HS64_REGINA DEL TUO LETTO

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Regina del tuo letto Notte da copertina


Titoli originali delle edizioni in lingua inglese: The Crown Affair Interview with the Daredevil Harlequin Mills & Boon Modern Heat © 2011 Lucy King © 2011 Nicola Marsh Traduzione di Lucia Esposito Traduzione di Susanna Molinari Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved. © 2012 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Collezione Sensual maggio 2012 Questo volume è stato stampato nell'aprile 2012 da Grafica Veneta S.p.A. - Trebaseleghe (Pd) HARMONY COLLEZIONE SENSUAL ISSN 1970 - 0377 Periodico mensile n. 64 del 10/05/2012 Direttore responsabile: Alessandra Bazardi Registrazione Tribunale di Milano n. 619 dello 09/10/2006 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano


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Romanzo

Notte da copertina NICOLA MARSH


1 Ava Beckett sospirò di piacere immergendosi nell'acqua tiepida dell'elegante piscina a sfioro. Con lenti movimenti raggiunse a rana il bordo opposto, al quale infine si appoggiò con le braccia per ammirare le luci che illuminavano Melbourne ventisette piani sotto di lei. Aveva soggiornato negli alberghi più lussuosi del mondo, ma il nuovissimo Crown Metropol di Melbourne era decisamente un angolo di paradiso in terra. Felice di avere la piscina tutta per sé, si girò sul dorso e rimase a galleggiare sull'acqua a occhi chiusi. L'ozio era un lusso che Ava si concedeva di rado. Essere figlia di un primo ministro era stato difficile, ma diventare la moglie di un diplomatico era stato persino peggio. Con il matrimonio aveva acconsentito a vivere giornate scandite da impegni e doveri, programmate in anticipo nei minimi dettagli, da quel che doveva indossare a cosa doveva mangiare e con chi. Un'esistenza che, a lungo andare, era diventata per Ava soffocante, impossibile da sostenere. Aprì gli occhi e puntò lo sguardo sui riflessi scintillanti dell'acqua sul tetto, godendosi finalmente la sua libertà. La relazione con Leon era durata dieci anni, il loro triste matrimonio soltanto due, eppure l'eco del loro divorzio era stato devastante. Quotidiani e riviste avevano riportato in me179


rito notizie false, con l'unico scopo di suscitare scandalo, rendendo la vita di Ava un vero inferno. Così a lei non era rimasto altro da fare se non darsi alla fuga. Aveva lasciato Canberra alla volta di Melbourne e aveva prenotato una stanza in un nuovo albergo abbreviando il suo cognome in Beck. Cercava una tregua per tornare in possesso di un po' di libertà, dopo che giornalisti senza scrupoli avevano infangato il suo nome, infischiandosene della verità, interessati soltanto a vendere qualche copia in più. Negli ultimi tempi era stata fotografata ovunque, ogni suo piccolo svago era stato opportunamente documentato, come se una donna divorziata non avesse il diritto di concedersi la minima evasione. I giornalisti più teneri le avevano affibbiato l'etichetta di donna frivola, cinica, insensibile, ma c'era chi si era spinto ben oltre. Ava sapeva bene perché la stampa si era accanita contro di lei, lasciando stare Leon, ma ciò non rendeva le cose più facili. Nei due anni di matrimonio aveva sempre preferito lasciare la scena al suo estroverso marito, scelta che le era valsa la fama di donna fredda e arrogante, mentre i sorrisi e la disponibilità di Leon lo avevano reso il beniamino dei mezzi di informazione. Ne aveva abbastanza di essere fraintesa, di essere calpestata. Adesso aveva bisogno di riprendere il controllo della propria esistenza e il soggiorno a Melbourne, ne era certa, poteva aiutarla. Un leggero spruzzo accompagnato da una lieve increspatura della superficie della piscina non la distolsero dallo stato di beatitudine nel quale era immersa. Mentre si lasciava cullare dall'acqua finì contro il bordo, allora si mise supina e fece alcune bracciate, ma un attimo dopo andò a sbattere con la testa contro qualcuno. 180


L'impatto fu improvviso e Ava si ritrovò sott'acqua. Due mani forti, però, l'afferrarono per la vita e la riportarono in superficie. «Tutto bene?» Lei annuì mentre tossiva e sputava l'acqua che aveva bevuto. «Sì, tutto bene» disse con voce roca, ma non appena scostò i capelli dal viso e vide colui che l'aveva salvata riprese a tossire. Forse il colpo alla testa era stato particolarmente violento poiché avrebbe potuto giurare di essere fra le braccia di George Clooney. «Deve avere la testa piuttosto dura» disse lui con un sorriso che avrebbe mandato in estasi qualsiasi donna e che le tolse nuovamente il fiato. «Immagino si possa dire lo stesso della sua.» «Touché» rispose lui, mentre il sorriso che aveva sulle labbra svaniva per lasciare il posto a un'espressione preoccupata. «È sicura di sentirsi bene? Se vuole, mi faccio portare la borsa del ghiaccio. O preferisce, forse, che la riaccompagni in camera?» Ava scrollò la testa e il movimento le procurò un'immediata fitta nel punto in cui si erano scontrati. «Spero che il suo non sia stato un maldestro tentativo di abbordaggio.» L'uomo la guardò corrugando la fronte e un attimo dopo scoppiò in una risata profonda che fece correre un brivido caldo lungo la schiena di Ava. «Le assicuro che sono in grado di pensare a modi più galanti di chiedere a una bella donna di uscire con me.» «Comunque, non si preoccupi, non mi sono fatta niente» disse lei, toccandosi la testa con una smorfia non appena sfiorò il bernoccolo. «Mi faccia controllare» si offrì lui, facendole scivolare le dita fra i capelli con fare premuroso. 181


Ava sollevò lo sguardo e i suoi occhi si persero in quelli scuri dell'uomo. Subito qualcosa di inspiegabile si scatenò dentro di lei. Fu come se il suo corpo, suscitato dalla vicinanza dei loro corpi, le stesse inviando un segnale forte, impossibile da ignorare. Percepiva ancora una mano di lui su un fianco, l'altra sulla testa. Era da tempo che Ava non si trovava a così poca distanza da un uomo e si sentiva pronta a godersi il piacere di essere accarezzata. «Mmh, brutto bernoccolo. Forse sarebbe meglio se si stendesse su una chaise-longue per un po'.» Ava riuscì a stento ad annuire, sforzandosi al contempo di soffocare un gemito di piacere mentre le dita di lui le scostavano una ciocca di capelli dal viso. Quel gesto aveva qualcosa di dolce e sensuale e le permise di notare i pettorali perfettamente scolpiti e la pelle abbronzata dell'uomo che aveva di fronte. «Lasci che le dia una mano.» Sperando di non essersi fatta sorprendere mentre fissava il suo petto muscoloso in modo tanto sfacciato, Ava sollevò lo sguardo e, se lui non l'avesse sorretta, sarebbe finita sott'acqua di nuovo, vittima dell'espressione che aveva colto nei suoi occhi color cioccolato. In quello sguardo profondo e magnetico, infatti, aveva letto il medesimo desiderio che si era impadronito di lei e che le aveva fatto sognare di abbandonarsi a un atto sconsiderato, come stringergli le gambe attorno alla vita e sfiorargli il petto scolpito, invitandolo ad adagiarla sul bordo della piscina e a baciarla perdutamente. Fin dalla più tenera età, le avevano insegnato a nascondere i propri pensieri, ad assicurarsi che il suo viso non lasciasse trapelare nulla. Suo padre le ricordava di continuo di stare attenta agli insidiosi paparazzi, dotati di macchine fotografiche 182


sofisticatissime, e lei si era sempre sforzata di nascondere i propri sentimenti dietro a una maschera di impassibilità. Una maschera di cui, tuttavia, era riuscita a sbarazzarsi mentre si rilassava in quella piscina e soprattutto adesso, mentre si abbandonava a simili fantasie dopo essere stata fra le braccia di quello sconosciuto. «E la sua testa come va?» gli domandò. «Credo che sopravvivrò» le rispose lui facendole l'occhiolino mentre raggiungevano la scaletta. «E, comunque, se dovessi avere un arresto cardiaco, potrei contare su di lei per la respirazione bocca a bocca.» Ava non sapeva flirtare, ma, poiché moriva dalla voglia di stare al gioco, puntò lo sguardo all'altezza del cuore di lui e, assumendo un'espressione pensierosa, osservò: «Ma la respirazione bocca a bocca non si pratica soltanto a chi ha rischiato l'annegamento o simili?». «Be', si dà il caso che io sia annegato nei suoi occhi proprio cinque minuti fa.» Lei non poté fare a meno di arrossire. Aveva sposato un amico di famiglia subito dopo aver concluso gli studi universitari e non aveva mai avuto modo di imparare l'arte della seduzione, ma ebbe il sospetto che, se si fosse trattenuta con lo sconosciuto in piscina ancora un po', lui le avrebbe impartito un corso accelerato. «La ringrazio per l'aiuto, ma credo di potercela fare da sola» disse. Ma, mosso il primo passo, inciampò e fu subito smentita. «Piano, piano! Potrebbe avere riportato una leggera commozione cerebrale» intervenne lui, cingendole nuovamente la vita. Ava si lasciò accompagnare verso una delle chaise-longue a due posti e vi si adagiò mentre lui prendeva posto al suo fianco. Sentendosi in imbarazzo per il bikini che indossava, 183


dopo essersi accomodata si protese verso l'accappatoio di morbida spugna messo a disposizione dall'hotel, ma l'uomo intervenne in suo aiuto. «Tenga» le disse, porgendole l'indumento e aiutandola a indossarlo. «Va meglio, adesso?» Ava annuì, sorpresa dai modi cortesi dello sconosciuto, il quale la invitò a sdraiarsi di nuovo. «Adesso può andare» gli disse. Subito dopo aver pronunciato quella frase, si rese conto di essere stata sgarbata, soprattutto considerata la premura dell'uomo nei suoi riguardi. Tuttavia adesso aveva bisogno di spazio, non se la sentiva proprio di condividere la sdraio con un tipo affascinante e piacevole. Stare sdraiata accanto a uno sconosciuto sexy e gentile a bordo di una piscina a sfioro all'ultimo piano di un hotel di lusso le suscitava pensieri peccaminosi ai quali non aveva nessuna intenzione di abbandonarsi. «Mi dispiace non poterla accontentare.» L'uomo si mise su un fianco e la fissò intensamente, dando bella mostra di un fisico atletico e abbronzato coperto da un unico indumento, un paio di pantaloncini a mezza coscia, che evidenziava quanto fosse... dotato. «Ho il dovere di accertarmi che lei stia bene. Mai sottovalutare una commozione cerebrale. Si fidi, ne so qualcosa per esperienza» disse, toccandosi la testa. «Fa un lavoro pericoloso?» gli chiese, incuriosita dalle sue parole. Lui rispose con un sorriso che gli illuminò i meravigliosi occhi coloro cioccolato. «Di che cosa si occupa?» insistette lei. «Di sport estremi.» «Sport estremi?» Lo sconosciuto scoppiò a ridere nel vedere lo sconcerto che la sua risposta aveva suscitato. «Sono a capo di una multina184


zionale nell'ambito degli sport estremi. Ha mai sentito parlare di sport avventura?» «Si riferisce al bungee jumping?» «Non solo.» Il volto dello sconosciuto si illuminò e Ava ammirò l'entusiasmo con il quale parlava del proprio lavoro. Lei non aveva mai conosciuto quel tipo di entusiasmo, controllare numeri presso una banca d'affari non era esattamente un'occupazione che coinvolgeva l'avventura. «Mi dica che cosa fa di preciso.» «Le interessa davvero?» Ava annuì convinta. L'azione, l'avventura, le attività estreme rappresentavano uno stile di vita che lei poteva soltanto sognare. Si chiese come sarebbe stato vivere in modo estremo, correndo dei rischi, senza mai preoccuparsi del giudizio altrui. Lei, che non aveva mai vissuto momenti avventurosi in vita sua, aveva adesso l'occasione di provarne il brivido lasciandosi incantare dai racconti dello sconosciuto. «Sì, mi dica che cosa si prova a gettarsi nel vuoto, a lanciarsi ad alta velocità, a compiere acrobazie...» «Ma allora sa che cosa sono gli sport estremi.» «Un volta ho visto un programma in TV.» «Dica la verità, le piacerebbe provare uno sport come il parapendio o cavalcare le onde dell'oceano.» L'eccitazione che coglieva nella voce dell'uomo la rapì e la indusse a sporgersi verso di lui. «Be', per quanto mi riguarda preferisco stare con i piedi per terra, ma trovo emozionante guardare chi ha il coraggio di svolgere attività estreme in ambienti ostili.» «Già, neve, vento, vette montuose e mare in burrasca. A quelli come me piace sfidare la natura.» «È patito delle situazioni adrenaliniche?» «Ci può scommettere. Non c'è niente di meglio di una sca185


rica di adrenalina per sentirsi al settimo cielo, una sensazione pari al...» L'uomo lasciò la frase a metà, ma l'espressione dei suoi occhi le lasciò intuire il resto. Ava pensò che, probabilmente, a quel punto sarebbe stato meglio lasciar cadere il discorso, ma dopotutto aveva deciso di trasferirsi a Melbourne per chiudere con la sua noiosa vita passata, per lasciarsi andare un po', e decise di stuzzicarlo: «Pari a che cosa?». Trattenne il fiato nel vedere illuminarsi gli occhi color cioccolato dello sconosciuto. «Pari al sesso» le rispose lui, fissandola intensamente. Davvero?, avrebbe potuto rispondere lei, se avesse avuto intenzione di continuare a flirtare. Nello spingersi fino a quel punto, però, aveva già dato fondo alla sua riserva di coraggio e il pensiero del sesso come qualcosa di adrenalinico le era sconosciuto, almeno quanto l'uomo che aveva davanti a sé e gli sport in cui si cimentava. «E, mi dica, quali altri sport pratica oltre allo sci, all'arrampicata e al parapendio?» L'uomo si abbandonò a una breve risata nel notare l'imbarazzo di Ava. «Vuole davvero che le enumeri la cinquantina di sport che pratico?» «Forse è meglio di no, ma davvero ne pratica così tanti?» «Lo giuro. La cosa la colpisce?» «Be', diciamo che penso che lei sia un po' matto» rispose, chiedendosi se il destino avrebbe mai potuto farle incontrare un uomo più lontano dallo stile di vita al quale era sempre stata abituata. «Non è la prima a pensarla così» replicò lui per nulla offeso dall'osservazione di Ava. «E lei, che cosa fa per vivere?» le chiese, sconvolgendola con il suo sorriso. In quel momento la noia della propria esistenza di figlia del 186


primo ministro le si parò innanzi: le scuole private, gli spostamenti con l'autista e le guardie del corpo, l'etichetta da rispettare e le lezioni di bon ton, il matrimonio con un uomo politico e il conseguente divorzio. Si sentì quasi soffocare dai ricordi di un recente passato e in un istante decise di fare piazza pulita di quei ricordi e cominciare a inventarne di nuovi. «Che cosa faccio, io?» Incoraggiata dai suoi racconti di avventure estreme e adrenalina, nonché da un desiderio irresistibile di lasciarsi andare, gli mise le mani sulle spalle e, un attimo prima che le loro labbra si sfiorassero, gli sussurrò all'orecchio: «Ecco cosa faccio».

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64 Regina del tuo letto di LUCY KING Amare l'architettura e abitare di fronte a una villa in stile Regency è una gran fortuna, tanto più se il proprietario non è affatto niente male. Beata Laura, allora, perché Matt è pure single!

Notte da copertina di NICOLA MARSH Smessi i panni di figlia e moglie perfetta, Ava è finalmente libera di reinventarsi giornalista. Un'intervista al dio degli sport estremi Roman Gianakis è il primo incarico ideale, ma che dire delle scintille fra loro?

65 Buone intenzioni, addio! di NATALIE ANDERSON Basta, di ragazzi Lena non ne vuole più sapere: le hanno spezzato il cuore troppe volte. La sua volontà è di ferro e lavorare con rugbisti a petto nudo non le crea problemi. I guai li porterà un uomo in giacca e cravatta.

Travolta da una vacanza di ANNA CLEARY Pia ha scelto di ricominciare a vivere da Positano. Il programma per le settimane a venire è deciso: sole, mare e assoluto relax. Ma l'imprevisto è dietro l'angolo, e ha nome e cognome: Valentino Silvestri.


66 Divieti da infrangere di TRISH WYLIE Da quando è avvocato, Olivia ha saputo tener testa a clienti davvero tosti. Nessuno, però, era come Blake: impenetrabile e bello da morire. Aiuto, è difficile pensare al dovere, se c'è di mezzo uno come lui!

Innocente... fuori dal letto di AMY ANDREWS Giornata di brutte notizie per Ali. Un drink è il minimo per alleviare il dolore. Ma anche una notte di fuoco con uno sconosciuto mozzafiato non è male. Peccato che lo sconosciuto sia l'uomo che la deve difendere.

67 Vince l'attrazione di AIMEE CARSON Cutter pensa che agire sia meglio che perdersi in chiacchiere. Jessica è convinta che il dialogo sia la chiave della felicità. Uno dei due si sbaglia. O forse entrambi, se prende il sopravvento la passione.

Passione ribelle di ANNE OLIVER Se il cuore è a pezzi e il lavoro dei sogni è svanito, meglio evitare le prediche del fratello, vero Lissa? Ma anche il ragazzo per cui si aveva una cotta. Se però Brad fosse così gentile da salvarla prima di ripartire...

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