Il diario della duchessa

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CORONE SÌ, MA VIRTUALI Le teste coronate si possono trovare ovunque, persino nei videogiochi. Probabilmente, il tema della principessa in pericolo e del regno da salvare offre spunti generosi alla creazione della sottotrama di un videogioco. Senza dubbio, ne vengono sfornati di banali e sciatti, quando non addirittura erotici, però nel corso degli anni sono stati creati dei piccoli capolavori. Impossibile, per esempio, dimenticare questa frase: Your Princess Is in Another Castle. Compariva ogni qualvolta si terminava uno schermo di Super Mario Bros., l'idraulico più baffuto del mondo in cerca della sua amata principessa Peach. Una seconda pietra miliare della storia dei videogiochi è sicuramente The Legend of Zelda. Il reame di questo videogioco si è ampliato di anno in anno, arricchendosi di sottotrame e particolari, ma con una costante: il guerriero Link che affronta mille difficoltà per un bacio della sua Zelda. In ultimo, come dimenticare il dolcissimo Sora di Kingdom Hearts che, affiancato da Pippo e Paperino, affronta l'Oscurità per salvare le sei Principesse del Cuore e la sua amica d'infanzia Kairi, detentrice di una delle sette pietre che possono salvare il loro mondo dalle mire di Malefica (sì, quella Malefica). Menzione d'onore per la bellissima Tifa, l'eroina di Final Fantasy, dall'animo nobile e coraggioso. Buon divertimento e... arrivederci alla prossima curiosità!


Jennifer Faye

Il diario della duchessa


Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: The Millionaire's Royal Rescue Harlequin Mills & Boon Romance © 2017 Jennifer F. Stroka Traduzione di Laura Polli Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved. © 2018 HarperCollins Italia S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Serie Jolly gennaio 2018 Questo volume è stato stampato nel dicembre 2017 da CPI, Barcelona HARMONY SERIE JOLLY ISSN 1122 - 5390 Periodico settimanale n. 2730 dello 02/01/2018 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 56 del 13/02/1982 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Mondadori, 1 - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 045.8884400 HarperCollins Italia S.p.A. Viale Monte Nero 84 - 20135 Milano


Prologo Un altro appuntamento disastroso. Lady Annabelle DiSalvo strinse le labbra al ricordo della notte precedente. Non era facile trovare un uomo interessato a lei come persona e non ai suoi nobili natali e che accettasse di buon grado la presenza discreta ma costante della sua zelante squadra di guardie del corpo. E invece aveva avuto la sfortuna di essere la figlia del duca di Halencia, e le limitazioni alle quali era costretta a sottoporsi le avevano rovinato un'altra serata. Terminata la cena, il suo corteggiatore l'aveva invitata a fare una passeggiata sotto le stelle, ma una delle guardie li aveva bloccati. Annabelle arrossĂŹ di collera ricordando il modo in cui l'atmosfera romantica della serata era sfumata. Inutile dirlo, non ci sarebbero stati altri appuntamenti con quel tale. Gli occhi le si riempirono di lacrime di frustrazione. Non poteva piĂš continuare a vivere in quel modo. Le sue amiche erano tutte felicemente fidanzate o sposate mentre lei era ancora single. E come poteva essere altrimenti? Ogni suo passo era monitorato, ogni spostamento sorvegliato. Naturale che gli uomini si stancassero di lei o che fuggissero spaventati. Voleva tanto una vita normale! Come quella che aveva condotto prima della tragica morte della madre. 5


Se solo la duchessa fosse stata ancora viva... Di sicuro sarebbe riuscita a convincere il suo iperprotettivo padre a rispettare la sua privacy. Dal comodino prese il diario di sua madre e se lo strinse al cuore. Forse non avrebbe dovuto curiosare fra gli oggetti personali che erano stati della duchessa, ma suo padre non le aveva lasciato scelta. In quale altro modo avrebbe potuto conoscere la personalità della madre? Annabelle mise il diario in borsetta, uscì dal suo appartamento privato e scese la grande scala della lussuosa residenza del duca di Halencia. Berto, una delle guardie del corpo, la stava aspettando nella hall. Ormai li conosceva tutti per nome, gli angeli custodi che si alternavano per vigilare il palazzo e proteggere i membri della famiglia. Era così da quando un'aggressione, apparentemente a scopo di rapina, era costata la vita alla duchessa di Halencia, sorella del re di Mirraccino. Annabelle sospirò. Da quel giorno il duca aveva deciso di garantire la sua incolumità facendola costantemente sorvegliare. Giorno e notte. L'assassino della madre era sfuggito alla cattura. Nessuno sapeva chi era o conosceva la ragione per cui aveva agito con tanta ferocia contro una donna indifesa. Di conseguenza, comprendeva il timore di suo padre, convinto che quel criminale prima o poi avrebbe scelto un altro bersaglio fra i DiSalvo. Ma ormai erano trascorsi undici anni da quel tragico giorno. Non c'era più stato nessun episodio che facesse sospettare che un pericoloso assassino stesse aspettando il momento giusto per farle del male, e le misure restrittive nei confronti della sua libertà d'azione la stavano rendendo claustrofobica. Senza contare che molto probabilmente non erano più necessarie. 6


Per quella ragione, aveva pensato di trasferirsi a Mirraccino, la splendida isola mediterranea che era la patria d'origine della madre. Purtroppo il re di Mirraccino era suo zio e, memore del tragico destino della sorella, aveva insistito perché anche lì lei si attenesse a rigide misure di sicurezza. Doveva cambiare quello stato di cose. «Sono pronta per uscire, Berto» disse, rivolta alla guardia del corpo. L'uomo, bruno e robusto, annuì. Era un tipo taciturno, capace di intimidire chiunque con una semplice occhiata. A parte lei. Conosceva Berto da quando era stata poco più che una bambina. Nei suoi confronti era sempre stato una specie di gigante buono, sul quale fare affidamento in qualunque occasione. Annabelle si diresse verso il portone del palazzo, seguita da Berto. «Dove stai andando così di fretta?» chiese alle loro spalle la voce del duca di Halencia. Annabelle si voltò e vide suo padre fermo sulla soglia di una delle porte dell'elegante foyer. Alto, distinto, il bel viso virile incorniciato dai capelli bianchi, il duca aveva un aspetto davvero patrizio. «Non sapevo che dovessi uscire così presto stamattina» osservò. «Qual è la ragione di questa partenza antelucana?» «Un imprevisto a Mirraccino» si limitò a rispondere lei in tono vago. «Posso sapere di che genere?» le domandò, spazzandosi un invisibile granello di polvere dalla manica del vestito. «Ho un impiego a Mirraccino, come ben sai, papà» gli rispose, asciutta, ripensando al finale deludente della scorsa serata. «Non capisco la ragione di questa ostilità da parte tua, Annabelle» ribatté il duca. 7


«La ragione è che ho ventiquattro anni e non mi permetti di vivere una vita normale.» «Questo non è assolutamente vero.» «Allora perché sono sorvegliata giorno e notte? Non posso fare un passo fuori di casa senza essere guardata a vista. La mamma è morta da undici anni. Non ci sono state altre minacce da parte del criminale che l'ha uccisa. Sarà fuggito lontano da qui.» «Questo non possiamo saperlo con certezza» replicò il padre, accigliandosi. «D'accordo, non lo sappiamo» concesse Annabelle. «Ma questa non è una novità. Sono anni che Luca e io ti imploriamo di dirci perché a distanza di tanti anni sei ancora così preoccupato per la nostra incolumità.» «La polizia ha stabilito che vostra madre è rimasta vittima di una rapina» rispose il duca in tono piatto. «Perché un rapinatore dovrebbe accanirsi contro di noi? Perché tentare un'altra rapina ai nostri danni?» «In effetti non ha senso» ammise l'uomo. «Ma?» lo incitò Annabelle, a cui non era sfuggito il tono dubbioso di suo padre. «Qualcosa nell'indagine svolta dalla polizia non mi ha mai convinto.» «Siccome alla mamma furono rubati il portafoglio e i gioielli che indossava, la polizia concluse che si era trattata di un'aggressione a scopo di rapina, ma questa versione non ti ha mai convinto, vero?» «Proprio così» annuì il duca. «Purtroppo non avevo prove per sostenere altre ipotesi. Così mi rispose l'ispettore incaricato delle indagini, quando gli confidai i miei dubbi.» «Ma tu hai continuato a sospettare che non si trattasse solo di una rapina» ragionò Annabelle. Suo padre non rispose, ma lei non era assolutamente disposta a lasciare cadere l'argomento. Era troppo importante. «Ti spiacerebbe spiegarti meglio, papà?» Lui sospirò. «Trovai strano che tua madre mi telefonas8


se per dirmi che c'era qualcosa a palazzo che non andava. Alle mie domande rispose che preferiva parlarmene di persona e non per telefono, ma non fece in tempo a farlo. Due giorni dopo venne assassinata.» «Che c'era qualcosa che non andava?» ripeté Annabelle. Il duca annuì. «Forse era qualcosa che non c'entrava nulla con quanto accadde in seguito. O così almeno mi disse l'ispettore, al quale accennai questo particolare. La rapina fu considerata il movente dell'omicidio di tua madre.» «Però tu non ci hai mai creduto.» «No» rispose il duca, scuotendo il capo. «Quando tuo zio mi disse che nemmeno lui aveva idea di cosa volesse parlarmi tua madre, decisi di assumere un investigatore privato, che passò al setaccio per settimane oggetti personali, amicizie e conoscenze di tutta la nostra famiglia, senza alcun risultato.» «La polizia quindi aveva ragione» concluse Annabelle. «Può darsi, ma io non ci credo.» «Nemmeno di fronte all'evidenza?» «L'intuito mi dice che c'è dell'altro. Qualcosa che...» Il duca si interruppe e la guardò negli occhi. «Rimane il fatto che non voglio correre rischi con te e tuo fratello. Voi due siete tutto ciò che mi rimane» concluse, in un tono che le andò dritto al cuore. «So che sei preoccupato per noi e vuoi proteggerci» concesse Annabelle in tono più dolce. «Ma Luca e io non siamo più bambini e non possiamo continuare a vivere sotto scorta, come se fossimo continuamente braccati da orde di criminali. E poi...» «E poi, cosa?» la interruppe il padre. «Preferireste che vi lasciassi andare per il mondo come se nulla fosse accaduto? C'è un assassino che gira indisturbato chissà dove!» Annabelle non rispose. Per anni aveva cercato di placare i timori del padre per la loro incolumità, aggravati dal dispiacere per la perdita improvvisa della moglie. Tut9


tavia, i continui trasferimenti a Mirraccino negli ultimi due anni l'avevano aiutata a considerare la situazione da un'altra prospettiva. Doveva affrontare e risolvere quel dramma del passato altrimenti non avrebbe mai potuto vivere serenamente né il presente né il futuro. Senza contare che molti potenziali corteggiatori si defilavano non appena davano un'occhiata a Berto. Per quella ragione, la sua vita sentimentale era sempre stata a dir poco deludente. «Non posso continuare a vivere così, papà» ribadì, scuotendo il capo. «Non sono più una bambina e ho il diritto di vivere la mia vita.» «Hai già la tua vita» obiettò l'uomo. «Non voglio più che tutto quello che faccio sia controllato e monitorato e che ti venga fatto un resoconto di ogni mio spostamento.» «Mi dispiace che tu ti senta prigioniera, ma sto solo facendo del mio meglio per proteggere te e tuo fratello. Luca non si lamenta mai delle misure di sicurezza.» «Questo perché a lui non importa niente di quello che dicono gli altri. Fa sempre e comunque quello che vuole.» «Lo so.» «Vuoi che faccia così anch'io?» «No» rispose il duca, senza la minima esitazione. «Allora le misure di sicurezza nei miei confronti devono essere allentate. Non ho intenzione di condurre una vita disordinata come Luca, ma se questo è l'unico modo per convincerti a non farmi sorvegliare in continuazione...» «Non è necessario che arrivi a tanto» la interruppe il padre. «Ho già abbastanza problemi con tuo fratello, ma anche questo sta per finire. Se vuole ereditare il titolo e il patrimonio dei DiSalvo, dovrà guadagnarseli.» «Credo che Luca sia in grado di combattere da solo le sue battaglie. Per quanto mi riguarda, non voglio più essere sorvegliata a vista o...» «O cosa?» la interruppe suo padre, guardandola dritto negli occhi. 10


«Altrimenti non mi lasci altra scelta. Non metterò più piede a Halencia e a Mirraccino.» Aveva detto semplicemente quello che le veniva in mente quando era particolarmente irritata o depressa, ma suo padre assunse un'espressione sorpresa e preoccupata nello stesso tempo. Le dispiaceva turbarlo, ma purtroppo sembrava essere l'unico modo per fargli capire che stava parlando sul serio. «È una minaccia?» le domandò il duca, in tono impersonale. «Non una minaccia, papà, una promessa» precisò Annabelle. «Voglio una vita normale, senza le limitazioni e i condizionamenti ai quali finora sono stata costretta a sottopormi per questioni di sicurezza.» «Perché tu e tu fratello non capite che desidero solo proteggervi? Che agisco solo per il vostro bene?» ribatté il duca. «So che sei preoccupato per la nostra incolumità dopo quello che è accaduto alla mamma. Ma è successo tanto tempo fa e non ha nulla a che fare con me e mio fratello. Quindi puoi stare tranquillo. A noi non accadrà nulla di male.» «Questo non puoi saperlo» obiettò il duca. «Per favore, non chiedermi di sospendere completamente la sorveglianza nei tuoi confronti. Per farlo devo essere sicuro che tu sia abbastanza responsabile da non correre alcun rischio inutile.» Scoprire che il padre si fidava così poco di lei fu una vera e propria delusione, ma si rifiutò di cedere. Quella era l'occasione per cambiare le cose e non doveva lasciarsela sfuggire. «Credo di avere già ampiamente dimostrato che sono capace di prendere decisioni ben ponderate per quanto riguarda la mia vita e il mio lavoro» ribatté, con una nota di orgoglio nella voce. La sua competenza professionale era un aspetto di lei che suo padre ammirava e apprezzava. Attualmente stava completando il progetto della Costa del Sud. Suo cugino, 11


l'erede al trono di Mirraccino, si era sposato di recente e fra impegni ufficiali e familiari, si era rivelato più che lieto di demandare a lei alcune questioni riguardanti il turismo dell'isola. «Credi davvero di potere fare tutto da sola?» le domandò il duca. Annabelle si impose di contare fino a dieci prima di rispondere. Suo padre era così vecchio stile... Se fosse stato per lui l'avrebbe tenuta sempre nella bambagia, sognando di darla in sposa a una versione moderna del principe azzurro... Qualche facoltoso uomo d'affari che avrebbe ampliato e sostenuto l'impresa di famiglia. «Proprio così» annuì con orgoglio. «Te lo dimostrerò, al punto che sarai tu stesso ad allentare la sorveglianza nei miei confronti.» Per un istante si guardarono negli occhi, nessuno dei due disposto a cedere. Un vero e proprio duello di volontà opposte. Il momento in cui fare capire a suo padre che poteva essere ostinata quanto lui. Ciò nonostante Annabelle non poté fare a meno di chiedersi se non ci fosse un fondo di verità riguardo ai sospetti che lui nutriva sulla tragica morte della duchessa. Oppure erano solo fantasie i timori che ci fosse qualcosa di molto più inquietante dietro l'apparenza di una rapina degenerata in omicidio?

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2730 - Il diario della duchessa

di J. Faye Il milionario Grayson Landers per sfuggire a un ciclone mediatico si rifugia nel meraviglioso regno di Mirraccino. Lady Annabelle DiSalvo, nipote del re, si trova sull'isola per risolvere il mistero della morte della madre, avvenuta anni prima, certa che il ritrovamento del suo diario possa aiutarla.

2731 - Un milionario dal nulla

di M. Lennox Per sfuggire alla sofferenza di un amore finito, l'ereditiera Penny scappa dalla vita mondana. Intrappolata da un'inondazione in una zona sperduta, è portata in salvo da un affascinante straniero a cavallo. Matt Fraser, un milionario sui generis, dopo essere stato tradito ha deciso di...

2732 - Incontro di mezzanotte

di J. Gilmore Sophie e Marco si incontrano a Londra sotto una tormenta di neve, e dopo una notte d'amore si perdono di vista. Sophie fa la cameriera, Marco appartiene a una nobile casata veneziana e sta sfuggendo alle pressioni matrimoniali della famiglia. Quando i due si vedono di nuovo... FAVOLE SOTTO IL VISCHIO

2733 - Un anno nuovo a New York

di A. Bolter New York rappresenta un'occasione per Holly , giovane artista con un difficile passato. L'appartamento dove dovrebbe abitare però è occupato da Ethan, il ricco erede della società proprietaria dell'alloggio, e mandarlo via non sarà facile. Tuttavia, forse Holly potrebbe raggiungere un accordo.


dal 1 febbraio 2734 - Il destino di una notte

di J. Faye Pur avendo un debole per lui da quando lo conosce, Elena ha sempre voluto salvaguardare l'amicizia che da una vita la lega a Luca DiSalvo. Ma l'amore può far compiere gesti inaspettati dalle conseguenze impreviste... Per rimettere insieme i pezzi ed evitare uno scandalo c'è un'unica soluzione: il matrimonio.

2735 - Principessa a tempo

di B. Hannay Quando Rafael le chiede di recitare la parte della fidanzata, in cambio della somma di denaro che potrebbe aiutare la sua nuova famiglia, Cecilia decide di accettare. Non appena i due hanno modo di conoscersi meglio l'amore scoppia inatteso, e come in una fiaba il lieto fine sembra dietro l'angolo. Ma...

2736 - L'amore del passato

di C. McKellen Elena Jones ha avuto un'intensa relazione con Caleb Araya, affascinante milionario. La loro storia era finita lasciando entrambi col cuore spezzato, e non è facile per lei recarsi in Spagna a chiedere aiuto proprio a Caleb. Ma ancora meno facile è ricevere da lui un secco rifiuto. IN FUGA CON L'AMORE

2737 - San Valentino sotto le stelle

di T. Beharrie Per Jordan lasciare la moglie era stata la cosa più difficile che avesse mai dovuto fare. Quando i due sono messi forzatamente di nuovo uno accanto all'altro, la situazione non sembra affatto facile. Ritrovarsi però non è poi così difficile: si tratta solo di capire se è troppo tardi per un nuovo inizio.


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