H2990 una sfida intrigante

Page 1


LE TEMPERATURE ESTIVE RAGGIUNGONO PICCHI MAI VISTI GRAZIE A NOTTI BOLLENTI, DESIDERI INESPRESSI E PASSIONI TRAVOLGENTI… Un cocktail frizzante di desiderio e trasgressione.

DAL

4 GIUGNO

Quando scandalo e seduzione si incontrano nell’Alta Società

DAL

10 GIUGNO

www.harlequinmondadori.it – Seguici su


ComplicitĂ , sentimenti e amore. Una storia scritta per te!

Spetcaiale es te 4 titoli

Dal 12 giugno in edicola www.harlequinmondadori.it – Seguici su


LYNNE GRAHAM

Una sfida intrigante


Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: Challenging Dante Harlequin Mills & Boon Modern Romance © 2013 Lynne Graham Traduzione di Chiara Fasoli Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved. © 2015 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione Collezione Harmony giugno 2015 Questo volume è stato stampato nel maggio 2015 presso la Rotolito Lombarda - Milano COLLEZIONE HARMONY ISSN 1122 - 5450 Periodico bisettimanale n. 2990 dello 02/06/2015 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 22 del 24/01/1981 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Trentacoste, 7 - 20134 Milano Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano


1 Dante Leonetti, banchiere di successo, stimato filantropo e conte di Martino, per chi attribuiva ancora importanza a questo genere di titoli, si accigliò preoccupato nel venire a sapere che il suo amico d'infanzia, Marco Savonelli, era fuori della porta del suo ufficio e chiedeva di vederlo. Doveva essere accaduto qualcosa di veramente grave per spingere Marco ad allontanarsi dal proprio ambulatorio di paese e raggiungere il frenetico centro finanziario di Milano. Dante si passò una grande mano dalle lunghe dita abbronzate tra i capelli, in un gesto nervoso insolito per un uomo dal carattere duro come il suo. La visita di Marco non poteva che essere legata alla raccolta fondi. I due uomini si erano infatti impegnati a organizzare una serie di eventi di beneficenza allo scopo di raccogliere la cifra necessaria a finanziare il viaggio di una bambina del paese affetta da leucemia negli Stati Uniti, dove avrebbe potuto sottoporsi a un innovativo trattamento sperimentale. Inizialmente Dante si era offerto di coprire tutti i costi personalmente, ma Marco lo aveva convinto che sarebbe stato meglio spingere l'intera comunità a lavorare unita per raccogliere la somma necessaria. Molti eventi erano già stati organizzati e l'ultimo 5


grande appuntamento in programma era un ballo di gala nella casa natale di Dante, il Castello Leonetti, in Toscana. Sospirò rassegnato a quel pensiero, perché avrebbe di gran lunga preferito fare una grossa donazione, piuttosto che sottoporsi a quella pantomima. Non sopportava quel tipo di ricevimenti. Il suo telefono squillò e Dante lo estrasse subito dalla tasca, abituato da anni di lavoro come banchiere a essere sempre in allerta. Ma non c'era alcuna potenziale crisi in vista. Era un messaggio della sua amante, la bellissima Della, e Dante si oscurò in volto guardando la foto in primo piano dei grandi seni della donna, contorse la bocca in una smorfia di disgusto e cancellò all'istante la foto. Non voleva foto oscene sul suo cellulare, non era un adolescente, pensò seccato. Era chiaramente giunto il momento di dare a Della il benservito. Si era ormai stancato di lei, della sua colossale vanità e della sua avidità. Una luce di genuino calore riempì gli occhi di Dante mentre attraversava il corridoio per andare ad accogliere Marco Savonelli. Sulla trentina, basso e di costituzione robusta, l'amico era l'esatto opposto di Dante anche per quanto riguardava il carattere, ed era quasi impossibile non vederlo sorridere. Be', in quel momento non stava sorridendo, anzi, la sua espressione era insolitamente tesa e preoccupata. «Mi dispiace davvero disturbarti così» esordì Marco imbarazzato, osservando a disagio l'opulenza dell'edificio intorno a lui. «Rilassati, Marco. Siediti, beviamo un caffè» consigliò lui, guidando l'amico verso la lussuosa area ristoro. «Non avevo idea che il tuo posto di lavoro fosse così sfarzoso» confidò Marco, «e pensare che credevo di aver raggiunto il massimo del lusso quando ho fatto installare i computer nel mio studio...» 6


I caffè arrivarono a una velocità sorprendente. «Non è da te allontanarti dai tuoi pazienti» disse Dante, impaziente di sapere quale fosse il problema. «Qualcuno si è appropriato dei fondi raccolti? È successo qualcosa del genere?» Marco gli lanciò uno sguardo pieno di orrore. «Certo che no! Non ha niente a che fare con la raccolta fondi, e... ecco, in realtà dovevo comunque venire a Milano perché mia madre mi ha chiesto di andare a trovare mia zia Serafina, così ho pensato di fare un giro in città.» A Dante non sfuggì il tentativo di cambiare argomento da parte dell'amico, e si meravigliò che pensasse di poterlo trarre in inganno. «Ma davvero?» «E visto che mi trovavo già da queste parti» continuò Marco, guadagnando velocità nel parlare, quasi volesse concludere il discorso il più in fretta possibile, «ho pensato che non ci sarebbe stato nulla di male nel passare a trovarti per fare quattro chiacchiere.» Sforzandosi di non ridere per la goffaggine dell'amico, Dante mormorò pigramente: «Perché no?». «Hai parlato con tua madre, di recente?» Dante raggelò. «Mi chiama quasi tutti i giorni» rispose cercando di mantenere un tono casuale nonostante iniziasse a essere davvero preoccupato. «Oh, davvero? Bene... ehm... eccellente» rispose Marco, preso alla sprovvista da una notizia tanto rassicurante, «ma quando sei andato a farle visita l'ultima volta?» Dante si irrigidì, chiedendosi dove l'amico volesse andare a parare. «Ho pensato che gli sposini volessero godersi un po' di intimità.» «Certo, certo» si affrettò a rassicurarlo Marco con tono di scusa, «un pensiero naturale, anche alla loro età. E... ehm... non voglio essere invadente, ma anche se tu non mi hai mai detto nulla, il secondo matrimonio di tua 7


madre deve essere stata una vera sorpresa per te.» Dante decise di essere diretto, intuendo che l'amico avrebbe potuto impiegare ore prima di giungere al punto, dato il suo estremo tatto. «Più che una sorpresa» ammise in tono piatto, «la cosa mi ha stupito e preoccupato al contempo. Non solo la decisione di mia madre di risposarsi è stata davvero improvvisa, ma sono anche rimasto deluso dalla sua scelta di marito.» «Eppure all'epoca non hai detto niente» sospirò Marco. «Se solo fossi stato più aperto con me, Dante...» «Mia madre ha condotto una vita miserabile con mio padre, per molto più tempo di quanto mi piaccia ricordare. Era un bastardo, e bada bene, non è una cosa che sarei disposto ad ammettere davanti ad altri se non a te. Detto questo, sono l'ultima persona al mondo che voglia interferire con la sua scelta di sposarsi, se la cosa la può rendere felice.» Marco si rilassò visibilmente, uno sguardo di comprensione negli occhi gentili. «Lo capisco.» Il viso di Dante si oscurò mentre ripensava all'improvviso matrimonio di sua madre con Vittore Ravallo, avvenuto solo due mesi prima. Ravallo era un imprenditore fallito e un tempo latin lover, tanto povero quanto Sofia, Contessa di Martino, era ricca. Quella di sua madre era stata una decisione impulsiva e sconsiderata, ma Dante amava sua madre e aveva tenuto per sé i propri dubbi. In caso il matrimonio si fosse rivelato l'errore che lui pensava che fosse, sarebbe subito intervenuto per proteggere sua madre, ma per il momento aveva deciso di restare in disparte. Ma rimanere distaccato si era dimostrata un'ardua sfida, soprattutto visto che la coppia occupava il suo castello in Toscana mentre aspettava che terminassero i lavori di restauro della casa dove i due sarebbero andati a vivere. Era per quella ragione che Dante non tornava a 8


Castello Leonetti fin dal momento della piccola cerimonia intima che aveva segnato il destino di sua madre. Marco strinse le labbra. «Forse dovresti considerare l'idea di tornare a casa per una visita. Sta accadendo qualcosa di strano.» Dante scoppiò quasi a ridere. «Strano?» «Non ho mai prestato attenzione ai pettegolezzi, ma siamo amici da tutta una vita e ho pensato che fosse giusto avvertirti di ciò che sta succedendo.» «Allora... cosa sta succedendo al castello, Marco?» «Be', sai che tua madre è sempre stata un tipo molto energico? Ora non più. Non è più coinvolta nelle sue solite opere di beneficenza, non lascia mai il castello e non si dedica nemmeno più al giardino.» Dante si accigliò, trovando difficile immaginare che una donna attiva come sua madre potesse rinunciare all'indaffaratissima vita che si era creata una volta rimasta vedova. «Questo suona davvero strano.» «E ora c'è la sua nuova assistente...» «La sua... cosa?» intervenne Dante incredulo. «Ha assunto una segretaria?» «Una ragazza inglese, molto attraente e all'apparenza piacevole» confermò Marco a disagio. «Ma ora presenzia al posto della contessa a ogni evento sociale e Vittore le offre spesso passaggi in macchina...» Dante rimase perfettamente immobile, atteggiamento che i suoi impiegati avevano imparato a riconoscere come la quiete prima della tempesta, perché l'inclusione di una giovane donna attraente nel quadro che Marco gli aveva dipinto lo riempiva di rabbia. Molti uomini maturi si rendevano ridicoli in presenza di ragazze piacenti e il suo patrigno avrebbe potuto benissimo essere uno di loro. Si sentì sprofondare il cuore per conto della madre. Sperava che, se il matrimonio fosse fallito, sarebbe stato 9


per motivi meno dolorosi per la madre che la presenza di un'altra donna. L'infedeltà di suo padre aveva già causato così tanto dolore a Sofia Leonetti che Dante non avrebbe potuto sopportare di vederla soffrire di nuovo. «C'è di mezzo un tradimento?» chiese stringendo le mani a pugno lungo i fianchi e alzandosi di colpo in piedi, incapace di stare seduto più a lungo. «Onestamente non te lo so dire. Non ci sono prove, solo sospetti dati dalle apparenze. E sappiamo bene quanto le apparenze possano ingannare. Ma c'è una cosa strana...» «Vai avanti» lo esortò Dante cercando di contenere il proprio sdegno all'idea che sua madre potesse essere umiliata e tradita da un'impiegata e dal suo nuovo marito nella propria casa. «Mio padre è stato invitato a cena al castello per il compleanno di Vittore. Per l'occasione la ragazza indossava una collana di diamanti che a parere di mio padre valeva parecchi euro.» Ed entrambi sapevano che il padre di Marco, rinomato designer di gioielli, aveva un occhio infallibile per certe cose. «Certo, potrebbe essere un cimelio di famiglia» concesse Marco. «Ma quanto è improbabile che una giovane impiegata possegga un gioiello del genere e lo porti con sé all'estero?» replicò Dante, poco convinto da quella possibilità. «Per quanto mi riguarda, sono convinto che i diamanti siano una prova inequivocabile di un qualche tipo di comportamento scorretto.» Ma se anche fosse stato così, cosa pensava di fare?, si chiese una volta che l'amico se ne fu andato. Ovviamente sarebbe subito tornato a casa per controllare di persona la situazione e se avesse scoperto qualcosa di strano si 10


sarebbe occupato lui stesso della ragazza con la collana di diamanti. Topsy represse un sospiro esasperato mentre sua sorella Kat la tempestava di domande preoccupate attraverso la cornetta del telefono. Com'era la famiglia con la quale viveva? C'era qualche uomo che la importunava? La porta della sua camera aveva una chiave? Il senso di colpa che Topsy aveva provato inizialmente nel mentire alla propria famiglia a proposito di ciò che stava facendo e dove si trovava in Italia si dissolse come neve al sole. Quanti anni pensava che avesse? La credeva forse un'adolescente indifesa? Per l'amor del cielo, aveva quasi ventiquattro anni e un dottorato in matematica, non era certo una bambina. Ma Kat, cosÏ come le sue altre due sorelle maggiori, le gemelle Emmie e Saffy, si rifiutavano di accettare il fatto che lei fosse cresciuta e potesse condurre una propria vita privata. A sua discolpa si poteva dire che Kat le faceva da madre da quando Topsy era una bambina e la loro madre naturale, Odette, aveva affidato senza alcun rimorso le proprie figlie minori ai servizi sociali per tornare alla propria vita da donna single. No, Odette non aveva alcuna dote materna e Topsy sapeva fin troppo bene quanto lei e le sue sorelle dovessero a Kat per il suo amore e il suo supporto. Aveva richiesto la custodia delle sorelle minori, le aveva portate a casa sua, nella Regione dei Laghi, e le aveva cresciute a proprie spese. Il suo sacrificio e la sua dedizione non sarebbero mai stati dimenticati, pensò Topsy mestamente. Eppure eccola lÏ, in Italia dopo essere scappata da casa e aver mentito a proposito del suo passato proprio come l'adolescente che si era lasciata alle spalle. La sua famiglia pensava che si stesse godendo una vacanza pro11


lungata a casa di una vecchia compagna di scuola e Gabrielle era ben felice di fornirle una copertura e fingere, in caso ce ne fosse stato bisogno, che Topsy si trovasse con lei e la sua famiglia a Milano. Una volta terminata la telefonata Topsy sospirò, la coscienza nuovamente invasa dal senso di colpa. Le sue sorelle erano così protettive che spesso provava il desiderio di urlare, e i loro matrimoni con uomini ricchi e potenti non avevano fatto altro che aumentare le loro possibilità di interferire nella sua vita e controllare ogni sua mossa. Le amava davvero, adorava loro e le loro famiglie, ma non aveva intenzione di accettare un lavoro creato apposta per lei da uno dei suoi cognati, e non avrebbe mai accettato un fidanzato scelto per lei dai propri parenti. Aveva perso il conto dei giovani di buona famiglia che le erano stati presentati nel corso di cene e ricevimenti organizzati a suo beneficio, così come aveva perso il conto dei fidanzati che non avevano superato l'attento esame delle sue sorelle. Inoltre l'insistenza, per un lungo e imbarazzante periodo, perché si muovesse solo sotto la sorveglianza di una guardia del corpo non aveva fatto altro che peggiorare le sue prospettive in campo amoroso. Gli uomini la volevano solo per le prospettive economiche e lavorative dei suoi cognati, oppure venivano spaventati dalle difficoltà che comportava il frequentarla. A peggiorare ulteriormente la situazione, per il suo ventunesimo compleanno i suoi cognati avevano aperto un fondo fiduciario a suo nome in modo che potesse sempre essere indipendente e sicura. Indipendente? Topsy fece una smorfia. Il concetto di indipendenza era davvero illusorio. Quei maledetti soldi, che lei non aveva mai voluto, ma che avevano reso incredibilmente felici le sue ansiosissime sorelle, non avevano fatto altro che intrappolarla sempre più in un mondo al quale sentiva di non 12


appartenere. E ora i suoi cognati avevano una scusa in più per controllare ogni uomo che le chiedeva di uscire, per paura che fosse interessato solo ai suoi soldi. Ma quella non era l'unica ragione per cui era venuta in Italia e in quella particolare località della Toscana. Se un qualsiasi membro della sua famiglia avesse scoperto la vera natura del suo viaggio all'estero, si sarebbero tutti giustamente infuriati con lei. Nessuno di loro avrebbe capito il motivo per cui aveva deciso di recarsi in Italia nascondendo la propria identità, pensò desolata. Certo, se le cose fossero andate come sperava, un giorno avrebbe potuto dire loro la verità, ma per ora la sua missione era solo all'inizio e la falsa immagine che doveva dare di se stessa la stava già mettendo profondamente a disagio. Prima di arrivare in Italia, Topsy non aveva mai detto una bugia. Da bambina tranquilla e logica qual era, aveva compreso fin da piccola le dirette conseguenze delle menzogne. Eppure eccola lì, anni più tardi, apparentemente intelligente e matura, costretta a mentire a chiunque vivesse intorno a lei. A persone tanto gentili e piacevoli, per di più. Com'era possibile che le conseguenze del suo piano le fossero venute in mente solo dopo che si era stabilita in quella casa e aveva iniziato a lavorare? Cosa diceva questo della sua capacità di previsione? Eppure non avrebbe mai potuto rinunciare a una causa che per lei significava tanto. Le sue sorelle però non avrebbero mai capito il suo punto di vista, si sarebbero limitate a disapprovare energicamente. E se avessero scoperto fin dove sua madre l'aveva costretta a spingersi prima di rivelarle l'informazione che tanto desiderava, sarebbero andate su tutte le furie. Ma lei era convinta che ne fosse valsa la pena, per arrivare finalmente alla verità. Se quella era davvero la verità. 13


Era fin troppo consapevole dell'impossibilità di fidarsi completamente delle parole della madre. Al momento comunque si trovava a vivere nel lusso, in un vero castello medievale di proprietà della famiglia Leonetti da centinaia di anni, circondata da un ambiente raffinato e accogliente. No, non poteva certo lamentarsi delle proprie condizioni di vita. Nella tarda mattinata del giorno seguente, gli occhi oscurati da una notte di pensieri turbolenti, Topsy era intenta a raccogliere le rose più belle del giardino perché la contessa potesse decorare le proprie stanze. Il magnifico roseto risplendeva nella luce del sole estivo e faceva così caldo che Topsy fu contenta di aver indossato una semplice maglietta di fresco cotone e una corta gonna dello stesso tessuto. Vittore, che si lasciava coinvolgere in qualsiasi attività legata alla sua novella sposa, apparve da dietro un cespuglio e le porse un bocciolo di un rosa particolarmente acceso. «È La Noblesse, la qualità di rose che preferisce di gran lunga» spiegò, gli occhi gentili illuminati da un sorriso benevolo. «Sei in grado di distinguerle, ora?» lo provocò, commossa tuttavia dalle sue attenzioni per Sofia. «Tutto il tempo passato su quel libro di giardinaggio sta evidentemente dando i suoi frutti.» Vittore rise, arrossì e sul suo viso ancora attraente si aprì un grande sorriso. Questo fu il quadretto che si presentò agli occhi di Dante quando voltò l'angolo del castello diretto all'ingresso laterale. Il suo patrigno sogghignava come la caricatura di un vecchio sporcaccione mentre porgeva una 14


rosa a una brunetta. Anche se Marco non gli avesse instillato il seme del dubbio, la familiarità tra l'uomo e la giovane impiegata gli sarebbe sembrata molto sospetta. «Vittore...» disse, annunciando la propria presenza. Il patrigno si voltò così in fretta che per poco non rischiò di cadere in un cespuglio e si irrigidì, raddrizzandosi. «Dante» lo accolse con un sorriso alquanto forzato. «Questa è Topsy. Lavora per tua madre, la aiuta nell'organizzazione dei suoi eventi.» Topsy osservò l'alto uomo dai capelli scuri apparso dal nulla. E così quello era Dante, l'amato figlio di Sofia, l'insensibile egoista che aveva rovinato il matrimonio della coppia con il proprio atteggiamento gelido e la sua partenza affrettata. Certo, aveva visto una sua foto nello studio di Sofia, ma nessuna immagine bidimensionale avrebbe potuto riflettere il devastante effetto di Dante Leonetti in carne e ossa. Era incredibilmente attraente, dalla rigogliosa massa di capelli corvini fino alla punta delle eleganti scarpe in vera pelle. Il vestito scuro era cucito su misura e aderiva in modo pressoché perfetto al suo corpo atletico. Si avvicinò come un cacciatore alla sua preda e lei sbatté più volte le palpebre, chiedendosi come le fosse venuto in mente quel paragone. Si arrestò a pochi centimetri da lei, intimidendola con tutta la sua altezza e ricordandole gli svantaggi dell'essere alta poco più di un metro e cinquanta. Il suo sguardo intenso la ipnotizzò, i suoi occhi erano di un'incredibile sfumatura di verde, caldi e luminosi contro la pelle abbronzata del suo viso. A un tratto si sentì stranamente senza fiato. Il suo corpo sembrava distaccato dal cervello mentre lei veniva attraversata da una strana serie di reazioni. I suoi seni erano pesanti e sensibili e un'intensa sensazione nel basso 15


ventre la spinse a stringere i fianchi. Attrazione? Si rifiutava di credere che potesse essere così. Non era possibile che fosse attratta da un uomo che era già preparata a detestare. Dante osservò la brunetta con estrema attenzione. Una folta cascata di riccioli castani le ricadeva sulle spalle e arrivava quasi fino alla vita. Aveva grandi occhi del colore del miele leggermente allungati, una pelle perfetta e labbra rosee e piene. La sua statura minuta era compensata da curve sensuali che la facevano somigliare a una Venere in miniatura. Le morbide rotondità dei suoi seni premevano contro il tessuto sottile della maglietta mentre la vistosa curva dei suoi fianchi, sotto la vita sottile, era evidenziata dalla gonna corta. Dante rimase sconcertato dall'istantanea reazione del proprio corpo perché non gli era più accaduto di reagire in quel modo alla presenza di una donna da quando era un adolescente scatenato. Non era nemmeno il suo tipo, pensò seccato, di solito era attratto da donne alte, bionde e raffinate, ma evidentemente i suoi ormoni traditori avevano una diversa opinione e in quel momento fu felice di indossare la giacca del completo. Lei gli porse una mano affusolata. «Topaz Marshall.» «Dante Leonetti» rispose lui prendendole la mano, a malapena consapevole della presenza del patrigno sullo sfondo, concentrato com'era sul viso sorridente della ragazza. Il suo cervello riprese a lavorare alla massima velocità. Era ovvio che gli sorridesse, che esercitasse su di lui tutto il suo fascino. Come altro avrebbe dovuto comportarsi in presenza di un uomo ricco come lui? Dopotutto, se era una cacciatrice di dote lui rappresentava una preda molto più allettante di Vittore. Sulla scia di quel pensiero, un'idea brillante iniziò a farsi strada nella sua mente. 16


Lui era ricco e single. Probabilmente Vittore stava ancora solo considerando l'idea dell'adulterio e Dante sperava davvero che Vittore non sarebbe arrivato a raccogliere rose se fosse già riuscito a infilarsi nel letto della brunetta. Ipotizzando che nulla di serio fosse ancora successo tra i due, Dante si rese conto che lui aveva il potere di stroncare qualsiasi relazione sul nascere e proteggere sua madre. Se avesse mostrato un certo interesse per la giovane assistente, Vittore avrebbe dovuto controllare i propri istinti e farsi da parte. «Tua madre sarà felice di vederti» disse Topaz. L'uso fluente della sua lingua lo sorprese. «Parli la nostra lingua, Topaz?» «Parlo molte lingue straniere» ammise lei, «ma la mia migliore amica a scuola era italiana, è così che ho imparato l'italiano. E... chiamami pure Topsy» «Hai imparato molto bene» commentò Dante, curioso per la prima volta. «Quali altre lingue parli... Topsy?» «Francese, tedesco e spagnolo. Delle scelte alquanto tradizionali» disse lei, «avrei voluto avere l'accortezza di studiare il russo o il cinese. Una conoscenza anche scolastica di quelle lingue sarebbe stata più utile.» Dante scrollò le spalle, avvicinandosi all'entrata. «Con queste lingue non puoi sbagliare, finché vivi in Europa.» «Ti porto subito da tua madre» si offrì Vittore, affrettandosi verso lo scalone dell'ingresso. «E io devo consegnare le rose prima che inizino ad avvizzire» aggiunse Topsy, il cuore che batteva all'impazzata mentre Dante le rivolgeva uno sguardo penetrante e tutt'altro che amichevole. Qual era il suo problema? L'aveva forse presa in antipatia al primo sguardo? Dante digrignò i denti candidi. Era a casa sua e non vedeva sua madre da settimane, non aveva alcun bisogno di una guida né di compagnia e fu subito insospettito da 17


quell'atteggiamento. Vittore gli rivolse uno sguardo apprensivo da sopra una spalla per poi spostarlo subito su Topsy e Dante fu messo ancora più in allarme da quella complicità sotterranea. La contessa sorrise calorosamente quando il marito entrò nell'elegante salotto privato. «Ho una sorpresa per te» mormorò Vittore. Un istante più tardi, quando Dante fece il suo ingresso nella stanza, la madre si alzò di scatto dalla comoda chaise longue vicino alla finestra sulla quale era sdraiata ed esclamò: «Dante! Perché non mi hai detto che saresti venuto?». «Temevo di essere costretto ad annullare all'ultimo momento.» Dante baciò la madre sulle guance e le prese le mani, allontanandosi di un passo per guardarla meglio. «Sembri stanca, sei pallida...» Notando il lampo di disappunto negli occhi della donna a quel commento, Topsy parlò ancor prima di aver pensato a cosa dire. «Tua madre si sta ancora riprendendo dall'influenza contratta un paio di settimane fa.» «Sì... mi ha molto provata» confermò Sofia, rivolgendo alla ragazza uno sguardo di profonda gratitudine per quella bugia. «Vieni a sederti, Topsy...» «Credo farei meglio a riprendere il lavoro» protestò lei mentre Sofia tornava ad accomodarsi sulla chaise longue e le faceva segno di sedersi accanto a lei. Superati i quarant'anni, Sofia era ancora una donna molto attraente che possedeva gli stessi occhi verdi che caratterizzavano il figlio. «No, no» intervenne Vittore, sollevando velocemente la cornetta del telefono. «Fai una pausa. Chiederò che ci venga portato il caffè.» Dante rimase a guardare Topsy mentre si sedeva accanto a sua madre e strinse le labbra disgustato nel ren18


dersi conto che la donna la trattava piÚ come una nipote che come un'impiegata. Chiaramente non aveva alcun sospetto riguardo alle intenzioni della ragazza o al suo atteggiamento nei confronti di suo marito. Vittore nel frattempo si accomodò vicino alla chaise longue, a poca distanza dalla moglie, l'immagine stessa del marito devoto che voleva far credere a Dante di essere. Per tutta risposta il suo corpo atletico fu attraversato da una scarica di profonda ostilità e lui si chiese se la rabbia non lo stesse rendendo paranoico perchÊ, osservando il quadretto composto dai tre, non poteva fare a meno di pensare che stessero tutti nascondendo qualcosa. Ma cosa avrebbe mai potuto nascondergli sua madre? Lui e Sofia erano sempre stati molto uniti. La sua lettura della situazione, la sua convinzione che ci fosse qualcosa di sbagliato doveva essere errata, si disse al colmo della frustrazione.

19


2990 - Una sfida intrigante di L. Graham Diffidente nei confronti di Topaz, la nuova assistente di sua madre, Dante è deciso a cacciarla dal suo castello. Termina LE SORELLE MARSHALL.

2991 - Un diamante proibito di S. Stephens Tyr è tornato a casa col cuore indurito da ciò che ha affrontato, ma una persona riesce ad abbattere le sue difese. Una donna... FATTA PER LUI.

2992 - Sedotta dal greco di J. Hayward Il fascino di Alexios è famoso nel mondo, così quando si ritrova fra le braccia la bella Isabel... Un nuovo FUOCO GRECO sta per scaldarti il cuore.

2993 - Il segreto del milionario di C. Shaw Un tempo playboy seriale e anima di ogni festa, ora Nicolò vive recluso nella residenza di famiglia. Quarto episodio di CHATSFIELD HOTEL.

2994 - Il tocco dello sceicco

di C. Crews Quando i viaggi di Cleo la portano a incrociare la strada di Khaled, sultano dello Jhurat... Anche questo mese tornano I PRINCIPI DEL DESERTO.

2995 - Per volere di sua maestà

di M. Yates Combinare matrimoni che funzionino è la specialità di Jessica, ed è questo che cerca Drakos. Seconda puntata de IL RICHIAMO DEL DOVERE.

2996 - Due settimane col capo di C. Williams Quando Emily, la sua assistente, gli presenta le dimissioni, Leandro va su tutte le furie. E se anche tu rischiassi di ritrovarti A L ETTO COL CAPO?

2997 - Contratto matrimoniale di R. Thomas Georgina farebbe qualunque cosa per garantire la felicità della sorella, persino sposare l'enigmatico Santos! Leggi il CONTRATTO D'AMORE.


Dal 14 luglio

2998 - Il matrimonio del milionario di M. Blake È servito un terremoto affinché Cesare realizzi cosa è davvero importante nella vita... Non perdere il nuovo INTERNATIONAL T YCOON.

2999 - Sguardo traditore di M. Lee Jess non è impressionata dalla ricchezza di Ben, ma a ogni sguardo che gli lancia sente crescere in sé il desiderio. Torna A L ETTO COL CAPO!

3000 - Solo un'avventura? di K. Lawrence Questo mese il NUOVO INIZIO di Riccardo e Izzy ti regala una storia inedita di Kim Lawrence. Due fantastici sogni al prezzo di uno!

3001 - Una tentazione per il magnate di T. Morey Franco non ha mai vissuto secondo le regole della sua famiglia, e non ha intenzione di cominciare ora. Quinto episodio di CHATSFIELD HOTEL.

3002 - Fuori dalle regole

di M. Cox Jake è conosciuto in tutto il mondo, e quando si tratta di lavoro non cede mai alle tentazioni. Vieni a conoscere un vero SELF-M ADE M AN!

3003 - Il ritorno del principe

di M. Yates Dopo quindici anni di esilio volontario, il principe Xander varca di nuovo i cancelli del palazzo reale. Termina IL RICHIAMO DEL DOVERE.

3004 - I desideri dello sceicco di L. Raye Harris In occasione della prima puntata de IL TRONO DI KYR Harmony Collezione ti fa uno splendido regalo: due storie inedite di Lynn Raye Harris.

3005 - L'amante del greco di L. Graham Giorgios ha in mente una sola cosa: ritrovare Billie. Quando però ci riesce, lei gli sbatte la porta in faccia. Torna ad ardere il FUOCO GRECO.


numero

3000 A luglio, per festeggiare questo strabiliante traguardo, Harlequin Mondadori ti sorprenderĂ con due numeri davvero speciali.

Il numero 3000 e il 3004 conterranno una novella bonus inedita.

www.harlequinmondadori.it – Seguici su


PIÙ LEGGI PIÙ RISPARMI! LE OFFERTE DEL MESE: Le collane più sexy, in formato 3 in 1 1 è GRATIS

DAL

19 GIUGNO 4 romanzi in 1: 5€ di RISPARMIO

DAL

13 GIUGNO

www.harlequinmondadori.it – Seguici su


Ti è piaciuto questo libro? Continua a vivere indimenticabili emozioni con

ABBONATI!

-50% sulla prima spedizione Spedisci questa pagina a: SERVIZIO LETTRICI HARMONY C/O CMP Brescia - Via Dalmazia 13 - 25126 Brescia BS

Sì!

Voglio abbonarmi ad Harmony Collezione. Speditemi mensilmente 6 inediti romanzi al prezzo scontato del 50%: € 9.60 più € 1.80 per contributo spese di spedizione. Dalla seconda spedizione mensile sconto del 15%: € 16.30 più € 1.80 per contributo spese di spedizione. Potrò sospendere in ogni momento le successive spedizioni a pagamento mediante comunicazione scritta, come pure restituirvi i romanzi ricevuti a pagamento per posta entro 10gg. (diritto di recesso Art. 64 dlg. 206/2005).

5B0106

Cognome.............................................................Nome.................................................................. Via.....................................................................................................................N°........................ Località.............................................................................Prov...................CAP............................... Prefisso....................Telefono....................................e-mail............................................................ Firma............................................................................................Data.......................................... Offerta limitata a un solo componente per ciascun nucleo familiare non minorenne e non valida per coloro che già ricevono per corrispondenza i romanzi Harmony Collezione. Offerta valida solo in Italia fino al 31.12.2015. Tutte le richieste sono soggette ad approvazione della Casa. I Suoi dati saranno trattati, manualmente ed elettronicamente, da Harlequin Mondadori S.p.A. - Via Marco d’Aviano, 2 – 20131 MILANO - e dalle società con essa in rapporto di controllo e collegamento ai sensi dell’art. 2359 cod. civ. - titolari del trattamento - per evadere la Sua richiesta di ricevere per posta cartacea informazioni commerciali e campioni di prodotto, nonché la Sua eventuale richiesta di acquisto di nostri prodotti editoriali, secondo l’offerta riportata sul presente coupon, e le attività a ciò strumentali, ivi comprese le operazioni di pagamento e quelle connesse con adempimenti amministrativi e fiscali, nonché le attività di customer care. Nome, cognome e indirizzo sono indispensabili per i suddetti fini. Il mancato conferimento dei restanti dati non pregiudica il Suo diritto ad ottenere quanto richiesto. Previo Suo consenso, i Suoi dati potranno essere trattati dalle titolari per finalità di marketing, attività promozionali, offerte commerciali, indagini di mercato - anche tramite email e telefono, qualora forniti I Suoi dati potranno, altresì, essere comunicati a soggetti operanti nei settori editoriale, largo consumo e distribuzione, vendita a distanza, per propri utilizzi aventi le suddette medesime fi nalità. L’elenco completo ed aggiornato delle società in rapporto di controllo e collegamento ai sensi dell’art. 2359 cod. civ. con Harlequin Mondadori S.p.A., dei soggetti terzi cui i dati possono essere comunicati e dei responsabili è disponibile a richiesta all’indirizzo sopra indicato. I Suoi dati potranno essere trattati dagli incaricati preposti alle seguenti operazioni di trattamento: elaborazione dati e sistemi informativi, amministrazione, servizio clienti, gestione abbonamenti, confezionamento e spedizione riviste, confezionamento mailing, invio newsletter Ai sensi dell’art. 7, d. lgs 196/2003, potrà esercitare i relativi diritti, fra cui consultare, modifi care e cancellare i Suoi dati od opporsi al loro trattamento per fini di invio di materiale pubblicitario o per comunicazioni commerciali o sondaggi di opinione, rivolgendosi al Responsabile Dati presso Harlequin Mondadori S.p.A. all’indirizzo indicato. Acconsente che le titolari utilizzino i Suoi dati per le proprie fi nalità di marketing, anche via e-mail e telefono, come illustrato nell’informativa? SI NO Acconsente che i Suoi dati siano comunicati ai suddetti soggetti terzi e da questi utilizzati per le finalità e secondo le modalità illustrate nell’informativa? SI NO


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.