H2977 la principessa e il playboy

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Benvenuti nella meravigliosa opulenza degli hotel più eleganti al mondo, frequentati dalle persone più ricche e famose del pianeta. Che vi troviate in America, Europa o Australia, le nostre porte saranno sempre aperte.

CHATSFIELD HOTEL Sinonimo di Stile, esclusività e lusso Per anni i figli di Gene Chatsfield hanno scandalizzato i media di tutto il mondo con le loro gesta. Ora però le cose stanno per cambiare! Quando Gene, per rimetterli in riga, nomina Christos Giatrakos nuovo amministratore delegato della sua catena alberghiera non sa a cosa ha dato inizio... La prima decisione di Christos è spedire i membri della famiglia ai quattro angoli del mondo. Saranno all’altezza della sfida lanciata da un uomo che nasconde nel proprio passato degli oscuri segreti?

Che i giochi abbiano inizio! La vostra suite è stata riservata, dunque entrate e godete delle passioni e degli scandali che vi regaleremo...


Antonio Chatsfield

Lucilla Chatsfield

Nicolò Chatsfield

Hena Amari

Franco Chatsfield

Orso Chatsfield

Gene Chatsfield

I Chatsfield m

Luca Chatsfield

Aaliyah Amari

Liliana Chatsfield

Cara Chatsfield


MELANIE MILBURNE

La principessa e il playboy


Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: Playboy's Lesson Mills & Boon The Chatsfield © 2014 Harlequin Books S.A. Special thanks and acknowledgement are given to Melanie Milburne for her contribution to The Chatsfield series Traduzione di Velia De Magistris Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved. © 2015 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione Collezione Harmony aprile 2015 Questo volume è stato stampato nel marzo 2015 presso la Rotolito Lombarda - Milano COLLEZIONE HARMONY ISSN 1122 - 5450 Periodico bisettimanale n. 2977 del 14/04/2015 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 22 del 24/01/1981 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Trentacoste, 7 - 20134 Milano Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano


1 Seduto comodamente sulla sedia posta di fronte a quella occupata da Christos Giatrakos, il nuovo amministratore delegato della catena alberghiera di proprietà di suo padre, Luca ammise a se stesso che l'ultima trovata della stampa scandalistica era un po' audace persino per gli standard dei Chatsfield. «E, dimmi, cosa ti ha infastidito di più? Le manette o le borchie di metallo sul perizoma?» Il viso del greco rimase inespressivo, per quanto il gelo riflesso negli occhi blu e le labbra strette in una linea di disappunto suggerivano la presenza di una nota di crudeltà nella sua fredda, cinica personalità. «Siamo abituati a leggere il resoconto delle tue squallide avventure sui giornali, ma questa notizia è stata diffusa in rete, alla portata di tutti» replicò Christos, ignorando la domanda provocatoria. «Il modo con cui conduci le tue relazioni è vergognoso, e getta il disonore sul buon nome della famiglia.» Bla, bla, bla... Luca non tentò nemmeno di soffocare uno sbadiglio. Aveva già sentito quelle parole centinaia di volte. Anzi, no, migliaia. Si spinse all'indietro, dondolandosi abilmente sulle gambe posteriori della sedia, e sostenne lo sguardo penetrante del greco. Era abituato a ricevere convocazioni simili. Si divertiva sempre in tali occasioni. Era il modo per sottolineare 5


quanto fosse diverso ora dal timido, pavido ragazzino che era stato. Ora non permetteva a nessuno di intimidirlo. A nessuno. «L'unica cosa prevedibile dei tuoi comportamenti è l'imprevedibilità» sentenziò l'amministratore delegato. «E poiché rifiuti ostinatamente di metterti in riga, qualcuno ora dovrà obbligarti a farlo.» Luca scrollò le spalle. «Si tratta solo di una festa che è sfuggita al controllo» minimizzò. «Invece l'hanno descritta come un'orgia. Non ho nemmeno fatto sesso con quelle ragazze... Bene, forse con una sì, ma ero ammanettato alla spalliera del letto, quale altra scelta avevo?» Un lampo di disgusto attraversò gli occhi di Christos. «Tuo padre minaccia di sospendere il tuo assegno mensile a meno che tu non accetti di svolgere al meglio il compito che ti ho destinato. Per te sarà un bel cambiamento lavorare per vivere piuttosto che vivere per divertirti, continuando a interpretare il ruolo del playboy sfaccendato che non ha nulla di meglio da fare se non intervenire ai party e portarsi a letto arrampicatrici sociali a caccia del colpo grosso.» Luca si sporse in avanti, e le gambe anteriori della sedia atterrarono sul pavimento con un piccolo tonfo. Doveva intervenire a un'importante vendita di quadri che si sarebbe tenuta a Montecarlo, la settimana successiva. Sarebbe stata messa all'asta una preziosa miniatura che era ansioso di aggiungere alla sua collezione privata. Era sicuro che il valore del dipinto fosse destinato a crescere a dismisura in un prossimo futuro, dunque non voleva essere confinato in qualche posto nel bel mezzo del nulla e perdere così l'affare del secolo, ma non voleva neanche essere privato del suo assegno. Da come la vedeva lui, la famiglia gli doveva quel denaro. «Che tipo di compito?» s'informò, il tono sospettoso. 6


«Dovrai lavorare per un mese esatto presso il Chatsfield Hotel di Preitalle.» Luca rilasciò un sospiro di sollievo. L'isola del Mediterraneo che ospitava il Principato di Preitalle era praticamente a un passo da Montecarlo. Supponeva però di doversi mostrare quanto meno contrariato da quell'esilio. «Facendo cosa?» chiese ancora, fingendo un po' di apprensione. Era essenziale concedere al nemico la sensazione di aver raggiunto i suoi scopi. Invece aveva lui il controllo. Come sempre. Gli occhi del greco scintillarono maliziosi. «Dovrai affiancare Sua Altezza la principessa reale Charlotte nei preparativi per il matrimonio della sorella Madeleine, un evento che avverrà alla fine del mese.» Luca reclinò la testa e scoppiò a ridere. «Stai scherzando, non è così? Io? Che organizzo un matrimonio? Non so niente di ricevimenti nuziali. Feste? Certo. Matrimoni? Zero. Non credo nemmeno di essere mai intervenuto a uno.» «Allora questa sarà l'occasione per imparare. Hai la reputazione di essere un esperto nell'interpretare i desideri delle donne. Ora hai la possibilità di trasformare questo tuo talento in qualcosa di utile.» Forse gli conveniva stare al gioco, ragionò Luca. Il matrimonio era ormai alle porte, i preparativi dovevano essere a buon punto. Avrebbe delegato la cura dei dettagli dell'ultima ora a qualcuno del mestiere, e lui si sarebbe concesso lunghe, pigre mattinate sulle spiagge dell'isola. In ogni caso, si stava stancando dell'atmosfera londinese. Certo, era stato divertente dare vita a tanti scandali, cacciarsi nelle situazioni più oltraggiose e solo per il gusto di farlo. Ma c'era un limite alle notti che un uomo poteva trascorrere interpretando il ruolo dell'anima della festa, o passando dal letto di una donna all'altro. Erano attività sicuramente spossanti. 7


Persino noiose? Inoltre, avvertiva l'esigenza di dedicare più tempo all'arte. Non solo al collezionismo, ma alla sua stessa opera. Aveva provato attrazione per la pittura sin da quando era stato in grado di stringere una matita fra le dita. Disegnare era il suo modo per crearsi un mondo privato in cui trovava tranquillità e concentrazione. Era stato il suo punto fermo negli anni caotici dell'infanzia e dell'adolescenza, lo stratagemma per prendere distanza dal turbine originato dei continui disastri familiari. Aveva passato ore seduto a gambe incrociate davanti al ritratto della madre, nel disperato tentativo di catturare quei lineamenti che così velocemente stavano svanendo dalla sua memoria, tuttavia immortalati per l'eternità dalla bravura del pittore. Adesso adorava l'impegno necessario per produrre le piccole tele che portavano nell'angolo la sua firma. Trascorrere il mese di giugno in una calda isola del Mediterraneo sarebbe stato l'impulso giusto per indulgere a quella sua passione piuttosto che alle altre più basilari. «Allora» disse, riprendendo a dondolarsi sulla sedia, «cosa ne pensa la nostra piccola principessa dell'avere un collaboratore?» «Un collaboratore?» Lottie scoccò un'occhiata indignata a Madeleine, la sorella maggiore. «Perché mai credi che io abbia bisogno di un collaboratore? Forse non mi ritieni capace di organizzare le tue nozze? Oppure è stata mamma a suggerirlo? O papà? O qualche dignitario di corte?» Madeleine alzò le mani in segno di resa. «Ora non prendertela con me, io non c'entro nulla. Se voglio festeggiare il mio matrimonio al Chatsfield Hotel, allora dovrò accettare le loro condizioni. Condizioni che, fra l'altro, io approvo in pieno. Immagina che l'amministra8


tore delegato ha designato un componente della famiglia Chatsfield per affiancarti nei preparativi, e questo va anche nell'interesse delle relazioni pubbliche di Preitalle.» «Ma io ho già pensato a tutto!» esclamò Lottie, indicando la spessa cartella di cuoio che aveva portato con sé. «Ho studiato ogni singolo dettaglio, e previsto qualsiasi possibile inconveniente. L'ultima cosa di cui ho bisogno è qualcuno che imponga dei cambiamenti all'ultimo momento» precisò. Madeleine si appoggiò allo schienale della sedia e accavallò le gambe con un movimento aggraziato. «Io invece sono sicura che per te sarà un bene poter condividere l'enorme mole di lavoro che grava sulle tue spalle» sottolineò, con quel tono di superiorità che le era proprio. «Per la precisione, con un uomo giovane e sicuramente più incline al divertimento di quanto lo sia tu.» Lottie chinò la testa da un lato. «Perché, chi manderanno?» «Uno dei gemelli.» Sapeva che sua sorella la giudicava un po' all'antica, ma era stato proprio necessario reclutare un uomo il cui unico talento era far parlare di sé? E non in modo lusinghiero, ovviamente. Non passava una settimana senza che le riviste di cronaca rosa pubblicassero un articolo piccante sulle ultime bravate degli scandalosamente noti gemelli Chatsfield, Luca e Orso. Un campanello di allarme le risuonò in testa. «Quale dei due?» s'informò Lottie con tono cauto. «Luca.» Lottie sbatté le palpebre. E lo fece di nuovo. E di nuovo. «Hai detto...?» Madeleine annuì. «Esatto.» «Luca, le cui foto al momento stanno facendo impazzire il popolo di Internet? Foto che lo ritraggono in una 9


camera da albergo con addosso solo un perizoma di pelle borchiata?» «Esatto» ripeté Madeleine. «Oh, mamma mia» mormorò Lottie. «Sono sicura che si comporterà in maniera impeccabile durante la sua permanenza qui» la rassicurò la sorella. «Ho saputo che il padre gli sospenderà l'assegno mensile in caso contrario.» Lottie scosse la testa con fare sconsolato. «Dunque io dovrei rappresentare una sorta di diga per la sua irruenza? Ma questa è un'idea ridicola! Sicura che non sia uno scherzo? Dimmi che è uno scherzo!» «No, non è uno scherzo. Anzi, credo che per noi sarà un vantaggio. Sai anche tu che non godiamo della stessa fama degli altri reali europei. Ma se dimostreremo di essere al passo con i tempi, allora il futuro della nostra dinastia sarà più solido. Luca Chatsfield è conosciuto in tutto il mondo, frequenta divi del cinema, milionari e celebrità di ogni tipo. La sua partecipazione ai preparativi delle nozze aumenterà la mia popolarità.» Lottie alzò gli occhi al cielo. «Spiegami, di grazia, di quale aiuto potrebbe essere uno sfaccendato playboy nell'organizzazione di un matrimonio reale» sbuffò. «Perché non lo chiedi a lui?» replicò Madeleine. «Hai sentito il rumore del motore di un elicottero pochi minuti fa? Luca è appena arrivato.» Aveva pianificato tutto. Avrebbe fatto una breve visita al palazzo, conosciuto la principessa dalle momentanee funzioni di wedding planner e le avrebbe delegato il compito di scegliere gli addobbi floreali e altri fronzoli del genere, mentre lui si godeva il caldo sole del Mediterraneo sulla più vicina spiaggia, sorseggiando un cocktail servito da una cameriera in bikini. O da due cameriere in bikini. 10


Aveva svolto le dovute ricerche durante il viaggio. La maggiore delle sorelle ed erede al trono, Madeleine, era una giovane donna viziata, consapevole del suo destino sin dalla più tenera età. Per anni era stata corteggiata da aristocratici di tutta Europa, ma solo di recente si era fidanzata con un nobile inglese dall'aspetto serio, Edward Trowbridge. La principessa aveva scelto il Chatsfield Hotel per il ricevimento del suo matrimonio e aveva incaricato la sorella minore, Charlotte, dei preparativi. Molto spesso i giornali pubblicavano foto di Madeleine de Chavelier, ventisei anni, una bella bionda dagli occhi blu, dotata di una personalità estroversa che sicuramente l'avrebbe aiutata quando sarebbe arrivato il momento di succedere ai suoi genitori, Guillaume ed Eveline. Perseguitata dai paparazzi, l'obiettivo della macchina fotografica la adorava. I creatori di moda la corteggiavano, certi che bastasse che la principessa apparisse in pubblico per una sola volta sfoggiando uno dei loro capi per ottenere immediatamente una pubblicità a livello mondiale. Completamente diversa era Charlotte. I reporter sottolineavano la sua totale mancanza di fascino e di gusto, e insistevano nel paragonarla – in modo del tutto ingiusto – alla più scintillante sorella, corredando i loro articoli con foto mortificanti dove appariva sempre con un'espressione severa sul viso, dimostrando molti più dei suoi anni. La sua reputazione era immacolata, l'unica macchia – se così si poteva definire – una fugace avventura con il figlio di un diplomatico all'età di diciotto anni, mentre aveva appena iniziato a frequentare la facoltà di psicologia in Svizzera. Pur avendo un'attiva vita sociale, era molto attenta a non attrarre l'attenzione della stampa, il che, dal suo punto di vista, era qualcosa di molto intrigante, decise Luca. 11


Non c'era nulla che gli piacesse di più dello scoprire cosa si nascondeva sotto la maschera. «Da questa parte, signor Chatsfield.» Un maggiordomo in livrea gli fece strada verso il salone. «Sua Altezza Reale la principessa Charlotte la riceverà subito.» Entrando nella stanza, per prima cosa notò un paio di spettacolari occhi verdi incorniciati da occhiali di tartaruga. La principessa teneva la schiena ben dritta, un atteggiamento che gli ricordò quello di un piccolo soldato di latta che affronta un nemico immaginario. Sembrava una statua di marmo tanto era immobile, l'unico accenno di vita il dito indice che tracciava piccoli circoli sul polpastrello del pollice, probabilmente un'abitudine inconscia, pensò Luca. Comunque, ora capiva perché i giornalisti erano così critici nei suoi riguardi. Se gli abiti che indossava in quel momento erano di una qualche indicazione, la principessa non aveva alcuna idea di come valorizzarsi, o in alternativa sceglieva abbigliamenti volutamente mortificanti. La gonna a quadri che le arrivava a metà polpaccio completata da una camicetta e da un cardigan informe la facevano sembrare una vagabonda, piuttosto che una principessa seconda in linea di discendenza al trono. I capelli raccolti in un antiquato chignon erano di una sfumatura indefinibile, quasi color topo, e contribuivano a farla sembrare una donna di altri tempi. «Benvenuto nel Palazzo Reale di Preitalle, signor Chatsfield» esordì lei con voce freddamente cortese dal lieve accento francese. Luca strinse la mano che gli stava porgendo, e la sentì sussultare quando richiuse le dita sulle sue. La sua pelle era morbida come un petalo di rosa, fresca come la seta. Qualcosa di molto simile a una scossa elettrica gli risalì lungo il braccio. Ritrasse la mano di scatto e chiuse il pugno come per sedare quello strano formicolio. 12


«Grazie, Altezza» replicò con una cortesia intenzionalmente esagerata. Forse era uno scavezzacollo, ma sapeva come comportarsi adeguatamente quando la situazione lo richiedeva, pur essendo convinto che quel tipo di formalità fosse privo di senso. Nella sua opinione, le persone erano persone. Ricche o povere. Nobili o borghesi. La principessa strinse le labbra in una linea sottile, non immaginava se in un'espressione che esprimeva noia, nervosismo o timidezza, ma in ogni caso si ritrovò a fissare quella bocca piena e rosa che prometteva una passione intensa, e che allo stesso tempo era in completo disaccordo con i lineamenti troppo austeri del viso. La sua curiosità aumentò. Era possibile che la giovane donna nascondesse un lato selvaggio sotto i vestiti dimessi e l'atteggiamento scostante? Dopo tutto, forse il suo esilio sull'isola non si sarebbe rivelato un completo spreco di tempo... Charlotte arretrò e si circondò il corpo con le braccia. «Credo che lei sia stato incaricato di essere il mio assistente.» Sinceramente si stava già stancando di quell'alterigia. In genere le donne non interagivano con lui in quel modo. In genere lo guardavano e sospiravano, sbattevano le ciglia, atteggiavano le labbra in un broncio provocante. Si sporgevano in avanti per evidenziare la scollatura. No. Niente di tutto quello. La principessa indossava una camicetta abbottonata fino al collo, usava cortesi frasi fatte e lo guardava dall'alto in basso, nonostante gli arrivasse appena alla spalla. «Infatti» confermò Luca. Charlotte puntò il mento in avanti, e un lampo illuminò gli occhi verdi incorniciati dalla brutta montatura di tartaruga. «Immagino che sappia che l'incarico, d'altra parte as13


solutamente non necessario, le è stato affidato contro la mia volontà» sentenziò. Wow. Questa sì che era una reazione. Una reazione che abitualmente avrebbe ignorato, ma quell'ovvia ostilità fece scattare qualcosa in lui. Non era abituato a essere liquidato, quasi fosse un umile servitore che aveva rotto un piatto. Lui apparteneva a una delle famiglie più ricche d'Inghilterra. E, soprattutto, non avrebbe permesso a una piccola principessa viziata di fargli perdere il suo cospicuo assegno mensile. Dunque avrebbe giocato quella partita, e reso tutti felici. Soprattutto se stesso. «Il matrimonio di sua sorella non potrà aver luogo senza la cooperazione della mia famiglia» puntualizzò. «Il Chatsfield Hotel è l'unica struttura sull'isola attrezzata per ospitare un ricevimento adeguato.» «Il salone delle feste qui al Palazzo sarebbe stato una location migliore» replicò lei, scoccandogli uno sguardo di sfida. «E, in effetti, è quello che ho proposto a mia sorella sin dal principio.» «Ma, evidentemente, non è quello che sua sorella vuole» sottolineò Luca. Stava iniziando ad apprezzare quella schermaglia verbale. Era... stimolante. «L'albergo è più vicino alla cattedrale, inoltre la principessa, se ha scelto un edificio moderno ed elegante per ospitare le sue nozze, lo ha fatto nell'intento di dimostrare che la famiglia regnante di Preitalle è ormai di larghe vedute... O mi sbaglio?» La vide stringere di nuovo le labbra. Gli sembrò quasi di sentire il cigolio degli ingranaggi del suo cervello mentre lavoravano freneticamente. Stava pianificando un contrattacco, dedusse. E in effetti... «Purtroppo non capisco come un uomo che spreca il suo tempo e il denaro della sua famiglia dedicandosi a 14


uno stile di vita decisamente contestabile possa avere qualcosa da offrirmi in questa situazione» dichiarò Charlotte. «Al contrario, mia piccola principessa» replicò Luca, un sorriso sarcastico sulle labbra. «Penso di avere molto da offrirti al fine di facilitare l'ingresso nel Ventunesimo secolo ai reali di Preitalle.» «Non le ho accordato il permesso per rivolgersi a me in modo informale» affermò Charlotte, rossa in viso. «Dunque, gentilmente, si astenga dal farlo di nuovo. Sua Altezza Reale è il mio titolo, ma andrà bene signora.» «Ricordo che chiamavo signora le mie insegnanti del liceo. Erano tutte vecchie, saccenti e pedanti» disse Luca. La vide trattenere il respiro per un secondo, poi, con le braccia ancora incrociate, avvicinarsi alla finestra per guardare il giardino che circondava la reggia. Il suo corpo vibrava di una rabbia mal contenuta ma, almeno così immaginava, essere una principessa significava anche controllare il proprio temperamento. Aveva però la sensazione che Sua Altezza Reale in quel momento avrebbe volentieri dimenticato le regole dell'etichetta per mollargli un sonoro ceffone. «Non voglio più avere niente a che fare con lei» dichiarò Charlotte, scandendo ogni sillaba. «Per favore, vada via.» «Ora ascoltami, tesoro» la invitò Luca, ignorando clamorosamente il protocollo. «Da come la vedo io, saremo costretti a sopportarci, quanto meno per amore delle apparenze. Tua sorella vuole che noi due lavoriamo insieme e, a quanto sembra, quello che tua sorella vuole è legge. Francamente, preferirei lavorare per la mia abbronzatura, e restarmene disteso al sole su una delle vostre bellissime spiagge, in compagnia – perché no? – di una splendida bionda in bikini. Quindi, gettami pure fuori se vuoi, ma puoi dire addio al Chatsfield.» 15


Charlotte si girò e lo guardò come avrebbe guardato un insetto che passeggiava su un tavolo apparecchiato per una cena di stato. «Lei è l'uomo più detestabile che io conosca.» «Allora ti consiglio di uscire da casa un po' più spesso.» Luca le regalò il più angelico dei suoi sorrisi. «Ti assicuro che ce ne sono tanti in giro di brutti ceffi come me.» «Esca da qui» sibilò fra i denti, «se non vuole che chiami gli addetti alla sicurezza.» Luca si strinse nelle spalle con fare indolente, poi si avviò verso la porta. «Alloggerò nella suite presidenziale del Chatsfield nel caso tu abbia bisogno di contattarmi.» Si girò e le lanciò un bacio sulla punta delle dita. «A presto, dolcezza.»

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DIETRO LE QUINTE... con Melanie Milburne Dare vita a un universo così vasto dev'essere stato un lavoro eccitante. Ti sei confrontata con le altre autrici a proposito dell'atmosfera che si respira in un Chatsfield Hotel? Ovviamente sì! Non potreste credere a quanto tempo abbiamo passato a discutere del sapore che avrebbero dovuto avere i cocktail sorseggiati al bar o dell'aspetto degli arredi delle stanze, per non parlare dell'aroma delle esclusive creme e oli da massaggi e di ogni altro aspetto simile! Qual è stato l'aspetto più divertente del creare questo mondo di lusso e scandali? Sicuramente il fantasticare sulla possibilità di vivere in prima persona una vita così esclusiva. Hai dovuto svolgere qualche ricerca extra, o qualche lavoro speciale per scrivere questo libro? Che so... cose come un noioso aperitivo al bar di un qualche Hotel esclusivo? Certo. Come si dice in questi casi? Si trattava di un duro lavoro, ma qualcuno doveva pur farlo... Cosa hai apprezzato di più della storia che stavi scrivendo? Il fatto che Luca, il mio protagonista, era il perfetto esempio di quello che di solito si definisce un bad boy. Ed essendo io l'esatto opposto ho dovuto fare un enorme sforzo per sintonizzarmi sul suo personaggio, ma alla fine questo è stato anche l'aspetto più divertente di tutto il lavoro.


Mentre tratteggiavi il tuo eroe e la tua eroina, qualcosa di loro ti ha colto di sorpresa? La cosa che mi ha subito colpito quando ho letto per la prima volta il canovaccio della storia è stato il fatto che Charlotte preferisse sentirsi riferire a lei con il diminutivo Lottie piuttosto che col proprio nome esteso. È come se avesse voluto parlarmi in maniera schietta, diretta, fin dall'inizio, e mi sono immediatamente sentita in sintonia con lei. Secondo te, chi è il più scandaloso fra tutti i membri della famiglia Chatsfield? Luca. Non ci sono dubbi a proposito. Elenca cinque cose che non possono mancare sulla tua scrivania quando scrivi. Una tazza di tè, un pennello da trucco che uso per ripulire la tastiera del mio computer dalle briciole dei biscotti che divoro quando scrivo (lo so!, lo so...!), un foglio con le caratteristiche salienti dei personaggi del libro, dei fiori e il mio cellulare. Ascolti musica mentre sei al lavoro su un nuovo libro? Solo se c'è qualcun altro in casa, per evitare che i rumori mi distraggano dal lavoro. Qual è la peggiore abitudine che hai mentre scrivi? Credo di essere a questo proposito la scrittrice più irrequieta e anarchica sulla faccia della terra: in genere scrivo qualche pagina, poi scendo a farmi una tazza di tè prima di scrivere qualche altro paragrafo, quindi mi interrompo di nuovo per andare a mettermi un po' di lucidalabbra e avanti così... Assurdo, ma nel mio caso funziona!


2974 - Uno zaffiro per lo sceicco di L. Graham Zahir ha creato grande scompiglio a palazzo prendendo in moglie Sapphire, una donna occidentale. Tornano L E SORELLE M ARSHALL.

2975 - Una costosa bugia di M. Conder Cruz ottiene sempre ciò che vuole, e adesso l'unico ostacolo tra lui e il suo prossimo affare è Aspen... Ecco a voi il perfetto SELF-M ADE M AN.

2976 - Un'irresistibile tentazione di H. Brooks Vittorio è l'esempio perfetto di quello di cui Cherry non ha alcun bisogno in quel momento... E se anche tu fossi FATTA PER L UI?

2977 - La principessa e il playboy di M. Milburne Da sempre, Luca segue una semplice regola: nessun impegno, tanto divertimento, niente legami! Seconda puntata di CHATSFIELD HOTEL.

2978 - Un mese col milionario

di S. Carr Ashley è disposta a tutto per riuscire nel proprio intento. Non può però immaginare chi Sebastian sia in realtà... Torna INTERNATIONAL T YCOON.

2979 - Sedotta dal sultano

di S. Kendrick Catrin aveva una vita normale, prima di ritrovarsi catapultata tra le braccia di Murat, sultano del Qurhah. Si conclude IL DESERTO DEL QURHAH.

2980 - L'ultima rivincita di C. Williams La sconfitta ha lasciato un gusto amaro nella bocca di Chase: Alessandro ora... Scopri che sapore ha la SUBLIME VENDETTA.

2981 - Per una sola notte di A. Cleary Shari non è mai stata il tipo da avventure di una notte, almeno fino a quando non incontra Luc. Lasciati andare a UN NUOVO INIZIO.


Dal 12 maggio

2982 - Una bollente scoperta di L. Graham Emmie si sente oltraggiata quando scopre che il suo capo l'ha assunta come accompagnatrice... Terzo appuntamento con LE SORELLE MARSHALL.

2983 - Una questione d'onore di K. Walker Karim ha un semplice incarico da portare a termine: andare a prendere Clementina e riportarla a casa. Tornano I PRINCIPI DEL DESERTO.

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2985 - Dolce azzardo di M. Conder Aidan disprezza le donne come Cara, ma quando il suo avversario la usa per rilanciare la posta in gioco... Terzo episodio di CHATSFIELD HOTEL.

2986 - Le tentazioni della governante

di S. Kendrick Luis, celebre pilota da corsa, è annoiato, irritabile e frustrato. Decide così di affidarsi alle amorevoli cure di Carly... Scopriti A L ETTO COL CAPO!

2987 - La principessa dello scandalo di M. Yates

Quando il destino chiama, non si può far altro che obbedire. Non perdere la storia di Eva e Makhail, prima puntata de IL RICHIAMO DEL DOVERE.

2988 - Una pericolosa infatuazione di C. Shaw Nemmeno nei suoi sogni Emma avrebbe immaginato di potersi ritrovare, un giorno, al fianco di un uomo come Rocco. E tu sei FATTA PER LUI?

2989 - La magia di un bacio di L. Ellis Gianluca può non averla riconosciuta subito, ma basta una semplice occhiata alle curve di Ava sotto gli abiti castigati per... Ecco a voi UN NUOVO INIZIO.


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