T291_PER CASO NEL TUO LETTO

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Per caso nel tuo letto

Perfetta tentazione


Prologo Marie Hewitt si pulì le dita dalle briciole. Era deprimente fare colazione con pane tostato e marmellata quando in mezzo al tavolo troneggiava un vassoio carico di frittelle, biscotti al burro e tortini alla crema. Prima o poi si sarebbe dovuta decidere a fare amicizia con i suoi fianchi abbondanti e mettere fine a quella tortura. Sospirando guardò con invidia le sue commensali, tutte magre, che si godevano i dolci più calorici e che non sarebbero ingrassate neanche di un grammo. Kim Charlotte Horton, Darcy Clark e Candy Graham erano sedute accanto a lei, intorno al tavolo al settimo piano del Pfister di Milwaukee per la riunione di marzo delle Donne di Potere, un'associazione dedicata alle signore in carriera della città. «Che notizie ci sono?» chiese Marie voltandosi verso Candy, la cui trasformazione durante l'ultimo mese era stata incredibile. Finalmente aveva smesso i panni della martire, dopo essere stata abbandonata dal fidanzato. Aver trovato il vero amore l'aveva resa raggiante. «Come va l'agenzia di organizzazione di eventi?» «Benone, nonostante sia occupatissima con i preparativi del suo matrimonio» rispose per Candy la bellissima Darcy che, come tutte sapevano, era refrattaria al matrimonio e alle relazioni serie. Candy non batté ciglio. «Justin e io ci sposeremo in au7


tunno. Sarà una cerimonia informale per pochi intimi. Preferiamo spendere i nostri risparmi per una luna di miele a Parigi.» «Accidenti!» Gli occhi di Kim, seduta a sinistra di Marie, si erano accesi di una luce sognante. «Parigi. Sei proprio fortunata» commentò Darcy. Marie non poté fare a meno di sentirsi compiaciuta dal tono rapito delle due ragazze. Grazie alla sua agenzia matrimoniale online, la Milwaukeedates.com, intendeva trovare l'amore anche per loro. Così come aveva fatto per Candy, che si era fidanzata con Justin Case il giorno di San Valentino. Kim sarebbe stata la prossima. Il suo trentesimo compleanno cadeva il mese successivo, il quindici di aprile per la precisione, e con l'aiuto di Candy Marie era decisa a organizzarle una festa a sorpresa. Con un po' di fortuna sarebbe anche riuscita a fare entrare la giusta dose di romanticismo nella sua vita. Poi sarebbe stato il turno di Darcy, la vera sfida. «Come vanno le cose al Gladiolas?» Darcy non riuscì a nascondere l'orgoglio che provava. «Il settore della ristorazione a Milwaukee è sempre più competitivo, ma stiamo andando bene.» Candy sollevò gli occhi al cielo. «Non essere modesta. Lo scorso fine settimana Justin e io abbiamo cercato di prenotare un tavolo, ma la lista d'attesa era lunghissima. Io direi che gli affari vanno più che bene.» «Non do mai nulla per scontato. Ogni giorno nascono nuovi ristoranti e ne spariscono di vecchi. Se fossi in grado di fare un altro mestiere lascerei perdere tutto» confessò Darcy stringendosi nelle spalle. «Ma sentiamo che cosa ha da raccontarci Kim del progetto per la realizzazione del nuovo sito della Carter International. Come sta andando?» «Insomma.» Kim atteggiò le labbra a un sorriso poco di8


vertito. Erano cinque anni ormai che lavorava duramente per cercare di sfondare nel campo del web design con la sua agenzia, ma la Charlotte's Web Design non era ancora riuscita a ottenere il successo che meritava. Ora le era stata offerta la possibilità di creare un nuovo sito per la grande ditta di porcellane e cristalleria, che intendeva lanciare sul mercato una nuova linea pensata per una fascia di consumatori meno raffinati e conformisti di quella a cui si rivolgeva solitamente. «Ho avuto qualche idea, ma niente di sensazionale.» «Vedrai che ce la farai. Hai un grande talento.» «Grazie, Candy.» Kim prese un'altra frittella mentre Marie si infilava in bocca un acino d'uva, trattenendosi dall'imitarla nonostante i dolcetti con la crema sembrassero chiamarla a squarciagola. «E come va con il nuovo coinquilino?» chiese Darcy. «Diciamo che la situazione è... interessante» rispose Kim addentando la frittella. «In che senso?» «Nel senso che è un uomo.» Tutte risero. «Non c'è bisogno che tu aggiunga altro.» Darcy sollevò gli occhi al cielo. «L'asse del bagno sempre alzata, il dentifricio senza tappo e piatti impilati ovunque.» «Hai vissuto anche tu con lui?» chiese Kim suscitando di nuovo l'ilarità delle amiche. «Nathan non è male, ha l'età di mio fratello, tre anni meno di me, ma è molto immaturo.» «I ragazzi, si sa, maturano più lentamente» specificò Darcy inarcando un sopracciglio. «Non mettono la testa a posto prima dei quarantacinque anni.» L'età di Quinn, pensò Marie, poi si scosse. Doveva smetterla di pensare al suo amico Quinn Peters, un uomo fantastico che assomigliava a George Clooney... e che si comportava come Don Giovanni. 9


«Ed è carino?» chiese Candy tagliando una fetta di torta. «Sì, ma...» Kim arricciò il naso. «È uno di quei ragazzi che si sono talmente divertiti durante gli anni delle superiori che hanno deciso di non smettere più. Lui e mio fratello passano la maggior parte del tempo a bere e a collezionare ragazze.» «Conosco il tipo» mormorò Darcy atteggiando il viso a una smorfia. «Uomini con un cervello da bambini dell'asilo. Tienilo alla larga.» «Non c'è pericolo, te l'assicuro.» Kim si gustò l'ultimo boccone di frittella e Marie dovette distogliere lo sguardo che, purtroppo, cadde sulla torta al caffè. «Di che cosa hai detto che si occupa Nathan?» «Ha terminato il corso di laurea in architettura all'università di Milwaukee, ma non riesce a completare la tesi. Si mantiene facendo il barista. Di mattina lavora all'Alterra e la sera all'Hi Hat, rimandando le responsabilità al più tardi possibile. L'ho ospitato per fare un favore a Kent e perché mi faceva comodo avere qualcuno che mi aiutasse a pagare l'affitto.» «Facciamo un brindisi per un nuovo inizio per Kim» propose Marie sollevando la tazzina con il caffè. «Che tu possa ottenere il lavoro alla Carter.» «Al lavoro alla Carter» le fecero eco Candy e Darcy. Marie sorrise. «Ho pensato anche a un altro genere di nuovo inizio per te, non lucrativo, ma più divertente.» «E sarebbe?» «Io conosco quello sguardo» intervenne Candy ridendo. «L'ho visto rivolto a me lo scorso gennaio.» «E guardate che cosa le è successo. Ora è intrappolata. Incatenata. Rovinata» sentenziò Darcy fingendosi disperata. Marie strizzò l'occhio a Candy. «Kim, credo che per te sia arrivato il momento di trovare un uomo.» 10


«Be'» Kim si irrigidì. «In effetti pensavo...» «Se fossi in te, io penserei scappa e basta» intervenne Darcy. «Lei non è te, però» la zittì Candy posando una mano sul braccio dell'amica. «Vai da Marie, è fantastica. Uscire con qualcuno è quello che ti serve per svagarti. Io mi sono divertita davvero tanto e poi ho conosciuto Justin.» «Che ti ha fatto trovare l'anello di fidanzamento in una pizza» osservò Darcy con tono di disprezzo. Candy sorrise. «In quel momento la pizza per me era meglio del velluto blu. Noi pensiamo di volere le cose in un certo modo, ma quando la persona è quella giusta, non c'è nient'altro che conti.» «Vero» confermò Marie. «Vedo che hai studiato» commentò strappando una risata alle sue commensali. «Allora, Kim, verrai a trovarmi? Ho già qualcuno in mente per te.» Kim sembrava sorpresa. «Be', io...» «Raccontaci tutto. Di chi si tratta?» tagliò corto Candy. «Troy Cahill. Ti suona familiare?» «Sì! Direi che è perfetto» approvò Candy saltando sulla sedia. «È il migliore amico di Justin e il coautore del manuale interattivo sull'utilizzo dei computer che sta scrivendo. Potremmo uscire in quattro e...» «Rallenta, ragazza» intervenne Darcy. «I luccichii del diamante ti hanno dato alla testa.» «No, davvero, Troy è molto carino.» Kim rise, imbarazzata. La sua timidezza di solito la metteva in ombra quando si trovava in mezzo ad altre ragazze, ma il suo sorriso e lo sguardo malizioso attiravano l'attenzione. «Io pensavo...» «Facciamo per venerdì mattina?» le propose Marie. «Va bene» cedette Kim. «Stavo solo cercando di dirvi che ho proprio voglia di ricominciare a uscire con qualcuno. 11


Presto compirò trent'anni e vedere Candy così felice mi ha fatto riflettere. Va bene per le nove e mezza?» «Perfetto» confermò Marie prendendo nota dell'appuntamento. Oltre a Troy aveva anche un altro profilo da proporre a Kim, quello di Dale Swallow. Era un ragazzo interessante, in grado di aiutarla ad acquisire fiducia in se stessa. Intanto era già un bel risultato che Kim avesse accettato di farsi aiutare senza opporre resistenza e grazie alla sua collaborazione Marie avrebbe fatto in modo che trovasse la felicità che meritava. Con un sospiro cedette alla tentazione e si servì una fetta di torta al cioccolato. Addio vitino da vespa, benvenuti fianchi femminili.

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1 «Ciao, tu devi essere Kim.» La segretaria dai capelli rossi di Marie le tese la mano. «Io sono Jane.» «Buongiorno, Jane.» «Serviti pure di caffè, tè o cioccolata. Sta nevicando ancora?» «Non molto.» «Ma abbastanza per bloccare il traffico e ricordarci che per noi del Wisconsin è ancora inverno. Marie sta finendo con un'altra cliente, sarà subito da te.» «Non c'è problema, sono in anticipo.» Kim si versò una tazza di caffè. Era in anticipo perché quel giorno non era riuscita a concentrarsi come avrebbe voluto sul lavoro e alla fine aveva deciso di uscire per schiarirsi le idee. Era da un po' di tempo che aveva in mente di rivolgersi a Marie per trovare un fidanzato, ma le sarebbe piaciuto presentarsi dall'amica dopo aver acquisito una posizione finanziaria più sicura. Il compleanno incombente, però, le aveva fatto riflettere su come erano passati anni senza che fosse mai riuscita a trovare il momento giusto e poi, se fosse riuscita ad aggiudicarsi il lavoro con la Carter, sarebbe stata troppo occupata per pensare al divertimento. «Puoi entrare» la invitò Jane, indicando la porta dell'ufficio di Marie, da cui era appena uscita una ragazza dall'aria soddisfatta. «Marie ha una sorpresa per te.» 13


«Una sorpresa?» «Uno dei nuovi iscritti. Adorabile.» «Oh.» Kim rise, a disagio. «Grazie, Jane.» «È stato un piacere conoscerti.» «Anche per me.» Peccato che lei e Jane si fossero già conosciute quando Marie aveva invitato lei, Candy e Darcy all'inaugurazione dell'agenzia. Era gratificante sapere di passare inosservate. «Ciao, Marie.» «Kim, come stai? Entra.» Elegante come sempre in un abito nero, Marie l'accolse nel suo ufficio. «Accomodati, vedo che hai già preso un caffè.» «Non che ne avessi bisogno, sono già abbastanza nervosa.» «Non sei l'unica. Sei riuscita a compilare i moduli?» «Ho fatto del mio meglio.» Marie lesse il resoconto che Kim le aveva consegnato. «Ti descrivi come una donna poco interessante.» «Perché sono una donna poco interessante. Non mi trucco, non mi vesto in modo provocante ed esco poco, perciò gli uomini che vogliono ragazze che amano andare alle feste devono sapere che non sono il tipo adatto a loro.» «La maggior parte degli uomini vuole quel genere di ragazze solo nella loro fantasia. Chi viene qui cerca persone sincere, leali, dotate di cervello e di senso dell'umorismo. Tu possiedi tutte queste qualità, ma dalla tua descrizione si direbbe che non hai niente da offrire. Resto quasi sempre a casa, non amo la folla e il rumore.» Kim si strinse nelle spalle. «Volevo essere sincera.» «Okay, ma queste parole non dicono chi sei realmente.» «Tu che cosa scriveresti?» «Che sei una donna tranquilla e serena che nasconde un animo appassionato.» 14


«Accidenti!» «Parlami delle storie che hai avuto.» Kim si agitò sulla poltrona. «Vediamo... Il mio primo ragazzo fu Sam, alle superiori. Era un secchione come me, tranquillo, anche lui con una brutta pelle e una passione per i computer. Restammo insieme per tre anni. Ci lasciammo quando fu il momento di iscriverci all'università.» «Perché...» «La nostra relazione era diventata troppo scontata ed entrambi volevamo crescere.» «Comprensibile. Andavi a letto con lui?» «Sì.» «Poi?» «Ci fu Josh, ci frequentammo per un anno, poi mi lasciò. Studiava fisica e filosofia e non aveva tempo da dedicare a una ragazza.» «È bello sapere di venire al primo posto, non è vero?» commentò Marie, sarcastica. «Fu orribile, ma sopravvissi.» «Poi?» «Poi ci fu Tony.» Kim si abbandonò contro lo schienale della poltrona. «Grande, bello, il tipo per cui tutte si prenderebbero una cotta. Non riuscivo a credere che si interessasse a me. Incominciai a vestirmi in modo più provocante, a truccarmi e a curare la pelle. Ero diventata carina e mi sentivo benissimo. Ero convinta che fosse nata una nuova Kim. Le attenzioni dei ragazzi mi gratificavano. Sembrava che ovunque andassi ci fosse sempre qualcuno che mi guardava con aria d'apprezzamento. Ero convinta di essere sexy.» «Ma tu lo sei. Questo profilo non ti descrive come appari.» Kim scosse la testa. «Non hai sentito tutto. Alla fine cedetti al corteggiamento di Tony e decisi di fidarmi di lui. 15


Una sera, dopo che mi aveva portato a un'orribile festa chiassosa dove avevo bevuto troppo, andammo nella sua stanza al campus e facemmo sesso per tutta la notte. Fu incredibile, mai e poi mai avrei immaginato che potesse essere così fantastico.» «Eppure...» «Scoprii che aveva fatto una scommessa con i suoi amici. Sosteneva che ero meglio a letto di quanto non sembrasse guardandomi. A quanto pareva, si considerava un esperto nel giudicare quali secchione avevano un potenziale sotto le lenzuola.» «Ora capisco perché non ti piace l'espressione nasconde un animo appassionato.» «Ma non è finita qui.» «Oh, Kim!» «Dal momento che aveva vinto la scommessa, doveva renderlo noto a tutto il campus.» Kim chiuse gli occhi. «I ragazzi facevano la fila davanti alla porta della mia stanza, sperando di ottenere il medesimo servizio. A nessuno passò per la mente che mi ero innamorata di quel maiale e che era per quel motivo che ci ero andata a letto. Superai il trauma, ma da quel momento girai alla larga dagli uomini a cui interessa più quello che una donna rappresenta che quello che è. Non sopporto la mentalità dei ragazzi che vogliono fare centro a ogni costo.» «Come tuo fratello e il suo amico, nonché tuo coinquilino.» «Esatto. Kent deve aver preso da mio padre che, prima di andarsene, tradiva regolarmente mia madre. So che esistono uomini migliori e voglio trovarne uno per me. Quindi se il mio profilo sembra quello di una donna noiosa, tanto meglio. Non voglio attrarre altri vermi. Voglio un uomo che mi ami per quello che sono: una ragazza che non si trucca, a cui 16


piace starsene tranquilla a casa a lavorare sul computer.» «D'accordo» commentò Marie dopo una lunga pausa. «Ho capito quello che vuoi. Intendo ancora mostrarti i profili dei due soggetti che avevo in mente per te, ma voglio che tu consideri la cosa con mente aperta. Se non sei convinta puoi cercare altri iscritti online. Tieni a mente, però, che a volte quando proviamo paura o avversione, non è necessariamente il nostro buonsenso a guidarci. Può trattarsi di una cattiva abitudine o di timori derivanti da brutte esperienze passate. Ci stai?» Kim bevve un sorso di caffè. In fondo non doveva far altro che guardare. Niente di più, fino a quando non si fosse sentita a suo agio. «Va bene, darò un'occhiata.» Marie digitò alcune parole sulla tastiera. «Ecco. Questo è Troy.» Kim si ritrovò a guardare gli occhi scuri e profondi di un uomo molto bello, dalla capigliatura folta e riccia. Indossava una maglietta verde e aveva spalle larghe e possenti. Un attacco di panico le fece decidere che non sarebbe uscita con lui. «È molto bello.» «Inoltre è gentile, dolce e intelligente. Anche lui lavora nel campo dei computer. Possiede una casa a Whitefish Bay, non lontano dal lago, dove vive con il suo cane Dylan. Ha una solida carriera e al momento è impegnato a scrivere un libro con Justin, il fidanzato di Candy. Io credo che dovresti concedergli una possibilità.» Kim annuì. «Prenditi tutto il tempo che ti serve. Puoi guardartelo la sera a casa tua, per cercare di capire se ti piace l'idea di conoscerlo o se preferisci ignorarlo del tutto. Sta a te decidere. Il potere è nelle tue mani.» Marie le mostrò un altro profilo. «Questo, invece, è l'altro soggetto di cui ti parlavo. Si chiama Dale Swallow.» 17


«Dale.» Kim fissò il viso ordinario che riempiva lo schermo, provando una sensazione di sollievo. Capelli castani, corti, occhi castani dietro a un paio di occhiali senza montatura che gli conferivano un'aria da professore. Indossava un completo scuro e aveva un'espressione seria, ma non arcigna. Lo sguardo era gentile e le labbra incurvate in un accenno di sorriso. «Lavora come consulente per la Johnson Controls. Viaggia molto, in tutto il mondo. È affascinante, colto, pratica lo yoga, scia e gli piace andare in barca a vela. È un piacere conversare con lui. L'ho trovato interessante.» «Io però non sono un tipo sportivo.» «Ragazza, hai ventinove anni, non puoi aver già capito che cosa ti piace e che cosa non ti piace fare. Tu adesso vai a casa e rifletti. Posso organizzarti un'uscita con entrambi, se vuoi e se loro sono d'accordo.» Kim non era sicura di poter restare una serata intera seduta in un locale con Troy. La sua bellezza l'avrebbe disorientata. «Non devi decidere subito. So quanto può essere difficile cercare di uscire dal guscio. Troy e Dale potrebbero non rappresentare il modello a cui hai pensato iscrivendoti all'agenzia, ma non devi sposare nessuno dei due. Devi solo guardarli, scambiare con loro qualche e-mail e magari incontrare prima l'uno e poi l'altro per un caffè.» «Giusto.» «È un modo per incominciare. Quando hai lasciato il lavoro a tempo indeterminato alla Soka Associates cinque anni fa per dar vita alla Charlotte's Web Design hai fatto un salto nel buio, un salto molto più grande di quello che dovrai fare ora. Vedrai, sarà un gioco da ragazzi in confronto.» Kim annuì emozionata e allo stesso tempo spaventata. Marie fece sparire l'immagine di Dale dallo schermo e fe18


ce ricomparire quella di Troy, posando lo sguardo sulla sua amica, in attesa. Kim aveva affrontato un lungo percorso. Le esperienze che non l'avevano uccisa l'avevano resa più forte e non c'era ragione perché non continuasse a crescere e a rafforzarsi sempre di più. Voleva costruire una relazione stabile con un uomo e non aveva niente da perdere nell'accettare di incontrare i due soggetti che Marie le aveva proposto. Anche solo per esercitarsi. «Va bene. Ci sto» rispose. «Vuoi uscire con entrambi?» Kim annuì, arrossendo. «Con entrambi. Sono pronta.»

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