonna.» Lui sospettava che ci fosse altro sotto. Sarebbe stato interessante leggere quello che aveva scoperto la sua segretaria. «E i suoi genitori? Vivono nella zona?» Lei si irrigidì. «Non ho genitori. Non li ho più dall'età di sette anni.» «Mi dispiace.» Rafe sapeva cosa significava crescere senza genitori. I suoi erano morti in un incidente in barca sulla riviera francese quando aveva dieci anni. Era stato allevato dal nonno, tuttavia aveva l'impressione che la nonna di Poppy Silverton fosse molto diversa dall'autoritario e prepotente Vittorio Caffarelli. «Gestisce questo locale da sola?» 14


«No. C'è un'altra ragazza che lavora per me. E lei è di passaggio, oppure si ferma in paese?» Rafe posò la tazzina sul piatto con estrema precisione. «Sono di passaggio.» «Cosa l'ha spinta da queste parti?» Era la sua immaginazione, o quegli occhi color caramello lo avevano appena fulminato? «Sto facendo delle ricerche» rispose lui. «Per?» «Per un progetto a cui sto lavorando.» «Che tipo di progetto?» Rafe la fissò indolente per un istante. «Fa il terzo grado a tutti i suoi clienti?» Poppy strinse i pugni lungo i fianchi. «So perché è qui.» Lui inarcò un sopracciglio. «Sono venuto per bere un caffè.» «Non è vero. È venuto per ficcare il naso. So benissimo chi è.» Rafe le rivolse uno dei suoi sorrisi disarmanti grazie ai quali aveva concluso numerosi affari e aperto porte delle camere da letto. «Sono qui per farle un'offerta che non può rifiutare» le disse appoggiandosi allo schienale della sedia. «Quanto vuole per la sua casa?» «Non è in vendita» lo gelò Poppy. Lui sentì scorrergli un brivido di eccitazione nelle vene. Quindi aveva intenzione di giocare duro? Si sarebbe divertito a farla capitolare. Gli piacevano le sfide. Fallire era una parola che non apparteneva al suo vocabolario. La squadrò. Sapeva cosa stava facendo: voleva alzare il prezzo il più possibile. Com'era, del resto, prevedibile. 15


«Quanto vuole per cambiare idea?» Poppy socchiuse gli occhi e appoggiò le mani sul tavolo. «Cerchiamo di chiarirci subito, signor Caffarelli: non può comprarmi.» Lui si soffermò sui suoi seni prima di sollevare lo sguardo sul suo viso infuriato. «Mi ha frainteso, signorina. Non è lei che voglio, ma la sua casa.» Le guance di Poppy erano paonazze per la rabbia. «Non l'avrà mai.» Rafe sentì un brivido di desiderio che gli arrivò dritto all'inguine. Non ricordava l'ultima volta che una donna gli aveva detto no. Sarebbe stato molto più divertente di quanto avesse immaginato. Non si sarebbe fermato finché non avesse ottenuto la casa e con lei la bella signorina Silverton. Si alzò in piedi facendola indietreggiare, come se una lingua di fuoco fosse appena uscita dalla sua bocca. «Invece sì» ribatté. Poi lasciò una banconota da cinquanta sterline sul tavolo. «Per il caffè. Tenga pure il resto.»

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2926 - Le regole dei Caffarelli di M. Milburne La tranquillità di Poppy è minacciata: Raffaele vuole acquistare la residenza della sua famiglia... Prima puntata de GLI SCANDALOSI CAFFARELLI.

2927 - Un'offerta irrinunciabile di C. Marinelli Famoso, bello, ricco. A Raoúl Sanchez Fuente non manca proprio nulla. O quasi... Ogni donna vorrebbe essere FATTA PER L UI.

2928 - Rivincita d'amore di T. Morey Luca ha dovuto attendere tre lunghi anni, ma ora è pronto a cogliere la propria rivincita su Valentina. Preparati alla prossima SUBLIME VENDETTA.

2929 - Il fascino del proibito di M. Yates Alessia è una vera e propria visione celestiale, in abito bianco mentre fugge dall'altare... Si conclude L A DINASTIA DEI CORRETTI.

2930 - Una deliziosa distrazione

di M. Cox Hal non riesce a capire come mai Katherine, la sua assistente, continui a essere al centro dei suoi pensieri. Torna A L ETTO COL CAPO.

2931 - Dubbi e peccati

di D. Collins Paolo ha chiuso per sempre le porte del proprio cuore a Lauren. Il destino, però, ha deciso che... Firma un nuovo CONTRATTO D'AMORE.

2932 - La fidanzata del milionario di C. Williams Damien deve fingere di essere fidanzato, e Violet potrebbe essere la persona giusta... Non perdere l'appuntamento con l'INTERNATIONAL TYCOON.

2933 - Una sfida dal passato di K. Lawrence Sei anni prima Alex ha mostrato a Angel cosa significhi la vera passione, ma poi lei l'ha fatto uscire dalla sua vita... Ecco UN NUOVO INIZIO.


Dall'11 novembre

2934 - La passione dei Caffarelli di M. Milburne Raoul, milionario e playboy, ha sempre vissuto sulla corsia di sorpasso. Adesso però... Seconda puntata de GLI SCANDALOSI CAFFARELLI.

2935 - Una sfida attraente di L. Ellis Nash sa bene cosa sia l'orgoglio, così riesce a vedere le vulnerabilità di Lorelei dietro la sua maschera. Ti piacerebbe sapere se sei FATTA PER LUI?

2936 - Alba tra le dune di M. Yates Zafar Nejem è stato definito in molti modi, adesso però tutti dovranno chiamarlo soltanto Sua Maestà. Non perdere I PRINCIPI DEL DESERTO.

2937 - Una notte per noi di J. Lucas Emma si è ormai trasformata in vera e propria assistente personale di Cesare, e dopo sette anni al suo fianco... Firma un nuovo CONTRATTO D'AMORE.

2938 - Un'avventura col capo

di C. Crews Dal momento in cui è finita tra le braccia di Nikolai, Alicia ha visto sgretolarsi il proprio ferreo autocontrollo. E se anche tu ti ritrovassi A LETTO COL CAPO?

2939 - La richiesta del greco

di J. James Anatole ha dedicato tutta la propria vita alla compagnia di famiglia... Anche questo mese in Collezione Harmony arde il FUOCO GRECO.

2940 - Segreta vendetta di E. Power Dal momento in cui Conan irrompe nella vita di Sienna tutto ciò che lei ha provato a dimenticare torna a galla. Eccoti servita una SUBLIME VENDETTA.

2941 - Tra le braccia del milionario di C. Shaw Quando Dante vede Rebekah fasciata in un sensuale abito da sera, invece che nella sua consueta tenuta... Torna INTERNATIONAL T YCOON.


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