Le follie del cuore

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Lori Foster Le follie del cuore

Immagine di copertina: Vladyslav Spivak/Shutterstock

Titoli originali delle edizioni in lingua inglese: Annie, Get Your Guy Messing Around with Max Harlequin Duets

© 2001 Lori Foster © 2001 Lori Foster Traduzioni di Alba Barbi e Giulia Bancheri

Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Enterprises ULC.

Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale.

Harmony è un marchio registrato di proprietà HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

© 2002 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prime edizioni Harmony Desire gennaio 2002; febbraio 2002 Questa edizione myLit gennaio 2023

MYLIT

ISSN 2282 - 3549 Periodico mensile n. 114 del 18/01/2023 Direttore responsabile: Sabrina Annoni Registrazione Tribunale di Milano n. 162 del 31/05/2013 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distribuzione canale Edicole Italia: m-dis Distribuzione Media S.p.A. Via Carlo Cazzaniga, 19 - 20132 Milano

HarperCollins Italia S.p.A. Viale Monte Nero 84 - 20135 Milano

La seduttrice ingenua

Annie Sawyers si sentì mancare davanti al cumulo di riviste, articoli e libri che la sua amica le aveva appena portato. Non aveva immaginato che l 'argomento potesse avere tante sfumature. «Accidenti! È tutta roba sul sesso?»

Lace sbuffò, appoggiando altro materiale sul pavimento. «Assolutamente sì.»

«Ma io pensavo che il sesso fosse una cosa chiara e basilare.»

Lace ridacchiò. «È la varietà che rende bella la vita. Credimi, è interessante leggerli.»

«Li hai letti tutti?»

«Questi e molti altri.» Lace era una famosa sessuologa, oltre che la miglior amica di Annie. Aveva sposato da poco il fratello maggiore di Annie, lasciando tutti ammutoliti. Non perché la sua famiglia non adorasse Lace, ma perché Daniel era un pallone gonfiato, e lei era così diversa! Forse andavano d'accordo pr oprio per quello.

Lace rivolse un sorriso radioso all 'amica. «Se non ti sentirai ispirata dopo aver letto questa roba, mi ritirerò in buon ordine.»

Annie non disse nulla. Non era l 'ispirazione a man-

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carle, era la sfiducia nelle proprie doti di femme fatale a renderla esitante. «Non so, Lace. Non penso che Guy si accorgerebbe di me semplicemente perché sono sessualmente ispirata.»

«Certo che no. Ecco perché dovrai sedurlo.»

Annie spalancò gli occhi. «Ma non ho mai sedotto nessuno in vita mia. L'ultima volta che ci ho provato con Guy, lui ha pensato che lo stessi sfidando a braccio di ferro, e mi ha lasciato vincere. È stato davvero umi liante!»

«Come cavolo ha fatto a equivocare?»

«Forse mi sarei dovuta togliere i vestiti prima. Credi che sarebbe andata meglio?»

«No! Senti, ti darò una mano. Le tue tecniche di seduzione saranno perfette, irresistibili, provocanti. Non saprà dirti di no, te lo giuro.»

Annie si sentì male all 'idea. «E se, anche dopo averti ascoltata e aver eseguito la mia performance al meglio, lui si mettesse a ridere? È quello che fa sempre, sai.» Odiava essere tanto titubante sull 'argomento sesso, ma da quel punto di vista si sentiva carente. Era una donna in carriera capace, forte e indipendente, ma non era bella e sexy come Lace. Non era femminile. O affascinante. O fatale.

Guy vedeva in lei un maschiaccio o al limite una sorella minore. Lei lo amava in modo viscerale, ogni giorno di più, mentre lui non faceva che darle consi gli fraterni o sgridarla per come si atteggiava. Non capiva che tutti gli sforzi di Annie per apparire più seducente non erano rivolti agli uomini in generale, ma a lui solo. E il testone che cosa faceva? Si preoccupava uni-

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camente di proteggerla, cosa che già facevano i suoi due ingombranti fratelli.

Insomma, nessuna donna avrebbe potuto sopportare tanto; per questo Annie aveva chiesto aiuto all'espertissima cognata.

Lace le rivolse uno sguardo paziente. «Annie, magari Guy non ha capito che sei interessata a lui. Sta con la tua famiglia da tempo, e tu sei sempre stata l 'unica femmina in casa. È naturale che abbia adottato lo stesso atteggiamento dei tuoi fratelli. Ha solo bisogno di incoraggiamento.»

Annie sospirò. Guy era il suo migliore amico e confidente, e lei lo amava da sempre. Eppure c'era del vero nelle parole di Lace. «Già, potrebbe essere.»

Guy viveva con i Sawyers dai tempi della scuola. Il padre di Guy era andato in pensione presto per motivi di salute, e si era trasferito in Florida con la moglie; Guy e Daniel erano matricole all 'epoca. Erano inseparabili negli studi e nello sport, e avevano già fatto progetti. Quando i genitori di Guy si erano trasferiti, Guy aveva preferito restare nella sua città natale ed era stato accolto nella casa dei Sawyers.

Lace annuì. «Guy ha adottato la tua famiglia come se fosse la sua. E ora che ne faccio parte anch'io, vedo quanto i tuoi tendano a metterti su un piedistallo dorato. Hanno il terrore che tu possa scendere da quel dannato trespolo in cerca di divertimenti corrotti!» Lace rise. L'aveva sempre divertita osservare gli uomini della famiglia Sawyers viziare Annie. «Immagino che Guy pensi che a nessuno sia permesso intrattenere pensieri carnali su di te. Sei troppo pura!»

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«Ma io non voglio essere pura!»

«Già, la purezza è noiosa, vero? Del resto hai peggiorato la situazione tenendo alla larga gli uomini interessati a te. Hai la scritta dolce e innocente stampata in fronte, e ai maschi della tua famiglia piace così. Prendi Daniel. Fa di tutto per combattere l'idea che tu sia una donna matura ormai, malgrado io glielo ricordi spesso.»

Annie gemette frustrata. Come avrebbe mai potuto arrivare a Guy? «Certo che ho tenuto alla larga gli altri! L'unico uomo che voglio è Guy. Mi sono innamorata di lui a diciott 'anni.»

Lace sedette accavallando le lunghe gambe, l 'espressione rapita. «I dettagli, per favore.»

Annie fissò l 'amica, dibattuta. Quei ricordi lontani erano preziosi, e non li aveva mai confidati a nessuno, anzi se ne era ben guardata. Le sue amiche sbavavano tutte per Guy, e i suoi fratelli Max e Daniel erano a dir poco iperprotetti vi.

Sospirò, poi decise di aprire il suo cuore all 'amica. «Guy mi aveva trovata piangente nel cortile dietro casa. Era il giorno della Festa della Mamma e io ero arrabbiata, non so nemmeno il perché. Mia madre è morta così giovane che non la ricordo neppure. Non c'era nessuno. Papà era fuori città, come sempre nei giorni di festa; credo che se ne andasse per evitare ricordi tristi legati alla mamma. Daniel stava studiando e Max stava probabilmente combinandone una delle sue. Ero così sola!»

«Ti capisco.» Come sempre il tono di Lace era gentile e comprensivo. Era bello avere un'amica con cui potersi confi dare.

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«Inizialmente Guy si sedette con me sull 'altalena dandomi delle pacchette sulla schiena; gli uomini si comportano così quando non sanno cosa dire. Era pr eoccupato perché io non ero solita piangere; sai, crescere solo con degli uomini intorno mi aveva resa più dura.»

«So che ti trattavano come un maschio.»

«Facevano del loro meglio, anche perché papà si era chiuso in se stesso. Ed era anche divertente, ti dirò. Pescavo, nuotavo nel lago e giocavo a baseball. Mi portavano sempre con loro. Be', a parte quella volta in cui li ho beccati a giocare a bottiglia con un gruppo di ragazzine. Credevo che Daniel mi volesse uccidere per averli spiati.»

«L'ipocrita!»

Annie rise. «Si sentivano a disagio se mi comportavo da femmina. Quando mi sono messa i collant per la prima volta, o quando mi sono fatta i buchi alle orecchie, mi hanno tormentata per giorni e giorni. Ricordo ancora che una volta chiesi a Max di prendermi degli assorbenti al negozio. La sua risposta stupita fu: "Per cosa?". E quando io lo guardai allibita divenne di brace.»

«Andò a prenderli poi?»

«Certo, Max avrebbe fatto qualsiasi cosa per me. Ma non gli piacque, e dopo quell 'episodio passò il compito delle spese a Daniel.» Rise di nuovo. «Quando Max notò per la prima volta che portavo il reggiseno, mi accusò di essermi fatta crescere il petto apposta per irritarlo. Uscì e mi comperò una dozzina di T-shirt extralarge. Io rifiutai di metterle e lui prese l 'abitudine

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di camminare davanti a me perché gli altri non mi notassero.»

Lace ridacchiò. «Max è terribile!»

Annie scosse il capo. «Come se qualcuno potesse notare un attributo tanto modesto.» Abbassò gli occhi sul suo seno. La pubertà se ne era andata da tempo, e lei aveva smesso di sperare.

Lace riportò Annie al discorso principale. «Dunque, eri nel cortile e Guy stava cercando di consolarti. E poi?»

Al ricordo Annie si sentì pervadere dal calore. «Mi diede delle pacchette sulle spalle, poi mi abbracciò chiedendomi di non piangere più. Mi baciò sulle guance come aveva già fatto mille volte. Mi girai verso di lui e, non so come, d'un tratto mi prese il volto e mi diede quel bacio assassino. Fu davvero incredibile.»

«Vuoi dire che...?»

«Sì, con la lingua e tutto quanto» annuì Annie. «Volevo solo sapere se quello era stato il tuo primo bacio, non mi interessano i dettagli!»

«Oh!» Annie corrugò la fronte. «No, non è stato il mio primo bacio, ma è stata decisamente la prima volta in cui ho sperimentato la... lussuria!» Era stato un bacio affamato, del tutto possessivo. L'aveva allarmata un poco all 'epoca perché per la prima volta un uomo l 'aveva baciata con tanto trasporto, e lei aveva desiderato molto di più. Era stata cullata dai muscoli di Guy molte volte in passato, ma in quel caso fu tutto diverso.

Non era più un amico, era un uomo, caldo e sexy.

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Era sempre appartenuta a Guy; si rifugiava nel ricordo di quel giorno memorabile ogni volta che lui rifiutava di considerarla una donna, perché almeno una volta nella vita l 'aveva desiderata.

Lace sembrava pensierosa. «E tu cos'hai fatto dopo che ti ha baciata?»

«Non ne sono certa. So che l 'ho fissato, quasi raggelata. Guy ha iniziato a scusarsi balbettando e a ritrarsi, quasi temesse che gli saltassi addosso. D'un tratto se n'è andato e non ha mai più menzionato l 'episodio. Da allora ha sempre cercato di evitarmi, eccetto quando vuole farmi la paternale su qualcosa.»

«Lui e Daniel si assomigliano molto.»

«Come due fratelli.»

«Quindi Guy non ti ha più baciata dopo?»

Era difficile spiegare il modo in cui era andata avanti la loro relazione. Annie aveva ormai venticinque anni, ma Guy la trattava come se ne avesse ancora diciotto e fosse intoccabile.

Capiva le sue esitazioni di fronte a lei, giovane e inesperta, ma adesso? Be', era ancora inesperta, ma lui non poteva saperlo. E di certo non era troppo giovane. Eppure ogni volta che lei gli si avvicinava, Guy erigeva barriere tra loro.

«Una volta» disse Annie, riportando a galla ricordi stupendi, «l'ultimo dell'anno di due anni fa l'ho colto di sorpresa. Eravamo in cantina a cercare altre sedie pieghevoli perché alla festa c'era più gente del previsto. D'un tratto è scoccata la mezzanotte; abbiamo sentito gli altri urlare e baciarsi, e io non gli ho lasciato il tempo per riflettere. Mi sono gettata tra le sue braccia.»

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«E...?»

Frustrata, Annie mormorò: «E lui ha lasciato che lo baciassi per circa dieci secondi, probabilmente i più lunghi della sua vita. Poi si è tirato indietro come se gli avessi sparato. Mi ha accusata di essere ubriaca, sebbene sapesse che non avevo bevuto neanche un goccio. Mi ha rispedita su per le scale tenendomi a distanza come se fossi un'appestata e ha passato il resto della serata incollato alla sua accompagnatrice lanciandomi sguardi eloquenti, quasi fossi una molest atrice di innocenti!».

«Tutto qui?»

«No, c'è stata qualche altra occasione, ma solo perché l 'ho colto con la guardia abbassata. Come quando mi ha regalato il collier per il mio ventunesimo compleanno.» Istintivamente sfiorò con le dita la perla nera appesa al sottile filo d'argento che non aveva mai più tolto. Le pareva che emanasse calore. «Mi sono gettata su di lui e ho cercato di baciarlo. All 'inizio Guy rideva, ma quando ho trovato la sua bocca è ammutolito e ha ricambiato il mio bacio.»

«Ah, un progresso!»

«Questa volta per tre secondi.»

«Lasciami indovinare... È fuggito un'altra volta?»

«Già, come se avesse il fuoco a quel suo fantastico fondoschiena.»

«Gli uomini sono difficili a volte.»

Poiché Lace non era solo una sessuologa, ma anche la moglie di Daniel, Annie immaginò che dovesse essere esperta in fat to di uomini difficili .

«Non è così con le altre donne, sai.»

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«Ha trentacinque anni, Annie; non ti aspetterai che conduca una vita monacale, vero?»

«No. Ho sentito molte donne parlare di lui. Pare che sia un amante favoloso, ma io non riesco nemmeno a estorcergli uno sguardo.» Annie raccolse il libro in cima alla pila e si lasciò cadere sul divano. «Mi sento morire. Tutta la mia carica sessuale andrà a farsi benedire se Guy non si accorgerà in fretta di me.»

«Sento che si farà vivo.»

«Sì, e nell 'attesa io mi trasformerò in una pagnotta rinsecchita.» Annie aprì il libro, osservò alcune foto, poi lo rigirò per ottenere una visuale migliore. «Accidenti!»

«Interessante, vero?»

A dire il vero più che interessante sembrava seducente e molto allettante. «Ma è possibile questa roba? Cioè, per esseri umani normalmente snodati, intendo dire.» Girò di nuovo il libro cercando di capire a chi appartenessero le varie parti di corpo. «È possibile, credimi.»

«Non sembra molto comodo.»

Lace sbirciò da sopra una spalla. «Comodo no, ma creativo sì.»

«Guy non farebbe mai queste cose.»

Lace scoppiò a ridere. «Oh, mai dire mai!»

Annie cercò di convincersi che Lace avesse ragione. Non passava un giorno senza che lei immaginasse come sarebbe stato essere sposata con Guy, dormire con lui, poterlo toccare ovunque. Quei pensieri la tenevano spesso sveglia la notte. Voleva condividere la sua vita con lui, condividere tutto. «Sei tu la sessuologa.»

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«Sì, certo, Annie, ma visto che tu al sesso non ci sei ancora arrivata, non posso prometterti nulla. Non so prevedere le reazioni della gente in certe situazioni. Quando ti dico che Guy dev'essere interessato in qualche modo, mi baso solo sull 'intuito femminile. Se davvero ti considerasse solo una sorella, non ti avrebbe mai baciata a quel modo, lo capisci anche tu.»

«Lo credi davvero?»

«Sì, ma, tesoro, desiderare e amare sono due cose diverse. Accetteresti che Guy facesse l 'amore con te anche se non ti amasse?»

Era lì che si faceva tutto complicato. Diversamente da Annie, Guy non aveva problemi a uscire con altre donne. Anzi, praticamente non faceva altro. Aveva un sacco di donne, ed erano tutte come Lace: in carriera, sofisticate, sexy, tutto stile e fiducia in se stesse.

Il corpo di Annie non era di quelli da esibire. Era ben fatta, sì, e non se ne vergognava, ma finora non aveva suscitato pensieri peccaminosi in Guy. E il lavoro nella sua piccola libreria, di cui andava tanto orgogliosa, non era certo intrigante.

Se Guy avesse voluto innamorarsi di lei lo avrebbe fatto da tempo. Eppure lei non aveva intenzione di mollare. Si sarebbe concentrata su una cosa per volta. «Sai, Lace, quando penso alla mia vita senza di lui mi sento male. Voglio qualcosa , anche se non durerà. Chissà? Magari se facessimo l 'amore e poi lui non mi volesse più, me ne farei una ragione. Potrebbe essere una specie di esorcismo. Ma una volta almeno devo provare. Cioè, sempre se pensi che mi vorrà. Non voglio fare la figura della scema.»

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Lace sollevò un sopracciglio. «Gli uomini hanno una psicologia basilare per certe cose. Guy ha già mostrato attrazione fisica per te, e anche se continui a negarlo tu sei molto carina. Credo che con un po' d'aiuto ti desidererà.»

«Può darsi.» Annie era abituata a emulare gli uomini. Se voleva qualcosa lo perseguiva con tutte le sue forze e non si lasciava scoraggiare. «Ma seduzione è una parola che mi mette a disagio. Non ne so nulla.»

Eppure la tentava l 'idea di esplorare il corpo di Guy, di scoprirlo, toccarlo e baciarlo fino a saziarsi. Frena, tesoro, ti ci vorranno secoli perché tu riesca ad arrivare a tanto! E poi c'erano anche i lati negativi. E se avesse combinat o un pasticcio? Non avrebbe potuto sopportare di perdere la stima di Guy.

Lace le sfiorò un braccio, rassicurante. «Quello è il mio campo. Con il mio aiuto e quei libri ce la farai. Sai, gli uomini liberi e interessati non sono molto di fficili da sedurre. Il problema ora è scegliere il momento e il luogo.»

Annie stava per suggerire qualcosa, tipo prima è, meglio è, quando il campanello squillò. Si girò verso Lace, seccata. Non desiderava essere interrotta, non quando stavano per arrivare al dunque. «Scusa, vado a vedere chi è.»

Nell 'attimo stesso in cui aprì la porta, suo fratello Daniel si precipitò in casa in modo del tutto inusuale. «Ciao, Annie. Sono qui per un'emergenza. Guy arriverà da un momento all 'altro. Non dirgli che sono stato qui, dovevo parlarti prima che lo facesse lui. Ho fatto una corsa per batterlo sul tempo.»

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Annie lo fissava a occhi spalancati. «Cosa diavolo è successo?» Daniel, il suo pacatissimo fratello, era decisamente iperagitato.

Lui inspirò a fondo e rispose: «Guy sta per sposarsi».

A quelle parole Annie cercò a tastoni una sedia, poiché le parve che la terra le stesse sprofondando sotto i piedi. «Cosa?»

Con l 'aria palesemente esaurita, Daniel si passò le dita tra i capelli. «Mi ha detto che vuol chiedere a Melissa di sposarlo.» Prima che Annie potesse replicare, Daniel alzò le mani frustrato. «Lo so, lo so. È del tutto inadatta a lui. Ho cercato di dirglielo, ma non vuole ascoltarmi. Ed ecco dove subentri tu, sorellina. Tu sei molto vicina a Guy, anche più di me. Inducilo a ripensarci, parla con lui. Convincilo a prendersi un po' di tempo.» Daniel smise di colpo di parlare, rendendosi conto che Annie era stranamente immobile. «Cosa c'è? Sembri sul punto di svenire.»

Lei si sforzò di rispondergli; la sua bocca si mosse, infatti , ma non ne uscì alcun suono. Matrimonio? I suoi progetti erano andati in fumo. Le arti della seduzione che avrebbe dovuto imparare non sarebbero mai state messe a frutto!

Per fortuna arrivò Lace a darle man forte. Daniel fissò la moglie con aria sospettosa e un pizzico di desiderio. «Lace, pensavo fossi fuori a far spese!»

«Ci sono stata, infatti. Ho comperato un paio di li bri aggiornati, roba che la libreria conservatrice della tua sorellina non vende.» Scoccò un sorriso malandrino al marito, ampiamente brevettato, che come previsto si mise subito all 'erta.

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«Libri su cosa?» le chiese sospettoso. Annie amava suo fratello, e sapeva quanto lui adorasse Lace. Lei aveva tutto ciò che Annie non possedeva: era sexy, seducente, matura e donna dalla cima dei capelli color platino alle gambe lunghissime. Dopo aver conosciuto Daniel, Lace lo aveva tenuto sulla corda per un po', poi per fortuna aveva ricambiato il suo amore. Erano una coppia perfetta, ma Daniel era ancora scettico all 'idea che sua moglie aiutasse Annie a trasformarsi da maschiaccio a donna fatale.

Non voleva che sua sorella cambiasse. Lace fece spallucce. «Be', libri sul sesso, ovviamente.»

« Cosa? »

Con un sorriso di derisione che fece infuriare Daniel, Lace spiegò: «Stiamo raccogliendo informazioni sulla seduzione al giorno d'oggi, mio caro. La seduzione di Annie, per essere precisi».

Nel silenzio che seguì quelle parole, Guy apparve d'un tratto sull 'uscio spalancato. «Chi diavolo sta cercando di sedurre Annie?»

Neanche un cane pulcioso , voleva urlare lei, ma fu momentaneamente sviata dalla vista del suo unico, grande amore.

Il vento di fuori gli aveva arruffato i corti capelli castano chiaro, che se ne stavano ritti in piedi quasi fossero aculei. Aveva le orecchie e le guance arrossate dal freddo. I jeans che coprivano le sue gambe muscolose e chilometriche erano umidi per la pioggia. Il colletto del giubbotto imbottito era sollevato e lasciava intravedere una camicia di flanella spiegazzata. Non

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aveva l 'aria di essersi rasato, e inoltre aveva gli occhi arrossati, come se non avesse dormito molto la notte prima.

Era così alto, stanco e sexy che ad Annie venne voglia di prenderlo per mano, afferrare uno dei libri e chiudersi con lui in camera da letto.

Lentamente, divorandolo con gli occhi, si rivolse a lui. «Nessuno sta cercando di sedurmi.»

Lace sorrise, si esaminò un'unghia e annunciò: «È Annie che sedurrà qualcuno».

Daniel e Guy si fecero di pietra. « Cosa?» Annie fulminò Lace con uno sguardo, ma lei la ignorò.

Ecco qual era il guaio ad avere un'amica troppo i ntelligente e intuitiva. Lace non avrebbe esitato a tradirla, pensando probabilmente di aiutarla stuzzicando la curiosità di Guy. Il quale, però, più che stuzzicato appariva inorridito.

E Daniel? Suo fratello non era abituato a sentir parlare di certe frivolezze.

«Ho venticinque anni» spiegò Annie nel tentativo di calmare i due uomini che la stavano fissando con lo stesso fascino morboso con cui avrebbero assistito a un disastro aereo. «Credo che la mia vita sessuale mi appartenga.»

Guy chiuse la porta alle sue spalle e incrociò le braccia sul petto, riuscendo ad apparire persino più alto. «Quale vita sessuale?»

Bella domanda.

Lace intervenne di nuovo. «Non ti sarai aspettato che rimanesse vergine in eterno?»

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«Non sarebbe stato male» mugugnò lui.

Daniel si girò verso Lace, rosso in volto. «È tutta opera tua, vero?»

«Di certo non l 'ho eccitata io, se è questo a cui ti riferisci.»

Daniel si mise a balbettare, mentre Guy spalancò gli occhi. «Annie... è... eccitata?»

Sembrava disgustato e la guardava come se cercasse un segno evidente di quanto Lace aveva affermato. Annie si mosse imbarazzata.

L'amica sorrise compiaciuta. «Succede anche alle donne, sapete?»

Guy notò i libri e le riviste e fece un passo avanti. «Mio Dio, qui c'è un vero e proprio arsenale.» Prese una copia del Kamasutra e la sfogliò in fretta, facendosi scuro in volto. Si rivolse ad Annie. «Quanti uomini progettavi di sedurre? Un'intera squadra di football?»

Annie si sentì arrossire; non avrebbe mai immaginato di doversi sottoporre a un interrogatorio di gruppo. Non le rimaneva altra scelta che stare al gioco. «Se è necessario...»

«Perché?» chiese Guy nello stesso istante in cui Daniel sbottava a dire: «Col cavolo!».

Annie fissò prima l 'uno, poi l 'altro. «Non devo giustificarmi con nessuno di voi due.»

Daniel passò oltre Lace e prese dalla pila la rivista Erotica . Scorse in fretta i titoli di testa, poi fissò la sorella allibito. «Diavolo, Annie, cosa ci vuoi fare con questa roba?»

Visto che nemmeno lei sapeva bene cosa avrebbe

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dovuto farci, si limitò a sollevare una spalla e a sorridere.

Lace si avvicinò in silenzio a Daniel e sbirciò da dietro. «Ah, Erotica . L'ho portata perché Annie potesse fare dei paragoni. Molte donne pensano che le loro fantasie siano strane, diverse dalle altre. Volevo che Annie si facesse un'idea delle fantasie sessuali più comuni in modo da non soffrire di insi curezze.»

Daniel guardò la moglie con fare minaccioso, mentre Guy sembrava colpito da apoplessia.

Del tutto indifferente alla loro silenziosa condanna, Lace continuò: «Ha anche lei le sue fantasie, sapete?».

Due sguardi maschili si voltarono verso Annie. Lei si fece piccina piccina. Desiderava tanto scomparire, o almeno trovare del nastro adesivo da applicare alla bocca priva di censure di Lace, la quale andò avanti imperterrita.

«Ho portato anche i due primi numeri di Le gioie del sesso . Grande testo, con illustrazioni stupende.»

Il silenzio dei due uomini rese Annie più coraggiosa. Decise di unirsi all'amica; raccolse un volume da terra, fingendo di conoscerlo bene. «Questo è sull 'orgasmo maschile. Come renderlo migliore.» Nel dirlo quasi si strozzò, perché le venne subito in mente Guy al culmine della passione.

«A dire il vero è su come renderlo esplosivo» intervenne Lace. «Non che gli uomini abbiano bisogno di aiuto in questo campo, ma non sono riuscita a trovare granché su come accrescere il piacere delle donne, a parte qualche articolo.»

Guy respirava affannosamente quasi avesse un at-

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tacco di cuore e Daniel camminava avanti e indietro come un pazzo, lanciando sguardi assassini alla moglie. Lace, in cambio, gli dedicava sorrisi da maliarda. Sapeva che Daniel non le avrebbe tenuto il muso per molto. In fin dei conti apprezzava il suo spirito libero e anticonformista.

A poco a poco Guy riprese la respirazione regolare. Si arrabbiava di rado, e solo chi lo conosceva davvero si accorgeva dei suoi umori. In quel momento non era tanto arrabbiato, quanto confuso e ovviamente irritato. Confuso perché Annie era pura , e irritato con lei perché non voleva più esserlo.

Era strano vedere Guy tanto sconcertato. Di solito andava d'accordo con tutti, anche con Max, il fratello di mezzo, il quale faticava ad andare d'accordo persino con se stesso. Ma a Max Guy piaceva. Guy piaceva a tutti, era un membro non ufficiale della loro famiglia. Non per Annie, però.

Lei voleva di più. Voleva traviarlo, corromperlo, ed essere a sua volta traviata da lui.

Con un tono letale e rapace che lei non gli conosceva, Guy chiese: «Chi hai in progetto di sedurre, Annie?».

Lace ridacchiò e si sporse verso Guy con una luce diabolica negli occhi e la voce da cospiratrice. «Il ti po è davvero tonto. Ci credi se ti dico che non l 'ha nemmeno notata, malgrado i segnali che lei gli invia? Annie è disperata.» Poi Lace si rivolse ad Annie. «Ho la sensazione che anche il nostro amico sia disperato, però, se capisci cosa intendo. Sta pensando anche lui a soluzioni estreme, anche se di tipo diver so.»

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Annie sentì il cuore salirle in gola. Lace stava forse suggerendole che Guy avrebbe sposato un'altra donna solo per staccarsi da lei? Era una convinzione un po' tirata. O forse no? Dio, ti prego, fa' che non sia innamorato di un'altra!

«Non è quel Perry, vero?» sbottò Guy. «Non è adatto a te, Annie, ne abbiamo già parlato.»

Perry Baines era una persona in gamba. Lavorava in azienda con Guy come direttore pubblicitario e l 'aveva corteggiata con insistenza. Ma Annie non era interessata, era uscita con lui solo come amica. E per ingelosire Guy, suggerì una vocina, che lei ignorò. Non aveva funzionato, e Guy non si era dimostrato per nulla geloso, limitandosi a notare che Perry era un imbranato.

«Perry è simpatico» disse, poiché non voleva ammettere che il tipo non aveva chance.

Guy si rivolse a Lace. «Sai che ti voglio un bene dell 'anima, Lace, e penso che tu sia la cosa migliore mai capitata a Daniel.»

«Ehi, grazie, Guy» disse Daniel sarcastico.

«Ma è proprio necessario che incoraggi Annie in questa ridicola commedia?» finì lui.

Fu Daniel a rispondere. «Per Lace è impossibile t enersi alla larga dagli affari altrui. Ha cercato di sistemare anche Max.»

Annie sbatté le ciglia.

Sistemare Max con una donna sarebbe stata davvero un'impresa disperata. Era uno spirito vagabondo all 'ennesima potenza.

Cercò di riprendere il controllo della situazione.

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«Lasciate in pace Lace. Mi è senz'altro più di aiuto di voi due messi insieme.»

Su quello almeno furono tutti d'accordo, poiché i due uomini, per aiutarla, l 'avrebbero probabilmente chiusa a chiave in uno sgabuzzino per i successivi... diciamo cinquant 'anni.

D'un tratto Guy fissò Daniel. «A proposito, che ci fai tu qui?» «Ecco...»

«Stavamo andandocene» lo salvò Lace al volo. «Mi aveva promesso un passaggio a casa.» Si aggrappò al braccio di Daniel recuperando al contempo la sua mantella nera. Vestiva sempre di scuro, con tonalità che facevano da contrasto ai suoi capelli biondi.

Poiché Daniel era in trappola non poté opporsi, ma non aveva un'aria felice. Tirò Annie a sé per abbracciarla e le sussurrò: «Cerca di farlo rinsavire. Fall o riflettere su ciò che sta per fare».

Annie annuì. «Cercherò.» Cavoli, se ci avrebbe provato!

Daniel oppose resistenza al tentativo della moglie di trascinarlo fuori dalla porta. Afferrò la mano di Annie ed esclamò: «E, per l 'amor del cielo, non sedurre nessuno!».

Lace emise un gemito teatrale. «I fratelli maggiori sono una seccatura tremenda. Meno male che io non ne ho!» Dopo di che condusse via Daniel, lasciando Annie e Guy da soli.

Il silenzio invase l 'appartamento dopo che la porta fu chiusa, e Annie si girò a fronteggiare Guy. Lui la fissava intento. Deglutì, certa che avrebbe avuto un

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collasso da un momento all 'altro. Dannazione, perché Lace non le aveva fornito qualche istruzione di base prima di andarsene? Almeno l 'abbiccì della seduzione! Non poteva certo pensare che ce l 'avrebbe fatta da sola.

Lo sguardo di Guy si fece più acuto e, a voce bassa, le chiese: «Bene, Annie, vuoi dirmi di che cosa si tratta davvero?».

E con la mano indicò la pila di libri.

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Questomese

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