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DAL 28 LUGLIO
Barbara Cartland Un'indomita fanciulla
Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: Theresa And A Tiger © 1984 Barbara Cartland Traduzione di Maddalena Togliani Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved. © 2011 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione Harmony History luglio 2011 Questo volume è stato impresso nel giugno 2011 da Grafica Veneta S.p.A. - Trebaseleghe (Pd) HARMONY HISTORY ISSN 1124 - 7320 Periodico quindicinale n. 402 del 13/07/2011 Direttore responsabile: Alessandra Bazardi Registrazione Tribunale di Milano n. 624 dell'11/10/1996 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano
1 1869 I fiori sulla tomba stavano già iniziando ad appassire. Theresa staccò un paio dei garofani sfioriti dalle corone e si disse che l'indomani le avrebbe gettate. Sua madre aveva sempre detestato i fiori secchi, e lei stessa, vedendoli, aveva l'impressione che fosse morto qualcosa di bello. Posò sulla tomba il mazzolino di primule che aveva raccolto quel mattino, di buon'ora, e ricordò le parole che sua madre era solita ripetere ogni primavera: «Stanno cominciando a fiorire i bucaneve e le primule! L'inverno è quasi finito, non è meraviglioso pensare che presto il sole sarà caldo e potremo trascorrere tanto tempo all'aperto?». Quella frase, ripetuta con voce gaia, aveva convinto Theresa che fosse più emozionante stare all'aria aperta che dentro casa; capì che ciò che le sarebbe mancato di più sarebbero state le passeggiate nel bosco con sua madre. Avrebbe avuto nostalgia anche delle cavalcate attraverso i campi; ricordò la propria infanzia, quando dopo i picnic sulla sponda del torrente lei 5
andava a nuotare nell'acqua fredda e limpida. Non erano solo i ricordi a essere dolorosi ma anche la consapevolezza di trovarsi tutt'a un tratto da sola. L'unica persona che avesse amato, l'unica in grado di capirla, la fonte di nuove idee e ispirazioni, era morta. «Oh, mamma, come avete potuto lasciarmi?» chiese. «Che cosa farò ora senza di voi?» Era difficile trattenere le lacrime, ma sua madre le aveva sempre detto che in pubblico bisognava mantenere un comportamento corretto e dignitoso. «Nella posizione che occupate, mia cara» le diceva, «dovete essere di esempio agli altri. Ricordate sempre che, se adottate un comportamento deplorevole o poco degno, gli altri vi imiteranno.» Theresa, guardando il sepolcro, pensava che ben poche persone l'avrebbero considerata come un esempio a cui ispirarsi e l'avrebbero imitata. Da quando suo padre le aveva lasciate per stabilirsi all'estero, lei e la madre avevano condotto un'esistenza tranquilla nella vecchia Dower House, dove generazioni intere di nobili vedove si erano ritirate quando i figli avevano ereditato Denholme Park, conosciuta in tutto il villaggio come la Grande Casa. Theresa aveva sempre pensato che Dower House, ottimo esempio di stile Regina Anna, fosse molto più graziosa della Grande Casa, un enorme edificio di pietra grigia fatto costruire dal suo bisnonno. Era gigantesco, poco elegante e, anche potendosi avvalere di un esercito di servitori, scomodo. Dower House, invece, sembrava sempre piena di 6
luce e di risate quando Theresa e la madre erano insieme. Solo lei, però, sapeva quanto avesse sofferto sua madre quando il padre si era deciso a lasciarla; le ombre scure sotto gli occhi, al mattino, rivelavano a Theresa che la povera donna aveva trascorso la notte a piangere, anche se in seguito si era sforzata di non mostrare il proprio dolore o la nostalgia che provava per l'uomo che amava. Solo quando Theresa era cresciuta, anzi, poco prima della morte, la madre le aveva fatto delle confidenze, permettendole così di capire eventi e situazioni che fino ad allora l'avevano lasciata perplessa. «Vostro padre mi ha sposato perché ero molto ricca» le aveva confidato la madre. «Allora non me ne ero accorta e, poiché era tanto bello e affascinante, mi sono innamorata perdutamente di lui.» Aveva tratto un respiro profondo prima di continuare: «Oh, tesoro mio, attenta a chi date il vostro cuore. Per una donna è una tortura amare sapendo che quell'amore non è corrisposto». La voce della madre lasciava trasparire un dolore così profondo che Theresa si era tormentata le dita fino ad averne le nocche bianche. Però non aveva detto nulla, e la madre aveva proseguito: «State molto attenta, e assicuratevi di essere amata per ciò che siete prima di acconsentire a sposare anche il più convincente e ammaliante degli uomini. Il denaro può essere una gioia o una maledizione!». Era rimasta in silenzio per un istante prima di continuare a voce bassa: «Eppure, se potessi tornare in7
dietro, penso che perfino il breve periodo in cui tuo padre sembrava innamorato ed eravamo felici insieme abbia compensato tutta la sofferenza che ne è seguita». C'erano mille domande che Theresa avrebbe voluto fare a sua madre, ma sapeva che il momento delle confidenze era passato e che sarebbe stato un errore insistere. Piano piano, però, tutta l'immagine si era ricomposta come le tessere di un puzzle, e molti particolari della sua infanzia avevano iniziato ad acquistare un significato. Si era dovuta basare sulle informazioni frammentarie trasmesse dai parenti, sui suoi stessi ricordi del passato e naturalmente, com'era inevitabile, sui pettegolezzi dei servitori più anziani che trovavano impossibile tenersi per sé le proprie opinioni. «È una vergogna che milady sia stata trattata in questo modo.» «La bellezza è la maledizione di milord. Nessuna donna riesce a resistergli!» Decine di commenti del genere si erano impresse nei ricordi di Theresa fino a quando non era stata abbastanza grande da capire che i tradimenti del padre erano cominciati poco dopo il matrimonio dei suoi genitori. Tutto era iniziato con le misteriose spedizioni a Londra per affari, come diceva lui; poi erano seguiti i viaggi a Parigi. Solo diversi anni dopo Theresa aveva sentito descrivere quelle trasferte come uno sperpero inimmaginabile con le seduttrici più costose. 8
Allora non aveva neppure capito il significato di quelle parole. Ma di lì a poco, quando l'eco dello scandalo di ciò che avveniva nella città più godereccia del mondo era giunto anche in Inghilterra, anche lei aveva sentito parlare delle splendide donne che attiravano i gentiluomini di tutta Europa, costringendoli a deporre fortune ai loro piedi. All'inizio ciò che dicevano a proposito di suo padre veniva solo sussurrato; a Theresa, impegnata a giocare o, più tardi, a leggere in un angolo del salotto, sembrava che la conversazione toccasse invariabilmente Parigi e ciò che vi accadeva. «Certo, con l'imperatore che dà l'esempio cosa ci si può aspettare? Naturalmente gli altri lo imitano» diceva qualcuno. E qualcun altro aggiungeva: «Si dice che la Païva, la più costosa di tutte, indossi gioielli che valgono due milioni di sterline!». Theresa non capiva esattamente cosa volesse dire la più costosa, ma quando suo padre era tornato da Parigi la prima volta lei aveva udito la madre piangere sconsolata, dicendo tra le lacrime: «Perché usi i miei soldi per quelle creature? Non dovrebbero avere il permesso di esibirsi in una società civile!». Poi non aveva udito altro, ma al viaggio successivo del padre a Parigi, la madre non aveva pianto, limitandosi ad aggirarsi per casa con il viso pallido e una piega amara sulle labbra. Theresa aveva quindi capito che suo padre aveva preso ancora una volta una grossa somma per pagare i propri costosi capricci. Ora, ripensando alle sofferenze della madre per 9
anni interi, Theresa guardò la tomba e promise con un filo di voce: «Non mi sposerò mai!». Era un voto, e sapeva che l'avrebbe mantenuto. Non avrebbe mai subito le umiliazioni e le sofferenze che sua madre era stata costretta a tollerare. La situazione era notevolmente peggiorata negli ultimi anni, quando il padre si era fatto vedere sempre meno in casa. C'era una donna di cui si era infatuato a Londra e, nonostante i sussurri e i pettegolezzi, Theresa ci aveva messo parecchio a capire che la signora era la moglie di un giudice illustre. Per lei era evidente che suo padre si fosse innamorato. Quando tornava a casa, e immaginava che ormai lo facesse solo quando aveva bisogno di soldi, aveva un'aria vivace e dissoluta. Mostrava pure una luce particolare negli occhi che, anche secondo il suo giudizio di bambina, denotava un'eccitazione profonda, simile a quella del leone che sta inseguendo una preda. Theresa non capiva fino in fondo la situazione perché era innocente, ma notava qualcosa di brutalmente virile in lui. Anche se disapprovava il trattamento che riservava alla madre, trovava impossibile non ammirarlo e apprezzava la sua presenza. «Non andatevene, papà» lo aveva implorato l'ultima volta che l'aveva visto. «Restate con noi! Voglio che andiamo insieme a cavallo, e mi piace tanto quando mi parlate.» Suo padre l'aveva guardata ribattendo: «State cre10
scendo, Theresa, e presto sarete una giovane donna molto graziosa». Era come se se ne fosse appena reso conto. Theresa aveva esclamato: «Proprio per questo è così importante che stiate con me, padre mio!». «Vorrei tanto poterlo fare, mia cara» aveva risposto. «Purtroppo non sono la persona adatta per accompagnare una debuttante, come vi diranno vostra madre e molte altre persone!» Aveva parlato con la voce venata di rimpianto, ma poi gli occhi avevano ripreso a brillargli e aveva aggiunto: «Ognuno di noi deve vivere la propria esistenza, anche voi scoprirete la vostra strada. Non lasciate che gli altri s'impongano a voi, siate sempre voi stessa». «Lo farò, padre» aveva ribattuto Theresa, «ma vorrei imparare tante cose, e io e mia madre siamo sempre qui da sole.» Suo padre si era guardato attorno in salotto e aveva esclamato con una voce che lei non gli aveva riconosciuto: «È tutto troppo piccolo, troppo soffocante, qui! Ho sempre detestato essere un pesce grande in una vasca piccola. Voglio nuotare in mare aperto, fare ciò che voglio a modo mio». Aveva parlato con enfasi. Poi, come intuendo che Theresa lo stava guardando con un'espressione perplessa, aveva aggiunto: «Dimenticatemi, bambina mia, non valgo niente, starete meglio senza di me». «Oh, no, padre!» L'aveva baciata prima di ripartire a bordo del phaeton nuovo di zecca con cui era giunto da Londra. 11
401 - L'ONORE DI ARABELLA
di Louise Allen
Inghilterra, 1814. Quando scopre che, poco prima di morire, il fratello ha messo nei guai Arabella Shelley, spinto dal suo innato senso del dovere, Elliott, Visconte di Hadleigh, le propone un matrimonio riparatore. 402 - UN'INDOMITA FANCIULLA
di Barbara Cartland
Inghilterra - Francia, 1869. Sola al mondo, Theresa trova lavoro come cuoca nella tenuta di campagna del Marchese de Sare, dove deve affrontare non solo una situazione insolita per la sua condizione, ma anche una temibile tigre... 403 - IL SEGRETO DELLA DEBUTTANTE
di Gail Whitiker
Inghilterra, 1817. Alle feste e ai balli della Stagione mondana Miss Sophie Vallois, appena giunta dalla Francia, attira i gentiluomini come i fiori un'ape. Tutti, tranne l'unico che le interessa davvero, Robert Silverton. 404 - LA PROPOSTA DEL DUCA
di Helen Dickson
Inghilterra - Scozia, 1817. Miss Juliet Lockwood è impegnata nella catalogazione dei libri della biblioteca del Duca di Hawksfield. La tranquilla convivenza non dura a lungo, perchÊ lui le propone di diventare la sua amante...
405 - DAMA IN MASCHERA
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Inghilterra, 1814. Il matrimonio improvviso e affrettato non ha permesso a Felicity e Nathan di conoscersi bene e di comprendersi a fondo. Ora, dopo cinque lunghi anni, ritrovarsi sembra più difficile che dimenticare... 406 - I PECCATI DEL CONTE
di Barbara Cartland
Inghilterra, 1819. Pandora non ha alternative: se vuole evitare un matrimonio poco gradito, deve lasciare la casa dello zio e cercare rifugio presso un cugino praticamente sconosciuto. Giunta al castello, però, scopre che... 407 - PERICOLO NELLA NOTTE
di Sylvia Andrew
Inghilterra, 1816. In una notte buia e tempestosa, l'affascinante Lord James Aldhurst trova una donna svenuta e ferita e ne rimane subito affascinato. Chi sarà e che cosa le sarà successo? 408 - PASSIONE E FEDELTÀ
di Bronwyn Scott
Inghilterra - America del Sud, 1835. Dulcinea e Jack sanno che la loro storia non ha futuro, eppure non riescono a resistere alla forte attrazione che provano l'uno per l'altra e finiscono per diventare amanti. E quando Jack deve partire...
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