975 - Una rosa nella tempesta - B. Joyce 976 - Sedotta da un principe - K. Hawkins 977 - I misteri di Belryth Abbey - A. Everett 978 - Gli eredi perduti di Pembrook: Tristan L. Heath 979 - Nel castello del Lupo - M. Moore 980 - Gli eredi perduti di Pembrook: Rafe L. Heath 981 - Una seconda opportunitĂ - J. Justiss 982 - La rosa e la spada - B. Joyce 983 - Intrighi d'autunno - A. Gracie 984 - Un campione per Lady Matilda - M. Fuller 985 - Innocente seduzione - S. Bennett 986 - Il segreto del soldato - M. Kaye 987 - Il Diavolo di Jedburgh - C. Robyns 988 - Il ritorno del libertino - J. Justiss 989 - Il ricatto del marchese - C. Merrill 990 - Il profumo della passione - S. Bennett 991 - La Signora di Dunborough - M. Moore 992 - I segreti di Sugarland - B. Scott 993 - Le tentazioni del duca - S. Bennett 994 - Il riscatto di un gentiluomo - M. McPhee 995 - Giustizia per il guerriero - D. Lynn
MARGARET MCPHEE
Il riscatto di un gentiluomo
Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: The Lost Gentleman Harlequin Mills & Boon Historical Romance © 2015 Margaret McPhee Traduzione di Gloria Bernabini Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. © 2015 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione I Grandi Romanzi Storici novembre 2015 Questo volume è stato stampato nell'ottobre 2015 presso la Rotolito Lombarda - Milano I GRANDI ROMANZI STORICI ISSN 1122 - 5410 Periodico settimanale n. 994 del 16/11/2015 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 75 dello 01/02/1992 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Trentacoste, 7 - 20134 Milano Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano
1
Maggio 1812, Mar dei Caraibi Il mare era una limpida distesa verde turchese, increspata dalle onde punteggiate di bagliori cristallini. Il cielo era vasto e immenso. Solo in quella parte del mondo era possibile trovare un cielo simile, senza una nuvola a interrompere il suo azzurro vivido e infinito. Erano appena le dieci del mattino, ma il sole splendeva giĂ alto e abbacinante, e cuoceva il ponte di quercia della Coyote, una piccola goletta pirata americana. Kate Medhurst sentiva il calore delle assi sotto i piedi scalzi, grata per la fresca brezza marina e per l'ombra che il tendone scuro gettava sul cassero di poppa. Il vento le faceva svolazzare attorno al collo i nastri di seta scura del cappellino di paglia, e le incollava alle cosce la sottana di mussola nera, ma lei non vi faceva caso, concentrata com'era soltanto su un obiettivo: la nave che scorgeva all'orizzonte. Si udĂŹ il gracchiare di un corvo, un grido sinistro e insolito nel bel mezzo dell'oceano. ÂŤUn corvo sull'albero di mezzana. Ăˆ un presagio. 5
La nostra fortuna sta per cambiare» sussurrò uno degli uomini sul ponte davanti a lei. Kate, come gli altri membri della ciurma, conosceva le superstizioni, ma non si portò la mano alla fronte in segno di scongiuro. Non credeva a simili premonizioni, ma la superstizione era una faccenda seria per chi passava la vita in mare, per cui evitò di prendersi gioco di loro. «Per cambiare in meglio» rispose, «se la nave che viene verso di noi vale qualcosa.» Sollevò il cannocchiale e osservò il tragitto del grande brigantino mercantile dallo scafo nero che arrancava controvento. Chiuse lo strumento con uno scatto e si voltò verso Tobias, in piedi di fianco a lei. Era un uomo alto, che sfiorava i due metri, dalla pelle grinzosa che le condizioni atmosferiche avevano reso color noce. Sotto il tricorno, i capelli gli ricadevano in lunghe ciocche ingarbugliate alle quali erano intrecciate piume e perline. Aveva il naso schiacciato a causa delle numerose risse da ubriaco. Con il suo aspetto e il soprabito sdrucito guarnito di alamari, Tobias era proprio come ci si aspettava che fosse un capitano pirata e il suo temperamento rispecchiava perfettamente la sua immagine. Era ancora intento a osservare il corvo con una scintilla maligna degli occhi. «Batte bandiera britannica, tuttavia non riesco a distinguere il suo nome» disse Kate, rivolgendosi non a Tobias, ma all'uomo più anziano, basso e robusto, alla sua sinistra, Sunny Jim. La bandana attorno alla sua testa pelata, un tempo rossa, era adesso di un rosa lercio e stinto che contrastava con la pelle abbronzata del viso e del collo, che sembrava cuoio color mogano. Kate gli passò il cannocchiale. «Tu ci riesci?» gli domandò, corrugando la fronte, perché conosceva il no6
me di ogni nave inglese che aveva assaltato. Anche Sunny Jim si accigliò, ancora più del solito, scosse la testa e passò il cannocchiale a Tobias, per salvare le apparenze. «Non ancora, madam.» «Che cosa importa un nome?» chiese Tobias, sbirciando nel cannocchiale. «Probabilmente nulla.» Eppure, la sua assenza la preoccupava più del grande uccello che continuava a fissarli dall'albero di mezzana. Alla vista della nave, Tobias aprì la bocca in un largo sorriso che rivelò un buco là dove prima c'era un incisivo. L'anello d'oro al suo orecchio baluginò al sole, cospargendo di riflessi dorati il tatuaggio che aveva sul collo. «Benissimo» sibilò. «Sarà rimasta indietro dal convoglio mercantile che è passato all'alba» disse Kate. «E ora è tutta sola, senza nessuna protezione da parte di quelle bastarde delle fregate della Marina di Sua Maestà.» Sunny Jim abbozzò quasi un sorriso. «Oh, povera, povera piccola nave. Non possiamo lasciarla laggiù tutta sola, no?» «No di certo» convenne Tobias. «Dovremmo squarciare quelle gole inglesi.» «Non squarceremo nessuna gola» dichiarò Kate, scambiando un'occhiata con Sunny Jim e lanciando a Tobias un severo sguardo d'ammonimento. Questi arricciò il labbro superiore in una smorfia. «Siete troppo morbida.» «Nient'affatto» ribatté lei. «Li spenneremo e li lasceremo vivi a sopportare il loro dolore e a testimoniare che i mari americani sono esattamente questo. Americani. Sarà sufficiente.» «E se invece io non fossi d'accordo?» la sfidò il gi7
gantesco pirata con uno sguardo colmo d'ira. «Di nuovo? Sembra che in questi giorni tu non sia d'accordo con me un po' troppo spesso. Non è il momento di affrontare questa discussione. Ci penseremo quando saremo tornati a Tallaholm. Per ora, sei sulla mia nave e sotto il mio comando, perciò farai quello che dico io.» «Ah, sì? Con così tanta gente che crede che sia io il capitano della Coyote?» Tobias mosse un passo in avanti con fare intimidatorio. «Sì, è così, bastardo» disse Sunny Jim con voce calma ma minacciosa, sfilando la sciabola dal fodero. «Faresti meglio, Tobias Malhone, a ricordarti che non sei nessuno e che sei qui per recitare una parte. C'è solo un capitano su questa nave, e nonostante il tuo bel cappotto, non sei certo tu. Quindi se il capitano dice che è sufficiente, è sufficiente. Comprenez-vous?» Tobias fece un cenno imbronciato e indietreggiò, ritirando la propria sfida, almeno per il momento. «Se lo dite voi, capitano» disse, enfatizzando il titolo con fare beffardo. «Lo dico io» rispose Kate, sostenendo lo sguardo dell'uomo senza battere ciglio. «Mi darai altri problemi oggi, Tobias?» Lui la guardò a lungo prima di rispondere. «No» sogghignò. «Non oggi.» La donna colse il sottinteso. Non quel giorno, ma un altro. Eppure Tobias non poteva sapere che non avrebbe più avuto occasione di dare problemi. «Allora possiamo procedere con il nostro lavoretto. La loro linea di galleggiamento è abbastanza alta.» «Portano un grosso carico» concluse Sunny Jim. «Il tipo di mercantile che piace a noi.» Kate distolse 8
lo sguardo dall'obiettivo e si rivolse a Tobias. «Prepara l'arrembaggio. Vediamo se riusciamo ad alleggerire il loro carico per aiutarli a riprendere velocità.» «Sì, capitano» rispose Tobias, questa volta con voce più calma e senza ombra di cinismo. Sorrise tra sé e sé, poi lanciò il comando agli uomini che aspettavano pronti all'azione. «Andiamo, ragazzi, abbiamo un appuntamento con un mercantile inglese!» Con un grido di approvazione, la piccola e leale ciurma si mise subito al lavoro. Kate accantonò le preoccupazioni su Tobias e rimase al suo posto sotto il tendone, con Tobias davanti a lei che impartiva gli ordini minori. Le vele nere si dispiegarono, presero il vento e la nave si mise in moto. «Issate la bandiera» ordinò Kate, incurvando le labbra in un sorriso mentre la Coyote prendeva velocità in direzione della sua preda. Kit Northcote, o capitano North, come si faceva chiamare, chiuse con uno scatto il cannocchiale e lo fece scivolare in una tasca dello sbiadito soprabito di pelle. Una volta quell'indumento era appartenuto a un pirata; ora, invece, era indossato da un uomo decisamente diverso, un uomo più spigoloso, snello e affinato, sebbene indossasse ancora una camicia nera, logori pantaloni di camoscio e alti stivali. «Stanno arrivando» disse, indugiando con lo sguardo sulla nave in lontananza. «È La Voile?» chiese il suo amico, il reverendo dottor Gabriel Gunner. «Ha lo scafo marrone chiaro striato di nero, la vela nera e batte bandiera a stelle e strisce, oltre a quella di La Voile.» 9
«Un teschio il cui ghigno è formato da una sciabola rossa che gocciola sangue. È un artista. Dovete concederglielo.» «Gli concederò ben altro quando ci avrà raggiunto.» Gunner scoppiò a ridere. «Il capitano avrà la bella sorpresa che si merita. Pensa davvero di poter continuare ad assaltare i mercantili inglesi facendola franca?» «Credo che la pensi esattamente così.» «Sapete che La Voile è considerato, lui solo, responsabile di aver ridotto il commercio transatlantico inglese di quasi il venti per cento? Com'è possibile?» gli chiese Gunner. Era un uomo alto e molto snello, troppo per aver passato così tanti anni in mare. Aveva il viso punteggiato di lentiggini e, sotto l'immancabile cappello di paglia, capelli dorati, rossi nei climi più freddi, ma schiariti dal sole che splendeva sulle acque del Golfo del Messico. I suoi occhi blu erano limpidi e onesti e le dita magre potevano reggere con la stessa precisione un libro di preghiere, un bisturi o una sciabola. «La Voile agisce non solo con la protezione di un signore assoluto dei pirati, ma anche con quella delle autorità, che chiudono un occhio di fronte alle sue scorrerie. Ha una sola nave e una piccola ciurma fedele: costi contenuti e uno stretto controllo. È veloce e spietato. Prende la merce che vuole e lascia intatti sia il mercantile sia l'equipaggio. È un modo di agire nuovo, nel mondo della pirateria. È intelligente. Abbastanza intelligente da colpire solo bersagli facili e lasciare agli altri le navi più grandi e meglio difese. Abbastanza intelligente da trovare le imbarcazioni che 10
inevitabilmente sono rimaste indietro da un convoglio. E abbastanza intelligente da essere sfuggito alla cattura, nonostante gli sforzi della Marina di Sua Maestà.» «Una fortuna, per noi» disse Gunner. «Una bella fortuna» convenne Kit, pensando alla cifra stellare che avrebbero ricevuto come ricompensa per quel lavoro. La nave di La Voile, la Coyote, ormai non era più solo un puntino all'orizzonte. «È davvero veloce» osservò Gunner, dando voce ai pensieri di Kit. «Veloce quasi quanto noi» rispose Kit. Gunner sorrise. «Lo prendiamo vivo o morto?» «Vivo» disse Kit. «La taglia è più alta. Vogliono appenderlo loro stessi alla forca e lasciarlo come monito in una gabbia di ferro. Siate cortese con questo pirata americano, reverendo dottor Gunner.» «Se insistete, capitano North.» I due uomini si scambiarono un sarcastico sorriso d'intesa. Sul ponte di coperta, i membri dell'equipaggio cominciarono a correre qua e là come in preda al panico, fingendo di darsi da fare per scappare dalle grinfie del predatore. La bandiera britannica sventolava in cima all'asta, con le croci e le diagonali rosse, bianche e blu, che risplendevano sotto il sole dei Caraibi. Comparvero degli uomini che finsero di governare le vele. «È tutto pronto?» chiese Kit. «Esattamente come avete ordinato.» Kit annuì, prese il cannocchiale dalla tasca e studiò di nuovo la nave dalle vele nere che si stava avvicinando. «Interessante...» sussurrò, soffermandosi sulle tre figure al timone, sotto il tendone nero. «Sembra che stiano discutendo per una donna.» 11
«Una donna?» ripeté Gunner, sorpreso. «E dall'aspetto rispettabile.» «Un ostaggio?» «Non è né legata né imbavagliata.» «Una prigioniera» sentenziò Gunner. «Più probabilmente» convenne Kit. Dai movimenti del pirata più alto riusciva a distinguere l'atteggiamento minaccioso nei confronti della donna. Il sole si rifletteva sull'acciaio delle sciabole dei due uomini, le cui lame erano mezze scoperte, facendole scintillare. «La Voile è uno di loro?» «Credo di sì. Guardate voi stesso.» Passò il cannocchiale a Gunner, affinché potesse esaminare i tre individui. «La ricompensa sarebbe molto più bassa, se lo consegnassimo morto?» «Abbastanza.» «Mi avete convinto, ma non posso negare che preferirei occuparmi personalmente di spargere il suo sangue.» I due uomini rimasero sul ponte del Corvo ad aspettare che La Voile cadesse nella loro trappola. Alla vista del capitano del brigantino mercantile, Kate sentì un primo brivido di apprensione correrle lungo la spina dorsale. C'era qualcosa, nell'espressione implacabile dei suoi occhi scuri, che le ricordava lo sguardo inquietante del corvo che poco prima si era appollaiato sull'albero di mezzana. Scacciò dalla mente quel pensiero assurdo e cercò di ignorare la sensazione di disagio che aleggiava attorno a lei come un miasma. Era un semplice assalto, come tutti gli altri, eppure controllò di nuovo che sul mercantile non ci 12
fossero cannoni, sebbene con il cannocchiale l'avesse già constatato. «Nessun cannone in vista» disse Tobias, dando voce ai suoi pensieri. «Non il minimo cenno di resistenza. Si arrendono come tutti gli altri pavidi inglesi. Codardi! Vorrei che per una volta ci combattessero per davvero!» Sputò a terra con disprezzo. «Disarmati e con i nostri cannoni puntati addosso? Non essere sciocco, Tobias, dobbiamo essere grati che il loro buonsenso ci renda le cose facili» lo rimbeccò Kate. I cannoni della Coyote sortivano quell'effetto sui mercantili inglesi che Kate selezionava, rendendo più semplice abbordare l'imbarcazione per mezzo dei rampini e abbassare la passerella. La nave senza nome non fu un'eccezione. La ciurma di Kate seguì la procedura di sempre, quei gesti familiari che ormai avrebbe potuto eseguire a occhi chiusi. Lei vide gli uomini di Tallaholm scendere la scaletta e scomparire nella stiva. Ora non dovevano far altro che scegliere le merci che volevano portarsi via e la Coyote poteva ripartire. Come sempre. Facile come rubare caramelle a un bambino. Eppure, Kate fu assalita di nuovo da un senso di angoscia e apprensione ancora più intenso. Esaminò un'altra volta il ponte del mercantile, non trovando nulla fuori dall'ordinario, poi posò di nuovo lo sguardo sul capitano. C'era qualcosa in lui che tuttavia non riusciva a decifrare. Lo studiò più attentamente. Aveva la corporatura asciutta e quell'aspetto aspro e vigoroso che derivava da anni di duro lavoro fisico. Si capiva da come il soprabito logoro e scolorito gli ricadeva sulle ampie spalle, dalla postura e da 13
come le ombre che il vecchio tricorno malconcio gli gettava sul viso sottolineavano gli zigomi pronunciati e la mascella cesellata. Aveva i capelli neri e la carnagione brunita degli uomini che trascorrono anni in mare. Da sotto il soprabito spuntavano la camicia e il fazzoletto da collo, entrambi neri come quelli di un pirata. Gli attillati calzoni di camoscio gli avvolgevano le cosce muscolose. Ai piedi calzava degli stivali di cuoio un tempo marroni, ora di un colore indefinito a causa del sole e dell'aria salmastra. Il lungo fodero che gli pendeva dal fianco sinistro ora era vuoto. La sua spada giaceva sul ponte nel misero mucchietto di armi che gli uomini di Kate avevano confiscato all'equipaggio del mercantile. Il giovane John Rishley stava puntando la spada al petto del capitano, nel caso che uno dei suoi uomini avesse deciso di sfidare i nemici. John aveva dimostrato di essere un membro fidato dell'equipaggio, ma Kate avrebbe comunque preferito che Tobias avesse scelto un uomo più anziano ed esperto per tenere in scacco il capitano del mercantile. Kate formulò quei pensieri in qualche secondo, mentre il suo sguardo registrava tutti i particolari con un unico rapido movimento, prima di tornare a posarsi sugli occhi del capitano. Occhi scuri, all'ombra del cappello. Occhi che ricambiarono con fermezza lo sguardo di Kate. Lei sentì un brivido percorrerle di nuovo la pelle. È qualcuno che cammina sulla tua tomba, avrebbe detto sua nonna. Non distolse lo sguardo, perché erano proprio gli occhi dell'uomo a suonare il campanello d'allarme. C'era qualcosa in quegli occhi... Ma che cosa? Continuando a fissarli, Kate capì. Il capitano non sembrava preoccupato per 14
la propria vita o per il proprio carico. Non aveva alcuna paura, neanche un briciolo. La sua postura era rilassata e tranquilla, fin troppo tranquilla. Ostentava una calma quasi innaturale, che lei riusciva a percepire nonostante la distanza che li separava: lui sul ponte del mercantile, lei sotto il telone della Coyote. Ciò che vide in quello sguardo fermo e risoluto era un pericolo freddo, crudele e reale. Lanciò un'occhiata a Tobias. «C'è qualcosa che non va. Di' agli uomini di tornare indietro.» «Che cosa? Al diavolo, donna, non c'è niente che non va.» Tobias la guardò incredulo, come se fosse impazzita. «Fa' come dico» insistette lei. Lui le lanciò uno sguardo feroce, però alla fine diede il comando. Ma era già troppo tardi. In quel solo attimo cambiò tutto. E così velocemente che lei non poté far niente. Un istante la situazione sul mercantile era tranquilla e sotto controllo. Quello successivo si scatenò l'inferno. Gli inglesi tirarono fuori le armi. Kate non aveva mai visto così tante armi su un semplice brigantino mercantile. Combatterono duramente e con un'abilità che superava di gran lunga quella della ciurma della Coyote. Poco dopo essere cominciata, la battaglia era già finita. Nel giro di pochi minuti, gli uomini di Kate giacevano faccia a terra sul ponte del mercantile; tutti tranne il giovane John Rishley, che il capitano teneva davanti a sé come uno scudo, tirandogli la testa all'indietro e mettendo in mostra la sua vulnerabilità. Nella mano del capitano scintillò una sciabola, la cui lama ricurva andò ad appoggiarsi sulla gola del ragazzo. 15
«Santo cielo!» esclamò Kate sottovoce, mentre il sangue le si gelava nelle vene. In quel momento, da sottocoperta e dalla stiva, emersero altri inglesi, che trascinavano, legati e imbavagliati, gli uomini che si erano avventurati là sotto in cerca del bottino. Kate non si era mai trovata in una situazione simile, prima di allora. Mentre la testa le vorticava, spostava velocemente lo sguardo da un punto all'altro in cerca di una via di fuga, non trovandone però nessuna. Non avevano scampo. Non con la sciabola del capitano puntata alla gola di John. Ammesso che fosse davvero il capitano di un mercantile, perché lei ne aveva visti molti, ma mai nessuno come lui. Il ragazzo aveva diciannove anni e Kate conosceva sua madre, le sorelle e sua zia Rita, che a casa, a Tallaholm, insegnava alla scuola domenicale. Aveva giurato loro che avrebbe fatto del suo meglio perché il ragazzo fosse al sicuro. E ora aveva una lama inglese premuta contro la gola. Quella scena risvegliò in lei dei ricordi terribili, che quasi la paralizzavano dalla paura. Il capitano avanzò spingendo John e attraversò la passerella che la ciurma della Coyote aveva percorso senza il minimo sospetto di ciò che la stava aspettando dall'altra parte. Li seguiva un uomo smilzo, dai capelli chiari, che indossava una tonaca e un colletto da prete. «Da quando rapisci le donne, La Voile?» Gli occhi del capitano erano fissi su Tobias. A Kate il suo accento inglese suonava estraneo, ma riuscì comunque a capire che parlava come un uomo istruito. La sua voce era bassa e seria e non lasciava trasparire alcuna emozione. E così pensavano che fosse una prigioniera? Fece 16
per dirgli la verità, per compiere il suo dovere e prendersi le proprie responsabilità, perché sapeva che lui non avrebbe semplicemente lasciato andare la Coyote e il suo equipaggio. C'era una lama alla gola di quel ragazzo. Era una cosa seria. La festa era finita. Ma Tobias si fece avanti per primo. «Chi diavolo siete voi, per criticarmi?» grugnì, assumendo il ruolo di capitano che ormai credeva fosse suo. In quel momento il corvo volò giù dal suo trespolo in cima all'albero e atterrò con delicatezza sulla spalla del capitano del mercantile. Lui non batté ciglio. L'uccello rimase lì comodamente, pulendosi le penne nere che al sole restituivano riflessi blu, come se fosse sua abitudine appollaiarsi lì. A Kate mancò il respiro. Sentì un pugno allo stomaco e il cuore accelerare fino a battere all'impazzata. Non era il capitano di un mercantile, questo era sicuro. Sapeva chi era. Avrebbe dovuto saperlo fin dal primo momento in cui aveva posato lo sguardo su di lui. «È l'uomo che chiamano North.» Aveva la gola talmente secca che la voce le venne fuori roca. Infatti sapeva cosa avesse in serbo per lei e per la sua ciurma quell'uomo in piedi di fronte a loro, con la spada alzata pronta a squarciare la gola di John Rishley. «Che Dio ci aiuti» sussurrò Sunny Jim, alla sua sinistra. Kate sentì i mormorii crescere tra i suoi uomini, vide i loro occhi sgranati e udì qualcuno iniziare a pregare. Avrebbero davvero avuto bisogno dell'aiuto di Dio. Gli occhi scuri del capitano si soffermarono su di lei. Ora che sapeva chi era avrebbe potuto distogliere 17
lo sguardo, tuttavia l'orgoglio glielo impediva. «Al vostro servizio, madam» disse il capitano con un piccolo inchino, prima di rivolgersi di nuovo a Tobias. «Lasciate andare la donna.» Tobias scoppiò a ridere. «Potete averla... se lasciate la mia nave.» «Lascerò la vostra nave.» North gli sorrise con un ghigno più freddo e tagliente degli sguardi degli altri uomini. «Siete voi il pirata La Voile?» «Sì, sono La Voile, esatto.» «Bene» replicò North. «Non vorrei prendere l'uomo sbagliato.» «Il diavolo mi porti, se vengo con voi!» North premette la lama ancora più forte sul collo di John Rishley. «Volete vedermi tagliargli la gola? O preferite arrendervi e salvargli la vita?» Kate dovette portarsi una mano davanti alla bocca per evitare di gridare. Il cuore le batteva all'impazzata. Si sentì sopraffatta dal terrore e dalla collera. Chiuse le dita attorno al pugnale nascosto sotto la gonna, ma Sunny Jim le strinse un polso per bloccarla. «Non fatelo!» sibilò a bassa voce, ma con fervore. «Lasciate che pensi che siete nostra prigioniera. C'è troppo in gioco, Katie.» L'uomo aveva usato il nomignolo di quando era bambina, e questo dimostrava quanto fosse grave la situazione. I suoi occhi azzurri le lanciarono uno sguardo eloquente, ricordandole quello che era in gioco non solo lì, ma anche a casa, a Tallaholm. «Fate pure. Tagliategliela!» sbraitò Tobias con un cenno del capo e un sorriso che tradiva la sua eccitazione. Diede un'occhiata alla lunga lama della sciabo18
la, come per osservare il raggio di sole riflesso dall'acciaio. Poi, all'improvviso, sguainò la spada e si fiondò su North, lanciando un grido. «Ma io non mi arrenderò mai, bastardo di un inglese!» «No!» Kate urlò, sapendo che l'azione avventata di Tobias sarebbe costata a John Rishley la vita. Fu tutto così rapido che lei non avrebbe saputo dire cosa fosse successo. Un istante North teneva John Rishley come uno scudo, quello successivo il ragazzo fu spinto via e afferrato, vivo e vegeto, da un altro inglese, mentre il capitano, con un solo gesto, trapassava Tobias con la sciabola. Kate vide una macchia scura spandersi rapidamente sul petto del pirata, mentre sotto di lui, sulle assi di legno del ponte, il sangue colava formando una pozza luccicante. Rimase senza fiato, stordita. Il silenzio che seguì era assordante. I secondi sembrarono dilatarsi. Nessuno si mosse. Nessuno aprì bocca. Kate rimase a fissare Tobias. Gli occhi dell'uomo erano ancora spalancati, ma vuoti e ciechi, sgranati per uno sgomento simile a quello di lei, che le congelava il sangue nelle vene. Il prete, che sembrava essere il comandante in seconda, si avvicinò al corpo, si accovacciò e posò le dita sul collo di Tobias. «Morto stecchito, temo» disse a bassa voce, chiudendo con delicatezza gli occhi dell'uomo prima di pronunciare una preghiera e rimettersi in piedi. «Peccato. Dovremo consegnarlo morto.» North annuì. 19
Katie guardò con orrore e sgomento quattro degli uomini sollevare il corpo di Tobias e attraversare la passerella per portarlo sul brigantino. North posò lo sguardo sul polso di Kate, che Sunny Jim teneva ancora stretto. «Consegnateci la donna.» «E se non lo facciamo?» domandò Sunny Jim. La sua presa era troppo delicata per la ferocia della parte che stava recitando davanti a North. North guardò con freddezza il corpo senza vita di Tobias, poi rivolse lo sguardo di nuovo a Jim. «Uccideremo anche voi altri, fino all'ultimo.» Kate non mise in dubbio l'affermazione. Nessuno lo fece. Ogni corsaro e filibustiere che aveva mai navigato per quei mari aveva sentito parlare di North, il cacciatore di pirati. Sunny Jim abbassò gli occhi, rivolgendo a Kate una domanda silenziosa. Avrebbe dato la vita per lei, tutti loro l'avrebbero fatto, ma lei non l'avrebbe permesso, non avrebbe voluto che i suoi uomini, che l'avevano servita con grande lealtà, si sacrificassero. «La mia vita non vale quella di un uomo solo, figuriamoci quella di trenta» rispose lei. «Non vi pare?» Parole che potevano essere davvero quelle di una prigioniera. Ma Sunny Jim non voleva cedere. Aveva conosciuto sia il nonno sia il padre di Kate, e non era il tipo d'uomo che tagliava la corda. «Dateci la donna e vi lasceremo andare» ripeté North. «Pensate che crediamo a una storia simile?» sogghignò Jim. «Dovreste, è la verità. Non ho alcun interesse a portare come bottino la Coyote e il suo equipaggio. La taglia che ricevo è solo per La Voile.» 20
Kate percepì il sollievo che le parole di North diedero alla ciurma. Anche se non gli credevano del tutto, volevano farlo. Lo sapeva con certezza, perché anche lei si sentiva così. Anche se non ci si poteva fidare delle parole di North, se lui avesse voluto, li avrebbe comunque potuti uccidere tutti e portarsi via Kate. Anche Sunny Jim lo sapeva, ma continuò a tentennare. «Dovete consegnarmi a loro» disse lei, come se stesse pregando il suo rapitore, ma dandogli in realtà l'ordine che Sunny Jim aveva bisogno di sentire. Lui annuì e le rivolse una tenera occhiata di intesa e d'addio. «Tenete, se la volete così tanto. Spero che non stiate mentendo, capitano North.» Continuando la recita, Sunny Jim spinse con forza Kate verso North. La violenza della spinta la fece barcollare e quasi cadere, ma North l'afferrò e con un solo gesto la nascose dietro di sé. «Non sto mentendo, pirata. Non temete.» Kate lo immaginò sorridere ironicamente, mentre pronunciava quelle fredde parole. Invece, quando si rivolse al prete, North non sorrideva affatto. «Portate la donna al sicuro, reverendo dottor Gunner.» Il sacerdote annuì e fece un gesto, e lei non poté far altro che seguirlo, lasciandosi alle spalle la Coyote e la sicurezza, e scavalcando, come se fosse una sua scelta, la breccia che separava il suo mondo da quello di North. Sulla nave inglese, Kate rimase in piedi davanti al parapetto, stringendo il corrimano così forte da farsi 21
male alle dita. Guardava i suoi uomini, guardava North e aspettava ciò che sarebbe accaduto. I membri dell'equipaggio che erano stati catturati sulla nave di North furono mandati indietro sulla Coyote. Tutti i suoi uomini erano allineati là, in ginocchio, per la maggior parte ancora legati e imbavagliati. Kate provava un senso di nausea e la paura le gelava il sangue. «Li ucciderà?» chiese al prete, indugiando con lo sguardo sulla scena che aveva luogo sul ponte della Coyote. «North non dice menzogne. Non toglierà loro la vita, signora.» Tuttavia, che fosse un religioso o meno, Kate non poteva fidarsi delle sue parole. North fece un passo. Kate sentì il cuore rimbalzarle nel petto. Ma lui non sparse dell'altro sangue sul ponte, come lei aveva temuto. Invece, mantenne la parola, rinfoderò la sciabola e se ne andò, facendo ritorno alla propria nave. In meno di un minuto le due navi furono separate: la passerella e i costosi rampini furono gettati tra le onde senza nessun indugio. Mentre la nave di North veniva manovrata con attenzione lontano dalla Coyote, Kate sostenne lo sguardo di Sunny Jim, ma nessuno dei due osò fare alcun gesto. Alle sue spalle sentì il cigolio delle manovre, il fruscio delle vele che venivano spiegate e i movimenti degli uomini al lavoro. Davanti a lei, il tratto d'oceano che la separava dalla Coyote diventava sempre più ampio, a mano a mano che la nave di North prendeva velocità. Sapeva che il capitano e il prete erano da qualche 22
parte dietro di lei, ma non si voltò. Rimase lì a guardare, mentre il vento gonfiava le vele lasciando la Coyote sempre più indietro. Alla fine, un'ombra scura la raggiunse e lei capì che si trattava di North. Un secondo. Un profondo respiro. Due secondi. Kate deglutì e celò i propri sentimenti. Solo allora si voltò verso il famigerato North, il cacciatore di pirati. I suoi occhi scuri la fissavano, esaminandola con calma e rendendola nervosa. «North. Capitano Kit North» si presentò l'uomo. Non che fosse necessario. «Ho l'incarico da parte dell'ammiragliato britannico di consegnare il pirata La Voile.» L'esitazione di Kate fu abbastanza breve da non essere notata. «Mrs. Kate Medhurst» disse, usando il suo vero nome, dal momento che a lui non avrebbe ricordato niente e che per protrarre l'inganno con successo era meglio attenersi alla verità. Le prese la mano e il tocco delle sue dita le provocò un brivido. «Avete freddo, Mrs. Medhurst, ora che abbiamo acquistato velocità.» Odiava il fatto che avesse notato quel piccolo segno di debolezza e di paura. «Un po'» ammise, come per scusarsi. Prima che potesse fermarlo, lui si tolse il soprabito e glielo appoggiò sulle spalle. Kate riuscì a sentire il calore dell'uomo, il suo odore di cuoio e sapone, sole e mascolinità. Un odore che 23
la circondava, che la avvolgeva. E l'avvicinava a lui, trasformando quella cortesia in un gesto d'intimità che non voleva condividere con nessuno, tanto meno con lui. Avrebbe voluto strapparsi di dosso il soprabito e gettarlo a terra, ai piedi di quell'inglese affascinante e dagli occhi severi che era suo nemico molto più di quanto lui potesse immaginare. Tuttavia, non poteva permettersi di lasciarsi andare a simili impulsi emotivi e si controllò con più determinazione di quanto avesse mai fatto. «Grazie» disse, ma senza sorridere. «Con noi sarete al sicuro.» Al sicuro? L'ironia di quelle parole l'avrebbe divertita, se la situazione non fosse stata così tragica. «Anche se sono americana? E c'è...» esitò un attimo per scegliere le parole con cura. «Ci sono dei dissapori tra i nostri Paesi?» «Anche se siete americana e ci sono dei dissapori tra i nostri Paesi.» La linea severa della sua bocca si piegò in un sorriso quasi impercettibile. «Siete la benvenuta a bordo del Corvo, Mrs. Kate Medhurst.» «Il Corvo» sussurrò lei. Ovviamente. «È il nome della nave.» Il nome che avrebbe fatto la differenza, se solo lei l'avesse potuto leggere. «Dicevano che la vostra nave non avesse nome» osservò. «La Voile non doveva vederlo.» «Era una trappola» constatò lei, raggelata da quanto i freddi calcoli dell'uomo fossero scesi nei particolari. North sorrise. «Il nome gliel'avrebbe suggerito.» «Sì» convenne lei. «Ne sono sicura.» E lo sapeva con certezza. «Perché prendere solo La Voile e lascia24
re la Coyote e tutto l'equipaggio? Perché lasciare indietro la parte più grossa del bottino?» «Non mi interessa il bottino. Il mio incarico riguarda La Voile. Soltanto La Voile.» «Non sapevo che fosse così importante per il Regno Unito. È un pesce piccolo, in confronto a Jean Lafitte.» «È una seccatura abbastanza grossa e ha il potenziale per diventare il rappresentante e la forza aggregante degli antibritannici, molto più di Lafitte. L'ammiragliato vuole tagliare la testa dell'organizzazione e lasciarne il corpo a testimonianza, impotente senza il suo capo. E la cosa mi sta bene. È più facile occuparsi di un solo uomo piuttosto che di un intero equipaggio.» «Così sembra.» Ma la realtà non è mai come sembra. Kate sostenne il suo sguardo ancora per un attimo, percependone la pericolosità, osservandone la forza oscura, spietata e infallibile. Deglutì. Quel breve istante parve dilatarsi. «Il reverendo dottor Gunner vi accompagnerà sottocoperta, in un alloggio dove potrete riposarvi. Se volete scusarmi...» Kate si scrollò il soprabito dalle spalle, contenta di restituirglielo. Lui le rivolse un piccolo cenno e si allontanò, attraversando il ponte per andare a parlare con i suoi uomini. Kate sentì il proprio corpo rilassarsi ed espirare, sebbene non si fosse accorta di aver trattenuto il fiato per tutto quel tempo. «Mrs. Medhurst...» Il prete scivolò al suo fianco. 25
Kate lanciò un ultimo sguardo di speranza e di brama verso l'orizzonte, dove la Coyote, la sua salvezza, era ormai poco più grande di una barca giocattolo. Il prete seguì il suo sguardo, dandovi un'altra interpretazione. «Con noi siete davvero al sicuro, madam.» «Il capitano North me l'ha garantito.» Ma se North avesse scoperto chi era, che cos'era lei in realtà... Capitano Le Voile, come lei stessa si era sempre considerata. Una sottilissima differenza, che tuttavia per lei era molto importante. Per quanto riguardava North, che si chiamasse La Voile o Le Voile non aveva alcuna importanza. Che si chiamasse in un modo o nell'altro, era il capitano della Coyote che lui stava cercando. Con noi siete davvero al sicuro. Kate sorrise con ironia. Quale posto poteva essere più pericoloso del Corvo, la nave del feroce cacciatore di pirati inglese, che aveva ricevuto l'incarico di catturarla? Era un pensiero terribile. Cercò di scacciarlo dalla mente e con un brusco cenno del capo seguì il reverendo sottocoperta.
26
I segreti di Sugarland BRONWYN SCOTT BARBADOS, 1835 - Ren Dryden eredita una piantagione di canna da zucchero a Barbados. Nonché una socia bella e sensuale che letteralmente lo strega! Ma troppi segreti li dividono.
Le tentazioni del duca SARA BENNETT INGHILTERRA, 1837 - Eugenie Belmont intende sposare Sinclair St. John, l'altezzoso Duca di Somerton. Tra i due scocca una scintilla inattesa, ma l'algido gentiluomo sa bene che...
Il riscatto di un gentiluomo MARGARET MCPHEE CARAIBI - LONDRA, 1812 - Kit North ha giurato che laverà la macchia che offusca il suo nome. Quando incontra la bellissima Kate Medhurst, però, tutti i suoi programmi vanno in fumo.
Giustizia per il guerriero DENISE LYNN INGHILTERRA, 1145 - Richard di Dunstan rapisce Isabella per vendetta e le impone il matrimonio. Durante il lungo inverno che trascorre con l'uomo, lei imparerà a conoscerlo e...
Nozze d'inverno ANNE GRACIE INGHILTERRA, 1816 - Damaris non vuole un marito, mentre Freddy Monkton-Coombes detesta la sola idea del matrimonio. Ma un fidanzamento serve a entrambi. Quindi...
Due sconosciuti all'altare MARGUERITE KAYE SCOZIA, 1840 - Ainsley e Innes si sposano per interesse pur essendo due perfetti sconosciuti. Solo dopo le nozze capiscono che la loro finta unione potrebbe diventare vera.
Segreti scandalosi HELEN DICKSON INGHILTERRA - SCOZIA, 1756 - Lord Ewen Tremain fa rapire la ex fidanzata, ma i suoi uomini prelevano per errore la donna sbagliata! O forse no, e Alice è un segno del destino...
Il sogno proibito di Elise Chantier CAROL TOWNEND FRANCIA, 1174 - A Elise basta uno sguardo per capire che la passione tra lei e Gawain non è svanita. Ma lui ora è diventato conte e lei, figlia di un trovatore, nasconde un segreto... Dall'1 dicembre
I bestseller della narrativa storica, le autrici piĂš prestigiose. Inconfondibili.
Inghilterra, 1821. Uno scapolo impenitente, una moglie imperfetta, un eccitante scontro di volontĂ .
Un nuovo appuntamento con la serie Conti, scapoli e libertini vi aspetta!
Inghilterra - Scozia, 1829. Una sciocchezza, una speranza, un nuovo sentimento nel cuore...
Non perdete il nuovo avvincente episodio della saga dedicata alla famiglia Cynster.
In edicola dal 18 novembre
www.harlequinmondadori.it - Seguici su
Il regalo perfetto per il momento più magico dell’anno. Un pensiero speciale in grado di scaldare il cuore, con l’augurio di vivere la vostra Favola… ogni giorno.
Dal 19 novembre in edicola www.harlequinmondadori.it – Seguici su
Ti è piaciuto questo libro? Continua a vivere indimenticabili emozioni con
ABBONATI!
-50% sulla prima spedizione Spedisci questa pagina a: SERVIZIO LETTRICI HARMONY C/O CMP Brescia - Via Dalmazia 13 - 25126 Brescia BS
Sì!
Voglio abbonarmi a I Grandi Romanzi Storici. Speditemi mensilmente 4 inediti romanzi al prezzo scontato del 50%: € 12.00 più € 1.60 per contributo spese di spedizione. Dalla seconda spedizione mensile sconto del 15%: € 20.50 più € 1.60 per contributo spese di spedizione. Potrò sospendere in ogni momento le successive spedizioni a pagamento mediante comunicazione scritta, come pure restituirvi i romanzi ricevuti a pagamento per posta entro 10gg. (diritto di recesso Art. 64 dlg. 206/2005).
5B0144
Cognome.............................................................Nome.................................................................. Via.....................................................................................................................N°........................ Località.............................................................................Prov...................CAP............................... Prefisso....................Telefono....................................e-mail............................................................ Firma............................................................................................Data.......................................... Offerta limitata a un solo componente per ciascun nucleo familiare non minorenne e non valida per coloro che già ricevono per corrispondenza I Grandi Romanzi Storici. Offerta valida solo in Italia fino al 31.12.2015. Tutte le richieste sono soggette ad approvazione della Casa. I Suoi dati saranno trattati, manualmente ed elettronicamente, da Harlequin Mondadori S.p.A. - Via Marco d’Aviano, 2 – 20131 MILANO - e dalle società con essa in rapporto di controllo e collegamento ai sensi dell’art. 2359 cod. civ. - titolari del trattamento - per evadere la Sua richiesta di ricevere per posta cartacea informazioni commerciali e campioni di prodotto, nonché la Sua eventuale richiesta di acquisto di nostri prodotti editoriali, secondo l’offerta riportata sul presente coupon, e le attività a ciò strumentali, ivi comprese le operazioni di pagamento e quelle connesse con adempimenti amministrativi e fiscali, nonché le attività di customer care. Nome, cognome e indirizzo sono indispensabili per i suddetti fini. Il mancato conferimento dei restanti dati non pregiudica il Suo diritto ad ottenere quanto richiesto. Previo Suo consenso, i Suoi dati potranno essere trattati dalle titolari per finalità di marketing, attività promozionali, offerte commerciali, indagini di mercato - anche tramite email e telefono, qualora forniti I Suoi dati potranno, altresì, essere comunicati a soggetti operanti nei settori editoriale, largo consumo e distribuzione, vendita a distanza, per propri utilizzi aventi le suddette medesime fi nalità. L’elenco completo ed aggiornato delle società in rapporto di controllo e collegamento ai sensi dell’art. 2359 cod. civ. con Harlequin Mondadori S.p.A., dei soggetti terzi cui i dati possono essere comunicati e dei responsabili è disponibile a richiesta all’indirizzo sopra indicato. I Suoi dati potranno essere trattati dagli incaricati preposti alle seguenti operazioni di trattamento: elaborazione dati e sistemi informativi, amministrazione, servizio clienti, gestione abbonamenti, confezionamento e spedizione riviste, confezionamento mailing, invio newsletter Ai sensi dell’art. 7, d. lgs 196/2003, potrà esercitare i relativi diritti, fra cui consultare, modifi care e cancellare i Suoi dati od opporsi al loro trattamento per fini di invio di materiale pubblicitario o per comunicazioni commerciali o sondaggi di opinione, rivolgendosi al Responsabile Dati presso Harlequin Mondadori S.p.A. all’indirizzo indicato. Acconsente che le titolari utilizzino i Suoi dati per le proprie fi nalità di marketing, anche via e-mail e telefono, come illustrato nell’informativa? SI NO Acconsente che i Suoi dati siano comunicati ai suddetti soggetti terzi e da questi utilizzati per le finalità e secondo le modalità illustrate nell’informativa? SI NO