J2346 LUNA DI MIELE CON IL MILIONARIO

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Un viaggio chiamato Amore?

Dai paradisi tropicali alle città più romantiche del mondo, con una sola meta: l’incontro con l’uomo dei sogni! Questo mese LUNA DI MIELE CON IL MILIONARIO di Jessica Hart ti condurrà tra le spiagge candide e le acque cristalline di una lussureggiante isola dei Caraibi, in compagnia di Tom e della sua segretaria Imogen, per un soggiorno molto particolare. A maggio non perdere l’appuntamento con

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JESSICA HART

LUNA DI MIELE CON IL MILIONARIO


Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: Honeymoon with the Boss Harlequin Mills & Boon Romance © 2009 Jessica Hart Traduzione di Laura Polli Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved. © 2010 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Serie Jolly aprile 2010 Questo volume è stato impresso nel marzo 2010 presso la Rotolito Lombarda - Milano HARMONY SERIE JOLLY ISSN 1122 - 5390 Periodico bisettimanale n. 2346 del 22/4/2010 Direttore responsabile: Alessandra Bazardi Registrazione Tribunale di Milano n. 56 del 13/2/1982 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano


1 «Dove ti piacerebbe andare in luna di miele?» Imogen fissò sorpresa il suo capo, porgendogli la cartelletta che conteneva la corrispondenza. «Luna di miele?» ripeté cauta, pensando di avere capito male. Tom Maddison, infatti, non aveva l'abitudine di rivolgere domande personali o inaspettate ai propri collaboratori. Imogen rammentò che il lunedì mattina qualche volta lui le aveva domandato se avesse trascorso un buon fine settimana, ma mai come se gli fosse importato davvero della risposta. Per quella ragione, lei si era limitata a pronunciare un sì, grazie, anche se in realtà molto spesso i suoi weekend erano stati un disastro. «Sì, luna di miele» annuì Tom con una punta di impazienza. Prese la cartelletta e la aprì. «Quella che si fa di solito dopo essersi sposati.» «Io... Non sto per sposarmi» lo informò Imogen. Anche se una possibilità del genere non le sarebbe affatto dispiaciuta, ammise fra sé. Quasi tutte le sue amiche erano convolate a nozze, ma sembrava che lei fosse destinata a rimanere single. E non certo perché le fossero mancate le occasioni, come sosteneva la sua amica Amanda. Da quando Andrew, il suo ex, l'aveva lasciata, lei non era certo rimasta a guardare. Aveva dato appuntamento ad altri uomini, ma nessuno era riuscito a catturare la sua attenzione. 5


«Allora fai finta di essere sul punto di farlo» replicò Tom. Firmò un foglio e poi le lanciò un'occhiata con i suoi penetranti occhi grigi. «Sei una donna» aggiunse, come se questo spiegasse tutto. Soprattutto come se avesse notato quel particolare per la prima volta. «E con questo?» ribatté lei. «Di solito le donne cominciano a sei anni a sognare il giorno del loro matrimonio» asserì Tom. «Immagino quindi che anche tu ci abbia pensato.» «È vero, ma a quell'età le fantasie riguardano solo l'abito da sposa» precisò Imogen. «Lo sposo non ti interessa e nemmeno la luna di miele.» Tom si accigliò, esaminando una lettera. «Vuoi dire che da allora non ci hai più pensato?» «Non ho detto questo» ammise Imogen. «Le mie fantasie non sono andate oltre al fatto che mi piacerebbe sposarmi. Purtroppo non mi sono mai trovata nella situazione di progettare un viaggio di nozze.» «Adesso lo sei» affermò Tom, firmando la lettera. «Come dici, scusa?» «Voglio che organizzi un viaggio di nozze.» «Per chi?» «Per me, ovviamente» rispose Tom. «Per te?» Un attimo dopo Imogen si chiese perché fosse così sorpresa. Tom Maddison era facoltoso, single e con una carriera di successo. Perché non avrebbe dovuto sposarsi? Senza contare che era anche attraente. Alto, fisico sportivo, pur non essendo classicamente bello, aveva un'aria virile e magnetica grazie alla quale non passava certo inosservato. A controbilanciare tutto ciò, c'era il fatto che pur lavorando ormai da più di sei mesi per Tom Maddison, lui non le aveva mai fatto alcun cenno alla sua vita personale. Era solo grazie alla sua amica Sue, che lavorava nel reparto Risorse Umane, che aveva saputo che Tom era single. Gra6


zie a Internet, invece, sapeva tutto della reputazione professionale del suo capo. Nella City di Londra era noto come l'uomo di ghiaccio. Era famoso per la fredda precisione dei suoi negoziati per rilevare compagnie fallimentari e la sua capacità di risanarne il bilancio. Tom Maddison aveva trascorso alcuni anni a New York, durante i quali aveva fatto la fortuna di numerose aziende quotate nell'Indice Dow Jones. Dopodiché era tornato in Inghilterra quando, per un compenso milionario, la Collocom gli aveva offerto il posto di amministratore delegato. Imogen non aveva mai conosciuto nessuno più competente, sicuro e motivato di Tom nel settore delle telecomunicazioni. A volte aveva l'impressione di lavorare con un computer. No, questo non era del tutto vero, si corresse. Lui era troppo brusco e impaziente per essere una macchina. A volte era anche duro, spietato, ma sempre corretto, e lei lo ammirava per questo. Sapevi sempre cosa aspettarti da Tom Maddison. Adesso, però, sembrava stesse per scoprire un nuovo lato del carattere del suo capo. «Stai per sposarti?» gli chiese, per timore di avere frainteso. Chissà perché faceva fatica a immaginare Tom che sorrideva a una donna. Figuriamoci a chiederle di sposarlo, a conversare di qualcosa che non riguardasse il suo lavoro. «Non te l'ho detto?» «No» rispose Imogen senza esitazione. Era solo la sua assistente personale temporanea, ma se le avesse comunicato una notizia del genere, non l'avrebbe certo dimenticata. Si sedette di fronte alla scrivania, cercando di immaginare la sua futura moglie. Di sicuro bellissima e magrissima, concluse depressa. «Be', congratulazioni!» Si sforzò di sorridere. «Quando vi siete conosciuti?» «A Capodanno» rispose Tom imbarazzato. 7


«Quando eri a New York?» domandò Imogen. Gli aveva organizzato il viaggio e dunque sapeva con certezza che Tom era partito da solo. E lui non sembrava il tipo da week end romantici con una sconosciuta o nozze a sorpresa. «Io e Julia ci conosciamo da più di un anno» le rispose, come se le avesse letto nel pensiero. Firmò l'ultima lettera e giocherellò con la penna che aveva in mano. «Ma ci siamo fidanzati solo quando quattro mesi fa. All'inizio non avevamo in progetto di sposarci. Julia è un'analista finanziaria e sta cercando di capire cosa succederebbe al suo lavoro se si trasferisse qui. Insomma, non avevamo alcuna premura.» «Capisco» annuì Imogen. Da come ne parlava Tom, non sembrava certo una relazione romantica e appassionata. Ma forse nel privato il suo capo era un uomo diverso. Con due labbra del genere, sarebbe stato un vero peccato che non lo fosse... «Quando avete intenzione di sposarvi?» s'informò, bloccando quel corso di pensieri. «Fra sei settimane.» «Sei settimane?» Forse si era sbagliata riguardo al fatto che non fosse una relazione romantica e appassionata. «Non c'è molto tempo per organizzare un matrimonio in grande stile.» «Lo so.» Tom pronunciò quell'ultima frase in tono quasi cupo. Si schiarì la voce. Avrebbe dovuto sembrare un po' più entusiasta all'idea di sposarsi. Dopotutto era stata una sua idea. All'inizio, infatti, gli era sembrata un'ottima soluzione. Julia era ambiziosa quanto lui. Inoltre era bella, intelligente, piena di talento. E indipendente. Gli era sembrato che avesse tutte le qualità che desiderava in una donna e che insieme avrebbero potuto stabilire un ménage soddisfacente. Era questo che aveva pensato prima di chiedere a Julia di sposarlo. Da quel momento lei sembrava essere stata colta dalla febbre nuziale. 8


In un istante, da fredda e razionale donna d'affari, Julia si era trasformata in una fidanzata nevrotica, ossessionata dalla scelta dell'abito da sposa, dalla lista degli invitati, dai fiori. Un comportamento che lui non aveva esitato a definire... allarmante. La sua unica speranza era che dopo la cerimonia nuziale il comportamento di Julia tornasse normale. «Julia desidera che la cerimonia nuziale sia celebrata a Stavely Castle» proseguì Tom, quasi a volere spiegare la ragione di tanta fretta. «Credevamo fosse necessario prenotarsi almeno con un anno d'anticipo, ma a causa di una disdetta, sarà possibile sposarci prima e Julia ha deciso di non perdere l'occasione.» Non aggiunse che quella disdetta aveva scombussolato tutti i suoi progetti. Aveva deciso di fare con calma una dichiarazione a Julia, come era abituato a pianificare ogni cosa. Gli piaceva infatti avere sotto controllo ogni dettaglio della sua vita. Non agiva mai d'impulso, preferiva valutare attentamente vantaggi e svantaggi di ogni situazione e aveva preparato con cura cosa dire a Julia. Si era aspettato che lei rispondesse affermativamente e così era stato. Quello che non si era aspettato era l'entusiasmo travolgente con cui Julia aveva reagito alla sua proposta. Aveva immaginato, infatti, che sarebbero rimasti fidanzati un po' di tempo, entrambi impegnati con le rispettive carriere, Julia a New York e lui a Londra. Julia, invece, aveva sconvolto tutti i suoi piani, gettandosi a capofitto nei preparativi. Da quando poi aveva saputo che c'era la possibilità di anticipare la cerimonia a Stavely Castle, sembrava inarrestabile. Lui non riusciva a comprendere quel comportamento. Aveva pensato che Julia condividesse il suo atteggiamento pratico nei confronti del matrimonio. Gli era sembrata d'accordo sul fatto che avrebbero avuto la possibilità di condividere una relazione soddisfacente basata su rispetto reci9


proco, stima e attrazione. Insomma, Julia non si era mai comportata come una ragazzina romantica, che si aspettava da lui fiori e parole d'amore. Per quella ragione, il suo incontenibile entusiasmo organizzativo per la cerimonia nuziale aveva suscitato in lui non poche perplessità. «Nozze in un castello? Davvero romantico» commentò Imogen con entusiasmo. «Proprio così» convenne Tom, per nulla eccitato da quella prospettiva. Era normale che la sua assistente approvasse quella scelta, pensò. Non era la vita di Imogen che stava per essere rivoluzionata. «Julia arriverà a Londra la settimana prossima per iniziare a organizzare la cerimonia e potrebbe avere bisogno del tuo aiuto» la avvertì. «Farò del mio meglio per aiutarla» gli assicurò Imogen. «Tanto per cominciare, potresti occuparti della questione della luna di miele» continuò Tom. «Julia, invece, si occuperà della cerimonia.» «È tradizione che ci pensi lo sposo» annuì Imogen, chiedendosi perché il suo capo avesse quel tono irritato nel discutere di quell'argomento. Povera Julia! Chissà se aveva idea di quanto poco entusiasta fosse il suo fidanzato di quelle nozze. «Non so niente di viaggi di nozze e cose simili.» «Non è un problema» gli garantì Imogen. «Si tratta solo di una vacanza, per dare agli sposi la possibilità di rilassarsi dopo la tensione e gli impegni che precedono la cerimonia nuziale. Per cui, tutto quello che devi fare è scegliere una meta romantica dove potrete stare un po' soli.» «Cosa intendi per... meta romantica?» s'informò Tom. Imogen si trattenne dall'alzare gli occhi al cielo. «Questo dipende da te. Ognuno di noi ha un'idea diversa di ciò che è romantico e di ciò che non lo è. Qual è la tua idea?» «Non lo so, non me lo sono mai chiesto» ammise lui. 10


Imogen sospirò. «In questo caso, scegli un luogo in cui ti piacerebbe trascorrere una vacanza.» «Suppongo dovrà trattarsi di una località speciale» replicò Tom, calcando la voce sull'ultima parola, ma sempre in tono privo di entusiasmo. «Non sarà come prenotare una normale vacanza... Julia si aspetta di sicuro qualcosa di indimenticabile.» «Immagino di sì» gli confermò Imogen. «Non ho tempo da perdere con le agenzie di viaggi» ribatté, fissando Imogen. Quando era arrivato alla Collocom, Imogen Parker gli era stata assegnata come assistente personale temporanea, fino a quando lui non ne avesse scelto personalmente una. Doveva ammettere che all'inizio lei non gli aveva fatto una buona impressione. Imogen era più giovane delle collaboratrici che aveva avuto in passato, e di sicuro, quindi, con molta meno esperienza di una segretaria di direzione. Da alcuni accenni che lei gli aveva fatto, si era trovata per caso a svolgere quell'incarico e non ambiva a mantenerlo. Era sintomatico di una azienda fallimentare avere dei dipendenti con poca esperienza e scarsa motivazione, pensò con disapprovazione. Con i lunghi capelli castani ondulati e l'abbigliamento casual al limite del protocollo aziendale, Imogen gli era sembrata quasi sciatta. Non appena avesse avuto un po' di tempo, avrebbe cercato un'assistente personale più qualificata ed esperta. Nel frattempo, grazie al cielo, lei si era dimostrata efficiente e al corrente di ogni dettaglio riguardante lo staff dell'azienda. Gli sarebbe piaciuto che vestisse in modo più ordinato ed elegante ma, nonostante l'immagine poco professionale, per il momento era riuscita ad assolvere in modo brillante tutti i 11


compiti che le aveva assegnato. Ed era questo che contava. «Sei una donna dotata di buon senso, giudiziosa» le disse. «Quale meta mi consiglieresti per il viaggio di nozze?» Giudiziosa? Non era esattamente un complimento che potesse farle accelerare i battiti del cuore, pensò Imogen, con una certa ironia. Perché non aveva pensato a lei in termini come misteriosa, affascinante, seducente? Tutto ma non giudiziosa! Una definizione del genere avrebbe di sicuro divertito Amanda, che le diceva sempre che era dotata di ben poco buon senso riguardo agli uomini. Tom Maddison sembrava fatto della stoffa dei sogni, l'incarnazione delle fantasie femminili, ma nonostante il bel viso virile e le mani grandi e forti, non sembrava apprezzare la prospettiva di un romantico interludio in coppia. No, era meglio che alcuni uomini che restassero confinati nelle sue fantasie e non si materializzassero nella realtà. Nei suoi sogni, Tom l'aveva presa fra le braccia e baciata con tanta appassionata dolcezza da farle dimenticare tutto il resto, sussurrandole che era bellissima. Nella realtà, invece, l'aveva definita una donna giudiziosa. Gli sarebbe stato bene se lei, per confermargli quell'opinione, gli avesse raccomandato un Bed & Breakfast a Skegness, località marittima del Lincolnshire e meta preferita per la luna di miele di migliaia di coppie di buon senso e scarse possibilità economiche! Se non lo faceva era solo per pietà della sconosciuta Julia che forse soffriva già abbastanza per l'assoluta mancanza di romanticismo da parte del fidanzato. Provava davvero compassione per lei. «Leggevo proprio l'altro giorno di una località incantevole» rispose. Rammentò la circostanza. Serata tipica nel suo apparta12


mento. Lei sdraiata sul divano con una rivista, mentre Amanda si stendeva lo smalto sulle unghie. Tutte e due che si lamentavano della scarsità della loro vita mondana, ma in realtà segretamente liete del fatto che nessuna delle due avrebbe perso l'ultima puntata di Eastenders. «Si tratta, però, di un pacchetto vacanza molto costoso» lo avvertì. Lui fece un cenno con la mano, come per farle capire che era disposto a pagare qualsiasi prezzo pur di risparmiarsi la seccatura di cercare da solo una destinazione romantica per la luna di miele. In quel caso la cautela era inutile, pensò Imogen. Non si occupava delle finanze personali di Tom Maddison, ma tutti sapevano che era plurimilionario. Anche se circolava voce che spendesse ben poco dei suoi guadagni. Tutto quello che faceva era lavorare. In effetti non ricordava di avergli mai prenotato cene in ristoranti esclusivi, acquistato biglietti per il teatro o prenotato viaggi su jet privati o yacht di lusso. Tom si recava solo con una certa frequenza a New York, e lei aveva immaginato che fosse stato esclusivamente per lavoro. A quanto pareva, invece, si era sbagliata. Chissà se Tom spendeva cifre astronomiche in regali e gioielli per Julia... Non riusciva a immaginarlo in quel ruolo, ma forse si sbagliava anche in questo. «Se il denaro non è un problema, Coconut Island è considerata un vero e proprio paradiso. La cornice ideale per una vacanza romantica» asserì Imogen. «È piccola, c'è solo una villa e un pontile, e si può affittare l'atollo in esclusiva. Sull'isola vicina c'è un hotel di lusso, dal quale è possibile richiedere chéf e staff di servizio. La maggior parte degli ospiti di Coconut Island, però, sono coppie in viaggio di nozze, ed in genere preferiscono restare sole.» Tacque per un istante prima di continuare. «C'erano delle foto dell'isola 13


sulla rivista. Coconut Island è a dir poco favolosa. Laguna turchese, spiaggia di sabbia bianca e amache sotto il palmizio... Spero di potere andare un giorno in un luogo simile, dove non c'è niente da fare tutto il giorno a parte nuotare, prendere il sole e... Insomma cose del genere» sospirò Imogen. «Già» convenne Tom asciutto. Per la prima volta, però, a Imogen parve di vedere un'espressione divertita nei freddi occhi grigi di lui. Qualcosa che cambiò radicalmente la sua espressione e le fece accelerare i battiti. Era incredibile come il senso dell'umorismo potesse cambiare l'aspetto di una persona, rifletté. Se Tom l'avesse sempre guardata in quel modo, le sue fantasie avrebbero raggiunto livelli molto più pericolosi... Nonostante adesso sapesse che Tom era fidanzato ufficialmente. «Va bene» replicò lui con decisione. «Prenota a mio nome.» Imogen esitò un istante. Era della luna di miele di Tom che stavano parlando. Possibile che non ci tenesse a prenotare personalmente? «Non vuoi farlo tu?» gli chiese. «No» le rispose con una punta di impazienza. «Ho altre cose da fare.» «Ma il viaggio di nozze è una questione molto personale» obiettò Imogen. «Esatto. E tu sei la mia assistente personale» ribatté Tom. «Questo significa che ho la possibilità di dirti quello che devi fare. A proposito, per prenotare immagino ti servano alcuni dettagli. Le nozze sono fissate per il...» Imogen fissò con un certo stupore Tom mentre consultava il computer per rammentare una data che avrebbe dovuto essere scolpita nel suo cuore. «Ah, sì, ecco... Ventisette febbraio. Julia insiste nel vole14


re celebrare la cerimonia in quel castello del Gloucestershire, ma da lì, almeno, potremo raggiungere facilmente Heathrow. Per cui prenota il volo per quella sera stessa.» Imogen fece per replicare ma lui la fermò con un gesto. «Non mi importa sapere quanto costa il pacchetto vacanza» disse, come se le avesse letto di nuovo nel pensiero. «Non ti preoccupare di questi dettagli. Prenota l'atollo e fai addebitare la cifra sul mio conto.» «D'accordo» annuì Imogen, assumendo il tono professionale che usava di solito con il suo capo. «Se è questo che vuoi...» «Quello che voglio è la possibilità di concentrarmi sul mio lavoro» ribatté Tom. «C'è un contratto importante che voglio concludere prima di sposarmi, per cui devo darmi da fare.» «Ti ho prenotato la luna di miele a Coconut Island» disse Imogen dopo che Tom ebbe finito di esaminare i messaggi arrivati nel corso della giornata. Era stato fuori ufficio quasi tutto il giorno, impegnato in una serie di riunioni, e il telefono aveva squillato senza interruzione. «Bene» rispose Tom distratto, dando un'occhiata al messaggio. Indossava ancora il cappotto, e sulla stoffa brillavano delle gocce di pioggia. «Vuoi i dettagli?» gli domandò Imogen. «Suppongo sia meglio di sì» decise lui dopo un istante di riflessione. «Julia potrebbe chiedermi qualcosa al riguardo. Puoi farmi un promemoria scritto?» «Già fatto» ripose lei, porgendogli una cartelletta. «Spero proprio che il soggiorno a Coconut Island sia di vostro gradimento. Non riesco a pensare a un luogo migliore in cui essere, soprattutto in una serata come questa» aggiunse dando un'occhiata fuori dalla finestra alla pioggia di gennaio. 15


Tom si limitò ad annuire, dando un'occhiata a quello che c'era stampato su foglio. Si accigliò un istante quando lesse il costo del soggiorno a Coconut Island ma, con gran sollievo di Imogen, lui non fece commenti. Come ci si sentiva a spendere una somma a cinque cifre per una vacanza?, non poté fare a meno di chiedersi Imogen. «Hai prenotato dal ventisette febbraio...» Il tono di lui si indurì. «Al diciannove marzo?» «Mi hai detto di prenotare nel modo che ritenevo più appropriato per un viaggio di nozze» gli rammentò lei. «Forse perché non pensavo che tu ritenessi appropriato trascorrere tre settimane lontano dall'ufficio.» «Tre settimane in luna di miele» lo corresse Imogen. «È un momento unico e speciale per una coppia. È importante iniziare la vita a due in modo positivo. Magari con una lunga vacanza, se puoi permettertelo. E tu non hai problemi da questo punto di vista.» «Il denaro non c'entra» tagliò corto lui. «È stare tanto tempo senza lavorare che non posso permettermi.» «Anch'io non mi riferivo al denaro» puntualizzò Imogen. «La Collocom non cadrà a pezzi se ti assenterai per tre settimane. Puoi permetterti quindi un breve periodo di vacanza. È una questione di priorità. Cosa ti sta maggiormente a cuore? La Collocom o il tuo matrimonio?» Tom la guardò come se lei avesse colto esattamente il nocciolo del problema. Per un istante pensò con nostalgia al periodo in cui lui e Julia avevano avuto una relazione a distanza. I loro fine settimana a New York erano stati per entrambi molto soddisfacenti. Julia aveva la sua vita, lui rispettava i suoi spazi. Nessuno si era aspettato che pensasse a tutti questi dettagli sentimentali o a compilare un elenco delle sue priorità. Aveva sperato che sposarsi non implicasse troppi cam16


biamenti. Se avesse saputo che invece le cose non stavano così, forse non avrebbe mai chiesto a Julia di sposarlo, concluse con un sospiro. No, doveva concentrarsi sugli aspetti positivi, si disse, cercando di tranquillizzarsi. Julia era una donna bella e intelligente, e lui era stato fortunato ad averla incontrata. Avrebbe di sicuro capito che non poteva regalarle una luna di miele di tre settimane. «Ne parlerò con Julia» disse a Imogen, chiudendo la cartelletta. «Dopodiché riprogrammerai le date del soggiorno.» Julia, però, si dimostrò a dir poco entusiasta all'idea di trascorrere tre settimane a Coconut Island. «Grazie di avere scelto qualcosa di così esclusivo e romantico, tesoro» gli disse in tono vellutato. «Tre settimane da soli su un'isola da sogno! Non vedo l'ora di essere là con te! Sarà meraviglioso passare tanto tempo insieme e conoscerci meglio!» Tom pensò che si conoscevano già bene. Altrimenti perché sposarsi? Aveva sperato che Julia gli avrebbe chiesto di abbreviare la luna miele. Una delle cose che avevano in comune non era una carriera impegnativa e di successo? Almeno, questo era quello che aveva pensato prima che Julia venisse colta dalla... febbre del matrimonio. Ora, invece, sembrava che sarebbe stata contenta di oziare tre settimane su una spiaggia anziché lavorare. Non aveva pensato a quello che avrebbe potuto succedere a Wall Street in quel lasso di tempo? Non era preoccupata per le trattative che sarebbero state concluse senza di lei, le opportunità che avrebbe mancato mentre se ne stava seduta sotto una palma da cocco? E tutto questo sarebbe stato per colpa di Imogen, concluse irritato. Se lei non avesse prenotato un periodo di vacanza così 17


lungo, Julia sarebbe stata di sicuro contenta di tornare al lavoro dopo una settimana. Così, quando Imogen gli chiese quali modifiche voleva apportare al pacchetto vacanza, Tom le confermò le date già stabilite. «Lascia tutto così com'è» le rispose in modo brusco. «Okay» annuì lei. Il suo capo non sembrava affatto contento di sposarsi, concluse, perplessa. A conferma di ciò, nei due giorni seguenti, Tom rimase di pessimo umore. Era così nervoso che Imogen cominciò a chiedersi se per caso non avesse litigato con Julia. Se Tom si comportava così anche con la fidanzata, non si sarebbe meravigliata se lei lo avesse scaricato! Naturalmente si guardò bene dal chiedergli notizie in proposito. Ci teneva al suo posto di lavoro. L'unica cosa da fare quando Tom Maddison era di quell'umore era darsi da fare e ringraziare il cielo di essere la sua assistente personale solo per un periodo temporaneo. Pensa allo stipendio, si disse Imogen. Guadagnava bene alla Collocom, e il suo conto in banca godeva buona salute. Non appena Tom si fosse trovato una nuova PA, lei sarebbe partita per l'Australia e tanti auguri alla futura signora Maddison. Un paio di giorni dopo, mentre Imogen stava ricopiando degli appunti stenografati, squillò il telefono e scoprì che il fidanzamento tra Tom e Julia non era affatto in crisi. «Ufficio dell'amministratore delegato» disse lei in tono professionale. «Salve. Sei Imogen, per caso?» replicò una voce femminile con un marcato accento americano. «Sono Julia, la fidanzata di Tom. Lui mi ha detto che potresti aiutarmi a fare alcune cose.» 18


Alcune cose, in realtà, si rivelò una lista di compiti lunga tre pagine. Guardandole, Imogen alzò gli occhi al cielo, pur dovendo ammettere che Julia sembrava molto simpatica e alla mano. Al contrario di Tom, almeno lei sembrava entusiasta di sposarsi. «L'abito da sposa è quasi pronto» le annunciò entusiasta. «È stupendo! Se vuoi ti invio una e-mail con il disegno del modello, così puoi vederlo. Che ne dici? Sei così gentile che ti considero una specie di damigella d'onore cibernetica.» «Sì, mi piacerebbe molto vederlo» ammise Imogen educata. «Promettimi, però, di non mostrarlo a Tom. Lo sposo non deve vedere il vestito della sposa prima della cerimonia.» Imogen cercò di immaginare mentre si lanciava con il suo capo in una discussione riguardante i dettagli di un abito da sposa, ma non ci riuscì. Tom doveva essere molto diverso con Julia se la sua fidanzata pensava davvero che a lui importasse come si sarebbe vestita il giorno delle nozze. «Me ne guarderò bene» promise. «Ho già prenotato Stavely Castle per la cerimonia e il rinfresco» proseguì Julia. «Lo visitai l'ultima volta che venni in Inghilterra e lo trovai così romantico... Decisi che se mai mi fossi sposata, lo avrei fatto lì.» La telefonata si prolungò, anche perché fra le altre cose, Julia incaricò Imogen di prenotare un quartetto d'archi che suonasse durante la cerimonia, di cercare un fiorista per le decorazioni floreali e i petali di rosa, un pasticcere per la torta nuziale, compilare una lista di hotel della zona per gli invitati... «Sei stata davvero molto gentile a offrirti di aiutarmi» ri19


badì Julia. «È difficile organizzare tutti questi dettagli da New York, ma in questo periodo non posso abbandonare il lavoro e venire a Londra. Non avevo idea di quanto impegno occorresse per organizzare un matrimonio.» «Soprattutto in così poco tempo» convenne Imogen, pensando che Julia non era l'unica ad avere pressanti impegni di lavoro. E non tutte avevano un fidanzato che poteva metterle a disposizione un'assistente personale a cui affibbiare tutte le seccature. «Lo so. È pazzesco, vero?» replicò Julia con una risatina nervosa. «Ma a Stavely Castle è saltata una prenotazione, un vero e proprio segno del destino. Come ho detto a Tom, quando hai trovato la persona giusta, perché aspettare?» Imogen mormorò qualcosa, senza sbilanciarsi. Per mantenere un tono romantico alla cerimonia, sarebbe bastato organizzare le cose in modo più semplice, evitando il quartetto d'archi e i petali di rosa... Comunque fosse, non erano fatti suoi, decise. Quello non era il suo matrimonio, Tom e Julia non avevano alcun problema finanziario e questo era di sicuro un bell'aiuto. «Come sta Tom?» si informò Julia. «Lavora sodo, come al solito. Immagino tu sappia che tipo è» rispose Imogen. «Lo so. Non è un tesoro? In certi momenti ha un'aria così britannica!» rise Julia. «Proprio così» convenne Imogen. Tom Maddison... un tesoro? Stavano parlando dello stesso uomo? Julia doveva essere proprio innamorata! «È in ufficio?» «Certo. Se attendi un istante, te lo passo» disse Imogen. Mise Julia in attesa e premette un tasto dell'interfono. «Tom, ho Julia in linea» lo avvertì. «Julia?» ripeté lui. «La tua fidanzata.» 20


«Cosa vuole?» «Non me lo ha detto. Immagino voglia parlare con te.» «Adesso non posso. Dille che sono in riunione» tagliò corto Tom. «Le ho appena confermato che sei in ufficio.» «Fantastico» commentò Tom. «Okay, passamela.» Imogen riagganciò, provando una stretta al cuore per Julia. Davvero un bel tesoro! Quella conversazione a distanza non prometteva per niente bene, previde. Poco prima non le era sfuggito il tono agitato di Julia e le erano bastati pochi minuti di conversazione telefonica per capire che la futura signora Maddison era una perfezionista, maniaca dell'organizzazione, stressata per essere costretta a organizzare da quella distanza una cerimonia curata in ogni dettaglio. Julia aveva bisogno di essere rassicurata, ma Imogen dubitava che Tom fosse dell'umore adatto. Cinque minuti dopo, lui marciò nel suo ufficio, di pessimo umore. «Queste nozze stanno diventando una faccenda ridicola!» brontolò. «Non ho tempo di stare al telefono a parlare di liste di invitati e prove generali della cerimonia. E tu non hai abbastanza tempo da dedicare a tutto quello che Julia ti ha chiesto di fare.» «Non importa» replicò Imogen in fretta. «Sono sicura che tutto andrà a posto quando Julia arriverà a Londra.» «Spero tu abbia ragione» ribatté Tom in tono scettico. «Cerca di essere indulgente» disse Imogen, accorgendosi che stava cominciando a comportarsi più come un consigliere che come una segretaria. Di sicuro lei riusciva a parlare più tempo con Tom che non la sua fidanzata. «Il matrimonio è un passo importante per ogni donna, ma ancora di più per Julia. Per stare con te sarà costretta a trasferirsi in 21


Inghilterra e a rinunciare al suo lavoro a New York. È normale che sia un momento difficile per lei dal punto di vista emotivo. Ma sono sicura che quando sarete sposati penserà che ne è valsa la pena e non rimpiangerà nulla, vero?» Tom smise di camminare avanti e indietro e cercò di immaginare quando lui e Julia sarebbero stati sposati. La situazione sarebbe tornata di nuovo calma, ogni sera tornando a casa avrebbe trovato una moglie bella e intelligente che lo aspettava. Una donna in carriera che trovava soddisfacente una relazione come la loro e che avrebbe saputo come dargli il massimo supporto personale e professionale. Poteva contare su Julia, si disse. E sul fatto che lei avrebbe saputo sempre dire e fare la cosa giusta. Era ordinata, efficiente, razionale... a eccezione, sembrava, di quando doveva organizzare una cerimonia nuziale. Forse Imogen aveva ragione; era la prospettiva dei cambiamenti che l'aspettavano a provocare in Julia un po' di stress emotivo. Una volta celebrato il matrimonio sarebbe tornata se stessa. Ci aveva messo molto tempo a trovare una donna come Julia. Avevano delle aspettative identiche per quanto riguardava il ménage coniugale, per cui se non avesse funzionato con lei, non avrebbe funzionato con nessun altra. No, lui e Julia erano fatti l'uno per l'altra e non voleva perderla. Doveva solo essere paziente come gli aveva consigliato Imogen, decise Tom. Avrebbe cercato di dimostrarsi più interessato all'organizzazione della cerimonia, se era questo che Julia desiderava. Lanciò un'occhiata a Imogen e si ricordò che lei gli aveva fatto una domanda. Julia penserà che ne è valsa la pena e non rimpiangerà nulla, vero? «Proprio così» le assicurò.

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Questo mese 2342 - Due sposi per una corona di M. Lennox

Le appassionanti vicende di tre affascinanti eredi al trono ti aspettano con ALL'ALTARE CON SUA MAESTÀ. Non perdere la storia di Elsa e del suo romantico incontro con il principe Stephanos.

2343 - Indimenticabile notte al castello di R. Winters

L'invito nella sontuosa dimora della dinastia dei Laroche ha colto Laura di sorpresa, ma è stato l'incontro con Raoul, l'affascinante e misterioso padrone di casa, a superare ogni sua fantasia.

2344 - Il matrimonio dei sogni di C. Colter e S. Jump

Benvenuti alle nozze più romantiche dell'anno! Tra intriganti incroci di sguardi e teneri baci rubati, Samantha e Colton, la damigella e il testimone, stanno per incontrare l'amore della loro vita.

2345 - Il mio capo è un seduttore di N. Harrington

Come tenere a bada un'assistente cocciuta e capricciosa come Lulu? Kyle non ha dubbi. Per fronteggiare la sua splendida avversaria dovrà sfoderare la sua arma migliore: quella della seduzione.

2346 - Luna di miele con il milionario di J. Hart

Sei pronta a partire per UN VIAGGIO CHIAMATO AMORE AMORE? Dai paradisi tropicali alle città più romantiche, con una sola meta: l'incontro con l'uomo perfetto. Questo mese Tom e Imogen sono ai Caraibi!

2347 - Semplice capriccio o grande amore? di P. Thayer

DOLCI NOVITÀ IN ARRIVO ARRIVO: quando il vero amore sboccia, fiorisce e si trasforma in una famiglia! Un banale litigio ha allontanato Trace dalla moglie, ma lui ha già le idee chiare su come riconquistarla...


Il prossimo appuntamento 2348 - Un ballo per innamorarsi di D. Alward

Con tutti gli uomini presenti alla festa, Jen non avrebbe mai immaginato che a chiederle di ballare sarebbe stato proprio Drew Laramie, l'unico ragazzo che non è mai riuscita a dimenticare.

2349 - Per un bacio del milionario di M. Way

Ereditare l'immensa proprietà di famiglia ha messo a dura prova i nervi di Francesca, ma mai quanto l'incontro con l'affascinante milionario che detiene l'altro 50% del patrimonio dei Forsyth.

2350 - La sposa dello sceicco di B. McMahon

Non c'è donna nel regno di Quishari che non farebbe carte false per una notte d'amore con il principe Khalid, anche se lui ha deciso di dedicarsi solo al dovere. Fino all'incontro con la dolce Ella...

2351 - Corteggiata Corteggiata dal capo di M. McClone

Chaney sapeva che non sarebbe mai dovuta tornare a lavorare per il suo ex capo. L'affascinante Drake, infatti, non è altro che un playboy snob e irritante, che ha persino tentato di sedurla!

2352 - Segreti Segreti sotto il sole di C. Grace

Sei pronta a partire per UN VIAGGIO CHIAMATO AMORE AMORE? Dai paradisi tropicali alle città più romantiche, con una sola meta: l'incontro con l'uomo perfetto. Questo mese Isabel e Dario sono in Sicilia!

2353 - L'incontro perfetto di T. Carpenter

DOLCI NOVITÀ IN ARRIVO ARRIVO: quando il vero amore sboccia, fiorisce e si trasforma in una famiglia! Trace è un affascinante papà single, Nikki una scanzonata babysitter. Sarà l'incontro perfetto?

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Dal 27 marzo Un passato che torna pressante, una situazione inaspettata e un rivale sconcertante. Tre storie romantiche raccontate con la coinvolgente passione di Penny Jordan.

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