L'ultima acquisizione del milionario

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Michael Chatsfield

Spencer Chatsfield

Gene Chatsfield

m

Benjamin Chatsfield

Anna Chatsfield

I Chatsfield

James Chatsfield

Oliver Montgomery


Johnathan Harrington Jr.

Isabelle Harrington

Johnathan Harrington

m

Olivia Harrington

Victoria Rochester

Gli Harrington

Eleanore Harrington


MELANIE MILBURNE

L'ultima acquisizione del milionario


Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: Billionaire's Ultimate Acquisition Harlequin Mills & Boon Modern Romance © 2015 Harlequin Books S.A. Special thanks and acknowledgement are given to Melanie Milburne for her contribution to The Chatsfield series Traduzione di Velia De Magistris Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved. © 2016 HarperCollins Italia S.p.A., Milano Prima edizione Collezione Harmony ottobre 2016 Questo volume è stato stampato nel settembre 2016 presso la Rotolito Lombarda - Milano COLLEZIONE HARMONY ISSN 1122 - 5450 Periodico bisettimanale n. 3121 del 14/10/2016 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 22 del 24/01/1981 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Mondadori, 1 - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 045.8884400 HarperCollins Italia S.p.A. Viale Monte Nero 84 - 20135 Milano


1 Isabelle era certa che nella sua lista di cose da fare prima dell'incontro non ci fosse alcun riferimento alla pulizia del salotto. «Mi hai fatto questo... Adesso?» mormorò, rivolgendo ad Atticus un'occhiata sgomenta. Atticus sospirò con fare annoiato poi prese a leccarsi una zampina, quasi a volerle comunicare di non capire quale fosse il suo problema. «Perché non te ne sei ricordato ieri, quando avevo tempo per portarti dal veterinario?» gli chiese Isabelle. «Perché proprio oggi, e pochi minuti prima dell'arrivo in sala riunioni di decine di persone?» gemette, già immaginando l'ingresso trionfale di Gene Chatsfield con i suoi otto figli e suo nipote Spencer, accompagnato a sua volta dai due fratelli minori. Anche solo pensare a Spencer le faceva ribollire il sangue nelle vene. Non bastava quello che le aveva fatto dieci anni prima, quando era stata troppo giovane e ingenua per capire che razza di uomo era, non bastava che all'epoca avesse letteralmente perso la testa per lui che, di contro, si era solo divertito a prenderla in giro. Sette mesi prima era tornato nella sua vita come se nulla fosse accaduto, e si era offerto di acquistare la catena alberghiera Harrington. Lo aveva proposto proprio a lei, che non gli avrebbe venduto nemmeno uno spillo! Ovviamente, non aveva perso l'abitudine di giocare sporco, perché aveva sottoli5


neato la posizione di vantaggio che gli dava il suo quarantanove per cento di quote azionarie. La stessa quota che possedeva lei dunque, almeno su quello, erano sullo stesso livello. «Avrei dovuto comprarmi quel delizioso gattino con il mantello rasato» borbottò, raccogliendo con un fazzolettino di carta la palla di pelo. «Non capisco a cosa stavo pensando quando ho scelto te.» Atticus socchiuse gli occhi verdi e sollevò la zampa posteriore in una posizione che Isabelle, nel suo ruolo di aspirante esperta di yoga, poteva solo invidiare. «Oppure un cane» aggiunse, mentre entrava in bagno per gettare il fazzolettino nel water. «Uno piccolo, di quelli che puoi portare nella borsetta» andò avanti. «Peccato che negli alberghi Harrington i cani non siano ammessi.» Guardò la sua immagine riflessa allo specchio e scosse la testa notando che, nonostante tutti i suoi sforzi, non era riuscita a domare i lunghi riccioli ribelli come aveva sperato. «Per la precisione, nessun tipo di animale è ammesso» riprese. «Devi considerarti fortunato se sono riuscita a portarti qui di soppiatto.» Tornò in salotto e s'inginocchiò davanti al bellissimo persiano. «Sicuro che non ti soffocherai con il tuo stesso pelo durante la mia assenza?» Per tutta replica, Atticus sbadigliò ed emise un miagolio sommesso. «Per il tuo bene, mi auguro che non significasse no» concluse Isabelle, prima di raddrizzare la schiena e di prendere borsa e cellulare. Lo localizzò non appena messo piede in sala riunioni. Era seduto alla sinistra di Ben e James, i suoi fratelli. Con la giacca scura, la camicia bianca e la cravatta a strisce grigie e nere, il suo era in tutto e per tutto l'aspetto 6


dell'uomo di affari di successo, notò Isabelle. Giocare d'azzardo e vincere era il suo forte. Viveva per la sfida, in ufficio come in camera da letto... Specialmente in camera da letto. Accidenti a lui. E accidenti a quegli splendidi occhi blu zaffiro che in quel momento erano fissi nei suoi, in qualche modo incatenandola. L'espressione del suo viso era illeggibile, d'altra parte uno dei suoi talenti consisteva nell'abilità di nascondere i suoi veri pensieri dietro una maschera imperscrutabile, o un sorriso enigmatico. Contrariamente a lei. Durante gli anni aveva cercato di imparare a non essere così trasparente, ma era necessaria davvero troppa energia per contenere alcune emozioni, tipo l'odio che provava in quel preciso istante. «Scusate il ritardo» esordì, puntando il mento in avanti. «Sono stata trattenuta da un... incidente domestico.» Leonard Steinberg, il manager che avrebbe presieduto il meeting, annuì. «Nulla di grave, spero» commentò. «No, tutto risolto, grazie» replicò lei, prendendo posto al lato opposto del tavolo rispetto a dove sedeva Spencer. «Chi stiamo aspettando?» «Il misterioso azionista» intervenne Spencer, continuando a guardarla dritto negli occhi. Un brivido le corse lungo la schiena al suono di quella voce profonda dal marcato accento britannico. Mentalmente, lei scosse la testa. Doveva concentrarsi. Quello era il momento che la famiglia Chatsfield attendeva da mesi, quando cioè il restante due per cento delle azioni sarebbe stato messo sul tavolo. Lei sapeva chi stava per varcare la soglia della porta, lo sapeva ormai da un po'. Lo sapeva e si chiedeva come fosse possibile che nessun altro avesse ricomposto i pezzi del puzzle fino ad adesso. La notizia avrebbe avuto risonanze planetarie. I Chatsfield erano famosi per gli scandali di cui amavano rendersi protagonisti, ma questo avrebbe attratto 7


l'attenzione della stampa come mai nessun altro prima d'ora. Infine la porta si aprì, la matrigna di Isabelle apparve e i Chatsfield sbiancarono in volto, quasi avessero appena visto un fantasma. «Mamma?» «Tu?» «Ma com'è possibile?» «Liliana?» Era sinceramente dispiaciuta per tutti loro, tranne che per Spencer, ovvio. Come Liliana fosse riuscita a mantenere segreta la sua identità per così a lungo era un mistero, soprattutto nell'era dei cellulari dotati di macchina fotografica, pensò Isabelle, anche se la sua matrigna era sempre stata un tipo elusivo e riservato, difficile da avvicinare, ancor più da conoscere. I figli di Gene Chatsfield erano stati tutti molto giovani, Cara, la minore, al tempo aveva avuto solo qualche mese, quando la loro madre era andata via dopo essere caduta nella depressione post parto. Liliana poi aveva scelto di non contattarli mai più, una cosa incomprensibile per lei, d'altra parte la sua matrigna aveva una personalità molto complessa e un suo modo unico di ragionare. Ma come si sentivano i fratelli Chatsfield ora, mentre guardavano la loro madre sparita da anni avanzare verso il tavolo con il portamento di una diva di Hollywood che era tornata per reclamare la scena?, si chiese, appena un po' dispiaciuta per loro. «So che per voi tutti dev'essere uno shock» esordì Liliana, «e so che non potrete perdonarmi, anche se cercherò di spiegarmi. Ma prima gli affari» decise, fermandosi accanto a Spencer. «Ti cedo il mio due per cento.» Isabelle scattò in piedi così bruscamente che la sedia vacillò e cadde. «Cosa?» 8


«A condizione che tu rimanga presidente della catena alberghiera Harrington» precisò Liliana, guardandola. Isabelle aprì la bocca per parlare, ma subito scoprì che la voce l'aveva abbandonata. Sentì il sangue defluirle dal viso, e un formicolio scenderle lungo le braccia, fino alle mani. Non era possibile. Quella quota era destinata a lei. Lo scopo della sua vita era ottenere la maggioranza del pacchetto azionario, e di conseguenza il controllo dell'azienda di famiglia. Lavorava per quello sin da quando era una ragazzina. Nessuno avrebbe potuto gestire gli alberghi al suo posto, nessuno avrebbe potuto amarli e curarli quanto lei! «Ora, essendo l'azionista di maggioranza, Spencer diventerà di conseguenza l'amministratore delegato della catena alberghiera Harrington, e si insedierà negli uffici di New York» riprese Liliana. Isabelle ignorò le esclamazioni di sorpresa dei fratelli Chatsfield, e anche l'espressione che si era dipinta sul viso di Gene, che sembrava sul punto di avere un attacco apoplettico. Solo Spencer non aveva perso la sua compostezza, una gelida compostezza. Quanto stava godendo in quel momento, pensò furiosa, quanto doveva gioire per averla finalmente sconfitta! Probabilmente aveva saputo sin dal principio quali sarebbero stati i risultati di quel meeting, ipotizzò. Chissà come aveva fatto per convincere Liliana a schierarsi dalla sua parte, si chiese. D'altro canto, Spencer riusciva sempre a ottenere ciò che voleva, servendosi il più delle volte di mezzi illeciti per raggiungere i suoi scopi. Dieci anni prima, pur di conquistarla, l'aveva sottoposta a una corte serrata, sommergendola di attenzioni e di regali. Aveva cercato di non soccombere al suo fascino, aveva cercato davvero, ma infine si era arresa. Però, onestamente, come avrebbe potuto resistergli? A quel tempo lei era stata una giovane donna fiduciosa e sprovveduta, 9


mentre Spencer si era già guadagnato una fama planetaria di playboy seriale. «Io non lavorerò con lui!» dichiarò a quel punto, scoccandogli un'occhiata glaciale. «Ho riflettuto a lungo prima di prendere le mie decisioni» intervenne Liliana. «Credimi, Isabelle, è la cosa giusta da fare. Sono certa che è quello che tuo padre avrebbe voluto.» «Mio padre?» ripeté Isabelle, la voce che vibrava d'incredulità. «Mio padre ha commesso solo errori negli ultimi anni, errori ai quali io ho posto rimedio. Se ben ricordi, mio padre ha trasferito il suo quarantanove per cento delle azioni a mio fratello Jonathan, azioni che purtroppo poi lui ha perso in una stupida partita di poker. Quelle azioni avrebbero dovuto essere mie, in primo luogo!» «Ascolta, immagino che per te sia difficile da accettare» intervenne Liliana, «ma davvero è la soluzione migliore.» «Perché mi stai facendo questo?» insistette Isabelle. «Perché dai il potere a lui?» aggiunse, indicando Spencer con un cenno del capo, ma evitando di guardarlo. Non avrebbe tollerato la luce di trionfo che di sicuro gli illuminava gli occhi. «Perché non a me? Sai bene quanto io tenga agli alberghi. Sai quanto ho lavorato per far sì che...» «Risolvete il problema fra voi» tagliò corto Liliana prima di girarsi verso la sua famiglia, una famiglia ancora in evidente stato di shock. «Posso solo ipotizzare cosa state pensando, ma dovete ascoltare la mia versione dei fatti. Voglio spiegarvi perché sono andata via.» Gene si alzò e con passo marziale uscì dalla sala, richiudendo poi la porta alle sue spalle con un tonfo. Liliana sospirò e guardò i suoi figli. «Questa è la ragione numero uno» sottolineò. 10


I Chatsfield stavano reagendo all'improvviso ritorno della madre in modo molto simile, notò Isabelle. Rabbia, disappunto, disperazione e frustrazione erano le emozioni che si avvicendavano sui loro visi, ma su tutte prevaleva una tensione così palpabile da impregnare l'aria. Prima però che potesse dire loro qualcosa, Spencer si portò al suo fianco e le prese un braccio. «Credo sia opportuno dare a Liliana e ai suoi figli un minimo di privacy» sentenziò quest'ultimo. «Ma...» «Noi due intanto abbiamo molto di cui discutere» la interruppe lui, poi la condusse fuori dalla sala. Un brivido le risalì lungo il braccio, rammentandole il potere sensuale che una volta Spencer aveva avuto su di lei. Che aveva ancora, si corresse Isabelle. Allontanati subito, le ordinò il suo cervello, ma il suo corpo stava seguendo un copione diverso, uno che era ancorato al passato. Perché il suo corpo riconosceva il tocco delle mani di Spencer, e reagiva al ricordo del piacere che quelle mani gli avevano regalato. Un ricordo che si era costretta a seppellire in un recesso della mente, ma che ora stava tornando prepotentemente in superficie. «Non osare toccarmi mai più» gli intimò, sottraendo il braccio. Spencer aggrottò un sopracciglio in un'espressione ironica. «Dieci anni fa ti piaceva quando ti toccavo, se la memoria non mi inganna» sottolineò. Isabelle strinse le mani a pugno con tale forza che le nocche delle dita sbiancarono. L'odio la travolse in un'ondata soffocante. Cercò di riportare il respiro a un ritmo normale e gli scoccò un'occhiata di fuoco. «Credevo di averti chiarito cosa ne penso di te e della tua proposta di acquisto sette mesi fa» sibilò fra i denti. Spencer sollevò una mano per toccarsi la guancia sini11


stra. «Schiaffeggiami di nuovo se vuoi ma, ti avverto, questa volta ci saranno delle conseguenze.» Eppure non era mai stata incline alla violenza, pensò Isabelle. Non aveva mai alzato le mani su qualcuno, mai, in tutta la sua vita. Ma quando lo aveva incontrato sette mesi prima, in qualche modo il suo controllo era venuto meno. Si era lanciata contro di lui come una furia, rammentava perfettamente l'impatto della sua mano sul suo viso, l'impronta rossa che gli aveva lasciato sulla guancia. Lui non si era mosso, non aveva battuto ciglio, ma la luce gelida che era apparsa nei suoi occhi era stata una minaccia sufficiente. Adesso la stava guardando nello stesso modo, sfidandola. E lei stava reagendo con la debolezza di sempre, perché brividi di consapevolezza le increspavano la pelle e le ginocchia sembravano essersi trasformate all'improvviso in gelatina. Com'era possibile che avesse ancora quell'effetto su di lei? No, non poteva permetterlo. Doveva calmarsi, decise. Doveva riportare sotto controllo le sue emozioni confuse. Si girò e si avviò lungo il corridoio in direzione del suo ufficio. «Il lavoro mi aspetta» lo liquidò senza girarsi. Spencer la raggiunse meno di un istante dopo e di nuovo le prese un gomito. «Il lavoro ci aspetta» la corresse, poi praticamente la trascinò nella stanza e richiuse la porta alle loro spalle. Quei suoi modi autoritari la facevano a dir poco impazzire, e aveva il sospetto che lui lo sapesse, e che ne godesse, pensò Isabelle. Ma cosa sperava di dimostrare continuando a toccarla? Forse che era ancora l'ingenua, sprovveduta ragazza che era stata a ventidue anni, pronta a sciogliersi ai suoi piedi grazie a una sola carezza? Il calore che si sprigionava dalle sue dita le bruciava 12


la pelle, anche attraverso la manica del vestito. Con un gesto brusco si liberò dalla sua presa, poi passò la mano sul braccio quasi volesse ripulirlo. «Non credo che tu mi abbia ascoltato» sentenziò. «Io non voglio avere nulla a che fare con te. Se il tuo hobby preferito è acquistare alberghi, forse dovresti imparare a giocare a Monopoli.» Un sorrisetto ironico gli incurvò gli angoli della bocca. «Sono passati dieci anni, e sei ancora in collera con me?» s'informò Spencer. Isabelle strinse i denti per impedirsi di dar voce alle sue tumultuose emozioni. Come osava ridicolizzarla perché si sentiva ancora tradita? E come avrebbe potuto non sentirsi tradita? Lui l'aveva deliberatamente sedotta con l'unico scopo di vantarsi con i suoi amici, rabbrividiva soltanto immaginando quanto dovevano aver riso di lei, della rigida, inavvicinabile ereditiera, fra un bicchiere di whisky e un altro. Per fortuna non gli aveva detto che era stato il suo primo amante. Portare via la purezza a una ricca vergine senza dubbio gli avrebbe fatto acquistare altri punti di merito agli occhi dei suoi degni compari. E poi c'era l'altro segreto... Quel segreto che aveva confidato solo alla sua amica Sophie. Con determinazione arginò quel torrente di dolorosi ricordi. Aveva ogni diritto di essere infuriata, decise, e nulla di quello che lui avrebbe detto poteva cambiare quel dato di fatto. Spencer non aveva la possibilità di porre rimedio agli errori del passato, anche se ancora adesso non aveva idea di quali fossero state le conseguenze di quegli errori. «Io non provo assolutamente niente per te» sbuffò. Si accinse ad arretrare, ma svelto Spencer sollevò una mano per sistemarle un lungo ricciolo dietro l'orecchio. Di conseguenza, ebbe la sensazione che qualcosa di molto simile a una scarica elettrica le avesse attraversato il corpo. Si costrinse a non sottrarsi come invece avrebbe 13


La catena degli hotel più eleganti al mondo è alla ricerca di un nuovo gioiello da aggiungere alla propria collezione, e quando finalmente Spencer Chatsfield crede di avere trovato quello giusto, Isabelle Harrington si rifiuta di venderglielo.

CHATSFIELD HOTEL Sinonimo di Stile, Esclusività e Lusso Con gli otto eredi diretti della dinastia ormai sistemati, una nuova generazione di Chatsfield ha ora la possibilità di salire alla ribalta. Spencer Chatsfield ha intenzione di dimostrare il proprio valore come nuovo CEO grazie a un’importante fusione che porterebbe vantaggi a tutte le parti in causa, ma la sua idea si scontra con la inaspettata determinazione di Isabelle Harrington. Ha così inizio un intricato gioco di potere, passione e piacere che modificherà il futuro dei Chatsfield e degli Harrington per sempre. Una persona, una sola persona, è in realtà in grado di decidere il destino di tutti loro, e quando la sua identità sarà svelata...


3118 - Scandalosa ereditiera di L. Monroe Viktor sogna da sempre di espandere il suo impero, e se questo significa sposare Madison... Prima parte di DALLA RUSSIA CON AMORE.

3119 - Un'anima gemella per il greco di A. Green Abituato a brevi incontri con donne alla moda, Alexio viene subito catturato dalla fresca innocenza di Sidonie. Scaldati al FUOCO GRECO!

3120 - Alla mercé dello sceicco di M. Conder Farah Hajjar non è il tipo di donna che accetta facilmente che qualcuno decida cosa fare della sua vita. Non perdere I PRINCIPI DEL DESERTO.

3121 - L'ultima acquisizione del milionario di M. Milburne Isabelle Harrington è furiosa perché Spencer Chatsfield le ha portato via i suoi adorati alberghi... Si conclude CHATSFIELD HOTEL.

3122 - La vendetta del russo

di D. Collins Aleksy insegue la vendetta definitiva nei confronti dell'uomo che odia da sempre, e ora... Goditi una nuova e imperdibile SUBLIME VENDETTA.

3123 - Impossibile resistergli

di A. Cinelli Dara ha bisogno del castello di famiglia di Leo per alcuni suoi importanti clienti, ed è disposta a fingere di... Ecco una donna FATTA PER LUI!

3124 - L'anello del destino di M. Cox Seth ha bisogno di chiudere un ultimo, importante contratto, e per farlo gli serve... una moglie. Urge la tua firma sul CONTRATTO D'AMORE.

3125 - Una candidata ideale di L. Graham L'ultima cosa che Gaetano desidera è un matrimonio, ma Poppy non impiega molto a conquistarlo. Torna INTERNATIONAL T YCOON.


Dall'8 novembre

3126 - Il sapore della vendetta di L. Monroe Romi ha avuto solo un assaggio delle doti di seduzione di Maxwell, ma le è bastato per... Seconda parte di DALLA RUSSIA CON AMORE.

3127 - Il bacio del milionario di A. Green Il nome di Cesar Da Silva è finalmente sulla bocca di tutti: il milionario è stato sorpreso mentre baciava... Torna INTERNATIONAL T YCOON.

3128 - Fantasia greca di D. Collins Un'avventura a Parigi con Demitri va al di là persino dei suoi sogni più audaci. Natalie, infatti... Ogni mese si accende per te un FUOCO GRECO.

3129 - Una piacevole finzione di L. Graham Il nipote è tutto ciò che le rimane di sua sorella, quindi quando il padre del bambino irrompe nella sua vita a Jemima non resta che fingere di...

3130 - La missione dello sceicco

di C. Crews Rihad ha una sola missione nella vita: riportare a casa il figlio di suo fratello, erede al trono del regno. Prima parte di UNA MOGLIE PER LO SCEICCO.

3131 - Il principe playboy

di M. Yates Una fede nuziale può far dimenticare ogni peccato, ma la promessa sposa di Andres, principe playboy, è Zara... Prima parte de I REALI DI PETRAS.

3132 - Uno scapolo all'altare di A. Brock La vita da scapolo calza alla perfezione a Orlando. Questo fino a quando la sua avventura con Isobel... Manca la tua firma sul CONTRATTO D'AMORE!

3133 - Un sogno dal passato di A. Mather Cinque anni fa Abby avrebbe dato qualunque cosa pur di poter stare tra le braccia di Luke, e ora che lui è tornato... Ecco UN NUOVO INIZIO.


C’è un angolo di Toscana baciato dal sole dove è facile innamorarsi e dire: “Lo voglio!”

La vacanza di Marianna Amatucci sembra essere davvero indimenticabile, grazie soprattutto a Ryan White. Ora vorrebbe solo dargli una lieta novella… ma quando si incontrano, il ragazzo scanzonato in costume da bagno è stato sostituito da un uomo freddo ed elegante. Cosa sta succedendo?

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