Justice
MARIE FORCE
Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: Fatal Justice: Book Two Of The Fatal Series Carina Press © 2011 Htjb, Inc. Traduzione di Teresa Rossi Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. © 2016 HarperCollins Italia S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Romance gennaio 2016 Questo volume è stato stampato nel dicembre 2015 da Grafica Veneta S.p.A. - Trebaseleghe (Pd) HOUSE OF CRIME ISSN 2464 - 9503 Periodico mensile n. 2 del 29/01/2016 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 313 del 17/11/2015 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Mondadori, 1 - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 045.8884400 HarperCollins Italia S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano
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Mentre Sam alzava la mano destra per pronunciare il giuramento che l'avrebbe fatta diventare tenente, ogni telefono cellulare e ogni cercapersone nella stanza cominciò a vibrare. Staccando gli occhi dal funzionario del Comune, Sam azzardò uno sguardo al suo collega, il detective Freddie Cruz, e notò l'espressione cupa sul suo bel viso mentre controllava il cercapersone. Nel momento in cui Sam finì di pronunciare le ultime parole del giuramento, parecchi degli altri agenti nella stanza schizzarono verso le porte, gridando che l'avrebbero vista più tardi al party. Sam sentì uno di loro dire: «Lite domestica, numerosi feriti». Ahi, pensò lei. Lite domestica... feriti. Un incubo per i poliziotti. «... ho la più assoluta fiducia che continuerà a servire con onore, distinguendosi anche nel suo nuovo ruolo, tenente Holland» concluse il capo della polizia, Joe Farnsworth, l'uomo che quando era bambina Sam chiamava zio Joe. Lottando contro un enorme nodo alla gola, Sam ricevette un fragoroso applauso dai colleghi rimasti nella stanza. Le sue sorelle, Tracy e Angela, si fecero avanti, seguite dal padre con la sua carrozzina motorizzata. 5
Mentre le sorelle le appuntavano le mostrine dorate, Sam provò un senso di irrealtà. A causa della dislessia contro cui si era battuta per tutta la vita, non si era mai concessa di immaginare quel momento. Il viso di suo padre era bagnato di lacrime mentre la osservava dalla carrozzina. Amava appassionatamente le sue tre ragazze, ma il legame speciale con Sam era evidente per tutti coloro che li conoscevano. Quando le mostrine furono a posto, Tracy e Angela indietreggiarono. Sam si chinò ad appoggiare la testa sulla spalla di suo padre, gesto che era un ben misero sostituto dell'abbraccio che avrebbe dato qualunque cosa per ricevere ancora da lui. Erano passati due lunghi anni dall'ultima volta in cui era stato in grado di cingerla a sé. «Congratulazioni, tenente» le disse in tono burbero. «Grazie, vice capo.» Lui la baciò sulla guancia. Scambiando una stretta di mano con il capo Farnsworth, Sam guardò gli ultimi agenti rimasti lasciare la stanza e fece uno sforzo per trattenersi dal seguirli. «Se vuoi andare con loro, va bene» disse Nick alle sue spalle. «Niente affatto» rispose lei, voltandosi. «Sono fuori servizio, oggi.» «Sam.» «Nick.» Lui si chinò e la baciò sulle labbra davanti a suo padre, alle sue sorelle, al capitano e al sindaco. Il sindaco, per l'amor del cielo! «Congratulazioni, tenente» sussurrò lui. «Grazie» borbottò Sam. Contava di parlargli ancora una volta a proposito di 6
quell'inappropriata abitudine alle pubbliche dimostrazioni d'affetto, una volta che fossero risaliti su quella stupida limousine che lui aveva noleggiato per portarli in giro per il notoriamente congestionato District of Columbia in quella grande giornata. «L'uniforme è eccitante» le bisbigliò lui all'orecchio. «Avrò bisogno di una sfilata privata più tardi.» «Smettila.» Sam lo allontanò mettendogli una mano sul petto. Anche sotto la giacca del completo poté percepire la solidità del suo corpo. La bocca di Nick si curvò in un sorriso che prometteva delizie, e Sam si eccitò. Quel sorriso bastava a metterla in subbuglio, e lui lo sapeva. Mentre prendevano parte al ricevimento a base di caffè e pasticcini, Sam era dominata dall'irrequietezza, nell'attesa di sapere qualcosa – qualunque cosa – dell'esito della lite domestica. Sorseggiando la seconda Diet Coke della giornata, osservò Nick ridere con suo padre e fu grata che i due uomini avessero legato, essendo entrambi preoccupati per la sua sicurezza. Desiderò che lo fossero un po' meno, ma almeno suo padre aveva smesso di cercare di intimidire Nick ogni volta che ne aveva l'occasione... cosa che era ancora molto bravo a fare, anche dalla sua sedia a rotelle. «Pronta per la seconda parte?» le chiese Tracy, emergendo dalla folla. «Devo proprio?» rispose lei, mentre una fitta allo stomaco le rammentava le molte preoccupazioni circa il nuovo incarico di Nick. Gli aveva promesso di farsi visitare dal suo medico, una volta chiuso il caso O'Connor e sapeva che lui non se ne sarebbe dimenticato. «Devo cambiarmi.» 7
«Veniamo con te» disse Angela. Sam fece segno a Nick che sarebbe tornata subito e si diresse verso il suo nuovo ufficio d'angolo nel salone dei detective, dove aveva portato in precedenza il tailleur che aveva pagato di gran lunga troppo per tenerlo appeso a un gancio dietro la porta. «Sì, venite ad aiutarmi» rispose alle sorelle. «Sono troppo maldestra.» La giacca a tre bottoni del completo nero, gessato con una sottilissima riga argento, lasciava intravedere solo un accenno del suo generoso décolleté, ma lei si preoccupò che fosse troppo. Completarono l'abbigliamento le scarpe col tacco e le perle della nonna, che Sam sperava le conferissero un'aura di sobria rispettabilità. «È troppo scollato» obiettò, guardandosi allo specchio. «Be', visto che Nick è un convinto liberale, non dovrebbe essere un problema» scherzò Angela. «Molto divertente» commentò Sam. «Deve giurare davanti al giudice capo della Corte Suprema... che non ci terrà a vedere le mie tette.» «Vuoi scommettere?» sogghignò Tracy. Sam lottò contro il panico che stava cominciando a stringerle la gola. «Non posso farlo, ragazze. Non sono tagliata per essere... qualunque cosa io sia... di un senatore.» «L'amore della sua vita?» suggerì Angela. L'efficace semplicità della definizione fece quasi perdere d'animo Sam. «Sei bellissima, raffinata ed elegante.» Tracy lisciò i risvolti di Sam. «Nick dovrebbe essere onorato di averti al suo fianco oggi.» 8
«Lo è» disse lui dalla soglia, e l'amore che Sam gli lesse negli occhi scacciò all'improvviso tutti i timori. Tracy si schiarì la gola. «Noi andiamo a prendere papà e Celia e ci vediamo al Campidoglio.» Prese Angela per un braccio e la portò fuori dall'ufficio. Sam continuò ad armeggiare con la giacca troppo scollata. Nick le prese la mano e se la portò alle labbra. «Sei splendida.» «Questo tailleur è tutto sbagliato» osservò lei, poco abituata a quel genere di guardaroba. «Non so che cosa mi sia saltato in mente. Lascia vedere troppo...» Nick la prese fra le braccia. «È bellissimo, tu sei bellissima e io ti amo. Ero così fiero di te, là dentro, mentre guardavo le tue sorelle appuntarti le mostrine sul colletto.» Commossa, lei si sforzò di sorridere. «Capisci perché l'ho chiesto a loro e non a te, vero?» «Ma certo. L'hanno fatto al posto di tuo padre. È stato perfetto.» «Grazie» disse Sam, sollevata che avesse capito... che sembrasse sempre capire tutto. Pur essendo alta, doveva piegare la testa all'indietro per incontrare i suoi occhi nocciola. Con il suo metro e novanta era una delle poche persone di sua conoscenza che torreggiasse su di lei. «Sei pronto?» Il profondo respiro di Nick fu il solo segno di nervosismo che Sam poté percepire nel suo comportamento, per il resto imperturbabile. «Pronto quanto potrò mai esserlo.» Le offrì il braccio. «Vogliamo andare?» Sam esitò, ma solo per un secondo. Nick era tutto per lei. Negarlo non sarebbe stato solo stupido, sarebbe stato inutile. Passò il braccio sotto il suo. 9
«Assolutamente.» Un'ora dopo, mentre, in piedi sotto la cupola del Campidoglio, Sam teneva in mano la Bibbia di famiglia degli O'Connor e Nick giurava di salvaguardare e proteggere la Costituzione degli Stati Uniti contro tutti i nemici interni ed esterni, la colpì l'idea che la grande giornata di Nick batteva la sua di un miglio. Il Presidente degli Stati Uniti, intimo amico della famiglia O'Connor, li sorprese comparendo alla cerimonia con la first lady. Era la seconda volta in una settimana che Sam vedeva il Presidente e la signora Nelson. La prima era stata al funerale di John O'Connor, dove aveva anche conosciuto il padre di Nick, Leo. Quel giorno Leo aveva portato con sé la giovane moglie e i loro adorabili gemelli di tre anni, e Sam era rimasta ancora una volta colpita dal suo aspetto giovanile. Ma avendo solo quindici anni più di Nick, era naturale sembrasse piuttosto suo fratello maggiore che suo padre. L'intera famiglia O'Connor era presente. Sam poteva solo immaginare quanto doveva essere difficile per loro vedere il migliore amico del loro figlio e fratello, morto assassinato, prendere il suo posto al Senato. Il padre di John, l'ex senatore Graham O'Connor, aveva fatto il nome di Nick per quel seggio. E mentre gli occhi di Graham e di sua moglie Laine splendevano d'orgoglio assistendo al giuramento dell'uomo che consideravano un figlio, Sam poteva anche vedere la loro sofferenza. La perdita era troppo recente, ed era resa ancora più dolorosa dal fatto che John era stato ucciso dal suo stesso figlio. Quasi prima che Sam potesse rendersene conto, Nick 10
era stato proclamato senatore degli Stati Uniti, consacrando l'anno successivo al popolo della Virginia. Mentre Nick scambiava una stretta di mano col Presidente, Sam sperò che il suo lavoro imprevedibile e stressante non influisse in qualche modo negativamente su quello di lui.
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Nick ricevette gli abbracci di suo padre, degli O'Connor, della first lady. Stupefacente. Figlio di genitori adolescenti, era stato cresciuto da sua nonna in un bilocale a Lowell, Massachusetts. Era andato a Harvard con una borsa di studio, e là aveva conosciuto John O'Connor, e in seguito la sua famiglia. Nel corso degli anni, gli O'Connor erano diventati anche la sua famiglia, e quella era la sola ragione per cui adesso era un senatore degli Stati Uniti. Sotto la cupole del Campidoglio, alla presenza del giudice capo e del governatore della Virginia, l'intera cerimonia sembrava accadere al protagonista di un film, piuttosto che a lui. Solo mentre il Presidente degli Stati Uniti tendeva la mano e diceva: «Congratulazioni, senatore», finalmente tutto divenne reale. Era il senatore democratico della Virginia Nicholas Cappuano. Ma quando ricordava come c'era arrivato, quando pensava che il suo migliore amico era stato assassinato e lui era stato designato a prenderne il posto, gli si stringeva il cuore. Come se qualcuno avesse potuto prendere il posto di John. La folla si spostò verso i suoi uffici nell'Hart Building per il ricevimento che i Democratici della Virginia avevano organizzato in suo onore. Muovendosi 12
tra la folla, e continuando ad accettare congratulazioni, Nick andò in cerca di Sam. La vide seguire suo padre e la sua fidanzata, Celia, diretti agli ascensori. La prese per mano e la trattenne. Dicendo a Skip e Celia: «Arriviamo subito». «Prendetevi il vostro tempo, senatore» rispose Skip, sorridendo con la metà del viso che non era paralizzata. «È tutto così strano» disse Nick a Sam quando furono soli. Lei gli ravviò una ciocca di capelli dalla fronte. «Farai meglio ad abituartici.» Nick fu commosso dal suo gesto affettuoso. Era ancora tentato di darsi dei pizzicotti quando pensava che poteva toccarla, stare con lei, dormire con lei e amarla ogni giorno, dopo averla solo sognata per sei anni. Era tornata nella sua vita, e non c'era nulla che non avrebbe fatto per tenercela. «Stai bene?» «Certo» rispose lei. «Perché non dovrei?» «Sei un po' pallida.» «Davvero?» «Già. Sei ancora preoccupata?» Lei lo guardò con quei chiari occhi azzurri che tradivano ogni emozione. «No.» «Bugiarda» l'accusò Nick sorridendo, mentre si chinava a baciarla. Lei cercò di sottrarsi, ma lui resistette. «Non puoi farlo qui» protestò lei. «Sei un senatore, adesso.» Lui si guardò attorno nella sala deserta. «E chi ci guarda?» Chinò la testa, le sfiorò le labbra con le sue, gratificato nel sentire un po' della resistenza di Sam allentarsi. 13
«Devo chiamarti senatore, ora?» chiese lei con uno scintillio negli occhi. «Solo a letto.» Sam avvampò. «Perché devi dire queste cose?» «Perché ti turbano.» «Non è vero.» «Bugiarda.» Lei gli assestò un colpetto alle costole, facendolo ridere. Dietro di loro qualcuno si schiarì la voce. Voltandosi, videro il capo dell'ufficio stampa di Nick, Trevor Donnelly. Nick aveva confermato tutto lo staff di John O'Connor. «Ehm, scusa, senatore, ma i media stanno aspettando di parlare con te, e il Presidente e la first lady ti cercavano. Devono andare via.» «Vengo subito.» «Devo... ehm... aspettarti?» chiese Trevor. «No, va' avanti.» Con saluto un po' incerto, Trevor si allontanò. «Dev'essere strano per loro» osservò Nick seguendolo con lo sguardo. «Due settimane fa ero anch'io un membro dello staff. Adesso devono chiamarmi senatore.» «Ci sarà qualche aggiustamento, ma tu ce la farai. Funzionerà.» «Grazie per la fiducia. Spero che tu abbia ragione.» «Farai meglio ad andare. Il Presidente ti aspetta.» «Prima devo fare qualcosa per quell'espressione di chi prevede un disastro che ti leggo in faccia» cominciò Nick, prendendole le mani e portandosele alle labbra. Quando ebbe la sua completa attenzione, continuò: «Ti amo, Samantha, e tu sei la cosa più importante della 14
mia vita. Più importante del mio lavoro, del mio nuovo titolo e di tutto ciò che comporta». «Sei molto dolce a dirlo.» Finalmente Sam accennò un sorriso, mentre si avviavano verso l'ascensore. «Sai quanti tenenti di polizia ci sono negli Stati Uniti?» «Forse un paio di migliaia, più uno aggiunto oggi?» rispose Nick, perplesso dalla domanda. «Più o meno. E indovina quanti senatori?» «Questo lo so... esattamente cento. Dove vuoi andare a parare?» «Da nessuna parte. Stavo solo facendo dei calcoli.» «La tua grande giornata è stata grande in tutto e per tutto come la mia.» «No, non lo è stata» ribatté Sam. «Io ho avuto il sindaco, tu il Presidente.» «È venuto per rispetto a John e perché è un vecchio amico di Graham.» «È venuto perché vuole corteggiare il più recente senatore democratico.» Nick si strinse nelle spalle. «Niente di tutto questo mi cambierà, Sam. Lo giuro. Sono lo stesso uomo con cui ti sei svegliata stamattina. Lo stesso con cui dormirai stanotte. Te l'assicuro.» «Dai un sacco di cose per scontate, eh?» Sam gli scoccò un sorriso malizioso, entrando nell'ascensore prima di lui. «Non do niente per scontato.» Nick le prese la mano e resistette ai suoi sforzi per liberarla mentre entravano nel suo ufficio affollato. «Sto solo enunciando i fatti, tenente.» «Farai meglio ad andare a parlare col Presidente.» «Vieni con me.» «Va' tu. Io sarò laggiù.» Sam indicò il punto in cui si 15
erano riuniti suo padre, Celia e gli altri membri delle loro famiglie, appena fuori da quello che era stato l'ufficio di Nick. Ignorando il suggerimento, lui accentuò la stretta sulla sua mano e si avvicinò al Presidente. Mentre Sam lo seguiva, riluttante, avvertì la sua tensione, ma rifiutò di lasciarla andare. «Signor Presidente» disse Nick tendendo la mano libera. «Non so come ringraziarla per essere qui.» «Per me è un piacere, senatore» rispose Nelson. Rivolgendosi a Sam, aggiunse: «È bello rivederla, sergente». «Per la verità, è tenente. Da circa due ore» disse Nick, passando un braccio attorno alla vita di Sam. «Be', congratulazioni a entrambi.» «Grazie» mormorò lei. «Noi dobbiamo andare» continuò il Presidente, «ma non vedo l'ora di lavorare con lei, senatore. Se posso fare qualcosa, la mia porta è sempre aperta.» «Lo stesso per la mia, signore» rispose Nick. «Darò una cena ufficiale per il Primo Ministro del Canada fra un paio di settimane» aggiunse Nelson. «Spero che possiate intervenire entrambi.» Nick sentì Sam irrigidirsi. «Ne saremo onorati» rispose. Il Presidente e la signora Nelson andarono via pochi minuti dopo. Mentre Nick e Sam chiacchieravano con la famiglia del padre di lui, Trevor lo avvicinò di nuovo. «Spiacente di disturbare, ma diversi cronisti ti stanno aspettando nella sala delle conferenze.» «Volete scusarmi?» disse Nick. «Sarò di ritorno fra pochi minuti.» 16
Lasciò Sam con la sua famiglia e seguì Trevor. Nella successiva mezz'ora chiarì alla stampa che la sua priorità era assicurare l'approvazione della legge sull'immigrazione che sarebbe dovuta essere votata al Senato il giorno in cui John era stato trovato assassinato. «Lei sarà uno dei presentatori?» chiese il cronista di The Hill. «Il nome del senatore O'Connor resterà sulla legge come presentatore assieme al senatore Martin. Il mio ufficio collaborerà con lo staff del senatore Martin perché la legge sia rimessa in votazione.» «Lei è stato già informato dei suoi incarichi nelle commissioni?» chiese il rappresentante del Richmond Times-Dispatch. «No, ma immagino che assumerò gli incarichi del senatore O'Connor, visto che sono qui solo per un anno.» «La sua relazione con il tenente Holland ha suscitato molta attenzione ultimamente...» «Non intendo discutere di questo.» «Il pubblico è interessato.» «La mia vita privata non ha alcuna influenza sui miei doveri come senatore degli Stati Uniti. Concentriamo l'attenzione su questi.» «Progettate di sposarvi?» Frustrato, Nick si alzò. «Ho un ufficio pieno di ospiti, perciò se volete scusarmi, vorrei tornare da loro.» Lasciò la sala delle conferenze e si imbatté in Christina Billings, che era stata promossa a capo dello staff, assumendo l'incarico che lui svolgeva in precedenza. «Che cosa c'è che non va, senatore?» gli chiese. «Hai l'aria irritata.» Nick si passò una mano fra i capelli, notando quanto 17
era strano il nuovo titolo sulle labbra di una vecchia amica e collega. «Il paese è in guerra, l'economia è al disastro, e tutto quello a cui si interessano è la mia vita amorosa.» «La gente è curiosa. C'è da aspettarselo.» «È seccante.» Nick vide Christina lanciare uno sguardo verso l'altra parte della stanza dove Sam stava conversando animatamente con suo padre e le sue sorelle. «Sarai capace di superare la tua ostilità, Chris? Lei è importante per me.» «Si è comportata in modo orribile con me, trattandomi come un'assassina. Come se avessi potuto uccidere John!» «Faceva il suo lavoro.» «Il suo lavoro fa schifo.» «In certe giornate sarebbe d'accordo con te, ma ho bisogno che tu ci passi sopra. Sam fa parte della mia vita.» «Sono solo un paio di settimane» obiettò lei. «Lo so.» Nick si sentì stringere il cuore per Christina, sapendo che aveva sofferto per il suo amore non corrisposto verso John O'Connor, e più ancora per la sua morte e per l'indagine che per un breve periodo si era concentrata su di lei. Scorse Terry, il fratello di John, in mezzo alla folla e si accorse che si stava dirigendo verso la porta. «Voglio riparlarne con te» disse a Christina mentre si allontanava per fermare Terry. «Ehi, Terry!» A quarantadue anni il fratello maggiore di John si stava adattando alla mezza età dopo che una sfilza di problemi aveva aggiunto dieci anni al suo viso un tempo bello. Con i capelli scuri ormai sale e pepe, gli occhi 18
I NV E S T I GAT I ON - 1 -
MARIE FORCE
Washington è la città del detective Samantha Holland. Le"scene del crimine" sono sempre state la sua passione fin da bambina e il suo intuito l'ha aiutata in più di un'occasione nel risolvere anche i casi più ostici. Almeno fino all'ultima indagine dove qualcosa è andato storto e lei si è vista portare via carriera e credibilità. Per questo ha bisogno di riscattarsi e di un caso nuovo in cui tuffarsi anima e corpo. L'occasione si presenta quando il senatore John O'Connor viene trovato brutalmente ucciso nel suo letto e l'indagine viene assegnata proprio a lei. La situazione è davvero complicata anche perché Sam si trova a dover collaborare con Nick Cappuano, amico fraterno e capo dell'ufficio stampa del senatore.
J US T I C E -2 -
MARIE FORCE
In piedi davanti al cadavere di Julian Sinclair, esponente della Corte Suprema, il tenente Sam Holland è notevolmente turbata. Il fatto che lei sia stata una delle ultime persone a vederlo in vita la sera prima, alla festa per la nomina a senatore di Nick Cappuano, non gioca a suo favore. Sam non può non considerare che Julian è la seconda persona, dopo il senatore John O'Connor, legata a Nick a essere trovata brutalmente uccisa. Per questo deve relegare i sentimenti che prova per lui e non perdere l'obiettività e la freddezza necessari per portare avanti l'indagine. Se non fossero sufficienti le altalene emotive che Sam sta vivendo, le ombre di un caso irrisolto che coinvolgono suo padre si allungano su di lei.
C OR RU PT I ON -3
MARIE FORCE
L'assassinio di una donna trovata uccisa nelle stanze della Casa Bianca mette in allerta di nuovo il tenente di polizia Sam Holland e il suo team. Il caso, a un primo sguardo, sembra di quelli già risolti in partenza, ma le prove indicano che la donna assassinata aveva una relazione con Henry Lighfeather, senatore irreprensibile dell'Arizona e uomo sposato. Questo dettaglio, unito al fatto che il suo fidanzato Nick Cappuano vede messa in pericolo la sua ricandidatura alle elezioni proprio a causa del personale legame con l'indagato numero uno, spinge Sam a un'analisi più attenta dei fatti. Quando si scava a fondo però c'è il rischio di trovare del marcio e segreti capaci di distruggere anche la carriera più promettente.
C ONS PI R AC Y -4
MARIE FORCE
Di ritorno dal viaggio di nozze, il tenente di polizia Sam Holland e il senatore Nick Cappuano desiderano solo un po' di sana normalità dopo le tensioni antecedenti alle nozze, ma qualcuno ha altri piani in serbo per loro. Quando Sam scopre che alcuni biglietti di auguri contengono velate minacce di morte, non sa se siano indirizzate a Nick o a lei. Nel frattempo, un altro caso si apre per Sam: una serie di omicidi inspiegabili che coinvolgono vittime senza nemici apparenti e lontano dalle dinamiche di potere. Il primo cadavere della serie è quello del diciassettenne Daniel Alvarez ritrovato nella cella frigorifera del locale in cui lavorava, insieme a quello del proprietario. Sembra non ci sia un chiaro movente, ma...