Ps94 il ritmo dei corpi

Lauren Dane

Il ritmo dei corpi

Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: The Best Kind of Trouble HQN Books © 2014 Lauren Dane Traduzione di Alessandra De Angelis Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma.

Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale.

Harmony è un marchio registrato di proprietà Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved. © 2015 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Passion gennaio 2015 HARMONY PASSION ISSN 1970 - 9951 Periodico mensile n. 94 del 15/01/2015 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 71 dello 06/02/2007 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Trentacoste, 7 - 20134 Milano Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano

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Anche se la giornata si preannunciava tanto torrida da sciogliere l'asfalto rovente, il caffè era la condizione fondamentale per poter lavorare tutto il giorno in biblioteca senza gettarsi alla giugulare di nessuno. Dopotutto occorreva fare quanto necessario per garantire la sicurezza pubblica, anche a costo di cedere a una debolezza endemica per tutto ciò che era dannoso per la salute, come la caffeina e i dolci al cioccolato.

Per Natalie, il Common Grounds era una tappa obbligata quando si recava al lavoro o in giro per commissioni, per cui Bobbi, la barista, la conosceva bene. Appena la vide entrare, la salutò con un sorriso smagliante. «Buongiorno!»

Come faceva a essere così pimpante di prima mattina?, pensò Natalie, contrariata, avvicinandosi al bancone. Tuttavia non poteva trattarla troppo male, perché era la sua spacciatrice di caffeina di fiducia. «'Ngiorno» borbottò. «Stupiscimi con effetti speciali.»

Bobbi le rivolse un altro sorriso luminoso. «Ti va di provare una novità?»

«Ho così pochi vizi che sono pronta ad allargare i miei orizzonti.» Guardò i dolci nella vetrinetta e notò con profondo rammarico che le ciambelle erano finite. «Credo proprio che sbranerò quella brioche alla cannella insieme alla novità che mi proponi.»

«Sei arrivata presto, oggi» osservò Bobbi. «La biblioteca non apre alle dieci?»

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«Sì, ma ho un gruppo di bambini per l'ora della favola.»

«Quanto sei brava a offrirti volontaria per queste iniziative!»

Natalie non aveva esattamente bisogno di soldi, perciò si dedicava ad attività di volontariato nel tempo libero, e leggere storie ai bambini in età prescolare una o due volte alla settimana non era un impegno gravoso.

Bobbi le porse il bicchiere di carta e il sacchetto con la brioche. «Caffelatte con essenza all'arancia e scaglie di cioccolato. Poi fammi sapere cosa ne pensi.»

«Sembra eccezionale.» «È l'incentivo ideale per affrontare un gruppo di marmocchi, no?»

«In realtà non mi dispiace. Anzi, sono contenta di vedere bambini che amano i libri. Inoltre quando hanno tre o quattro anni sono deliziosi. Sono completamente privi di filtri e censure e fanno commenti spiritosissimi e intelligenti. Sono un vero spasso. La scorsa settimana uno di loro ha detto: "Lo sai che il mio papà non porta le mutande nel fine settimana?". Mi ha fatto morire dal ridere!»

Bobbi annuì. «Mio nipote è così. Mia sorella dice sempre che lei e suo marito devono fare molta attenzione a come parlano in sua presenza anche quando sembra che non stia prestando attenzione, perché poi riferisce tutto all'asilo, ovviamente a modo suo. Un giorno ha detto alla maestra che ha visto i genitori che facevano la lotta nudi!» sghignazzò.

Natalie fece una risatina. «Sì, è molto divertente finché sono i figli degli altri a fare certe gaffe!»

«Già. Quando toccherà a noi...» Bobbi s'interruppe e strabuzzò gli occhi guardando in direzione della porta. «Oh, Signore, aiutami...» mormorò, annaspando.

Fu allora che Natalie udì la voce dell'uomo che aveva provocato l'improvvisa crisi mistica di Bobbi... e la riconobbe subito, perché non era la prima volta che la sentiva.

«Chi può soccorrere un poveretto che ha un disperato bisogno di caffeina?»

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Natalie si voltò per contemplare l'Adone che rispondeva al nome di Paddy Hurley, tanto bello da sembrare finto. Anche in jeans e maglietta aveva tutto il fascino irresistibile e trasgressivo della rockstar; Natalie poteva testimoniare personalmente che anche nudo era degno di applausi...

I capelli castano scuro avevano delle ciocche schiarite come se avesse passato parecchio tempo all'aperto. Aveva gli occhiali da sole inforcati sulla sommità del capo, perciò nulla schermava lo sguardo magnetico dei suoi intensi occhi nocciola bordati da lunghe e folte ciglia scure.

Il cuore di Natalie accelerò i battiti e le gote si tinsero di rosso al ricordo di quello che avevano fatto insieme... Le bastava ripensare a quei momenti erotici e peccaminosi per avvertire un fremito d'eccitazione.

Frattanto Bobbi, dietro il bancone, lo fissava in trance.

Aveva l'espressione di una cernia presa all'amo mentre Paddy sorrideva disinvolto, come se fosse abituato a essere oggetto dell'ammirazione altrui. Ovvio, era una rockstar!

«Un caffè freddo e una fetta di torta ai mirtilli, per favore.»

Natalie notò che aveva cambiato leggermente tono; benché cortese, era meno suadente e più diretto. Parve funzionare, perché Bobbi si riscosse e all'improvviso ricordò dove si trovasse. Si schiarì la voce e si affrettò a rispondere: «Sì, certo... scusi».

«Grazie.» Paddy le scoccò un sorriso abbacinante, mostrando la sua dentatura candida e perfetta. Era veramente bello, pensò Natalie.

«Se vuole accomodarsi a un tavolo, la servo subito.»

Bobbi si mise all'opera ma scoccò un'occhiata eloquente a Natalie. Mio Dio, è Paddy Hurley!, lesse Natalie sulle sue labbra.

Cercò di sgattaiolare via senza farsi notare, ma Paddy aveva seguito la direzione dello sguardo di Bobbi e la riconobbe all'istante.

«Ehi, ciao!» esclamò.

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Mentre lui cercava di ricordare come si chiamasse, Natalie ebbe il tempo di fingere di non sapere chi avesse davanti.

«Salve» disse in fretta prima di voltarsi verso Bobbi, pagare e prendere caffellatte e sacchetto di carta. «Ci vediamo domani.»

Paddy però non sembrava intenzionato a demordere e a farsi liquidare tanto facilmente. «Natalie, giusto?» disse avvicinandosi. «Lavoravi in un bar accanto a un bowling vicino Portland.»

In un'altra vita, pensò Natalie. «Prego?» Inclinò il capo come se non ricordasse affatto le due settimane che avevano trascorso a letto dandoci dentro come forsennati.

«Sono Paddy Hurley. Riconoscerei quella bocca ovunque» bisbigliò per farsi udire solo da lei, e Natalie apprezzò la sua discrezione.

Quella bocca era della Natalie che lavorava al bar, mentre l'attuale Natalie era risorta dalle ceneri ai tempi dell'università e cercava il più possibile di non ripensare a quel periodo della sua vita. Paddy Hurley e le due settimane trascorse insieme le suscitavano dei bei ricordi, specialmente quelli in cui erano nudi, però aveva investito molti anni e molti sforzi per diventare qualcosa di più e non aveva alcuna voglia di abbandonarsi a reminiscenze di quegli anni.

«Ciao, Paddy. Mi piacciono molto le tue canzoni, devo dire, ma è proprio ora che vada» lo liquidò.

Paddy la scrutò scuotendo la testa incredulo. Natalie dovette ammettere che la sua espressione spaesata la inteneriva, ma s'impose di obbedire alla voce della ragione e non a quella degli ormoni.

Ma lui non si diede per vinto. «So che sei tu. Dai, fermati a prendere il caffè con me, facciamo due chiacchiere» insistette.

«Devo andare al lavoro.» Natalie aprì la porta scostandolo con delicatezza, uscì in strada, abbassò gli occhiali da sole e affrontò l'afa a testa alta, avviandosi a passo deciso.

Il passato era... passato, appunto. Aveva una nuova vita, 8

che aveva costruito con gran dispendio di energie, e per preservarla era necessario tenere chiusa nel dimenticatoio la Natalie di un tempo... anche a costo di non aprire la porta a uno stallone come Paddy Hurley.

Paddy seguì con lo sguardo Natalie che si allontanava lungo il marciapiede, con la gonna che le svolazzava intorno alle gambe snelle, lasciandogli intravedere a ogni passo le cosce che ricordava perfettamente strette intorno ai suoi fianchi. Rammentava con altrettanta chiarezza i due tatuaggi proprio sotto la curva delle natiche, due maliziosi fiocchetti rossi in posizione strategica, come per ornare il bordo delle calze. Quel ricordo gli strappò un sorriso nostalgico e malizioso.

Andò a sedersi a un tavolo e, quando la barista lo servì, le chiese: «Si chiama Natalie, vero?».

«Sì, la conosce?»

«Abita da queste parti?» Paddy bevve un sorso di caffè freddo. Era proprio quello che ci voleva per rinfrescarsi e svegliarsi, perché era uscito presto a cavallo con i fratelli ed era ancora intontito di sonno e accaldato per via della temperatura proibitiva di quella giornata torrida.

«Sì, lavora in biblioteca. Viene qui a prendere il caffè tutte le mattine prima di andare al lavoro, tranne il lunedì perché la biblioteca è chiusa» gli spiegò Bobbi. «Se le fa piacere saperlo, è single» aggiunse, ammiccante.

Paddy le sorrise. Certo che gli faceva piacere saperlo, perché trovava Natalie molto carina. Anni addietro aveva i capelli lunghi e adesso li portava corti e mossi; a lui piacevano le chiome fluenti, ma doveva ammettere che quel caschetto sbarazzino le stava bene perché le incorniciava il viso e le valorizzava il collo flessuoso.

Era veramente una bella ragazza, in grado di tenergli testa in tutto, nei bagordi e anche a letto. Lui e i suoi fratelli avevano formato una band, gli Sweet Hollow Ranch, e a quell'epoca erano in tour in vari bar di Portland e dintorni. Il 9

loro compenso per l'ingaggio comprendeva di solito anche l'alloggio e Paddy ricordava che soggiornavano in un motel proprio dietro una sala da bowling con annesso un bar in cui Natalie faceva la cameriera.

Quando si erano conosciuti, tra loro era divampata un'attrazione così immediata e potente che poche ore dopo avere fatto le presentazioni erano finiti a letto insieme nel monolocale di Natalie. Lei era giovanissima come lui, ma avevano comunque trascorso insieme due settimane da favola, vedendosi in tutti i momenti in cui lei non lavorava e lui non era impegnato nei concerti.

Poi Paddy aveva proseguito la tournée e Natalie era andata all'università. Negli anni successivi si era trovato a pensare spesso a lei, anche perché le aveva dedicato una canzone composta proprio in quel periodo, che metteva sempre in scaletta nei concerti.

Era un segno del destino che vivesse nella sua stessa città, pensò Paddy sorridendo tra sé e sé. Quello che non capiva era perché avesse finto di non conoscerlo; sicuramente aveva i suoi buoni motivi e lui era intenzionato a scoprirli.

Non era per paura di un fidanzato, dato che la barista aveva tenuto a fargli sapere che Natalie era sentimentalmente libera.

Paddy non aveva raggiunto il successo cedendo le armi alla prima difficoltà. Non era tipo da rinunciare a lottare.

Sorseggiò il caffè sbocconcellando la torta mentre guardava fuori. Le sfide ardue lo stimolavano sempre, specialmente se in quel caso la sfida era rappresentata da una bella bionda con le gambe lunghe e un sorriso che avrebbe indotto in tentazione anche un santo...

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Il ritmo dei corpi di Lauren Dane Paddy Hurley, trasgressiva promessa del rock, incontra la spregiudicata e giovanissima Natalie in un bar malfamato e passa con lei due settimane di folle passione. Anni dopo, quando è ormai diventato una celebrità con la sua band, stenta a riconoscere la stessa ragazza nella bibliotecaria di Hood River, il paese dove abita quando non è in tour. Natalie ha deciso di voltare pagina e liberarsi da una famiglia tanto ricca quanto problematica per condurre una vita tranquilla e pensa di essere riuscita a riprendere in mano il controllo della sua esistenza... finché l'arrivo di Paddy non sconvolge le sue abitudini, come un uragano devastante, sensuale e appassionato. Anche se a letto fanno ancora scintille come tanti anni prima, per Natalie è difficile conciliare le sue esigenze con quelle di un musicista...

Lasciati scoprire di Lynda Aicher Quando si varca la soglia del Den, un noto club sadomaso di Minneapolis, si entra in una dimensione oscura e peccaminosa dove ogni fantasia può essere realizzata. Ma Kendra Morgan nasconde un segreto. I suoi gusti erotici l'hanno portata tra le braccia di un uomo brutale, da cui ora si nasconde, e reca sul corpo e nell'anima i segni del passato da cui è fuggita. Pensa di aver chiuso per sempre con certi desideri proibiti, eppure l'incontro con Deklan Winters si rivela una tentazione difficile da ignorare. Deklan, affascinante e affidabile, riesce a risvegliare la natura più intima di Kendra e a farle capire che il vero potere non è negare la propria sensualità, ma sottomettersi a chi sa esaltarla senza superare il limite. E quando il mondo di Kendra, faticosamente ricostruito, rischia di crollarle addosso...

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