DEANNA RAYBOURN UNA PROTAGONISTA INDIMENTICABILE, SELVAGGIA E INDOMABILE COME IL VENTO DELLA SAVANA. “Un esotico viaggio per ritrovare se stessi. Magistrale.” Kirkus Reviews
“Preparatevi a partire per il Kenya di inizio ‘900, tra tradizioni Masai e lussuosi circoli europei, selvagge battute di caccia e infuocati tramonti africani. Un romanzo elegante e profondo, capace di toccare le corde del cuore.” Library Journal AFRICA, MON AMOUR Parigi, 1923. Delilah Drummond è nota nei circoli parigini per i suoi scandali. L’ultimo, però, è talmente grande da costringerla a trasferirsi in Kenya. Fairlight, questo il nome della casa, è ciò che rimane di uno sogno africano ormai sbiadito, un mondo dove espatriati dissoluti conducono la loro vita tra gin, musica jazz, sigarette e safari. Come signora della tenuta, anche Delilah si abbandona ai piaceri di questa società. Ma sullo sfondo di questa vita frivola si staglia l’integerrimo Ryder White. Così diverso dagli altri, diventerà la guida di Delilah alla scoperta della complicata bellezza di quel mondo sconosciuto che è l’Africa. Quando questo luogo sacro sarà profanato col sangue, lei scoprirà per che cosa vale la pena lottare.
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L’ESTATE È DOLCE A PARIGI… E INDIMENTICABILE. Dopo il successo ottenuto con
Mentre fuori nevica
SARAH MORGAN torna con un romanzo ricco d’amore e dolcezza. ALL’IMPROVVISO LA SCORSA ESTATE È davvero una pessima giornata per l’impetuosa chef francese Élise Philippe. Non solo sono andati a monte i grandi progetti per l’inaugurazione del suo amato café, ma come se non bastasse Sean O’Neil è tornato in città. Il ricordo della notte di fuoco che hanno condiviso l’estate precedente rappresenta per lei una vera tentazione, ma sa fin troppo bene che poi Sean se ne andrà di nuovo. Per lui tornare a casa è un vero incubo, perché significa affrontare il senso di colpa che lo tormenta per essersi costruito una vita tutta diversa. C’è solo un aspetto positivo nel trovarsi lì: Élise Philippe è ancora nei paraggi e il pensiero di come sono stati insieme quella volta rischia di rendere ancora più difficile andarsene.
“Il suo talento non smette mai di stupire.” Romantic Times “Un romanzo destinato a rimanere indelebile nel cuore delle lettrici.”Publishers Weekly
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Nora Roberts
Conquista d'amore
Titoli originali delle edizioni in lingua inglese: Convincing Alex Waiting for Nick Silhouette Special Edition © 1994 Nora Roberts © 1997 Nora Roberts Traduzioni di Anna Polo e Fabio Pacini Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. © 1996 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione Oro maggio 1996 Prima edizione Harmony Pack gennaio 1999 Questa edizione myLit maggio 2015 Questo volume è stato stampato nell'aprile 2015 da Grafica Veneta S.p.A. - Trebaseleghe (Pd) MYLIT ISSN 2282 - 3549 Periodico mensile n. 22 del 27/05/2015 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 162 del 31/05/2013 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Trentacoste, 7 - 20134 Milano Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano
Un dolce tormento
1
La bion da, con un'aderente tutina rosa e i tacchi a spillo, camminava ancheggian do avanti e indietro. Gli occhi da l trucco pesante seguivano attenti le figure delle altre donne sparse lungo il marciapie de, alc une immobili, altre intente a camminare avanti e indietro. Ogni tanto echeggiava una risata: dopotutto, era una mite serata primaverile a New York. Ma dietro quella facciata allegra e spavalda si nascondeva un sottofondo cupo e annoiato che i tacchi alti, i vestiti provocanti e il trucco pesante non riuscivano a cancellare. Per quelle donne stare per strada era una questione di lavoro e nient'altro. La bionda si a ggiustò meglio la grossa borsa a tracolla e sospirò di sollievo: per fortuna faceva caldo. Come se la sarebbe cavata, a restare per ore mezza nuda per strada con il brutto tempo? Una stupenda ragazz a di colore ve stita con un succinto abito di pelle rossa si acce se languida una sigaretta e sbuffò una nuvoletta di fumo. «Ehi, vieni qua» disse con voce roca, rivolta a nessuno in particolare. «Hai voglia di divertirti un po'?» Non ottenne molte reazioni, notò Bess. Quella sera gli affari non andavano particolarmente bene. Fino a quel momento, comunque, aveva notato varie trattative e diversi modi per condurle. La ragazza le si avvicinò sbuffando un'altra nuvoletta di fumo. 7
«Ehi, sei n uova? Chi è il tuo uomo?» chiese studian dola apertamente. «Io... non ne ho uno.» L'altra inarcò le sopracciglia nere e sottili con aria incredula. «Non hai un protettore? Non puoi lavorare senza.» Bess non fumava, co sì fece una bolla con la cicca che stava masticando. «Be', è quello che sto facendo» ribatté con aria spavalda. «Se Bo bby o E d lo scoprono, saranno guai» l'avvertì la ragazza. Poi scrollò le spalle; dopotutto non erano affari suoi. «Questo è un paese libero» insistette Bess. L'altra passò una mano dalle lun ghe un ghie tinte di rosso lungo il vestito aderente. «Qui non c'è niente di libero. Proprio niente» ribatté con un fondo di amarezza nella voce. Poi buttò il mozzicone di sigaretta sul marciapie de con gesto rabbioso. Bess avrebbe voluto porle mille domande, ma si trattenne. «E chi è il tuo uomo?» chiese. «Bobby.» La donna la scr utò dalla testa ai piedi critica. «Non c'è male» decretò alla fine. «Un po' scarsa dietro, ma Bobby ti prenderà. Hai bisogno di protezione se vuoi lavorare per strada.» «Nessuno ha protetto le due donne assassinate il mese scorso» le fece notare Bess. La ragazza di colore sbarrò gli occhi e per un attimo lei vi intravide dolore e rimpianto. Poi tornarono duri e impenetrabili. «Sei uno sbirro?» chiese diffidente. Bess scoppiò in una risatina: non si era aspettata una domanda simile e in fondo ne era lusin gata. Un riconoscimento alla sua abilità nei travestimenti, se non altro. «No. Sto solo cercando di guadagnarmi da vivere. Conoscevi le ragazze che sono state uccise?» 8
«Vacci piano con le domande. Se v uoi lavorare qui, farai meglio a ricordartelo» l'ammonì la ragazza con durezza. Bess avvertì un brivido di disa gio. La donna era splen dida, ma anche imponente e sospettosa, due qua lità che le avrebbero reso difficile indagare e osservare come si era proposta. D'altra parte, era sempre stata capace di decisioni rapide e flessibili. «Oh, sicuro» disse conciliante. Poi si girò e riprese ad ancheggiare lun go il marciapiede. Forse la gola era un po' troppo secca e il c uore batteva più rapido del solito, ma Bess McNee era fiera del mo do in cui stava svolgendo il suo lavoro e intendeva an dare fino in fondo. Notò due uomini che venivano verso di lei e si inumidì le labbra. Que llo sulla sinistra, alto e scuro, sembrava assa i promettente. «Ascolta, pivello: l'idea è di beccarne una, al massimo due. Non una retata in grande stile, è chiaro?» Alex esaminò il marc iapiede in penombra. La solita sc ena: prostitute, drogati, spacciatori e i poveracci che dovevano passare per forza di là per tornare a casa. «L'istinto mi dice che la ragazza di colore, Rosa lie, conosceva le due vittime» riprese. «Allora perché non ce la portiamo via per interrogarla, e basta?» chiese l'altro. Judd Malloy non vedeva l'ora di entrare in azione: era la prima volta che lavorava sul campo e il suo compagno era Alex Stanisla ski, uno con la fama da duro, rapido e pronto a tutto pur di fare il suo lavoro. «Anzi, perché non prendiamo direttamente il suo protettore?» propose. Alex sospirò esasperato: perché gli affibbiavano sempre dei novellini inesperti e presuntuosi? «Perché vogliamo la sua colla borazione» spiegò paziente. «La becchiamo per adescamento, poi cerchiamo di farla par9
lare prima che Bobby intervenga per chiuderle il becco.» «Se m ia moglie scopre che ho passato la notte ad arrestare prostitute...» borbottò Judd. «Un poliziotto sveglio non racconta tutto alla famiglia. Anzi, meglio che non sappiano molto» lo istruì Alex. «Questa è la regola numero uno di Stanislaski.» Notò la bionda che lo fissava e la guardò a sua volta. Uno strano viso, insolito e sexy, nonostante il trucco eccessivo. Gli occhi erano di un ver de intenso, il naso un po' storto, come se qua lcuno gliel'avesse rotto. Magari un cliente o un ruffiano particolarmente manesco... Le labbra erano piene e di un rosso vivo e nell'insieme il viso aveva una strana forma triangolare, come il musetto di una volpe. L'aderente tutina rosa metteva in mostra il corpo minuto e atletico. Ad Alex erano sempre piaciuti i tipi del genere; d'a ltra parte, non era lei quella che cercava. Ora o mai più, pensò Bess, sentendosi addosso lo sguar do intenso dello sconosciuto. Mormorò in fretta una preghiera, poi si avvicinò ancheggiando provocante. «Ehi, ti va di divertirti?» lo apostrofò con voce roca. «Forse.» Lui inserì un dito nell'audace scollatura dell'a bito e rimase sorpreso sentendola trasalire. «Non sei esattamente quello che avevo in mente, dolcezza» aggiunse. Bess buttò indietro la testa per vederlo meglio e si premette contro di lui; era come a bbrac ciare un m uro di gelido acciaio. «Ah, no? E che cosa avevi in mente?» lo provocò. Mentre continuava a fissare que gli occhi sc uri, Bess si vide davanti una vivida immagine di loro due, avvinti su un letto in una stanza buia. E arrossì. Era la prima volta che Alex vedeva arrossire una prostituta. La cosa lo sconcertò, gli fece qua si venire voglia di chiedere sc usa per il suo gesto sfrontato. Poi ricordò cosa faceva là e si riscosse. 10
«Semplicemente un tipo diverso» tagliò corto scostandosi brusco. «Posso anche essere diversa» ribatté in tono carico di allusioni. Rosalie si avvicinò in fretta e le cinse le spalle con un braccio. «Ehi, amica, non fare l'avida. Non vorrai prenderti tutti e due que sti ragazzi, no?» «Io...» cominciò Bess impacciata. Alex concentrò l'attenzione su Rosalie. « Voi due lavorate insieme?» chiese. «Solo per stasera. E voi?» ribatté lei passando con lo sguar do da Alex al suo compagno. Judd cercò di ritrovare la voce: avrebbe preferito affrontare un uomo armato in un vicolo, piuttosto che mettere le mani su quella donna, avendo davanti agli occhi il viso ingenuo e fiducioso della moglie. «Ma certo» rispose, cercando di imitare l'arrogante sicurezza di Alex. Rosalie buttò indietro la testa e scoppiò in una sonora risata, poi si tirò indietro e urtò Judd, che arrossì come uno scolaretto. «Hai proprio una faccia da pivello. Perché non permetti a Rosalie di darti qualche lezioncina?» propose provocante. Judd rimase zitto e Alex decise di intervenire. «Quanto?» chiese l'uomo in tono sicuro. Rosalie non guardò neppure Be ss, che era diventata pallidissima. «Be', stasera potremmo fare un prezzo speciale: cento dollari per tutte e due: per la prima ora, s'intende. Dopo di che possiamo trattare.» «Io non...» cominciò Bess. Ma le dita di Rosa lie le affondarono nelle spalle nude come coltelli. In quel momento Alex tirò fuori il distintivo. «Perfetto. Signore, siete in arresto.» Erano poliziotti, si rese conto Bess con immenso sollievo. Dunque era stata arrestata per adescamento, pensò Bess 11
mentre entrava nella stazione di polizia. Non era la prima che vedeva in vita sua, ma certo non c'era mai arrivata in quelle condizioni. La stanza era sporca e cupa, con le pareti che avevano bisogno di una mano di pittura e le finestre con le sbarre. Ottima ambientazione, decise il suo occhio professionale. Nell'aria ale ggiava un odore stagnante, fatto di fumo, sudore, caffè amaro e disinfettante. Inoltre c'era un rumore infernale: telefoni che squillavano di continuo, pianti, bestemmie, insulti, imprecazioni, tintinnio di manette e macchine da scrivere al lavoro. «Non sei una turista, dolc ezza» le ricordò Alex spingendola avanti brusco. «Oh, scusi» mormorò Bess. I suoi occhi verdi brillavano d'eccitazione, un'emozione così fuori posto, date le circostanze, che Alex si scoprì a fissarla stupefatto. Poi si riscosse e le indicò una se dia. Avrebbe la sciato che Judd cominciasse a lavorarsi Rosalie, per poi intervenire con lusinghe, promesse, minacce e tutto quello che poteva servire per indurla a parlare delle due ra gazze assassinate. Prese posto dietro la sua malconcia scrivania e tornò a guardarla: la bionda fissava a bocca aperta un ragazzo sui vent'anni, con il viso coperto di lividi e un giubbotto strappato. «Okay, cominciamo. Conosci la procedura, no?» «Mi scusi?» Alex inserì un foglio nella macchina da scrivere con un lieve sospiro. «Nome?» «Bess» rispose lei con un sorriso am ichevole, come se si fossero conosciuti a una festa. «Bess e poi?» «McNee.» «Data di nascita?» 12
«Perché?» Alex la fissò con occhi di fuoco. «Perché cosa?» «Perché vuole saperlo?» La pazienza non era mai stata il suo forte. Cercò di contenersi e prese a tamburellare sulla scrivania. «Perché devo riempire questo spazio» rispose infine, indicando il modulo inserito nella macchina da scrivere. «D'accordo. Ho ventotto anni. Sono dei Gemelli, e ssen do nata il primo giugno.» Alex batté a macchina l'informazione. «Residenza.» Bess si sporse sulla scrivania e gettò un'occhiata alle carte, fino a che Alex la fermò con un colpetto sulla mano. «Ehi, com'è teso!» esclamò lei. «È perché lavora in incognito?» Maledetto sorriso, pensò Alex. Era così sensuale e provocante! Insieme a quegli occhi verdi, acuti e divertiti, avrebbe potuto ingannarlo. Ma il profumo, l'andatura, il trucco... no, era una prostituta, non c'erano dubbi. «Ascolta, bambola. Qui le cose funzionano così: io faccio le domande e tu rispondi.» «Un tipo duro, cinico, con una bella esperienza di lavoro per strada.» «Come?» sobba lzò Alex interdetto. «Ho solo fatto una rapida de scrizione della sua personalità» spiegò lei con un sorriso innocente. «Allora, voleva il mio indirizzo?» Bess lo scara bocchiò su un foglietto e glielo tese; Alex inarcò le sopracciglia incredulo e scosse la testa. «Su, siamo seri!» «Ma io sono serissima» gli a ssicurò Be ss. «Il tuo indirizzo» ripeté Alex. «T e l'ho appena dato» rispose lei, passando a sua volta al tu. 13
«Senti, conosco quel quartiere: è un posto da ricchi, con belle ca se e tutto il resto. Forse sei migliore di quello che sembri» concesse Alex squadran dola da c apo a piedi, «ma lavorando per strada non puoi gua da gnare abbastanza da pagare un affitto del genere.» Bess fremette offesa: aveva passato oltre un'ora a truccarsi e vestirsi per apparire credibile nella parte che si era scelta, e ora quell'arrogante non le credeva! Il suo temperamento impulsivo minacciava di e splodere da un momento all'altro. «L'indirizzo è giusto, sbirro» dichiarò gelida. Poi posò la grande borsa a tracolla sulla scrivania e cominciò a estrarne il contenuto. Alex fissò a bocca aperta l'enorme quantità di costosi cosmetici che andava allineandosi in mezzo alle sue carte: se i rossetti, due fondotinta, vari mascara, ombretti e matite per le labbra e per gli occhi di tutti i colori dell'arcobaleno. A questi si aggiunsero due ma zzi di chiavi, ricevute di carte di credito, dodic i penne, qualche mozzicone di matita, un blocchetto per appunti, fiammiferi, una rubrica del telefono rilegata, dei fazzolettini di carta, un minuscolo registratore e una pistola. Alex la tirò fuori dal muc chio e la esaminò attento: era una pistola ad acqua! «Attento!» lo ammonì lei. «È ad ammoniaca.» «Ammoniaca?» ripeté Alex disorientato. «Sì. È un'arma efficace. Oh, ecco qua!» esclamò Bess, piazzandogli sotto il naso il portafoglio e la patente. L'indirizzo era proprio quello scara bocchiato sul biglietto. «Hai una macchina?» inda gò Alex. Lei si strinse nelle spalle e cominciò a rimettere le sue cose nella borsa. «È importante?» «Le donne che fanno il tuo lavoro in genere non ce l'hanno.» «Ho la patente. Non è obbligatorio avere la macchina, per questo, no?» 14
«No» concordò lui a labbra strette. «T ogliti la parrucca» aggiun se. «Ehi, cosa...?» si ribellò Bess. Alex si sporse sopra la scrivania e gliela strappò con un gesto deciso. Bess gli lanciò un'occhiataccia e si ravviò i corti riccioli dai rifle ssi ramati. «Dammela. Me l'hanno prestata» gli intimò. Lui la gettò nervoso sulla scrivania, poi si appoggiò a llo schienale della se dia per una breve riflessione: se quella strana ragazza era una prostituta, lui era Superman. «Insomma, chi sei?» sbottò. Era tempo di chiarire le cose. Be ss lo sapeva, eppure qualcosa la tratteneva: forse era la voglia di prolungare quell'a ssur da finzione, o di stuzzicare quel poliziotto duro e sic uro di sé. «Sono solo una povera ragazza che cerca di guadagnarsi da vivere.» Ja de si sare bbe comportata così, ne era sicura. E, visto che Jade era una sua creatura, lei non poteva essere da meno. Alex aprì il portafoglio di Be ss e contò le banconote fruscianti: quel denaro e quivaleva a due settimane del suo stipendio. «Ehi, hai il diritto di frugare così nei miei effetti personali?» chiese Be ss, più c uriosa che irritata. «T esoro, in que sto momento tu sei un mio effetto personale» rispose Alex con un sogghigno. Nel portafoglio c'erano anche parecchie fotografie e le tessere di una decina di associazioni, tra cui il WWF, Greenpeace, Amnesty International e l'Annuario de gli Scrittori. Que st'ultima gli ricor dò il minuscolo registratore; quan do lo prese in mano, si accorse che funzionava. «Allora, vuoi spiegarmi cosa ci facevi con Rosalie e le altre ragazze?» chiese deciso. «Facevo il mio lavoro.» Quan do stringeva gli occhi a quel modo, pensò Bess, era 15
davvero irresistibile: appariva impaziente e irrequieto, come se si controllasse a stento. Sì, proprio favoloso. Bess si chinò in avanti e lo guardò con occhioni sinceri e innocenti. «Davvero» insistette. «Vedi, ha a che vedere con Jade e con la sua doppia personalità. Di giorno è un ottimo avvocato, ma di notte batte le strade. Sta bloccando quello che è succe sso tra lei e Brock e tutto questo, insieme ad alc uni ricordi infantili che minacciano di ritornare in superficie, le sta creando una tensione intollerabile. Insomma, è sulla via dell'a utodistruzione» spie gò. Alex la guardò sbalor dito. «Chi diavolo è Jade?» sbottò. «Non conosci Jade Sullivan Carstairs?» trasecolò Bess con aria indignata. «Non guardi mai le soap opera di pomeriggio?» Alex scosse la testa; si sentiva più confuso e irritato che mai. «Non sai cosa ti perdi. Sono sicura che il triangolo Ja deBrock-Storm ti piacerebbe. Storm è un poliziotto e si sta innamorando di Ja de. Ma i suoi problemi emotivi e la presa che Brock ha ancora su di lei complicano le cose, oltre naturalmente al rapimento, ai due aborti spontanei e ai problemi de llo stesso Storm.» Alex si sentiva girare la testa. «Ma tu cosa c'entri in tutto questo?» chiese smarrito. «Oh, io scrivo la sceneggiatura di Peccati segreti.» «T u... sei una scrittrice di soap opera?» «Esatto» confermò Bess serafica. A differenza di molti colleghi, non si vergognava del suo lavoro, anzi, ne era piuttosto fiera. «Per rendere più realistiche le situazioni, cerco di mettermi nei panni dei miei personaggi. Jade è la mia preferita e per questo ho pensato di...» «Ma sei impazzita?» l'interruppe Alex preso da un'ira f uriosa. «Hai idea di que llo che stavi facendo?» Lei lo fissò negli occhi con un sorrisetto innocente e divertito. «Ma certo: ricerca.» 16
Alex imprecò tra i denti. Be ss scoprì che le piaceva il modo in cui si passava le dita tra i folti capelli scuri. «E fino a che punto pensavi di spingerti, con la tua ricerca?» la provocò Alex. Gli occhi verdi brillarono divertiti. «Be', non così in là» ammise Be ss. «Che cosa avresti fatto, se io non fossi stato un poliziotto?» «Avrei di certo escogitato qua lcosa» rispose Be ss con sicurezza assoluta. Continuò a fissarlo sorridendo: Alex aveva un bel viso, con la pelle dorata, gli occhi scuri e la bocca piena e sensuale, anche se l'espressione era un po' arcigna. «Pensare è il mio lavoro» continuò Bess. «Quan do ti ho visto, mi sei sembrato a posto. Voglio dire, non il tipo d'uomo interessato a... insomma, a pagare per il proprio piacere» concluse trionfante, dopo una breve riflessione. Alex era così arrabbiato che avrebbe voluto stendersela in grembo e darle qualche sa lutare sc ulacciata. Anzi, l'idea er a proprio attraente. «E se ti fossi sba gliata?» «Non mi sono sbagliata» gli fece notare lei. «Ho avuto un attimo di paura» ammise, «ma poi tutto è andato anche meglio de l previsto. Ho potuto perfino salire su un cellulare.» Alex pensava di aver visto e sentito di tutto in vita sua, ma questo misto di ardore e incoscienza era davvero troppo. «Due prostitute sono morte. Lavoravano in questa zona.» «Lo so. È una delle ragioni per cui l'ho scelta. Pensavo che Jade...» «Sto parlando di te» la interruppe Alex con voce sferzante. «Di una sciocca im brattacarte senza cervello, che pensa di potersene andare in giro sculettando, con mezzo chilo di trucco sulla faccia, per poi tornarsene sana e salva alla sua bella ca sa, come se niente fosse.» «Imbrattacarte?» sbottò Bess offesa. « Senti un po'...» 17
«Sentimi bene tu: stai alla larga dal mio territorio» le intimò Alex. «Se vuoi fare ricerca, usa i libri.» Lei sporse in avanti il mento con aria di sfida. Gli occhi verdi sfavillavano indignati. «Io vado dove voglio e mi trucco come mi pare» dichiarò bellico sa. Forse c'era il modo di impartirle una bella lezione, rifletté Alex con un sorrisetto soddisfatto. «Ah, sì? Bene, andiamo» disse alzan dosi. «Dove?» «In cella, tesoro. Sei in arresto, l'hai dimenticato?» La prese per un braccio con una morsa di ferro. Bess barcollò sui tacchi troppo alti e gli lanciò uno sguar do infuriato. «Ma ti ho appena spiegato che...» «Ho sentito storie migliori» la interruppe lui in tono rude. «Non mi metterai davvero in cella!» si ribellò Bess f uribonda. Poco dopo si ritrovava dietro alle sbarre. Bess impie gò dieci minuti per superare lo shock, ma poi cominciò a pensare che quella era un'esperienza fantastica, un'opportunità assolutamente unica. Era in ce lla con varie a ltre donne e poteva approfittarne per assorbire l'atmosfera e fare qualche domanda. Quan do una delle compagne di ce lla la informò che aveva diritto a una telefonata, Bess la fece subito, poi sedette sulla stretta brandina a parlare con le sue nuove conoscenze. Mezz'ora più tardi si vide davanti l'amica e socia Lori Bane s, accanto a un agente in uniforme. «Ehi, hai l'aria di trovarti a tuo agio in questo posto» commentò Lori con aria ironica. Bess le strizzò l'occhio e si alzò, mentre la guardia apriva la porta della cella. «È stato magnifico.» «Ehi, ti dico che Vicki è una strega ; Jeffrey dovre bbe libe18
rarsene una volta per tutte. È Amelia la donna giusta per lui» le gridò dietro una delle donne. Bess strizzò l'occhio anche a lei. «Ne terrò conto. Arrivederci, ragazze.» Le due amiche percorsero i corridoi in penombra e si trovarono in un piccolo atrio accanto alla stanza dove Bess era stata interrogata. «Senti, non sono una bacchettona, ma que sto è davvero troppo!» sbottò Lori strofinandosi gli occhi gonfi di sonno. «Essere buttata giù dal letto alle due di notte, per venire a liberarti dalla prigione... Questa volta hai davvero esagerato!» Bess le strinse la mano con un sorrisetto. «Lo so. Ma aspetta di sentire quello che ho da dirti: è stato mitico.» «Hai idea del tuo aspetto?» chiese Lori. Bess si strofinò la nuca e scosse le spalle. La se dia dietro alla scrivania di Alex era vuota. «Non avevo idea che tante donne di vita guardassero Peccati segreti. Ma, in effetti, va in onda di pomeriggio e loro lavorano di notte. Mi scusi» a ggiunse in fretta, tirando per la manica un a gente che passava. « Come si chiama l'a gente che usa quella scrivania?» «Stanislaski» rispose l'altro a bocca piena. «È ancora qui?» continuò Bess. «È impegnato in un interrogatorio.» «Ah, capisco. Grazie, a gente.» «Su, Bess, vieni a riprenderti le tue cose» la incitò Lori. Aveva pagato la cauzione e firmato un modulo per la riconsegna dei suoi effetti personali e ora non vedeva l'ora di andarsene di là. Be ss, invece, indugiava ancora. «Stanislaski» ripeté pensierosa. «Sembra un nome polacco.» Spazientita, Lori la trascinò verso la porta. «Su, andiamocene. Questo posto pullula di criminali.» «Lo so. E mi ha dato migliaia di idee per le prossime puntate» la rincuorò Bess con una risatina. « Se decidia mo di far 19
arrestare Elana per l'omicidio di Ree d...» «Non sapevo che Reed dovesse morire» obiettò Lori sconcertata. Ormai erano uscite. Be ss sospirò e si guar dò intorno in cerca di un taxi. «Lori, sappiamo tutte e due che Jim non firmerà un altro contratto per la serie: v uole provare qualcosa d'altro e noi dobbiamo studiare un modo per far uscire di scena il suo personaggio. Un omicidio potrebbe essere la soluzione ideale.» «Non è detto» si ostinò Lori. «Nell'ultimo mese Le nostre vite, i nostri amori è sali to di due punti negli indic i di a scolto» le ricordò Bess. Lori mugolò un commento sprezzante. «Si dice che la dottoressa Aman da Jamison avrà due gemelli.» «Gemelli?» ripeté Lori chiudendo gli occhi. Ariel Kirk wood, che interpretava la protagonista della soap concorrente, era in quel periodo una de lle dive televisive più popolari. Se non escogitavano qualcosa per suscitare nel pubblico un interesse equivalente, le vicende di Jade rischiavano di passare in seconda linea. «E va bene, come vuoi tu» cedette Lori. «Facciamo morire Ree d.» Bess si conce sse un breve sorriso di trionfo, poi proseguì veloce in cerca di un taxi. «Mentre ero là, cercavo di imma ginarmi la dottoressa Elana Warfield Stafford Carstairs in prigione. È stato favoloso, Lori» raccontò Bess euforica. «Avresti dovuto vedere quello sbirro!» Ormai erano arrivate all'angolo e ancora non si vedeva ombra di taxi. «Quale sbirro?» chiese Lori confusa. «Quello che mi ha arrestato. Alto, scuro e sexy.» Lori ebbe solo la forza di sospirare. «E que gli occhi neri!» continuò Bess imperterrita. «Così 20
intensi... Un corpo fantastico, asciutto e muscoloso come un pugile.» «Bess, smettila!» «Nossignora. Posso benissimo trovare attraente un uomo senza innamorarmi di lui.» «Da quan do?» chiese Lori incredula. «Dall'ultima volta. T i giuro che il mio interesse per Stanislaski è puramente professionale. Ehi, taxi!» L'auto accostò davanti a loro e Lori salì con un sospiro rassegnato. Bess diede a ll'a utista l'indirizzo di entrambe, poi ricominciò a parlare senza interrompersi. «Insomma, se vogliamo rendere più credibile Storm, conoscere un vero sbirro può farci comodo, no? Dopo che Ja de viene a ggredita dal maniaco di Millbrook, lui non riesce più a nascondere i propri sentimenti per lei. E se per giunta Elana viene arrestata per l'omicidio di Ree d, Storm si troverà con un'altra complicazione. Insomma, la lealtà familiare contro l'etica professionale...» «Ehi, state parlando di Peccati segreti?» chiese l'a uti sta interessato. Bess si animò subito. «Sì. Lei lo guarda?» «Mia moglie lo re gistra tutti i giorni. Ma voi due non mi sembrate facce familiari.» «Noi non recitiamo. Lo scriviamo» spiegò Bess con fierezza. «Caspita!» esclamò il taxista colpito. «Allora lasciate che vi dica sinceramente cosa penso di quella strega di Vicki.» Mentre Bess si sporgeva in avanti interessata, Lori si abbandonò sospirando contro lo schienale e chiuse gli occhi esausta.
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Questo mese Tornano i principi del deserto e la loro narratrice non poteva che essere Susan Mallery, che come poche altre sa interpretare il deserto e tutte le sue passioni. Nora Roberts, l'autrice quasi per eccellenza, ci racconta di conquiste d'amore non sempre facili da raggiungere.
La prossima uscita il 15 luglio Lynne Graham, una delle autrici piĂš amate del panorama del romance, ci presenta due rampolli delle Grecia che conta. La passione è assicurata. Sarah Morgan ama gli amori estivi. Per lei sono quelli che durano per sempre. Ăˆ veramente cosĂŹ?
OGNI FAMIGLIA HA I SUOI SEGRETI. Con la sua grande capacità di creare personaggi indimenticabili,
DIANE CHAMBERLAIN, Autrice da oltre 4 milioni di copie vendute, firma un romanzo mozzafiato.
LA BAIA A MEZZANOTTE Il cottage di famiglia era un luogo di libertà e serenità per la piccola Julie Bauer, fino a quando una notte d’agosto sua sorella Isabel venne uccisa. Sono passati più di quarant’anni e Julie non è mai riuscita a lasciarsi alle spalle il passato, e il ricordo della morte di Isabel è ancora vivissimo. È come un macigno che le impedisce di guardare avanti, rendendo difficile il rapporto con sua figlia e con sua madre. Fino a quando riceve la visita di qualcuno che fa parte del suo passato e che comincia a fare domande sugli avvenimenti di quella notte, svelando segreti insospettabili. Per Julie è dunque giunto il momento di affrontare il passato e fare i conti con i sentimenti che allora portarono a quel terribile atto di violenza, là, nella baia, a mezzanotte.
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Da quest’anno con un nuovo sensuale look!
Tuesday protegge il suo cuore tenendo a distanza ogni uomo, ma l’attrazione per un sexy musicista sta mettendo a dura prova le sue inibizioni.
I fratelli Hurley Sesso, peccati e rock’ n’ roll Belli e dannati, sono i musicisti più sexy di Chicago. “Assolutamente sensuale.” Carly Phillips, NYT Bestselling Author
LEI: Barista appassionata d’arte LUI: Pubblicitario di successo Fuori dalle lenzuola potrebbero essere compatibili o le differenze tra loro prevarranno? Jamie vorrebbe poter tirarsi indietro ma gli occhi azzurri di Miles e il suo corpo mozzafiato sono una tentazione continua! “Un vero must della letteratura erotica!” Book Crush Reviews
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