Scandalosa ereditiera

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BENVENUTI AL SEDUCTION: OTTIMO CIBO, GRANDE MUSICA E… COLPI DI FULMINE ASSICURATI. “Kristen Proby arriva dritto al cuore. La adoro!” Sylvia Day, autrice al vertice della classifica del New York Times

Seduction sta diventando il ristorante più frequentato di tutta Portland e Addison Wade è fiera di potersi prendere la sua parte di merito. Insieme alle sue quattro socie ha tutto l’interesse a far sì che il locale sia un successo ed è convinta che il modo migliore per attirare nuovi clienti sia offrire loro musica dal vivo. Il nome su cui puntare potrebbe essere Jake Keller. Una ex rockstar carismatica e imprevedibile e… per la quale ha un debole. Per Addie è il momento di chiudere gli occhi e ascoltare il proprio cuore...

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Una storia familiare intensa, coinvolgente, indimenticabile. Una nuova ricetta per innamorarsi firmata

Susan Wiggs

“Natura e famiglia, gli ingredienti perfetti. Susan Wiggs, una meravigliosa autrice al numero uno della classifica del New York Times.” Grazia Annie, produttrice di un popolare show di cucina, innamorata persa di suo marito e incinta del loro primo figlio ha tutto ciò che ha sempre sognato. Ma il destino così come dà, toglie. Quando Annie si risveglia dopo un lungo periodo di coma, scopre che il tempo le ha portato via tutto e decide di tornare nella fattoria di famiglia nel Vermont, dove da generazioni si produce lo sciroppo d’acero. Qui ritroverà il mondo dei suoi ricordi e quando scopre il vecchio libro di ricette della nonna, si rende conto che forse non tutto è perduto.

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LUCY MONROE

Scandalosa ereditiera


Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: An Heiress for His Empire Harlequin Mills & Boon Modern Romance © 2014 Lucy Monroe Traduzione di Maria Paola Rauzi Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved. © 2016 HarperCollins Italia S.p.A., Milano Prima edizione Collezione Harmony ottobre 2016 Questo volume è stato stampato nel settembre 2016 presso la Rotolito Lombarda - Milano COLLEZIONE HARMONY ISSN 1122 - 5450 Periodico bisettimanale n. 3118 dello 04/10/2016 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 22 del 24/01/1981 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Mondadori, 1 - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 045.8884400 HarperCollins Italia S.p.A. Viale Monte Nero 84 - 20135 Milano


1 Madison Archer posò con forza la tazzina rovesciando il caffè mentre leggeva con crescente orrore il suo Google Alerts. L'eccentrica Madison in cerca di un nuovo dominatore? L'ereditiera Archer scaricata dal suo cattivo ragazzo. L'articolo faceva sordide insinuazioni su uno stile di vita e una relazione caratterizzate da pratiche sessuali poco ortodosse tra lei e Perry Timwater. Una relazione peraltro assolutamente inesistente. Il fatto che Perry fosse la fonte di quelle menzogne le fece bruciare il caffè nello stomaco. Stando alle dichiarazioni di Perry, era una specie di sottomessa con una perversa predilezione al dolore e al bisogno di molteplici partner. Serrò i denti per non lasciarsi andare a una serie di imprecazioni quando lesse che era stata la sua incapacità a essere fedele che aveva spinto Perry a mettere fine alla storia tra loro. Maddie non avrebbe avuto problemi a finire Perry in quel preciso istante. La sensazione di tradimento la stava soffocando. Come aveva potuto farle quello? Era suo amico! Si erano conosciuti al primo anno di università. Lui la 5


faceva ridere quando ormai era convinta che nessuno ci sarebbe più riuscito. Non dopo il suo epico fallimento di attirare l'attenzione di Viktor Beck. Aveva iniziato l'università con il cuore a pezzi e Perry l'aveva aiutata a superare il dolore con la sua amicizia. Lei lo aveva aiutato a sua volta con gli studi di economia, introducendolo anche nel mondo di Jeremy Archer. Tuttavia mai la loro amicizia si era indirizzata verso qualcosa di più profondo. Il suono del campanello la riscosse dai suoi pensieri. «Maddie! Non spaventarti! Sono io!» Un secondo più tardi la porta si spalancò. Con un sacchetto della loro panetteria preferita in mano, e con il suo caschetto nero che le incorniciava il volto da folletto, Romi entrò richiudendosi la porta d'ingresso alle spalle. «Sono venuta portando la panacea per tutti i mali.» «Non sono sicura che cioccolato e croissant potranno migliorare la situazione» disse Maddie crollando sulla sedia. Un paio di occhi dello stesso vibrante blu di quello di Maddie brillarono di rabbia. «Quindi Perry è impazzito, giusto?» «Hai letto gli articoli?» «Solo dopo che alcuni giornalisti mi hanno svegliata da un sonno profondo per chiedermi commenti sulle oscure tendenze sessuali della mia migliore amica» ribatté Romi con una smorfia. «Tendenze che sono sicura non avresti anche se non fossi più vergine.» «Dici bene. Non sono mai riuscita a fidarmi abbastanza di un uomo da fare sesso con lui, figurarsi poi avere molteplici partner.» Per quanto potesse sembrare ridicolo a ventiquattro 6


anni la situazione non sarebbe comunque cambiata. «Secondo me più che con la fiducia ha a che fare con il fatto che quando eri una ragazzina ti sei infatuata di Viktor Beck e non l'hai mai dimenticato.» «Romi!» Maddie non era dell'umore adatto a discutere i suoi non ricambiati sentimenti con il ragazzo prodigio dai capelli scuri, occhi neri e fisico perfetto che era anche il braccio destro di suo padre. «Stavo solo dicendo...» «Niente che non sappia già.» Lo stomaco di Maddie si contraeva sempre più con il passare del tempo. Insieme al resto del mondo, anche Vik avrebbe letto gli articoli, ma in quel momento non poteva permettersi simili pensieri. «Papà mi ucciderà.» Quel nuovo scandalo era destinato a scombussolare il gelido atteggiamento del milionario californiano. E non nel modo in cui avrebbe sperato. Suo padre l'aveva mandata in collegio pochi mesi dopo la morte della madre e lei aveva attirato l'attenzione dei media nella speranza di avere la sua. Così, almeno, aveva funzionato con la moglie: Helene Archer, nata Madison, l'originale eccentrica Madison. Purtroppo quella strategia le si era ritorta contro. Nei nove anni che erano trascorsi dalla morte di Helene Jeremy aveva sviluppato l'abitudine di pensare il peggio su sua figlia. Quando, ovviamente, non ignorava del tutto la sua esistenza. «Sempre che prima non gli venga un infarto» ribatté Romi mettendole davanti un croissant al cioccolato. «Non dirlo nemmeno per scherzo.» L'amica abbozzò una smorfia. «Scusa. Certe cose escono spontanee. Sai come sono fatta. Tuo padre è abbastanza irascibile.» Maddie non poteva darle torto. «Credo che questa 7


volta lo schifo che è uscito dalla bocca di Perry mi abbia distrutta.» Romi masticò il suo croissant con un atteggiamento combattivo. «Cosa diavolo gli è saltato in testa?» «Probabilmente gli facevano comodo i soldi che gli hanno dato per quella storia.» Maddie non aveva idea che respingere la sua ultima richiesta di prestito avrebbe avuto come esito quella umiliazione. Com'era possibile? Gli amici non si giocavano simili tiri! «Bastardo.» Maddie di solito cercava di mettere pace tra i suoi due migliori amici, ma questa volta non avrebbe preso le difese di Perry. «Cosa devo fare?» «Potresti minacciare di trascinarlo in tribunale e pretendere che ritratti quella porcheria. Voi due non vi siete nemmeno mai baciati con la lingua!» «Però ci si siamo baciati per scherzo a beneficio dei fotoreporter» sospirò lei. Per anni Perry le aveva fatto da accompagnatore e molti giornali avevano speculato su una loro relazione, spesso citando fonti anonime e accompagnando gli articoli da foto in cui si scambiavano un bacio. «Credi che lo abbia fatto anche prima?» «Cosa? Vendere dettagli riservati sulla vostra supposta storia d'amore?» chiese Romi. «Sì.» «Sai cosa penso di lui.» «Che è una sanguisuga.» «Lo è sempre stato.» «Era un buon amico.» Sinceramente lei non se la sentiva più di definirlo ancora tale. Romi le lanciò un'occhiata incredula che non ebbe 8


bisogno di essere accompagnata da commenti. Maddie la ignorò. «Probabilmente non posso provare che non c'è mai stato niente, ma posso denunciare i giornali per diffamazione.» «È la tua parola contro quella di Perry.» «Ma ha mentito!» «È forse una novità per la stampa?» Sentendosi senza speranza, lei scostò il croissant. «Potresti sempre scatenargli contro i mastini di tuo padre. Quel suo addetto stampa per esempio.» «In effetti dovrei» sospirò Maddie, sempre che a suo padre importasse abbastanza di lei da fare intervenire il suo uomo. «Però non lo farai. Perry era tuo amico.» Maddie aprì la bocca, ma Romi la bloccò subito. «Non osare dire che lo è ancora.» «No, certo che non lo è. Forse non lo è mai stato» rispose lei con la voce strozzata. «Oh, tesoro!» esclamò Romi aggirando il tavolo per abbracciarla. «Ero convinta che fosse sincero.» «Invece si è rivelato un altro bastardo.» Il tono di Romi rifletteva la sua esperienza personale. «Tutta apparenza e niente sostanza.» Maddie rise. «Giusto!» La sveglia di un trombettiere partì dal suo cellulare. «Il braccio destro di tuo padre?» le chiese Romi tornando a sedersi. «Mi sembrava appropriata» commentò lei notando che le erano arrivati parecchi messaggi. Controllava il telefono periodicamente durante la giornata, ma solo per alcuni contatti aveva attivato una suoneria: Romi, Perry, che adesso avrebbe cancellato, suo padre e il suo braccio destro: Viktor Beck. 9


Non che il suo pupillo la contattasse, tuttavia nel caso fosse successo... Ignorò i numerosi messaggi da parte di amici, conoscenti e sciacalli della stampa e lesse direttamente quello di Viktor. Incontro con Jeremy Archer alle 10:45; confermare per favore. Aveva scritto Jeremy Archer e non tuo padre. Sarebbe stato troppo personale. «Papà vuole vedermi questa mattina.» Romi annuì. «Hai intenzione di andare?» Maddie prese in considerazione se rimandare i suoi impegni o meno per incontrare il genitore. «No.» Non che, se si fosse presentata, Jeremy sarebbe stato meno furioso. Rispose brevemente specificando che sarebbe potuta arrivare verso mezzogiorno e mezzo. Un quarto d'ora più tardi Romi se ne andò e poco dopo il suo cellulare suonò di nuovo. Questa volta le note della sua canzone preferita annunciarono la chiamata di suo padre. In altre circostanze sarebbe stata elettrizzata, ma non in quel momento. «Ciao, papà.» «Dieci e quarantacinque, Madison. Non un minuto più tardi.» «Sai benissimo che alla mattina ho sempre un impegno» rispose lei. Non che Jeremy avesse la più pallida idea di cosa si trattasse. Aveva cercato una volta di dirglielo, ma lui aveva riso alla sola idea che la sua inaffidabile figlia potesse fare qualcosa di meritevole. Peggio ancora, aveva messo bene in chiaro quanto ritenesse inutile perdere tempo nel volontariato in una 10


scuola pubblica senza fondi, frequentata soprattutto da bambini provenienti da famiglie indigenti. A partire da quel momento Maddie aveva tenuto le sue due vite completamente separate: Maddie Grace, una normalissima ragazza che amava i bambini a cui dedicava moltissime ore, che non aveva nulla in comune, né il colore dei capelli o quello degli occhi, con Madison Archer, ereditiera e nota esponente dell'alta società di San Francisco. «Annullalo.» Nessuna concessione. Nessuna spiegazione. Solo ordini. «È importante.» «No, non lo è.» Il tono di Jeremy era così freddo che la fece rabbrividire. «Lo è per me. Per favore.» «Dieci e quarantacinque, Madison» ripeté il padre prima di riattaccare. Indossando la maschera della ricca ereditiera Madison Archer, Maddie uscì dall'ascensore al ventinovesimo piano del palazzo di suo padre nel quartiere finanziario di San Francisco. Sul suo viso non trapelava il minimo nervosismo. Il trucco dava maggior risalto ai suoi occhi blu e alla curva sensuale delle sue labbra. Il caschetto di capelli rossi le incorniciava ad arte il volto così simile a quello di sua madre. Indossava un abito di Valentino. Non era dell'ultima collezione, tuttavia era uno dei suoi favoriti e calzava a pennello con l'immagine di sé che intendeva mostrare. L'orlo le arrivava qualche centimetro sopra il ginocchio e la giacca stile Jackie Onassis contribuiva a dare il tocco di classe finale. L'orologio Cartier, il favorito di sua madre, e un paio di orecchini di brillanti completavano la mise. Non assomigliava affatto 11


alla donna descritta da Perry nella sua scandalosa intervista. Entrò nella sala riunioni senza bussare, facendo una pausa strategica sulla soglia per concedere ai presenti un momento per guardarla bene. Non aveva alcuna intenzione di comportarsi come il topo che doveva evitare a tutti i costi l'attenzione del gatto. C'erano sette persone riunite attorno al tavolo delle riunioni. Suo padre era seduto a una estremità. All'altra c'era il suo addetto stampa. Maddie non sapeva se essere sollevata o preoccupata dalla sua presenza. Sicuramente non era contenta di vedere l'uomo alla destra del genitore. Romi aveva ragione quando sosteneva che aveva una cotta per il bellissimo Viktor Beck fin dal giorno in cui aveva iniziato a lavorare per Jeremy Archer, dieci anni prima. I suoi sentimenti non corrisposti si erano trasformati, nel tempo, da una sorta di infatuazione a qualcosa di più profondo che avevano reso impossibile a qualsiasi altro pretendente di reggere il confronto. Il primo anno c'era ancora sua madre. Helene la prendeva in giro quando la vedeva arrossire in presenza di Viktor. Maddie aveva imparato a controllare i suoi rossori, ma non le emozioni che quell'uomo di origini russe risvegliava in lei. Vederlo lì ad assistere alla sua umiliazione contribuì ad accrescere la tensione che le attanagliava lo stomaco. Trovò incomprensibile anche la presenza di due manager di suo padre. Poi c'era un altro uomo dal volto familiare che però non riuscì a identificare per via dello stress. Ognuno di loro aveva davanti a sé una pila di documenti. Le bastò un'occhiata per rendersi conto che si trattava degli articoli che lei aveva letto quella stes12


sa mattina. Viktor, invece, aveva di fronte un documento che aveva l'aria di essere un contratto. Guardò il padre con un'espressione sardonica che aveva perfezionato con gli anni per mascherare la sua vulnerabilità. «Suppongo che non ti sia venuto in mente di discutere di questo con me privatamente prima di riunire il gruppo di esperti.» «Siediti, Madison» le disse il padre senza rispondere al suo commento. Maddie rimase sorpresa e ferita, anche se non avrebbe dovuto. Contò fino a tre prima di obbedire al suo brusco ordine. «Presumo sia già stata preparata una lettera in cui si chiede una ritrattazione.» Quando il padre non ribatté Maddie fissò il suo addetto stampa. «È possibile che il tuo ex amante ritratti le dichiarazioni che ha fatto?» le chiese l'uomo. «Tanto per iniziare non era il mio amante. Secondo non occorre che ritiri le sue menzogne se citiamo in giudizio il giornale per diffamazione» ribatté lei, benché le possibilità di vincere una causa non fossero alte senza una collaborazione da parte di Perry. «Non mi piace perdere tempo e risorse in imprese senza speranza» dichiarò il padre. «Ormai la storia è stata pubblicata, ma questo non significa che non possiamo opporci alle sue bugie.» «Se desideri sfidare le bugie del tuo ex amante fallo pure. La cosa non mi riguarda.» «Non crederai a quelle porcherie!» esclamò Maddie, sconvolta. «Quello che penso non è rilevante.» «Lo è per me» dichiarò lei, alla quale importava l'o13


pinione del genitore, oltre a quella di Viktor Beck, anche se avrebbe preferito che non fosse così. Spostò lo sguardo su Vik, ma dai tratti del suo bellissimo volto non trapelava niente. C'era stato un tempo in cui avrebbe cercato di incoraggiarla con un mezzo sorriso, tuttavia quei giorni erano finiti. Non c'era stato alcun ammorbidimento nel modo di comportarsi di Viktor dopo il suo primo ritorno a casa per le vacanze universitarie e la colpa era sua. Il padre si schiarì la gola. «Questa vicenda ha anticipato l'attuale riunione, tuttavia non è il motivo per cui ti ho fatta venire qui.» «Cosa vuoi dire?» «Il vero problema è la tua inaccettabile notorietà, Madison. Non me ne starò seduto inerte mentre cerchi di rivaleggiare con altre ereditiere quanto a comportamenti vergognosi.» «Non è così» protestò Maddie, benché fosse consapevole di avere provato ad attirare l'attenzione del padre attraverso quella dei media. Tuttavia non si era mai spinta così in là. Certo, lei e Romi erano famose per la loro partecipazione a manifestazioni politiche di stampo liberale, come a esempio i sit-in di protesta per i tagli alle scuole pubbliche. Oppure, quando aveva fatto bungee jumping dal Golden Bridge insieme ad altre cinque persone reggendo uno striscione di protesta. Negli ultimi sei mesi, però, non aveva più combinato nulla di rilevante per la stampa. Dalla sua sconsiderata avventura notturna con il paracadute, conclusasi con un ricovero in ospedale per la rottura del bacino. Suo padre non solo aveva ignorato la sua impresa, ma anche la sua frattura. Non aveva risposto alle sue telefonate dall'ospedale e le aveva fatto sapere dalla 14


sua segretaria che non sarebbe stata la benvenuta a casa per la convalescenza. Maddie era stata costretta ad assumere un'infermiera che l'aiutasse nelle settimane di limitata mobilità dopo essere stata dimessa dall'ospedale. «Devo forse dedurre che non hai informato Madison sul contenuto del contratto?» chiese Viktor stupito. «Ti aspetti davvero che sia d'accordo?» «Lo sarà, altrimenti la taglierò completamente fuori dalla mia vita» dichiarò Jeremy. La risolutezza nella voce del padre penetrò come una coltellata in lei fino a raggiungere la vulnerabilità che aveva imparato a mascherare bene. «Per questa porcheria?» replicò indicando con la mano il giornale. «Sono tutte bugie!» «Non continuerai a trascinare il mio nome e quello della compagnia nel fango, Madison.» «Non è così!» si difese Maddie. Jeremy cominciò a leggere a voce alta i titoli e gli occhi di lei si riempirono di lacrime. In quel momento avrebbe desiderato essere come l'uomo dai capelli grigi che la stava massacrando con le parole di altra gente. «Ti ho detto che ha mentito!» «Perché avrebbe dovuto farlo?» le domandò l'addetto stampa. «Per soldi. Per vendetta.» Perché aveva respinto la sua ultima richiesta di un prestito. «Non lo so, però è così.» Quante volte avrebbe dovuto ripeterlo? «È arrivato il momento di prendere misure definitive» disse Jeremy come se lei non avesse parlato. «Oh, bene! Almeno su questo siamo d'accordo. Partendo con una richiesta di ritrattazione. Posso rilasciare a mia volta un'intervista» ribatté Maddie, anche se odiava i contatti diretti con i giornalisti. Considerò la 15


possibilità di compiere un sacrificio e unire la vita di Maddie Grace con quella di Madison Archer per contrastare l'immagine negativa che preoccupava il padre. Jeremy liquidò la sua offerta con un gesto della mano. «Credo di essere stato chiaro riguardo al fatto che quest'ultimo scandalo non è la mia preoccupazione principale.» «E quale sarebbe la tua preoccupazione?» gli chiese lei confusa. «Il tuo stile di vita capriccioso che ha condotto alla tua inaccettabile e famigerata reputazione.» «Vuoi che venga a lavorare per la AIH?» domandò Maddie con scarso entusiasmo. L'ultima volta che avevano affrontato l'argomento della Archer International Holding, suo padre aveva messo in chiaro che non sperava più che un giorno assumesse un ruolo chiave nella gestione della società. Jeremy scoppiò a ridere. «Assolutamente no.» «Vuoi che trovi un lavoro da qualche altra parte?» Avrebbe potuto farlo. Certo, avrebbe preferito continuare la sua attività di insegnante volontaria, ma se fosse servito a migliorare il suo rapporto con il genitore avrebbe cercato un impiego retribuito. «Credi che esista qualche società rispettabile disposta ad assumerti in questo momento?» Maddie aveva imparato tanto tempo prima a nascondere le sue emozioni e a mascherare l'imbarazzo, ma all'improvviso si rese conto che se fosse stato scoperto che Madison Archer era Maddie Grace, la scuola avrebbe potuto allontanarla. E tutto perché un uomo, che aveva pensato fosse suo amico, si era dimostrato un bugiardo manipolatore e un opportunista. «Tuo padre vuole che ti sposi» la informò Vik. 16


Per la prima volta lei si guardò intorno per vedere la reazione dei presenti. L'addetto stampa e la segretaria del padre erano concentrati sui loro tablet. Uno dei manager la stava fissando con quel genere di speculazioni che la faceva sentire sporca. Un altro leggeva i documenti che aveva davanti, l'uomo che non conosceva stava guardando il genitore e l'espressione di Vik era enigmatica come sempre. Tornò a puntare la sua attenzione sul padre, rigido nella sua implacabile determinazione. «Vuoi che mi sposi?» «Sì.» «E con chi?» gli chiese lei, sicura che avesse già una mezza idea. «Uno dei quattro uomini seduti attorno a questo tavolo.» Jeremy indicò Vik, i due manager e lo sconosciuto. «Conosci già Viktor, naturalmente, e sono sicuro che ti ricordi di Steven Whitley» aggiunse indicando il manager che aveva circa il doppio dei suoi anni e un divorzio alle spalle. Poi fece un cenno in direzione dell'altro manager che l'aveva fatta rabbrividire. «Brian Jones.» «Pensavo fossi fidanzato» disse Maddie con voce strozzata. Non aveva forse incontrato la fidanzata a una festa il Natale scorso? «È così?» volle sapere Jeremy. «Signorina Priest?» La segretaria alzò lo sguardo dal tablet. «Sì, signore?» «Jones è fidanzato.» «Però non è sposato.» «Ma lo sarò presto.» Brian si alzò. «Non credo che abbiate ancora bisogno di me. Se volete scusarmi...» Jeremy fece un cenno di assenso poi si rivolse all'uomo seduto di fronte alla figlia. 17


«Maxwell Black, amministratore delegato della BIT.» Maxwell le sorrise con un magnetismo che poteva rivaleggiare con quello di Vik. «Ciao, Madison. Mi fa piacere vederti di nuovo.» Lei si strinse le braccia al petto in un gesto protettivo. Quell'uomo emanava un potere pari a quello di Viktor, ma con un fare predatorio che non aveva il pupillo di suo padre. «Non credo che ci siamo conosciuti.» «Ti ho vista al ballo della Croce Rossa lo scorso febbraio.» Maddie era stata a quel ricevimento, però non rammentava di averlo incrociato. «Me lo sarei ricordata.» «Mi fa piacere sentirtelo dire» ribatté Maxwell abbagliandola con il suo sorriso. «Comunque ci siamo visti lì, anche se non ci hanno presentati.» Jeremy si schiarì la gola con aria di disapprovazione. Tuttavia non conosceva bene sua figlia se si aspettava che dicesse che era un piacere conoscerlo, considerando le circostanze. Ma in fondo in tutti quegli anni era sempre stato proprio quello il problema, giusto?

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3119 - Un'anima gemella per il greco di A. Green Abituato a brevi incontri con donne alla moda, Alexio viene subito catturato dalla fresca innocenza di Sidonie. Scaldati al FUOCO GRECO!

3120 - Alla mercé dello sceicco di M. Conder Farah Hajjar non è il tipo di donna che accetta facilmente che qualcuno decida cosa fare della sua vita. Non perdere I PRINCIPI DEL DESERTO.

3121 - L'ultima acquisizione del milionario di M. Milburne Isabelle Harrington è furiosa perché Spencer Chatsfield le ha portato via i suoi adorati alberghi... Si conclude CHATSFIELD HOTEL.

3122 - La vendetta del russo

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3123 - Impossibile resistergli

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3126 - Il sapore della vendetta di L. Monroe Romi ha avuto solo un assaggio delle doti di seduzione di Maxwell, ma le è bastato per... Seconda parte di DALLA RUSSIA CON AMORE.

3127 - Il bacio del milionario di A. Green Il nome di Cesar Da Silva è finalmente sulla bocca di tutti: il milionario è stato sorpreso mentre baciava... Torna INTERNATIONAL T YCOON.

3128 - Fantasia greca di D. Collins Un'avventura a Parigi con Demitri va al di là persino dei suoi sogni più audaci. Natalie, infatti... Ogni mese si accende per te un FUOCO GRECO.

3129 - Una piacevole finzione di L. Graham Il nipote è tutto ciò che le rimane di sua sorella, quindi quando il padre del bambino irrompe nella sua vita a Jemima non resta che fingere di...

3130 - La missione dello sceicco

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3131 - Il principe playboy

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