J2463_APPUNTAMENTO FRANCESE

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Nina Harrington

APPUNTAMENTO FRANCESE

Nicola Marsh

IL MILIONARIO CERCA AIUTO


Titoli originali delle edizioni in lingua inglese: The Last Summer of Being Single Girl in a Vintage Dress Harlequin Mills & Boon Romance © 2011 Nina Harrington © 2011 Nicola Marsh Traduzioni di Rita Orrico Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved. © 2012 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Serie Jolly giugno 2012 Questo volume è stato stampato nel maggio 2012 presso la Rotolito Lombarda - Milano HARMONY SERIE JOLLY ISSN 1122 - 5390 Periodico quindicinale n. 2463 dello 08/06/2012 Direttore responsabile: Alessandra Bazardi Registrazione Tribunale di Milano n. 56 del 13/02/1982 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano


Appuntamento francese


1 «Sposami. Dai, sai bene di volerlo anche tu.» Ella Jayne Bailey Martinez si picchiettò il labbro inferiore col dito e annuì più volte, come se stesse prendendo una decisione. Henri lo interpretò come un incoraggiamento. «Ho due ruote, tesoro e sarò in grado di scorazzarti dove vorrai. Che cosa ne dici? Insieme potremmo fare faville!» «Sono tentata. Anche se... il signor Dubois mi ha promesso l'uso della sua tessera d'argento. È difficile rifiutare un'offerta del genere.» «Dubois? Tutte chiacchiere e niente azione. Non come me, baby» replicò Henri ammiccando. «Mmh, è proprio questo che mi preoccupa. Sono il genere di ragazza da un uomo alla volta e ti ho visto mentre flirtavi con la receptionist dell'albergo. Sei un bel dongiovanni! Ci vediamo più tardi!» Henri batté il palmo sul bracciolo della sua sedia a rotelle e borbottò qualcosa in francese prima di guardare Ella e stringersi nelle spalle. «Dannazione, sono stato scoperto.» Ella sorrise e arruffò ciò che restava dei capelli di lui prima di tornare lentamente verso la cucina. Senza voltarsi indietro, certa che Henri seguisse ogni suo 5


movimento. Poi si fermò, sculettò brevemente e si voltò a guardarlo con espressione maliziosa. «Ecco la mia ragazza!» esclamò lui e con un ultimo occhiolino, Henri fece fare un giro quasi completo alla sua sedia a rotelle e si diresse a velocità sorprendente verso la sala da pranzo. «Spero che i miei ospiti non ti stiano rendendo la vita difficile.» Ella sorrise all'amica Sandrine, la direttrice del piccolo hotel in cui lavorava come pianista e di tanto in tanto dava una mano a pranzo. «Sono i migliori! Potrei parlare tutto il giorno con loro di jazz. Sono cresciuta con quel genere di musica. Lo sapevi che Henri ha trascorso tre anni a New Orleans? E i suoi amici hanno appena divorato tre delle mie torte di mele. I musicisti sono gli stessi ovunque nel mondo: il cibo viene subito dopo la musica. Persino in Francia.» Sandrine mise un braccio intorno alle spalle di Ella e sorrise. «Stai scherzando? Quei dongiovanni dicono di non essere golosi, ma quando posano gli occhi sul carrello dei dolci, perdono ogni controllo. Grazie ancora per l'aiuto che mi dai con così poco preavviso. Sono piena di lavoro.» «Non c'è problema, lo faccio volentieri. Sei ancora al completo per la settimana prossima?» «Ogni singola stanza! Non mi è mai successo di avere quaranta ospiti per un intero finesettimana.» Ella strinse l'amica in un altro abbraccio prima di staccarsi da lei. «E so anche chi devo ringraziare per questo! Non fare quella faccia imbarazzata, lo so che hai raccomandato tu questo albergo a Nicole per il gruppo della settimana prossima. È vero che siamo la scelta 6


migliore per una festa di compleanno, ma nondimeno, grazie.» «È stata lei a chiedere la mia opinione. Sono contenta che Nicole abbia deciso di festeggiare il suo compleanno qui, anziché restare a Parigi. Le sue visite sono una rarità di questi tempi.» «Non è questo il vantaggio di occuparsi della casa di vacanze di qualcuno? Hai quella bellissima casa tutta per te mentre Nicole è a Parigi o in viaggio.» Ella chiuse gli occhi e ridacchiò contenta. «Hai ragione. Adoro Mas Tournesol e non riesco a immaginare di vivere in un'altra casa. Siamo davvero fortunate. Ma Nicole si merita il migliore compleanno che si sia mai visto e mi assicurerò che lo abbia! In fondo, i sessant'anni si compiono soltanto una volta nella vita.» «Assolutamente! E non dimenticare che puoi venire da me per qualsiasi necessità.» Ella baciò Sandrine su entrambe le guance e sorrise. «Sei un tesoro. Ma sono in ritardo per il ritorno di Dan da scuola. Ci vediamo domani!» Era ora di scappare, prima che Henri finisse il suo caffè del pomeriggio e la caffeina gli desse l'energia per un nuovo tentativo di seduzione. «Quelli della PSN Media hanno fatto un'offerta ancora migliore, ma temporeggiano sul numero degli impiegati. Non so fin dove possiamo spingerci senza il rischio di mandare all'aria l'accordo» spiegò Matt in tono esasperato, evidente persino attraverso il cellulare. Sebastien Castellano tamburellò con le dita di entrambe le mani sul volante in pelle della sua macchina italiana e si sforzò di mantenere la calma fissando lo 7


sguardo sui filari dei vigneti della Linguadoca. Aveva lavorato tutta la notte e trascorso quasi l'intero martedì con Matt e un team di negoziatori della PSN Media in un'afosa sala conferenze a Montpellier. Quel contratto poteva assicurare l'impiego delle centinaia di persone che costituivano la Castellano Tech in Australia. Ma la PSN Media si rifiutava ancora di prenderlo sul serio. È vero, loro erano leader della telefonia a livello mondiale, ma in gioco c'era la sua azienda. La compagnia che aveva creato dal nulla. Non sarebbe rimasto in disparte a guardare mentre la PSN Media cercava di acquisirla senza alcun riguardo per il benessere dei lavoratori e delle loro famiglie. Era stato lui stesso ad assumere la maggior parte di loro e molti gli erano stati vicino sin dall'inizio, quando aveva avuto quella folle idea di creare un'azienda di supporti digitali. Il suo team aveva costruito la Castellano Tech rendendola la migliore in Australia. Non li avrebbe delusi per un pugno di dollari. La lealtà doveva essere reciproca. Prima di replicare, Seb trasse un profondo respiro. «So che stai lavorando sodo su questa cosa, Matt, ma la nostra posizione è chiara. O la PSN Media ci garantisce che tutti gli impiegati manterranno il loro posto con gli stessi benefici per almeno due anni, oppure non se ne fa niente. Nessun compromesso.» Il suo direttore finanziario sospirò dall'altra parte della linea. «Potrebbe costarti parecchio.» Seb sospirò a sua volta. La PSN Media pensava che ogni uomo avesse un prezzo. Avrebbe dimostrato loro che Sebastien Castellano era fatto di un'altra pasta e che i suoi principi non erano in vendita. «Qualche ora fa abbiamo detto loro che avevano il finesettimana per tornare da noi con l'offerta finale. 8


Mi spiace, Matt, ma non è cambiato nulla nel tempo che mi è servito per arrivare in Linguadoca. Fine della storia.» «Testardo come sempre!» replicò Matt. «Lascia fare a me la chiamata. Dopodiché, suggerisco che entrambi facciamo qualcosa di diverso. Dormire sarebbe grandioso, per esempio.» «Questa è l'idea migliore che ho sentito in tutta la giornata!» dichiarò Seb in un tono che si sforzò di mantenere leggero. «Prenditi il resto della giornata e io mi farò sentire domani.» «D'accordo. Forse andrò a vedere alcuni di quei fenicotteri rosa di cui mi hai parlato. E saluta Nicole da parte mia. Dev'essere felicissima che tu sia in Francia in tempo per il suo compleanno. Ci sentiamo domani» concluse Matt prima di riagganciare. Sebastien restò seduto in silenzio nell'abitacolo reso fresco dall'aria condizionata. Dentro però, bruciava di frustrazione e ansia. Quella con la PSN Media era una fusione importantissima. Entro sei mesi i sistemi di comunicazione che lui aveva progettato col proprio team in un garage di Sydney avrebbero potuto essere usati in tutto il mondo. Era a un passo dal realizzare il sogno di una vita, eppure avrebbe voluto prendere a pugni l'aria. Una fusione era il mezzo più rapido per espandersi davvero. Negli ultimi dieci anni aveva lavorato giorno e notte per arrivare a quel punto. Ovviamente, aveva pagato a caro prezzo quella passione per il lavoro: si era lasciato alle spalle una serie di relazioni sentimentali fallite e perso chissà quanti ritrovi e feste in famiglia. Ma ne era valsa la pena. Da lì a pochi giorni la Castellano Tech avrebbe fatto parte di una multinazionale e lui avrebbe potuto se9


dere al tavolo dei dirigenti. Avrebbe lavorato dai suoi uffici di Sydney e avrebbe avuto il tempo e il denaro per realizzare un progetto molto speciale: la creazione del Fondo Helene Castellano. Le sue ricerche preliminari avevano già mostrato che le moderne tecnologie potevano davvero fare la differenza nelle parti piÚ remote del mondo. E lui avrebbe fatto in modo che il progetto funzionasse. Sua madre, Helene, avrebbe amato quell'idea. Non vedeva l'ora di tornare a Sydney e riprendere il lavoro. Era tutto pronto; a mancare era solo l'astronomica cifra che la PSN avrebbe pagato in caso di fusione. Quel giorno, però, la sua missione era diversa e decisamente piÚ piacevole: incontrare Nicole Lambert, la donna adorabile che era stata sua matrigna per dodici tumultuosi anni prima di divorziare da suo padre e trasferirsi a Parigi. Da adolescente lui le aveva dato un sacco di problemi ma lei non si era data per vinta, standogli accanto e incoraggiandolo nella sua carriera, senza mai chiedere un grazie in cambio. Il loro rapporto si era consolidato negli ultimi anni che avevano trascorso insieme a Sydney, ma Sebastien sapeva di avere ancora molto da ripagare. Quando aveva dato il via alle trattative con la PSN Media non sapeva che la sede principale dell'azienda fosse a Montpellier, nel sud della Francia e a poche ore di viaggio dalla vecchia casa di famiglia dei Castellano in Linguadoca, dove Nicole aveva deciso di festeggiare i sessant'anni. Per la prima volta da anni lui e Nicole si trovavano nello stesso stato e a poca distanza l'uno dall'altra. Non era successo spesso. Sebastien era riuscito a sten10


to a partecipare al cinquantesimo compleanno della matrigna a causa di un disastroso incidente a un satellite delle comunicazioni. Il Natale e altre festività erano fuori questione, persino prima che lei divorziasse da suo padre. Forse per questo si sentiva ancora più in colpa perché non sarebbe riuscito a partecipare alla festa nemmeno stavolta. Nicole si era detta così felice di rivederlo quando lui aveva accettato il suo invito e gli aveva suggerito di trascorrere il finesettimana nella casa di campagna, piuttosto che in un grande hotel. Era molto dispiaciuto di non poterle parlare delle contrattazioni d'affari per cui si trovava lì, o spiegarle che la PSN Media aveva spostato il meeting di una settimana affinché coincidesse con l'arrivo del loro amministratore delegato. Se la trattativa fosse andata in porto come lui sperava, da lì a una settimana lui sarebbe stato nuovamente a Sydney con un nuovo lavoro e un'agenda fitta d'impegni, anziché in Linguadoca ad aiutare Nicole con i preparativi della sua festa. Almeno però, poteva trascorrere quel weekend con lei. Era già qualcosa, anche se avrebbe dovuto tenere acceso il cellulare e correre da Matt se si fosse presentata la necessità. Era ora di andare a porgere le proprie scuse a Nicole. Se fosse stato fortunato, lei l'avrebbe perdonato. Ancora una volta. Finalmente libera! Ella prese a pedalare con più energia per guadagnare velocità sulla strada di campagna, poi, d'impulso, staccò i piedi dai pedali, allargò le gambe e sollevò il viso verso il cielo limpido di quel pomeriggio di lu11


glio. La brezza leggera le accarezzò le braccia nude e le sembrò di poter percepire l'aria salmastra del Mediterraneo, che si trovava a solo pochi chilometri più a sud. La combinazione di sole e brezza era meravigliosa ed Ella sospirò beata. Il familiare silenzio e la calma della campagna attorno a lei fungevano da stimolante per la sua testa stanca. Sandrine aveva chiamato poco dopo le otto di quella mattina per chiederle se poteva darle una mano a servire il pranzo per un gruppo di americani amanti del jazz. Erano arrivati all'improvviso per il festival jazzistico che si teneva in un paese vicino. Quanto le sarebbe piaciuto andare con loro! Sarebbe stato bellissimo trascorrere qualche ora immersa in quel ritmo che amava e col quale era cresciuta, la musica che dall'età di sedici anni era diventata anche la sua professione e che i suoi genitori suonavano ancora per guadagnarsi da vivere. A volte la sua vecchia vita le mancava così tanto da procurarle un dolore quasi fisico. Era più facile scacciare quel pensiero dalla mente e concentrarsi sulla gioia di vivere in quel posto delizioso. Dan era la sua priorità e l'unica cosa che importasse davvero per lei. L'aspetto negativo dell'aver accettato di prendersi cura della casa di qualcun altro era che di tanto in tanto la proprietaria ci voleva abitare! Nicole era una donna adorabile, gentile e generosa e le aveva dato una casa quando lei ne aveva avuto più bisogno. Per questo era pronta a lavorare sodo e accertarsi che la sua festa di compleanno fosse un successo. Per la prima volta da quando lei e Dan si erano trasferiti lì, la casa avrebbe preso vita e si sarebbe riempita di gente e risate. Dopodiché Nicole sarebbe ripartita per una settimana o due e avrebbe fatto ritorno per 12


le vacanze di agosto. Questo avrebbe permesso a Ella di trascorrere le vacanze scolastiche con Dan. Un ampio sorriso le piegò le labbra a quel pensiero. Su entrambi i lati della strada, i filari ordinati dei vigneti si estendevano fino alle colline da una parte e la costa dall'altra. Il silenzio era interrotto soltanto dal frinire delle cicale, il fruscio delle foglie sugli alberi e la piccola bandierina che Dan aveva attaccato con del nastro adesivo al sellino della bici. I piaceri di un bambino di sei anni. Quella semplice bandierina che svolazzava gli procurava una tale gioia che sarebbe stato crudele fargli notare che era una bandiera spagnola da parte dei suoi nonni e non ciò che sarebbe stato più politicamente corretto nel sud della Francia. Poco importava. Quella parte della Linguadoca era molto diversa da Marsiglia o Nizza. Non c'erano negozi illuminati, strade trafficate, locali eleganti o ristoranti di lusso. Quella era la campagna che rendeva la Francia così speciale. Persino la stagione turistica era breve da quelle parti e i piccoli alberghi del luogo come quello di Sandrine lavoravano solo da maggio a ottobre, quando i turisti affollavano la zona per andare a visitare la vicina Camargue o la Provenza orientale. Ella aveva bisogno di più tempo con Dan. Lui stava crescendo così in fretta! E adesso che aveva un solo genitore, lui aveva un bisogno disperato della mamma. Le spezzava il cuore doverlo lasciare, la sera, per andare a guadagnare qualcosa come pianista nell'albergo di Sandrine. Ovviamente aveva assunto una brava baby-sitter, ma Ella amava i momenti che lei e il figlio trascorrevano insieme la sera, soprattutto quando il clima era abbastanza caldo per stare seduti all'aperto con i cani. 13


Mancava un solo giorno alla fine della scuola. Era fantastico. Ma le vacanze significavano anche un'altra cosa, qualcosa a cui non voleva pensare. Dan avrebbe trascorso due settimane con i suoi nonni a Barcellona. Gli stessi nonni che avevano fatto di tutto per toglierle la custodia di Dan dopo la morte di suo padre. E ci erano quasi riusciti. Oh, Christobal! Saresti così orgoglioso di tuo figlio, se solo potessi vedere com'è diventato! Le bastava guardare Dan negli occhi per rivedere l'uomo che aveva amato e sposato nel giro di pochissimo tempo. E nessuno l'avrebbe mai più minacciata di portarle via suo figlio. Lei non l'avrebbe permesso. Anche se aveva significato rinunciare alla sua carriera musicale. La strada continuava con una piccola salita e lei rimise i piedi sui pedali. Il cinguettio degli uccelli la riportò al presente e al fatto che Dan sarebbe uscito di scuola fra meno di un'ora. Era il momento di pedalare! Seb uscì dalla macchina e si fermò sul prato inondato di sole. Di fronte a lui, al di là della stretta striscia d'asfalto, c'era il piccolo ingresso di Mas Tournesol, la casa di campagna in cui era nato e aveva trascorso dodici anni della sua vita. Sembrava trascorsa un'eternità. Forse per questo il viale d'ingresso gli appariva così stretto e ricoperto di erbacce. La prospettiva cambiava non essendo più un ragazzo di dodici anni ma un uomo di trenta. In passato c'erano due pesanti cancelli di ferro battuto le cui volute disegnavano i caratteri del nome della proprietà: Mas Tournesol, la casa dei girasoli. Adesso una delle cancellate era staccata e poggiava nell'erba ai lati del vialetto di ghiaia, mezzo ricoperto di 14


erbacce. Non c'era traccia della porta gemella. I ricordi dell'infanzia si accavallarono nella sua mente. Seb sapeva che sulla sua sinistra scorreva un torrente, dove lui e suo padre avevano trascorso ore felici a pescare. La siepe sulla sua destra delimitava il confine con i vigneti e i campi di girasoli che suo padre aveva venduto al vicino pochi giorni prima di emigrare in Australia. Un'ondata di tristezza lo assalì mentre ricordava l'ultima volta che aveva percorso quel viale, diretto verso una nuova vita. Il respiro venne a mancargli. Forse non era pronto davvero per quel ritorno. Chiuse gli occhi per un attimo e rivide il giardino di sua madre, percepì quasi il profumo dei fiori e il ronzio delle api. Per un momento fu trasportato nel passato, in quello che, nel profondo del cuore, era stato il più felice della sua vita. Prima che sua madre morisse. Lentamente, Sebastien riaprì gli occhi e sistemò gli occhiali scuri per difendersi dal riverbero del sole. Aveva evitato di fare ritorno in quel posto per diverse ragioni. Viveva a Sydney da diciotto anni e adorava l'Australia, ma una parte di lui era ancora francese, con delle radici ben piantate in quella terra e quella cultura. Ma qualcos'altro l'attirava lì. E quell'emozione lo metteva a disagio: un vago senso di insoddisfazione che, per quanto avesse cercato in tutti i modi di scacciare, l'aveva accompagnato negli ultimi mesi. Per la precisione, negli ultimi sei mesi, da quando cioè aveva scoperto che suo padre non poteva essere il suo genitore biologico. La sorpresa l'aveva scioccato, ma non aveva permesso a quel terremoto di mandare in pezzi il suo mondo. Era cresciuto in un ambiente 15


familiare pieno d'affetto, con due genitori premurosi e gentili. I viaggi che aveva fatto per scopi benefici gli avevano dimostrato quanto importante fosse per un bambino vivere in un'armoniosa atmosfera familiare. A dispetto della verità sulla propria nascita, Seb era orgoglioso di sua madre e lo sarebbe sempre stato. Lei l'aveva messo al primo posto nella sua vita. Tuttavia... non poteva fare a meno di chiedersi perché non gli avesse mai detto la verità. Soprattutto quando era stata vicina alla fine e lui aveva trascorso tante ore solo con lei. Avevano parlato tanto, ma sua madre aveva mantenuto il segreto. Sebastien sollevò le spalle più volte, nel tentativo di rilasciare un po' di tensione. Aveva bisogno di distrarsi. Quella casa, che una volta era stata sua, apparteneva ora a Nicole, che l'aveva ottenuta col divorzio. Probabilmente Nicole non si rendeva nemmeno conto che in quella settimana cadeva anche l'anniversario della morte di sua madre. Avvenuta proprio in quella casa. Scosse la testa, furioso con se stesso per essersi lasciato trasportare in quel modo. Una cosa era certa: non avrebbe più permesso a se stesso di amare tanto una persona o un luogo. Non quando potevano scomparire da un momento all'altro senza che lui potesse impedirlo. Inoltre, era un uomo proiettato verso il futuro. Il che comprendeva onorare la memoria di sua madre col lavoro di beneficenza che aveva intrapreso e che salvava vite adesso. La sua vecchia vita se n'era andata. E prima fosse tornato a Sydney per riprendere in mano i suoi progetti, meglio sarebbe stato. Era lì per passare il weekend con Nicole, leggere le proprie mail, tornare al tavolo delle trattative quel lu16


nedì e poi di nuovo in Australia. Nulla di più. Pochi minuti dopo, attraversava il viale con la sua macchina italiana molto rossa, molto sportiva e molto appariscente, ancora frustrato per aver permesso ai ricordi di turbarlo in quel modo. Sperava solo che il resto del giardino non fosse malmesso come il sentiero. L'avrebbe scoperto presto: dopo la curva, avrebbe intravisto la casa. Era stato uno stupido a venire lì aspettandosi di trovarla così come l'aveva lasciata. Aumentò la velocità, soltanto per frenare bruscamente un attimo dopo. Qualcosa giaceva sulla strada. E lo guardava.

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2462 - La bella e il seduttore di B. Wallace Kelsey Albertelli ha bisogno di un impiego a ogni costo e il lavoro di assistente personale per il famoso e seducente scrittore Alex Markoff fa proprio al caso suo. Corteggiata dallo sceicco di R. Winters Lauren viene travolta da una tempesta nel deserto. La salva il bello e misterioso Rashad Rayhan. C'ERA UNA VOLTA UN BACIO... Quando la realtà è più "favolosa" della fantasia. 2463 - Appuntamento francese di N. Harrington Sebastien Castellano avrebbe fatto a meno di tornare nella sua casa nel sud della Francia. Ma la sua ritrosia sfuma quando incontra la dolce ed esuberante Ella Martinez. Il milionario cerca aiuto di N. Marsh Chase Etheridge, cinico direttore generale, organizzatore di un addio al nubilato? La bella proprietaria del negozio più vintage della città, Lola Lombard, deve aiutarlo. 2464 - Una moglie da sposare di S. Meier Whitney Ross è la tutrice di una neonata. Anche Darius Andreas è il tutore della piccola. Loro tre vivranno insieme e magari Whitney gli farà anche da moglie. Un ex da riconquistare di S. Meier Maggie è quindici anni che non vede il suo ex marito, Nick Andreas, ma ha bisogno del suo aiuto. GLI ANDREAS, primi due appuntamenti con la miniserie. 2465 - Messaggi del cuore di B. Hannay Molly Cooper e Patrick Knight si conoscono attraverso Internet. Dal conoscersi allo scambiarsi le case il passo è breve. Come breve è anche la voglia di incontrarsi. Romantica scoperta di J. Braun Chloe non è più il brutto anatroccolo di un tempo. Il suo amico Simon rimarrà esterrefatto. Ma non tanto quanto lei. Simon ora è un uomo dal fascino assassino.


2466 - Sotto il tetto di NY di N. Logan Per Viktoria la casa è il suo unico universo. Ma cambia prospettive quando conosce l'affascinante Nathan, proprietario dell'edificio in cui lei abita. Operazione matrimonio di L. Faye Dyer Frankie deve trovare un fidanzato. L'aitante Eli sarebbe perfetto per il ruolo. Accetterà? C'ERA UNA VOLTA UN BACIO... Quando la realtà è più "favolosa" della fantasia. 2467 - Che sapore ha l'amore? di L. Fielding L'attraente Sean insiste che il furgoncino dei gelati è suo. Lovage non ne è affatto convinta. Quale sarà la verità? Decidono di scoprirla insieme. Una locandiera tutto pepe di B. McMahon Matthieu si è concesso una vacanza rilassante. Ma non ha fatto i conti con la bella e dolce locandiera che lo ospita, Jeanne-Marie. La vacanza sarà più interessante del previsto. 2468 - Inchino reale di L. Banks Eve è la nuova scudiera di palazzo. ll suo entusiasmo viene smorzato dal nuovo capo, l'autoritario Principe Stefan. Eve non vuole cedere, sarà il principe a inchinarsi a lei. Preda del principe di B. Harlen Il Principe Cameron sapeva che Gabriella si sarebbe vendicata. Ma lui non può e non vuole perdere la partita. Gabriella sarà la sua prossima preda. 2469 - Il sogno del capo di J. Adams Per Dan la nuova babysitter, la scoppiettante Jess, è una ventata d'aria fresca. Il problema è che ora vorrebbe essere anche lui accudito dalla bella tata. Un'assistente molto personale di T. Carpenter Savannah è felicissima, sarà l'assistente personale del tenebroso Rick. Lei non vede l'ora di cominciare. Quanto sarà personale la sua assistenza?

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