Il lato nascosto del dottore

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Sarah Morgan

Il lato nascosto del dottore


Titoli originali delle edizioni in lingua inglese: The Doctor's Engagement The Playboy Doctor Harlequin Mills & Boon Medical Romance © 2001 Sarah Morgan © 2002 Sarah Morgan Traduzioni di Gigliola Foglia e Giacomo Boraschi Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved. © 2002 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prime edizioni Harmony Serie Bianca luglio 2002; marzo 2003 Questa edizione myLit marzo 2018 MYLIT ISSN 2282 - 3549 Periodico mensile n. 55 dello 02/03/2018 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 162 del 31/05/2013 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Mondadori, 1 - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 045.8884400 HarperCollins Italia S.p.A. Viale Monte Nero 84 - 20135 Milano


Dottor playboy



Prologo

«Vuoi che io faccia cosa?» Holly Foster piombò a sedere sul divano e il telefono le sfuggì dalle dita. «Holly...?» La profonda voce maschile si riversò dal ricevitore. «Holl, ci sei ancora?» Doveva aver capito male. A tentoni recuperò da terra il telefono. «Stavi scherzando, vero?» «Mai stato più serio in vita mia.» Holly restò per un momento senza parole. «Fammi capire, mi stai chiedendo di sposarti?» Lui scoppiò a ridere. «Accidenti, Holl, sei la mia migliore amica, da ventiquattro anni. No, che non voglio sposarti! Del resto, sai come la penso al riguardo.» Lo sapeva, eccome. Non che Mark fosse contrario al matrimonio, ma avrebbe atteso con calma la persona giusta al momento giusto. Ne avevano parlato spesso durante gli anni della loro lunga amicizia, condividendo sogni e speranze. Senz'altro non era una decisione che Mark avrebbe preso alla leggera. Perché allora... Holly si accigliò, colta da un sospetto. «Mark, hai bevuto?» «Bevuto? Sono le sette del mattino!» le ricordò 7


Mark, e lei sbadigliò lanciando un'occhiata alla sveglia. Le sette? Solo Mark avrebbe potuto telefonarle a quell'ora. Del resto, sarebbe stata sveglia comunque... «Be', a parte l'influsso dell'alcol, non so immaginare una sola ragione per cui mi chiederesti di sposarti.» «Non mi stavi ascoltando con attenzione» ribatté lui con impazienza. «Sveglia! Non ho detto sposati. Ho detto fidanzati.» «È la stessa cosa!» Holly soffocò un altro sbadiglio e cercò di coprirsi le gambe con la camicia da notte. «Mark Logan, sei l'ultimo uomo sulla terra con cui sceglierei di passare il resto della mia vita! Non sei il mio tipo, lo sai.» «Cosa vuoi dire, non sono il tuo tipo?» Sembrava risentito. «Credevo di essere il tuo migliore amico!» Holly sogghignò. «E lo sei, ma questo non significa che io voglia sposarti. O fingere di essere la tua fidanzata.» «Andiamo, Holl» mormorò lui in tono suadente. «Qual è il problema?» «Mark, la gente non finge di essere fidanzata; lo fa sul serio o niente!» «Da bambini lo facevamo.» «Che cosa, giocare a mamma e papà?» Holly scoppiò a ridere. «Io avevo quattro anni e tu sei, se la memoria non m'inganna. Credo che da allora siamo cresciuti un tantino.» Ma non molto. Diversamente da quella di Mark, la sua vita sentimentale era del tutto inesistente. Allontanò con decisione quel pensiero. Aveva dei buoni amici ed era in salute. Dopo quanto era acca8


duto negli ultimi due mesi, Holly era fin troppo consapevole di quello che importava nella vita. Le romanticherie, o meglio la loro assenza, erano l'ultimo dei suoi problemi. «Non sarebbe così difficile.» Mark non accettava un no come risposta. Holly scosse la testa e i capelli le ondeggiarono attorno alle guance. «Sarebbe impossibile. Non funzionerebbe mai. Tanto per cominciare, tu stai in Cornovaglia e io a Londra. Non è la base ideale per una storia d'amore convincente.» «Ci ho pensato. Ci serve un'infermiera professionale perché la nostra se ne va. Puoi venire tu quaggiù. Soluzione perfetta.» Holly rimase a bocca aperta. «Mi stai chiedendo di trasferirmi in Cornovaglia?» «Ti piacerà, giugno qui è meraviglioso. Mare, sabbia e vela...» Immagini tentatrici le riempirono la mente e lo sguardo di Holly corse alla finestra dell'appartamentino in affitto che offriva una visuale a volo d'uccello sulle strade affollate e caotiche di Londra. Guardò con disgusto le auto in coda nella trafficata arteria principale, mentre la gente iniziava la quotidiana battaglia per recarsi al lavoro. Forse quella era la risposta. Via da Londra, forse si sarebbe lasciata i ricordi alle spalle. Forse sarebbe riuscita di nuovo a dormire. «Supponiamo pure che io venga» accennò guardinga. «Non funzionerebbe comunque.» «Perché?» Holly si sentì improvvisamente agitata. «Perché ci conosciamo da sempre e non... non siamo...» 9


«Non siamo cosa?» Mark rideva e Holly, con sua sorpresa, si sentì arrossire. Mark non l'aveva mai fatta arrossire prima. Mai. Annaspò in cerca della parola giusta, sentendosi ridicolmente imbarazzata. «Due innamorati. Voglio dire: baci e abbracci, ma certamente non ci comportiamo come amanti.» Ci fu una breve pausa. «Niente ci impedisce di giocare ai piccioncini.» Holly si mordicchiò un labbro. «Non so, Mark, non sono sicura di riuscirci.» «Perché no?» «Perché non sono innamorata di te, tanto per cominciare!» «Grazie, Holly!» Il tono di Mark era ironico. «Prima dici che non sono il tuo tipo, poi aggiungi che non mi ami. Sai come ferire l'orgoglio maschile, te lo concedo.» «Non essere sciocco. Ti voglio bene come amico, naturalmente, ma non...» Holly fece una pausa cercando di spiegarsi. «Non in senso romantico.» «E chi si accorgerebbe della differenza? Amici va bene» asserì lui in tono conclusivo. «Ci aggiungeremo giusto un tocco di intimità.» Holly arrotolò il filo del telefono attorno alle dita sottili, a disagio. «Tutti ci conoscono come amici da così tanto tempo, che non crederanno mai che tra noi ci sia qualcos'altro.» «I nostri amici di Londra senz'altro, ma quaggiù in Cornovaglia nessuno ha idea dei nostri sentimenti.» Evidentemente aveva pensato a tutto. Holly prese un profondo respiro. «Ma perché ti serve una fidanzata?» 10


Mark si schiarì la voce. «C'è una donna...» Holly gemette. «No, Mark! Di nuovo!» Ogni volta che Mark Logan aveva un problema, si trattava di una donna. A volte più di una. «Accidenti, Holly, non è colpa mia!» Improvvisamente Mark sembrò stanco e frustrato. «A essere onesti, stavo cercando di stare alla larga dalle donne per un po'. Ho iniziato questo lavoro solo cinque mesi fa...» «Lo so» rispose Holly paziente. «Sono io che ti ho aiutato a trasportare tutti i tuoi beni terreni fin nel profondo della Cornovaglia, ricordi?» Subito dopo la sua vita era andata in pezzi, ma questo Mark ancora non lo sapeva. La voce di lui divenne improvvisamente seria. «Mi piace questo posto. Mi piacciono i pazienti, il fatto che la maggior parte di loro abbia vissuto qui per tutta la vita. Amo il mare, andare in barca, perfino i turisti. Fare il medico di base è veramente il lavoro dei miei sogni.» Holly si accigliò. «Cosa non va, dunque? Te la sei cavata con le donne fin dalla scuola elementare, non riesco a credere che tu abbia un problema che non sai come affrontare.» «So come affrontarlo» rispose Mark pacifico. «Mi procuro una fidanzata. E in fretta.» Holly sgranò gli occhi verdissimi. La faccenda cominciava a quadrare. «Vuoi una fidanzata per tenere questa donna a distanza? E perché non le dici semplicemente che non ti interessa?» «L'ho fatto, credimi; sai che sono sempre molto schietto con le donne. Ma non la vuole capire, e poi non è così semplice.» Mark sospirò e Holly poté 11


quasi immaginarlo mentre si passava le dita tra i capelli scuri. «Lavora qui all'ambulatorio.» Holly fece una smorfia incredula. «Ti sei lasciato coinvolgere con una collega?» domandò. Si udì un'imprecazione soffocata. «Non sono coinvolto, non ho fatto proprio niente! Non l'ho incoraggiata, non l'ho trattata in modo speciale. Sono stato strettamente professionale.» E probabilmente questo, pensò Holly, era stato la ciliegina sulla torta. «Alcune donne sono attratte dall'uomo che sta sulle sue, specialmente se è un tipo macho come te. Com'è cominciata?» «Mi ha invitato al pub dopo il lavoro, mi aspettavo fossimo un gruppo di colleghi. Credevo che lei volesse solo mostrarsi amichevole.» Holly sorrise. «Mark, le donne non sono mai solo amichevoli con te. Ti desiderano, fantasticano su di te, combinano un sacco di stranezze per farsi notare da te, ma non sono mai, assolutamente mai, solo amichevoli.» «Sciocchezze.» Il tono di Mark era secco. «Stai dicendo che un uomo e una donna non possono avere un rapporto platonico?» «Sto dicendo che un uomo come te non può avere un rapporto platonico.» Lui imprecò sottovoce. «Cos'ho di diverso?» Holly si accomodò meglio sul divano. «Da dove vuoi che cominci? Sei il classico maschio alto, bruno e attraente, e come se non bastasse sei anche intelligente, arrogante e freddo in un modo che fa impazzire le donne. Un lampeggiare di quel sorriso assassino ed eccole tutte ai tuoi piedi. Credimi, Mark, non sei proprio il tipo d'uomo con cui le donne cercano un rapporto platonico.» 12


Seguì un silenzio attonito. «Sciocchezze. Guarda noi due... siamo amici da sempre.» Holly alzò le spalle. «È diverso. Ti conosco da sempre e non ti vedo come ti vedono le altre. Io sono immune.» «Altro duro colpo al mio orgoglio» commentò Mark, ma dal tono il suo orgoglio non sembrava minimamente intaccato. «E così tu non mi trovi attraente?» Holly roteò gli occhi. «Di che ti preoccupi? Sei il mio migliore amico! E poi ti ho già detto che non sei il mio tipo.» Improvvisamente lui sembrò incuriosito. «Perché, poi? Avanti, sentiamo.» «Per l'amor del cielo, Mark, non lo so!» sbottò Holly spazientita. «Non ci ho mai pensato. Principalmente perché non impazzisco per il tipo macho, suppongo. E tu sei molto maschio, se capisci cosa intendo.» Mark rise. «Non ne sono sicuro.» Holly si agitò. «Sei... sei un duro, capisci, cintura nera di judo, velista esperto, rocciatore. Ami le auto veloci e...» «Stai insinuando in pratica che non so sostenere una conversazione?» Holly sorrise, acciambellata sul divano. «Non è vero, anzi, sei divertente. Solo che io preferisco il tipo sensibile.» In realtà non sapeva più cosa preferisse: la sua vita amorosa era un tale disastro che aveva smesso di analizzarla. «Pensi che io non sia sensibile?» Lui sembrò ferito e Holly sogghignò, sapendo che era una finta. Mark 13


era molto sicuro di sé e non si lasciava ferire così facilmente. «Lo sei con gli amici, non con le tue ragazze. Una posizione cui non ho mai ambito.» Giocherellò distrattamente con l'onda di capelli biondi che le copriva le spalle. «Ti conosco da quando avevo due anni e mi ricordo di quando mi riempivi di sabbia il costumino...» «Eh? Non ho mai fatto una cosa simile!» La risata fu contagiosa e Holly scoppiò a ridere a sua volta. «Sì, invece! E quando sono stata più grande mi hai messo del ghiaccio nei calzoncini, un serpente attorno al collo e un'altra volta ancora mi hai tagliato la treccina per provare il tuo nuovo coltellino svizzero.» Mark stava ancora ridendo. «Che amico orribile devo essere stato! A dire il vero, mi stupisce che la nostra amicizia abbia resistito.» «Suppongo di dover aggiungere che sai ascoltare, sei un compagno piacevole e il miglior amico che una ragazza possa desiderare.» Fu Mark a spezzare il lungo silenzio che seguì. «È carino sentirlo. E significa che posso fidanzarmi con te senza la preoccupazione che alla fine tu pretenda che ti sposi.» «Il che ci riporta a quella signorina» lo sollecitò Holly, e lui sospirò. «Già. Insomma, siamo usciti a bere qualcosa e lei mi ha messo all'angolo. Ho cercato di sfuggirle senza ferire i suoi sentimenti, ma...» «L'hai baciata?» Mark esplose. «No, non l'ho baciata!» 14


«Forse avresti dovuto. Un orrendo, viscido bacio te l'avrebbe tolta di torno per sempre.» «Non sono sicuro di saper baciare così.» La voce di lui sussultava per le risa. «E se tu conosci quel genere di baci, significa proprio che sei uscita col genere sbagliato di uomini, mia cara amica.» Il sorriso di Holly si spense. Non c'era bisogno che lui glielo ricordasse. «Che sta succedendo adesso con lei?» Mark gemette. «Sul lavoro la cosa si fa imbarazzante. Non volevo essere sgarbato e rovinare i rapporti con una collega, così ho detto di essere fidanzato con te.» «Be', allora è tutto a posto» commentò Holly con cautela. «Molti hanno fidanzati che vivono lontano. Di' semplicemente che ho un lavoro che non posso lasciare.» Seguì una lunga pausa. «Non è così facile. Mi hanno tirato fuori la verità, mi dispiace.» «Cioè?» «Che ti sei licenziata mesi fa e che da allora fai lavori interinali per un'agenzia. Adesso che la nostra infermiera professionale se ne va perché sta per avere un bambino, hanno lanciato l'idea che tu mi raggiunga. Mi hanno proprio incastrato, ma più ci penso e più mi sembra la soluzione migliore per tutti.» Holly restò a bocca aperta. «Così tutti sono sicuri che io stia per arrivare? Non hai pensato di chiedermelo, prima?» Se non fosse stato il suo migliore amico, gli avrebbe riattaccato il telefono! «Te lo sto chiedendo adesso! Anzi, ti sto implorando, Holly! Pensaci» incalzò lui con voce persua15


siva. «Con una fidanzata al mio fianco non dovrò passare ogni momento a chiedermi se faccio o dico qualcosa che possa essere frainteso. Potrò semplicemente vivere la mia vita. E anche tu. Non hai ancora trovato un lavoro fisso, vero?» Fece una pausa. «Non mi hai raccontato perché ti sei licenziata, ma so che qualcosa è successo.» Holly si irrigidì e il suo cuore perse un battito. «Non è successo niente.» «Andiamo, Holl, ti conosco meglio di quanto tu conosca te stessa. Non sei il tipo di persona che lascia il lavoro senza un buon motivo.» Aveva avuto un buon motivo, anzi, ottimo. «Non... non era niente, solo politica.» «Non mentire con me, Holly.» La voce di lui era calma e concreta. «Qualcosa è andato storto, e so che è qualcosa di grosso perché è il primo problema nella tua vita che non hai condiviso con me.» Aveva ragione. Ma lui era a chilometri di distanza e non era cosa di cui parlare al telefono. Holly si morse il labbro. «Mark...» «Va bene così, piccola» le disse lui dolcemente. «So che me lo dirai quando sarai pronta. Sto solo suggerendo che, qualsiasi cosa sia, potrebbe guarire più in fretta quaggiù. Il lavoro è tuo per tutto il tempo che vorrai, e se deciderai di partire quando la faccenda sarà conclusa, va bene. So che non sei contenta di fare lavoro d'agenzia...» «Posso scegliermi i lavori che voglio.» «Ma non fa per te, tu ami troppo la stabilità.» Mark era furbo. «Vieni quaggiù e io sarò vicino a te quando sarai pronta a sputare il rospo. E intanto potrò tenerti d'occhio.» 16


Le lacrime le offuscarono la vista e Holly sorrise tristemente, sollevata perché Mark non poteva vederla. Il solo parlargli la faceva sentire al sicuro. «Potrei farlo. Sei un buon amico.» «Nonostante il serpente e il ghiaccio?» «Proprio così» ammise Holly. Meditò un istante. «Cosa comporterebbe?» chiese poi cauta. «Il lavoro?» Per qualche ignota ragione, Holly si sentì arrossire. «No, l'altra cosa. Quanto intimi dovremmo essere?» «Non so, usa l'immaginazione.» Mark ridacchiò. «Certo che sarebbe carino se tu pendessi dalle mie labbra, mi ammirassi adorante e mi seguissi come una marionetta.» «Non credo che potrei farlo senza che mi venga la nausea!» «L'hai già fatto.» «Mark, abbiamo già stabilito che allora eravamo alle elementari, non è affatto la stessa cosa!» gli ricordò Holly seccamente. «Be', cerca di fare del tuo meglio.» Seguì un breve silenzio. «E dovrai vivere con me, è ovvio.» «Cosa?» La voce di lei era risuonata più o meno come uno squittio e Mark rise di nuovo. «Naturalmente! Siamo nel ventunesimo secolo, e di solito due convivono quando hanno una relazione. Comunque è una soluzione ideale, perché in Cornovaglia è impossibile trovare alloggi in affitto in piena stagione turistica.» Holly esitò. «Non so, Mark. E se questo rovinasse la nostra amicizia?» «Perché dovrebbe? Sempre e per sempre» le ricor17


dò con tenerezza. «Questo ci dicevamo da bambini, ricordi?» Holly sorrise dolcemente; non aveva mai dimenticato quella promessa infantile di essere amici per sempre. «Certo che mi ricordo.» «Allora qual è il problema? Niente ha mai scalfito la nostra amicizia, Holly, nemmeno quando vivevamo a miglia di distanza e avevamo storie importanti con altre persone.» Storie importanti? Lei non aveva mai avuto una storia importante. Tanto che cominciava a pensare di nutrire attese spropositate, visto che le sue relazioni si rivelavano sempre delusioni colossali. «Ma non abbiamo mai vissuto sotto lo stesso tetto.» «Bene, confessa dunque le tue cattive abitudini» disse lui con quel tono annoiato che faceva tremare le ginocchia a qualsiasi donna. «Lasci aperto il tubetto di dentifricio? Troverò la tua biancheria stesa sui caloriferi?» «Farebbe parte del ruolo di fidanzata.» Lui rise. «È vero. Vedi? Sei più nella parte tu di me.» Poi tornò serio. «Ho davvero bisogno di te, Holly. Dimmi di sì, piccola. Per favore.» Le remore di Holly crollarono. Mark le era sempre stato vicino nel bisogno, come poteva rifiutare? Non le chiedeva poi molto e, onestamente, lavorare di nuovo con lui sarebbe stato divertente. «D'accordo, Mark. Lo farò.» «Davvero?» «Penso di essere impazzita, ma... okay, sarò la tua fidanzata.» Come Mark iniziò a bombardarla di istruzioni, 18


Holly cercò di ignorare la vocina allarmata che sentiva dentro. Sarebbe andato tutto bene, si ripetÊ con fermezza. Dopotutto, avrebbero solo recitato, e questo non avrebbe mutato la loro amicizia. O forse sÏ?

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Questo volume è stato stampato nel febbraio 2018 da CPI Moravia Books


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