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Susan Mallery
Sorprendimi
Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: Thrill Me HQN Books © 2015 Susan Mallery Inc. Traduzione di Claudia Rey Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved. © 2017 HarperCollins Italia S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Romance febbraio 2017 Questo volume è stato stampato nel gennaio 2017 da CPI, Moravia HARMONY ROMANCE ISSN 1970 - 9943 Periodico mensile n. 177 del 10/02/2017 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 72 dello 06/02/2007 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Mondadori, 1 - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 045.8884400 HarperCollins Italia S.p.A. Viale Monte Nero 84 - 20135 Milano
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Maya Farlow si disse che se il sindaco di Fool's Gold aveva sullo schermo del computer l'immagine di un sedere nudo ci doveva essere una spiegazione logica. O almeno lo sperava. Il sindaco Marsha le era sempre piaciuta, e non voleva scoprire un segreto pruriginoso sul conto di colei che al momento era il suo capo. La donna sospirò e indicò lo schermo. «È da non crederci» commentò premendo INVIO sulla tastiera. L'immagine scomparve e partì un video. «Il concorso si chiude venerdì a mezzogiorno. Inviate la vostra soluzione al numero che vedete in sovraimpressione.» Maya fissò lo schermo e quando il sindaco fermò di nuovo il video scrutò la presentatrice – una donna sulla settantina – e l'immagine del sedere nudo alle sue spalle. Un sedere maschile, valutò, anche se quella distinzione contava poco rispetto alla nudità. «Bene...» commentò, pur sapendo che avrebbe dovuto dire qualcosa di diverso. Possibilmente qualcosa di... be', intelligente. Ma in tutta onestà non le veniva in mente nulla. Come diavolo poteva dare un senso alla visione di un'anziana signora in tuta che parlava di un concorso di sederi nudi? Anche se questo non era niente paragonato all'inquietante scoperta che il sindaco di Fool's Gold guardava dei video pornografici. 5
Il sindaco premette un altro tasto e il video scomparve. «Adesso capisci il problema che abbiamo con la trasmissione via cavo di Eddie e Gladys.» «Troppi sederi nudi?» suggerì Maya senza riflettere. Forse non era il caso di dire un'ovvietà, ma che altri commenti poteva fare? Marsha Tilson era il sindaco con la maggior anzianità di servizio di tutta la California, e aveva lo stesso aspetto di dodici anni prima, quando Maya era una nervosa sedicenne appena arrivata a Fool's Gold con la speranza di riuscire a integrarsi. Indossava ancora dei completi di ottimo taglio e un'elegante collana di perle, e i capelli candidi erano raccolti nel solito, curato chignon. Da ragazzina, Maya non aveva un'opinione precisa su quella figura, ma adesso provava per lei una grande ammirazione. Il sindaco governava la città con polso fermo ma giusto. E, cosa ancora più importante, le aveva offerto un lavoro proprio quando Maya pensava di dover dare una svolta alla propria vita. Per questo era lì, in veste di responsabile delle comunicazioni per la città di Fool's Gold. E a quanto pareva, l'anziana signora del video, con il suo concorso di chiappe nude, adesso era un suo problema. «Eddie e Gladys sono sempre state esuberanti» spiegò il sindaco con un altro sospiro. «Ammiro enormemente il loro gusto per la vita.» «E il loro interesse per i giovanotti» aggiunse Maya a bassa voce. «Infatti. Il loro spettacolo via cavo ha un gran successo tra gli abitanti, ma abbiamo ricevuto email e telefonate di lamentele per alcuni contenuti.» «Perciò vuole che io le tenga a freno.» «Sì, anche se non so quanto sia possibile. Non vorrei dover affrontare la Commissione federale per le Comunicazioni. Conosco due dei responsabili e preferirei evitare le telefonate provenienti dalle alte sfere, per così dire.» La 6
donna rabbrividì. «O essere costretta a spiegare che diamine succede in questa città.» Maya pensava che dopo la visione del breve video nessuno avrebbe potuto dire o fare niente che la sorprendesse più di un'ultra settantenne che mostrava un sedere nudo e invitava gli spettatori a indovinare a quale celebrità appartenesse. Invece si sbagliava. Il fatto che Marsha Tilson conoscesse due pezzi grossi della Commissione federale batteva le natiche nude due a zero. Per così dire. Prese alcuni appunti sul tablet. «D'accordo. Parlerò con Eddie e Gladys e spiegherò loro le regole riguardo alle oscenità nelle trasmissioni televisive.» Conosceva quelle norme, ma avrebbe dovuto procurarsi tutti i dettagli perché aveva la sensazione che le due signore non si sarebbero lasciate intimidire da vaghi accenni all'indecenza. Meglio affrontarle ben documentata. «Ti sto gettando subito nella mischia, eh?» chiese il sindaco divertita. «È solo il tuo secondo giorno di lavoro... spero che tu non rimpianga di aver accettato la mia offerta.» «Oh, no» la rassicurò Maya. «Mi piacciono le sfide.» «Allora puoi dirti fortunata...» Il sindaco lanciò un'occhiata ai suoi appunti e riprese: «Adesso dobbiamo parlare dei nostri video promozionali. Il consiglio comunale vorrebbe un approccio su due fronti. La prima serie di video illustrerà il nostro slogan: Fool's Gold è la meta degli innamorati. La seconda dovrà incentivare il turismo». Il sindaco e Maya avevano già parlato della campagna promozionale durante il suo colloquio di assunzione. «Ho una quantità di idee per tutt'e due» disse Maya con entusiasmo. «Molto bene. Stiamo ancora valutando altri modi per sfruttare i video. Li metteremo sul sito Internet ufficiale della città, naturalmente, ma vorremmo anche usarli come pubblicità sia online sia in televisione.» 7
Maya annuì e prese un altro appunto sul tablet. «Potrebbero essere degli spot di trenta secondi, con eventuali aggiunte di materiale per portarli a un minuto o due. E il messaggio potrà variare a seconda del target. Che ne dice?» «Lascio a te gli aspetti tecnici, Maya. Il consiglio comunale è abbastanza dinamico, ma non troppo esperto in fatto di nuove tecnologie. Sarai tu a mostrarci il cammino. E apprezzeremmo anche i tuoi suggerimenti per aumentare il numero degli spettatori.» «Sarà un piacere.» Aveva dei buoni contatti, pensò tra sé. Non pezzi grossi della Commissione federale, ma amici nell'ambiente pubblicitario che sarebbero stati felici di discutere le sue idee. Innanzitutto, il materiale doveva essere montato in modo da soddisfare i diversi canali. Per esempio, si poteva puntare sulle attività all'aperto nei siti web o nelle trasmissioni sportive; mostrare attività per le famiglie sui canali via cavo preferiti da un pubblico femminile, evidenziando i link ai siti dedicati alle mamme. Questo lavoro era diverso dal precedente, e lei era elettrizzata dalle tante possibilità. Il suo incarico presso una TV locale a Los Angeles era diventato troppo scontato, e il suo tentativo di essere assunta da un network nazionale era fallito. Perciò l'offerta di lavoro a Fool's Gold era arrivata nel momento giusto. «Ti occorrerà un aiuto» riprese il sindaco Marsha. «Il lavoro è troppo gravoso per una persona sola, specialmente se vogliamo che i video siano pronti per la fine dell'estate.» Maya annuì. «Certo, ma preferirei occuparmi personalmente del montaggio» precisò. «È un lavoro che richiede un'abilità particolare.» E non amava l'idea di affidare il suo materiale a qualcun altro. «Però mi farebbe comodo una mano nella fase di pre-produzione o durante le riprese.» 8
«Già, e dovrebbe anche essere una persona telegenica. È così che si dice? O è meglio definirlo conduttore?» Maya provò una piccola fitta di rimpianto. In un mondo perfetto quella persona sarebbe stata lei, ma purtroppo in video non rendeva affatto. L'obiettivo la trovava simpatica ma non l'amava, e in quel campo ci voleva la passione. Quindi occorreva qualcuno che bucasse lo schermo, come si diceva in gergo televisivo. «Sarà una celebrità locale?» domandò pensando ai molti campioni sportivi che vivevano nella zona. Inoltre, Jonny Blaze, star dei film d'azione, aveva appena comprato un ranch fuori città. Se avesse potuto assicurarsi la sua collaborazione, sarebbe stato un colpaccio. «No, ho pensato a qualcun altro» rispose il sindaco. E come a comando, la sua assistente bussò alla porta e vi si affacciò. «È arrivato. Lo faccio entrare?» «Sì, grazie, Bailey.» Maya alzò gli occhi, curiosa di vedere chi il sindaco ritenesse adatto a un incarico così importante. Marsha Tilson metteva sempre gli interessi della città al primo posto, e se... Forse era un gioco di luci, pensò allarmata. O uno sbaglio... perché l'uomo alto e leggermente trasandato le parve spaventosamente familiare. Maya notò i capelli mossi e un po' troppo lunghi, la barba di tre giorni, il grosso zaino sbiadito che pendeva da una delle spalle robuste, come se l'uomo fosse appena sceso da un idrovolante arrivato direttamente dall'Amazzonia. O appena uscito da uno dei suoi sogni. Era Delany Mitchell. Del. Lo stesso Del che aveva rubato il suo cuore di diciottenne e aveva giurato di amarla per sempre. Il Del che voleva sposarla, e che lei aveva piantato brutalmente in asso perché era troppo giovane e troppo spaventata per credere che qualcuno potesse amarla davvero. 9
I jeans che Del indossava erano così lisi da sembrare morbidi come la copertina di un neonato. La camicia bianca pendeva fuori dei pantaloni, le maniche erano rimboccate sulle braccia abbronzate. Il tutto era un'irresistibile combinazione di trascuratezza e sicurezza di sé. Il massimo del sex appeal. Perché era tornato? Perché lei non ne sapeva niente? E soprattutto, era troppo tardi per darsela a gambe? Il sindaco Marsha sorrise, poi si alzò, si avvicinò e gli tese le braccia. Del si lasciò abbracciare, la strinse per un attimo e la baciò su una guancia. «Non è cambiata affatto» disse a mo' di saluto. «Tu invece sei cambiato un bel po'... Adesso sei un uomo arrivato e famoso, Delany. E sono felice che tu sia tornato.» Anche Maya si alzò, incerta. Tornato per sempre?, si chiese. No. Impossibile. L'avrebbe saputo, Elaine l'avrebbe avvertita... Eppure lui era lì, stupenda prova in carne e ossa del contrario. Dieci anni, e Del era ancora attraente. Molto più che attraente. Maya si sorprese a combattere contro sensazioni che credeva dimenticate. Le mancava il respiro e le girava la testa come a una ragazzina priva di esperienza, ed era felice che nessuno degli altri due la stesse guardando. Era così giovane allora, pensò nostalgicamente. Così innamorata e così spaventata... e poi la paura aveva avuto il sopravvento e lei aveva lasciato Del in modo orribile. Forse adesso aveva finalmente la possibilità di spiegarsi, di chiedergli scusa. Sempre che a lui la cosa interessasse. Marsha Tilson si scostò e indicò Maya. «Ricordi sicuramente Maya Farlow» disse. «Voi due non vi frequentavate?» Del si voltò a guardarla. La sua espressione era un inno alla blanda curiosità priva di interesse. «Siamo stati fidan10
zati per un breve periodo» rispose liquidando con noncuranza la loro appassionata relazione. «Ciao, Maya. Quanto tempo.» «Ciao, Del. Che piacere vederti.» Il suo tono suonò abbastanza normale, pensò lei. Del non poteva intuire che il cuore le batteva all'impazzata e lo stomaco aveva fatto tali capriole che ormai temeva non sarebbe più tornato al suo posto. Sicché lui non ricordava il passato, o se l'era lasciato alle spalle? Lei era solo una vecchia fidanzatina che rammentava a malapena? Non l'avrebbe mai creduto possibile, e invece... Lo scrutò con attenzione. Aveva un aspetto magnifico, pensò notando i cambiamenti e ciò che invece era rimasto uguale. I suoi tratti erano più decisi, più affilati, il corpo si era riempito. E il suo sguardo era sicuro. Si era innamorata di un ragazzo ventenne, e quello di fronte a lei era la sua versione adulta. Allora tutto le divenne chiaro: la campagna promozionale, i video, un conduttore dal viso noto. Le labbra di Maya si schiusero per formare la parola NO, ma il suo cervello evitò di pronunciarla. «Vuole che lavoriamo insieme?» domandò al sindaco. La donna sorrise e si sedette al tavolo da riunione, invitando Del a fare altrettanto. «Sì, visto che Del rimarrà in città per un paio di mesi.» «Solo fino alla fine dell'estate» precisò lui occupando una poltroncina che sembrava troppo piccola per la sua stazza. «E lei mi ha costretto ad accettare facendo leva sui miei sensi di colpa...» Gli occhi azzurri del sindaco brillarono divertiti. «Può darsi che abbia fatto il necessario per convincerti» ammise. Poi si rivolse a Maya. «Del ha una certa esperienza, perché ha girato alcuni video dei suoi viaggi.» Lui scrollò le spalle. «Niente di speciale, ma so usare una videocamera.» 11
«Lo stesso vale per Maya. Perciò vorrei che voi due collaboraste a questo progetto.» Maya si impose di continuare a respirare come se niente fosse. Più tardi, da sola, forse si sarebbe concessa di urlare o di sbattere qualcosa contro la parete, o sarebbe svenuta. Ma adesso doveva restare calma e comportarsi da professionista. Aveva un lavoro nuovo di zecca che voleva tenersi. Fool's Gold le piaceva, e da quando era tornata si sentiva felice come non le capitava da anni. Non voleva che questo cambiasse. Poteva accettare che Del fosse tornato. Ovviamente lui aveva superato la loro storia, il che era un'ottima cosa. In fondo, l'aveva superata anche lei, al punto che quasi non si ricordava più di lui. Del chi? «Sembra interessante» disse infine. «Prendiamo un appuntamento nei prossimi giorni per discutere sul da farsi.» Era in gamba, pensò lui osservandola al di là del tavolo. Tranquilla, professionale. Era rimasta in contatto con la madre di Del, perciò lui aveva sue notizie di tanto in tanto. Sapeva che era stata promossa produttrice esecutiva della rete locale per cui lavorava, e che aveva cercato invano di ottenere un posto di conduttrice. L'incarico a Fool's Gold rappresentava una svolta inaspettata nella sua carriera. E inaspettata era stata la telefonata del sindaco Marsha che lo invitava a prendere parte alla campagna promozionale della città. Lo aveva chiamato quindici minuti dopo che lui aveva deciso di tornare a Fool's Gold. Quella donna possedeva doti inquietanti. «Che ne dici di sentirci domani?» propose Maya. «Chiamami in mattinata, così fissiamo un giorno.» «Ottimo.» Maya gli diede il numero del cellulare, e in quel momento il telefono sulla scrivania del sindaco squillò. «Scusatemi, devo rispondere» disse la donna prima di 12
congedarli. «Lascio a voi decidere i dettagli.» Tutti si alzarono. Maya e Del uscirono in corridoio, e lui si aspettava quasi di vederla scappar via. Invece lei si fermò. «Quand'è stata l'ultima volta che sei tornato?» gli domandò. «Un paio d'anni fa. E tu?» «Sono venuta a trovare Zane e Chase due mesi fa e non sono più ripartita.» I suoi fratelli, pensò lui. Tecnicamente erano i suoi fratellastri, ma erano l'unica famiglia che avesse. Lui era cresciuto in una famiglia rumorosa, un po' pazza ma amorevole, mentre Maya aveva solo una madre indifferente. E nonostante tutto si era fatta strada, raggiungendo un'indipendenza che lui aveva ammirato e rispettato fino a quando non gli si era rivoltata contro. «Sei parecchio distante da Hollywood» osservò lui. «E tu sei parecchio distante dalle nevi dell'Himalaya.» «Già. Nessuno dei due appartiene più a questo posto.» «Eppure siamo qui» disse lei con un sorriso. «È bello rivederti.» È bello rivedere anche te, pensò lui senza dirlo ad alta voce. Perché era davvero bello, maledizione! E lui non voleva che lo fosse. Maya significava guai, o per lo meno così era stato per lui. Le aveva dato tutto ciò che aveva e lei gliel'aveva ributtato in faccia. Non avrebbe commesso di nuovo lo stesso errore. Ormai aveva imparato la lezione. Le fece un cenno di saluto e si rimise lo zaino in spalla. «Ti chiamo domani.» Il sorriso di lei si spense. «Okay.» Si voltò e si allontanò, e per un attimo Del fu tentato di rincorrerla. Ma non c'era altro da aggiungere: la loro ultima conversazione, dieci anni prima, aveva chiarito ogni dubbio. 13
Il passato era passato, si disse. Lui aveva chiuso con lei, aveva voltato pagina. Ognuno era andato per la propria strada. E tutto era andato per il meglio. Del uscì dal municipio e si incamminò verso il lago. La città aveva un suo ritmo costante, pensò osservando i turisti e gli abitanti del posto. Alcuni operai stavano smontando gli striscioni che celebravano i giorni più caldi del Festival d'Estate e li sostituivano con quelli che annunciavano il Festival Máa-zib. Negli stessi giorni dell'anno precedente avevano fatto la stessa cosa, così l'anno prima, e l'anno successivo sarebbe stato uguale. Ben vero che c'erano alcuni negozi o locali nuovi, ma in sostanza il cuore della città non era cambiato. Il Brew-haha, per esempio, era un nuovo locale in cui bere un buon caffè, ma Del era sicuro che quando fosse entrato molti lo avrebbero salutato chiamandolo per nome, e che all'interno avrebbe trovato una bacheca con i soliti annunci, dal servizio di dog sitter alla data della prossima riunione comunale. Alcuni dei suoi compagni di liceo se n'erano andati, ma la maggior parte di loro era rimasta. Quasi tutte le ragazze che aveva baciato da adolescente vivevano ancora in città, molte di loro sposate. Questo era il luogo in cui erano nate, il luogo in cui si sentivano a casa. I loro bambini avrebbero frequentato le stesse scuole elementari e medie, lo stesso liceo, avrebbero giocato in Pyrite Park e sarebbero andati agli stessi festival. Qui la vita aveva una continuità. Un tempo Del aveva pensato che avrebbe vissuto quella stessa vita. Sarebbe rimasto in città, avrebbe mandato avanti l'agenzia di viaggi, poi si sarebbe innamorato di una ragazza e... Quanto tempo era passato, pensò. Era un ragazzo, allora, e stentava a ricordare che cos'aveva provato prima di partire, quando i suoi sogni erano semplici e lui era certo che avrebbe passato tutta la sua vita con Maya. 14
Per un momento si concesse di pensare a lei, a quant'era innamorato. Allora avrebbe giurato che erano innamorati, finché lei gli aveva dimostrato che si sbagliava. Era stato un colpo devastante, ma adesso le era grato di averlo mollato. Grazie a lei aveva lasciato Fool's Gold, aveva vissuto una vita diversa, e ora poteva tornare come un eroe vincitore. Aspettò di sentire un moto di orgoglio, che però non venne. Forse perché negli ultimi tempi si era reso conto di dover trovare una nuova direzione alla sua vita. Dopo la vendita della sua compagnia era diventato inquieto, e nessuna delle offerte ricevute lo interessava. Per questo era tornato lì, dove tutto era cominciato: per vedere la sua famiglia, per festeggiare i sessant'anni di suo padre e per capire dove volesse andare in futuro. Ritornò con il pensiero ancora una volta su Maya. Niente era mai stato più bello dei suoi occhi verdi, quando gli sorrideva. E quando... Del esitò per un nanosecondo, poi respinse quel ricordo e attraversò la strada. Maya era il passato, e lui era andato oltre. Il sindaco Marsha voleva che lavorassero insieme, il che gli andava benissimo. La sfida lo avrebbe divertito, ma poi sarebbe ripartito e avrebbe voltato un'altra pagina. Era quello cha faceva, ormai: voltava pagina. Come Maya gli aveva insegnato. I Mitchell non potevano annoverarsi tra le famiglie che avevano fondato Fool's Gold, e questo per via di una sola generazione. In effetti, vivevano nell'area da più tempo di quasi tutti gli altri, e la loro storia familiare poteva dimostrarlo. Maya aveva conosciuto Elaine Mitchell più di dieci anni prima, cercando un lavoro part time presso la loro agenzia di viaggi. Elaine, un tipo aperto e amichevole, le aveva offerto uno stipendio equo e degli orari flessibili. L'ideale per lei che non avendo una famiglia in grado di aiutarla 15
doveva procurarsi borse di studio e prestiti per pagarsi il college, e che cercava di risparmiare ogni centesimo guadagnato. Durante quell'estate fatale si erano verificati due eventi inattesi. Maya si era innamorata di Del, il figlio maggiore di Elaine, ed era diventata amica della signora Mitchell. Elaine era sposata con Ceallach Mitchell, il famoso artista del vetro, e aveva cinque figli. Era nata e cresciuta a Fool's Gold, e la sua vita era caratterizzata dall'allegro caos della sua famiglia numerosa. Maya invece era l'unica figlia di una ballerina di Las Vegas, che dopo tante relazioni fugaci si era sposata per denaro, senza però trovare la felicità. Benché dispiaciuta per sua madre, Maya era stata contentissima di trasferirsi a Fool's Gold e vivere come una normale adolescente per la prima volta in vita sua. A prima vista, Elaine e lei non avevano niente in comune, considerò Maya mentre saliva in macchina. Erano assai lontane, per età e per il modo in cui avevano vissuto. Eppure avevano sempre trovato qualche cosa di cui parlare, ed erano rimaste in contatto anche dopo la rottura con Del. Maya guidò per una decina di chilometri, fino alla casa dei Mitchell. L'edificio era circondato da un vasto terreno e si trovava fuori città perché Ceallach aveva bisogno di quiete per creare, oltre che di spazio per le grandi installazioni che realizzava. Perciò la famiglia aveva sempre vissuto in campagna, e i cinque ragazzi erano cresciuti ai piedi della montagna, scorrazzando per i prati e facendo quel che fanno i ragazzini quando stanno all'aperto senza grossa sorveglianza. Maya ripensò a tutto ciò che Del le aveva raccontato anni prima, quando stavano insieme, e a quello che Elaine le scriveva nelle sue email. La sua amica sentiva la mancanza dei figli in casa. Del e i gemelli avevano lasciato la città e, pur vivendo a Fool's Gold, nemmeno Nick e Aidan abitavano più con la famiglia. 16
Dopo aver imboccato il viale d'accesso Maya arrivò davanti alla casa e fu felice di vedere il SUV di Elaine parcheggiato poco lontano. La sua amica era in casa. Aveva appena messo piede sulla scala che la porta si aprì sulla veranda. «Che bella sorpresa!» esclamò Elaine. «Come mai qui?» Del aveva gli occhi di sua madre, pensò lei di sfuggita. L'altezza e la struttura corporea gli venivano dal padre, ma gli occhi erano quelli di Elaine. «Non lo sai?» disse salendo gli ultimi gradini. «Del è tornato.» Lo stupore dell'amica confermò il suo sospetto: Elaine non sapeva; Del non si era fatto vivo. Tipico comportamento maschile. Che necessità c'è di dire a tua madre che hai intenzione di tornare a casa? Elaine la abbracciò e poi la invitò a entrare. «E senza avvertirmi... Giuro, è il peggiore di tutti!» Fece una smorfia e si diresse verso la cucina. Le suole di gomma delle sue scarpe da ginnastica non facevano rumore. «Per non parlare dei gemelli... dovrei disconoscerli, tutti e tre.» «O postare su Internet le foto più imbarazzanti di quand'erano bambini» suggerì Maya seguendola. «Sarebbe un'ottima idea.» Elaine aprì il frigorifero e prese una brocca di tè freddo. «Così si farebbero vivi di sicuro. Allora, che cosa è successo? Dove l'hai visto? Che ti ha detto?» «Non molto» rispose Maya. «E io ero troppo stupita per fargli delle domande.» Si sedette al solito posto, al grande tavolo della cucina. Il lampadario del soffitto era formato da cinque grandi paralumi di vetro, ognuno decorato da un arcobaleno di colori che si attorcigliavano a spirale e che mandavano mille riflessi quando le luci venivano accese, tanto che l'insieme sembrava muoversi anche se rimaneva immobile. Maya aveva guadagnato piuttosto bene come produttrice 17
esecutiva a Los Angeles, ma non avrebbe mai potuto permettersi quel lampadario. O la straordinaria scultura che occupava un angolo del soggiorno. Le opere di Ceallach decoravano tutta la casa. Uno dei vantaggi di essere sposata con un famoso artista, rifletté lei accettando il bicchiere di tè freddo. Naturalmente Elaine sapeva del suo nuovo incarico di responsabile delle comunicazioni, così Maya la ragguagliò sul suo incontro con il sindaco e sui progetti per i diversi video. «E abbiamo deciso che ci vuole un conduttore» continuò. «Qualcuno che sia telegenico.» «Fammi indovinare... potresti essere tu?» «Sei carina a fingere che abbia una possibilità, ma sai bene che davanti all'obiettivo non funziono...» Maya arricciò il naso. «A ogni modo pensavo a uno degli atleti che vivono in città. O magari a Jonny Blaze.» «Troppo giovane per me, ma senz'altro sexy.» Maya sogghignò. «Sono d'accordo sull'ultima parte della frase, ma non sulla prima.» Elaine rise. «Ecco perché siamo amiche. Quindi niente signor Blaze?» «No. E a quel punto, come se stesse ascoltando la conversazione nell'altra stanza, ecco che entra Del. Non riuscivo a crederci.» Elaine prese il cellulare dalla tasca e guardò il display. «Non ci credo nemmeno io... non mi ha mandato nessun messaggio per chiedere ospitalità, quindi significa che sta da un'altra parte.» Storse la bocca. «È evidente che come madre sono stata un disastro.» «Non dire così. Sei stata una madre fantastica.» E Maya aveva un ottimo termine di paragone: sua madre era stata più che spaventosa e non aveva fatto altro che incolparla di ogni delusione subita, mentre Elaine aveva cresciuto con amore cinque figli sereni. «E poi, scusa, allevare dei figli 18
non significa farli diventare adulti responsabili che danno il loro contributo alla società?» continuò. «Tu lo hai fatto per cinque volte!» Prima che Elaine potesse replicare, lo sportello nella portafinestra oscillò e Maya vide comparire un naso marrone, seguito da una sinfonia di colori. Infine Sophie, la beagle di Elaine, entrò in cucina. Sophie era un tesoro dagli occhioni dolci. Il suo manto a chiazze bianche e marroni era tipico dei beagle, ma la sua personalità era unica. Sophie viveva con grande entusiasmo, riversando tutte le sue energie su ciò che catturava la sua attenzione. In quel momento stava dando alla padrona un paio di rapidi baci prima di correre a salutare Maya, e nel giro di pochi minuti avrebbe escogitato un modo per aprire il frigorifero e divorare la cena. «Ehi, bellezza» la chiamò Maya abbassandosi sul pavimento di legno e tendendo le braccia. Sophie corse verso di lei, aprendo le fauci per abbaiare il suo saluto, e si arrampicò sulle ginocchia di Maya con le sue zampone da cucciola per darle qualche gioiosa leccata. «Hai degli occhi bellissimi» disse Maya carezzandole le morbide orecchie. «Che fortuna essere una bellezza naturale.» «Al contrario di alcune di noi» commentò Elaine. «Ci sono giorni in cui mi ci vuole un'eternità per essere appena presentabile.» «A chi lo dici...» Maya diede un'ultima carezza a Sophie, poi si rialzò e si sedette. Il cane fece un giro per la cucina annusando qua e là prima di sistemarsi nella cesta accanto al caminetto spento. Maya guardò la sua amica e notò che aveva delle ombre scure sotto gli occhi e un'aria stanca. «Stai bene?» domandò. Elaine si irrigidì un poco. «Chi, io? Sì, sto benissimo, 19
sono solo un po' seccata che Del non mi abbia avvisata che stava per arrivare. Me ne aveva accennato tempo fa in una mail, ma in modo piuttosto vago.» «Forse voleva farti una sorpresa.» «Sì, dev'essere così.» Maya decise di cambiare argomento. «Allora, come vanno i preparativi per la gran festa di Ceallach?» «Ceallach non ha ancora deciso se vuole un ricevimento fastoso o una piccola riunione familiare. Se continua così, sarò costretta a chiuderlo in un armadio finché non ha le idee chiare.» Maya sorrise. Le parole di Elaine sembravano dure, ma celavano una straordinaria quantità di amore e pazienza. Lei e il marito stavano insieme da trentacinque anni e si erano sposati per amore quando erano entrambi sulla ventina. Il cammino era stato difficoltoso. Maya conosceva il temperamento artistico di Ceallach e il suo attaccamento all'alcool, ma nonostante questo Elaine gli era sempre stata devota e gli aveva dato cinque figli. Per un attimo Maya si domandò che cosa si provasse a essere sposati da così tanto tempo da non ricordare più la vita precedente, ad avere un proprio posto in una lunga dinastia di antenati, a essere parte di un grande nucleo familiare. Lei non aveva mai avuto niente del genere. C'erano state solo lei e sua madre, e sua madre aveva sempre messo in chiaro che avere una bambina fra i piedi era una seccatura e basta.
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Sorprendimi di Susan Mallery Maya Farlow ha imparato a cavarsela da sola, a contare solo su se stessa e a non fidarsi di nessuno così, dopo aver incontrato Del Mitchell e aver sperimentato da vicino il suo fascino "da cattivo ragazzo", l'unica cosa che le sembra giusto fare è scappare da Fool's Gold. Ora, dopo dieci anni, Maya è stata ingaggiata per un nuovo lavoro che la riporterà proprio nella città in cui è cresciuta al fine di promuoverla come destinazione "doc" del romanticismo. Tutto bene, se non che il testimonial della campagna che dovrà organizzare sarà proprio Del, l'uomo da cui era fuggita, ma che non ha mai dimenticato. Quando si incontrano la parola d'ordine è imbarazzo, ma entrambi sono decisi a non ripercorrere più le strade del passato. Ma poi un bacio rubato diventa la miccia che incendia i loro sensi.
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Inghilterra-India, 1814 - Un incontro che è più di un bacio sconveniente…
IL PRIMO APPUNTAMENTO DELLA SERIE I FRATELLI ASHFORD.
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