La nota perfetta

Page 1


QUELLO CHE LE LETTRICI VOGLIONO. Questo mese per voi...

NORA ROBERTS FENOMENO EDITORIALE DA OLTRE 400 MILIONI DI COPIE VENDUTE NEL MONDO, FIRMA UN’ANTOLOGIA TRAVOLGENTE. “Nora Roberts è una dea.” Amazon Reviews “L’autrice più amata d’America.” The New Yorker

Più volte premiata con il Romantic Times Career Achievement Award, ha conquistato il pubblico italiano con l’irrestibile serie Bellagio Calzature. “Risate e dolcezza: Leanne Banks è il miglior rimedio per lasciarsi alle spalle una giornataccia.” Romantic Times “Quando la vita si fa dura…leggete un romanzo di Leanne Banks!” Janet Evanovich, autrice nella classifica del New York Times

Dal 13 novembre in edicola www.harlequinmondadori.it - Seguici su


Barbados, 1837 - Una piantagione , un luogo paradisiaco e Lei, l’affascinante ed enigmatica Emma Ward. Sarà possibile per Ren Dryden, Conte di Dartmoor, non mescolare affari e piacere?

Inghilterra, 1837 - Per far colpo sulle amiche del club Caccia al marito, Eugenie Belmont annuncia che intende sposare Sinclair St. John, Duca di Somerton, un uomo molto diverso dai membri della sua eccentrica famiglia. L’impresa però si rivela ambiziosa...

Caraibi - Londra, 1812 - Kit North ha giurato a se stesso che laverà la macchia che offusca il suo buon nome e per farlo darà la caccia a uno dei più pericolosi bucanieri del Mar dei Caraibi: il famigerato La Voile.

Inghilterra, 1145 - Per Richard di Dunstan Isabella è solo uno strumento, l’esca con cui intende attirare il malvagio Glenforde. Ma l’amore può sbocciare anche tra le tenebre dell’anima...

In edicola dal 2 novembre

www.harlequinmondadori.it - Seguici su


Shelley Ann Clark

La nota perfetta


Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: Have Mercy Loveswept, Random House, Inc., New York © 2014 Shelley Hughes-Mills This translation is published by arrangement with Ballantine Books, an imprint of Random House, a division of Random House LLC Traduzione di Giorgia Lucchi Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved. © 2015 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Passion novembre 2015 HARMONY PASSION ISSN 1970 - 9951 Periodico mensile n. 106 del 12/11/2015 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 71 dello 06/02/2007 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Trentacoste, 7 - 20134 Milano Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano


1

La prima volta che Tom sentì la voce di Emme, lasciò cadere una bottiglia di gin. Negli anni aveva ascoltato e suonato con una quantità di gruppi, ma non aveva mai incontrato niente di incantevole come Emme. Sembrava uscita da un sogno erotico degli anni Sessanta, tutta capelli biondi cotonati, eyeliner nero e curve. Il ritmo del basso della sua prima canzone costrinse Tom a ignorare i clienti ancora prima che lei aprisse la bocca. La sua voce gli sciolse la colonna vertebrale. Forte e intensa, colma di una nostalgia così feroce che gli fece venire le lacrime agli occhi. Il suo fraseggio era meticoloso. Percepì il desiderio nella sua voce e provò la tentazione di darle tutto ciò che voleva. Il primo brano non era ancora finito e lui moriva già dalla voglia di suonare nel suo gruppo. Di più, sarebbe voluto strisciare dentro una delle sue canzoni per vivere là. Terminato il primo pezzo, si riprese quanto bastò per badare al suo locale, ma si sorprese a fissarla 5


ogni volta che poteva. Le sue dita cercavano le corde e suonavano note sul bancone di legno lucido e lui canticchiava tra sé mentre versava da bere ai clienti. Durante la pausa avrebbe tanto voluto fumarsi una sigaretta e poter parlare con lei, ma fu costretto a restare dietro il bancone affollato a lavorare. Riuscì a parlare con Andy, il bassista nonché suo amico, con cui gli era capitato di suonare qualche volta. «È brava, eh?» sogghignò Andy. «Te l'avevo detto.» «Ti ho creduto, altrimenti non vi avrei lasciati suonare senza prima sentirla. Mi fido di te.» Mentre parlava Tom versò un vodka tonic per una brunetta. «Per la miseria.» «Sì. Capita spesso che lei susciti una reazione del genere. Scrive anche tutte le canzoni.» Tom scosse il capo incredulo, prima di dare il resto a un tizio con un cappellino da baseball. «Mi piacerebbe provare a suonare con voi.» Andy sollevò un sopracciglio. «Davvero? Potresti avere un'opportunità per farlo. Tra due mesi partiranno per un tour, ma io non potrò accompagnarli, se voglio tenermi il mio lavoro diurno. Avranno bisogno di un bassista. Vuoi che metta una buona parola per te?» «Quanto staranno via?» «Due mesi. Gireranno il sudest, soprattutto cittadine universitarie.» 6


Due mesi lontano dal locale. Ahi. Tom aprì una Sam Adams per Andy. Tre mesi lontano da Katie. «Non saprei, amico. Ci devo pensare.» «È un buon ingaggio. Paga bene. E Dave e Guillermo sono proprio forti.» Tom non pensò ad altro per il resto dell'esibizione. A quello e a come riuscire a parlare con Emme, anche se sospettava che sarebbe sembrato un ragazzino imbranato che tentava di invitare al ballo di fine anno la ragazza più carina della scuola. Cominciava a pensare di portarle un bicchiere dello scotch da centocinquanta dollari che se ne stava a impolverarsi sotto il bancone per complimentarsi, quando il suo cellulare vibrò nella tasca dei pantaloni. Vieni a prendermi, diceva l'SMS. Tom sospirò e si massaggiò le tempie. Si era offerto di andare a prendere sua sorella se le fosse capitato di bere troppo, ma questo accadeva quando Katie aveva sedici anni. Ormai ne aveva venticinque. Sapeva che Tom a quell'ora lavorava. Chiama un taxi, le rispose. Si rimise il cellulare in tasca e preparò il conto per una coppia che si era alzata e si stava infilando le giacche. Avevano appena finito di firmare la ricevuta della carta di credito, quando i suoi jeans vibrarono di nuovo. Senza soldi. Vorrà dire che guiderò. Merda. Sul palco Emme stava facendo magie al pianoforte. Gli ordini erano rallentati un poco e i clienti erano diminuiti dal momento che si stava 7


facendo tardi, ma restava ancora da chiudere il locale. Aspettami, scrisse. Dove sei? Fece cenno al barista di prendere il suo posto, non poteva fare altro. Si infilò la giacca e scivolò fuori dal retro. La musica si interruppe bruscamente quando la porta si richiuse alle sue spalle. Emily Hayes non assomigliava per niente a Emme. Fu la prima cosa che Tom pensò quando arrivò per l'audizione. Non sapeva cosa si aspettasse entrando nel soggiorno del ranch senza pretese in una delle aree più vecchie di Louisville. Specchi, dorature, marmo, divani di velluto forse, o soffici gatti bianchi e fontane di champagne ovunque, Emme spaparanzata con indosso una vestaglia di seta e piume di marabù. Invece entrò dalla porta aperta e vide amplificatori, chitarre, un paio di tastiere, un groviglio di fili sul tappeto, una cassa di microfoni aperta in un angolo, il contenuto mezzo rovesciato a terra, e un orrendo divano verde gigantesco, che sembrava essere stato recuperato da qualche marciapiede. La diva sedeva a terra con indosso un paio di pantaloni da yoga e una felpa con il cappuccio, impegnata a sciogliere un cavo di qualche genere. Si alzò quando lo vide, si spolverò il fondoschiena e gli porse la mano. «Tom! Piacere di vederti» disse con un sorriso. 8


Sul palco si era presentata tutta capelli cotonati, ciglia finte e curve voluttuose. Quelle c'erano, nemmeno la felpa informe riusciva a nascondere la sua figura e i pantaloni da yoga erano quasi osceni addosso a lei, ma i suoi occhi castani erano amichevoli e i capelli erano raccolti in una semplice coda di cavallo. Mentre lui stringeva la mano assai più piccola nella sua, gli disse: «Chiamami Emily». Il nome da ragazza della porta accanto non le si addiceva. Tom non riusciva a togliersi dalla mente l'immagine di lei sul palco, l'alone delle luci intorno ai capelli mentre teneva il pubblico in palmo di mano, ipnotizzato. Perfino là, seduta a terra, quando lo guardò irradiava autorità. Fu tentato di chiamarla signora, come gli era capitato quando voleva fare una buona impressione a qualche insegnante carina e sveglia. Lei lo presentò al batterista, Guillermo, un omone con una barba grande quanto lui e Dave, il chitarrista, che distolse appena lo sguardo dalla chitarra che stava accordando quando Tom lo salutò. «Conosci la nostra musica?» gli chiese Emme. Ascolto e riascolto il vostro album ogni sera da quando avete suonato nel mio locale. No, aspetta, così la spaventi. «Abbastanza. Conosco gran parte delle linee di basso e ce ne sono alcune che non mi dispiacerebbe provare a modificare un poco.» Emme annuì. «Buono a sapersi. Influenze musicali?» Tom rifletté un momento. «Direi che fondamen9


talmente sono un appassionato di blues e soul» disse infine. «La roba più moderna che mi piace è il suono sporco meridionale dell'alternative country. Il McKinney's apparteneva a mio padre e io sono cresciuto là dentro, ascoltando i gruppi blues che suonavano da noi. J.R. Wilbur si esibiva il mercoledì sera e gli dispiaceva per quel ragazzino che se ne stava sempre chiuso in un bar. Così fu lui a insegnarmi a suonare.» Emme fischiò ammirata. «Hai imparato a suonare la chitarra da J.R. Wilson? Niente male come credenziali. Sentiamo un po'.» Tom prese il suo basso. Misero a punto gli strumenti tutti insieme, Dave armeggiava con le levette dell'amplificatore, Emme passò da una tastiera all'altra, poi controllò i microfoni. La professionalità e l'agio con cui maneggiavano equipaggiamenti che dovevano valere decine di migliaia di dollari accelerò le pulsazioni cardiache di Tom. Facevano sul serio. L'aveva capito sentendoli suonare e dalla qualità del loro album, non sarebbe stato come saltare sul palco al bar dopo che i musicisti avevano bevuto una birra di troppo. Se gli avessero consentito di unirsi a loro, partecipare a quel tour non sarebbe stato l'unico cambiamento per lui. Si sarebbero aperte delle porte. Aveva suonato con una quantità di gruppi, negli album di moltissimi amici, ma partecipare a un tour era sempre stato improponibile per lui. Suo padre era stato troppo malato. Katie aveva avuto 10


bisogno di troppe attenzioni. Poi aveva dovuto salvare il bar dalla bancarotta. Ma ormai il locale era sotto controllo, suo padre se n'era andato da più di un anno e Katie stava molto meglio. Se quell'audizione fosse andata bene, forse la sua vita avrebbe potuto prendere la piega che lui aveva sempre sperato. Gli tremavano le mani, i palmi sudati. Sentì il cellulare vibrare in tasca, ma lo ignorò. Per favore, aspetta. Dammi un'ora. «Cominceremo con Walking Away, dal momento che la conosciamo tutti» disse Emme. Tom annuì e deglutì con grande fatica. La sai. L'hai ascoltata un milione di volte. La canzone era per metà un sussurro doloroso per una separazione, per l'altra metà un inno a sbarazzarsi del bastardo, un po' Diana Ross e Stevie Wonder nella strumentazione, il basso molto vecchia Motown. Non facile da suonare, ma maledettamente divertente. I nervi di Tom si sciolsero in adrenalina mentre suonava, trasportato dalla gioia di fare musica con un gruppo di musicisti di talento. Li sentiva attraverso i monitor e, per Dio se suonavano bene! La voce di Emme si librava sopra gli accordi del basso, mentre Guillermo teneva il ritmo senza travolgere la melodia. Dave era davvero bravo alla chitarra e aggiungeva tocchi blues che Tom non aveva sentito nella versione registrata in studio, improvvisando senza tirarsela inutilmente. Quando terminarono il brano le note li avevano avvolti, la co11


municazione non verbale quasi una seconda natura. Rallentare quando Emme annuiva, tenere una nota ancora una battuta con un'occhiata di Dave. Suonarono insieme per due ore, abbastanza perché il cellulare di Tom vibrasse almeno cinque volte, ma l'entusiasmo sfrigolava ancora caldo intorno a lui quando ripose il suo strumento. Il modo in cui i tre interagivano, la collaborazione fluida, gli ricordava una famiglia. Non si era reso conto di quanto desiderasse tutto ciò, finché lo aveva assaporato. Tutti nella stanza sorridevano nel momento in cui controllò i messaggi di Katie sul telefono. Grazie al cielo nessuno riguardava emergenze nel vero senso della parola. Dave gli tese la mano. «Bel lavoro, amico.» Guillermo annuì ed Emme alzò lo sguardo dal blocco per appunti su cui stava scarabocchiando. «Ti accompagno fuori.» Tom ebbe l'impressione che Dave scoccasse un'occhiata a Guillermo strizzando gli occhi quando lei parlò, ma si mise il basso in spalla e si voltò verso l'uscita, Emme al suo fianco. Mentre apriva la porta sulla luce morente, lei gli sorrise. «Allora? Come ti sembra sia andata?» Si schiarì la voce. «Piuttosto bene.» «Piuttosto bene?» Emme gli colpì un braccio con un pugno giocoso. «Amico, è stato fantastico.» Si guardò dietro le spalle, come per controllare se Dave o Guillermo li avessero seguiti nell'ingresso, poi abbassò la voce. «Se ti interessa, sei dei nostri. 12


Devo parlarne con quei due per dar loro l'impressione che li abbia consultati, ma vuoi la verità? Dammi un paio d'ore e ufficializzeremo la cosa.» Gli strizzò l'occhio mentre uscivano. L'occhiolino, unito al sussurro a bassa voce, sopraffece i suoi nervi quanto bastò per risvegliare qualcos'altro dentro di lui, qualcosa di bisognoso di attenzioni e molto selvatico. Le strizzò l'occhio a sua volta. «Non vedo l'ora» disse, prima di scendere i gradini a due a due. Ancora prima di aprire bocca, Emme capì che Dave avrebbe obiettato. Le sue sopracciglia assumevano sempre quella piega cocciuta se era in disaccordo con lei. In genere succedeva quando voleva modificare una canzone scritta da lui, o se insisteva per tagliare un assolo di chitarra. Di norma era lei ad avere la meglio, ma cominciava a non poterne più di tutte quelle discussioni. «Allora? Che ne pensate?» Si sedette sullo sgabello del piano e si voltò verso Dave e Mo. «È meglio di Alyssa» rispose Guillermo. «Lei era bravina e mi piaceva. Ma la sua anima rock si sente quando suona. Tom preferisce blues e soul e si adatta meglio alle nostre canzoni.» «Concordo. E improvvisa bene. Sarebbe un buon compagno per scrivere le canzoni.» Emme osservò il volto di Dave, le sue sopracciglia erano ancora nella medesima posizione. Avrebbe voluto alzarsi 13


per andare a rimetterle al loro posto con le dita, come se ciò potesse bastare per renderlo meno ostinato. Si impuntava sempre più spesso negli ultimi tempi, mettendo in dubbio ogni sua decisione. Dopo che l'aveva sostenuta tanto a lungo, la sua opposizione le sembrava un tradimento. «Non mi piace» disse finalmente Dave. «Non è che non mi piaccia lui. Mi sembra forte. L'ho sentito suonare con un paio di gruppi al McKinney's. Andy dice che è affidabile e Dio sa se questo sia un vantaggio, ma non credo che sia adatto a noi.» «Perché no?» Emme cercò di dargli retta, davvero. Non voleva zittirlo prima che avesse detto la sua. Anche se lei aveva già deciso, in pratica appena aveva visto entrare Tom. «Quel che sto per dirti non ti piacerà.» Dave si strofinò una mano sulla fronte, sembrava davvero combattuto. Per un momento Emme si dispiacque per lui. Poi Dave parlò. «Non mi piace come ti guarda. Né come tu guardi lui.» «Non vorrai ricominciare!» Guillermo si alzò. «Dici sul serio?» «Dico solo che sarebbe più sicuro non rischiare. Ricordate cosa successe il secondo anno, quando suonavamo in quel quartetto jazz? E poi gli Indelible Lines...» Quelle parole colpirono Emme in pieno sterno. 14


«Non mi hai ancora perdonata. Per un errore che commisi e che non vi coinvolse nemmeno.» «Non pensare che non ti abbia perdonata. Dai, Emily. Penso che Jared fu l'unico che rovinò davvero gli Indelible Lines. Ma ti capita, come dire, spesso.» Dave si alzò e cominciò a camminare. «Sei come un magnete che attira i drammi. E, ciliegina sulla torta, hai conosciuto sua sorella? Quella ragazza è davvero incasinata forte. Tom potrà prometterci di non lasciare che la sua vita privata interferisca con il tour?» Emme si voltò sullo sgabello e cominciò a suonare scale, più che altro per non dover fissare Dave mentre cercava di trattenere le lacrime. Nessuno le credeva, nessuno le aveva mai creduto. Perfino il suo migliore amico aveva pensato il peggio di lei e lei non aveva nemmeno provato a difendersi, perché non avrebbe avuto senso, viste le ipotesi che aveva formulato Dave. Ma aveva imparato la lezione, giusto? Anche se appena guardava Tom cominciava a pensare a come restare sola con lui. Scosse la testa. No, non era giusto. Era cambiata eccome e poteva dimostrarlo. Inoltre le sembrava intrinsecamente orribile negargli un'opportunità solo perché sua sorella era una mina vagante. «Amico, diamogli una chance» stava dicendo Guillermo quando lei si voltò di nuovo. «Tutti sbagliamo. E che stronzata è giudicarlo per via di sua sorella? Non funziona così, Dave.» 15


«Lo so che sembra brutto.» Dave pareva combattuto. «Giuro che non mi piace passare per stronzo. Cerco solo di essere pratico. Qualcuno deve pur esserlo.» «Come potremo dimostrarti quanto valiamo – o se siamo cambiati – se non ci dai un'opportunità?» Emme respirò come faceva prima di cominciare a cantare, incanalando la sua frustrazione nell'espirazione, immaginando che schizzasse via allontanandosi come una nota sostenuta. «Prometto che non sedurrò il nuovo bassista. E gli farò giurare che sua sorella non ci creerà problemi. Se dovessimo incasinare le cose...» «Lascerò il tour.» Dave la guardò negli occhi. «Dico sul serio, Emily. Sono disposto a darvi un'opportunità, ma se combinerete guai, ho chiuso.» Emme annuì. «Sei libero di scegliere. Allora, siamo d'accordo?» Tom non andò subito a casa. Fece una deviazione verso il parco più vicino a dove abitava, parcheggiò l'auto e camminò per un po' mentre il cielo si tingeva di arancione, poi di viola. Si sedette su una panchina, osservando due piccioni grassocci litigarsi un bicchierino di plastica per il caffè. Fumò quasi mezzo pacchetto di sigarette prima che l'energia nervosa fosse sostituita dal relax indotto dalla nicotina. Tornare a casa avrebbe significato dover affrontare Katie, dirle che progettava di an16


darsene. Chi avrebbe chiamato sua sorella quando avesse avuto bisogno di soldi, di un passaggio, di essere accompagnata al pronto soccorso? Andare in tour avrebbe significato gestire il lavoro a distanza, chiamando il suo gestore e il personale per parlare con loro regolarmente, e allentando il controllo ferreo che aveva esercitato sul bar dalla morte di suo padre. Ma lui voleva tornare a suonare e voleva suonare con Emme. Non ricordava l'ultima volta in cui si fosse sentito cosÏ bene, forse quando aveva dodici anni e J.R. gli aveva chiesto di suonare con lui. Il cellulare vibrò di nuovo nella tasca dei jeans. Poteva essere Katie che chiedeva aiuto, oppure Emme con buone notizie. Si disse che le mani gli tremavano per il sovraccarico di nicotina, non per la disperazione, mentre estraeva il telefono dalla tasca. Sei dei nostri, diceva il messaggio. Quanto tempo era passato da quando aveva fatto parte di qualcosa? Da quando la sua vita era stata diversa da una ripetizione di quella di suo padre, senza l'intorpidimento tiepido dell'alcol per andare avanti? Quando era stata l'ultima volta in cui si era potuto sentire ottimista? All'inferno, da quando aveva potuto sentire qualcosa di diverso da un costante senso del dovere? Non se lo ricordava. NÊ quando avesse fatto qualcosa solo per se stesso. Forse era accaduto 17


prima che J.R. morisse. Di sicuro molto prima che suo padre morisse e, forse, nemmeno allora. Si infilò il cellulare in tasca e respirò l'aria della sera. Strano come quelle tre parole bastassero per farlo sentire piÚ leggero.

18


La nota perfetta di Shelley Ann Clark Emme Hayes, apprezzata cantante rock, ha già mandato all'aria una band e minacciato seriamente la sua carriera per essere andata a letto con uno dei musicisti e ha giurato a se stessa di non ricadere mai più nello stesso errore. La musica è la sua vita e non può rischiare di rovinare tutto. C'è però il nuovo bassista, ingaggiato per un tour di un paio di mesi, che non solo è bravissimo... è sesso allo stato puro. Tom McKinney potrebbe dare un contributo fondamentale al sound della band ed Emme non vuole rinunciare a lui. Ma come farà a trattenersi e a impedirsi di scoprire ogni segreto di quel corpo muscoloso e virile? Tom è magnetico, misterioso, seducente, in una parola, proprio l'uomo che lei vorrebbe dominare in un gioco erotico esaltante e adrenalinico come la musica che compone.

Claudine di Barbara Palmer Maria Lantos è una dottoranda di Yale specializzata in letteratura erotica del '700, una vera esperta nelle perversioni che popolano una certa narrativa classica. Claudine è una bellissima e spregiudicata escort, capace di trasformarsi in qualunque fantasia vivente i suoi facoltosi clienti richiedano. Maria e Claudine sono i due volti della stessa donna, intrigante e misteriosa, che cammina in perfetto equilibrio sul filo sottile che collega i suoi due mondi. Fino a quando il filo si spezza e la sua scandalosa seconda vita viene lentamente alla luce. Nel momento in cui un pericolo la minaccia e segreti ben più oscuri e torbidi rischiano di travolgerla, sarà il suo manager Andrei ad aiutarla, mostrandole che oltre al desiderio e al fremito proibito dell'eccitazione ci può essere posto anche per l'amore.


ritorna a GENNAIO con 2 romanzi intensi e passionali delle autrici pi첫 amate e apprezzate. PREPARATI A UNA LETTURA... INCANDESCENTE! IN USCITA DAL 28 GENNAIO


Il regalo perfetto per il momento più magico dell’anno. Un pensiero speciale in grado di scaldare il cuore, con l’augurio di vivere la vostra Favola… ogni giorno.

Dal 19 novembre in edicola www.harlequinmondadori.it – Seguici su


Ti è piaciuto questo libro? Continua a vivere indimenticabili emozioni con

A B B ON ATI!

-50% sulla prima spedizione Spedisci questa pagina a: SERVIZIO LETTRICI HARMONY C/O CMP Brescia - Via Dalmazia 13 - 25126 Brescia BS

Sì!

Voglio abbonarmi ad Harmony Passion. Speditemi bimestralmente 2 inediti romanzi al prezzo scontato del 50%: € 6.90 più € 1.80 per contributo spese di spedizione. Dalla seconda spedizione mensile sconto del 15%: € 11.70 più € 1.80 per contributo spese di spedizione. Potrò sospendere in ogni momento le successive spedizioni a pagamento mediante comunicazione scritta, come pure restituirvi i romanzi ricevuti a pagamento per posta entro 10gg. (diritto di recesso Art. 64 dlg. 206/2005).

5B0272

Cognome.............................................................Nome................................................................................ Via.....................................................................................................................N°...................................... Località.............................................................................Prov...................CAP............................................. Prefisso....................Telefono....................................e-mail.......................................................................... Firma............................................................................................Data........................................................ Offerta limitata a un solo componente per ciascun nucleo familiare non minorenne e non valida per coloro che già ricevono per corrispondenza i romanzi Harmony Passion. Offerta valida solo in Italia fino al 31.12.2015. Tutte le richieste sono soggette ad approvazione della Casa. I Suoi dati saranno trattati, manualmente ed elettronicamente, da Harlequin Mondadori S.p.A. - Via Marco d’Aviano, 2 – 20131 MILANO - e dalle società con essa in rapporto di controllo e collegamento ai sensi dell’art. 2359 cod. civ. - titolari del trattamento - per evadere la Sua richiesta di ricevere per posta cartacea informazioni commerciali e campioni di prodotto, nonché la Sua eventuale richiesta di acquisto di nostri prodotti editoriali, secondo l’offerta riportata sul presente coupon, e le attività a ciò strumentali, ivi comprese le operazioni di pagamento e quelle connesse con adempimenti amministrativi e fiscali, nonché le attività di customer care. Nome, cognome e indirizzo sono indispensabili per i suddetti fini. Il mancato conferimento dei restanti dati non pregiudica il Suo diritto ad ottenere quanto richiesto. Previo Suo consenso, i Suoi dati potranno essere trattati dalle titolari per finalità di marketing, attività promozionali, offerte commerciali, indagini di mercato - anche tramite email e telefono, qualora forniti I Suoi dati potranno, altresì, essere comunicati a soggetti operanti nei settori editoriale, largo consumo e distribuzione, vendita a distanza, per propri utilizzi aventi le suddette medesime fi nalità. L’elenco completo ed aggiornato delle società in rapporto di controllo e collegamento ai sensi dell’art. 2359 cod. civ. con Harlequin Mondadori S.p.A., dei soggetti terzi cui i dati possono essere comunicati e dei responsabili è disponibile a richiesta all’indirizzo sopra indicato. I Suoi dati potranno essere trattati dagli incaricati preposti alle seguenti operazioni di trattamento: elaborazione dati e sistemi informativi, amministrazione, servizio clienti, gestione abbonamenti, confezionamento e spedizione riviste, confezionamento mailing, invio newsletter Ai sensi dell’art. 7, d. lgs 196/2003, potrà esercitare i relativi diritti, fra cui consultare, modifi care e cancellare i Suoi dati od opporsi al loro trattamento per fini di invio di materiale pubblicitario o per comunicazioni commerciali o sondaggi di opinione, rivolgendosi al Responsabile Dati presso Harlequin Mondadori S.p.A. all’indirizzo indicato. Acconsente che le titolari utilizzino i Suoi dati per le proprie fi nalità di marketing, anche via e-mail e telefono, come illustrato nell’informativa? SI NO Acconsente che i Suoi dati siano comunicati ai suddetti soggetti terzi e da questi utilizzati per le finalità e secondo le modalità illustrate nell’informativa? SI NO


Questo volume è stato stampato nell'ottobre 2015 da Grafica Veneta S.p.A. - Trebaseleghe (Pd)


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.