Il cavaliere ritrovato di Melissa Oliver

Page 1



Melissa Oliver IL CAVALIERE RITROVATO


Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: The Knight's Convenient Alliance Harlequin Mills & Boon Historical Romance © 2021 Maryam Oliver Traduzione di Giuliano Acunzoli Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved. © 2022 HarperCollins Italia S.p.A., Milano Prima edizione I Grandi Romanzi Storici giugno 2022 Questo volume è stato stampato nel maggio 2022 da CPI Black Print, Spagna, utilizzando elettricità rinnovabile al 100% I GRANDI ROMANZI STORICI ISSN 1122 - 5410 Periodico settimanale n. 1311 del 24/06/2022 Direttore responsabile: Sabrina Annoni Registrazione Tribunale di Milano n. 75 dello 01/02/1992 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distribuzione canale Edicole Italia: m-dis Distribuzione Media S.p.A. Via Carlo Cazzaniga, 19 - 20132 Milano HarperCollins Italia S.p.A. Viale Monte Nero 84 - 20135 Milano


Dedica

Al mio splendido ragazzo dagli occhi verdi.


Prologo

Estate 1221 Castello di Kinnerton, frontiera del Galles Brida O'Conaill lasciò il salone dei banchetti del castello di Kinnerton e uscì sotto un cielo punteggiato di stelle. L'aria era calda e piacevole, proprio come l'allegria che accompagnava i festeggiamenti di nozze che si svolgevano all'interno. Reclinò la testa all'indietro, chiuse gli occhi e fece un bel respiro, desiderando di poter in qualche modo inalare anche una parte della meraviglia di quella notte. Era una serata perfetta dopo un perfetto matrimonio d'amore. L'unione tra due persone che non potevano essere più adatte l'una all'altra. E tuttavia non riusciva a sopprimere il moto di desolazione e disperazione che le era cresciuto dentro da tutto il giorno, e che adesso rischiava quasi di soffocarla. Numi del cielo, perché si sentiva così? Era lieta che la sua amica, Gwenllian ferch Hywel, avesse finalmente trovato la felicità con l'uomo che amava e che considerava perduto, Sir Ralph de Kinnerton, dal quale era stata separata per molti anni. In7


vero augurava loro ogni bene, solo... solo sperava che anche a lei fosse concessa un giorno l'opportunità di vivere la vita che desiderava. Ma questo non sarebbe mai successo. La sua esistenza non includeva un matrimonio, bambini e una famiglia. Non era possibile. Non dopo ciò che era successo tanti anni prima alla sua famiglia in Irlanda. La terribile profezia lanciata allora si era avverata e purtroppo non aveva altra scelta che rassegnarsi a una vita di solitudine e contemplazione. Cosa che aveva puntualmente fatto dal fatidico giorno in cui i suoi congiunti erano stati annientati. Allora aveva giurato di restare nubile e senza figli prima che sua madre si ritirasse in un convento distrutta dal dolore. E tuttavia, in notti come quella, colme di speranza e di possibilità, si rendeva amaramente conto di cosa stava perdendo e del sacrificio che avrebbe sempre segnato la sua vita. Ma adesso basta, si rimproverò, sbuffando irritata per quei pensieri indisciplinati. Lei, Brida O'Conaill, era una donna sensata, pratica e risoluta. Una preziosa dama di compagnia e una confidente di Gwenllian, anche se tutto sarebbe cambiato adesso che la sua amica doveva farsi carico sia dei doveri imposti a una moglie sia del ruolo di signora di Kinnerton. Allontanò la malinconia che si era impossessata di lei e rivolse un lieve sorriso a una coppia di uomini ebbri che uscirono dal salone, cantando canzoncine oscene sulle fanciulle ritrose che avevano incontrato nei loro viaggi. Procedettero barcollando verso il cancello, sfiorando le ghirlande di fiori che lei aveva minuziosamente preparato con l'aiuto delle donne locali per decorare l'intero cortile interno del castello. Fiori magenta di silene e blu di viscaria, originari delle terre del Galles da cui proveniva la sposa, insie8


me a mazzi di erica rosa e viola intrecciati con l'artemisia e la verbena, che crescevano localmente, ornavano gli archi e le porte nel cortile. Ogni palo e colonna era avvolto dal caprifoglio, che diffondeva nell'aria la sua dolce, ottenebrante fragranza soprattutto a quell'ora tarda della sera. Inspirò a fondo, riempiendosene ancora una volta i polmoni, poi sospirò. «Mi stavo chiedendo dov'eravate finita, Madamigella Brida» disse una voce profonda e maschile. Una voce che riusciva sempre a metterla a disagio. «Ed ecco che vi trovo qui, in cortile, preda di quello che sembra un momento contemplativo.» Lei non si prese neppure il disturbo di voltarsi e guardarlo: era Sir Thomas Lovent. L'alto, bello e forte cavaliere che riusciva sempre a far compiere una capriola al suo stomaco per l'irritazione e l'eccitazione che suscitava in egual misura. Almeno, fin da quando l'aveva conosciuto giusto qualche settimana prima. L'aveva incontrato al torneo durante il quale la sua amica Gwen aveva rivisto l'uomo che credeva morto da anni: Sir Ralph de Kinnerton, colui che un tempo amava e con il quale era stata fidanzata. Ma la strada che aveva portato alla loro riunificazione non era stata affatto facile, ed era stata tormentata da avversità e crepacuore, così lei e Sir Thomas si erano ritrovati alleati nel tentativo di aiutare la coppia a ritrovarsi. E con il meraviglioso, inebriante successo ottenuto con l'unione di Ralph e Gwen, era arrivata anche la consapevolezza della cruda realtà della sua situazione. Adesso quell'uomo irritante era uscito per nessun altro motivo che vessarla, cosa che sembrava procurargli un grande piacere. Era sempre così con lui. Thomas Lovent non poteva proprio fare a meno di esasperarla. «Il mio umore non vi riguarda, Sir Thomas.» Spe9


rava che quel tono lo spingesse a rientrare nel salone, ma sapeva che era una vana speranza. Quell'uomo insisteva come nessun altro a imporre la sua presenza laddove non era gradita. «Permettetemi di contraddirvi, madamigella.» Sir Thomas avanzò, fermandosi davanti a lei con un sorriso sardonico. Un sorriso che le fece rizzare i capelli sulla nuca per l'irritazione. «Perché vedete, non servirei a dovere il mio amico se una delle ospiti al banchetto di nozze pensasse di festeggiare restandosene in cortile tutta sola.» «Cosa che non sta accadendo affatto» precisò lei. «Avevo solo bisogno di un po' d'aria.» Così come di un po' di tempo per meditare sul futuro. Il suo futuro. Per quanto tetro e monotono potesse rivelarsi. «Bene, in tal caso potrei anche tenervi un po' di compagnia.» Lei raddrizzò la schiena. «Preferirei di no, Sir Thomas.» «Ah, Brida, Brida, Brida» la blandì, sorridendo e scuotendo la testa. «Sappiamo entrambi che invece volete che vi faccia compagnia, che passeggi insieme a voi, che conversi con voi. Persino che vi salvi da questo malessere che vi rende così pensierosa.» Che arrogante presuntuoso! Non che avesse torto, purtroppo. Come faceva quell'uomo a indovinare così bene i suoi umori? Era sconcertante il fatto che ci riuscisse senza sforzo. Nessuna sorpresa che fosse così richiesto dalle donne. Riusciva a leggere e capire le persone a meraviglia e lo sapeva. La fiducia in se stesso che sprigionava era francamente sbalorditiva e al contempo irritante. «Vi prego, non disturbatevi per me. Non ho bisogno della vostra assistenza e non sono né malinconica né tantomeno afflitta da qualche malessere.» 10


«Ebbene, questa è una benedizione» replicò lui, ridacchiando piano. «Tuttavia, penso che resterò qui fuori in questa meravigliosa sera di mezza estate, se non vi dispiace.» «Fate come volete, signore, cosa che fate sempre.» Cominciò ad allontanarsi, passeggiando lungo le mura del cortile interno. Lui la seguì, tenendo il suo passo. «Devo farlo, visto che mi sento anche obbligato a badare alla vostra sicurezza, madamigella. Qui da sola, a sera tarda...» «Vi ringrazio, ma anche questo non è necessario. Posso badare a me stessa senza il vostro aiuto.» Lui inarcò un sopracciglio e un lento sorriso gli piegò le labbra. «Sono certo che è così, ma consentitemi una piccola galanteria.» «Oh. È questo che provate a fare, Sir Thomas?» «Sì. Con la vana speranza di riuscire a strapparvi almeno un sorriso.» Suo malgrado, gli angoli delle sue labbra fremettero. «Ah. E vi ritenete in grado di affrontare una sfida così ardua?» «Ebbene, che cavaliere sarei se almeno non ci provassi?» Lei smise di colpo di passeggiare e si voltò verso di lui. «Un cavaliere meno galante?» Per la prima volta in quella sera Brida sentì il suo umore cambiare un poco mentre esaminava il suo aspetto. Indossava una finissima tunica di lino dello stesso colore degli occhi, che le ricordava le verdi colline della sua terra natia dopo una fitta pioggia. Uno morbido farsetto di pelle gli arrivava fino a metà coscia e un paio di braghe marrone scuro avvolgeva quelle gambe muscolose e diritte – non che le avesse osservate da così vicino. Alto e forte con dei modi disinvolti, si appoggiava alle mura di pietra con le brac11


cia conserte sul torace poderoso mentre sosteneva il suo sguardo interrogativo. Fin da quando l'aveva conosciuto qualche settimana prima, Sir Thomas provava sempre ad alleggerire l'atmosfera ricorrendo all'arguzia che lo caratterizzava. «Precisamente. Vedo che riuscite a cogliere il difficile frangente in cui mi trovo, madamigella. Posso solo sperare di trovare un rimedio alla situazione.» Lei scosse la testa e strinse le labbra. «Ah, ecco, vedo l'ombra di un lieve sorriso formarsi sulla vostra bocca.» E lei non poté fare a meno di sorridere sul serio davanti a quell'affermazione. Quell'uomo era proprio un consumato seduttore. «Sono gratificato dal fatto che la mia insistenza abbia agito così bene» aggiunse agitando una mano. «E no, non è davvero il caso di ringraziarmi.» «Anche se, ovviamente, pensate che dovrei farlo.» «Ovviamente» replicò lui con un aperto sorriso. Alcune ciocche di capelli biondo scuro caddero sui suoi occhi, scintillanti di divertita malizia. «Sono stato lodato spesso per il mio intuito. Per non parlare della mia compagnia e del mio irresistibile buonumore. Che, suppongo, può essere assai contagioso.» «Non mi aspetterei niente di meno da qualcuno che ha una tale considerazione di sé» replicò ironica. «Proprio così, madamigella. Potete sempre contare su di me per assistervi degnamente.» «Grazie alla vostra contagiosa compagnia?» «E non dimenticate il mio irresistibile buonumore» aggiunse strizzandole l'occhio. «Sono solo sciocchezze, lo so, ma è una cosa che mi viene ripetuta spesso.» «Sono certa di sì, Sir Thomas, tuttavia da parte di qualcuno con gravi carenze e scarso buonsenso. Per quanto mi riguarda, ritengo di non aver bisogno del 12


vostro buonumore, contagioso o meno che sia.» «Siete, come sempre, la fonte stessa della benevolenza, madamigella» affermò ridacchiando. «Ma adesso smettetela o mi farete arrossire.» Lei alzò gli occhi al cielo. «E voi, come sempre, siete irritante tra i mille difetti che avete.» «Ah, Brida, non mi aspettavo niente di meno dalla vostra lingua tagliente.» Si chinò in avanti e sollevò un sopracciglio. «Ma lo sapete che vi sto solo prendendo in giro.» Quello era esattamente il modo in cui quell'uomo riusciva a confonderla. Prima la portava all'esasperazione con la sua spavalderia e le sue sciocchezze, e poi di colpo lei ritrovava tutta imbarazzata con una strana vertigine allo stomaco. Grazie al cielo, lui non sembrava essersi accorto del disagio che adesso provava. «Quindi, non volete spiegarmi il motivo del vostro appartarvi in questa serata piena di buoni auspici?» E con altrettanta rapidità, riuscì ad accrescere un po' di più il suo disagio. «Assolutamente no, Sir Thomas.» «Molto bene. Allora parleremo del tempo, e di quanto imprevedibile si sia rivelato di recente.» «Imprevedibile lo è davvero.» Brida tirò il fiato, lieta del cambio di argomento. «Non eravamo certe di decorare anche il cortile per paura che le piogge estive inzuppassero tutto.» «Posso tranquillamente crederci. Viste le impressionanti variazioni atmosferiche, non si sa mai come evolverà la giornata dall'alba al tramonto. Comunque, alla fine, il tempo è stato clemente.» «Sì» borbottò lei. «Ci ha graziato, per oggi.» Continuarono a passeggiare affiancati fino a quando Sir Thomas ruppe nuovamente il silenzio. 13


«Sappiate che vi capisco, Brida» le mormorò. «Capite cosa, signore?» Lui si fermò ed emise un profondo sospiro. «Potete anche non avere fiducia in me, ma permettetemi di dirvi che comprendo il bisogno di riflettere in un momento come questo» spiegò a mezza voce. «Quando uno assiste a un matrimonio così entusiasticamente e felicemente annunciato come quello dei nostri amici, allora si sente obbligato a soppesare il suo futuro con una certa dose d'incertezza e di dubbi.» Brida deglutì, riconoscendo la sincerità di quelle parole. Alzò la testa e lo studiò mentre lui sembrava guardare lontano, chiedendosi da dove venisse quell'improvvisa pensosità. Quant'era volubile quell'uomo. Il suo umore cambiava in un batter d'occhio. «Suppongo che vi sia una certa verità in quello che dite.» Non vi fu risposta, cosa che la indusse a chiedersi a quali riflessioni si riferisse: alle sue oppure a quelle in cui era sprofondato adesso? Possibile che Thomas Lovent stesse ponderando il proprio futuro, con tutti i timori e le insicurezze che portava con sé, esattamente come lei? Il sorprendente cambiamento a cui stava assistendo suggeriva che fosse proprio così. Che strano. Eppure quel lato serio di lui la incuriosiva molto più di quanto avesse dovuto. Lui sospirò, per poi tornare a guardarla. «Ma avanti, adesso smettiamola con queste solenni considerazioni.» Brida annuì, poiché voleva che tornasse all'umore scherzoso e leggero di prima. Che riprendesse il tono semiserio tipico delle loro discussioni. Per qualche motivo, le sembrava più sicuro. «Possiamo sempre parlare del tempo, dopotutto.» «Proprio così. E a questo riguardo posso menziona14


re quanto calda e temperata è diventata questa sera dopo una mattina così poco promettente.» Lei si sentì vagamente sollevata constatando che l'umore di lui era di nuovo cambiato. «E io potrei aggiungere che tante cose si rivelano poco promettenti... per non dire deludenti.» «Ah, ma non questa beatifica serata. Non con questa luna di madreperla che ci abbaglia col suo argenteo splendore.» «Mi sorprendete, signore. E che ne dite delle stelle?» «Ecco... lo stesso vale per loro.» Un lieve sorriso le piegò le labbra. «Forse state ignorando la vostra vera vocazione. Ovvero quella di scrivere odi a ignare fanciulle.» «Oh, lo farei se solo riuscissi a trovarne una a quest'ora così tarda.» «Se solo...» ripeté lei, sentendo le gote scaldarsi. «Il vostro talento per il ridicolo supera quello di un buffone di corte, Sir Thomas.» Lui scosse la testa. «Così mi ferite, milady.» «Senza volerlo, ve lo assicuro. Ammiro grandemente il talento che mostrate per l'assurdo.» «E non dimenticate il mio buonumore contagioso.» «Come se potessi scordarmene.» E a quel punto sobbalzò, rendendosi conto di ciò che aveva appena ammesso. Alzò di scatto la testa e vide un lento sorriso comparire sulle sue labbra. Tutto parve immobilizzarsi mentre si fissavano. Oh, numi del cielo, perché quell'uomo doveva essere così attraente? E tentatore, anche solo per la sua vicinanza e il calore che emanava. Rimase a guardarlo affascinata mentre la luce divertita negli occhi di lui lasciava improvvisamente posto a qualcos'altro. Un inaspettato lampo di desiderio, tanto potente da toglierle il fiato. 15


Brida avvertì un fremito di trepidazione attraversarla da capo a piedi. Posò lo sguardo sulla lieve curva delle labbra di lui. E prima ancora di rendersi conto di ciò che stava facendo, si alzò in punta di piedi e premette la bocca sulla sua, con un certo impeto. Oh, Dio mio, forse anch'io ho bevuto troppo vino al banchetto. La reazione di Thomas Lovent fu di assoluta sorpresa, di sgomento, persino, vedendola fare qualcosa di così insolito. Di così spavaldo. E tuttavia, le diede una strana soddisfazione sapere di averlo in qualche modo turbato. Ma dopo l'attimo in cui restò impietrito, troppo sconcertato persino per muoversi, cominciò a rispondere al bacio come se si fosse risvegliato da un sogno, catturandole le labbra con ardore, avvolgendola tra le forti braccia e attirandola vicino a sé. Troppo vicino, decisamente troppo. Lei non era mai stata premuta in quel modo contro un uomo. Schiacciata contro un corpo duro come il metallo. Era inebriante, struggente. Proprio come il bacio, traboccante di un tale desiderio che quasi le cedettero le ginocchia. Lui inclinò la testa, passandole la lingua sulla fessura tra le labbra, sfidandola a schiuderle. E dopo un attimo, lei obbedì. Oh, non avrebbe mai creduto che un bacio potesse rivalersi così... meraviglioso? Delizioso? E con Thomas Lovent, per di più. Perché, dopotutto, lui era un uomo che conosceva da solo qualche settimana. Un uomo che si era ritrovata a frequentare solo grazie ai comuni amici. Ed era anche un uomo a cui resisteva con veemenza e che considerava un dissoluto, anche se era un dissoluto affascinante. Difatti gli aveva parlato solo una manciata di volte fino a quella sera e mai di nulla di significativo, giusto argomenti leggeri e divertenti. Eppure, non si era mai comportata così con nessuno prima e ciò 16


che stava succedendo non era assolutamente da lei. La verità era che Thomas Lovent era più di un uomo di bell'aspetto. Più che semplicemente affascinante. E il suo bacio era letale e contagioso come lui. Contro ogni buonsenso lo baciava con pari ardore, con la stessa passione che lui le stava mostrando. Dio mio! Quello era un uomo a cui non avrebbe assolutamente dovuto stare vicina. Una tentazione che non poteva permettersi, poiché le ricordava tutto ciò che non poteva avere. Non sarebbe mai finita bene. Thomas Lovent era troppo pericoloso per una donna come lei, che davvero avrebbe dovuto essere un po' più avveduta. Interruppe il bacio all'improvviso, incespicando mentre arretrava di qualche passo. «No» mormorò, annaspando in cerca di aria. Poi si pulì la bocca mentre lui provava nuovamente a riprenderla tra le braccia. «Questo è stato un errore.» «Brida?» Il suono basso e tranquillo della sua voce si riverberò dentro di lei, facendola tremare. «Non posso.» Arretrò ancora, scuotendo la testa per l'incredulità. «Non posso credere di aver fatto una cosa del genere.» Sicuramente non poteva essere un lampo di dolore quello che gli aveva attraversato lo sguardo. «Avanti, non dite così. Era solo un bacio.» Perché quelle parole non la sorprendevano affatto? Indubbiamente era un uomo che baciava qualunque donna dovunque gli capitasse, dunque quel bacio non era nulla di straordinario per lui. «Forse per voi, signore, ma non per me.» «Credo che siate stata voi a cominciare, Brida, non dimenticatelo.» «E naturalmente voi vi siete sentito in obbligo di rispondere, signore.» 17


«Naturalmente sì, ma non bisogna farne un dramma.» «Già. Molto incauto da parte mia.» Ovviamente lui riteneva eccessiva la sua reazione. E tuttavia, come poteva sapere quell'uomo così irritante che il desiderio che l'aveva assalita era qualcosa di proibito per lei? Che doveva sempre, sempre resistere a simili impulsi? «Non sarebbe mai dovuto succedere» mormorò. «Non con voi. Non con un uomo come voi.» «Un uomo come me?» ripeté lui, irrigidendosi. «Che cosa intendete dire?» «Un uomo convinto che la sua vita si basi tutta sulla facciata affascinante. Che si sposta da un luogo all'altro, prendendosi quello che vuole senza preoccuparsi di nulla, senza costanza o legami e senza alcuna responsabilità al mondo.» Ogni colorito parve svanire dal volto di Thomas Lovent. I suoi occhi divennero gelidi e duri. «Dunque è questo che pensate di me?» replicò con un tono basso e letale. Oh, che Dio l'aiutasse, cosa aveva fatto? Brida si rese conto troppo tardi di aver sfogato la sua frustrazione nella direzione sbagliata. Aveva offeso Sir Thomas e, per quanto irritante lo trovasse a volte, senza dubbio non lo meritava. Lui tornò a parlare, ogni parola carica d'indignazione e disprezzo. «Che fortuna per me venir informato così prontamente delle mie prodigiose carenze.» Brida sapeva che non avrebbe dovuto aggredirlo in quel modo. Non poteva biasimare Thomas Lovent per ciò che lei aveva fatto. La colpa era solo sua e lui non c'entrava nulla. Doveva dirgli qualcosa, scusarsi, ma le parole sembravano restarle bloccate in gola ogni volta che apriva la bocca. Non ci poteva fare nulla. Si 18


sarebbe scusata l'indomani mattina, attribuendo quello sfogo al vino, alla luna e alle stupide stelle. Adesso però non ci riusciva: se provava a spiegarsi, temeva di scoppiare in lacrime. E così si voltò e s'allontanò decisa. Purtroppo Brida O'Conaill non ebbe mai la possibilità di scusarsi, poiché Sir Thomas lasciò Kinnerton la mattina dopo all'alba e non tornò più.

19


La ribelle scozzese GINA CONKLE

LONDRA, 1753 - Tra il rispettabile e ambizioso Alexander Sloane e Cecelia MacDonald, un'affascinante scozzese senza scrupoli, si accende un'accattivante sfida, che presto...

La figlia del mare ELISABETH HOBBES

INGHILTERRA, 1880 - Effie trova una neonata e decide di tenerla con sé. Da quel momento, a ogni solstizio, le fa visita un uomo affascinante che dice di essere il padre della piccola.

Il marchese di Yew Park LOTTE R. JAMES

SCOZIA, 1830 - Il Marchese di Clairborne sembra avere tutto: titolo, denaro e bell'aspetto. Invece è perseguitato da incubi. E quando conosce la vedova Genevieve de l'Omont...

Il cavaliere ritrovato MELISSA OLIVER

LONDRA, 1224 - Quando un cavaliere ferito bussa alla porta di Brida O'Conaill, l'intero villaggio si convince che si tratti del marito perduto da tempo. In realtà Sir Thomas è...


Il matrimonio dell'ereditiera LAURI ROBINSON

CHICAGO, 1933 - Per salvare i suoi cari dalla povertà, Jolie deve sposare il ricco Randal Osterlund, che vuole una moglie solo per interesse e ritiene l'amore un'inutile complicazione.

Un mercenario contro il destino NICOLE LOCKE

INGHILTERRA, XIII SEC. - Ricercato da un vendicativo signore della guerra, Rhain sa di avere i giorni contati. Ma quando incontra Helissent vorrebbe avere tutta la vita davanti a sé.

La seconda vita di Lady Armstrong MARGUERITE KAYE

INGHILTERRA, 1862 - Rimasta vedova, Lady Armstrong desidera solo essere un po' felice. L'occasione si presenta quando l'intraprendente e scandaloso Jack Dalmuir le propone di...

Una debuttante per il marchese LAURA MARTIN

INGHILTERRA, 1812 - Ospite con altre debuttanti di una coppia che desidera regalare a una di loro una Stagione, Charlotte non vuol essere scelta né avere a che fare con un certo marchese...

Dal 2 luglio


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.