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Gina Conkle LA RIBELLE SCOZZESE
Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: A Scot Is Not Enough Avon Books An Imprint of HarperCollins Publishers © 2022 Gina Conkle Traduzione di Maria Grazia Bassissi Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con HarperCollins Publishers, LLC, New York, U.S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved. © 2022 HarperCollins Italia S.p.A., Milano Prima edizione I Grandi Romanzi Storici giugno 2022 Questo volume è stato stampato nel maggio 2022 da CPI Black Print, Spagna, utilizzando elettricità rinnovabile al 100% I GRANDI ROMANZI STORICI ISSN 1122 - 5410 Periodico settimanale n. 1308 dello 03/06/2022 Direttore responsabile: Sabrina Annoni Registrazione Tribunale di Milano n. 75 dello 01/02/1992 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distribuzione canale Edicole Italia: m-dis Distribuzione Media S.p.A. Via Carlo Cazzaniga, 19 - 20132 Milano HarperCollins Italia S.p.A. Viale Monte Nero 84 - 20135 Milano
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Settembre 1753 Legge e disordine cozzavano vivacemente, in Bow Street, uno svago di natura umana, che attirava mercanti e dame in egual misura. Il pubblico affollava la galleria, masticando pettegolezzi come fossero caramelle, il tribunale il loro circo, le vittime e l'accusato i loro attori. Eterogeneo assortimento di umanità, tutti quanti. Eccetto lei. La bionda intelligente. Un ornamento, per la galleria, una patina di seta e sesso. Senza accompagnatore, le labbra dipinte di un'ingovernabile sfumatura di rosso. Il suo inafferrabile sorrisetto era arte, la sua intelligenza una sonata. Coglieva ogni arguzia del magistrato, a giudicare dalle sue risate musicali. Mr. Fielding era, in fondo, uno scrittore. A cos'altro servivano gli scrittori, se non a inventarsi battute di spirito? Però bisognava essere svegli per capirle. Molti, tra il pubblico in aula, a volte si grattavano la testa, sentendo i commenti pungenti di Fielding. La bionda no. Scriveva annotazioni, interessante abitudine. E lui, Alexander Sloane, sottosegretario del sottosegretario del Duca di Newcastle – uno scioglilingua! – si annotava lei. Quella donna rendeva il suo compito – tracciare l'improvviso afflusso di denaro in Bow Street – meno tedioso. Per Fielding lui era uno scocciatore, per i poliziotti una 5
spia. Era l'uno e l'altro, una posizione davvero scomoda. Scivolò fuori al termine dell'udienza, per tornare al suo alloggio presso il White Hart, in King Street, a lavorare su un altro incarico: studiare un misterioso registro giacobita. La cena e una pinta di birra, mentre decifrava colonne sbavate e annotazioni in codice, sarebbero stati il suo svago serale. Entrambi gli incarichi dovevano concludersi entro un mese o due, a seconda del capriccio del duca. La pressione era enorme. Riferire direttamente a Sua Grazia non concedeva margini di errore. Percorrendo i corridoi di Bow Street, pensò con gusto alla sfida. La precisione gli scorreva nelle vene. Il mondo naturale era un pasticcio, ma i numeri erano la verità nella sua forma più pura, e padroneggiarli una gioia. Prima che uscisse per recarsi in Bow Street, il duca gli aveva consegnato il registro giacobita in codice. Decifrate questo, Mr. Sloane, gli aveva detto, e parleremo della vostra nomina. Il Tribunale dello Scacchiere. Diventare un giudice preposto alla revisione dei conti dello Stato, ed essere nominato – lui, Alexander Sloane – Barone dello Scacchiere. Non avrebbe fatto di lui un Pari, ma il pensiero del titolo onorifico vecchio di secoli lo spinse a varcare in fretta una porta riservata che conduceva a un reame di cuoio e candele di sego. L'ufficio di Fielding. Il registro di Bow Street aspettava presso una pozza di cera sulla scrivania del magistrato, con sopra una copia ripiegata del Covent Garden Journal. Alexander prese il libro dalla scrivania, andò all'ingresso riservato e allungò la mano verso la porta. «Mr. Sloane. Cercavo proprio voi.» Lasciando ricadere la mano, Alexander si girò, in attesa, rigido come ci si aspettava da un uomo del duca. Un'espressione calcolatrice scintillò negli occhi del magistrato. Fielding chiuse la porta principale, lasciando fuori il rumore del pubblico che si riversava nella stanza. Silenzio... sacro orrore. Fielding non l'aveva mai ricevuto a tu per tu. «In cosa posso esservi utile?» 6
Il magistrato avanzò zoppicando. Gotta. «Ho un compito da assegnarvi.» «Altre spese da controllare?» «No. Ho bisogno che seguiate una donna.» «Una donna?» «Sì. Quelle che portano la sottoveste, sapete. Due braccia, due gambe, due seni. Caratteristiche comunemente attribuite al gentil sesso.» «Lo so» ribatté lui seccamente. Il magistrato si lasciò cadere sulla sedia, la veste nera gli si gonfiò attorno. «Un incarico semplice. Tenetevi a distanza, prendete nota di dove va e chi incontra, e tornate a riferire a me direttamente.» Il suo sguardo trafisse Sloane. «Nessun altro deve saperlo.» Nemmeno il duca, era l'avvertimento, affilato come la spada di Damocle sopra la testa di Alexander. In breve: sei fregato, comunque vada. Strinse più forte il registro contro il fianco. «Immagino che la donna in questione non sia la tipica criminale londinese.» «Né criminale, né tipica. Tuttavia è una nota simpatizzante giacobita.» «Una razza volgare.» Gli venne in mente il registro giacobita con i nomi in codice. Lady Pink, Lord Blue... L'insurrezione del '45 si era conclusa sette anni prima. I ribelli sopravvissuti alla guerra erano morti, uccisi da proiettili o impiccati, oppure fuggiti. Solo i più spavaldi – o stupidi – cercavano guai a Londra. In ogni caso, lui non era adatto a rintracciarli. «Sono grato per la fiducia, sir, ma non sono un poliziotto.» «Proprio per questo siete perfetto per l'incarico.» Fielding rovistò tra i registri. «Miss MacDonald li conosce tutti... probabilmente meglio delle loro stesse madri» borbottò con voce incrinata dalla cattiva salute. Il magistrato era una sorta di anziano corvo. Creature fredde, i corvi, tanto scaltri quanto distruttivi. Raccoglievano ciò che brillava, sia per marcare il loro territorio sia per distrarre. Forse per quello Fielding non lo voleva tra i piedi. Una patina di corruzione macchiava Bow Street, l'altra ra7
gione per cui Sloane era lì. L'ultimo pettegolezzo diceva che il magistrato scriveva sotto pseudonimo, attizzando la guerra cartacea tra il Covent Garden Journal e i quotidiani di Grub Street, al solo scopo di vendere i suoi libri. Non illegale, ma nemmeno edificante. «Sir, il motivo della mia presenza qui è verificare quale uso fate del denaro della Corona.» «Lo uso per la legge e l'ordine, Mr. Sloane.» Il magistrato si infervorò. «E non esiste modo migliore, per accertarsi che giustizia sia fatta, che esserne parte.» Alexander marciò fino alla scrivania. «Protesto. Io servo...» «Protestate quanto vi pare, ma immaginate quanto sarà felice Sua Grazia quando gli dirò dell'ottimo lavoro che avete fatto per conto della Corona.» Fielding aprì un registro e sfogliò le pagine. «Potrebbe aprire la strada alla vostra prossima posizione.» Barone dello Scacchiere. La rabbia si accese, per la scomoda situazione nella quale si trovava, e per il corvo nerovestito che lo teneva inchiodato lì. «Mi state ricattando.» «Vi ho solo chiesto di pedinare una donna. Cosa c'è di difficile?» «Non mi piacciono i vostri metodi.» Fielding non fece una piega, occhi e indumenti raggrinziti. Forse anche la sua anima lo era. La scrivania era un guazzabuglio di libri contabili, fascicoli di noti criminali e di sospetti criminali. Alexander si irritò per il fango gettato sull'ultimo gruppo. Bastava una chiacchiera perché una persona venisse iscritta in quei fascicoli. Iniziati i sospetti, le accuse diventavano spietate e dettagliate, la colpevolezza quasi inevitabile. Le mensole degli scaffali si piegavano sotto il peso dei registri, ciascuno dei quali conteneva ritratti approssimativi, elenchi di abitudini, attributi specifici e frequentazioni note. Fielding spinse avanti uno di quei registri. «Farete rapporto a me una volta alla settimana, e al momento giusto informerò il duca del vostro eccellente operato.» Alexander incrociò il suo sguardo freddo. «Cosa cerca8
te? Se la donna non è una criminale, perché è iscritta nei vostri registri?» «Ah, sì, i miei registri.» Fielding prese una penna d'oca e proseguì, evasivo: «Sappiamo entrambi che i miei metodi non vi piacciono. Se mi sbaglio, riguardo alla donna, sarà la vostra occasione per dimostrarlo». Una trappola molto ben predisposta. Tamburellando con le dita sul registro che teneva sotto il braccio, Alexander abbassò gli occhi. Lineamenti fini gli sorrisero dalla pagina. La bionda intelligente. Miss Cecelia MacDonald, così si chiamava. L'artista le aveva reso giustizia. Nastro dritto e sottile, narici delicate, occhi scintillanti e maliziosi. Era colore, in una città grigia, avventura che aspettava solo di accadere. Ancora più in basso c'era il solco tra i piccoli seni. Il suo sguardo rimase incatenato a quell'ombra affascinante, immaginando ciò che l'artista non aveva potuto catturare. «Non saprei cosa fare, con questa donna» gemette. Buon Dio, aveva perso la bussola. «Mi correggo. So cosa fare con una donna, ma questa...» Indicò la pagina, «... è una faccenda delicata.» «Miss MacDonald non è delicata. È poco meno di una prostituta.» «Una prostituta?» «Una donna che, da quanto deduco, abbindola ogni uomo che le piace, con il pretesto e l'apparenza della virtù, invece è proprio tutto ciò che si sa di lei, ma nessuno lo dice.» «La legge non punisce la virtù incerta.» «L'ordine è il fondamento di ogni buona società, e l'ambiguità lo strumento del diavolo.» Fielding affondò con decisione la penna nel calamaio. «Farete bene a ricordarlo.» Alexander toccò lo schizzo approssimativo, e una nebbia gli avvolse le ossa. A Londra, un sottile strato del gentil sesso viveva libere dalle restrizioni della correttezza. Donne senza una famiglia che le limitasse. Donne che nella loro scia lasciavano più domande che risposte, il che le rendeva provocanti, e Bow Street annoverava tra loro Miss MacDonald. Poco meno di una prostituta. 9
Dietro la finestra del magistrato passavano cappellini vivaci e seri tricorni. Giacche strette intorno al corpo per proteggere dalla frizzante aria settembrina, facce sorridenti al di sopra dei baveri. Qualcuno andava a casa, altri erano diretti agli spettacoli di Covent Garden. Di carattere determinato, a ventinove anni Alexander aveva fatto una discreta carriera, e molta altra ne avrebbe fatta, prima di andarsene da Bow Street. Non aveva tempo per i piaceri sfrenati. «Eccola» annunciò Fielding. «La vostra preda.» Non fu il dovere che fece andare avanti Alexander, ma la tentazione sì. Uno spiffero d'aria fredda, come vetro sulla pelle. La finestra era una sottile barriera contro la commedia della vita in strada. Miss MacDonald brillava, un diamante nel grigiore. Divideva i suoi sorrisi incandescenti tra due uomini solleciti, commercianti, a giudicare dalle scarpe e dalle giacche. Che mondo interessante abitava, quella donna. Fascino e bellezza erano il suo biglietto da visita. Che male c'era a seguirla? Alle sue spalle, la finestra rifletté l'immagine slavata di Fielding, la testa imparruccata china, la mano con la penna d'oca che scriveva furiosamente. «Mr. Sloane...» «Sì?» «Tornate qui mercoledì prossimo.» Altro raschiare di penna sulla carta. «E, per quel giorno, mi aspetto che abbiate qualcosa di interessante da riferire.» Il sorriso cupo di Alexander si rifletté nel vetro. Fielding lo aveva incastrato per bene. Non c'era modo di rifiutargli qualcosa ma, se giocava le sue carte nel modo giusto, la faccenda poteva finire bene. Molto bene. Fuori, le note leggere della risata di Miss MacDonald attirarono la sua attenzione. Una settimana a investigare su di lei. Una caccia. Gli si rizzarono i peli sulle braccia. Era... primitivo. Lui il cacciatore, e lei la preda. «Lasciate pure qui il registro» aggiunse Fielding. «Non ne avrete bisogno.» 10
Gli occhi di Alexander erano fissi sul mondo esterno, il registro in qualche modo finì sopra la scrivania. La sua deliziosa preda sollevò il cappuccio, un congedo gentile rivolto ai suoi accompagnatori. L'eccitazione gli incendiò le vene. La caccia era iniziata.
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La ribelle scozzese GINA CONKLE
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