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SEDUZIONE SENZA REGOLE VICKI LEWIS THOMPSON
Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: Thunderstruck Harlequin Blaze © 2015 Vicki Lewis Thompson Traduzione di Lucia Panelli Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved. © 2016 HarperCollins Italia S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Temptation giugno 2016 Questo volume è stato stampato nel maggio 2016 presso la Rotolito Lombarda - Milano HARMONY TEMPTATION ISSN 1591 - 6707 Periodico mensile n. 346 dell'11/06/2016 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 128 dello 07/03/2001 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Mondadori, 1 - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 045.8884400 HarperCollins Italia S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano
1 Dopo un pomeriggio trascorso a tinteggiare grondaie, Damon Harrison non vedeva l'ora di infilarsi sotto la doccia e di bersi una bella birra gelata. L'ondata di caldo equatoriale che aveva investito il sud della California avrebbe trasformato in una passeggiata lavorare al ranch dei genitori adottivi a Sheridan, nel Wyoming, la settimana successiva. Si liberò della maglietta mentre entrava nella camera padronale e si dirigeva in bagno. Quella era l'unica stanza che aveva utilizzato mentre viveva nella casa che stava ristrutturando. L'arredamento era ridotto al minimo: letto matrimoniale con le ruote, stand per appendere i vestiti, lampada da terra, televisione portatile e tavolino per il computer dotato di ruote cosÏ da potersi sedere sul bordo del letto e scrivere. Quando mangiava, apriva un altro tavolino su cui posava la TV. Quando iniziava una ristrutturazione, oltre ai mobili si portava la biancheria e le stoviglie essenziali. Tutti pezzi che, una volta finito il lavoro, poteva caricare sul furgone e trasportare fino alla nuova casa da rimodernare, dove ricominciava tutto da capo. Damon amava modificare radicalmente le case. 5
Era sempre stato attirato dall'attivitĂ edilizia e trasformare una casa fatiscente in un vero gioiello era motivo di immensa soddisfazione. Il momento della consegna delle chiavi al nuovo proprietario gli donava un senso di appagamento come nient'altro nella vita. Passando accanto al tavolino, come d'abitudine premette un tasto del computer per attivare lo schermo. Era praticamente sicuro di trovare una nuova email di Phil Turner. Phil era un carpentiere di Sheridan che aveva acconsentito ad aiutarlo nella costruzione di un bungalow di tronchi di legno al Thunder Mountain Ranch nel corso della settimana precedente al Quattro Luglio. Solitamente preferiva lavorare da solo, ma poichĂŠ aveva a disposizione solo sette giorni aveva bisogno di aiuto. Rosie, la madre affidataria, aveva raccomandato Phil e ormai erano un paio di settimane che lui e Damon si scambiavano e-mail. Phil stava portandosi avanti e aveva giĂ ordinato il materiale e preparato il sito. Grazie al continuo scambio d'informazioni, Damon era giunto alla conclusione che lui e Phil fossero sulla stessa lunghezza d'onda ed era certo che sarebbero stati pronti per partire con il lavoro non appena lui fosse arrivato nel Wyoming. Lavorare da solo significava avere raramente scambi di opinioni con i colleghi e fino a quel momento non si era reso conto che, tutto sommato, gli piaceva interloquire con altri. Lui e Phil avevano discusso a fondo del progetto. Avevano deciso per fondamenta in cemento, che sarebbero state gettate proprio quel giorno, cosĂŹ da es6
sere pronte per il suo arrivo, il due di luglio. Phil sembrava un tipo esigente, particolare di cui non doveva sorprendersi, visto che era stata Rosie a raccomandarlo. Quando Damon fosse arrivato, i permessi per costruire sarebbero già stati rilasciati e il quadro elettrico installato. Tutto il materiale sarebbe ormai stato sul posto, insieme a un muletto a noleggio e a un compressore. Phil gli aveva sempre inviato foto di tutto, per cui probabilmente gliene aveva girata una anche delle fondamenta. Aprì la posta elettronica e scaricò l'immagine allegata. Le fondamenta sembravano perfette, proprio come le voleva lui, con tronchi distribuiti intorno al perimetro per ancorare i muri. Il bungalow non avrebbe avuto impianto idraulico, proprio come gli altri tre costruiti al ranch anni addietro. Niente tubature significava tempi di costruzione più brevi, semplificazione del lavoro e contenimento dei costi. Damon aveva quindici anni quando si era trasferito nel primo bungalow insieme a Cade Gallagher e Finn O'Roarke. A circa un anno di distanza dall'avvio del programma di affido al ranch, Rosie e Herb Padgett si erano resi conto che le loro cinque stanze da letto presto non sarebbero bastate. Damon, Cade e Finn erano i ragazzi più grandi e quelli da più tempo al ranch, così avevano avuto il privilegio di occupare il primo bungalow. Ricordare il giorno del trasferimento lo emozionava ancora. Erano tutti e tre così eccitati, anche se sarebbero dovuti uscire per raggiungere il bagno esterno invece di percorrere un semplice corridoio come ormai erano abituati a fare. 7
Il sapore della libertà era decisamente più importante del sistema idraulico interno. Un paio di anni prima di quell'evento, erano sgusciati fuori di casa a mezzanotte e si erano infilati nel bosco per mettere in scena una cerimonia di fratellanza intorno a un fuoco. Si erano anche dati un nome, i Fratelli di Thunder Mountain, e la prima notte nel bungalow avevano intagliato il loro logo su una trave al di sopra della porta. Bei tempi. Ma ora Rosie e Herb si trovavano in difficoltà economiche e correvano il rischio di dover vendere il ranch. I Fratelli, insieme alla fidanzata di Cade, Lexi, avevano proposto di lanciare l'Accademia di Thunder Mountain, un programma residenziale misto per ragazzi dai sedici ai diciotto anni interessati a intraprendere una professione legata al mondo dei cavalli. E così, per racimolare il capitale iniziale, avevano avviato una raccolta fondi attraverso Kickstarter, un sito web dedicato. Avevano deciso che un quarto bungalow avrebbe permesso una maggiore flessibilità di accoglienza quando avessero iniziato ad accettare studenti. Damon era ovviamente la persona giusta per costruirlo e, dal canto suo, aveva accettato di buon grado. Inizialmente aveva preventivato che gli ci volessero due settimane, ma l'arrivo delle piastrelle sbagliate aveva ritardato il termine dei lavori nella casa in cui era impegnato, mandando all'aria i suoi programmi. Fortunatamente, Phil aveva accettato di supervisionare le prime fasi della costruzione. Damon tornò a studiare l'immagine. L'ombra proiettata sul cemento doveva essere quella di Phil. Osservandola, Damon si chiese se Phil avesse i ca8
pelli lunghi. O forse portava una bandana per proteggere il collo dal sole. Un dettaglio che in realtà non gli interessava minimamente. Per Damon, un uomo poteva portare i capelli come diavolo voleva, a patto che lavorasse bene. E a giudicare dal contenuto delle e-mail, Phil era competente e scrupoloso. Damon si accovacciò e iniziò a digitare una risposta. Sembra perfetto. Non te l'ho mai chiesto, ma puoi lavorare il quattro di luglio o hai altri impegni? Dubitava che Phil se ne stesse lì ad aspettare che lui gli rispondesse; doveva avere avuto una giornata lunga e faticosa. Ma stava per allontanarsi, quando un bip lo avvisò dell'arrivo di un'e-mail. Probabilmente Phil stava controllando la posta ricevuta nel corso della giornata, proprio come faceva lui. Considerate le quattro ore di fuso orario, Phil doveva essersi già scolato la sua prima birra. Presupporre che fosse un bevitore di birra rientrava nel personaggio: molti carpentieri lo erano e Phil non sembrava diverso da tutti gli altri. Damon avvicinò il tavolino al letto e si sedette per leggere il messaggio. Non ho problemi a lavorare il quattro, ma Rosie ha organizzato un barbecue per la sera, perciò dovremo finire prima, verso le sedici. Damon rispose. Per me va bene. Peccato solo che non potremo fare 9
bisboccia. Il cinque saremo ancora sul cantiere. La risposta fu pressoché istantanea. Ricevuto. Che tristezza, però. Damon ridacchiò. E a una divertente emoticon aggiunse due parole. Sono felice di poterti finalmente conoscere di persona. Anch'io. Ora ti saluto. Sta per iniziare la mia serie preferita. Ci sentiamo. Damon inviò il messaggio e spense il computer. Ora che aveva sentito Phil, non c'era più bisogno di lasciarlo acceso. Quei tempi stretti erano un vero disastro per la sua vita sociale e al momento non c'era nessuna donna che aspettasse che lui la chiamasse o inviasse un sms o un'e-mail. Tutto sommato, meglio così. E adesso poteva finalmente andare a farsi la doccia e poi guardare la sua serie preferita. Philomena Turner sorrise mentre chiudeva la posta elettronica e raggiungeva l'accogliente cucina per tirare fuori dal forno il tonno in casseruola. L'anno precedente Rosie le aveva dato la ricetta e ora se lo preparava almeno una volta alla settimana. Rosie era entusiasta del suo piano per dimostrare a Damon Harrison che anche le donne potevano esse10
re validi carpentieri professionisti. Quel giorno, Phil aveva collaborato a gettare uno strato di cemento con la stessa competenza dei colleghi uomini. Poi, quando era stato il momento di posare i tronchi, aveva manovrato il muletto. Ma dopo la doccia, si era infilata un caftano di seta per una tranquilla serata casalinga. Se Damon avesse potuto vedere la persona con la quale scambiava messaggi da due settimane, sarebbe rimasto a bocca aperta. Concordava sul fatto che l'espressione di Damon quando si sarebbero incontrati sarebbe stata tutta da godere, ma che lui avesse dato per scontato che lei fosse un uomo non la sorprendeva. Come figlia unica di un costruttore vedovo, aveva trascorso la vita in compagnia di uomini come Damon. L'atteggiamento di quest'ultimo era tipico, la scelta professionale di Phil, no. Un po' gli dispiaceva per lui, ma nemmeno troppo. A sentire Rosie, Damon era saltato subito alla conclusione che il carpentiere locale fosse un uomo ancora prima di sentirne il nome. Lei non se la prendeva con chi commetteva quell'errore quando, chiamando la Phil's Home Repair, pensava che lei fosse la centralinista. Ma tutto sommato, l'idea di Damon di scambiarsi e-mail prima del suo arrivo era stata davvero brillante. Non solo ora avevano terminato il lavoro preliminare, ma avevano anche sviluppato un mutuo rispetto professionale. Indipendentemente dai preconcetti di Damon nei confronti del ruolo della donna nel mondo dell'edilizia, era chiaro che sapeva il fatto suo. E a giudicare dai suoi commenti, aveva capi11
to che anche lei non scherzava. Un dettaglio che avrebbe aiutato a cancellare eventuali pregiudizi sulle donne che brandivano un trapano. Sistemò il tonno in un piatto e si versò un bicchiere di vino prima di spostarsi in soggiorno. L'anno precedente aveva restaurato un tavolino che poteva essere alzato fino a trasformarlo in un tavolo da pranzo. Non sopportava di mangiare su un vassoio. Quando aveva acquistato quel cottage nel bosco alla periferia di Sheridan cinque anni prima, l'edificio era un vero disastro, sia dentro sia fuori. Era rimasto vuoto per più di un anno, lasciato alla mercé delle intemperie e degli animali. Adesso, ogniqualvolta lasciava vagare lo sguardo intorno a sé provava un moto d'orgoglio per ciò che aveva realizzato. Le pareti di legno erano state coibentate. Inoltre, lei aveva sostituito i vetri, mettendoli doppi e aveva cambiato anche la porta, una meraviglia intagliata a mano che aveva acquistato a un'asta. Nuovi elettrodomestici, nuovi componenti per il bagno e un tetto in metallo zincato blu elettrico avevano richiesto un bell'esborso, ma ne era valsa la pena. Il caminetto in pietra aveva avuto bisogno solo di una bella pulita e di una chiusura della canna fumaria per evitare l'entrata di animaletti. In inverno lo accendeva tutti i giorni, ma in estate lo decorava con fiori e pigne. Piccoli tocchi come quello rendevano calda e accogliente una casa e lei adorava abbellire il suo nido, il primo che avesse mai posseduto. I mobili erano usati ma robusti. Aveva ravvivato il legno e aveva imparato a ritappezzare tutto ciò 12
che aveva un cuscino. Aveva lavorato a tal punto su ogni pezzo, che se li avesse comperati nuovi non li avrebbe sentiti così suoi. Aveva scelto gradazioni del verde e del blu perché erano i suoi colori preferiti. Inoltre, una rossa con gli occhi azzurri risaltava bene su quello sfondo, e allora perché arredare la casa con colori che facevano a pugni? Aveva studiato attentamente ogni singolo dettaglio, dai tappeti sul pavimento di legno alle foto appese raffiguranti i monti Big Horn. Dopo una lunga indecisione, aveva comperato un letto matrimoniale. A forma di slitta. Enorme. E ironia della sorte, non ci aveva mai dormito con nessuno. Da quando si era trasferita aveva avuto due storie semiserie e in entrambe era sempre finita lei a dormire dal compagno e mai viceversa. Tutti e due avevano sempre accampato delle scuse. Uno aveva insistito affermando che il suo era il migliore letto del mondo e l'altro aveva detto che la sua doccia era fantastica per fare sesso. Ma lei aveva un'altra teoria. Le sue capacità di carpentiere intimidivano gli uomini e in quella casa la sua competenza era bene in mostra. Era giunta a quella conclusione dopo che l'ultimo fidanzato aveva cercato di convincerla a vendere il cottage e a trasferirsi da lui. No, e poi no. E così aveva cominciato a pensare al cottage come a un test per scoprire se un uomo poteva accettarla o meno. Fino ad allora non c'erano stati candidati per provare la sua teoria. Damon non sarebbe stato sicuramente adatto, sebbene lei avesse la netta sensazione che Rosie cercasse di creare una coppia. Altrimenti perché mostrarle una serie di foto di 13
Damon, di un surfista biondo e mozzafiato dai ridenti occhi grigi? Come ogni donna, Phil apprezzava gli addominali scolpiti e un bel sorriso. Ma, stando alle parole di Rosie, Damon evitava di affezionarsi a cose e persone, un dettaglio che Rosie aveva definito come un vero peccato. Phil voleva bene a Rosie, ma non a sufficienza da sedurne il figlio adottivo. La ristrutturazione delle case era una cosa. Delle persone un'altra, e in quel campo Phil non aveva alcun talento. Un uomo andava bene oppure no e, da quanto le era stato detto, Damon apparteneva alla seconda categoria. Aspettare Cade all'uscita dell'aeroporto di Sheridan sapeva di déjà-vu, ma perlomeno questa volta le circostanze erano migliori. Cade era andato a prendere Damon meno di un mese prima, quando tutti avevano creduto che Rosie avesse avuto un attacco di cuore. Fortunatamente non si era trattato di niente di così grave, bensì di una condizione chiamata sindrome del cuore infranto. Il pensiero di perdere il ranch aveva provocato alla donna sintomi simili a quelli di un attacco di cuore. Sebbene la diagnosi fosse stata meno infausta, tutti quelli che le volevano bene avevano promesso di fare il possibile per salvare il ranch. E così, Damon si ritrovava a Sheridan per la seconda volta in un mese. Cade accostò a bordo del furgoncino nero, lo stesso che guidava ormai da dieci anni. Damon saltò su, sistemò la sacca ai suoi piedi e sorrise al fratellastro. «Siete finalmente fidanzati, tu e Lexi?» 14
Il mese prima Cade era tornato insieme a Lexi, la sua ragazza dai tempi del liceo, ma le cose non erano così semplici. «Non cominciare» replicò Cade. Ma sorrise a Damon e gli porse la mano per il loro rituale di saluto. Damon chiuse la portiera. «Ho già il regalo di nozze pronto. Aspetto solo che Lexi ti faccia la proposta.» «Non trattenere il fiato.» Cade inserì la marcia e partì. «Non avevo idea di che cosa significasse aspettare che una donna ti chiedesse di sposarla. È un'esperienza che dovrebbero fare tutti, perché è davvero un inferno.» «Ci credo. Ma lei è sempre innamorata, vero?» chiese Damon. «Direi di sì. Ma per me le donne restano un mistero.» «Non sei l'unico a pensarla così.» Damon sapeva per certo che Cade e Lexi si amavano, ma cinque anni prima Cade aveva lasciato la città dopo avere detto a Lexi che il matrimonio non faceva per lui. Adesso era tornato ed era pronto per il grande passo, ma Lexi tergiversava. «Forse, prima di fare dei programmi, vuole aspettare che l'accademia diventi una realtà. Ma il primo di settembre mi sembra ancora lontanissimo. Mi mangerei la lingua per averle detto che la decisione spettava a lei. Ma l'ho fatto e adesso ne patisco le conseguenze.» «Forse dovresti portarla in un romantico hotel a Jackson Hole, offrirle una bottiglia di champagne e convincerla a chiederti di sposarlo.» 15
«Sarebbe un raggiro o una coercizione, o entrambi. Non se ne parla.» «Allora forse dovrei parlarle io e metterle una pulce nell'orecchio.» «Non farlo. Deve venire da lei. Se cominci a lanciare frecciatine, potrebbe succedere un casino.» Damon sospirò e si lasciò andare contro lo schienale del sedile. «Allora non so proprio come aiutarti. So come portare una donna a letto, ma non ho mai provato a portarla all'altare. Ho solo un consiglio. Fate sesso a volontà.» Cade scoppiò a ridere. «Quello non ce lo facciamo mancare.» «Allora stai già facendo tutto quello che un uomo può fare.» «Infatti, dormo quasi sempre da lei.» Damon assunse un'espressione sgomenta. «Vuoi dire che dovrò dormire nel nostro bungalow tutto solo?» «Ringo ti farà compagnia. Anche se forse dovrai riconquistarlo. Ormai trascorre tutte le notti nel granaio a caccia di topi.» «Non vorrei mai privarlo di tale piacere.» Damon aveva fatto amicizia con il soriano grigio nel corso della sua ultima visita. «Ma andrò sicuramente a trovarlo. Nella sacca ho una confezione di biscotti per gatti.» «Hai adottato una coppia di gattini come ti aveva consigliato Lexi?» «Non ancora. Ci penserò al mio ritorno. Non aveva senso prenderli ora per poi doverli lasciare soli per sette giorni.» «Giusto.» 16
«Le donazioni a che punto sono?» «Sono aumentate, ma non tanto quanto vorremmo.» Fece una pausa. «Vogliono che io contatti i fratelli Chance e che chieda loro di fare girare la notizia.» «A chi è venuta l'idea?» Era un argomento delicato per Cade. Fino a un mese prima aveva creduto di essere solo al mondo, famiglia affidataria esclusa. Poi, a un tratto, era apparsa una cugina. Molly Gallagher, ora sposata con Ben Radcliffe, un produttore di selle per cavalli, aveva spiegato a Cade che era imparentato con la sua famiglia in Arizona e con il potente clan dei Chance a Jackson Hole. «A Molly. È venuta spesso al ranch per discutere su come organizzare l'accademia.» «È una fortuna che sia un'insegnante, così può dare consigli pratici. Ma anche lei è cugina dei Chance, allora perché non parla con loro del progetto?» «Pensa che, se se ne incaricasse lei, io farei la figura del codardo, di quello che non ha le palle per chiedere, soprattutto visto che è in gioco un progetto nel quale io sono più coinvolto di lei.» Damon si tolse i Ray-Ban e si massaggiò il naso. «Be', ha senso. E chi altri è dell'idea di Molly?» domandò tornando a infilare gli occhiali. «Lexi. Sostiene che i Chance vorrebbero sapere tutto del progetto in quanto sono una famiglia aperta e sempre pronta ad aiutare gli altri e, inoltre, il fatto che siamo parenti sarebbe un motivo in più per dare una mano. Penso che Lexi abbia ragione, ma fortunatamente non mi sta mettendo alcuna pressione perché mi muova in tal senso.» 17
«Ma hai parlato con i Chance?» «Non ancora. Ma ho promesso a Lexi di accompagnarla quando andrà da loro a tenere un corso di equitazione il quindici del mese.» «Tra meno di due settimane.» «Esatto e non ho ancora deciso come comportarmi. Quello sarebbe il momento giusto per parlare dell'accademia, ma...» «Ho già capito.» Ma forse solo chi aveva vissuto l'esperienza dell'affidamento poteva capire. «Non vuoi incontrarli per la prima volta e chiedere subito un favore.» «Esatto.» Cade si lasciò andare a un sospiro. «Ma la scorsa settimana ho chiamato il padre di Molly, perché ho pensato di iniziare con quel ramo della famiglia. E così ho chiacchierato con uno zio che non ho mai visto e, a un tratto, ci siamo ritrovati a parlare della morte di mia mamma e lui è scoppiato a piangere.» «Merda.» «Già. Non posso biasimarlo. Lei era sua sorella, ma anch'io non ho trattenuto le lacrime. Pensavo di averla superata. Sono passati quindici anni.» Damon annuì. «Il passato non ci abbandona mai. Io sono ancora perseguitato dallo stesso incubo. Non con la stessa frequenza di prima, ma anche la scorsa settimana mi sono svegliato di soprassalto e madido di sudore.» «A volte anch'io faccio brutti sogni e c'entra sempre mio padre.» Mentre Cade s'immetteva sulla superstrada che li avrebbe portati al ranch, smisero di parlare. Damon apprezzava quella capacità dei suoi fratelli. Tutti loro avevano demoni contro i quali 18
combattevano, e capivano quando era il momento di smettere di chiacchierare e restare in silenzio. Cade aveva il suo fardello da portare. Abbandonato da un padre violento, aveva poi perso la mamma a causa di un tumore. Prima di morire, lei aveva cambiato il loro cognome da Marlowe a Gallagher, il suo nome da nubile. In seguito, Cade era giunto alla conclusione che la famiglia le avesse voltato le spalle, ma in realtĂ lei si era vergognata a tal punto della propria situazione da non volere nemmeno informare la famiglia della malattia. E adesso Cade stava per ritrovarsi circondato da due famiglie, una situazione che sarebbe stata sicuramente meravigliosa, non appena fosse riuscito a superare imbarazzo e malinconia. Dal canto suo, Damon sapeva di non essere imparentato con nessuna buona famiglia. Era scappato di casa a dodici anni e aveva messo insieme un'elaborata storia che lo aveva fatto finire temporaneamente a casa di un compagno di scuola. Quando infine erano intervenuti i servizi sociali, i suoi genitori avevano giĂ abbandonato la cittĂ senza lasciare tracce, probabilmente sollevati che lui se ne fosse andato. Nel suo incubo ricorrente, Damon era un bimbetto abbandonato a se stesso che viveva con i genitori in una casa che era piĂš simile a un porcile. E mentre i genitori tracannavano alcool, lui apriva la credenza alla ricerca di qualcosa da mangiare, ma non c'era mai niente. Ogni volta si svegliava tremante e sudato. Quando viveva ancora con Cade e Finn, i due fratelli cominciavano e raccontargli delle barzellette, 19
finché lui non si calmava. E per quei momenti, tenevano sempre da parte delle merendine, perché lui si svegliava affamato anche se aveva consumato una cena abbondante. Adesso, per ritrovare un po' di serenità, si alzava e gironzolava per la casa che stava ristrutturando in quel momento. Teneva sempre tutto pulito e in ordine. Metteva sempre via i suoi strumenti, spazzava via la segatura e chiudeva i barattoli di vernice. E la dispensa era sempre ben fornita. Alla fine Cade ruppe il silenzio. «Sei mai andato da quello strizzacervelli di cui ci aveva parlato Rosie?» Per quanto fossero intimi, quelli erano dettagli che tenevano per loro stessi. «Una volta. Era brava, ma poi ho lasciato perdere perché ero sempre in giro. E tu? Ci sei andato?» «Sì, cinque anni fa, dopo che io e Lexi abbiamo litigato per la questione del matrimonio. Una donna in gamba; una che mi ha inquadrato subito. Sosteneva che probabilmente il matrimonio sarebbe stato un errore fino a quando non avessi avuto più chiaro chi fossi e che cosa volessi dalla vita. Aveva ragione.» «Immagino, ma all'epoca io ero veramente incazzato con te per avere mollato Lexi. Poverina, era ridotta uno straccio.» «E adesso sostiene che le ho fatto un favore.» Damon ridacchiò. «Quella donna ha le palle. C'è anche lei a cena?» «Sì.» «Bene. E Rosie mi ha detto che ha invitato anche Phil, così possiamo incontrarci prima di cominciare a lavorare domani mattina.» 20
«Già.» «Che cosa ne pensi di Phil?» «Uhm...» Cade si interruppe per schiarirsi la gola. «Preferirei non dirlo.» Damon lo fissò. «Che cosa? Preferiresti non dirlo? E perché mai?» «Senti, se ti parlassi di Phil romperei una solenne promessa fatta a Lexi, e non intendo farlo.» «E perché diavolo hai fatto una promessa simile?» «Possiamo cambiare argomento?» «È un pregiudicato fuggito di prigione?» «No.» «Un alieno in incognito?» «No. Hai visto i fiori lungo la strada? Quest'anno sono spettacolari. Non penso di averne mai...» «Chi cazzo se ne frega dei fiori! È gay? Scommetto di sì, ma, se pensate che io abbia dei pregiudizi nei confronti dei gay, vi sbagliate di grosso. Non sono mica un cavernicolo. Per me non è un problema, quindi...» «Phil non è gay.» «E allora qual è il problema?» «Non c'è nessun problema.» «Se non c'è nessun problema, allora perché ci giri intorno senza dire niente?» Cade sospirò. «Sapevo che avrei dovuto dire a Lexi di venirti a prendere.» «Se avessi mandato Lexi, avrei capito subito che c'era qualcosa di strano.» «Sì, ma Lexi se la sa cavare meglio di me in queste situazioni.» Damon sollevò gli occhi al cielo. Cade lo stava 21
tirando scemo. «Quasi quasi mi appello al giuramento dei Fratelli.» «Ti prego, non farlo. Non saprei se tradire te o Lexi. Mi scoppierebbe la testa.» «E ti starebbe bene. Ma sei così onesto che lascerò perdere.» «Damon, tranquillo! Non è niente di brutto.» «E sarà meglio per voi.» «Siamo quasi arrivati. Tra un paio di minuti questa conversazione non avrà più alcuna importanza. Nel frattempo, ammira i fiori.» La fronte aggrottata, Damon guardò fuori dal finestrino. Effettivamente, i rosa, i gialli e le occasionali macchie di rosso lungo la strada creavano uno spettacolo delizioso. Ma che cos'aveva Phil che non andava? Cade girò nel viale che portava alla casa nella quale Damon aveva trascorso gli anni più felici della sua vita. Le bandierine per l'imminente festa del Quattro Luglio sventolavano intorno al portico come ogni anno. Quel luogo gli dava un tale sollievo che non riusciva nemmeno a pensare alla possibilità di non poterci più venire. Il progetto della raccolta fondi doveva assolutamente funzionare. Rosie e Herb dovevano essere stati di vedetta in attesa del suo arrivo, perché uscirono subito. Lasciata la sacca sul furgone, Damon saltò giù, si tolse gli occhiali e salì i pochi gradini del portico per andare ad abbracciare i due anziani. Accidenti, era bello essere a casa. Era stato al ranch solo tre settimane prima, ma gli sembrava fosse trascorso molto più tempo. «Oh, c'è anche Phil» disse Rosie. 22
«Fantastico!» Finalmente avrebbe risolto il mistero. Infilati gli occhiali da sole nel taschino della camicia, guardò oltre Rosie verso la persona in piedi sull'uscio di casa. Quella non era certo Phil, perciò lui doveva essere dentro. La donna era alta, intorno al metro e ottanta, e snella. I capelli rossi che le sfioravano le spalle lo fecero pensare al legno di ciliegio lucido, e la spruzzata di lentiggini sul naso e le guance era una boccata d'aria fresca, naturale. In contrasto, la bocca piena avrebbe tentato un sacerdote a dimenticare i voti. Ma gli occhi erano ciò che più colpivano in lei. Erano di un azzurro intenso, proprio come il cielo del Wyoming in una calda giornata estiva. Una camicia dello stesso colore era indubbiamente stata una scelta azzeccata. Damon dovette imporsi di distogliere lo sguardo. Quella donna era una vera sirena ammaliatrice. Ma, con tutta probabilità, era la ragazza di Phil, perciò avrebbe dovuto stare attento. Di certo non voleva trovarsi nei guai ancora prima di avere conosciuto il collega con il quale avrebbe dovuto lavorare gomito a gomito per i prossimi giorni. Tuttavia, il suo sguardo tornò sulla splendida sconosciuta. Jeans e stivali erano quelli di ordinanza per tutti coloro che vivevano da quelle parti, ma quella divisa assumeva su di lei un fascino tutto particolare. Se quella era la fidanzata di Phil, quest'ultimo aveva davvero un ottimo gusto. Ma quando lei gli andò incontro, la mano tesa e una luce maliziosa negli occhi azzurri, tutto gli fu chiaro. Una lampadina si accese e per un attimo eb23
be paura di trovare conferma del dubbio che di colpo lo aveva assalito. «È un piacere conoscerti, Damon.» La voce ebbe un lieve tremito, come se lei stesse facendo fatica a trattenere una risata. Damon la guardò. Non aprì bocca e si limitò a porgerle la mano. «Sono Philomena Turner» si presentò lei stringendogli la mano. E i dubbi di Damon trovarono di colpo conferma.
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345 Pelle contro pelle di Kira Sinclair Ora che Jackson è vicino a scoprire quello che sta cercando da una vita, ovvero il relitto della leggendaria nave Chimera, non può permettersi di lasciarsi distrarre dalle curve mozzafiato di Lorelai, soprattutto se questo significa concedere un vantaggio alla squadra di ricerche avversaria.
346 Seduzione senza regole di Vicki Lewis Thompson Benvenuti al Thunder Mountain. Quando la famiglia chiama, Damon risponde. Questa volta l'hanno coinvolto in un progetto ambizioso che lo vedrà collaborare fianco a fianco a un carpentiere di nome Phil Turner. L'ultima cosa che Damon si aspetta, però, è di trovarsi faccia a faccia con una donna magnetica e sensuale.
347 Passione ad alta velocità di Samantha Hunter Il pilota Brody Palmer ha bisogno di ripulire la propria immagine. Hannah invece di dare una scossa alla propria vita. Cosa c'è di meglio di un finto fidanzamento per accontentare l'uno e l'altra? Giornate adrenaliniche e notti infuocate, sembra proprio il programma perfetto. A meno che non commettano l'errore di innamorarsi.
348 Palcoscenico bollente di Regina Kyle Per la drammaturga Holly, Broadway potrebbe rappresentare la grande occasione. Per questo non si deve lasciare distrarre da Nick, star dello spettacolo, nonché suo primo amore del liceo. Nick invece può dimostrare di essere un attore di talento e allo stesso tempo esplorare l'alchimia che da sempre lo lega a Holly.
DAL 4 AGOSTO 349 Il mio obiettivo sei tu di Erin McCarthy Emma prende il proprio mestiere di giornalista molto seriamente ed è per questo che, quando in città arriva un celebre fotografo di nudo, lei non ha alcun problema a farsi ritrarre vestita soltanto di pitture. Unica nota stonata in una giornata perfetta: la presenza di Kyle, suo collega e inguaribile seduttore.
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I confini del peccato di Vicki Lewis Thompson Benvenuti al Thunder Mountain. Tornato a casa con l'intento di salvare il ranch dei genitori, Finn si vede costretto a collaborare con un guru del marketing, nonché l'unica donna che l'abbia mai indotto in tentazione. Chelsea intanto si rende conto che Finn si è trasformato da serio imprenditore in cowboy irresistibile.
351 Seduzione ai Caraibi di Jillian Burns Per salvare il suo blog Carly si è dovuta inventare un vero e proprio concorso di bellezza, ma non si aspettava che il vincitore fosse così sexy. Joe è un concentrato di carisma e ormoni, ma se a letto fanno scintille, fuori sono l'uno l'opposto dell'altra. La loro storia è destinata a finire non appena scesi dalla nave, a meno che...
352 Una lista provocante di Susanna Carr Christine ha deciso che è giunta l'ora di spuntare qualche voce dalla sua lista di cose da fare prima di morire risalente a dieci anni prima. A quella lista però si è aggiunta una voce: andare a letto con Travis Cain. Ma quando la sua avventura di una notte si presenta alla sua porta, cominciano i guai.
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