Sidney e melanie

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Un nuovo appuntamento con la serie C’è un angolo di Toscana baciato dal sole dove è facile innamorarsi e dire: “Lo voglio!”

Perché tutti hanno questa smania di sposarsi? Il milionario Zach Sullivan non riesce proprio a spiegarselo. Per lui il matrimonio è davvero la tomba dell’amore… chissà se Lindsay Reeves, wedding planner sarà in grado di fargli cambiare idea.

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Una nuova serie che vi terrà compagnia fino ad agosto.

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Alison Kent

Sydney & Melanie


Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: Bound To Happen Striptease Harlequin Blaze © 2002 Mica Stone © 2003 Mica Stone Traduzioni di Claudia Cavallaro e Jil Bancor Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved. © 2003 HarperCollins Italia S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Temptation maggio 2003 - agosto 2004 Questa edizione Harmony Passion gennaio 2017 HARMONY PASSION ISSN 1970 - 9951 Periodico mensile n. 123 del 26/01/2017 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 71 dello 06/02/2007 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Mondadori, 1 - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 045.8884400 HarperCollins Italia S.p.A. Viale Monte Nero 84 - 20135 Milano


SYDNEY



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In un mondo perfetto, pensò Sydney Ford, di sicuro avrebbe potuto programmare una splendida vacanza estiva. Avrebbe provveduto da sola a organizzare il viaggio. Le sarebbe piaciuto visitare il paese in treno. Avrebbe prenotato gli alberghi. Belli. Le piaceva sentirsi coccolata. Si sarebbe scelta i propri compagni di viaggio. Moriva dalla voglia di dividere una settimana rilassante con una delle sue migliori amiche. Ma il mondo non era perfetto. La vacanza non si stava rilevando per niente splendida, e non poteva che assumersene la colpa. Mesi prima, per qualche scervellata ragione, le era venuta la brillante idea di mettere in palio una crociera privata sullo yacht del padre, che presto sarebbe stato messo in vendita, per il vincitore della caccia ai segreti organizzata da Macy Wedd, della Girl-Gear.A vincere era stato un loro amico, per la precisione Ray Coffey. E adesso Sydney si trovava bloccata su un'isola dei Caraibi, consapevole che, lamentandosi, si sarebbe procurata soltanto il solito commento che da sempre la perseguitava. Sei davvero una povera ragazza ricca. Esisteva forse una donna in carriera che non sarebbe voluta rimanere bloccata su un'isola dei Caraibi?Con una villa in riva al mare completa di servitÚ e quattro rappresentanti di Mister Muscolo fra i compagni di sventura? Io, io, io, avrebbe voluto urlare.Invece, sospirò appoggian7


do un fianco alla ringhiera di legno della veranda al primo piano della villa. La lieve brezza serale le agitava i capelli, e dal mare arrivava il buon odore di salmastro. Il tramonto era spettacolare. Come tutte le altre sere, d'altronde. Soffici nuvolette in una gamma di colori pastello che si muovevano nel cielo, sabbia bianchissima, acqua verde-blu come mai se ne vedeva nel Golfo del Messico. Ma, ancora meglio della vista del cielo e della risacca, era la vista dei tre uomini che a riva fissavano l'orizzonte. Per la verità, pensò Sydney, era molto più probabile che stessero guardando il catamarano che stava passando a diverse miglia dalla costa.Erano vestiti più o meno allo stesso modo. Doug Storey portava dei calzoncini blu scuro con un disegno di ibiscus bianchi e grigi. Quelli di Anton Neville erano dello stesso modello, ma di color turchese e rosso. Sia Doug sia Anton erano alti e con fisici da nuotatori. Anton aveva capelli biondi e ricci, mentre quelli di Doug erano un po' più scuri, più lunghi, e a una donna veniva subito voglia di toccarli... Tuttavia, fu il terzo uomo ad attirare la sua attenzione. Ray Coffey aveva una splendida corporatura e portava dei bermuda gialli bordati di nero, un colore che era in perfetto contrasto con la sua carnagione olivastra. I folti capelli castano scuro gli ricadevano sulla fronte, gli occhi erano verde smeraldo.Sedendosi, Sydney si portò le ginocchia al petto. Il suo sarong marrone e giallo si aprì, rivelando la gamba, il fianco e il bordo del bikini beige. Guardando Ray, trattenne il fiato. Una reazione che attribuì all'atmosfera sensuale dell'isola, perché nessun'altra spiegazione avrebbe avuto senso. Il corpo maschile le era familiare. Anche quello di Ray. Tuttavia erano passati otto anni dall'ultima volta che lui l'aveva toccata. Otto anni significavano una muscolatura più pronunciata, addominali scolpiti, peluria scura sul basso ventre, eccetera, eccetera... Stese le gambe sulla ringhiera, incrociò le caviglie e appoggiò la testa contro una delle travi di sostegno della veranda. 8


Da quando Ray era tornato nella sua vita, essere nervosa ed eccitata non era insolito, ma la situazione cominciava a farsi imbarazzante. Doveva togliersi il pensiero, prima di rientrare a casa.Inizialmente, quel viaggio sarebbe dovuto durare poco più di una settimana e mezzo. L'Indiscreet era ormeggiato a Belize City, in vista della vendita imminente, così Ray aveva chiesto allo skipper di compiere un giro lungo la costa del Belize prima di fare delle soste in Giamaica durante il viaggio di ritorno. Aveva chiesto a Doug e ad Anton di accompagnarlo, dato che in quel periodo era in trattative con il loro studio di architettura. E aveva invitato anche Jess Morgan, un altro del gruppo di sei amici che giocavano insieme in una squadra di calcio. E poi aveva invitato Sydney. Lei era stata più che tentata. Prima del suo dissidio con il padre, avvenuto l'anno prima, non gli aveva mai detto di no quando lui le chiedeva di andare in barca. Ma era stata tentata anche dalla prospettiva di rimanere confinata con Ray sull'Indiscreet. Una reclusione del tutto innocente, per sfuggire alla loro reciproca attrazione fisica avrebbero dovuto viaggiare sul fondo del mare. Così, aveva accettato a tre condizioni. Poiché le sei socie della Girl-Gear stavano discutendo di una possibile riorganizzazione della struttura aziendale, Sydney aveva invitato a bordo Annabel Lee, meglio nota come Poe, che avrebbe dovuto sostituire Chloe Zuniga come vicepresidente del settore cosmetici e accessori una volta che Chloe avesse lanciato il nuovo programma Guidance Girl. Chloe aveva rassicurato le altre che Poe non era un drago sputafuoco come sembrava. E lo scopo principale di Sydney era proprio quello di conoscere Poe lontano dall'ufficio, da donna a donna. Aveva poi invitato anche Lauren Hollister per due ragioni... una ovvia e una personale. La prima era la presenza in barca di Anton Neville. Lauren e Anton si erano lasciati di 9


recente dopo un anno di convivenza, anche se era chiaro a tutti gli amici che quei due erano più infelici divisi di quanto lo fossero mai stati insieme. La ragione personale era l'amicizia che si stava creando fra suo padre e Lauren. Quei due si vedevano troppo spesso, per i suoi gusti. Per quanto arrabbiata fosse con Nolan, gli voleva bene e, secondo lei, non meritava di avere nella sua vita un'altra donna creativa e volubile. Né una breve avventura dettata dall'impulso. Alla fine, Sydney aveva convinto Kinsey Gray a unirsi alla crociera. Kinsey era stata sua compagna di corso all'università del Texas e adesso era vicepresidente della divisione abbigliamento, sia sportivo sia elegante. Kinsey aveva un intuito speciale per la moda, e una visione non convenzionale del mondo che di certo avrebbe allentato un po' dell'inevitabile tensione del viaggio. La tensione si era avvertita immediatamente. Il gruppo degli otto vacanzieri si era allontanato meno di dodici miglia dalla costa, quando l'Indiscreet già aveva dato segno di avere problemi idraulici. Così erano tornati a Belize City per le riparazioni necessarie, e Sydney e gli altri avevano messo le loro cose su un dinghy di alluminio e si erano trasferiti sull'isola, più precisamente Coconut Caye, di proprietà di suo padre. Coconut Caye sarebbe dovuta essere una delle tappe del loro itinerario, ma non la destinazione finale. Ancora una volta, Sydney si rese conto di non avere motivo di lamentarsi. L'isola era l'emblema del paradiso terrestre e l'aspettavano giornate di ozio assoluto, sole, mare e nient'altro. Pensando razionalmente, e non in un momento di irritazione perché l'Indiscreet si era irrimediabilmente guastato, capì che il cambiamento di programma sarebbe potuto tornare a suo vantaggio. L'isola offriva più privacy di quella che avrebbe trovato sullo yacht, e la privacy l'avrebbe aiutata nel suo piano di sedurre Ray Coffey. Tutt'a un tratto, Sydney si 10


rese conto che quell'avventura prometteva di essere più eccitante e indimenticabile di quanto avesse dapprima pensato. Riportò l'attenzione sulla spiaggia, dove i tre uomini erano adesso impegnati in una partita di frisbee sulla sabbia. Era incredibile, lo desiderava in modi che non avevano mai fatto parte delle sue esperienze, ma che erano oggetto delle sue fantasie. Da quando era tornato a Houston l'anno prima, Ray le aveva fatto capire chiaramente che l'attrazione era tuttora reciproca, cosa che l'aveva fatta ridere. Quella prima volta erano stati così giovani e innocenti... Sentendo alcuni movimenti al suo fianco, alzò lo sguardo e vide che Poe l'aveva raggiunta. Indossava un paio di pantaloni sarong neri con la vita molto bassa e il top del bikini che lasciava poco all'immaginazione. Alla sua espressione palesemente disgustata, le chiese: «Va tutto bene?». «Da che punto di vista?» ribatté Poe, strofinandosi le mani come se volesse sbarazzarsi di qualcosa di sgradevole. «Medico? Finanziario? Sociale?» Lei non poté impedirsi di apprezzare l'atteggiamento melodrammatico della collega. «In questa situazione. Sociale, direi.» Poe roteò gli occhi. «Considerando quanto ci tenessi a fare questa vacanza, mi spiace dirlo, ma...» Si passò le mani nei capelli, mettendo così in risalto i suoi tratti di origine asiatica. «Sono felicissima di essere scesa a terra. Senza dubbio, saremmo finiti comunque in fondo al mare.» «Perché?» «Non dirmi che pensavi che diciassette metri sarebbero bastati per il bagaglio emotivo che Lauren e Anton si sono portati dietro? Da quello che ho visto finora, persino i dodici acri dell'isola di tuo padre potrebbero andar loro un po' stretti.» Sydney provò una fitta di rimorso. Non aveva pensato che gli ex fidanzati avrebbero cominciato a punzecchiarsi a vicenda un minuto dopo essere saliti a bordo. E il fatto che An11


ton fosse uscito di tanto in tanto con Poe non aveva influito sulla sua decisione di invitare entrambe le donne... cosa che era stata evidentemente un errore. Tutti sapevano che fra i due non c'era niente di serio, tutti tranne Lauren. «A proposito, dov'è Lauren?» chiese. Poe inclinò la testa di lato. «In cucina con Kinsey e Jess. Stanno preparando la cena.» «Bene. Muoio di fame.» «Ma dov'è finito il personale?» «I Duarte, Auralie e Robert, non avevano previsto che ci saremmo fermati più di un giorno e non avevano provviste sufficienti. Così sono andati sulla terraferma a fare acquisti. Saranno di ritorno domani.» Sydney si alzò, assumendo automaticamente il ruolo di padrona di casa, come aveva fatto tante volte per Nolan. «Aspetta di vedere che cosa riesce a fare Auralie con pomodori, pollo arrosto e fagioli neri. È incredibile.» Poe lanciò un'occhiata malinconica al proprio ventre che protestava distintamente. «Speravo di mangiare prima di domani.» «Non so niente di Lauren o di Jess, ma Kinsey è una cuoca decente. E, se ci sbrighiamo, riusciremo a impedire che combini qualche disastro.» «Se per te è lo stesso, preferirei restare alla larga dalla cucina e da Lauren.» Sydney infilò le mani in tasca e sbuffò. Il fiasco di cui era responsabile stava sfuggendo al suo controllo. Era arrivato il momento di agire da paciere... anche se l'idea di passare la sua vacanza a mediare non l'allettava per niente. C'erano momenti in cui avrebbe voluto assomigliare di meno al padre, sempre disposto a negoziare, e di più alla madre, che diceva sempre quello che pensava. Quello era uno di quei momenti. «Bene. Allora dovremo contare su quei tre per la cena, no? Anche se l'idea mi terrorizza.» «Mai quanto terrorizzi me l'idea di convivere con Lauren e 12


Anton.» Poe lanciò un'occhiata alla spiaggia dove stavano ancora giocando a frisbee. «Anton e io siamo amici, nient'altro. Ma se sarò processata e condannata perché sono qualcosa di più, allora tanto vale godere gli ovvi vantaggi di commettere veramente il reato. Lui non è niente male, in fondo.» Anton era semplicemente stupendo, dovette concordare Sydney. Ma era sicura che Poe era perfettamente in grado di rispondere alla sua domanda. «Credo che sappiamo entrambe che non è da te far soffrire Lauren in quel modo.» Poe sbuffò con poca eleganza. «Peccato che la cosa non sia reciproca.» Sydney fece una smorfia. «Lauren è solo troppo sensibile riguardo ad Anton. Dubito che abbia qualcosa contro di te personalmente.» «Be', o vuole stare con lui oppure no. Non può avere tutte e due le cose, e non è giusto nei nostri confronti. Cioè, guarda laggiù e dimmi che cosa vedi» disse Poe, indicando i tre che giocavano a frisbee. Quello che lei vedeva era più di quanto Poe potesse immaginare. E non aveva alcuna intenzione di confidare ciò che pensava né a Poe né a nessun altro. Ray era la sua fantasia, il suo zuccherino mentale. «Vedo un tramonto tropicale fantastico. Vedo una scena da cartolina illustrata, palme frondose e onde che s'infrangono e una spiaggia così pulita che ci si potrebbe mangiare sopra. Ma ho la sensazione che tu ti riferisca ad Anton, Doug e Ray.» «Esatto.» Poe si avvicinò alla ringhiera e vi appoggiò un fianco. «Tre possibilità molto allettanti per un'eccitante avventura!» esclamò. Sydney aveva già ristretto le sue possibilità a una e aveva programmi in merito alla seconda. La qual cosa lasciava a Poe soltanto due scelte. «Dimentichi Jess.» Poe scosse la testa. «Non proprio. So che Anton è zona vietata. E, per quanto mi costi ammetterlo, accetto anche di condividere con altre le possibilità di avventura.» 13


«Molto generoso da parte tua» replicò Sydney, sforzandosi di rimanere seria. «La mia generosità è limitata, credimi. Se Lauren manda tutto all'aria, io ne trarrò il massimo profitto quando torneremo a casa.» «Allora dobbiamo assicurarci che non rovini niente.» «Vuoi prendere tu il comando della situazione?» chiese Poe, lanciandole un'occhiata di traverso. Sydney alzò le spalle. «Ci sto pensando» rispose con aria indifferente. «Be', mentre ci pensi, credo che ti precederò e darò a Lauren la scossa di cui ha bisogno. A meno che tu non abbia obiezioni?» A Houston, Sydney avrebbe avuto più ragioni per obiettare. Ma lì? Persino un intervento soprannaturale sarebbe stato il benvenuto. «Mi farai il favore di avvertirmi in anticipo?» Poe ridacchiò. «Considerati avvisata.» «Mi sembra giusto» disse lei, prendendola a braccetto. «Adesso ti farò vedere il solarium, prima che faccia troppo buio. Non ho mai trovato un posto migliore per prendere il sole.» Non disse che lo prendeva nuda. Era un piacere che preferiva tenere per sé... anche se c'era un uomo che una volta era riuscito a farglielo ammettere. Lanciò un'ultima occhiata a Ray. Prima la cena, poi avrebbe di nuovo preso in considerazione il suo piano di seduzione. Roteando il frisbee sull'indice, Ray ascoltò distrattamente Anton e Doug che, a mezzo metro di distanza, parlavano di lavoro. Consapevole che Sydney li stava osservando dalla veranda, gli era difficile tenere lo sguardo sul frisbee. Quando aveva vinto la crociera, quattro mesi addietro, aveva capito immediatamente di volere a bordo anche Sydney. Accidenti, la sua fantasia si era messa in moto già il mese prima della sua vincita, quando lei aveva annunciato che il 14


premio in palio per quella assurda caccia ai segreti era un viaggio sullo yacht del padre. Quella sera stessa aveva deciso che sarebbe stato lui a vincere e a passare la settimana in mare con Sydney. Ma averla tutta per sé era stata solo una sua fantasia, non quella di Sydney. Perlomeno, non aveva sentito vibrazioni in tal senso. Da quando era stato trasferito al corpo dei vigili del fuoco di Houston, l'unica volta in cui erano stati insieme erano state le cene dedicate alla caccia ai segreti. Non che si lamentasse. Almeno non di quello. Grazie a quelle cene, era riuscito a strapparle dettagli che gli avevano permesso di vincere quel viaggio. No, quello di cui si lamentava erano le cose che non aveva saputo. Cose che era determinato a scoprire prima del suo ritorno in Texas. Al liceo, lei era in classe con suo fratello minore, Patrick, eppure era sempre sembrata più grande delle altre ragazze con cui lui usciva, al punto che si era ritrovato a fare confronti, e la cosa non aveva senso, perché, a parte quell'unica volta, si frequentavano soltanto casualmente. Al suo fianco, Doug e Anton erano intenti a discutere le possibilità di sviluppo del nuovo immobile che avevano acquistato. Ray continuò a fingersi sinceramente interessato. Il sole era sceso all'orizzonte, mettendo così fine al loro gioco. Lanciò di nuovo un'occhiata a Sydney, che adesso si era alzata. Era una donna alta, magra, ma non pelle e ossa, ed era stato un piacere accarezzare le sue curve piene otto anni prima, la sera della consegna dei diplomi. Fra loro non era durata abbastanza da poterla definire una relazione, però non era stata nemmeno l'avventura di una notte. Se così fosse stato, quelle ore passate nudi fra le lenzuola di una camera di motel da pochi soldi non gli si sarebbero impresse a quel modo nella mente. Dopo aver aspettato con ansia per quattro mesi di partire in crociera, si stupiva di non sentirsi più deluso per quel cam15


biamento di programma. Non era rimasto a bordo dell'Indiscreet abbastanza a lungo da pensare di farsi il piede marino, il che dimostrava che era più interessato alla compagnia che non alla crociera. Seguendo Anton e Doug che si dirigevano alla villa, Ray capì che sarebbe stato uno stupido a non approfittare di un'occasione che non gli si sarebbe mai più ripresentata. Nei prossimi dieci giorni, Sydney non sarebbe potuta scappare da nessuna parte e lui avrebbe avuto a proprio favore il meraviglioso calore del sole, il richiamo seducente del mare e le sensuali notti tropicali. Non era in cerca di una relazione stabile e duratura. Voleva solo delle risposte e momenti piacevoli da poter condividere con lei. Nella sua attività, era costretto a vedere troppe tragedie, troppe famiglie distrutte da incidenti e sventure. La sua famiglia non faceva eccezione, irreparabilmente compromessa dalla misteriosa scomparsa del fratello avvenuta tre anni prima, proprio in quella parte del mondo. Con i rischi che correva sul lavoro, con le situazioni pericolose in cui spesso si trovava, sarebbe stato stupido - ed egoista - prendere in considerazione una relazione sentimentale, sottoporre la sua compagna alla possibilità molto reale che lui perdesse la vita in servizio. Non se la sentiva di coinvolgere Sydney o qualsiasi altra donna in un legame duraturo, per il suo bene oltre che per il proprio. La vita era troppo fragile, e la perdita di Patrick gli aveva dimostrato quanto si soffrisse per la scomparsa di una persona cara. E voleva divertirsi un po' con Sydney, senza coinvolgimenti emotivi. Ed era certo che si sarebbe divertito! Era stato il suo primo amante, un fatto che a quel tempo non aveva apprezzato appieno. Ma, prima di tornare a casa, voleva ottenere le risposte che cercava a proposito di quella notte. Ad esempio, come mai in seguito non avesse più risposto alle sue telefonate. E come mai, da allora, fosse stato ossessionato dal suo ricordo. 16


Ma, soprattutto, perché la Principessa di Ghiaccio, Sydney Ford, avesse detto di sì proprio a lui, dopo aver detto di no a tanti altri. Ray non ricordava da tempo una cena così animata come quella prima sera alla villa di Coconut Caye. Gli uomini, insieme con Poe e Kinsey, avevano tenuto viva la conversazione, raccontando episodi di vacanze andate male in passato. Avevano viaggiato parecchio tutti e sei e si erano trovati ad affrontare perdite di bagagli, scambi di identità e pasticci nelle prenotazioni di alberghi e automobili. Fino a quel momento, Lauren non aveva pronunciato una parola, né aveva mai incontrato lo sguardo di Anton. Sydney aveva parlato, ma non molto, come se soppesasse con cura se era meglio parlare o rimanere in silenzio.Era incuriosito dalla sua espressione, dal modo in cui abbassava lentamente le palpebre, da come le fremevano le narici. Non capì se quell'atteggiamento lo divertisse o lo intrigasse. Ma di una cosa era certo: quella donna lo eccitava. D'altronde, si trovava in uno stato di eccitazione da quando erano partiti quella mattina, o meglio ogni volta in cui si erano trovati nella stessa stanza fin dal momento in cui lui le si era presentato davanti sotto la quercia nel cortile del Boom Daily otto lunghi anni addietro. C'era qualcosa, in Sydney Ford, che non riusciva a capire, quello che aveva saputo di lei ai tempi del liceo non combaciava affatto con quello che aveva appreso di recente da suo padre. O da quello che sapeva di lei in veste di consigliere delegato della Girl-Gear. Non era sicuro che i giorni di vacanza rimasti sarebbero stati sufficienti a soddisfare le sue curiosità, ma di certo ce l'avrebbe messa tutta. Spostò lo sguardo da Sydney agli altri che stavano finendo di mangiare la bistecca ai ferri e l'insalata, messe insieme all'ultimo minuto da Kinsey e Lauren, con l'aiuto discutibile di Jess. 17


Kinsey, almeno, non aveva problemi a mantenere il contatto visivo con chiunque dei presenti. Quanto a Poe, usava il corpo per comunicare. Doug si era messo una maglietta a maniche corte, mentre lei portava ancora il top del bikini nero e lo aveva sfiorato alla spalla nel tentativo di prendere una ciotola vuota. Parve non accorgersi dello sguardo sbalordito di Doug. Tenendosi la ciotola contro lo stomaco, Poe si guardò intorno nella stanza e, al momento più opportuno, lanciò la sua bomba. «Bene, visto che nessuno di noi ha rapporti sessuali, perché allora non ci ubriachiamo e parliamo di sesso?»

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Per il piacere della duchessa di Lavinia Kent Lady Bliss Danser, figlia dell'eccentrico duca di Mirth, è uno scandalo pronto a esplodere. Vive sul filo del rasoio, protetta solo dal prestigioso nome della propria famiglia. La sua apparente spensieratezza però è messa a dura prova dal fratello Swanston, che le impone un ultimatum: o troverà marito entro la fine dell'estate, o sarà promessa in moglie al migliore amico di lui, il Conte di Duldon. Lei però è uno spirito ribelle, non ha mai desiderato accasarsi e non intende rinunciare alla libertà per sposare proprio Stephan, che le ha spezzato il cuore già molte volte, in passato. Deciso a conquistarla con ogni mezzo, è disposto a fare qualsiasi cosa, persino aiutarla a trovare un altro marito. Tutto ha un prezzo però...

Sydney & Melanie di Allison Kent Per SYDNEY, responsabile di Girl-Gear, sarebbero dovuti essere sette giorni di sole e peccato garantiti, ma la vacanza rilassante con il vincitore della caccia ai segreti indetta dall'amica Macy si complica quando scopre che si tratta di Ray Coffey, il suo ex amante! Il ricordo della loro unica notte di passione la confonde ancora. Solo immaginare di condividere uno spazio ristretto con un tipo seducente come lui la trasporta... MELANIE, l'esperta di tecnologia per Girl-Gear, decide di dare una lezione su come si usa la telecamera allo schianto di cameraman super sexy che la riprende al matrimonio di un'amica. Decisa a mostrargli cosa si nasconde sotto il suo atteggiamento, registra per lui uno spogliarello altamente sensuale...


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Questo volume è stato stampato nel dicembre 2016 da CPI, Moravia


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