Il dono più bello

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EMILY FORBES

Il dono più bello


Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: His Little Christmas Miracle Harlequin Mills & Boon Medical Romance © 2015 Emily Forbes Traduzione di Monica D'Alessandro Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved. © 2017 HarperCollins Italia S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Serie Bianca dicembre 2017 Questo volume è stato stampato nel novembre 2017 da CPI, Barcelona HARMONY SERIE BIANCA ISSN 1122 - 5420 Periodico settimanale n. 1770 del 26/12/2017 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 377 dello 09/02/1982 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Mondadori, 1 - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 045.8884400 HarperCollins Italia S.p.A. Viale Monte Nero 84 - 20135 Milano


Prologo «E allora comincia» disse Kristie facendo capolino nella stanza da letto di sua cugina. «Allora cosa comincia?» chiese Jess mentre si legava la treccia e indossava un cappello rosso lavorato a maglia sui capelli biondo platino. Prese gli occhiali da sole e i guanti da sci e seguì la cugina fuori dall'appartamento a cinque stelle della loro famiglia. «L'operazione Trova un Fidanzato a Jess» rispose Kristie. «Cosa! Perché?» «Perché hai quasi diciotto anni e non hai idea di cosa ti stai perdendo. È arrivato il momento di trovarti un ragazzo fantastico. Uno cui non sarai in grado di resistere, qualcuno che entri nella tua torre d'avorio e ti baci mandandoti a gambe levate. Ne abbiamo parlato.» Ne avevano parlato, ma Kristie parlava sempre di ragazzi, in un modo o nell'altro, e Jess la ignorava la maggior parte delle volte. Kristie andava pazza per i ragazzi... si innamorava ogni due settimane... ma Jess era diversa. La maggior parte di quelli che incontrava Jess sembravano sciocchi e immaturi. Non capiva tutta quella agitazione per loro. I ragazzi di diciassette e diciotto anni non erano altro che questo. Ragazzi. Jess voleva il Principe Azzurro. E il Principe Azzurro sa5


rebbe arrivato al momento giusto. Non pensava che Kristie sarebbe stata in grado di farlo apparire. «Credo che ti stia dimenticando qualcosa» osservò Jess quando fecero cadere gli sci sulla neve e fissarono gli scarponi agli attacchi, pronte ad affrontare il loro primo giorno sui pendii del Moose River Alpine Resort. «Cosa?» «Non mi è ancora stato permesso di trovarmi un fidanzato. Tutti quelli con cui sono uscita sono stati amici di famiglia.» «Non sarai tu a trovarlo, lo troverò io per te» le spiegò Kristie. «E, siamo oneste, non farai mai sesso se esci solo con ragazzi che tuo padre ha scelto per te. Primo, avrebbero troppa paura di ciò che potrebbe fare loro se lo scoprisse e, secondo, sono sicura che tuo padre sceglie di proposito ragazzi che sono potenzialmente gay.» «Non è vero» controbatté Jess, pur domandandosi se non avesse ragione la cugina. Alcuni di quei ragazzi l'avevano baciata e se ciò non l'aveva per nulla mandata in estasi aveva sempre pensato che la colpa fosse sua. I ragazzi erano abbastanza carini, educati e raffinati nel modo tipico di chi andava nelle scuole private e frequentava i country-club, ma nessuno le aveva mai fatto battere forte il cuore, l'aveva mai lasciata senza fiato o fatta sentire eccitata o nessun'altra delle cose che si sarebbe aspettata di provare o che avrebbe voluto provare, così aveva deciso che avrebbe aspettato quello giusto. «Forse non voglio un ragazzo» aggiunse Jess. «Forse no, ma hai senza dubbio bisogno di fare sesso.» «Kristie!» Jess era inorridita. 6


«Non sai cosa ti perdi. Sarà il mio regalo per il tuo diciottesimo compleanno. Ti troverò un ragazzo fantastico e così farai sesso.» La ragazza rise, ma Jess sospettò che la cugina non stesse scherzando. Kristie non vedeva nulla di sbagliato nel rendere pubblico il fatto che volesse mettersi con un ragazzo, ma Jess non riusciva a pensare a niente di più imbarazzante. Nonostante passassero tanto tempo insieme, le loro personalità erano opposte. Avevano solo tre mesi di differenza, ma Kristie era più sveglia di Jess, oltre a essere più schietta e sicura di sé. «Questa è la tua occasione» continuò Kristie. «Abbiamo una settimana prima che arrivino i tuoi genitori. Una settimana solo con i miei, che non sono per niente severi. Abbiamo sette giorni per prendere informazioni su tutti i ragazzi carini che si trovano nel resort. Non avrai più un'opportunità migliore per metterti con qualcuno.» «Forse non voglio mettermi con nessuno. Promettimi che non mi cercherai un fidanzato» la implorò Jess. La scadenza di una settimana stabilita da Kristie coincideva con il diciottesimo compleanno di Jess. I suoi genitori sarebbero arrivati al resort per festeggiarlo con lei e Jess sapeva che da quel momento non avrebbe avuto la possibilità di stare da sola con un ragazzo. Di certo neppur e Kristie avrebbe potuto fare in modo che ciò accadesse in un tempo così breve, anche se Jess fosse stata consenziente. E se da una parte Jess non era contraria all'idea di fare quell'esperienza, voleva farla a modo suo. Lei voleva una storia d'amore. Voleva innamorarsi. Voleva essere sedotta e fare l'amore. Fare sesso non era la stessa cosa. Fare sesso non era l'esperienza che voleva lei. Ma poi si rilassò. Poteva avere la possibilità di ba7


ciare un ragazzo, ma anche se i genitori di Kristie erano molto più permissivi dei suoi, dubitava lo stesso che avrebbe avuto la possibilità di perdere la verginità. «Non ci permetteranno di uscire la sera» disse lei dato che Kristie non rispondeva. Kristie rise di nuovo. «Pensi che si faccia sesso solo dopo mezzanotte?» osservò, mentre sciava per raggiungere la fila per la seggiovia. «Nessuno ci controlla durante il giorno. Possiamo sgattaiolare fuori ogni volta che vogliamo.» Sesso durante il giorno! Jess non aveva considerato quella possibilità. Ma non sarebbe successo lo stesso. Per quanto Kristie avrebbe voluto che il suo progetto andasse in porto, Jess non riusciva a immaginare di spogliarsi di giorno. Nella sua fantasia immaginava luci soffuse, candele profumate, la musica giusta e un letto confortevole. Preferibilmente il suo letto. Con lenzuola pulite e un uomo che l'adorava. «Oggi è l'inizio del resto della tua vita. È arrivato il momento di divertirti un po'» le disse Kristie mentre si univa alla fila. «Questo posto sarà pieno di bei ragazzi. Potremo fare la nostra scelta.» Attirare l'attenzione di un ragazzo non era mai stato un problema. Jess sapeva di essere abbastanza carina. Era piccola di statura, solo un metro e sessanta, una graziosa cheerleader con il viso a forma di cuore, un mento che riteneva forse essere troppo appuntito, capelli biondo platino, occhi verdi e pelle di porcellana. Trovare un ragazzo che rispondesse a tutte le sue aspettative era la parte complicata. La battuta di Kristie sulla torre d'avorio non era del tutto infondata. Jess sognava davvero che qualcuno si innamorasse follemente di lei e che arrivasse per salvarla dalla sua vita privilegiata, ma piena di restrizioni. 8


Quella sembrava fosse la migliore occasione di infrangere le regole che le avevano imposto i suoi genitori. Non riusciva a immaginare di conquistarsi la libertà in nessun altro modo. Tuttavia, non riusciva nemmeno a immaginare di innamorarsi all'età di diciassette anni e non aveva intenzione di andare a letto con il primo ragazzo carino che si fosse presentato. «Che ne dici di lui?» le chiese Kristie mentre aspettavano la seggiovia. Jess diede un'occhiata agli altri sciatori intorno a loro. Erano soltanto le nove del mattino. Le due ragazze si erano alzate presto, felici di godersi la loro prima mattina sui pendii, ma tutti gli altri nella fila erano o dieci anni più giovani o vent'anni più vecchi di loro. Erano circondate da famiglie con bambini piccoli. Tutti gli altri adolescenti erano ancora a letto e Jess non capiva di chi stesse parlando Kristie. La cugina le diede un colpetto con il gomito. «Lì.» Puntò il suo bastone da sci verso l'inizio della fila e Jess capì che si riferiva agli impiegati del resort. Due ragazzi, che lei pensava potessero essere uno o due anni più grandi di lei, lavoravano insieme presso lo skilift. Indossavano entrambi l'uniforme del resort. Avevano le teste scoperte e Jess poté vedere che un ragazzo era alto e biondo, mentre l'altro era un po' più basso e con i capelli scuri. Quello biondo attirò la sua attenzione. Si muoveva con scioltezza, al ritmo della musica che stavano ascoltando a tutto volume, rilassato e disinvolto. Jess non riusciva neanche a pensare di ballare di fronte a estranei in pieno giorno. Non si sentiva a suo agio in mezzo alla folla. Ma c'era qualcosa di erotico nel guardare da lontano qualcuno che ballava. 9


Kristie avanzò a fatica nella fila e Jess la seguì, ma non riusciva a staccare gli occhi di dosso dal ragazzo. Guardare il modo in cui muoveva i fianchi le fece provare una sensazione alla pancia che riconobbe come attrazione. Si immaginava come poteva essere ballare insieme a lui, stare stretta a lui mentre i loro fianchi si muovevano all'unisono. La canzone cambiò, distogliendola dalle sue fantasticherie, e lei lo guardò eseguire alcuni passi di musica rap che fecero sbellicare dalle risate i ragazzini di fronte a lei. Il ragazzo con i capelli scuri stava chiacchierando con una madre mentre quello biondo sollevava il figlio per farlo sedere sul sedile. Alzò la testa quando rise a qualcosa che aveva detto il bambino e all'improvviso si ritrovò a guardare dritto verso Jess. Jess sentì batterle forte il cuore e lo stomaco farle male per un improvviso impulso sessuale quando i loro occhi si incontrarono. Erano di un azzurro splendente. Era consapevole che Kristie si stava preparando a salire sulla seggiovia, ma lei era come bloccata, i suoi sci erano un tutt'uno con la neve. Era come ipnotizzata da quegli occhi. «Attenta. Continua a muoverti a meno che tu non voglia essere trascinata dal sedile.» Jess impiegò un paio di secondi per capire che stava parlando con lei. Aveva un accento australiano e, nello stato confusionale in cui si trovava, le ci volle un po' per capire cosa le stesse dicendo. Mentre stava cercando di decifrare le sue parole, lui le mise una mano sulla schiena e la spinse in avanti finché non fu pronta a salire sulla seggiovia. Jess poteva giurare di avere sentito il calore della sua mano attraverso l'imbottitura della tuta da sci. Lo stava ancora guardando quando alla fine fu costretta a sedersi. 10


«Divertiti.» Lui le schiacciò l'occhio mentre la ragazza si lasciava cadere sul sedile. Jess sentiva che stava arrossendo, ma continuò a mantenere il contatto visivo. Non riusciva a distogliere lo sguardo. «Erano carini» commentò Kristie, mentre venivano trasportate in alto sulla montagna e Jess si sforzava di girarsi e guardare altrove. «Credo» rispose lei, cercando di fingere indifferenza. Kristie si sarebbe buttata a pesce se avesse saputo a cosa davvero stava pensando Jess. «Che ne dici?» le chiese Kristie. «Vale la pena di rivederli?» Jess sapeva che darle ragione sarebbe soltanto servito a incoraggiare il folle piano di Kristie. «Non starai parlando sul serio!» urlò lei. «Non credo che fossero il mio tipo.» Sospettava di non avere nulla in comune con loro. Sapeva di non essere abbastanza in gamba. «Perché no?» «Sai che reputazione hanno quei ragazzi...» Di solito, i ragazzi che lavoravano nel resort erano studenti del college che si prendevano un anno di pausa, ragazzi del luogo o turisti, e avevano la reputazione di stare tutto il tempo a sciare e fare festa. Tuttavia, Kristie non aveva nessuna intenzione di arrendersi. «E allora...» Alzò le spalle. «... non fa che rendere la sfida più eccitante.» «Non ho intenzione di mettermi con un perfetto estraneo» controbatté Jess. A quanto pareva, ciò che le avevano insegnato i suoi genitori era più radicato in lei di quanto credesse. I suoi movimenti e spostamenti erano sempre stati controllati e pianificati e non aveva mai avuto l'opportunità di socializzare con estranei. Il suo Principe Azzurro avrebbe avuto un bel da fare. 11


«So che i tuoi genitori vogliono sapere dove ti trovi ogni minuto della giornata, ma adesso non sono qui» rispose Kristie, «e, nonostante quello che ti dicono, non tutte le situazioni impreviste sono pericolose e non tutti gli estranei sono degli psicopatici. Non sto dicendo che devi sposare questo ragazzo, ma solo divertirti un po'.» «Sembrava troppo grande per me» protestò Jess. «Ti lamenti sempre di quanto siano immaturi i ragazzi della nostra età. Forse qualcuno un po' più grande andrebbe bene per te. Possiamo tornare giù? Dargli un'altra occhiata?» Jess aveva bisogno di tempo per pensare. «No. Voglio sciare» rispose, quando scesero dalla seggiovia. I pendii erano tranquilli a quell'ora del giorno e non trascorse molto tempo prima che Kristie si lamentasse del caldo a causa dell'esercizio fisico e avesse bisogno di togliersi qualche strato di indumenti. Jess sospettava che fosse tutta una scusa per ritornare nel loro appartamento e poi alla seggiovia, ma era pronta a rifiutare. Tuttavia, sapeva di non avere molta scelta. Avevano la regola per cui nessuna sciava da sola e doveva ammettere di essere un po' curiosa di dare un'altra occhiata a quel ragazzo dagli straordinari occhi azzurri. Dopo tutto, non ci sarebbe stato niente di male. Purtroppo, quando si cambiarono e fecero ritorno alla seggiovia, trovarono due ragazzi diversi. Jess provò una grande delusione. Era sciocco sentirsi così per un estraneo, ma c'era qualcosa di ipnotico in lui. Qualcosa di accattivante. Quando s'incamminarono per prendere la seggiovia in un altro punto, videro i due ragazzi di prima, ognuno con uno snowboard, che percorrevano la pista. «'Giorno. Vi dispiace se ci uniamo a voi?» 12


Jess e Kristie non ebbero tempo di rispondere prima che i ragazzi le affiancassero e Jess si ritrovasse tra sua cugina e il ragazzo con i capelli biondi e arruffati e quegli splendidi occhi azzurri. Lui si mosse sul sedile in modo da voltarsi per guardarla e quel movimento fece entrare la sua coscia in contatto con quella di Jess. «Avete passato una piacevole mattina?» le chiese. «Vi siete alzate al canto del gallo.» «Scusami?» Jess aggrottò le sopracciglia. La voce del ragazzo era profonda e il suo accento molto sexy, ma la combinazione dei suoi fantastici occhi azzurri e del suo accento australiano le rendeva difficile decifrare le sue parole. O forse era solo il fatto che Jess era seduta coscia contro coscia con un ragazzo carino. In ogni caso, non riusciva a pensare in maniera lucida e non capiva ciò che le stava dicendo. «Al canto del gallo» ripeté lui, con un sorriso. «Significa che vi siete alzate molto presto.» I suoi occhi azzurri scintillarono quando le sorrise, ma questa volta furono le fossette sulle sue guance a farle battere forte il cuore. Il suo sorriso era contagioso. «Ti ricordi di noi?» gli chiese lei, sorridendo a sua volta. Era sorpresa e lusingata. «Certo. Non dirmi che tu non ti ricordi di me.» Si mise entrambe le mani sul cuore e finse in maniera così drammatica di esserne stato ferito che Jess rise. Doveva stare attenta. Era bello e affascinante e con un'aria birichina. E, ovviamente, lei si ricordava di lui. Dubitava che se ne sarebbe mai dimenticata, ma sapeva che tipo era. Immaginava che i ragazzi come lui flirtassero con dozzine di ragazze ogni giorno, tentando la sorte, finché la loro insistenza non li ripagava e non ottenevano un appuntamento per la sera. Per questo motivo, non impor13


tava quanto fosse carino, Jess non voleva essere soltanto un'altra ragazza nella lunga lista di quelle che erano cadute ai suoi piedi. «Be', io sono Lucas e lui è Sam, così non ti dimenticherai più di noi» disse, facendo un cenno in direzione del suo amico, che era seduto accanto a Kristie, dall'altro lato. «Non ho detto che mi ero dimenticata di voi» ammise Jess. «Mi ricordo il tuo accento. Sei australiano?» «Sì e, prima che me lo chieda, non ho un canguro domestico.» «Non te lo stavo per chiedere. Posso non essere mai stata in Australia, ma la conosco un po'. Non sono del tutto ignorante.» «Scusa, non volevo dire questo.» «Non fa niente.» Lucas sorrise. «A ogni modo, non ho intenzione di restare qui per sempre. Sono qui solo per l'inverno. A casa è estate. Resterò fino alla fine di febbraio, quando l'università comincerà di nuovo.» «Allora, qual è il posto migliore per divertirsi un po' in paese?» li interruppe Kristie. «Cosa va di moda in questa stagione?» Kristie conosceva bene il villaggio, non aveva bisogno di consigli, ma Jess sapeva che era soltanto il modo che aveva la cugina di flirtare. Per Kristie questo era facile come respirare. «Quanti anni hai?» le domandò Sam. «Diciannove» mentì lei. Aveva solo tre mesi in più rispetto a Jess e ne aveva compiuti diciotto da poco, ma diciannove anni era l'età legale per bere. «Il T-Bar è carino» rispose Sam, menzionando uno dei bar più frequentati dagli sciatori. «Ma oggi vengono a trovarci degli amici» aggiunse 14


Lucas. «Divideremo gli alloggi con un paio di neozelandesi e il venerdì sera si fa festa. Se volete unirvi a noi siete le benvenute.» «Grazie, sembra divertente» rispose Kristie, facendo sembrare che sarebbero state dei loro quando invece Jess sapeva che non sarebbe andata così. Ed era un peccato. Sembrava divertente, ma non avrebbero mai avuto il permesso di uscire con degli sconosciuti, con ragazzi che non erano stati prima esaminati e approvati. Anche se i genitori di Kristie non erano severi come i suoi, gli zii di Jess sapevano le regole che doveva rispettare la nipote. «Stiamo negli alloggi dello staff di Moose River. Sapete dove si trovano? Su Slalom Street. Alloggio quindici.» «Sappiamo dove si trovano.» Erano arrivati quasi alla fine del tragitto in seggiovia e Jess si sentì molto triste. I ragazzi sarebbero andati a fare snowboard e Jess immaginava che si sarebbero diretti verso l'half-pipe o la pista più accidentata dall'altra parte del resort. Finse di guardare verso le piste da sci, mentre in realtà stava guardando Lucas da dietro gli occhiali da sole. Voleva imprimersi il volto del ragazzo nella memoria. Era bello e gentile, ma dubitava che lo avrebbe rivisto. Non era il suo Principe Azzurro.

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1767 - In vacanza col dottore di A. Andrews L'infermiera Felicity sta finalmente facendo il viaggio che sogna da una vita. Il dottor Callum sta fuggendo da un presente difficile da accettare. Nessuno dei due è alla ricerca di un'avventura, eppure la passione irrompe nel vagone del treno di lusso su cui stanno viaggiando. LO SCAMBIO DI NATALE 1768 - Intrigo in corsia di C. Marinelli Una notte fra le sue braccia e Holly non ha alcun dubbio: il dottor Daniel è l'uomo della sua vita. Peccato che lui non la pensi allo stesso modo. Daniel è infatti un playboy convinto, innamorato della propria libertà. Per convincerlo a concederle una chance, Holly ha bisogno di un piano. 1769 - Fidanzati a Natale di S. Carlisle La dottoressa Ellen Cox è volata in Honduras per liberarsi dalle catene di una vita noiosa e troppo prevedibile, ma non avrebbe mai immaginato di sostituirle con quelle ben più pericolose del desiderio per il suo nuovo, misterioso capo, il dottor Chance Freeman. 1770 - Il dono più bello di E. Forbes Jess: Sette anni dopo aver perso la testa per un ragazzo australiano e aver concepito la nostra bambina, sono tornata al Moose Ridge Ski Resort, dove tutto è cominciato. Lucas: Non ho mai dimenticato Jess e rincontrarla nei luoghi che hanno visto nascere il nostro amore, mi destabilizza.


Dal 20 gennaio

1771 - Un dottore per marito di A. O'Neill Arrivata a Miami per concentrarsi sul lavoro e lasciarsi il passato alle spalle, Saoirse sa che, per poter rimanere in America e costruirsi un futuro, ha bisogno della green card e quindi di un marito. Chi meglio di Santiago, suo nuovo e sexy collega, può incarnare quel ruolo alla perfezione? DOTTORI A MIAMI 1772 - Innamorarsi a Parigi di L. Heaton Quando l'ostetrico Sam Saint si sveglia in un letto d'ospedale, scopre di aver cancellato gli ultimi due anni della propria vita. Sconvolto, non riconosce neppure la bellissima donna che veglia accanto a lui. Lo shock è ancora più grande quando scopre che lei è sua moglie. Ed è incinta! 1773 - Un guaio per l'infermiera di W.S. Marcus Quando l'infermiera Kira si sveglia a casa di una sua paziente, capisce di essersi cacciata in un enorme guaio. E infatti l'uomo che l'ha portata lì non è altri che il figlio della donna di cui avrebbe dovuto prendersi cura, lo stesso che ha cercato di sedurre la sera prima in un bar. Ma quando Kira perde il lavoro... 1774 - Il mio miracolo sei tu di L. Marshall Wesley: Sono sempre stato abituato a ottenere ciò che volevo. E adesso che sono finito su una sedia a rotelle, ho intenzione di dimostrare a tutti di essere ancora padrone della mia vita. Questa volta, però, avrò bisogno di una mano, e a darmela sarà l'unica donna che non sono mai riuscito a dimenticare.


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