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UN THRILLER PSICOLOGICO AVVINCENTE E INCALZANTE PER I FAN DE LA RAGAZZA DEL TRENO E L’AMORE BUGIARDO.
TUTTI HANNO DEI SEGRETI. ALCUNI POSSONO COSTARTI LA VITA.
Leah Mills vive una vita da fuggitiva - inseguita dal ricordo di un avvenimento terribile del suo passato - finché non incontra Julian e per la prima volta intravede la possibilità di una vita normale. Ma nel quattordicesimo anniversario di quel giorno maledetto, riceve un biglietto misterioso. Qualcuno conosce la verità… chi è lei veramente?
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SARAH MORGAN
È PRONTA PER FARVI INNAMORARE.
SIAMO IN PARTENZA PER PUFFIN ISLAND, IL SECONDO APPUNTAMENTO DELLA SERIE VI ASPETTA!
E se la seconda occasione fosse il nostro “E vissero felici e contenti”? A diciotto anni Brittany aveva un solo pensiero: sposarsi e trascorrere l’eternità con Zach. Ma la vita è spesso burrascosa, come il mare di Puffin Island, e l’idillio è naufragato in un batter d’occhio. Spesso però ci viene concessa una seconda occasione… cosa succederà quando i due si incontreranno di nuovo?
Scoprite il primo capitolo della serie Puffin Island.
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Gena Showalter
Sempre piĂš vicini
Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: The Closer You Come HQN Books © 2015 Gena Showalter Traduzione di Leonora Sioli Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved. © 2016 HarperCollins Italia S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Romance giugno 2016 Questo volume è stato stampato nel maggio 2016 da Grafica Veneta S.p.A. - Trebaseleghe (Pd) HARMONY ROMANCE ISSN 1970 - 9943 Periodico mensile n. 166 del 10/06/2016 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 72 dello 06/02/2007 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Mondadori, 1 - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 045.8884400 HarperCollins Italia S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano
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Strawberry Valley, Oklahoma Popolazione 7416 Guidate piano e vedrete la nostra città Guidate a tutta velocità e vedrete la nostra prigione Brook Lynn Dillon non amava la mattina. Né il pomeriggio. E nemmeno la sera, a dire il vero. D'altra parte, quando una ragazza supera un certo limite di stanchezza, non riesce ad apprezzare nessun momento della giornata. E lei, in effetti, aveva oltrepassato quel limite circa sette anni prima quando, a diciotto anni, aveva cominciato a lavorare al Rhinestone Cowgirl, che era una bigiotteria, non un locale di striptease – grazie al cielo! – come credevano in genere i turisti. Il suo turno di cinque ore cominciava all'alba. Dopodiché aveva a disposizione circa sessanta minuti di pausa, che di solito utilizzava per controllare la posta – ossia per leggere e archiviare i solleciti delle bollette scadute – prima di cominciare il turno di dieci ore al Two Farms, «il miglior ristorante della zona». Almeno così lo definiva il proprietario del locale, secondo cui il manzo alla Stroganoff cucinato con i funghi shiitake invece che con gli champignon era una prelibatezza. Quel giorno, comunque, non sarebbe andata male se 5
sua sorella si fosse degnata di terminare il proprio turno al Two Farms, invece di sparire all'improvviso senza avvertire nessuno, obbligandola così a sostituirla per evitare che venissero licenziate entrambe. Certo, se non altro Jessie Kay era stata così gentile da lasciarle un messaggio nell'armadietto. Questa sera bisogna divertirsi. Esci e ubriacati, sorellina. O, se non altro, fai finta di essere ubriaca. Il tuo comportamento da santarellina sta rovinando la nostra reputazione! Baci JK Questa era davvero bella! Con la schiena a pezzi e i piedi doloranti, in realtà Brook Lynn non desiderava altro che andare a casa e dormire. Prima, però, doveva trovare sua sorella. La sua migliore amica, Kenna, infatti, l'aveva chiamata per avvertirla che Jessie Kay stava dando spettacolo alla festa alla Glass House, nel tentativo di sedurre praticamente tutti gli uomini presenti. In effetti Jessie Kay adorava essere al centro dell'attenzione: lei viveva per divertirsi. Brook Lynn, alias Signorina Responsabilità, al contrario, non si era mai divertita molto, poiché aveva sempre avuto troppe preoccupazioni sulle spalle. La preoccupazione di quella sera? Semplice: l'idea che l'indomani, sullo Strawberry Daily, comparisse in prima pagina un titolo che annunciava: Ex reginetta di bellezza, con un promettente futuro da disoccupata, non riesce a tenere a bada gli ormoni... di nuovo! Non accadrà sotto i miei occhi! Brook Lynn scese dunque dall'auto, un catorcio arrugginito che aveva soprannominato appunto Rusty, e respirò a fondo. L'aria era soffocante e nemmeno il profumo delle fragole selvatiche e delle magnolie riusciva a ren6
derla più gradevole. Si asciugò il sudore sulla fronte e salì i gradini decrepiti del portico, osservando quella che era una delle case più grandi e antiche della zona. La tenuta aveva infatti un centinaio di anni e un gran bisogno di essere ristrutturata. La pittura bianca della facciata si era scrostata, in alcuni punti il rivestimento di legno era venuto via e le guarnizioni delle finestre erano marce, tant'è che sui vetri si vedevano gli aloni di umidità. Facevano parte della proprietà, inoltre, cinquantadue acri di terra, una serra, una piccola stalla, due fienili, un capanno degli attrezzi, degli orti e delle coltivazioni di fragole, il tutto circondato da un muro di pietra, costruito a mano. Di recente, Harlow Glass era stato costretto a mettere in vendita la tenuta della sua famiglia, e subito se l'era accaparrata Lincoln West, un nuovo arrivato in città. Genio della tecnologia, a quanto pareva West non era molto esperto di lavori manuali, poiché non aveva toccato praticamente nulla di quella casa. Ma forse era normale che fosse così, rifletté Brook Lynn. Del resto si era trasferito da poco da Oklahoma City per godersi la tranquillità della vita di campagna a Strawberry Valley e, come un po' tutti i cattivi ragazzi di città, probabilmente anche lui passava le giornate dormendo, sistemandosi i capelli e postando fotografie su Internet. Brook Lynn lo aveva incontrato diverse volte e, sorprendentemente, aveva trovato interessante lo strano mix di superbia e ironia che esibiva. Gli piaceva molto vantarsi, ma lo faceva con un tono talmente scherzoso che alla fine risultava simpatico. «Hai mai visto un corpo così perfetto? No, e non lo vedrai mai, Brook Lynn. Il signore ha dato il meglio di sé quando mi ha creato» le aveva detto un giorno. Effettivamente, per essere un cervellone che passava la 7
giornata davanti al computer, Lincoln West aveva un fisico da capogiro. E, non avendo davvero mai visto un corpo così perfetto, Brook Lynn non aveva potuto contraddirlo. Certo, non aveva ancora avuto il piacere di incontrare i suoi due coinquilini: magari loro erano più affascinanti di lui. Il fatto era che gli amici di West non si facevano vedere in giro spesso. Questo, ovviamente, non era stato un ostacolo per Jessie Kay, che non solo era riuscita a conoscerli entrambi, ma era anche già stata a letto con uno di loro... un certo Beck, il dongiovanni del gruppo, da quanto si raccontava in giro. Pareva, infatti, che avesse sedotto più o meno tutte le donne sopra i venti e sotto i quarant'anni della città in cui viveva, prima di trasferirsi a Strawberry Valley in cerca, appunto, di nuove conquiste. L'altro ragazzo si chiamava Jase, se ricordava bene, però non si sapeva quasi nulla di lui. Di sicuro non aveva fatto amicizia con nessuno degli abitanti ed era stato avvistato solo un paio di volte in strada. Le donne più adulte lo definivano un fusto, mentre quelle più giovani si limitavano a ridere nervosamente quando veniva nominato. Sentendo gli schiamazzi provenire dall'interno dell'edificio, Brook Lynn sbirciò attraverso il pannello di vetro impolverato della porta e... oh no! Non si aspettava di vedere così tanta gente. Nel salotto dovevano esserci almeno una trentina di persone che bevevano birra, chiacchieravano e ridevano. Poi ce ne erano altre in corridoio e in cucina. Pareva che avessero tutti tra i venticinque e i trent'anni, quindi probabilmente erano ex compagni di scuola di Jessie Kay, che di sicuro stavano già spettegolando sui suoi discutibili comportamenti. Bene, tra non molto avrebbero avuto altro materiale su cui sparlare, visto che stavano per assistere a una memorabile lite tra sorelle. Qualcosa infatti le diceva che Jessie Kay non sarebbe stata contenta di vederla lì. 8
Alzò una mano e selezionò la modalità silenziosa sugli auricolari. Nonostante avessero un paio di anni, si trattava di apparecchi all'avanguardia che venivano utilizzati per curare i casi più gravi di iperacusia, come il suo appunto. Ascoltare tutto il giorno rumori più o meno forti in maniera amplificata, a volte, diventava insopportabile, e gli auricolari le permettevano di godersi un po' di pace e di silenzio, quando ne aveva bisogno. Cosa che succedeva spesso in effetti. Senza bussare, entrò in casa, trovandosi di colpo avvolta da una nube di fumo. Nemmeno all'interno la casa era stata rimodernata, notò. La tappezzeria era ingiallita e in alcuni angoli si era staccata, il tappeto a pelo lungo era usurato e macchiato. In compenso i mobili erano nuovi e perfetti, in netto contrasto con il resto dell'ambiente. Non vedendo Jessie Kay, attraversò il corridoio, leggendo le labbra delle persone, abilità che aveva acquisito nel corso degli anni. «... non avrei mai immaginato che quel cittadino fosse un tale idiota» stava dicendo Charlene Burns, da poco divorziata, «ma dopo quello che ha combinato questa sera...» Cittadino? Si riferiva forse al padrone di casa o a uno dei suoi amici? In effetti loro tre erano gli unici cittadini che si erano trasferiti a Strawberry Valley. «Lo so» rispose Tawny Ferguson, annuendo, «è così triste.» «D'altra parte, possiamo davvero biasimarlo? Probabilmente il fumo gli ha consumato le cellule del cervello. Ma Jessie Kay? Quella ragazza non ha scusanti! Prima mi ha rubato Beck e poi si è buttata su Jase come una sgualdrina... Oh... ehi... Brook Lynn.» Charlene le rivolse il sorriso più finto che si fosse mai visto. A quel punto Brook Lynn alzò il dito indice e cominciò a contare. «Uno.» 9
E prima che potesse proseguire, le due si volatilizzarono. Quello era il suo avvertimento. Se fosse arrivata fino a tre, poi non avrebbe più avuto freni e avrebbe cominciato a sputare veleno. In effetti, da anni Brook Lynn si era guadagnata la fama di avere una lingua biforcuta, capace di demolire tutto ciò che prendeva di mira. E questo perché una volta era riuscita a far scappare un ex fidanzato di sua sorella, semplicemente con una scarica di insulti. Era successo una sola volta, in realtà. Ma era bastata perché nascesse una leggenda, che con il tempo era cresciuta, senza che lei avesse mai fatto nulla per alimentarla. Così ora le persone preferivano tenere la bocca chiusa piuttosto che contraddirla. Qualcuno le diede un colpetto sulle spalle e lei si voltò di scatto. «Kenna!» esclamò, felice di vedere una faccia amica. La ragazza dai capelli rossi la abbracciò. «Ho perso le tracce di tua sorella, ma di sicuro West sa dove si trova. Lui tiene sempre gli occhi aperti. Vieni, andiamo.» Brook Lynn la seguì, sognando – e non era la prima volta che le capitava – di poter fare i bagagli e partire con lei, dimenticando il resto del mondo. Il problema era che Kenna aveva una bambina di sei anni, oltre a un affascinante fidanzato. E lei... be' lei aveva Jessie Kay, che avrebbe finito per autodistruggersi se fosse rimasta sola. Kenna attraversò la sala giochi, dove un mucchio di persone circondava un tavolo da biliardo, a forma di auto. Una porta conduceva in una spaziosa cucina, dove, nonostante i muri fossero ancora più malconci rispetto al resto della casa, gli elettrodomestici erano modernissimi e i mobili nuovi, con un ampio ripiano di marmo color crema e rosa. Quella sì che era una cucina, si ritrovò a riflettere Brook Lynn provando una punta di invidia. Era sempre stato il suo sogno averne una così. 10
Kenna si bloccò e indicò il lavandino, appoggiato al quale Brook Lynn vide West, che chiacchierava con un ragazzo. «Bene, ora posso cavarmela da sola» disse all'amica. «Ne sei sicura?» «Sì, torna da Dane, prima che lui si preoccupi e metta sottosopra l'intera città per cercarti.» Dane Michaelson, che era stato uno degli scapoli più ambiti della zona, ora era la ragione di vita di Kenna. «Se devo essere sincera, mi piace quando Dane si preoccupa per me» rispose Kenna, scherzosa, «è così... sexy.» «Oddio, mi fai venire il voltastomaco. Lo sai, vero?» «Non dire sciocchezze. Vedrai che arriverà anche il tuo momento.» Kenna le diede un bacio sulla fronte, quindi se ne andò. In realtà, Brook Lynn sapeva perfettamente che «il suo momento» era ancora molto, molto lontano, visto che non c'erano prospettive all'orizzonte. Con questo triste pensiero in testa, tornò a concentrarsi sulla propria ricerca. Guardando West, però, ebbe un attimo di esitazione. In effetti, si sentiva sempre un po' a disagio di fronte a lui. Non perché ne fosse attratta – affatto – quanto piuttosto poiché aveva sempre un'aria un po' tormentata, nonostante si comportasse in maniera gentile e scherzosa. Forse dipendeva da quei capelli scuri spettinati e da quel suo sguardo così profondo e penetrante che dava i brividi. Era il tipico uomo che poteva far cadere ai propri piedi qualsiasi donna, e molte ragazze di Strawberry Valley erano già rimaste vittime del suo fascino. Non lei, però. No, lei non aveva bisogno di avere un tipo così complicato nella propria vita. Secondo quanto le aveva raccontato Kenna, il cui fidanzato era sempre informato su tutto, West frequentava una donna all'anno, per uno o due mesi al massimo e poi, 11
allo scadere del tempo prefissato, la mollava e non le rivolgeva più la parola. Era un comportamento folle, no? Il ragazzo che era con West era attraente tanto quanto lui, o forse addirittura di più. Muscoloso, virile, aveva occhi di un caldo color miele e capelli tra il biondo e il castano. Brook Lynn cercò di leggere le loro labbra, anche se non fu semplice poiché non erano voltati verso di lei. «Sono passati solo sei mesi da quando è uscito» disse il ragazzo biondo-castano. «Sì, e voglio che superi anche i prossimi sei» rispose West. «Questo ci causerà un sacco di problemi.» «Non a me.» West fulminò l'amico. «Che cosa ho detto di così negativo?» «Il fatto che tu non lo sappia è grave.» West stava lavorando con Dane su un progetto e dato che Kenna era sempre insieme al fidanzato, e Brook Lynn, appena aveva un po' di tempo libero, lo trascorreva con la sua migliore amica, loro erano le tre persone che avevano interagito di più con West. Pochi giorni prima Brook Lynn gli aveva domandato perché un ragazzo come lui, che evidentemente amava la vita frenetica della città, si fosse trasferito a Strawberry Valley. E West, con il suo solito tono ironico, le aveva risposto con una battuta. «Per avverare tutti i tuoi sogni, dolcezza.» Adesso, però, Brook Lynn non aveva nessuna voglia di scherzare e voleva avere una risposta sensata. Con fare determinato, dunque, si avvicinò a West e gli diede un colpetto sulla spalla. Lui la fissò imbronciato per un istante, quando poi la riconobbe, però, le rivolse un bel sorriso. «Bene, bene. Ecco qui la ragazza che vorrei avere al mio fianco, se arriveranno gli zombie.» «Non se, ma quando arriveranno» lo corresse lei. Era 12
solo una questione di tempo. Sì, lei ci credeva fermamente. «Dov'è Jessie Kay?» I due ragazzi si scambiarono uno sguardo, prima che il fusto dai capelli biondo-castani le prendesse la mano per darle un piccolo bacio sulle nocche. «Piacere di conoscerti, bellezza. Io sono Beck e se mi concederai mezz'ora del tuo tempo, ti prometto che ti farò dimenticare il nome della tua amica.» Ah. Il famoso Beck. Lo scapolo numero due, dei tre. «Jessie Kay è mia sorella maggiore, quindi ti assicuro che non potrei dimenticare il suo nome. Se credi di riuscire a farmi dimenticare il mio, però, giuro che ti sposo. Che ne dici? Sei ancora interessato a passare del tempo con me?» Lì per lì Beck rimase di stucco, subito però mascherò il breve attacco di panico. «Non direi mai di no a una splendida ragazza come te» rispose con spavalderia. Che cosa? Davvero alle donne piace sentirsi dire simili idiozie? Brook Lynn guardò West, sforzandosi di non cedere alla tentazione di dare a Beck una bella lezione. «Dov'è?» West respirò a fondo. «Sei sicura di volerlo sapere?» Lei lo fissò seria. «Questa conversazione comincia a stancarmi.» «Che bel caratterino ha la nostra signorina!» commentò Beck ridacchiando. «Le ragazze qui hanno l'abitudine di esprimersi in questo modo.» West aggrottò la fronte. «C'è un codice di fratellanza tra noi coinquilini. Ti rendi conto che, se ti rispondessi, lo infrangerei.» «E ti rendi conto che, se non lo farai, potrei romperti il naso?» «Come vuoi» replicò West diventando di colpo serio. «È in camera di Jase.» Jase? Il terzo del gruppo? Quindi Jessie Kay era passa13
ta da Beck a Jase? A quanto pareva, Charlene Burns non aveva avuto torto, dunque. Grandioso! «E dov'è la camera di Jase?» «Terza porta sulla sinistra» le rispose West, indicandole la direzione. Beck gli diede un colpetto sul braccio. «Ehi, amico, magari sono ancora impegnati!» Impegnati? Brook Lynn non faticò a intuire in che cosa potessero essere impegnati. West si irrigidì, ma poi si strinse nelle spalle. «Vorrà dire che assisterà allo spettacolo.» «Amico, bisogna rispettare la privacy delle persone» insistette Beck. Mentre i due continuavano a discutere, Brook Lynn uscì dalla cucina e attraversò il corridoio. Arrivata davanti alla porta, alzò una mano per bussare, ma poi si fermò. Se quel mascalzone stava approfittando di Jessie Kay, sentendo bussare si sarebbe bloccato e avrebbe finto che non stesse succedendo niente. No, doveva coglierlo di sorpresa. D'altro canto, se avesse aperto la porta e avesse sorpreso due adulti consenzienti impegnati a fare quello che stavano facendo, si sarebbe sentita un'idiota. D'accordo, ma che cos'era più importante? Sua sorella o il suo amor proprio? Non ebbe dubbi al riguardo. Girò dunque la maniglia per aprire. O perlomeno ci provò, ma la porta era chiusa a chiave. Maledizione! Calma. Non era un problema. Se Mister Non-voglioessere-colto-sul-fatto pensava di poterla fare franca, si sbagliava di grosso. Lei non si sarebbe di certo lasciata intralciare da un porta chiusa! Grazie a quel farabutto di suo zio, infatti, Brook Lynn aveva imparato a scassinare le serrature. Oltre a imbrogliare a biliardo e a bleffare a poker. E lo aveva fatto a caro prezzo visto che ogni volta che perdeva, durante le 14
loro esercitazioni, suo zio le sottraeva la sua paghetta. A ogni modo, ritornò indietro passando davanti alla cucina e si fermò davanti a uno studio, sulla cui porta era fissata una targa che diceva Vietato entrare. Figuriamoci! Prese un paio di graffette dal ripiano della scrivania, quindi tornò davanti alla porta della camera da letto e, senza alcuna fatica, riuscì ad aprirla. Le luci erano accese e, vicino all'angolo del letto, c'era un uomo in piedi, che si stava infilando una maglietta nera. E... wow... Non si trattava di un uomo qualunque, ma pareva piuttosto una statua scolpita da uno scultore, con muscoli marmorei perfettamente rilevati su una carnagione ambrata. Gran parte del petto era decorato da vistosi tatuaggi, che le sarebbe piaciuto poter studiare più da vicino, peccato che lo spettacolo durò poco, perché dopo un istante la maglietta coprì quell'opera d'arte. Una cosa era certa, comunque: West non poteva più vantarsi di essere l'uomo più bello del mondo, perché era ovvio che in città era arrivato qualcuno più sexy di lui. Il qualcuno in questione si bloccò appena la vide, fissandola con occhi color verde smeraldo che la fecero tremare. In realtà, non erano occhi da seduttore. Erano troppo freddi, gelidi, praticamente artici. Ciononostante avevano di sicuro la capacità di accendere le fantasie erotiche di una donna. «Tu sei Jase?» gli domandò. Lui annuì. «Sì» rispose muovendo a malapena le labbra e dimostrandole chiaramente di essere infastidito dalla sua presenza. «E tu chi sei?» le chiese passandosi una mano tra i capelli scuri. «Come sei riuscita a entrare?» Non confessare mai i tuoi reati. La voce dello zio Kurt le risuonò nella mente. Non seguire mai i consigli di tuo zio, piccola. Queste erano, invece, le parole che le aveva detto il suo adorato padre, prima di morire. 15
Non dimenticare che le bugie sono come il veleno, era stato invece l'avvertimento di sua madre. Ormai tutti e tre se ne erano andati, rifletté Brook Lynn provando una stretta allo stomaco. «Forse hai dimenticato di chiudere la porta, no?» suggerì lei. Non si trattava di una vera e propria bugia, però non era nemmeno un'ammissione di colpevolezza. «Forse» rispose lui, poco convinto. Lei si strinse nelle spalle. «Magari la serratura è difettosa? Chi può saperlo?» Lui sollevò le sopracciglia. «Sei venuta qui per farti sculacciare?» Lei sentì il cuore accelerare i battiti, mentre una scarica di adrenalina le attraversava il corpo. «In realtà, no, ma puoi farlo, se vuoi provare l'ebbrezza di sentire i testicoli finirti in gola.» Era stata troppo dura? A quanto pareva, aveva completamente dimenticato le buone maniere passando direttamente alle minacce. «Che cosa diavolo vuoi?» continuò lui, incrociando le braccia sul petto. Stava forse cercando di spaventarla? Brook Lynn lo osservò con più attenzione, non potendo resistere al suo fascino. Non era bello nel senso classico della parola, d'altra parte, non aveva bisogno di esserlo. Aveva lineamenti marcati, mascolini, il naso lievemente storto, e le guance coperte da una leggera barba incolta, che arrivava fino al collo tatuato. Portava due collane, una con un ciondolo ovale e un'altra con una croce. Aveva spalle larghe e bracciali di pelle sui polsi, oltre a vari anelli d'argento sulle dita. I jeans che aveva addosso erano slacciati, così come gli anfibi, cosa che dimostrava che si era vestito frettolosamente. Forse proprio in quel momento le stava parlando, ma per via degli auricolari lei non poteva sentirlo. Alzò dun16
que lo sguardo sulle sue labbra, che erano strette in una linea dura. «Scusa, potresti ripetere?» Lui aggrottò la fronte. «Chi sei?» «Brook Lynn Dillon. Sto cercando mia sorella e mi hanno detto che...» Con la coda dell'occhio, notò che qualcuno si stava muovendo sul letto. «... che l'avrei trovata qui» concluse. Senza aspettare poi che Jase le rispondesse, si avvicinò al letto. La persona sotto le coperte prima si stiracchiò e poi si mise seduta. Pallida, i capelli scarmigliati sciolti sulle spalle, aveva il viso un po' assonnato e labbra turgide, mentre si copriva il corpo nudo con le lenzuola. Trovandosela di fronte, Brook Lynn provò un misto di sollievo e di rabbia. «Brook Lynn? Che cosa ci fai qui?» le domandò con aria innocente Jessie Kay. Non era ubriaca, come Brook Lynn aveva temuto, ma era evidentemente esausta, forse per il troppo piacere. Di nuovo Brook Lynn avvertì un moto di rabbia. «Secondo te, che cosa sto facendo?» «Dunque... la prima cosa che mi viene in mente è: rovinarmi la serata!» Una risposta tipica da parte di Jessie Kay. «Vestiti» le ordinò Brook Lynn. «Andiamo a casa.» «Neanche per sogno. Vacci tu» ribatté Jessie Kay appoggiandosi comodamente ai cuscini. «Io sto benissimo dove sono.» «Peccato. È tardi e domani dobbiamo lavorare.» «A dire il vero, tu andrai a lavorare. Io mi darò malata.» «E no! Scordati che io faccia un doppio turno per due giorni consecutivi» la avvertì Brook Lynn. «Racconterò al signor Calbert la verità. Sai che lo farò.» Jessie Kay si limitò ad alzare le spalle. 17
Come è possibile che siamo sorelle? «Sto perdendo la pazienza con te.» Brook Lynn aveva tre obiettivi nella vita: risparmiare, comprare il Rhinestone Cowgirl e trasformare sua sorella in una persona affidabile. In realtà, adorava Jessie Kay, solo che non sapeva per quanto tempo ancora sarebbe riuscita a sopportarla. Anche Jessie Kay la adorava, e non aveva di sicuro scelto consapevolmente di rendere la sua vita un inferno. Questo era stato solo un effetto collaterale. «Ora calmati, Caporale» rispose a Brook Lynn. «Non è il caso di fare una scenata.» Caporale. Jessie Kay le aveva affibbiato quel soprannome a quindici anni. «Vestiti. Non sto scherzando» insistette Brook Lynn. Gli occhi blu di Jessie Kay la fulminarono. «Ti ho già spiegato che non vado da nessuna parte.» Jessie Kay aggiunse qualcos'altro, ma, dato che si voltò, Brook Lynn non riuscì a leggerle le labbra. «Ho gli auricolari in modalità silenziosa, quindi se mi devi dire qualcosa guardami in faccia.» Subito Jessie Kay si voltò, solo che si ritrovò a guardare Jase e si irrigidì. «D'accordo, ho capito. Mi vesto. Dannazione!» A quel punto anche Brook Lynn azzardò uno sguardo verso Jase. Braccia conserte, lui non si era spostato di un millimetro e, stranamente, invece di guardare la donna con cui era appena stato a letto, stava fissando lei. «Ci farebbe piacere avere un po' di privacy» gli fece notare Brook Lynn, cercando di usare un tono fermo. Lui scosse la testa. Una sola volta. «Mi dispiace, dolcezza, ma questa è la mia camera.» Dolcezza? Per caso aveva sbagliato a leggere le labbra? «Capisco. Diciamo allora che te la chiediamo in prestito per qualche minuto.» 18
«Dubito che mi potresti dare in cambio quello che voglio.» E lei, invece, dubitava che sarebbe stata in grado di dire di no a qualsiasi sua richiesta. Jase emanava una tale sensualità, a cui era impossibile resistere. Era senza ombra di dubbio l'uomo che qualsiasi donna avrebbe voluto avere accanto quando gli zombie avrebbero attaccato gli umani. Dopo una maratona televisiva di The Walking Dead, lei e Kenna avevano ideato tre piani di sopravvivenza: farsi difendere dal primo uomo forte – e bello – che avrebbero incontrato era il fulcro del piano B. Il piano A, il suo preferito, consisteva invece nel prendere a calci gli zombie e rubare le provviste agli altri sopravvissuti. Infine, il piano C prevedeva di radere al suolo il mondo intero. «Potresti almeno fare finta di essere un gentiluomo e voltarti?» «Perdonami. Sai, non ho proprio l'abitudine di comportarmi da gentiluomo.» Lei fu percorsa da un brivido inaspettato che trasformò le sue gambe in gelatina. Non avrebbe dovuto trovare la sua battuta sfacciata così sexy. No, non avrebbe dovuto trovare lui così sexy. Il semplice fatto che fosse andato a letto con sua sorella lo rendeva off-limits. Jessie Kay si guardò intorno. «Qualcuno ha visto i miei pantaloncini?» In effetti, un paio di minuscoli shorts e un top erano appallottolati proprio ai piedi di Brook Lynn. Lei li raccolse e li lanciò verso la sorella. «E quindi? Non pensi di dover almeno chiedere scusa per avere saltato cinque ore di lavoro?» «Per quale ragione dovrei scusarmi?» replicò Jessie Kay. «Non sono affatto dispiaciuta, inoltre non c'erano clienti ai miei tavoli.» 19
«Figuriamoci! Ne arrivavano di nuovi ogni ora, e io ho dovuto correre senza sosta per servire sia i tuoi tavoli sia i miei, con il risultato che ho fatto una gran confusione e ho perso molte mance.» Per loro era fondamentale ogni singolo penny, visto che non avevano molti soldi. «Cercherò di rimediare, te lo prometto» le rispose Jessie Kay, infilandosi gli shorts sotto le coperte. «Non ti preoccupare.» Brook Lynn le lanciò uno sguardo furente. «Per caso sei venuta in possesso di un'eredità segreta? O dovrò usare di nuovo i miei risparmi per pagare anche la tua parte di affitto?» «Ehi, sto tenendo il conto di ogni singolo centesimo che ti devo. Ti restituirò tutto.» Ma sarà troppo tardi, avrebbe voluto urlarle. Purtroppo aveva un limite di tempo ben preciso per realizzare il suo sogno. Edna, la proprietaria del Rhinestone Cowgirl, avrebbe aspettato la fine anno e poi, se per allora lei non avesse avuto i soldi per comprare il negozio, l'affare sarebbe saltato. A dirla tutta, Brook Lynn non era un'appassionata di gingilli; comprare quel negozietto, però, era la sua sola speranza di avere una vita migliore. Aveva già cominciato a fare dei programmi. Innanzitutto, avrebbe creato un sito Internet con tanto di e-shop, così si sarebbe fatta conoscere in tutto lo Stato dell'Oklahoma, e non solo a Strawberry Valley. In questo modo, finalmente avrebbe smesso di vivere giorno per giorno e avrebbe potuto cominciare a fare dei progetti seri per il futuro. Jessie Kay, che aveva finito di vestirsi, le diede un colpetto sulla testa. «Odio dovertelo dire, sorellina, ma la tua piccola bigiotteria è inutile tanto quanto una mucca che produce acqua.» Inutile? Inutile! 20
«Non voglio che tu sia infelice» affermò Jessie Kay, buttando benzina sul fuoco. Che cosa? Infelice? Brook Lynn si sentì esplodere dalla rabbia. Jessie Kay pensava forse che lei ora fosse felice? «E magari io non voglio che tu faccia la stessa fine di nostro zio Kurt!» «Ehi, questo è un colpo basso!» Sì, in effetti lo era. Molti anni prima, un grosso macchinario nel caseificio appena fuori città era esploso, uccidendo metà degli operai. Molti degli abitanti di Strawberry Valley lavoravano lì, compreso suo padre, che purtroppo era rimasto coinvolto in quel terribile incidente. Sua madre aveva fatto del proprio meglio per occuparsi di loro due, solo che a volte, in momenti di difficoltà, aveva chiamato in aiuto suo fratello Kurt, il mago del raggiro. E quando anche lei se ne era andata – pace all'anima sua – lo zio Kurt si era trasferito a Strawberry Valley per stare con loro. All'epoca, Brook Lynn aveva quindici anni e Jessie Kay diciassette e, sebbene fossero in grado di badare a se stesse, avevano comunque bisogno di un tutore legale. Peccato che lo zio Kurt poi fosse sparito appena era riuscito a impossessarsi dei soldi dell'assicurazione sulla vita dei loro genitori. Jessie Kay le diede una piccola pacca per attirare la sua attenzione. «Non sono affatto come quel truffatore. Ritira quello che hai detto.» «No!» rispose Brook Lynn restituendole il colpetto. Jessie Kay era una delle poche persone che riusciva a farle perdere la pazienza. A quel punto Jessie Kay la colpì di nuovo e Brook Lynn reagì. «Sto cominciando a contare!» «Uno» la provocò Jessie Kay. «Due e tre!» Ma questa volta Brook Lynn non usò la 21
sua lingua tagliente e passò direttamente alle mani, scagliandosi contro la sorella. Le due finirono sul materasso e poi ruzzolarono a terra, dove continuarono a lottare. A un certo punto urtarono il comodino, da cui cadde una lampada rompendosi. Infine, Brook Lynn riuscì ad avere la meglio sulla sorella e la bloccò a terra. Dopo un istante, però, si sentì avvolgere da un paio di braccia muscolose e da un intenso profumo. Jase. «Lasciami! Lasciami immediatamente!» protestò. Lui, invece, la strinse ancora di più. E non si limitò a questo. La caricò su una spalla, come fosse stato un pompiere, e la portò via.
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Ricetta dei famosi spaghetti alla Brook Lynn con formaggio e pollo. Ingredienti: 500 g di spaghetti Due dadi di brodo di pollo Un goccio di olio di oliva ½ kg di petto di pollo macinato Sale e pepe q.b. ½ tazza di burro ½ tazza di farina 1 tazza di brodo di pollo 1 tazza di panna 2 cucchiai di sherry Funghi (se si vuole) 200 g di formaggio gouda a pezzi 200 g di formaggio havarti a pezzi Scaldare il forno a 200°. Imburrare una teglia. Portare a ebollizione una pentola d'acqua con i due dadi e una goccia di olio d'oliva, quindi far bollire gli spaghetti per 10 minuti. Mentre la pasta cuoce, rosolare il petto di pollo macinato in una pentola separata, aggiungere sale e pepe a piacere. Far sciogliere il burro a fuoco lento, aggiungere la farina, sale e pepe e mescolare finché non si ottiene una crema senza grumi. Aggiungere il brodo e la panna e continuare a mischiare finché la crema non si addensa. Aggiungere lo sherry, quindi la pasta, la carne e i formaggi (eventualmente anche i funghi) e mescolare. Mettere il tutto nella teglia imburrata e far cuocere in forno finché il formaggio non si scioglie, per circa 30 minuti. Buon appetito! 356
Abbracciami di Susan Mallery Destiny crede che i testi delle canzoni country, che hanno reso famosi i suoi genitori e distrutto la sua vita, siano l'unico posto adatto per passione e romanticismo. A causa di un'infanzia non proprio felice, infatti, ha deciso di chiudere la porta del suo cuore. Ma il suo bozzolo sicuro viene messo in pericolo da Kipling.
Sempre più vicini di Gina Showalter Appena uscito di prigione, Jase ha un unico obiettivo in mente: stare fuori dai guai. Strawberry Valley, Oklahoma, sembra il posto perfetto per lui e i suoi due fratelli acquisiti per trascorrere una vita tranquilla, lontano da donne e dolori. Ma non è semplice abituarsi a un ambiente simile, soprattutto quando incontra...
Dritto al cuore di Diana Palmer Grace vive nella stessa casa di Jason da quando i loro genitori si sono sposati. Tra i due non c'è alcun legame di sangue, ma qualcosa di più intenso. È proprio un bacio appassionato a svelare i veri sentimenti di entrambi. Allora perché lei lo respinge? Ferite del passato rendono Gracie timida e insicura, ma...
Io ti proteggerò di Lori Foster Lottatore di arti marziali, Cannon racchiude in sé tutto ciò che serve per rappresentare l'eroe per eccellenza: un corpo cesellato, un viso dai lineamenti perfetti e la naturale predisposizione a stare dalla parte del bene. Anni prima ha salvato la giovane Yvette Sweeny dai suoi rapitori, ma ha dato anche un taglio a...
La promessa nuziale di Cara Connelly Il sexy milionario Adam ha una missione: dare la caccia all'uomo che reputa colpevole dei suoi guai. Per farlo ha bisogno di qualcuno di in gamba e così chiama l'ex procuratore Madeline St. Clair. Lei, cinque anni prima, era stata vicina dall'inchiodarlo con l'accusa di furto, ma lui l'ha fatta franca. Ora, è tornato e...
Determinate ad amarle di Nora Roberts Due uomini forti e determinati a raggiungere ciò che vogliono, soprattutto se si tratta delle donne che cercano da sempre. Dopo la morte del padre e la scoperta che le sue finanze sono in rovina, Eden decide di iniziare una nuova vita. Investe tutto ciò che le è rimasto in un campus estivo per sole ragazze. Qui incontra...
Il giocatore di J. R. Ward Spietato potrebbe essere il secondo nome di Gray. Lui fa parte di quei potenti carismatici e influenti che manovrano Washington, e che tutti ascoltano. Ma il motivo per cui ora si trova a Saranac Lake non è legato al suo lavoro. Una questione di famiglia ha sgretolato il suo cuore indurito è per questo quando rivede Joy...
L'estate dell'amore di Julia Williams Heartsease House ha disperato bisogno di una ristrutturazione. Il suo proprietario, Joel, sta lottando per venire a patti con la vita in veste di vedovo e padre single. I suoi piani per sistemare la casa e il giardino gli appaiono improvvisamente come un fardello troppo grande da sopportare. La vita di Lauren, invece, è una sorta di...
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