H2934 la passione dei caffarelli

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MELANIE MILBURNE

La passione dei Caffarelli


Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: Never Underestimate a Caffarelli Harlequin Mills & Boon Modern Romance © 2013 Melanie Milburne Traduzione di Maria Paola Rauzi Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved. © 2014 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione Collezione Harmony novembre 2014 Questo volume è stato stampato nell'ottobre 2014 presso la Rotolito Lombarda - Milano COLLEZIONE HARMONY ISSN 1122 - 5450 Periodico bisettimanale n. 2934 dello 04/11/2014 Direttore responsabile: Stefano Blaco Registrazione Tribunale di Milano n. 22 del 24/01/1981 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Trentacoste, 7 - 20134 Milano Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano


1 «Ma io non lavoro con pazienti di sesso maschile» disse Lily al suo capo della clinica di riabilitazione situata nella parte sud di Londra. «Lo sai.» «Sì, tuttavia questa è un'opportunità straordinaria» ribatté Valerie. «Raoul Caffarelli non ha certo problemi di soldi e queste quattro settimane in Normandia varranno come un anno di stipendio. Non posso mandare nessun altro. Suo fratello è stato chiaro su questo punto.» Lily si adombrò. «Suo fratello?» Valerie alzò gli occhi al cielo. «Be', a quanto pare Raoul in questo momento non accetta nessuno attorno. Da quando è uscito dall'ospedale conduce una vita da recluso. Suo fratello maggiore Rafe è venuto a conoscenza dei tuoi risultati con la figlia dello sceicco Kaseem Al-Balawi e vuole che lo aiuti. È disposto a pagarti una fortuna.» Lily si morse il labbro inferiore. Certo, il denaro era sicuramente allettante, soprattutto considerando le disperate circostanze in cui versava sua madre dopo un'altra relazione fallimentare che le aveva prosciugato il conto in banca. Ma vivere con un uomo, anche se confinato su una sedia a rotelle, sarebbe stato un incubo. Negli ultimi cinque anni 5


non si era più avvicinata a nessun rappresentante del sesso forte. «Non lo farò» disse voltandosi a sistemare la cartella di un paziente. «È fuori questione. Dovrai trovare qualcun altro.» «Non credo che tu possa rifiutare. I fratelli Caffarelli sono famosi per la loro spietata determinazione. Rafe vuole che Raoul faccia da testimone al suo matrimonio a settembre ed è convinto che tu sia l'unica persona in grado di rimetterlo in piedi.» Lily chiuse il cassetto e si voltò a guardare il suo capo. «Pensa che io sia capace di compiere miracoli? Suo fratello potrebbe non tornare a camminare mai più. Figuriamoci in poche settimane soltanto.» «Lo so, però il minimo che puoi fare è accettare l'incarico e constatare di persona se sia possibile o meno» le disse Valerie. «Avrai tutte le spese pagate e lavorerai in un castello antico in Normandia. Accetta, Lily, mi faresti un grande favore e alzerebbe il profilo della clinica. È proprio quello di cui abbiamo bisogno in questo momento. Grazie ai risultati che hai ottenuto con la figlia dello sceicco tutte le persone ricche e famose vorranno venire nel nostro centro olistico.» Lily ingoiò un groppo in gola. Il cuore le batteva forte per la paura, era sudata e le pulsavano le tempie. Cercò di pensare a una scappatoia, ma, ogni volta che credeva di averne trovata una, veniva bloccata dalla richiesta di aiuto di sua madre e dalla lealtà verso la sua datrice di lavoro. Poteva farlo? «Avrò bisogno di vedere le radiografie del signor Caffarelli e le relazioni dei medici. Potrei non essere in grado di assisterlo e non voglio fornire false speranze a suo fratello.» 6


Valerie cliccò il tasto del mouse e apparve una schermata sul computer. «Ho tutto qui. Rafe mi ha inviato la cartella clinica per posta elettronica. Te la giro.» Più tardi Lily studiò la documentazione. Raoul Caffarelli aveva subito una lesione alla spina dorsale in seguito a un incidente mentre faceva sci d'acqua. Aveva anche riportato una brutta frattura al braccio destro che però si era apparentemente sistemata. Sentiva degli stimoli nelle gambe, tuttavia non riusciva a stare in piedi senza aiuto e quindi non poteva camminare. Il neurochirurgo sosteneva che non avrebbe recuperato il pieno uso degli arti inferiori benché si aspettasse dei miglioramenti. Lei aveva già letto simili relazioni e cercava sempre di non farsi influenzare quando trattava un paziente. Alcuni danni alla spina dorsale erano permanenti, mentre altri invece erano relativamente minori e poi c'erano tutte le gradazioni intermedie. Inoltre bisognava tenere in considerazione l'atteggiamento del paziente e il suo stato di salute generale. Di solito utilizzava un mix di terapie, tra cui i classici esercizi strutturali di rinforzo e altri meno tradizionali come aromaterapia, regimi dietetici particolari e tecniche di visualizzazione. La figlia dello sceicco era stata uno dei suoi migliori successi. Tre neurochirurghi avevano diagnosticato alla giovane donna che non avrebbe mai più camminato. Lei aveva lavorato con Halima tre mesi e alla fine la sua paziente era riuscita a muovere i primi passi con l'aiuto delle parallele. Poi aveva continuato a migliorare finché era riuscita a farlo da sola. Lily si lasciò andare contro lo schienale della sedia e si mordicchiò un'unghia. Chiunque avrebbe conside7


rato un sogno lavorare per un uomo ricco e famoso come Raoul Caffarelli. Qualsiasi donna avrebbe dato dieci anni della sua vita per trascorrere un giorno in sua compagnia. Figuriamoci un mese! Avrebbero accettato senza pensarci un solo secondo. Per lei, invece, sarebbe stata una tortura. Lo stomaco le si contrasse all'idea di posare le sue mani su un corpo maschile perché lavorare con un paziente come fisioterapista significava instaurare un contatto fisico ravvicinato. Il suo cellulare suonò e vide comparire sul display il volto di sua madre. «Ciao, mamma, stai bene?» «Tesoro, detesto disturbarti quando sei al lavoro, ma mi ha chiamato di nuovo la banca per avvertirmi che pignoreranno la casa se non saldo le ultime tre rate del mutuo. Ho provato a spiegare che è stato Martin a prosciugarmi il conto, però non mi hanno voluto ascoltare.» Lily sentì il sangue ribollirle nelle vene per il modo in cui la madre era stata raggirata da un uomo che aveva conosciuto attraverso Internet. Non era mai stata brava a interpretare la natura umana, anche se lei avrebbe fatto meglio a non parlare visto quello che le era successo la notte del suo ventunesimo compleanno. E adesso come avrebbe potuto rinunciare all'incarico con la madre in quelle condizioni? Senza contare l'affetto e la vicinanza che le aveva dimostrato nei suoi momenti più bui, quando era stata sul punto di perdere la testa. L'aveva aiutata a riprendere in mano la sua vita e a uscire dal buco nero della sua disperazione. Glielo doveva. E poi sarebbe stato soltanto per un 8


mese. Quattro settimane. Trentuno giorni. Una vita... «Stai tranquilla, mamma. Ho un nuovo paziente. Dovrò stare via tutto il mese d'agosto, in Francia, ma gli chiederò di pagarmi in anticipo così potrai saldare le rate del mutuo. Non perderai la casa.» Raoul fissò furioso il fratello. «Credevo di averti detto che volevo essere lasciato solo.» Rafe sospirò frustrato. «Non puoi trascorrere il resto della tua vita come un recluso. Non capisci che questa può essere la tua unica possibilità di recupero?» Raoul girò la sedia a rotelle con il braccio sano per non vedere il fratello in viso. Sapeva che era animato dalle migliori intenzioni, ma il pensiero di avere attorno in quel momento una giovane inglese con i suoi oli medicamentosi gli riusciva insopportabile. «I medici in Italia hanno sentenziato che questo è il massimo che posso ottenere. Non ho bisogno che la signorina Archer faccia perdere tempo a me e denaro a te fingendo che sia altrimenti.» «Senti, so che stai ancora male per Clarissa e per il modo in cui ha rotto il vostro fidanzamento, ma non puoi detestare tutte le donne solo perché...» «Questo non ha niente a che fare con Clarissa» sbottò Raoul girandosi. «Non l'amavi nemmeno e l'incidente ha messo in chiaro che razza di persona è. Anche Poppy è d'accordo con me e sostiene che sei stato fortunato.» Lui strinse la mano sinistra sulla sedia a rotelle livido di rabbia. «Credi davvero che sia stato fortunato? Guardami, 9


Rafe, non riesco neppure a vestirmi da solo per cui evita di insultarmi, per favore.» «Scusami. Ho scelto male le parole» gli disse Rafe passandosi le dita fra i capelli. «Almeno la incontrerai? Prova per un paio di giorni, o una settimana. Se non funziona la manderai via. Dipende soltanto da te se potrà rimanere o meno.» Raoul si avvicinò alla finestra e fissò i campi dove alcuni dei suoi purosangue stavano brucando. Non poteva nemmeno uscire per accarezzarli sul naso. Era intrappolato su quella dannata sedia a rotelle! Intrappolato in quel corpo che negli ultimi trentaquattro anni lo aveva caratterizzato come persona... Come uomo. I medici gli avevano detto che gli era andata bene perché aveva ancora stimoli nelle gambe e aveva conservato tutte le funzioni. Anche quelle sessuali. Ma quale donna lo avrebbe voluto adesso? Clarissa non era stata abbastanza chiara al riguardo? Lui rivoleva indietro la sua vita. Questa Archer avrebbe potuto benissimo essere una ciarlatana. Non voleva nutrire false speranze per poi vedersele sfumare davanti agli occhi. Ormai stava venendo lentamente a patti con la sua situazione. Aveva bisogno di stare al castello e meditare su come sarebbe stata la sua esistenza da quel momento in avanti. Non era ancora pronto ad affrontare il mondo. L'idea dei paparazzi che scattavano foto compassionevoli gli faceva venire la nausea. «Un mese, Raoul» insistette Rafe. «Per favore, prova.» Raoul sapeva che i suoi due fratelli erano preoccupati. Remy, il più giovane, era stato lì il giorno prima facendo del suo meglio per cercare di sollevargli il 10


morale. Il nonno Vittorio invece era stato di poco conforto come al solito. Del resto la sua specialità era quella di incolpare e punire. «Vorrei pensarci qualche giorno.» Raoul voltò di nuovo la sedia a rotelle e incontrò lo sguardo imbarazzato del fratello. «Non avrai...?» «Sta aspettando nel salotto del mattino» disse Rafe. Scosso dalla rabbia, Raoul iniziò a imprecare coloritamente in francese, italiano e in inglese. Non si era mai sentito così maledettamente impotente in tutta la sua vita. Cosa credevano che fosse? Un bambino piccolo incapace di prendere decisioni sensate? Quello era il suo santuario. Nessuno veniva lì a meno che non fosse invitato. «Abbassa la voce. Ti sentirà.» «Non me ne frega un accidente. A che gioco stai giocando?» «Sto solo cercando di aiutarti dal momento che tu non lo fai. Non posso sopportare di vederti in questo stato. Te ne stai seduto a saltare in testa a chiunque ti si avvicini. Non metti nemmeno il naso fuori! È come se avessi rinunciato. Non puoi assolutamente farlo.» Raoul fulminò il fratello. «Uscirò quando sarò in grado di stare sulle mie gambe. Non avevi alcun diritto di portare qui quella donna senza il mio permesso. Questa è la mia casa. Sbattila fuori!» «Lei rimarrà. L'ho pagata in anticipo e non posso chiedere indietro i soldi. Era parte dell'accordo.» Raoul alzò gli occhi al cielo. «E questo non ti dice niente su che tipo è? Pensavo che avessi più buonsenso. Vedrai che fra un paio di giorni se ne andrà per qualcosa che avrò detto o fatto, per di più con un bel gruzzoletto in banca.» «La signorina Archer ha ottime referenze. È una 11


professionista e ha maturato una notevole esperienza» ribatté Rafe. «E adesso vi lascio a fare la reciproca conoscenza. Io devo tornare da Poppy. Abbiamo un matrimonio da organizzare e ti voglio lì, sedia o non sedia. Ci siamo intesi?» «Non me ne starò impalato davanti a tutti come una specie di fenomeno da baraccone. Chiedi a Remy di farti da testimone.» «Sai benissimo che potrebbe non arrivare in tempo perché qualcosa di più interessante è passato sul suo radar. Io voglio te. Anche Poppy lo desidera e non intendo deluderla.» Rafe si diresse alla porta e prima di aprirla aggiunse: «Ti chiamerò fra un paio di settimane per sapere dei tuoi progressi». Lily teneva la borsa stretta in grembo. Aveva sentito gridare e anche se non conosceva il francese, o l'italiano, aveva capito benissimo che Raoul Caffarelli non era affatto felice della sua presenza. L'aspetto comico della situazione era che nemmeno lei lo era, ma almeno non doveva più preoccuparsi delle rate del mutuo della madre. Purtroppo, il pensiero di restare da sola in un vecchio castello con un uomo che non aveva mai visto la spaventava a morte. Il cuore le batteva impazzito e aveva le mani sudate. Lo stomaco era contratto dal panico e strinse le ginocchia per impedire loro di tremare. La porta del salotto si aprì e Rafe Caffarelli apparve con un'espressione truce. «Mio fratello è in biblioteca. Cerchi di non farsi intimorire dai suoi modi scontrosi. Speriamo migliori dopo che vi sarete conosciuti. È arrabbiato e frustrato per la situazione.» 12


Lily si alzò in piedi brandendo la borsetta a mo' di scudo. «Deve essere dura per lui» rispose nervosa. «È un incubo per tutti quanti. Non lascia avvicinare nessuno e si rifiuta di cooperare. Non l'ho mai visto così. Sapevo che era testardo, ma non fino a questo punto.» «È ancora presto. Alcune persone impiegano mesi ad accettare quello che è capitato loro, altre addirittura non lo accettano mai.» «Lo voglio al mio matrimonio» dichiarò Rafe implacabile. «Non mi importa se dovremo trascinarlo o spingerlo. Lo voglio in chiesa e basta.» «Cercherò di fare il possibile, tuttavia non posso promettere niente.» «Dominique, la governante, è a sua disposizione. Le mostrerà la sua stanza dopo che avrà conosciuto mio fratello. C'è anche un ragazzo, Sebastien, che viene tutte le mattine per aiutarlo a lavarsi e a vestirsi. Ha qualche domanda da farmi?» Centinaia. «No, grazie.» «L'accompagno in biblioteca, ma non entrerò. In questo momento non sono il favorito di Raoul.» La biblioteca era sullo stesso piano del salotto del mattino ma, a differenza di quest'ultimo, era molto scura. C'era soltanto una finestra che lasciava entrare una luce fioca e poi tre pareti con librerie alte fino al soffitto piene di libri, oltre a una grande scrivania in mogano con un mappamondo antico posizionato accanto. L'odore di pergamena, carta e cuoio diede a Lily l'impressione di essere tornata indietro nel tempo. Tuttavia il suo sguardo fu subito attratto dalla figura silenziosa seduta su una sedia a rotelle dietro la scrivania. Raoul Caffarelli aveva la stessa strepitosa 13


bellezza del fratello maggiore. Capelli neri, incarnato bronzeo e mascella squadrata. Gli occhi, però, erano verdi screziati di marrone, invece che scuri. In quell'istante, inoltre, sputavano fiamme. «Spero mi perdonerà se non mi alzo» le disse con un tono tutt'altro che amichevole. «Io... naturalmente.» «A meno che non sia sorda, o stupida, avrà già capito che non la voglio qui.» Lily sollevò il mento determinata a non fargli comprendere quanto fosse intimorita. «Non sono né sorda né stupida.» Raoul la studiò per un lungo istante e lei poté scorgere il suo retaggio italo-francese nei tratti del volto. C'era in lui una punta di orgoglio aristocratico. Lo si poteva intuire dal portamento, malgrado fosse su una sedia a rotelle. Era più alto della media, all'incirca un metro e ottantasei. Non c'era dubbio che prima dell'incidente fosse stato molto attivo dal punto di vista fisico. Le era bastata un'occhiata alla massa muscolare del torace, attraverso la camicia di cotone che indossava, per accorgersene. Il braccio destro era ancora ingessato, ma la mano era forte. Il volto era rasato e il naso leggermente più aquilino del fratello. Attorno alla bocca aveva delle rughe che lasciavano intendere una recente perdita di peso. Le labbra erano serrate e rispecchiavano il suo umore. Lily si chiese come sarebbe stato se avesse sorriso, ma ricacciò subito indietro quel pensiero. Non era lì per farlo sorridere, bensì per farlo camminare e prima avesse portato a termine il suo lavoro, prima se ne sarebbe andata. «Suppongo che mio fratello le avrà rivelato tutti i dettagli più scabrosi della mia condizione» le disse 14


Raoul, cercando di intimorirla con lo sguardo. «Ho visto le sue radiografie e letto le relazioni dei medici e dei fisioterapisti.» Lui inarcò un sopracciglio con fare quasi accusatorio. «E...?» Lei si inumidì le labbra con la lingua sforzandosi di ignorare il battito cardiaco. «Credo che valga la pena provare alcuni dei miei metodi. Ho avuto dei buoni risultati con pazienti che avevano subito lesioni simili alle sue.» «E quali sarebbero questi metodi? Cantare mantra e spargere incenso nell'aria?» Lily si arrabbiò a quelle parole. Era abituata alla gente che criticava il suo approccio olistico, tuttavia quel tono sarcastico la innervosì particolarmente. Voleva proprio vedere la sua faccia se lo avesse rimesso in piedi. All'improvviso trovò quella sfida decisamente attraente. «Utilizzo una combinazione di terapie tradizionali insieme ad altre complementari. Dipende.» «Da cosa?» «Dal paziente. Tengo in considerazione la sua dieta, lo stile di vita, le abitudini del sonno, il suo stato mentale e...» «Mi faccia indovinare... gli fa i tarocchi e il quadro astrale?» Lei trattenne una risposta pungente. Era l'uomo più sarcastico che avesse mai conosciuto, oltre che arrogante, ma quello probabilmente derivava dal suo background privilegiato. Era un playboy viziato che aveva sempre avuto tutto servito su un piatto d'argento. Quell'atteggiamento di autocommiserazione era tipico di chi non aveva mai dovuto faticare nella vita. A 15


differenza di tanti suoi pazienti aveva denaro e personale a disposizione. E anche una famiglia che gli stava vicino e lo sosteneva. Come faceva a non capire che, mentre se ne stava a piangersi addosso nel suo castello lussuoso, c'erano persone senza casa che morivano di fame, sole? «Nel caso se lo stesse chiedendo, sono del Toro.» «Questo spiega la sua cocciutaggine.» «Posso essere molto testardo» ribatté Raoul fissandola. «A ogni modo sospetto che lo sia anche lei.» «Preferirei definirla perseveranza» precisò Lily. «Non mi piace rinunciare prima di avere provato seriamente.» Lui tamburellò le dita della mano sinistra sul bracciolo della sedia a rotelle senza smettere di guardarla. Lei si innervosì. La stava paragonando alle sue amanti? Be', sicuramente non si vestiva per impressionare l'altro sesso. Non si truccava per principio e indossava abiti che nascondevano le sue forme. «Non so cosa fare con lei. Non posso buttarla fuori fisicamente.» Lily gli lanciò un'occhiata di avvertimento. «Le posso assicurare, signor Caffarelli, che se solo osasse mettermi un dito addosso partirebbero i fuochi d'artificio.» Raoul inarcò un sopracciglio. «Bene, bene, bene, la nostra apparentemente riservata signorina Archer ha un pungiglione nella coda. Scorpione?» «Vergine.» «Una persona pedante che cerca il pelo nell'uovo.» «Preferirei i termini precisa e accurata.» Il fantasma di un sorriso curvò le labbra di lui addolcendogli i tratti del volto e lei dovette ricordarsi di 16


respirare. Purtroppo la sua espressione si adombrò di nuovo. «Ho fatto parecchie settimane di fisioterapia, signorina Archer, e non hanno funzionato come può constatare con i suoi occhi. Non vedo perché dovrebbe riuscire lei dove altri professionisti più qualificati hanno fallito.» «È ancora presto» rispose Lily. «Il corpo può impiegarci mesi, se non addirittura anni, a riprendersi da un trauma.» «Peccato che non abbia intenzione di offrirmi i suoi servigi per un tempo così lungo» ribatté Raoul cinico. «Le mie previsioni mi suggeriscono al massimo tre giorni prima che sparisca da qui con un conto in banca notevolmente ingrossato. Ho già incontrato tipi come lei... Sfruttate la gente disperata. Non ha niente da darmi e lo sappiamo benissimo entrambi.» «Al contrario. Penso proprio di poterla aiutare. Si trova in un momento critico del suo recupero. Dovrebbe essere sorvegliato mentre fa i suoi esercizi.» «Sorvegliato?» sbraitò lui. «Non sono un bambino che deve essere curato intanto che gioca a fare la scimmia sulle parallele.» «Non intendevo questo, ma che deve...» «Lo farò a modo mio. Non voglio il suo aiuto e non l'ho chiesto. So quello che devo fare e lo farò, preferibilmente da solo. Faccia un favore a tutti e due e se ne torni in Inghilterra con il primo volo.» Lei lo fissò sostenendo con uno sforzo enorme la sua espressione spietata. La sua rabbia fendeva l'aria e la raggiunse facendola rabbrividire. Il sangue le si surriscaldò procurandole una scarica di adrenalina. «Lo sa che se me ne dovessi andare adesso, suo fratello perderà una grossa somma di denaro? Non è pre17


vista dal contratto la restituzione del mio compenso.» Raoul strinse le labbra sprezzante. «Che la perda. Non sono affari miei.» Lily era scioccata. Era davvero disposto a rinunciare a una quantità di soldi che la maggior parte della gente non guadagnava nemmeno in un anno? Oltretutto, la sua insinuazione che se ne sarebbe andata con il conto in banca gonfio la spinse ancora di più a restare. La sua coscienza non le avrebbe consentito di ricevere un pagamento più che generoso senza svolgere il proprio lavoro. Avrebbe dato l'impressione di essere disonesta considerato l'alto profilo dei Caffarelli. Probabilmente ne sarebbe andato di mezzo anche il buon nome della clinica. Infine non poteva negare di essere intrigata da questa opposizione a una terapia riabilitativa. Non voleva migliorare la sua mobilità, oppure aveva semplicemente rinunciato? Raoul Caffarelli era in buona salute, il che era sempre positivo in funzione di un pieno recupero. Il suo stato mentale, però, lasciava intendere che non aveva ancora accettato ciò che gli era successo. Era un maschio alfa che si era rintanato a leccarsi le ferite senza che nessuno lo potesse vedere. Ma in fondo lei non aveva fatto lo stesso cinque anni prima? «Sono impossibilitata a raggiungere l'aeroporto, visto che suo fratello se ne è andato.» «Allora dirò a uno degli stallieri di accompagnarla.» «Non me ne vado.» Lui contrasse la mascella. «Non la voglio qui.» «È stato molto chiaro al riguardo. Non mi aspettavo di certo il tappeto rosso, ma un po' di educazione sì. O 18


è tipico degli uomini ricchi comportarsi da cafoni?» «Mio fratello non aveva alcun diritto di portarla qui senza il mio permesso.» «Quindi se la prende con me. Lo trova giusto? Ho viaggiato per ore, sono stanca e affamata e non appena ho messo piede in questo posto sono stata aggredita da un bifolco al quale è rimasto sullo stomaco il fatto che non può più fare alcune delle cose che faceva un tempo. Almeno ha un tetto sulla testa, una famiglia che lo ama e un bel po' di soldi.» Raoul la fissò glaciale. «La voglio fuori dai piedi entro domani per l'ora di pranzo. Ha capito bene?» Lily si sentiva stranamente tonificata da quello scambio verbale. L'atmosfera era elettrica e la tensione palpabile. «Lei perde e io guadagno, sebbene in questo caso si tratti del denaro di suo fratello.» Lui la fulminò con lo sguardo prima di schiacciare il bottone dell'interfono e parlare in francese con la governante. Lily rabbrividì nell'udire il timbro della sua voce e si chiese come fosse quando non era arrabbiato. «Dominique le mostrerà la sua stanza» disse Raoul. «La farò portare in aeroporto domani mattina.» La governante apparve sulla soglia della biblioteca e l'accompagnò nella sua camera situata al terzo piano. «La suite del signor Raoul è questa qui» le disse Dominique indicandole una doppia porta in legno. «Dorme poco, poverino, per cui ho preferito sistemarla non troppo vicino a lui» aggiunse sospirando. «Non era così prima dell'incidente. Non posso fare a meno di biasimare la sua fidanzata.» Lily si bloccò. «Non sapevo che fosse fidanzato.» 19


«Non lo è più. Lei lo ha lasciato mentre era in ospedale.» «Ma è terribile!» La governante fece una smorfia disgustata. «Non mi è mai piaciuta fin dal primo momento che l'ho conosciuta. In realtà non ho mai approvato nessuna delle sue amanti. La fidanzata di suo fratello è tutta un'altra storia. Poppy Silverton è una ragazza meravigliosa. È la cosa migliore che potesse capitare al signor Rafe. Spero solo che anche Raoul possa trovare una donna come lei.» Non c'era da stupirsi che fosse così amareggiato e arrabbiato, pensò Lily. Quella doveva proprio essere una persona senza cuore per chiudere una relazione in tal modo. Evidentemente non lo amava, altrimenti gli sarebbe stata vicina in un momento tanto terribile. Raoul Caffarelli era stato ferito profondamente, il che spiegava il suo atteggiamento poco amichevole. Seguì Dominique nella stanza decorata nel tipico stile francese. Il letto aveva lenzuola di lino ricamate. Un tavolo da toletta accompagnato da uno sgabello era posizionato di fronte a uno specchio antico. C'era anche un cassettone e un armadio incassato nel muro. Le finestre intarsiate si affacciavano sul parco della proprietà. «Spero che si trovi bene» le disse la governante. «La cena sarà servita alle otto. Non so se il signore la raggiungerà. In questo periodo non è molto socievole. Trascorre la maggior parte del tempo nel suo studio o in camera.» «Come fa a salire e scendere le scale?» chiese lei. «C'è un ascensore. L'aveva fatto installare alcuni mesi fa quando era venuto il nonno dopo l'ictus. Non che abbia mai ringraziato il nipote. Vittorio Caffarelli 20


non è una persona gradevole da avere attorno. Si rivolgeva a me come se fossi polvere sotto i suoi piedi. Ho dovuto tenere la lingua a freno tutto il tempo che si è trattenuto qui.» Lily cominciava a pensare che ci fosse ben altro dietro la dinastia dei Caffarelli. Aveva letto qualche notizia in Internet su come avevano costruito la loro fortuna. I genitori di Raoul erano rimasti uccisi in un incidente in barca sulla riviera francese e i tre fratelli erano stati cresciuti dal nonno, anche se erano stati mandati in collegio in Inghilterra. Malgrado la sua ricchezza Raoul non era rimasto immune alla tragedia e adesso si trovava a dover affrontare un altro evento drammatico. Sulla stampa non aveva letto nulla riguardo all'incidente, il che la diceva lunga sul potere della famiglia. Quanto tempo ci sarebbe voluto, però, prima che qualche spregiudicato giornalista si mettesse sulle tracce di una storia succulenta come quella? Benché Raoul le piacesse poco, doveva ammettere che non aveva ricevuto un bel trattamento. Essere rifiutati era sempre difficile da digerire, ma essere scaricati perché rimasti vittime di un incidente andava contro tutto ciò in cui credeva. «È un peccato che non si fermerà tutto il mese» sospirò Dominique. «Indipendentemente dalla riabilitazione, pensò che un po' di compagnia avrebbe fatto bene al signor Raoul. Trascorre troppo tempo da solo.» Lily trovò strano il suo improvviso desiderio di restare quando soltanto due giorni prima aveva cercato qualsiasi pretesto per evitare di recarsi in Normandia. «Non posso obbligarlo ad accettarmi. A ogni modo, 21


se vorrà lavorare con me sarò felice di aiutarlo, anche se mi pare determinato a sbarazzarsi della mia presenza.» «Potrebbe cambiare idea, non crede? Lo ha colto di sorpresa e magari questa notte ci ripenserà.» Una volta rimasta sola, lei si avvicinò alla finestra a osservare il bellissimo parco; tuttavia l'uomo tetro al piano di sotto le ricordò che in ogni paradiso si celava la tentazione, oltre che potenziali guai.

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2934 - La passione dei Caffarelli di M. Milburne Raoul, milionario e playboy, ha sempre vissuto sulla corsia di sorpasso. Adesso però... Seconda puntata de GLI SCANDALOSI CAFFARELLI.

2935 - Una sfida attraente di L. Ellis Nash sa bene cosa sia l'orgoglio, così riesce a vedere le vulnerabilità di Lorelei dietro la sua maschera. Ti piacerebbe sapere se sei FATTA PER LUI?

2936 - Alba tra le dune di M. Yates Zafar Nejem è stato definito in molti modi, adesso però tutti dovranno chiamarlo soltanto Sua Maestà. Non perdere I PRINCIPI DEL DESERTO.

2937 - Una notte per noi di J. Lucas Emma si è ormai trasformata in vera e propria assistente personale di Cesare, e dopo sette anni al suo fianco... Firma un nuovo CONTRATTO D'AMORE.

2938 - Un'avventura col capo

di C. Crews Dal momento in cui è finita tra le braccia di Nikolai, Alicia ha visto sgretolarsi il proprio ferreo autocontrollo. E se anche tu ti ritrovassi A LETTO COL CAPO?

2939 - La richiesta del greco

di J. James Anatole ha dedicato tutta la propria vita alla compagnia di famiglia... Anche questo mese in Collezione Harmony arde il FUOCO GRECO.

2940 - Segreta vendetta di E. Power Dal momento in cui Conan irrompe nella vita di Sienna tutto ciò che lei ha provato a dimenticare torna a galla. Eccoti servita una SUBLIME VENDETTA.

2941 - Tra le braccia del milionario di C. Shaw Quando Dante vede Rebekah fasciata in un sensuale abito da sera, invece che nella sua consueta tenuta... Torna INTERNATIONAL T YCOON.


Dal 9 dicembre

2942 - Il destino dei Caffarelli di M. Milburne Angelique è furiosa: Remy, suo acerrimo rivale, ha vinto a poker la residenza della sua famiglia. Termina GLI SCANDALOSI CAFFARELLI.

2943 - L'innocenza rivelata di L. Graham Sono passati tre anni da quando Ava ha portato via la cosa più cara a Vito. E ora una fusione societaria... Non perdere INTERNATIONAL TYCOON.

2944 - Una difficile scelta di M. Blake Raven si trova con le spalle al muro: sa di dover girare al largo dagli uomini come Rafael, ma resistergli è un'impresa. Sei FATTA PER L UI?

2945 - Proposta di Natale di L. Monroe Vincenzo vorrebbe regalare ai nipoti una nuova tata. Audrey lavora già per lui, e accettando quell'incarico... Firma un nuovo CONTRATTO D'AMORE.

2946 - L'ultima seduzione dello sceicco

di J. Lucas Irene sa di non poter rifiutare l'offerta di Sharif. Il problema è che conosce bene gli uomini come lui... Tornano I PRINCIPI DEL DESERTO.

2947 - Una piacevole eccezione

di L. Armstrong Damien segue una sola regola, mai più di una notte, ma quando Harriet gli appare di fronte per un colloquio... Andresti A LETTO COL CAPO?

2948 - Una notte col greco di M. Yates Rachel ha passato tutta la vita a fare la cosa giusta, fino a quell'elettrizzante notte con uno sconosciuto... Continua ad ardere il FUOCO GRECO.

2949 - Il gusto della vendetta di A. Green Fra Jesse e il suo unico obiettivo, la vendetta nei confronti del padre, resta un unico ostacolo. Luc Sanchis... Assapora una SUBLIME VENDETTA.


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L’unico vero crimine sarebbe lasciarla andare. Il Duca di Lyons è alla ricerca del fratello misteriosamente scomparso. Solo la bellissima Lisette, della Manton’s Investigations, può aiutarlo. Ma il viaggio verso Parigi, alla ricerca della verità, può essere pieno di imprevisti… e colpi di fulmine.

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