Ml20 sposami

Page 1


Maisey Yates

Sposami


Titoli originali delle edizioni in lingua inglese: A Mistake, A Prince And A Pregnancy The Argentine's Price Harlequin Mills & Boon Modern Romance © 2010 Maisey Yates © 2011 Maisey Yates Traduzioni di Elisabetta Ungaro e Cecilia Bianchetti Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. © 2011 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prime edizioni Collezione Harmony dicembre 2011, ottobre 2012 Seconda edizione myLit marzo 2015 Questo volume è stato stampato nel febbraio 2015 da Grafica Veneta S.p.A. - Trebaseleghe (Pd) MYLIT ISSN 2282 - 3549 Periodico mensile n. 20 del 27/03/2015 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 162 del 31/05/2013 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Trentacoste, 7 - 20134 Milano Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano


Matrimonio reale


1

«No! Non adesso, ti prego...» gemette Alison Whitman, tenendosi premuta la mano sullo stomaco. Nelle sue condizioni, le nausee mattutine non erano una novità, e quando duravano tutto il giorno era peggio ancora. Sperava di aver diritto a una tregua, ora che stava per dire a un uomo che sarebbe diventato padre. Alison respirò a fondo e fermò la macchina, quasi contenta di trovare un impedimento sul suo cammino. A prima vista le cancellate in ferro battuto, che isolavano l'imponente magione dal resto del mondo, apparivano impenetrabili.Lei sapeva poco o niente di quell'uomo, il padre di suo figlio. Le avevano comunicato soltanto il suo nome e l'indirizzo. Ma era evidente che lui era ben oltre la sua portata, e non solo dal punto di vista finanziario.Alison sgranò gli occhi, quando vide un uomo in abito scuro e occhiali da sole d'ordinanza che ispezionava la cancellata da vicino. Chi poteva essere questo Massimo Rossi, di origine italiana, con la casa presidiata dalle guardie, in un angolo sperduto dello stato di Washington? Un'altra guardia uscì dal cancello pedonale e si avvicinò alla sua auto, facendole segno di abbassare il finestrino. «Si è perduta, signora?» Il suo tono era cortese e con7


trollato, ma lei sapeva che, con tutta probabilità, nella mano destra stringeva una pistola, seminascosta sotto la giacca.«No, sto cercando il signor Rossi. Mi hanno dato questo indirizzo.» L'uomo sollevò il labbro in maniera impercettibile. «Mi spiace, ma il signor Rossi non riceve visite.»«Io non sono...» Deglutì a vuoto. «Sono Alison Whitman. Lui mi sta aspettando. Almeno credo.» La guardia estrasse un cellulare dalla tasca e compose un numero. Parlò in fretta in una lingua straniera, che le parve italiano, poi chiuse la comunicazione e tornò a lei. «Vada avanti e parcheggi laggiù» la invitò, mentre le imponenti cancellate si aprivano per lasciarla passare. Nel momento cruciale, lei fu assalita da una nuova ondata di nausea. Avrebbe dato qualunque cosa per evitare l'incontro con il padre di suo figlio, ma sapeva di non avere scelta. Non era sua abitudine comportarsi come lo struzzo, che infila la testa sotto la sabbia, si ripeté, osservando la costruzione compatta, nascosta in parte da alberi secolari, di un verde ricco di tonalità. Per una cittadina come lei, che si avventurava di rado fuori dai confini di Seattle, trovarsi in mezzo a una specie di foresta con un'abitazione dall'aria moderna si avvicinava a un'esperienza extrasensoriale. Del resto, anche le ultime due settimane della sua vita sembravano appartenere a un'altra dimensione; dapprima con il test di gravidanza che era risultato positivo, poi con tutte le rivelazioni che ne erano seguite. Alison parcheggiò la sua vecchia automobile di fronte alla casa e si incamminò adagio, augurandosi di non vomitare proprio in quel momento. Di sicuro non era il modo migliore per fare buona impressione su un uomo. L'incaricato della sicurezza apparve al suo fianco, ma8


terializzatosi dal nulla, e la prese per un braccio, per accompagnarla fino all'ingresso. Incurante delle sue flebili proteste, le tenne aperta la porta e si fece da parte per lasciarla passare, senza perderla d'occhio.«Signorina Whitman.» La voce profonda, vellutata, aveva un'ombra di accento, e quel suono le procurò una capriola allo stomaco, una sensazione non del tutto sgradevole, che non aveva niente a che vedere con le nausee da gravidanza. Alison si posò una mano sullo stomaco, nel gesto ormai abituale.Il proprietario di quella voce suadente scendeva dalla scala ricurva, con movimenti veloci ed eleganti, mascolini e armoniosi nello stesso tempo.Era l'uomo più bello che avesse mai visto. Anche se lei non era particolarmente sensibile al fascino maschile, un tipo intrigante come Massimo Rossi non poteva lasciarla indifferente. I capelli bruni dall'ondulazione naturale, i lineamenti decisi e il fisico allenato erano completati da un'aria autorevole e decisa, che accresceva la potenza dell'insieme. Mascella quadrata, zigomi alti, occhi scuri, frangiati da lunghe ciglia, che la guardavano come se volessero leggerle dentro... Quell'uomo aveva qualcosa di familiare, anche se Alison non riusciva a immaginare dove si fossero incontrati. Un individuo di tale perfezione estetica non aveva mai varcato la soglia dello studio legale per assistenze gratuite nel quale lei lavorava, ne era certa. Respirò a fondo, nel tentativo di tenere a bada le fitte di nausea, che non le davano tregua. «Sì, sono io.» «La manda la Clinica?» chiese l'uomo, fermandosi davanti a lei, con le spalle dritte e l'aria fiera. Per guardarlo, lei doveva sollevare la testa. «Sì... cioè no. Non esattamente. Che cosa le ha spiegato Melissa?» si informò Alison con cautela. Melissa 9


era una delle sue amiche più care, che lavorava alla Clinica e si era schierata al suo fianco sin dall'inizio, in quella situazione delicata.«Non molto, a dire il vero. Mi ha detto soltanto che si tratta di una situazione urgente, che verrà risolta in breve tempo, come mi auguro.» Lei trattenne un gemito. Non era la prima volta che veniva tentata di mollare tutto con una scusa e andarsene. Come sempre, la sua onestà ebbe il sopravvento. Alison non aveva mai sopportato chi non aveva il coraggio di assumersi le proprie responsabilità. «Possiamo andare da qualche parte, dove poter parlare in privato?» gli domandò a bassa voce, mentre si guardava intorno, nell'atrio dall'aria poco ospitale. Di sicuro quel posto abbondava di stanze e stanzette adatte a una conversazione particolare, come la loro. Naturalmente, l'idea di trovarsi da sola nella casa di un uomo mai visto prima le metteva un po' di agitazione, ma le lezioni di difesa personale e lo spray al peperoncino appeso al portachiavi costituivano una protezione sufficiente. «Non ho molto tempo, signorina Whitman.» Alison si sentì fremere. Nello studio in cui lei lavorava ogni caso era di vitale importanza, per gli assistiti, e non era stato facile prendersi un pomeriggio libero. «Le assicuro che anche il mio tempo è prezioso, signor Rossi» rimarcò, un po' rigida. «A ogni modo, ho necessità di parlare con lei.» «Allora parli.» «Sono incinta» proruppe lei, per poi pentirsi di aver parlato. Nella guancia ben modellata di Massimo Rossi un muscolo guizzò.«Dovrei farle le mie congratulazioni?» «Il padre è lei.» Gli occhi scuri si incupirono. «Sappiamo bene en10


trambi che non è possibile. Forse lei non tiene il conto dei suoi amanti, signorina Whitman, ma le assicuro che io faccio attenzione, in questo campo.» Alison avvampò. «Ci sono altri modi per concepire un figlio, oltre al rapporto sessuale, come lei ben sa. Quando le ha telefonato Melissa, dalla Clinica, le ha fatto credere che io lavorassi lì. Invece sono una loro paziente.» Massimo Rossi si raggelò. La bella faccia dai lineamenti decisi sembrava scolpita nel granito. «Andiamo nel mio studio.» Lei lo seguì attraverso un largo soggiorno, fino a una massiccia porta in quercia. Lo studio era lussuoso, con alti soffitti istoriati e una parete in cristallo, dalla quale si godeva una vista magnifica sulla vallata sottostante. Peccato che in quel momento la magnificenza della natura le fornisse ben poco conforto. «C'è stato un errore alla clinica» esordì Alison, tenendo lo sguardo fisso sulle montagne in lontananza. «Non volevano informarmi, ma una mia amica che lavora lì ha pensato che io avessi il diritto di sapere. Ho ricevuto il suo seme per errore, signor Rossi» proseguì, con voce sottile, ma ferma. «Purtroppo alla Clinica non risulta traccia del suo test genetico.» «Com'è possibile?» si tormentò Massimo Rossi. Non riuscendo a stare fermo, si mise a percorrere la stanza a lunghi passi. Alison allargò le braccia.«Non hanno saputo fornirmi una spiegazione esauriente, mi spiace. Pare che le due provette siano state scambiate perché il cognome del donatore che avevo scelto è Ross. Molto simile al suo, come vede.» L'uomo la fulminò con un'occhiata. «Il donatore che ha scelto?» ripeté, sconcertato. «Che cosa significa? 11


Non si trattava di suo marito o del suo fidanzato?» «Non ho né un marito né un fidanzato, così sono ricorsa a un donatore» fu costretta a confessare lei. «Doveva rimanere tutto anonimo. Ma...» La voce le si incrinò. «Adesso non è così semplice.» Lui abbozzò un sorriso poco divertito.«Non così semplice, adesso che ha scoperto che il padre del bambino che porta in grembo è un uomo ricco? È venuta qui per avere un supporto economico, immagino.» «Niente affatto!» si inalberò lei. «Mi spiace averla dovuta disturbare e mi auguro di poter risolvere la faccenda al più presto. Volevo solo sapere se si è sottoposto a test genetici o ha intenzione di farlo.» «C'è solo un piccolo particolare... Io non ho donato il mio sperma» furono le raggelanti parole di Massimo Rossi. «Non può essere! Mi è stato fatto il suo nome... Mi hanno fornito le indicazioni per arrivare fin qui. C'è stato uno scambio, gliel'ho detto...» L'uomo rimase in silenzio per lunghi istanti, stringendo le mani a pugno e rilasciandole con lentezza, per controllare la tensione. «Ho lasciato un campione di sperma alla Clinica, ma non certo per una donazione anonima. Era destinato a mia moglie. Abbiamo avuto qualche problema a concepire un erede.» «Oh!» Alison sentì il sangue defluirle dal viso, lasciandole addosso un senso di stordimento.Doveva andarsene al più presto. Aveva letto storie raccapriccianti di coppie coinvolte in uno scambio di provette, dove le madri naturali avevano finito per perdere i loro figli. Si premette una mano sullo stomaco, con aria protettiva. Il bambino era ancora suo, anche se quell'uomo ne era il padre biologico. Nessun giudice avrebbe tolto un neonato a una madre attenta e amorevole. E la mo12


glie di Massimo non avrebbe mai accettato il figlio nato da un'altra donna... Con un profondo respiro, Alison pose fine alle sue considerazioni mentali e tornò a parlare. «Ho solo... solo bisogno di sapere...» Fece una pausa. «Sono portatrice sana di fibrosi cistica. Per questo i donatori sono stati scelti con un criterio rigoroso» spiegò poi. «Le informazioni sul suo patrimonio genetico non erano presenti nella cartella clinica, signor Rossi.» «Perché non sono un donatore» ribadì lui con asprezza. «Mi può dire se ha fatto il test?» domandò Alison, con voce strozzata. Lei doveva sapere. Vedere morire sua sorella, stroncata dalla malattia, quando era bambina, era stata un'esperienza devastante. Quella era stata la fine di tutto. Della felicità, della sua famiglia. Lei doveva sapere, per prepararsi al peggio. Anche in caso di risultato positivo, non avrebbe interrotto la gravidanza. Il ricordo della vita breve e straordinaria di sua sorella le era molto caro, e l'avrebbe aiutata a superare i momenti più duri. La voce decisa dell'uomo interruppe le sue considerazioni. «Non ho ancora fatto il test.» Alison si lasciò cadere nella poltroncina di fronte alla scrivania, perché le gambe non la reggevano.«Deve farlo al più presto. La prego. È una questione di estrema importanza.» Massimo osservò la donna che aveva davanti, con il cuore che batteva tonfi sordi nel petto. Negli ultimi due anni, dalla morte di Selena, non aveva più pensato al campione di sperma lasciato alla Clinica. Senza di lei tutto aveva perduto importanza. Qualche giorno prima c'era stata la telefonata di quella Me13


lissa, che lui aveva ignorato. E ora, quella novità stupefacente... Sarebbe diventato padre. Il momento della rivelazione era stato il più spaventoso e sconvolgente della sua vita! Lo sguardo gli cadde sul ventre ancora piatto di Alison. Lei era così sottile, che era impossibile credere che portasse in grembo il suo bambino, maschio o femmina che fosse.Gli pareva di vedere la scena, un esserino dai capelli scuri, rannicchiato nelle braccia di Alison Whitman, che se lo cullava al seno, con un caldo sorriso materno. La visione lo riempì di un anelito così intenso, da diventare doloroso. Massimo era convinto di aver rinunciato al desiderio di paternità, di aver lasciato riposare in pace quel sogno, proprio come sua moglie.In un momento surreale, tutti quei sogni tornavano a presentarsi. E nello stesso momento lui scopriva che suo figlio poteva avere serie complicazioni di salute. Di colpo, la sua vita ben inquadrata sfuggiva al controllo. Tutto ciò che sembrava importante cinque minuti prima, ora diventava insignificante. Tutto ciò che gli importava ora dimorava nel grembo di quella sconosciuta.Naturalmente, prima lui doveva sottoporsi al test, per escludere l'eventualità di aver trasmesso la fibrosi cistica a suo figlio.«Farò il test appena possibile» la tranquillizzò. Anche se non aveva in programma di tornare a Turan prima di due settimane, avrebbe cambiato i suoi piani. Questa faccenda aveva la precedenza. Doveva agire nella massima discrezione, e rivolgersi alla sua dottoressa personale a palazzo. «Che cosa ha intenzione di fare, se il test è positivo?» si informò con cautela.Lei si guardò le mani. Erano delicate e femminili, con le unghie tagliate corte e le dita priva di anelli. Era anche troppo facile immaginare quelle mani morbide che lo carezzavano, pallide contro la pelle scura del suo torace. 14


Alison era una bella donna, su questo non c'erano dubbi. Una donna affascinante, meno profumata e ingioiellata di quelle che lui era abituato a frequentare.Massimo notò anche che aveva pochissimo trucco. La pelle chiara era priva di imperfezioni, gli occhi dorati erano sottolineati da un velo di ombretto, la bocca piena recava una traccia di lucidalabbra rosato, che si poteva facilmente togliere con un bacio.I capelli biondi le ricadevano lisci sulle spalle, morbidi e setosi. Facevano venir voglia di passarvi le dita o di restare ad ammirarli, sparsi a ventaglio su un cuscino... La fantasia sensuale lo colpì a tradimento. Era la prima volta che una donna risvegliava la sua libido addormentata, dalla morte di Selena. E quello era il momento meno opportuno... Massimo si sentì quasi in colpa.«Ho intenzione di tenere il bambino, in qualunque caso» mormorò lei lentamente, incrociando il suo sguardo. «Ho solo bisogno di prepararmi psicologicamente.» Qualcosa nelle sue parole risvegliò in lui un acuto senso di possesso, così forte da attenuare persino la smania che gli incendiava i sensi.«Il bambino non è solo suo» le fece notare. «È anche mio.»«Ma... ma lei e sua moglie...» Massimo si irrigidì, rendendosi conto d'improvviso che Alison non lo aveva riconosciuto. Sembrava impossibile. Eppure il viso di lei non tradiva nessuna emozione.«Mia moglie è morta due anni fa.» Lei sgranò i begli occhi grandi, con un piccolo sussulto.«Mi spiace, non lo sapevo. Melissa non me l'ha detto. A dire la verità, mi ha riferito solo il suo nome.» «Di solito non occorre altro» replicò Massimo, quasi con asprezza. «Scusi, ma... non vorrà che io le lasci il mio bambino?» 15


«Il bambino è di tutti e due. Sempre che l'ovulo che ha utilizzato sia il suo» aggiunse lui, con un lieve imbarazzo, nell'affrontare quell'argomento con una sconosciuta.«È mio, certo. Mi sono sottoposta a un'inseminazione artificiale.» Alison abbassò lo sguardo. «Questo è il mio terzo tentativo. Gli altri due sono falliti.»Il silenzio pesò a lungo fra loro, rendendo l'aria più densa. Massimo si sentì rimescolare: il cuore accelerò i suoi battiti, davanti alla bocca imbronciata di Alison. Peccato non aver concepito quel figlio nella maniera tradizionale, fu il suo unico pensiero. Lei aveva una avvenenza particolare, un misto di forza e vulnerabilità, che lo attirava in modo inspiegabile.«Allora lei è in grado di rimanere incinta nel modo consueto, eppure ha fatto ricorso al seme di uno sconosciuto!» Il tono di Massimo era quasi di rimprovero. Il destino si prendeva gioco di lui, realizzando in quel modo distorto il desiderio tanto accarezzato con sua moglie. «Che cos'è, lesbica, per caso?» Lei divenne di tutti i colori. «Niente affatto» reagì, con un leggero affanno nella voce. «Allora perché non aspetta di avere un bambino con suo marito?» «Perché non voglio un marito.» Solo in quel momento lui notò l'impeccabile tailleur pantalone grigio e la camicia bianca inamidata di Alison. Doveva essere una donna in carriera, pronta ad affidare il bambino a uno stuolo di governanti, mentre lei scalava la scala sociale. Perché avere un figlio, allora? Era un semplice accessorio, l'ultimo simbolo di quello che aveva realizzato, senza l'aiuto di un uomo.In lui, il disgusto si mescolò all'attrazione. «Non creda di poter crescere questo bambino senza di 16


me» rimarcò. «Sono spiacente di sconvolgere i suoi piani, signorina Whitman. Faremo il test di paternità, e lei si troverà con un marito, che lo voglia o no.» In realtà lui non aveva intenzione di risposarsi. Dalla morte di Selena non si era concesso avventure, ma la presenza di un figlio suo cambiava tutto. Il suo erede doveva crescere con lui a Turan, non in qualche località sperduta degli Stati Uniti. La possibilità che il bambino crescesse come illegittimo, privato del titolo a cui aveva diritto, non era nemmeno da prendere in considerazione.Il rimedio era uno solo. In un'altra situazione, l'esagerato stupore sulla faccia di Alison lo avrebbe fatto sorridere. «Non capisco» mormorò lei, scuotendo la testa. «Non ci conosciamo neanche, come fa a...» «Lei porta in grembo mio figlio.» «Dovremmo sposarci solo per questo?» domandò lei, sporgendo di nuovo in fuori le labbra.«Molti lo fanno. È un'abitudine collaudata.» «Ho la ferma intenzione di rimanere sola» ribadì convinta. «Non mi occorre un cavaliere che venga a salvarmi su un cavallo bianco, grazie. Sto bene così.» «Sono sicuro che le femministe la applaudiranno, signorina Whitman, ma le faccio presente che nella vicenda sono coinvolto anch'io» sottolineò Massimo. «Devo ricordarle che è stata lei a cercarmi?» «Solo perché ho bisogno di sapere se lei è portatore di fibrosi cistica» si giustificò Alison, con voce sempre più flebile. «Non può aspettare che nasca il bambino?» «Ci sono esami che si possono fare durante la gravidanza, ma vengono eseguiti solo se entrambi i genitori sono portatori» spiegò lei, tormentandosi le mani.«Mi 17


ha detto che la sua amica lavora alla Clinica... e io sono un uomo ricco e potente. Può sorgere il sospetto che non si sia trattato di una coincidenza» commentò Massimo, abituato a doversi guardare da chi voleva approfittare del suo denaro e del suo prestigio.Alison era così frastornata, da non mostrarsi offesa dalle sue insinuazioni. «Non ho idea del perché dell'errore» si limitò a dire, se pure a denti stretti. «Non sono interessata al suo denaro, glielo posso assicurare. Mi spiace deluderla, ma continuo a ignorare da dove provenga la sua fama, signor Massimo Rossi.» La risata di lui suonò stridula. «È difficile pensare che una donna educata e istruita possa ignorare la mia identità. A meno che lei non sia né educata né istruita» commentò. Lo sguardo incantevole di Alison si accese all'istante. «Il suo ego è smisurato, signor Rossi. Io sono senza parole» annaspò.«Sono spiacente di deluderla, signorina Whitman, ma il mio titolo ufficiale è Principe Massimo d'Angelo Rossi, in linea diretta nella discendenza del regno di Turan. Se il bambino che porta in grembo è mio, sarà lui il mio erede, il futuro re della mia terra.»

18


Questo mese Le donne sono passione allo stato puro e Diana Palmer, regina del romance, sa esattamente come raccontarle. Non sempre ci si sposa per amore. Le regole di corte cosĂŹ come le necessitĂ economiche possono essere dei validi motivi. Maisey Yates ci svela tutti i retroscena.

La prossima uscita il 13 maggio Tornano i principi del deserto e la loro narratrice non poteva che essere Susan Mallery, che come poche altre sa interpretare il deserto e tutte le sue passioni. Nora Roberts, l'autrice quasi per eccellenza, ci racconta di conquiste d'amore non sempre facili da raggiungere.


Tutte le sfumature della passione

Da quest’anno con un nuovo sensuale look!

Un’affascinante e sexy scrittore entrerà nella vita di Emily Bartwell e la stravolgerà completamente grazie a lunghe notti erotiche e giochi bollenti. Come poter resistere?

Sexy Games, primo romanzo della trilogia Falling Under, vi terrà incollati pagina dopo pagina.

Autrice bestseller del Sunday Times , Portia Da Costa è tra le più note scrittrici di narrativa erotica. Scandalosa celebrità della Londra di fine Ottocento, Adela si lascia travolgere dal fascino del ricco e potente Wilson Ruffington. Ma la passione esplosa tra i due sarà più forte delle convenzioni sociali?

In edicola dal 26 marzo

www.harlequinmondadori.it - Seguici su


MOGLIE INNOCENTE.

VEDOVA PRIGIONIERA. SIGNORA DEI TUDOR.

La storia di una donna appassionata, la vita di una regina indimenticabile: finalmente in Italia il bestseller da oltre 200.000 copie vendute

“Meglio di Philippa Gregory.” The Bookseller

“Con questo romanzo la O’Brien entra di diritto nell’elite delle più grandi autrici storiche internazionali.” Sunday Express

1415. L’Inghilterra è un covo di avarizia, ingordigia e diffidenza. E quando Caterina di Valois, gioiello della corona francese, si ritrova vedova del re Enrico V d’Inghilterra diventa preda ambita per molti. Sono già pronti a giocare. Chi riuscirà ad averla? Chi ne causerà la rovina? Ecco la storia di Caterina de Valois.

In libreria dal 24 febbraio

Scoprilo su www.harlequinmondadori.it - Seguici su


Un mondo di ombre. Una guerra per dominarlo. E un destino a cui lei non può sfuggire. L’attessisimo ritorno di Jeanine Frost con il primo capitolo di una nuova imperdibile trilogia,

BROKEN DESTINY “Sono stata catturata fin dalla prima pagina.” Jennifer L. Armentrout , autrice bestseller del New York Times In un mondo di ombre, tutto è possibile, tranne sfuggire al proprio destino. Fin da quando era bambina, Ivy è stata preda di strane visioni. Quando, però, sua sorella Jasmine scompare, Ivy scopre che la verità è ancora più terribile: le sue allucinazioni sono reali e sua sorella è intrappolata in un mondo parallelo. L’unica persona disposta a crederle è Adrian, un ragazzo pericolosamente attraente. Prima o poi Ivy e Adrian si troveranno su versanti opposti. E in mezzo sarà rimasta solo cenere.

In libreria dal 24 febbraio

Scoprilo su www.harlequinmondadori.it - Seguici su


NON VOGLIO FERIRTI. MA UNA VOLTA IN QUELLA CAMERA D’ALBERGO, SAPPI CHE AVRÒ QUELLO CHE VOGLIO. E NESSUNO MI POTRÀ FERMARE.

Affari, sesso e potere: un cocktail che tutti vorrebbero assaporare. VOGLIO TUTTO DI TE Siete pronte al romanzo perfetto? “Una storia carica di passione ed emozioni forti. Un protagonista sexy e oscuro. La Yates al suo meglio, favoloso.” Amazon Reviews

“Un romanzo imperdibile per le fan di Christian Grey.” Smash Blog Reviews

In libreria dal 10 febbraio

Scoprilo su www.harlequinmondadori.it - Seguici su


Ti è piaciuto questo libro? Continua a vivere indimenticabili emozioni con

A B B ON ATI!

-50% sulla prima spedizione Spedisci questa pagina a: SERVIZIO LETTRICI HARMONY C/O CMP Brescia - Via Dalmazia 13 - 25126 Brescia BS

Sì!

Voglio abbonarmi a My Lit. Speditemi bimestralmente 2 romanzi al prezzo scontato del 50%: € 7.50 più € 1.60 per contributo spese di spedizione. Dalla seconda spedizione mensile sconto del 15%: € 12.00 più € 1.60 per contributo spese di spedizione. Potrò sospendere in ogni momento le successive spedizioni a pagamento mediante comunicazione scritta, come pure restituirvi i romanzi ricevuti a pagamento per posta entro 10gg. (diritto di recesso Art. 64 dlg. 206/2005).

5B0222

Cognome.............................................................Nome................................................................................ Via.....................................................................................................................N°...................................... Località.............................................................................Prov...................CAP............................................. Prefisso....................Telefono....................................e-mail.......................................................................... Firma............................................................................................Data........................................................ Offerta limitata a un solo componente per ciascun nucleo familiare non minorenne e non valida per coloro che già ricevono per corrispondenza i romanzi Harmony Romance. Offerta valida solo in Italia fino al 31.12.2015. Tutte le richieste sono soggette ad approvazione della Casa. I Suoi dati saranno trattati, manualmente ed elettronicamente, da Harlequin Mondadori S.p.A. - Via Marco d’Aviano, 2 – 20131 MILANO - e dalle società con essa in rapporto di controllo e collegamento ai sensi dell’art. 2359 cod. civ. - titolari del trattamento - per evadere la Sua richiesta di ricevere per posta cartacea informazioni commerciali e campioni di prodotto, nonché la Sua eventuale richiesta di acquisto di nostri prodotti editoriali, secondo l’offerta riportata sul presente coupon, e le attività a ciò strumentali, ivi comprese le operazioni di pagamento e quelle connesse con adempimenti amministrativi e fiscali, nonché le attività di customer care. Nome, cognome e indirizzo sono indispensabili per i suddetti fini. Il mancato conferimento dei restanti dati non pregiudica il Suo diritto ad ottenere quanto richiesto. Previo Suo consenso, i Suoi dati potranno essere trattati dalle titolari per finalità di marketing, attività promozionali, offerte commerciali, indagini di mercato - anche tramite email e telefono, qualora forniti I Suoi dati potranno, altresì, essere comunicati a soggetti operanti nei settori editoriale, largo consumo e distribuzione, vendita a distanza, per propri utilizzi aventi le suddette medesime fi nalità. L’elenco completo ed aggiornato delle società in rapporto di controllo e collegamento ai sensi dell’art. 2359 cod. civ. con Harlequin Mondadori S.p.A., dei soggetti terzi cui i dati possono essere comunicati e dei responsabili è disponibile a richiesta all’indirizzo sopra indicato. I Suoi dati potranno essere trattati dagli incaricati preposti alle seguenti operazioni di trattamento: elaborazione dati e sistemi informativi, amministrazione, servizio clienti, gestione abbonamenti, confezionamento e spedizione riviste, confezionamento mailing, invio newsletter Ai sensi dell’art. 7, d. lgs 196/2003, potrà esercitare i relativi diritti, fra cui consultare, modifi care e cancellare i Suoi dati od opporsi al loro trattamento per fini di invio di materiale pubblicitario o per comunicazioni commerciali o sondaggi di opinione, rivolgendosi al Responsabile Dati presso Harlequin Mondadori S.p.A. all’indirizzo indicato. Acconsente che le titolari utilizzino i Suoi dati per le proprie fi nalità di marketing, anche via e-mail e telefono, come illustrato nell’informativa? SI NO Acconsente che i Suoi dati siano comunicati ai suddetti soggetti terzi e da questi utilizzati per le finalità e secondo le modalità illustrate nell’informativa? SI NO


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.