I diari della duchessa Carlotta L’amore non è sempre una favola per chi ha il sangue blu.
Un weekend di fuoco, un matrimonio di convenienza, un affascinante diplomatico. Basterà questa miscela esplosiva a cambiare per sempre la vita di Gina St. Sebastian? “Risvolti inaspettati, colpi di scena, una protagonista di cui innamorarsi perdutamente. Da non perdere.”
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LAUREN CANAN
Matrimonio con il nemico
Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: Terms of a Texas Marriage Harlequin Desire © 2015 Sarah Cannon Traduzione di Giulia Dani Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved. © 2015 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Destiny ottobre 2015 Questo volume è stato stampato nel settembre 2015 presso la Rotolito Lombarda - Milano HARMONY DESTINY ISSN 1122 - 5470 Periodico settimanale n. 2150 del 13/10/2015 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 413 del 31/08/1983 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Trentacoste, 7 - 20134 Milano Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano
1 Shea Hardin dovette ammettere che Alec Morreston non pareva il diavolo in persona, come se lo era immaginato. Nessun cornetto gli spuntava tra i capelli castani, non aveva la coda e, da quel poco che era riuscita a intravedere quando si era presentato, aveva denti normalissimi, di un bianco quasi accecante, e delle labbra carnose e ben disegnate. Nel complesso, era un bell'uomo, peccato che la sua fredda indifferenza riducesse le sue potenzialità ai minimi termini. Si era sentita i suoi occhi addosso sin da quando era entrata nella sala riunioni dello studio legale. Non era necessario voltarsi per avere conferma che la stesse guardando. Probabilmente la stava studiando in silenzio, per individuare i suoi punti deboli. Se il suo istinto non si sbagliava, però, lui stava osservando anche altro. Era un modo diretto di apprezzare la sua femminilità. Doveva essere un uomo che conosceva bene le esigenze di una donna e sapeva come soddisfarle. Quella sottile arroganza aveva qualcosa di seducente. Si accorse di avere la bocca completamente secca. Cercando di mostrarsi indifferente al suo sguardo, accavallò le gambe, si aggiustò i capelli e fissò l'antico orologio a pendolo appeso al muro. 5
Tutto inutile, violente vampate di calore riaccesero in lei un desiderio impossibile da ignorare. Iniziò a scarabocchiare furiosamente su un pezzo di carta. Si stava comportando come una ragazzina alla prima cotta. Non era possibile che trovasse quell'uomo attraente. Il suo unico scopo nella vita era distruggere la tradizione, rimpiazzandola con cemento e acciaio. Senza contare che voleva il suo ranch. Non aveva intenzione di mostrarsi intimidita, meno che mai affascinata da lui o dal suo avvocato. Il motivo per cui erano seduti allo stesso tavolo bastava da solo a ricordarle che Alec Morreston era una persona da evitare. «Se siamo tutti pronti, propongo di iniziare» affermò Ben Rucker, prima di accendere un registratore sul tavolo. Era un vecchio amico di famiglia e lei lo aveva scelto come suo avvocato. «Oggi è il ventisei aprile e lo scopo di questo incontro è di discutere i termini del contratto di locazione relativo alla casa e ai terreni attualmente occupati da Shea Hardin. Sono presenti Alec Morreston, proprietario della tenuta, il suo legale Thomas Long, Shea Hardin e il sottoscritto, Ben Rucker, in veste di legale della signorina Hardin.» Fece una breve pausa. «All'inizio del diciannovesimo secolo, William Alec Morreston acquistò cinquemila e duecento acri di terreno lungo il confine occidentale della contea di Calico in Texas. Successivamente, trasferì l'intero lotto alla vedova Mary Josephine Hardin. Da allora, i discendenti di Mary Hardin hanno continuato a vivere su quelle terre, gestendo il Bar H Ranch.» Ben si infilò gli occhiali e prese una copia del documento originale. «Il trasferimento avvenne con una forma simile all'attuale concessione in locazione. Immagino abbiate tutti una copia del contratto.» Si assicurò che i due uo6
mini annuissero. «Si evince chiaramente che la durata della concessione era stabilita in anni novantanove, con possibilità di rinnovo. Alla prima scadenza, il contratto fu rinnovato a Cyrus Hardin, bisnonno di Shea; quello attualmente in corso scadrà alla fine di questo mese, per la precisione tra cinque giorni. La signorina Hardin vorrebbe mantenere in essere il contratto, il signor Morreston, invece, ha espresso la volontà di rientrare in possesso della tenuta. Ciò è possibile solamente nel caso in cui la signorina Hardin non abbia soddisfatto tutte le condizioni contrattuali.» Shea si scontrò nuovamente con lo sguardo profondo e intenso di Alec Morreston. Il cuore iniziò a batterle senza controllo. Quell'uomo sembrava emanare un'energia dirompente. «Non abbiamo ispezionato l'interno dell'abitazione e i fabbricati annessi» si intromise l'avvocato Long, «ma la proprietà ci è sembrata in buono stato, perciò riteniamo che tutte le condizioni siano soddisfatte.» Shea chiuse gli occhi, profondamente sollevata. Si voltò verso Alec Morreston sfoderando un sorriso, benché forzato, per dimostrargli gratitudine. Lui accennò un movimento del capo, ma era impossibile non notare il sorriso malizioso che gli si dipinse sul volto, come se fosse a conoscenza di qualcosa che a lei ancora sfuggiva. Shea si girò verso Ben. Era serio e non sembrava condividere il suo sollievo. Il registratore era ancora acceso, nessuno accennava ad alzarsi e un silenzio soffocante era calato nella stanza. «Oltre alle condizioni poste sulla proprietà» proseguì Ben senza guardarla negli occhi, «gli antenati della signorina Hardin e del signor Morreston hanno ritenuto necessario aggiungere quella che definirei una clausola personale.» 7
«Clausola personale?» Visibilmente preoccupata, Shea iniziò a sfogliare il documento ancora redatto a mano. «Pagina quattro.» La voce di Ben era calma e i modi eccessivamente gentili. «Nel caso in cui la concessione di locazione sia rinnovata a una donna, questa dovrà essere legalmente sposata prima della scadenza del contratto.» «Cosa?» Shea spalancò la bocca incredula. «Si aggiunge, inoltre, che se la donna destinataria della concessione non ha un marito, il discendente primo in linea di successione della famiglia Morreston dovrà sposarla, legalmente e spiritualmente, e mantenere in essere il matrimonio per un periodo non inferiore a un anno, in modo da proteggerla da ogni pericolo e assisterla nella gestione del ranch. Il mancato rispetto delle suddette condizioni di una delle due parti determinerà l'acquisizione della proprietà a favore dell'altra. Il matrimonio potrà essere sciolto al termine del primo anno e, in tal caso, la proprietà rimarrà in concessione alla famiglia Hardin per altri novantanove anni.» La stanza sprofondò in un pesante silenzio. «Le due famiglie dovevano avere un legame molto forte, Shea» proseguì Ben. «Era una forma di tutela nel caso una donna si fosse trovata sola a gestire l'intera proprietà al momento della scadenza del contratto. Ricorda che in passato le cose erano diverse e una donna single non avrebbe avuto molte speranze di riuscire a cavarsela. L'anno di matrimonio probabilmente aveva lo scopo di assicurarle un po' di aiuto con il ranch, senza imporre un obbligo a vita. Ironia della sorte...» Si voltò verso Alec Morreston, «la clausola intendeva proteggere le donne della famiglia Hardin, evitando che qualche disonesto potesse approfittarne.» 8
Alec Morreston rimase impassibile, ma una ruga sottile formatasi ai lati degli occhi indicò che aveva trovato quel commento divertente. Shea appoggiò i gomiti sul tavolo, sfregandosi le tempie nella speranza che il suo cervello escogitasse una soluzione rapida. «Mi stai dicendo che la concessione non può essere rinnovata perché sono single?» «Mi permetta di riassumerle la questione, signorina Hardin» si intromise Thomas Long, «per rinnovare il contratto dovrebbe essere sposata oppure accettare di convolare a nozze con Alec entro i prossimi cinque giorni, senza divorziare per almeno un anno. Se lei non acconsente, il contratto verrà annullato. Se, invece, fosse Alec a rifiutare il matrimonio, a fronte di una sua disponibilità a sposarlo, la concessione le sarà rinnovata.» Le parole le rimasero strozzate in gola. Continuava a fissare l'avvocato Long, cercando di dare un senso a quel discorso. «È uno scherzo, oltretutto di pessimo gusto.» Per quanto si sforzasse di mantenere la calma, le era quasi impossibile. «Non è legale una cosa del genere.» Si voltò verso Ben, che stava tamburellando con le dita sul piano di legno. «Vero?» Ben esitò qualche secondo, in cerca di una risposta. «Secondo la legge vigente all'epoca, il proprietario della tenuta era libero di stabilire le condizioni del contratto secondo il suo volere. Comunque, non credo che siano valide ancora oggi.» Shea si rincuorò. «Il problema è che se intentiamo una causa per la revoca di questa clausola, rischiamo che l'intero contratto sia ritenuto nullo e, in tal caso, il signor Morreston non ha alcun vincolo a rinnovare la locazione. Le tempistiche sono comunque molto strette e non ci sarebbero i giorni necessari per un processo. Quindi...» 9
Ben sollevò le spalle allargando le mani in segno di resa. Era una situazione senza via d'uscita. Shea si lasciò ricadere sulla sedia fissando fuori dalla finestra. Quella splendida giornata di primavera si era trasformata in un incubo. Fissò Alec Morreston negli occhi. «Ne era a conoscenza, lo ammetta.» «Sì» ribatté con voce profonda. «Thomas mi ha avvisato almeno un mese fa. Fossi in lei, chiederei al suo avvocato come mai non le ha detto nulla.» Ben scosse la testa. «Ti chiedo scusa, cara. Pensavo che il signor Morreston non avrebbe dato peso a una clausola del genere. Mai più sospettavo che l'avrebbe sfruttata per rientrare in possesso della tenuta.» «Non riesco a crederci» farfugliò Shea. «Mi stai dicendo che devo prendere questi deliri sul serio? Davvero rischio di perdere la mia casa, il mio ranch, tutto ciò per cui mio padre e mio nonno hanno lavorato, solo perché sono single e non intendo sposare quello lì?» Le uscì un tono chiaramente disgustato. Per quanto fosse attraente e sexy, Alec Morreston era anche uno spietato opportunista. Com'era possibile che una persona sana di mente potesse anche solo pensare di far valere una clausola simile? «Sono consapevole del danno che subirà, signorina Hardin» osservò Alec ignorando le sue rimostranze. «Sono pronto a offrirle un indennizzo pari al valore della casa e al profitto annuale del ranch. Ovviamente, il ricavato della vendita del bestiame e delle attrezzature è suo, nel caso decida di non trasferire l'attività altrove.» Shea lo guardò con odio; non osava aprire bocca, per paura di non riuscire a controllarsi. Altro che diavolo, quell'uomo era molto peggio. «Inoltre» proseguì Morreston, «le lascerò tutto il tempo necessario per trovare un'altra sistemazione. 10
Sono disposto a concederle più dei sessanta giorni previsti.» «Alec le sta proponendo un'offerta molto generosa, signorina Hardin» aggiunse Thomas Long. Shea lo ignorò, continuando a fissare quel mostro di perfidia. Era l'immagine della calma, le stava distruggendo la vita, ma la cosa non sembrava toccarlo. Il ranch significava tutto per lei, era l'orgoglio della sua famiglia da generazioni. Non poteva immaginare per sé un futuro altrove. «Perché lo sta facendo?» Mantenne la voce ferma, ma il cuore sembrava esploderle nel petto. «Niente di personale» rispose senza smettere di fissarla. «È solo una questione di affari.» «Ah, per lei è tutto qui? Distruggere la vita di una persona lei la definisce una questione di affari?» Scrollò la testa incredula. «Deve aver in mente di ricavarci una fortuna.» «Me lo auguro» ammise, sollevando le spalle con noncuranza. «Sono proprio curiosa. Che intende farne? Darlo in gestione e mandarci i suoi amichetti di città oppure trasformarlo in case a basso costo che tra qualche anno crolleranno come castelli di carte?» «Non credo questo sia il luogo per discutere dei progetti...» «Il terreno è in una posizione strategica» rispose Alec interrompendo il suo avvocato. «È arrivato il momento di sfruttarlo come merita.» La sua voce era rimasta fredda e scostante. Morreston voleva la terra a tutti i costi, era chiaro. «Potrebbe rinnovarmi la concessione senza considerare valida la clausola matrimoniale.» «In effetti potrei, ma non intendo farlo.» Shea rimase in silenzio a scrutare il suo viso. «Se le 11
cose stanno così, non abbiamo altro da dirci.» Si alzò in piedi e infilò nella borsa i documenti sparsi sul tavolo. Non voleva lasciarsi umiliare da nessun uomo, soprattutto da uno sconosciuto di New York, tanto più che sarebbe stato inutile. Le mani le tremavano per la tensione, ma detestava mostrarsi debole. «Ben, accordati con loro su come procedere.» Con un sorriso forzato uscì dalla stanza, riuscendo perfino a non sbattere la porta. Quando però raggiunse il marciapiede, gli occhi le si riempirono di lacrime per la rabbia e la frustrazione. Suo padre era morto solo sette mesi prima e, in pochi giorni, avrebbe perso anche la casa. Il ranch era per lei un rifugio, un'oasi sicura. Era il suo passato e il suo futuro. Aveva promesso al padre che si sarebbe presa cura della proprietà. La sopravvivenza degli Hardin dipendeva da lei, l'ultima erede rimasta. Duecento anni di duro lavoro e fatiche, di sacrifici e successi tramandati di padre in figlio rischiavano di venire vanificati per colpa sua. Era una responsabilità schiacciante. Alec Morreston aveva orchestrato con cura ogni particolare. Aveva intenzionalmente ignorato alcune condizioni del contratto, dando la precedenza ad altre. Era molto in gamba, doveva riconoscerglielo. Tuttavia il signor Morreston stava sottovalutando un dettaglio importante. Lei era sempre stata ostinata e cocciuta. Non aveva intenzione di arrendersi tanto facilmente a quell'infame arrogante e avido. Forse avrebbe perso la proprietà, ma non era ancora detta l'ultima parola. Secondo il contratto, lei doveva essere sposata per rinnovare la locazione, ma non c'era scritto da nessuna parte che avrebbe dovuto sposare proprio Alec Morreston, come quell'avvocato tentava di insinuare. Un 12
uomo, uno qualunque, che accettasse di sposarla per un anno come parte di un accordo doveva pur esserci. Bastava solo trovarlo. Salì alla svelta sul suo vecchio furgone. Aveva molte cose da fare e pochissimo tempo a disposizione. Alec doveva ammetterlo, Shea Hardin lo aveva colpito. Era completamente diversa da come se l'era immaginata. Benché avesse solo venticinque anni, sembrava molto più matura della sua età. La notizia doveva averla sconvolta, eppure non era scoppiata a piangere né aveva fatto una scenata isterica. Era arrabbiata, il che era comprensibile, ma quello che aveva detto all'avvocato prima di andarsene indicava che, suo malgrado, aveva accettato la situazione e tutto ciò che implicava. Si era davvero arresa? Qualcosa gli diceva che Shea Hardin fosse pronta a tutto piuttosto che ammettere la sconfitta, e in trentasei anni il suo istinto non aveva mai fallito. Quella donna era molto pericolosa, bastava guardare come i capelli biondi le ricadevano in morbidi boccoli sulle spalle o come i jeans attillati le fasciavano la vita sottile, modellando le curve femminili. Se al tutto si aggiungeva un viso angelico e degli enormi occhioni blu, si creava un mix letale. Shea Hardin non avrebbe avuto difficoltà a convincere un uomo a sposarla per un anno. Aveva solo cinque giorni per trovarne uno che accettasse, ma se ci riusciva, lui poteva dire addio al suo progetto. Alec era dispiaciuto che fosse obbligata a lasciare la sua casa. Si era sentito imbarazzato quando l'avvocato le aveva fatto capire di non avere alternative. Ripensandoci non aveva provato solo imbarazzo. Shea Hardin era riuscita a risvegliare la sua libido in 13
modo inatteso. Per un secondo immaginò di fare sesso con lei, doveva essere un'esperienza intensa, passionale e sconvolgente. All'idea che potesse sposare un altro uomo e andarci a letto, provò una rabbia del tutto illogica. Scosse la testa per tornare alla realtà e finire di raccogliere i documenti. Viste le circostanze, lui era di sicuro l'ultima persona che lei avrebbe mai voluto sposare. Gli balenò in testa di andare a cercarla, di scusarsi con lei e di... di fare cosa? Non avrebbe fatto marcia indietro. Non poteva permetterselo. Ormai aveva investito troppi soldi e troppo tempo in quel progetto. Quindi a che serviva chiederle scusa? Tanto sarebbe stata ugualmente sfrattata. Era riluttante a tornare a New York. Se doveva essere sincero con se stesso, non sapeva se era solo preoccupato per la proprietà o se invece era un ridicolo tentativo di restare vicino a Shea Hardin. «Thomas, lasciami a un autonoleggio, poi vai da solo in aeroporto. Domani in mattinata, fissa un appuntamento con Rolston e concludi l'accordo per la costruzione del nuovo hotel. Fagli firmare i contratti, so che posso fidarmi di te. Ci vediamo a New York tra un paio di giorni.» «Vuoi fermarti qui?» Thomas lo guardò scioccato. «Pensi sia necessario?» «Sì, ho come la sensazione che la signorina Hardin non si arrenderà così facilmente.» «Bene, come vuoi.» Thomas aprì la portiera dell'auto. «Alec, non sentirti in colpa per quella donna. Le hai offerto un lauto risarcimento senza che fosse necessario e le hai concesso tutto il tempo per traslocare. È pur sempre la tua tenuta.» «Lo so, sono perfettamente d'accordo con te. Mi trattengo solo qualche giorno. Stasera chiamo per sen14
tire come sta Scotty. Mia madre oggi lo ha portato allo zoo, ma temo sia quasi pronta a tornarsene a casa.» «Tuo figlio è con tua madre?» Alec annuì. «La signorina Bishop se n'è andata, e dopo due settimane anche la nuova arrivata stava già dando segni di cedimento.» Alec sollevò le spalle. «Mia madre si è offerta di badare a lui. Sono andato a prenderla in Florida prima di partire con te.» Thomas scoppiò a ridere. «Quel bambino è una vera peste.» Alec sorrise. «Non dirlo a me.» Noleggiata l'auto, Alec si mise subito in viaggio. Sarebbe dovuto tornare a New York, invece si stava avventurando nel cuore del Texas, tra coyote e cowboy, su strade polverose e deserte. Si sentiva un pesce fuor d'acqua, ma doveva proteggere i suoi diritti sulla proprietà. Prima della lettura del testamento di suo nonno, non aveva mai sentito parlare di quelle terre, tuttavia non aveva certo intenzione di rinunciarvi. Avrebbe potuto mandare un impiegato a occuparsi di tutto, poi gli era apparsa davanti agli occhi l'immagine di Shea Hardin e aveva perso la razionalità. «Grazie per essere venuta, Leona. Avevo davvero bisogno di te.» Erano passati tre giorni da quell'incontro nell'ufficio di Ben e Shea ancora non era riuscita a escogitare un piano per salvare il suo ranch. «Stai bene? Al telefono avevi una voce orribile. Mi hai messo paura.» «Sto bene, almeno fisicamente. Entra, ho appena fatto il tè.» Quando Shea aveva cinque anni, sua madre era morta e Leona Finch si era presa cura di lei come una figlia. Era una donna sulla sessantina, con il viso cotto 15
dal sole dopo una vita passata a lavorare nei campi. Le sue parole erano ruvide come la sua pelle, ma era molto sensibile e, nonostante la poca istruzione, estremamente saggia. «Allora, che succede?» Leona entrò in cucina e si accomodò su una sedia, mentre Shea le porgeva un bicchiere del suo ottimo tè freddo alla menta. «Ho un problema, un problema enorme.» «Figurati. A tutto c'è una soluzione. Tu dimmi cosa ti preoccupa e vedremo insieme cosa fare.» Shea le sorrise. Era bello sapere di poter contare su Leona. «Non so neppure da dove cominciare. Tre giorni fa Ben mi ha convocato nel suo ufficio. Mi sembra così irreale...» Si interruppe scuotendo la testa. «A quanto pare devo trovarmi un marito e ho solo due giorni di tempo per farlo.»
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2149 - Accordo a sei zeri di Maureen Child Dave Firestone non ha in previsione di sposarsi, ma è pronto a qualsiasi compromesso pur di concludere un affare vantaggioso. Per esempio a trovare una donna disposta a fingersi la sua fidanzata. Ma chi potrebbe impersonare questo ruolo? Forse Mia Hughes. IL CLUB DEI MILIONARI 2150 - Matrimonio con il nemico di Lauren Canan A causa di un atto giuridico vecchio di secoli, Shea rischia di vedersi privata della dimora vittoriana proprietà della sua famiglia da generazioni. La casa le appartiene, ma non la terra su cui è costruita e per far valere i propri diritti Shea ha un'unica opzione: sposare Alec Morreston. 2151 - Uno scandalo per la principessa di Rachel Bailey Scoprire di essere il padre di una bambina di cui non sapeva nulla è uno shock per Liam. Per fortuna può contare sull'aiuto di Jenna. A sua volta madre single, viene assunta come babysitter ed è preziosissima nell'insegnare al neo papà come affrontare la vita con un neonato. Ma Jenna... 2152 - Conquistata dall'ambasciatore di Merline Lovelace Un weekend di passione è destinato a cambiare per sempre le vite di Jack Mason e Gina St. Sebastian. Quello che poteva sembrare un incontro occasionale da ricordare si trasforma infatti in un problema quando Gina scopre di essere incinta. Che fare? I DIARI DELLA DUCHESSA CARLOTTA
dal 24 novembre 2153 - Sensuale amicizia di Jules Bennett Ryan ha deciso di ritirarsi dal circuito professionistico dei rodei e Royal è il luogo ideale in cui riflettere su cosa fare per il resto della vita. Non è certo un caso che abbia scelto l'esclusiva cittadina del Texas. È il cuore che lo chiama laggiù, e il ricordo di Piper. IL CLUB DEI MILIONARI 2154 - Passione sotto la neve di Maureen Child Jake ama la pace e la tranquillità del suo rifugio nel Montana. Quando però la madre gli manda da Boston la sua assistente Cassidy per risolvere una vecchia questione di famiglia, esplode il caos. L'attrazione reciproca divampa, favorita dalla tormenta di neve che li isola sulle montagne. 2155 - Calda notte d'Oriente di Kristi Gold Lo sceicco Rayad Rostam ha consacrato la vita alla difesa del suo paese e alla vendetta. Ha giurato infatti di scoprire chi ha provocato l'attentato che, anni prima, ha ucciso la giovane moglie. L'incontro con la famosa giornalista Sunny McAdams sconvolge all'improvviso ogni sua priorità. 2156 - Ricordi di piacere di Merline Lovelace L'agente sotto copertura Dominic St. Sebastian non è particolarmente elettrizzato quando la brillante ricercatrice Natalie Clark, assistente della cugina, scopre un antico documento che fa di lui nientemeno che un granduca ungherese! I DIARI DELLA DUCHESSA CARLOTTA
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