Magia d'oriente

Page 1




Susan Mallery

Magia d'Oriente


Titoli originali delle edizioni in lingua inglese: The Sheik and the Bought Bride The Sheik and the Christmas Bride Silhouette Special Edition © 2009 Susan Macias Redmond © 2007 Susan Macias Redmond Traduzioni di Raffaella Fontana Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. © 2010 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prime edizioni Harmony Serie Jolly agosto 2010 - ottobre 2012 Questa edizione myLit maggio 2017 Questo volume è stato stampato nell'aprile 2017 da CPI, Moravia MYLIT ISSN 2282 - 3549 Periodico mensile n. 45 dello 04/05/2017 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 162 del 31/05/2013 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Mondadori, 1 - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 045.8884400 HarperCollins Italia S.p.A. Viale Monte Nero 84 - 20135 Milano


Scommessa con lo sceicco



1

Quando Victoria McCallan aprì gli occhi e si trovò cinque guardie di palazzo armate fino ai denti intorno al letto, ebbe il sospetto che non sarebbe stato il suo giorno fortunato. Più che preoccuparla, quella intrusione la incuriosiva. Non aveva fatto niente di male, a meno che non si volesse considerare il biscotto al cioccolato che si era concessa subito dopo pranzo, ma in fondo chi poteva preoccuparsi del fatto che non sarebbe più riuscita a entrare nelle gonne appese nell'armadio? Doveva per forza trattarsi di un errore. Con le lenzuola tirate fino al mento, si mise a sedere e accese la lampada sul comodino. Si schiarì la voce e guardò l'uomo con il più alto numero di decorazioni appuntate sulla divisa. «Siete proprio sicuri di essere nella stanza giusta?» gli chiese. «Victoria McCallan?» Dannazione. La curiosità si fece rapidamente da parte per lasciar spazio alla paura, ma l'idea di lasciar trasparire i propri sentimenti non era nemmeno da prendere in considerazione. Del resto era sempre stata brava a fingere che tutto andasse alla perfezione, persino quando il mondo le crollava addosso. Sollevò il mento e fece del suo meglio per parlare nella maniera più tranquilla possibile. «In persona. Cosa posso fare per voi?» 7


«Il principe Kateb desidera vederla immediatamente.» «Il principe Kateb?» Naturalmente lo aveva già incontrato. In quanto assistente personale del principe Nadim, conosceva tutti i membri della famiglia reale. Kateb si faceva vedere di rado in città, preferendo di gran lunga vivere nel deserto, cosa che irritava profondamente suo padre. «Cosa vuole da me?» «Non sono autorizzato a dirglielo. La preghiamo di seguirci.» Più che di una preghiera, si trattava di un ordine. «Certo, ho bisogno di un attimo per vestirmi e...» «Non sarà necessario» le disse la guardia, prima di lanciarle la vestaglia appoggiata su una sedia e chiedere agli altri di voltarsi dall'altra parte. Victoria lo guardò strabuzzando gli occhi. «Non ho intenzione di incontrare il principe in vestaglia.» Lo sguardo glaciale della guardia le fece capire che probabilmente non aveva alternative. Victoria si domandava cosa stesse succedendo. Si infilò la vestaglia di seta e la annodò in vita, quindi mise le pantofole color lavanda. «È assurdo» mormorò tra i denti, «non ho fatto nulla di male.» Era un'assistente efficiente e affidabile, non organizzava feste in camera e non aveva rubato l'argenteria. Il suo passaporto era valido, si comportava cordialmente con chiunque e pagava le tasse. Che motivo poteva avere il principe... Si fermò improvvisamente, ma la guardia le intimò di riprendere il cammino. Victoria credeva di aver capito... e si trattava per giunta di un problema enorme. In un momento di debolezza, un mese prima, aveva scritto al padre. Se n'era subito pentita, ma una volta che lui le aveva risposto, cambiare idea era stato impossibile. 8


L'uomo aveva accolto con entusiasmo la notizia del suo trasferimento nella reggia di El Deharia ed era andato a trovarla, senza pensarci due volte. Quell'uomo le aveva causato solo guai. La guardia la fece salire su un ascensore e premette l'ultimo pulsante. Le regge non avevano cantine, bensì segrete e per quel che ne sapeva, laggiù non accadeva nulla di buono. Le porte si aprirono su un lungo corridoio dalle pareti di pietra. Faceva freddo, le pantofole con i tacchi alti e decorate da piume ticchettavano sul pavimento lastricato. Victoria si sforzava di tenere lo sguardo fisso sulla schiena della guardia davanti a lei, terrorizzata all'idea di scorgere vecchie fruste o altri strumenti di tortura. L'ansia le serrava la gola e le rendeva difficile respirare. Suo padre doveva averla combinata grossa, ne era certa. L'unica cosa da scoprire era in che modo la cosa avrebbe avuto ripercussioni su di lei. Non era la prima volta che pagava per le intemperanze paterne e, francamente, la cosa cominciava a pesarle. La guardia indicò una porta aperta e le fece cenno di entrare. Victoria raddrizzò le spalle e fece un respiro profondo per prendere coraggio. Stranamente la stanza non era spaventosa come si sarebbe aspettata. Era più ampia del previsto, con le pareti tappezzate. Al centro c'era un tavolino da gioco con un mazzo di carte e una mezza dozzina di sedie. Victoria si guardò intorno finché in un angolo non vide il padre che si sforzava di comportarsi nella maniera più naturale possibile. Le bastò un'occhiata per capire: suo padre aveva rotto la promessa e aveva ricominciato a giocare d'azzardo. «Cos'hai combinato?» gli chiese, senza curarsi dei presenti. Doveva conoscere la gravità della situazione. 9


«Niente, Vic, devi credermi» implorò sollevando entrambe le mani. «Solo una partitina a poker.» «Avevi promesso che non avresti giocato mai più, che erano anni che non giocavi più.» Dean McCallan le rivolse quel sorriso che aveva sempre fatto colpo su sua madre ma che per lei era semplicemente foriero di cattive notizie. «Il principe mi ha gentilmente invitato per una partita, sarebbe stato maleducato rifiutare.» Certo, figurarsi... Victoria cercò di non lasciarsi sopraffare dal peso del passato. Sua madre era scomparsa quasi dieci anni prima e la causa principale era stata la sofferenza che quell'uomo le aveva inflitto. Dopo il funerale non aveva più visto suo padre e adesso rimpiangeva amaramente di averlo ricontattato. «Quanto?» chiese, consapevole che probabilmente avrebbe dovuto svuotare il suo conto in banca per far fronte alle perdite paterne. Dean lanciò un'occhiata alle guardie, poi tornò a concentrarsi su di lei. «Non si tratta esattamente di soldi, Vic.» «Non mi dire che hai barato.» In quel caso la punizione non sarebbe stata solo pecuniaria. In quel mentre si udirono dei passi in corridoio e Victoria si voltò proprio quando il principe Kateb fece il suo ingresso nella stanza. A dispetto dei tacchi, era comunque parecchio più bassa di lui. I suoi occhi erano scuri almeno quanto i capelli e su una guancia spiccava una cicatrice la cui estremità gli lambiva la bocca, conferendogli un'espressione quasi sprezzante. Ma chissà, forse la cicatrice non c'entrava nulla. Indossava pantaloni scuri e una camicia bianca. Indumenti informali che tuttavia indosso a lui apparivano re10


gali. Senza quella cicatrice la sua bellezza sarebbe stata perfetta, ma Victoria faticava a non tremare al suo cospetto. «Quest'uomo è suo padre?» le chiese Kateb. «Sì.» «È stata lei a invitarlo qui?» Fu tentata di dire che le dispiaceva, che non lo aveva visto per anni e che le aveva giurato di essere cambiato. E lei era stata abbastanza stupida da credergli. «Sì.» Lo sguardo scuro di Kateb sembrava in grado di scrutarle l'anima. Victoria si strinse la vestaglia in vita rimpiangendo di non avere scelto un tessuto un po' più consistente, per esempio la ciniglia, anziché la seta. «Ha barato» sentenziò il principe. Victoria non era particolarmente sorpresa e non si prese la briga di guardare in faccia il padre, tanto sarebbe stato inutile. Così sollevò il mento. «Mi dispiace, signore» disse. «Immagino che intenda deportarlo immediatamente. Dal canto mio, sono pronta a rimborsarla per gli eventuali danni.» Kateb le si avvicinò di un passo. «La deportazione non è una punizione sufficiente per il crimine di cui si è macchiato, signorina McCallan. Con il suo comportamento ha disonorato me e tutta la famiglia reale di El Deharia.» «C... Che cosa significa?» chiese Dean con voce tremante. «Vic, non puoi permettere che mi facciano del male.» Lei lo ignorò, la sua mente stava andando a tutta velocità. Trovare un avvocato non sarebbe stato facile e l'ambasciata americana tendeva a prendere le distanze dai cittadini che non rispettavano le leggi locali, a maggior ragione se offendevano la famiglia reale. «Quando è stato sorpreso in flagranza di reato» prose11


guì Kateb, «non disponeva del denaro necessario a coprire i suoi debiti.» Tanto per cambiare, pensò Victoria. «Come ho già detto, sono disposta a rispondere per lui.» Kateb non fece una piega. «In cambio, ha offerto qualcos'altro.» Victoria non capiva. «Dubito che mio padre possieda beni che potrebbero essere di suo interesse, la prego, mi lasci contattare la mia banca e...» «Ha offerto sua figlia.» La stanza iniziò a girare. «Credo di non aver capito» sussurrò. Kateb si strinse nelle spalle. «Quando ho messo suo padre alle strette, lui ha implorato pietà e mi ha offerto del denaro che sicuramente non ha. Quando ha realizzato che la sua mossa non avrebbe sortito alcun effetto, mi ha fatto presente che a palazzo c'era sua figlia, molto bella e pronta a tutto pur di salvarlo. Mi ha assicurato che avrebbe potuto essere mia per tutto il tempo che avessi voluto.» Victoria si voltò verso il padre, che ebbe almeno il buongusto di apparire imbarazzato. «Tesoro, non avevo scelta.» «Abbiamo sempre una scelta. Avresti potuto evitare di giocare» gli fece presente, pur sapendo che era fiato sprecato. «E adesso cosa succederà?» chiese al principe, sforzandosi di mantenere un atteggiamento composto. «Suo padre finirà in prigione, starà ai giudici emettere una sentenza. Una decina d'anni dovrebbero bastare.» «No!» Dean McCallan si gettò a terra e implorò pietà, coprendosi il volto con le mani. Victoria sapeva che suo padre non sarebbe mai cambiato. Ciononostante, aveva promesso solennemente alla sua adorata madre che si sarebbe presa cura dell'uomo che lei aveva tanto amato, e adesso non poteva certo rimangiarsi 12


la parola. «Punisca me al suo posto. Lo lasci andare e prenda me.» Dean si rimise in piedi. «Victoria, saresti davvero pronta a sacrificarti per me?» «No, lo faccio per la mamma» rispose, senza smettere di guardare il principe. «Metta me in prigione.» «Non ho nessuna intenzione di sbatterla in gattabuia» rispose Kateb, che non desiderava altro che far ritorno nel deserto, dove la vita era semplice e le regole intuitive. Spedire una donna in prigione? Non se ne parlava nemmeno. Neanche una donna inutile quanto Victoria McCallan. Ne aveva sentito parlare e credeva di sapere di che pasta fosse fatta. Era carina, ovviamente, con le curve al posto giusto e i capelli biondi. Era l'assistente del principe Nadim e ce l'aveva messa tutta per far colpo su di lui. Il suo sogno era sposare un principe, di Nadim non le interessava niente e del resto, come biasimarla? Suo fratello non era certo un uomo dalla spiccata personalità. Eppure Victoria gli aveva fatto la corte, anche se i suoi piani erano andati in fumo nel momento in cui il re aveva scelto una sposa per il figlio. Kateb era certo che quella donna sarebbe ben presto tornata alla caccia di un altro buon partito da accalappiare. Ma nel frattempo c'era il problema di cosa fare con suo padre. Guardò una delle guardie. «Lo porti via.» Victoria gli si aggrappò a un braccio e Kateb cercò di ignorare la propria reazione a quel contatto: non c'era nulla di particolarmente strano. Lui era un uomo e lei una donna, tutto qui. «No, non può farlo» insisté lei. «La prego, farò tutto quel che vuole.» Lui si scrollò la mano di dosso. «Lei sta mettendo a dura prova la mia pazienza.» «Ma è mio padre.» 13


Kateb li guardò entrambi. Sarebbe stato pronto a giurare che quella donna non provasse che disprezzo per il padre, allora perché preoccuparsi tanto? Forse perché le pareva di intravedere una nuova chance, forse un principe valeva l'altro. Un tempo ormai lontano aveva creduto nell'amore e nella possibilità di farsi una famiglia, ma poi la vita lo aveva fatto ricredere. Fece un passo indietro e fissò la donna: i capelli biondi e ondulati, gli occhi azzurri e le labbra rosse costituivano delle formidabili armi di seduzione. Era pronta a tutto pur di ottenere ciò che voleva. Che illusa! Credeva davvero che fosse tanto stupido da cadere nel suo patetico tranello? Tornò a concentrarsi sull'uomo che aspettava la sua prossima mossa, un uomo che avrebbe dovuto difendere sua figlia e che invece non muoveva un dito. Era pronto a permetterle di sacrificarsi per lui, oppure era suo complice? L'istinto gli diceva di no, ma fino a prova contraria, avrebbe pensato il peggio. Il principe fece un cenno con la testa e le guardie portarono via l'uomo, richiudendo la porta alle loro spalle. «Cosa farai per salvare tuo padre?» le chiese, quando furono rimasti soli. «Tutto quello che sua altezza mi chiederà.» Una strana luce guizzò nel suo sguardo celeste. Se fosse stato un uomo più tenero, avrebbe pensato che si trattasse di paura, ma ormai il suo cuore era duro come pietra. «Deve essere difficile per una donna sola farsi strada in un mondo dominato dagli uomini» osservò, ignorando il desiderio che gli cresceva dentro. «Con mio fratello ce l'hai messa tutta, peccato che si sia fidanzato.» «Sembra molto felice.» «Al contrario di te. I tuoi piani sono andati in fumo.» 14


Victoria si irrigidì. «Questo non ha niente a che vedere con mio padre.» «Ne sei proprio sicura? Chissà, forse stai cercando di mettere le tue grinfie su di me. Questo spiegherebbe anche il tuo abbigliamento.» «Se sono combinata così è perché le sue guardie non mi hanno lasciato il tempo materiale di cambiarmi.» «Non venire a dirmi che dormi vestita così tutte le notti. Mi sembra una cosa improbabile.» «In questo caso farà meglio a dare un'occhiata al mio guardaroba» gli disse, sentendosi crescere dentro rabbia mista a paura. «Crede che stia cercando di sedurla? Pensa forse che quando quelle guardie sono entrate in camera mia, abbia pensato che finalmente era arrivata l'occasione della vita, e abbia chiesto loro di portare pazienza, mentre cercavo il capo d'abbigliamento più adatto alla mia strategia seduttiva?» In effetti non aveva senso e anche se non lo avrebbe mai ammesso, doveva dargliene atto. Inoltre la sua presenza di spirito gli piaceva quanto il suo corpo. «Intendi negare che desideravi sposare Nadim?» «Non posso negarlo» ammise, spiazzandolo. «Ma non è come sembra. Si tratta di avere delle sicurezze nella vita. I principi da queste parti non divorziano.» «Ma non provi niente per lui.» «È una persona molto gentile.» Lui la stava ascoltando in silenzio. «Insomma, si può sapere cosa vuole da me? Ha intenzione di punirmi perché ho sognato di sposare un principe? Faccia pure, ma in questo momento sono preoccupata per mio padre.» «Perché?» «Perché è mio padre.» «Ho visto come lo guardavi. Ce l'hai con lui perché ti ha messo in questa situazione.» 15


«È pur sempre mio padre.» Kateb rimase in silenzio, ma lei non aggiunse altro. Interessante. «Sei pronta a prendere il suo posto?» le chiese con più dolcezza. «Sì.» «In prigione?» Lei deglutì. «Sì.» Kateb sentiva la sua paura. «Lì dentro la vita è molto dura.» «Ho promesso.» Quelle parole erano uscite a fatica e, pur non capendone completamente il senso, Kateb sapeva che si trattava di una confessione importante. Una promessa. Cosa poteva saperne una donna come quella del valore delle promesse? La fissò negli occhi ed ebbe la sensazione che la sua anima fosse di altri tempi e che quella ragazza possedesse una saggezza che andava oltre la sua età. Ma forse si trattava solo di quello: una sensazione. Se solo Cantara fosse stata ancora lì. Ma giustamente, se lei fosse stata lì, lui non avrebbe avuto bisogno di giocare a carte per riempire le serate, l'oscurità che lo circondava, il vuoto che sentiva dentro. «Tuo padre ha cercato di defraudarmi. Colto in flagranza di reato, si è detto pronto a lasciare che sua figlia paghi per lui.» Ma che razza di uomo era? E lei, come poteva accettare quella vigliaccheria? Forse era arrivato il momento di insegnare a entrambi una bella lezione: Dean McCallan sarebbe finito in prigione. «Torna in camera tua» le disse. «La sentenza ti sarà comunicata non appena possibile...» «No!» La donna gli si aggrappò al braccio con la forza della disperazione. «Non può farlo, la supplico. Sono pronta a qualsiasi cosa. Mia madre in punto di morte mi ha fatto promettere che mi sarei occupata di lui. Lo amava con tutta se stessa. La prego, la imploro, non lo rinchiuda 16


in una prigione. Prenda me al suo posto, del resto è stato mio padre in persona a proporglielo.» «Non diceva sul serio» rispose Kateb stringendo gli occhi. «Invece sì. Lei ha vinto la mano e io ero la posta in gioco. E adesso dovrà prendere me al posto suo.» «A che titolo?» «Quello che preferisce.»

17


Questo mese L'infuocato tramonto tra le dune del deserto è lo scenario perfetto per le storie d'amore da mille e una notte raccontate da Susan Mallery. In privato fanno strage di cuori, in pubblico salvano vite umane. Sono i tre dottori del pronto soccorso, protagonisti dei romanzi di Alison Roberts.

La prossima uscita il 20 luglio Inganni e segreti all'interno della nobile famiglia dei Gambrelli sono gli ingredienti dei due libri di Carole Mortimer. Sarah Morgan ama le passioni proibite, ostacolate dalle rivalitĂ familiari, dove alla fine l'amore trionfa su tutto.


Inghilterra, 1817 - Per Paul l’amore non era un progetto, eppure ora è fonte di gioia...ma è costretto a rinunciarvi a causa di un nemico sconosciuto che emerge minaccioso dal passato.

Londra 1811 - E se l’uomo giusto fosse quello più… inappropriato? Il quinto appuntamento con Le zitelle di Kempton.

Londra 1858 - Può un’eroina invischiata in pericolose indagini e che ha a che fare con un libertino trovare il suo lieto fine? Il terzo romanzo della serie Seduction Diaries.

Chiamato a compiere il suo dovere al servizio del Ducato di Bretagna, il Conte Tristan des Iles ha dovuto abbandonare la moglie dopo le nozze. Ma l’amore è più forte della distanza… Quinto volume della miniserie Knights of Champagne.

Dal 3 maggio in edicola e sul nostro store www.harpercollins.it - Seguici su


Londra, 1874. Un passato da dimenticare, un futuro tutto da vivere. IL PRIMO ROMANZO DELLA SERIE SCANDALI A ST. JAMES’S.

Londra, 1862. Un libertino, un mistero, un ritorno alla vita. IL SECONDO VOLUME DELLA SERIE MACIAIN.

Inghilterra, 1828. Giustizia, vendetta… e amore. IL QUARTO VOLUME DELLA SONS OF SIN.

Inghilterra, 1814. Una facciata spensierata, troppi segreti. IL PRIMO VOLUME DELLA MINISERIE LA PICCOLA STAGIONE LONDINESE.

Dal 10 maggio in edicola e sul nostro store www.harpercollins.it - Seguici su


Un nuovo appuntamento con la serie

UN MILIONARIO PER MARITO Benvenuti alle nozze più romantiche dell’anno!

Per il milionario Roland Devereux partecipare a un matrimonio significa riaprire dolorose ferite, ma è stato scelto come testimone dal suo migliore amico, e non può rifiutare. Il momento delle danze è arrivato, e spetta a lui aprirle con la damigella della sposa, Grace Faraday…

Dal 3 maggio in edicola e sul nostro store www.harpercollins.it – Seguici su


Il quinto appuntamento con la serie

 H H C 

Benvenuti nella clinica delle star dove giovani e talentuosi dottori devono dimostrare ogni giorno il loro talento... e la notte dare libero sfogo alle proprie fantasie.

All’infermiera Gabriella Cain non va proprio giù il modo in cui il dottor Rafael Moreno sta gestendo il reparto maternità riservato ai Vip. Rafe è arrogante e presuntuoso, ed è un principe. Ma una singola, indimenticabile notte tra le sue braccia potrebbe farle cambiare idea…

In edicola e sul nostro store dal 16 maggio www.harpercollins.it – Seguici su


Ti è piaciuto questo libro? Continua a vivere indimenticabili emozioni con

A B B ON ATI!

-50% sulla prima spedizione Spedisci questa pagina a: SERVIZIO LETTRICI HARMONY C/O CMP Brescia - Via Dalmazia 13 - 25126 Brescia BS

Sì!

Voglio abbonarmi a My Lit. Speditemi bimestralmente 2 romanzi al prezzo scontato del 50%: € 7.50 più € 1.60 per contributo spese di spedizione. Dalla seconda spedizione mensile sconto del 15%: € 12.00 più € 1.60 per contributo spese di spedizione. Potrò sospendere in ogni momento le successive spedizioni a pagamento mediante comunicazione scritta, come pure restituirvi i romanzi ricevuti a pagamento per posta entro 10gg. (diritto di recesso Art. 64 dlg. 206/2005).

7B0222

Cognome.............................................................Nome................................................................................ Via.....................................................................................................................N°...................................... Località.............................................................................Prov...................CAP............................................. Prefisso....................Telefono....................................e-mail.......................................................................... Firma............................................................................................Data........................................................ Offerta limitata a un solo componente per ciascun nucleo familiare non minorenne e non valida per coloro che già ricevono per corrispondenza i romanzi Harmony Romance. Offerta valida solo in Italia fino al 31.12.2017. Tutte le richieste sono soggette ad approvazione della Casa. I Suoi dati saranno trattati, manualmente ed elettronicamente, da HarperCollins Italia S.p.A. - Viale Monte Nero, 84 – 20135 MILANO - e dalle società con essa in rapporto di controllo e collegamento ai sensi dell’art. 2359 cod. civ. - titolari del trattamento - per evadere la Sua richiesta di ricevere per posta cartacea informazioni commerciali e campioni di prodotto, nonché la Sua eventuale richiesta di acquisto di nostri prodotti editoriali, secondo l’offerta riportata sul presente coupon, e le attività a ciò strumentali, ivi comprese le operazioni di pagamento e quelle connesse con adempimenti amministrativi e fiscali, nonché le attività di customer care. Nome, cognome e indirizzo sono indispensabili per i suddetti fini. Il mancato conferimento dei restanti dati non pregiudica il Suo diritto ad ottenere quanto richiesto. Previo Suo consenso, i Suoi dati potranno essere trattati dalle titolari per finalità di marketing, attività promozionali, offerte commerciali, indagini di mercato - anche tramite email e telefono, qualora forniti I Suoi dati potranno, altresì, essere comunicati a soggetti operanti nei settori editoriale, largo consumo e distribuzione, vendita a distanza, per propri utilizzi aventi le suddette medesime fi nalità. L’elenco completo ed aggiornato delle società in rapporto di controllo e collegamento ai sensi dell’art. 2359 cod. civ. con HarperCollins Italia S.p.A., dei soggetti terzi cui i dati possono essere comunicati e dei responsabili è disponibile a richiesta all’indirizzo sopra indicato. I Suoi dati potranno essere trattati dagli incaricati preposti alle seguenti operazioni di trattamento: elaborazione dati e sistemi informativi, amministrazione, servizio clienti, gestione abbonamenti, confezionamento e spedizione riviste, confezionamento mailing, invio newsletter Ai sensi dell’art. 7, d. lgs 196/2003, potrà esercitare i relativi diritti, fra cui consultare, modifi care e cancellare i Suoi dati od opporsi al loro trattamento per fini di invio di materiale pubblicitario o per comunicazioni commerciali o sondaggi di opinione, rivolgendosi al Responsabile Dati presso HarperCollins Italia S.p.A. all’indirizzo indicato. Acconsente che le titolari utilizzino i Suoi dati per le proprie fi nalità di marketing, anche via e-mail e telefono, come illustrato nell’informativa? SI NO Acconsente che i Suoi dati siano comunicati ai suddetti soggetti terzi e da questi utilizzati per le finalità e secondo le modalità illustrate nell’informativa? SI NO


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.