Charlotte Lays
Lady O
Lady O © 2017 Charlotte Lays Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved. © 2017 HarperCollins Italia S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Passion settembre 2017 HARMONY PASSION ISSN 1970 - 9951 Periodico mensile n. 133 del 28/09/2017 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 71 dello 06/02/2007 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Mondadori, 1 - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 045.8884400 HarperCollins Italia S.p.A. Viale Monte Nero 84 - 20135 Milano
Dedica
A mia mamma. Spasiba (Grazie)
L’invidia è quel sentimento che nasce nell’istante in cui ci si assume la consapevolezza di essere dei falliti. Oscar Wilde
1
Ciao Lady O, ho diciannove anni e da due sono fidanzata con un ragazzo meraviglioso. Ha una predilezione marcata per il sesso orale, l'unico difetto è l'unilateralità della cosa: io devo essere sempre pronta ed entusiasta, lui sostiene che gli fa specie farlo a me. Non è il mio primo ragazzo, ma questa sarebbe una prima volta per me. Oltre alla curiosità, associo all'atto un valore simbolico di solo nostro. All'inizio non mi pesava, ma adesso sì, e mi sento in colpa perché è come se avessi cambiato io le carte in tavola. Ho sempre pensato che in una coppia fosse giusto concordare dei confini, ma quando a uno dei due non vanno bene... come ci si comporta? Ragazza curiosa Quando mi arrivano queste lettere non so se ridere o mettermi a piangere. Mi accoccolo sul fungo di bronzo della statua di Alice nel Paese delle Meraviglie a Central Park e borbotto improperi in russo, come se il Cappellaio Matto potesse comprendermi. Raccolgo le idee osservando i bambini che pilotano le barchette giocattolo sulla calma distesa del Conservatory Water. Essere scrittrice significa lavorare per lo più in solitario, ma io mi sono abituata a elaborare storie e buttare giù battute su battute in qualsiasi luogo. Quelli in cui ci sono i bambini mi ri7
lassano particolarmente, perché adoro vedere la loro soddisfazione di cadere in una pozza e rialzarsi con un sorriso enorme, nonostante il fango che li ricopre. Adoro percepire quella spensieratezza infantile che io non ho mai avuto. Il cellulare suona nella tasca della borsa, sbircio il display: Electra, la mia agente. Alzo gli occhi al cielo di fronte alla sua ostinata insistenza, ma tanto non le risponderò e l'unica cosa che mi fa sentire in colpa è incrementare la sua isteria, vista la sua recente entrata in menopausa. Premo il pulsante per zittire la suoneria e torno a concentrarmi sul pc. Carissima Ragazza curiosa, devo andarci giù pesante con te, non posso fare diversamente. Un grande della letteratura, Tolstoj, disse: «Hanno inventato il rispetto per nascondere il posto vuoto dove deve esserci l'amore». L'amore implica un equilibrio tra dare e avere e il lavoro che c'è dietro questo equilibrio implica una dose infinita di rispetto. Sai che su questo non transigo. Il tuo lui è un egoista della peggiore specie. Né più, né meno. Come diamine fai a dire che è meraviglioso? La percentuale di uomini a cui non piace il cunnilingus è paragonabile a quella che crede nell'esistenza del mostro di Lochness. O sei molto sfigata o hai un lanternino al posto dei ricettori sensoriali. Non vorrei ci fosse anche un problema di lingua, in tal caso ricorderei al tuo fidanzato di avere le dita: l'istinto di sopravvivenza spingerebbe un neozelandese a farsi capire da un eschimese a gesti, usando le mani. Come affrontare la cosa... l'ipotesi più accreditata è quella elementare e barbarica dell'occhio per occhio, dente per dente, che nel tuo caso potrebbe parafrasarsi in fellatio per cunnilingus, cunnilingus per fellatio. 8
Il ricatto è un evergreen, quindi imponi al tuo rapporto di coppia una dieta equilibrata: salsiccia con contorno di patata. Sempre. La tua dissipatrice di curiosità , Lady O Invio all'indirizzo di posta del redattore del New York Times e chiudo il portatile. Mi rilasso al timido sole di fine marzo, tornando a guardarmi intorno, ma concentrandomi sui palazzi che si ergono come una fortezza intorno a Central Park. Mi fisso in particolare su uno: quello in cui stasera trascorrerò la prima notte di un nuovo capitolo della mia vita. Chiudo la cerniera del piumino e metto la borsa a tracolla mentre mi dirigo verso la bicicletta, l'unica cosa che ho acquistato da quando l'autista di mio padre mi ha lasciato di fronte al portone dello stabile tra la Quinta e la Settantaseiesima strada. Incastro l'orlo della maxigonna nel cinturino che la tiene su, in vita, e parto. Devo prepararmi per la festa che Grace ha organizzato.
9
2
Cara Lady O, ho conosciuto un ragazzo in chat. Dopo un anno abbiamo deciso di incontrarci: ho scoperto che non è Marlon Teixeira. Sono in terapia. «Oh, oh, oh, go totally crazy – forget I'm a lady / Men's shirts – short skirts...» Shania Twain ritma il suo country sensuale, mentre gridiamo e balliamo in uno dei privé più esclusivi di Manhattan, con vista a trecentosessanta gradi sullo skyline. I gorilla all'esterno hanno l'ordine tassativo di far entrare solo uomini come da direttive. Ignoro quali siano le direttive, ma gli standard delle mie amiche sono davvero alti e lo dimostra la quantità di adoni che ci ronzano intorno come api sul miele. «Man! I feel like a woman!» Luise canta nella bottiglia di tequila come se fosse un microfono. «Ma ciao, micione...» miagola Sophia agguantando un colosso statuario per le spalle. Palpandone la consistenza. «Un altro Mojito nero» urla Cassandra al barman acrobatico, «più menta, meno liquirizia!» «Ma lo vedete quello?» Grace è incredibilmente principesca anche quando è arrapata: i suoi occhi verde acqua si muovono in sincrono con i due globi sodi e tondi come mele appartenenti a un biondo esplosivo. Kathleen sta raccogliendo da ognuna di noi banconote da un dollaro e le posiziona sotto i bicchierini messi in fila indiana sul bancone. 10
Uno shottino, un dollaro. Chiunque avrà diversi dollari in tasca a fine serata... non se lo ricorderà. Cheryl sta immortalando tutto con il suo ultimo modello di iPhone. Considerando che tiene il ritmo con le mani, il video sarà un ibrido tra la ripresa di un terremoto e quella di un mare in tempesta. Mi dovrò ricordare qualcosa contro la nausea prima della visione. Io? Io osservo tutto trangugiando una Diet Coke dietro l'altra. E ballo. Senza freni. D'altronde, queste donne sono le uniche che sanno dell'esistenza dei miei due alter ego e li accettano entrambi senza riserve. Anche se le luci di New York illuminano la notte, questa sera il vero spettacolo siamo noi sette insieme. Sette come i vizi capitali. Sette come le Meraviglie del Mondo. Semplicemente sette donne, amiche, sorelle per scelta. La nostra amicizia è nata in un collegio svizzero. Una struttura meravigliosa con una retta annuale capace di sanare il debito di un piccolo stato africano. Tra caprette, stambecchi e camosci, in mezzo alle Alpi, ci siamo strette e unite come maglie di una catena d'acciaio inossidabile. Il nostro essere unite riesce a colmare le falle affettive causate dalle nostre famiglie o da amori sbagliati. Il successo di una è suo e di tutte; il dolore di una è di tutte. Il deejay attacca la nostra canzone: Love Generation di Bob Sinclar. Fu decretata la nostra colonna sonora ufficiale a Saint Tropez, dove ci trattenemmo prima di rientrare in America alla fine delle vacanze estive del mio secondo anno. Mi ricordo poco, se non i gorilla dei Lawford, i genitori di Kathleen, prenderci per un orecchio dal Les Caves du Roy e portarci a casa. Ci uniamo in un cerchio, in un huddle perfetto, come i gio11
catori di football che si consultano, e cantiamo a squarciagola. «Grande Mela, trema! Le Cosmopolitan Girls sono arrivate!» dichiara Luise al microfono, accentuando la profondità della sua voce. Un senso di pace e di tranquillità si espande nel mio petto. Non solo New York sarà la nostra base, ma abiteremo tutte nel palazzo di Kathleen. Lei, essendo la più ricca di tutte noi, ma soprattutto la proprietaria dell'intero stabile, occuperà gli ultimi due piani, mentre noi abbiamo tirato a sorte. A me è toccato l'appartamento all'undicesimo piano accanto a Cheryl. Kathleen non avrebbe voluto l'esagerazione di un intero palazzo intestato a nome suo, non è il tipo, ma i suoi genitori sono un concentrato di apprensione, ansia e preoccupazione che si manifesta in telefonate fiume e dollari sonanti che derivano dai pozzi di petrolio che hanno sparsi in ogni angolo del globo. La loro apprensione si è materializzata in un palazzo di prestigio, a trecentoventi metri da uno dei migliori ospedali di Manhattan, con un Marine in congedo travestito da portiere. Sophia mi si para davanti portandosi appresso un ragazzo castano e ben piazzato. Manca il guinzaglio, poi sarebbero in tutto e per tutto uno schiavo e una dominatrice. «Che ne dici di lui come protagonista per il tuo prossimo best seller?» Arrossisco e vorrei sgozzare quella squinternata della mia amica. «Potevi trasferirti negli spogliatoi dei Giants, invece che insieme a noi» sibilo. «Sta cercando di corrompere suo zio da circa sette anni» ride Luise. «Sarebbe la volta che i tuoi fratelli ti chiudono nel rifugio antiatomico e buttano la chiave» la avverte Grace senza scomporsi. All'improvviso la musica si spegne e si accendono le luci d'emergenza. 12
«Oh, no!» è il brusio generale denso di delusione assoluta. Qualche istante dopo scatta l'allarme antincendio e la delusione viene spodestata dal panico in un batter d'occhio. Tutti gli uomini che sono entrati sotto attenta analisi dei buttafuori saranno anche belli come dei greci, ma da come si stipano contro le porte di sicurezza sono impavidi quanto il topolino Stuart Little. Tutte ci precipitiamo da Kathleen, già bianca come un cencio e tremante come una foglia d'autunno. Gli uomini, nel frattempo, sono stati fatti sloggiare e anche noi ci stiamo affrettando verso le uscite, quando una squadra di pompieri entra di prepotenza. «State bene, signorine?» «Come diavolo ti sembra che stiamo?» sibila Sophia con veemenza. Mi volto nell'attimo in cui Grace fa un cenno al buttafuori e questi chiude le porte. Nonostante siamo in una apparente situazione di pericolo, ha un sorriso da un orecchio all'altro ed è appollaiata su uno sgabello del bancone a sorseggiare il suo Margarita come se fosse su una spiaggia dei Caraibi a godersi uno spettacolo folcloristico. La guardo con un punto interrogativo tatuato in fronte. Joe Cocker attacca la sua Hat On e i pompieri si spostano sul palco rialzato. «Spogliarellisti?» squittisce Cassandra. Il dubbio viene fugato nel momento in cui sette casacche da lavoro finiscono ai nostri piedi e sette energumeni, con petti lucenti di olio di mallo, iniziano il loro spettacolo. «No!» ride Cheryl. «Era tutta una finta?! Una messinscena?» sbraita Kathleen. «Gli spogliarellisti sono da sfigate!» urla Luise. Grace ride e si stringe nelle spalle. Le canottiere e i pantaloni raggiungono il resto degli indumenti sul pavimento. 13
«Niente imbottiture, me lo avevano garantito!» esulta Grace composta. «Lady, guarda quello!» Kathleen indica un ragazzo afroamericano. Visto che io mi sono messa a contare le plafoniere sul soffitto, Sophia e Luise, con la delicatezza che le contraddistingue, mi costringono a voltarmi. «Ragazze, smettetela! So com'è fatto un uomo!» dichiaro esasperata. «Per roba del genere basta andare da Abercrombie sulla Quinta!» Nonostante la musica, uno di loro mi sente e mi scocca un'occhiata risentita. Scende dal palco e si abbassa sulle ginocchia di fronte a me, si struscia alle gambe con uno shimmy indecente. «Wow!» esulta Cheryl filmando. «Io vi-vi...» balbetto con gli occhi serrati e i pugni stretti lungo i fianchi, «nel prossimo romanzo sarete tutte povere, brutte e non avrete neppure un orgasmo!» «Vuoi averlo tu, bellissima?» mi propone l'omaccione che si è trasformato in un cane che monta la mia gamba. «Offre la casa.» Rabbrividisco. «Sarebbe una storia bellissima!» trilla Grace, che ha la capacità di vedere il romanticismo anche nelle scimmie che si spulciano. «Lady, mi sembra un soufflé... Ti avverto» sentenzia Cassandra, da critico enogastronomico qual è. «Ahhhh» disapprova Sophia, «è un running back con le ginocchia andate.» Seguirla nelle sue metafore sportive a volte non è semplice, specialmente per me che sono una schiappa anche nel lancio dei coriandoli. Riesco a divincolarmi dalle elucubrazioni delle mie amiche e dalla prigionia carnale dello spogliarellista a cui ho leso l'orgoglio. Vado al bancone, bevo uno shottino e intasco il dollaro. 14
Ho rotto la mia dieta ferrea, ma sia bere fino a non reggermi in piedi sia immaginare quel corpo gonfio muoversi sopra il mio mi fa venire voglia di vomitare. E tra le due, preferisco la prima. Una volta finito lo spettacolo, i buttafuori accompagnano i finti pompieri fuori dal privé e noi scendiamo nel foyer. Una limousine ci attende. Con un cicaleccio continuo proseguono le proteste contro Grace. Quest'ultima si difende: «Devo organizzare un addio al nubilato e il capo di quella compagnia mi ha offerto uno spettacolo di prova». «Se viene fuori questa cosa ti denuncio!» brontola Luise. «Non voglio neppure soffermarmi a pensarci!» «Ragazze, non lo avevamo mai fatto! Sapete come la penso» insiste Grace, senza nessuna traccia di pentimento. «Se un mattone dovesse piovere dal cielo uccidendomi, devo aver provato tutto» la cito, alzando gli occhi al cielo. «Inutile che faccia tanto la sostenuta.» Sophia mi indica con un'unghia laccata. «Dovrebbe diventare una regola anche per te.» «E finire a schivare cacciatori di dote come voi o Olga?» «Non nominare la figlia di Satana in mia presenza» mi fulmina Kathleen. «Indiscrezioni online dicono che si sia operata. L'hanno fotografata insieme a tua madre mentre entravano in una clinica privata a Londra» mi dice Cheryl. «Una gonfiatina alle tette e un'aspiratina ai fianchi» le schernisce Luise. «Non si toglieranno mai la scopa dal sedere» asserisce Cassandra che, vedendo quanto mi fossi incupita, mi stringe una mano nella sua. «Non sarai mai come loro.» «Giuraci le ovaie! Nessuna di noi sarà mai come loro!» dichiara Sophia stentorea. Essere noi può sembrare bellissimo, ma vi assicuro che è 15
dannatamente complicato. Oltre alla sicurezza e alla prigionia dorata, c'è un mondo falso e artefatto che ruota intorno ai soldi. La morte dei rapporti umani, la dittatura della convenienza e, di conseguenza, dell'apparenza. Il nostro legame è nato dal nulla, come una primula sulla roccia brulla, noi abbiamo fatto in modo che non appassisse mai, specialmente nel periodo del college che ci ha viste sparpagliate per tutto il globo, e nei tempi più duri. Quando Cheryl fu ricoverata per disintossicarsi o Kath ricevette minacce di rapimento o quando io caddi in depressione o ogni volta che Cass entra in crisi quando i ricordi la schiacciano. Tutte noi siamo sulla stessa barca, chi più, chi meno. Diciamo, però, che io sono quella che sguazza nelle sabbie mobili della menzogna: ufficialmente lavoro come correttrice di bozze al New York Times; in realtà, su quel quotidiano, tengo una rubrica e, in più, scrivo romanzi erotici. Il tutto sotto lo pseudonimo di Lady O. La O sta per Orgasm, scordatevi l'iniziale del mio nome Olyvia, ma che fosse la stessa, d'altronde, lo sapevamo solo noi. Mentre Lady è in onore di Jane Austen: ai suoi albori letterari pubblicava sotto il semplice pseudonimo di A Lady. Scegliere il mio nome d'arte fu un'impresa titanica. Le Nazioni Unite che sancirono l'indipendenza della Palestina avevano sul tavolo una patata meno bollente rispetto al trovare un giusto compromesso tra me e quelle sei fiere selvagge che ho come amiche. Sono la sognatrice del gruppo solo con il mio alter ego, la mia vita reale ha fatto in modo che mi trasformassi in tutto e per tutto in Elinor, una delle sorelle Dashwood in Ragione e Sentimento. Mia madre e mia sorella mi hanno insegnato che è molto meglio razionalizzare e pianificare; mi hanno insegnato a parare i loro colpi bassi come una lottatrice di kickboxing. Per fuggire da loro mi sono sempre persa tra le grandi storie d'amore, fino a riversare la mia frustrazione tra le pagine di diari segreti che sono stati la mia palestra letteraria. 16
Wilma, l'analista che mi risollevò dal baratro in cui ero caduta, capì che scrivere era uno sfogo troppo potente per me e mi consigliò di lasciarmi andare. Mi diede il coraggio di mettermi in gioco e pubblicare. Questo mi fa pensare al fatto che devo andare a dormire o domattina non metterò una parola dietro l'altra. «A domani, ragazze» saluto sovrastando le voci delle mie amiche e i loro tacchi a spillo che riecheggiano nel foyer.
17
ritorna a NOVEMBRE con 2 romanzi intensi e passionali delle autrici più amate e apprezzate. PREPARATI A UNA LETTURA... INCANDESCENTE! IN USCITA DAL 23 NOVEMBRE
Lasciati tentare… da storie intriganti
... e dal prezzo
SOLO 3,50 € Dal 3 agosto IN EDICOLA e sul nostro store www.harpercollins.it – Seguici su
Questo volume è stato stampato nell'agosto 2017 da CPI Moravia Books