I VIGNETI DI CALANETTI C'È UN ANGOLO DI TOSCANA BACIATO DAL SOLE DOVE È FACILE INNAMORARSI E DIRE:
"LO VOGLIO". Nel bel mezzo della campagna toscana è annidato il pittoresco villaggio di Monte Calanetti. Famoso per i vigneti conosciuti in tutto il mondo, il paese è anche il luogo dove sorge il meraviglioso Palazzo di Comparino. Vuoto da mesi, pare che abbia un nuovo proprietario e le voci incontrollate si diffondono come un incendio... e questo prima che il paese sia scelto come location per il matrimonio reale del secolo! Sarà un anno intenso per il borgo toscano e per i molti personaggi che lo hanno eletto luogo del cuore. E le campane nuziali di Monte Calanetti suoneranno a festa ben più di una volta! In UN AMORE DA FAVOLA, il milionario Zach Sullivan cercherà con ogni mezzo di sabotare le nozze del Principe Antonio di Halencia con Christina. Antonio è il suo migliore amico, e Zach non vuole vederlo condurre una vita infelice accanto a una donna che non ama. Per riuscire nel suo intento decide di lavorare a stretto contatto con la wedding planner, Lindsay Reeves. L'attrazione che scoppia tra loro, però, lo spinge a domandarsi se, in fondo, mettere una fede al dito sia davvero così terribile come immaginava...
I VIGNETI DI CALANETTI I PROTAGONISTI Lo chef stellato Raffaele Mancini ha bisogno di un maître nel suo ristorante e la scelta ricade sulla nuova arrivata, Danielle Tate. Il guru della pubblicità Angelo Amatucci deve rientrare a Monte Calanetti per un'emergenza familiare e vuole che la sua assistente Kayla Hill lo accompagni. Marianna Amatucci non può credere che il suo flirt estivo con Ryan White sia finito con una gravidanza. L'esperto di sicurezza Connor Benson è immune al romanticismo. Fino a quando il lavoro lo porta a Monte Calanetti e incontra Isabella Rossi. Logan Cascini e Lucia Moretti non si vedono da molto tempo, dopo la rottura del loro rapporto. Ma la magia della Toscana (e di Venezia) li farà ritrovare. Lindsay Reeves e Zach Sullivan, americani, sono in Italia per un matrimonio reale. Colpo di fulmine! Christina Rose sa che la sua favola con il principe Antonio di Halencia non può durare. Ma intanto... Louisa Harrison, nuova proprietaria del Palazzo di Comparino, è stata un mistero fin dal suo arrivo. E ora Nico Amatucci vuole svelare tutti i suoi segreti.
Teresa Carpenter
Un amore da favola
Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: The Best Man & The Wedding Planner Harlequin Mills & Boon Romance © 2015 Harlequin Books S.A. Special thanks and acknowledgement are given to Teresa Carpenter for her contribution to The Vineyards of Calanetti series Traduzione di Alessandra Canovi Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved. © 2017 HarperCollins Italia S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Serie Jolly gennaio 2017 Questo volume è stato stampato nel dicembre 2016 da CPI, Barcelona HARMONY SERIE JOLLY ISSN 1122 - 5390 Periodico settimanale n. 2682 dello 03/01/2017 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 56 del 13/02/1982 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Mondadori, 1 - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 045.8884400 HarperCollins Italia S.p.A. Viale Monte Nero 84 - 20135 Milano
1 «Imbarco immediato per i passeggeri di prima classe del volo 510 diretto a Firenze.» Lindsay Reeves drizzò le orecchie e guardò l'orologio: aveva perso la cognizione del tempo. Spense il tablet, lo infilò nella borsa e afferrò il prezioso carico che stava scortando personalmente al di là dell'oceano. Mise sulla spalla la custodia contenente l'abito da sposa della futura Regina di Halencia e si mosse, proprio mentre l'altoparlante ripeteva l'annuncio. «Imbarco immediato per i passeggeri di prima classe.» «Benvenuta a bordo.» L'addetta all'imbarco spostò lo sguardo dal secondo biglietto che Lindsay aveva in mano al viso della ragazza. «Mi dispiace, entrambi i passeggeri devono essere presenti.» «Siamo entrambi qui. Ho comprato il biglietto per questo» rispose lei, mostrando la custodia dell'abito. La donna sorrise, ma dai suoi occhi era chiaro che stava mettendo in dubbio la sanità mentale di Lindsay. «Lei ha acquistato un biglietto di prima classe per il suo bagaglio?» «Sì» si limitò a rispondere la ragazza, sperando di non attirare troppo l'attenzione. Col matrimonio a solo un mese di distanza, la curiosità riguardo l'abito della sposa era già alle stelle. «Abbiamo un ripostiglio in prima classe dove può riporre il suo bagaglio, se vuole farsi rimborsare il bigliet5
to prima del decollo» le spiegò la donna, con fare perplesso. «No, grazie.» Lindsay spinse il secondo biglietto nella mano dell'addetta all'imbarco. «Non voglio perdere di vista questa custodia.» Sull'aereo, oltrepassò una coppia di anziani di bell'aspetto, seduta nelle prime poltrone, e si avviò verso l'ultima fila, dove scorse i suoi posti. Sistemò la custodia contenente l'abito da sposa sul sedile accanto al corridoio e aggrottò la fronte, quando questa si accasciò, stropicciandosi. Così non poteva funzionare. Riprovò a fissare la custodia ma questa cadde di nuovo, sicuramente per il peso del vestito. Aveva bisogno di qualcosa per tenerlo in posizione. Dopo aver utilizzato la sua borsa come contrappeso, appendendola alla gruccia e facendola pendere dietro lo schienale, scivolò oltre una giovane coppia e i due loro figli per andare nell'angolo cambusa a parlare con l'assistente di volo. «Abbiamo un armadio in cui possiamo appendere il vestito» dichiarò l'assistente, dopo aver sentito la sua richiesta. «Sono stata pagata per non perderlo di vista» replicò lei. Era abbastanza vero. La sua reputazione di wedding planner per ricchi e famosi dipendeva dal fatto che riuscisse a recapitare a Palazzo Reale il vestito senza che nessuno lo vedesse. «Mmh.» L'uomo – il cui nome sulla targhetta recitava Dan – si batté un dito sulle labbra, riflettendo. «Benvenuto a bordo, signore.» Dietro Lindsay un'altra assistente, una ragazza bionda, diede il benvenuto a un passeggero. Osservandolo con la coda dell'occhio, Lindsay si accorse che si trattava di un uomo molto alto, con le spalle ampie e i capelli neri. Si fece da parte per lasciarlo passare più agevolmente. 6
«Lei è l'ultimo dei passeggeri di prima classe» disse la hostess all'uomo. «Quando si sarà sistemato, mi faccia sapere se ha bisogno di qualcosa.» «D'accordo» rispose lui, con voce bassa e profonda, avviandosi lungo il corridoio. Santo cielo. Quelle poche sillabe le avevano provocato un brivido lungo la spina dorsale... Lindsay sperò che lo sconosciuto decidesse di dormire per l'intero viaggio. Lei voleva lavorare, durante il volo, e quella voce aveva il potere di distrarla. «Ho trovato!» esclamò Dan, trionfante. «Sistemeremo il sedile in posizione orizzontale, in questo modo la custodia non scivolerà. Potrebbe funzionare?» «Sì, sarebbe perfetto. Grazie.» «Non è permesso reclinare i sedili durante il decollo. Verrò a sistemare tutto non appena avremo raggiunto la quota di crociera,.» «Bene, mi è di grande aiuto.» Lindsay uscì dalla cambusa per tornare al proprio posto ma, giunta a metà del corridoio, vide il nuovo arrivato e rimase senza fiato. Era stupendo. Non c'era un'altra parola per descriverlo. Magro, con gli zigomi alti, i capelli scuri e la carnagione abbronzata, le sopracciglia arcuate e lunghe ciglia nere. Un'ombra di barba decorava la mascella quadrata. Improvvisamente, la ragazza sbarrò gli occhi e si lasciò sfuggire un grido. «Si alzi!» ordinò. «Si alzi immediatamente!» Era seduto sul vestito! L'uomo aggrottò la fronte e rivolse i profondi occhi castani verso di lei. Quello sguardo era così magnetico che Lindsay dimenticò quasi il motivo per cui stava urlando. Quasi. «Sta parlando con me?» domandò lui, con la sua voce profonda. «Sì.» Lei lo fronteggiò mettendosi le mani sui fianchi. 7
«Lei è seduto al mio posto, sul mio vestito. Si alzi!» «C'è qualche problema?» intervenne la hostess bionda, comparendo al fianco di Lindsay. «Quest'uomo si è messo al mio posto» rispose la ragazza, puntando il dito contro lo sconosciuto. «È seduto sulla mia custodia per abiti. Lo faccia alzare.» Dietro di lei un bambino cominciò a piangere. Lindsay rabbrividì, ma rimase irremovibile. La bordatura del vestito era un intrico cucito tutto a mano. Se avesse avuto bisogno di qualche riparazione, sarebbe costata una fortuna, e lei aveva già sborsato un patrimonio per far sì che non accadesse nulla all'abito. Come poteva qualcuno sedersi su una custodia per abiti senza nemmeno accorgersene? «Calmiamoci tutti» disse la hostess. «Signore, posso chiederle di alzarsi, per cortesia?» L'uomo la accontentò. «Non mi sono seduto su niente.» Indicò la custodia posata sul sedile dall'altro lato del corridoio. «L'ho spostato prima di accomodarmi, perché era sul mio sedile.» Lindsay guardò alla sua sinistra la custodia spiegazzata con sopra la sua borsa. Con un gesto rapido sollevò la pesante borsa e lisciò il tessuto. Era completamente stropicciato. Quell'uomo ci si era davvero seduto sopra, prima di spostarlo! «Posso vedere i vostri biglietti, per favore?» domandò Dan, raggiungendo la collega bionda. Lindsay gli porse il suo e attese di essere vendicata. «A dire il vero, siete entrambi nei posti sbagliati. Colpa mia, temo. Solitamente lavoro su un altro tipo di aereo. Mi scuso. Signorina Reeves, lei è a sinistra e, signor Sullivan, lei dovrebbe spostarsi avanti di una fila.» Perfetto, non poteva nemmeno prendersi la soddisfazione di incolpare quell'uomo. Per lo meno, sarebbe stato una fila davanti a lei, e non sarebbe stata costretta ad averlo accanto per tutto il viaggio. 8
Lo sguardo dell'uomo si spostò sui bambini seduti nella fila davanti, accanto al posto che gli aveva indicato Dan. «Preferirei questa fila» disse, con un sorriso affascinante. «È possibile cambiare posto?» No. No. No. «Certo» cinguettò la hostess bionda, incantata senza dubbio dalle sue fossette. «Non ci saranno altri passeggeri, in prima classe. C'è altro che posso fare, prima di continuare le operazioni di imbarco?» «Mi farebbe comodo avere un cuscino.» «Con piacere, signor Sullivan.» La hostess si voltò poi verso Lindsay. «Ha bisogno di qualcosa, signora?» «Vorrei un cuscino. E una coperta, per piacere.» «Faremo un servizio completo di preparazione per la notte dopo il decollo» rispose la ragazza. Sorrise poi a Sullivan prima di scomparire dietro la tenda che separava la zona passeggeri da quella riservata all'equipaggio. Lindsay rimase a fissarla. Questo significava che non poteva avere un cuscino e una coperta? Era la prima volta che viaggiava in prima classe e questo le provocava sensazioni contrastanti. Le piacevano i sedili molto più spaziosi e la possibilità di reclinarne lo schienale per la notte, ma la hostess bionda era davvero poco simpatica. Sistemò come poté la custodia col vestito da sposa sul sedile accanto al finestrino, in attesa di poter abbassare la spalliera. Sfortunatamente, in questo modo solo il corridoio la separava dal Signor Alto, Scuro e Sconsiderato. Nessun problema. Doveva solo ignorarlo e concentrarsi sul lavoro. Ci sarebbe voluto l'intero volo per configurare la disposizione dei posti a sedere per il ricevimento. Aveva la lista degli ospiti della sposa e l'elenco di quelli dello sposo. E tre pagine di appunti politici su chi non poteva essere seduto accanto a chi e su chi sarebbe dovuto sedere più vicino alla coppia reale. Quello che era iniziato come un matrimonio privato, era cresciuto fino a comprendere più di un centinaio di invitati e, inevi9
tabilmente, i fattori politici erano entrati in gioco. L'incubo di ogni wedding planner. Ma lei la considerava un'opportunità per eccellere. Prima di rendersene conto, Lindsay fu premuta contro il sedile dall'accelerazione dell'aereo che decollava e, poco dopo, Dan si avvicinò per reclinare il sedile accanto al suo e sistemare la custodia col vestito. Lei lo ringraziò e tornò a sedere. Con la coda dell'occhio guardò Sullivan e si accorse che gli era stato consegnato un bel cuscino, grande e soffice. Ignorarlo... più facile a dirsi che a farsi. Aveva un aroma intrigante: un profumo muschiato con un tocco di sapone. La ragazza riportò gli occhi sul tablet e scrisse qualche nome vicino a dei tavoli, poi controllò gli appunti per vedere se la sistemazione poteva funzionare. Ovviamente, non era così. Due persone dovevano stare più vicino alla coppia reale e altre due non potevano sedere allo stesso tavolo. Apportò alcuni cambiamenti e controllò di nuovo. Un leggero russare dall'altra parte del corridoio – molto meno fastidioso delle grida acute di uno dei bambini seduti davanti – la distrasse. «Vuole che le serviamo la cena, signorina Reeves?» domandò Dan, comparendo di nuovo al suo fianco. Lindsay guardò l'orologio sul tablet. Le otto in punto. Erano in volo già da un'ora. «Sì, grazie.» «Può scegliere tra cordon bleu di pollo o manzo alla Stroganoff.» «Prenderò il manzo e una cola, per favore.» L'assistente annuì e si volse dall'altra parte del corridoio. Sullivan disse di volere il manzo e dell'acqua. Lo sguardo di Lindsay incontrò quello di lui. Gli occhi castani con delle pagliuzze dorate la osservarono con interesse e apprezzamento e lei arrossì. «Che cosa c'è nella custodia?» domandò lui, la voce 10
resa ancora più bassa e roca dal sonno. Troppo sexy, per la pace mentale di Lindsay. «Non sono affari suoi» ribatté lei, riportando l'attenzione al tablet. «Deve trattarsi di qualcosa di piuttosto importante, se la cosa la innervosisce tanto. Mi lasci indovinare, un abito speciale per un'occasione particolare?» «Sì, se proprio vuole saperlo. E il mio lavoro è proteggerlo.» «Proteggerlo? Interessante. Dunque, il vestito non è il suo.» Lei sollevò gli occhi al cielo, prima di rivolgere uno sguardo infastidito all'uomo. «Preferivo quando russava.» Lui sorrise, accentuando le fossette. «Me lo merito. Mi ascolti, mi dispiace per il mio comportamento di prima e per essermi seduto sul vestito. Ho bevuto del vino, a cena, e il vino mi provoca sempre mal di testa.» Lindsay lo fissò. «Quindi, si è seduto sul vestito.» Lo sapeva. Aveva visto il modo in cui la custodia era stata stropicciata. Lui batté le palpebre, l'aria innocente. «Voglio dire che mi dispiace di averlo spostato sull'altro sedile senza prestare molta attenzione.» «Uhm...» Il sorriso dell'uomo non vacillò. «Perché ha bevuto del vino, se le fa venire il mal di testa?» Il sorriso si spense. «Perché una cena con i miei genitori è più facile da affrontare, con un po' di vino. Comunque, il mal di testa mi sarebbe venuto in entrambi i casi.» «Capisco.» Lindsay adorava la sua volubile e dipendente madre ma, era vero, certe cene erano più semplici, con un po' di vino. A volte, molto vino. Lui sorrise di nuovo. «Lei mi sorprende, signorina 11
Reeves. Avrei pensato che sarebbe inorridita, alla mia affermazione.» «I genitori non sono sempre facili da gestire.» La ragazza chiuse il tablet per prepararsi per la cena. «Questo non vuol dire che non li amiamo.» «Già. Il rispetto è un'altra questione.» Quelle parole attirarono la sua attenzione. Sullivan aveva l'espressione torva e lo sguardo distratto. La situazione con i suoi genitori doveva essere complicata. È un giorno triste, quello in cui si perde il rispetto per la persona che si ama di più al mondo. Comprendeva il suo dolore fin troppo bene. Grazie al cielo, Dan arrivò con la cena, interrompendo il flusso di vecchi ricordi. Attivò un vassoio sul lato del suo sedile e sistemò un piatto coperto davanti a lei, insieme a un bicchiere di cola. Vera porcellana, vero cristallo, posate di vero argento. Bello. Poi sollevò il coperchio e il profumo sensuale della carne brasata e della ricca salsa la raggiunsero. «Mmh» approvò lei. «Sembra fantastico.» «Posso garantirle che lo è» le assicurò Dan. «Lo chef La Salle è l'orgoglio dei cieli.» Lindsay assaggiò un boccone di manzo e gemette di piacere. Non poté farne a meno, il sapore eccezionale della carne aveva sedotto le sue papille gustative. «Attenta, signorina Reeves» la ammonì Sullivan. «Sembra che se la stia passando bene, laggiù.» «Mangi e capirà» ribatté lei, osservandolo mentre si portava un boccone alla bocca. «O, forse, no. Dopo tutto, lei ha già cenato.» «Non ho mangiato molto, prima. Caspita, è buono!» Indicò lo schermo video. «Le va di guardare un film, mentre ceniamo?» Era tentata. Sorprendentemente. Dopo il disastro dell'anno precedente, il lavoro era stato la sua grande consolazione. Raramente aveva avuto il tempo di rilas12
sarsi con un film. Una ragazza doveva lavorare duramente, se voleva soddisfare le star di Hollywood. E lei aveva dovuto lavorare ancora di più, dopo aver consentito a una vecchia fiamma di mettere a rischio la sua carriera. Ma aveva imparato la lezione. Per fortuna aveva firmato il contratto per questo evento prima del fattaccio, e aveva intenzione di rendere le nozze del Principe Antonio de l'Accardi di Halencia il matrimonio del secolo. Nessuno avrebbe messo in dubbio la sua dedizione... il che significava tornare al puzzle della sistemazione dei tavoli. «Lo guardi pure» rispose a Sullivan. «Io devo riprendere a lavorare.» «Che cosa sta facendo? I gemiti di prima non erano di piacere come quelli dovuti alla cena.» «È una forma di tortura creativa chiamata disposizione dei posti a sedere.» «Sembra straziante.» «Oh, mi creda, si tratta di una cena con molti politici e c'è una serie di protocolli che regolano la loro sistemazione. Poi bisogna aggiungere l'elemento simpatie e antipatie personali. Mi sembra di fare un passo avanti e due indietro... e poi dice che è lei a soffrire di mal di testa.» «Con i politici è sempre così.» Il tono le lasciò intendere che ne sapesse qualcosa. Prima però che potesse fare domande, lui proseguì: «Le informazioni non sono elencate su fogli di calcolo?». «Sì, ma ci sono più di cento nominativi. Devo organizzare un tavolo e poi controllare che i nomi presenti siano compatibili.» «Sa che può impostare un programma in grado di salvare le informazioni e dire se i compagni di tavolo sono compatibili nel momento stesso in cui inserisce un nome?» Lei lo guardò di sottecchi. «Sarebbe meraviglioso, se 13
fosse così. Come posso fare, esattamente?» L'uomo rise, un suono profondo e amichevole, poi snocciolò una serie di comandi. «L'installazione richiederà alcuni minuti, ma è probabile che alla fine risparmierà ore di lavoro.» «Sì, ma mi sono persa quando ha pronunciato la parola algoritmo...» Lindsay si asciugò le labbra col tovagliolo.«Per un momento aveva acceso davvero le mie speranze.» «Mi scusi, ho lasciato parlare il tecnico che è in me. Possiedo una società che fornisce software per la sicurezza informatica. Un programma come questo non è poi così difficile. Mi dia il computer e, dopo cena, me ne occuperò. Impiegherò meno di un'ora.» Quell'uomo non faceva che tentarla. Lindsay soppesò le ore che avrebbe risparmiato e l'accordo di riservatezza che aveva firmato e, purtroppo, scosse la testa. «Grazie, ma non posso. Si tratta di un evento speciale. Non mi è permesso condividere le informazioni se non col personale designato.» «Si tratta delle nozze del Principe Antonio di Halencia, non è vero?» La ragazza sbarrò gli occhi. Come poteva saperlo? «Non è difficile da indovinare. L'abito da sposa, la tabella con i posti a sedere. Siamo su un volo per Firenze e so che hanno una wedding planner americana... Vediamo di risolvere il problema dell'accordo di riservatezza» disse Sullivan, estraendo il cellulare. «Che cosa vuole fare? Telefonare a Palazzo Reale?» lo prese in giro lei. «Ciao, Tony.» Tony? Il diminutivo di Antonio? Sì, come no. «Ho ricevuto il tuo messaggio. Non preoccuparti. Rimarrò qui per un mese.» Ascoltò per qualche momento. «Sì, ho cenato con loro. Sono stati entusiasti per l'invito. Ascolta, la wedding planner è sul mio stesso aereo e ha 14
bisogno di un programma informatico per organizzare i posti a sedere ai tavoli. È tenuta al segreto da un accordo di riservatezza e non può lasciare che io la aiuti. Puoi darle l'autorizzazione? Bene, te la passo.» Porse il telefono a Lindsay. «È il Principe Antonio.»
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2682 - Un amore da favola di T. Carpenter Per Zach il matrimonio è la tomba dell'amore, Eppure, eccolo a Monte Calanetti in veste di testimone dello sposo. Forse, però, non è troppo tardi per mandare a monte il – per nulla – lieto evento. Per raggiungere il suo scopo offre il suo aiuto a Lindsay, la graziosa wedding planner. I VIGNETI DI CALANETTI 2683 - Il milionario e la ballerina di S. Lane Per Saffron danzare è come respirare, ma un infortunio rischia di mettere fine alla sua carriera. Lei è disposta a tutto per curarsi, persino a sposare il milionario Blake. Lui ha bisogno di una moglie, e se resteranno sposati per ameno un anno lui sosterrà le sue spese mediche. La loro finzione, però, è fin troppo reale.
2684 - Un principe in cucina di K. Shepherd Tristan, principe di Montovia, deve dire addio alla sua libertà,. Decide di regalarsi un ultimo viaggio e la meta è Sydney, città che ha sempre voluto visitare. Cosa potrà mai succedergli in un luogo così moderno e cosmopolita? Be', per esempio essere preso a mestolate dalla chef Gemma Harper! 2685 - Il capo del mio cuore di C. McKellen Cara è determinata a rifarsi una carriera, e non permetterà al milionario Max di metterla alla porta. Nonostante sia famoso per essere un uomo cupo e solitario, non può certo fare tutto da solo. Ha bisogno di un'assistente personale, e lei è perfetta per quel ruolo. Deve solo avere l'opportunità di dimostrarlo.
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2686 - Principessa per amore di R. Winters Christina ha sempre voluto un matrimonio da favola, e sposare un principe non è forse un requisito indispensabile? Le nozze con il Principe Antonio, però, rischiano di trasformarsi in un incubo per il suo cuore innamorato. Lui, infatti, l'ha chiesta in moglie solo per evitare uno scandalo. I VIGNETI DI CALANETTI 2687 - Baciami a San Valentino di J. Adams Essere proprietario della catena di vivai più importanti di Sydney è una bella responsabilità. Per fortuna il milionario Linc può contare su una vivaista eccezionale: Cecilia. Lavorare in mezzo alle rose nel giorno di San Valentino, però, scatena in lui il desiderio di conquistarla. 2688 - Una sorpresa per il milionario di K. Shepherd Quando la party planner Eliza e il milionario Jake si ritrovano come ospiti a un ricevimento di nozze, lei decide che è arrivato il momento di soddisfare ogni curiosità riguardo a quell'uomo. Sa benissimo che lui non è in cerca di una relazione, ma perché negarsi un - non tanto - innocente divertimento? 2689 - Un tesoro di (ex) marito di M. Douglass Jack Pearce è pronto a presentare le carte del divorzio. Sua moglie Caroline, infatti, sembra più innamorata del suo lavoro di antiquaria che di lui. Sono ormai cinque anni che conducono vite separate, eppure quando si incontrano per mettere la parola fine alla loro relazione, Jack sente...
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