FAVOLE SOTTO IL VISCHIO Emma, Grace, Ashleigh e Sophie lavorano tutte per la stessa agenzia di cameriere di Londra e ognuna di loro ha sogni e speranze che sembrano irrealizzabili. Qualcosa, però, sta per cambiare. Che sia grazie alla magia del Natale? Le luci sfavillanti, gli abeti decorati da palline multicolori, i bastoncini di zucchero rossi e bianchi... si ha la sensazione che possa accadere qualcosa di straordinario da un momento all'altro. A volte, però, il destino va aiutato... e se a dare la spinta nella direzione giusta sono le tue migliori amiche, allora il successo è garantito, specialmente se si parla d'amore!
In Un ballo da favola, Ashleigh, la più vivace e intraprendente delle Maids in Chelsea si troverà costretta a recitare la parte della fidanzata del milionario greco Lukas, e proprio durante il periodo natalizio. In fondo, è stata lei a cacciarsi in quel guaio, accampandosi senza permesso nel suo appartamento. Lukas è così affascinante che fingersi innamorata di lui è più semplice di quel che Ashleigh pensava, ma è ancora più semplice dimenticare che lei non è Cenerentola, e che Lukas, finita la recita, non la cercherà mai più. A meno che un bacio sotto il vischio non compia anche questa volta la sua magia...
Kandy Shepherd
Un ballo da favola
Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: Greek Tycoon's Mistletoe Proposal Harlequin Mills & Boon Romance © 2016 Harlequin Books S.A. Special thanks and acknowledgment are given to Kandy Shepherd for her contribution to the Maids Under the Mistletoe series. Traduzione di Paola Picasso Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved. © 2017 HarperCollins Italia S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Serie Jolly novembre 2017 Questo volume è stato stampato nell'ottobre 2017 da CPI, Barcelona HARMONY SERIE JOLLY ISSN 1122 - 5390 Periodico settimanale n. 2724 del 21/11/2017 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 56 del 13/02/1982 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Mondadori, 1 - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 045.8884400 HarperCollins Italia S.p.A. Viale Monte Nero 84 - 20135 Milano
1 Appena mise piede nella sua abitazione di Chelsea, Lukas Christophedes udì la solita musica infernale. Le odiate carole natalizie avevano profanato anche la casa che preferiva. Quante volte, quel giorno, aveva udito strombazzare Jingle Bells? Il Natale era alle porte e quella musica ossessiva lo aveva seguito dall'aeroporto di Atene fino a Londra, dove aveva partecipato a una faticosa riunione d'affari. Le donne delle pulizie dovevano aver lasciato accesa la radio, forse come deterrente per i malintenzionati che infestavano l'area di Chelsea. Il contratto che aveva stipulato con la ditta di pulizie Maids in Chelsea prevedeva che la sua casa fosse pulita e arieggiata tutti i giorni, in modo da essere pronta, se avesse dovuto soggiornarvi. Mentre attraversava a passo rapido l'ingresso per spegnere l'apparecchio, la musica aumentò, arricchita da una voce femminile decisamente stonata. Imprecando in greco e in inglese, intuì che una cameriera canterina doveva essere ancora intenta a pulire. Eppure erano già le sei pomeridiane, quindi la squadra di lavoratrici domestiche doveva essere andata via, consentendogli di godere un po' di pace e d'intimità. 5
Avrebbe detto due paroline alla ditta in questione. Dopo aver buttato il cappotto e la sciarpa di cachemire su una poltrona dell'atrio, Lukas salì le scale che portavano ai due piani superiori, intenzionato a mandare fuori dalla sua dimora quella ritardataria. Arrivando davanti al bagno adiacente la stanza padronale, sentì il desiderio di tapparsi le orecchie. La porta del lussuoso bagno ristrutturato da un architetto famoso, era socchiusa. Lukas la spalancò e s'impietrì. Felicemente a mollo nella sua vasca c'era una donna... nuda. Sebbene una nuvola di bollicine nascondesse le sue parti più intime, riuscì a vedere la rotondità dei seni, la levigatezza delle spalle e il collo elegante. Una massa di capelli castano dorato era legata in cima alla testa, ma alcune ciocche si arricciavano intorno a un viso a forma di cuore. La donna teneva una gamba sollevata e con una spazzola dal manico lungo – la sua spazzola nuova – s'insaponava i piedi le cui unghie erano laccate di rosa. «Oh, what fun is to ride in one-horse open sleighay» cantò la sconosciuta, sbagliando l'acuto finale. Incredulo, Lukas la fissò un momento prima di esplodere. «Chi diavolo è lei e che cosa ci fa nel mio bagno?» La donna si voltò a occhi sgranati e lui vide che le sue iridi erano di un azzurro straordinario. Poi la sconosciuta urlò con tutto il fiato che aveva: «Se ne vada!». Lukas non si mosse. «Prima esca dalla mia vasca.» La ragazza agitò minacciosamente la spazzola. 6
«Nossignore. Prima sparisca lei» replicò. Poi, accorgendosi di aver sollevato il busto in modo eccessivo, scivolò in basso. «Presumo che... che lei sia il signor Christophedes. Mi avevano detto che sarebbe rientrato a Londra dopo Natale.» «Lei chi è?» Una vampata di rossore le salì alle guance. «Ashleigh Murphy. La cameriera che le è stata assegnata dalla ditta Maids in Chelsea.» «Mi dica dunque, Ashleigh Murphy, che cosa sta facendo dentro la mia vasca?» «Mi lavo.» La sua audacia lo fece quasi sorridere. Quasi. La ragazza non doveva avere più di venticinque anni ed era adorabile, ma si era presa una libertà inconcepibile per una cameriera. «Non mi basta. Tenti di nuovo» le impose. Usò un tono autoritario, anche se avrebbe tanto voluto scoppiare a ridere: com'era possibile fare conversazione in quella situazione? «Il suo è un bagno talmente lussuoso. Mentre lo pulivo mi è venuta voglia di provare la vasca. È così bella» concluse lei, accarezzandone il bordo con reverenza. «L'albergo in cui ho alloggiato, una catapecchia, aveva una stanza da bagno in comune, assolutamente disgustosa» seguitò. «Prima di posare un piede dentro dovevo disinfettarla. Inoltre dal rubinetto scendeva solo un filo d'acqua» concluse, evitando di guardarlo. «Se si è trasferita altrove, come presumo, la situazione non è migliorata?» volle sapere lui. Ashleigh arricciò il naso. «Enormemente, perché... mi sono trasferita qui, nella sua casa...» «Lei che cosa?» La domanda espressa in tono irato la fece sprofondare sott'acqua fino alla bocca. 7
«Non pensa che in tal modo lei dispone di una cameriera fissa senza pagare nessun extra?» tentò alla disperata. «Non è sufficiente, Ashleigh Murphy» tuonò lui. La ragazza si rimise seduta e incrociò le braccia sul seno. Lukas sapeva che avrebbe dovuto distogliere lo sguardo dal corpo che emergeva, pallido e levigato, ma non ci riuscì. Nei trentaquattro anni della sua vita, non si era mai trovato in una situazione simile. E pensare che nel palazzo di Atene in cui era cresciuto c'erano sempre decine d'inservienti. «Non so dove andare. L'albergo non ha più posto per me. Speravo di poter condividere l'appartamento di un'amica, ma non è stato possibile. In questo periodo a Londra i prezzi sono tanto alti che non ho potuto permettermi un'altra sistemazione. Quando sono stata assunta e mandata da lei come cameriera...» «Ne ha approfittato e si è installata qui» concluse Lukas. «Approfittato? Forse a lei può sembrarlo, ma ero disperata. Se non mi fossi infilata in una delle sue stanze per gli ospiti, sarei dovuta tornare a casa» concluse lei con voce tremante. «Dov'è la sua casa?» «In Australia.» «L'Australia è un bel paese, soprattutto adesso che è estate là.» Ashleigh premette il mento sul petto. «Sono fuggita da un matrimonio» mormorò. «Se tornassi adesso, la mia famiglia penserebbe che sono pronta a sposare un uomo che non amo.» Lukas non seppe che cosa dire. Il fatto che la ragazza fosse una sposa in fuga non ne giustificava il com8
portamento. «Si consideri fortunata che non chiami la polizia.» Lei sbarrò gli occhi. «Non lo faccia, la prego. Le assicuro che non ho rubato niente. Per ripagarla ho lavorato più di quanto avrei dovuto normalmente. E per favore, non chiami Clio Caldwell all'agenzia. Non sa che abito qui. È stata gentile con me e non voglio deluderla. Tra l'altro sta attraversando un brutto momento e non voglio che si preoccupi anche per me.» Sembrava più preoccupata per la sua datrice di lavoro che per aver usufruito della sua vasca da bagno. Forse era davvero solo giovane e sventata, più disperata che disonesta. «Le suggerisco di fare la valigia e...» «Ho solo uno zaino» lo interruppe lei. «Lo prepari ed esca dalla mia casa.» Ashleigh si mordicchiò il labbro inferiore e lui non poté fare a meno di notare la perfezione della sua bocca e lo splendore dei denti. «Adesso?» domandò. «Adesso!» confermò lui, battendo un piede per terra. «Ma...» La voce le mancò. Lukas esitò. Una parte di lui avrebbe desiderato vederla emergere completamente dall'acqua, per verificare se il suo corpo era snello come supponeva, ma resistette. Non era il tipo da cedere agli istinti più bassi. Aveva imparato a controllarsi dopo aver visto il padre concedersi tutti i piaceri della carne e dopo essere stato costretto a prendere le distanze dalla sua famiglia decadente. Sospirando, afferrò un telo di spugna e glielo lanciò. Per afferrarlo, lei dovette sollevarsi ed esporre i seni. Poi lo guardò, muta e spaventata. 9
Lukas retrocesse. Voleva mandare via quella donna, non incuterle paura. «Si vesta e prima di andarsene venga nel mio studio» le disse, lasciandola sola. Ashleigh si asciugò con mani tremanti. L'incontro con Lukas Christophedes l'aveva sconvolta non tanto perché si era fatta sorprendere a bagno nella sua vasca, ma per lui. Subito prima di urlare, i suoi sensi avevano registrato che quello sconosciuto bruno e aitante era uno schianto. Essendo cresciuta in campagna, non sapeva niente dei miliardari greci, ma aveva sempre immaginato che fossero anziani, panciuti e con i capelli grigi, invece Lukas Christophedes sembrava uscito dalle pagine satinate di una rivista. Alto, spalle larghe, capelli neri, volto incisivo, era bellissimo. Tuttavia quando, vedendola immersa nella vasca, i suoi occhi scuri l'avevano fissata con ferocia, le era sembrato un individuo torvo e rabbioso. Ripensandoci a mente fredda, doveva riconoscere d'aver commesso una follia, sistemandosi in quella casa all'insaputa della direttrice dell'agenzia e del proprietario. Per fortuna non lo incontrò mentre sgattaiolava nella stanza degli ospiti che aveva fatto propria, coperta alla meno peggio dal telo di spugna. Dopo essersi vestita, buttò le sue poche cose nello zaino, pensando a che cosa avrebbe potuto dire a propria discolpa. Se Lukas Christophedes l'avesse denunciata alla polizia, avrebbero potuto espellerla dal paese. Tutto perché la sua amica Sophie era scomparsa misteriosa10
mente la sera in cui avrebbe voluto chiederle di poter dormire sul suo divano, in attesa di trovare un'altra sistemazione. Sophie era ricomparsa solo il giorno seguente con un sorriso enigmatico e non aveva dato alcuna spiegazione. Non sapendo dove andare, Ashleigh aveva pensato alla lussuosa residenza a Chelsea, quasi sempre disabitata, che per contratto avrebbe dovuto pulire per due mesi. La prima notte vi era entrata con circospezione, aveva occupato la camera degli ospiti piÚ piccola e si era buttata vestita sul letto. Ma alla terza sera aveva cominciato a rassicurarsi. Nessuno avrebbe saputo della sua intrusione e lasciare vuota una dimora come quella sarebbe stato uno spreco. Ma per quanto tentasse di convincersi, si rendeva conto d'aver sbagliato. L'idea di dover affrontare Sophie, l'amica che conosceva fin da bambina e che le aveva procurato quel posto, la riempiva d'angoscia. Per non parlare di Clio. La carismatica proprietaria dell'agenzia aveva corso un rischio assumendo un'australiana che non conosceva e che come donna delle pulizie non aveva molta esperienza. Sospirando, Ashleigh si gettò lo zaino sulle spalle. Scappando per non doversi sposare, si era portata dietro il minimo indispensabile, pensando di trascorrere un paio di settimane a Londra. Ma vivere in quella città le era piaciuto tanto che aveva deciso di lasciare il suo impiego a casa e di rimanervi. Il lavoro che faceva attualmente era faticoso, ma la divertiva. Aveva fatto amicizia con altre due ragazze, Emma e Grace e aveva deciso di restare dov'era finchÊ il suo risentito fidanzato e la sua famiglia avessero capito che non intendeva sposarsi. 11
«Dan è come un figlio per noi» le avevano ripetuto mille volte i suoi genitori. «Gli vogliamo bene.» Anche lei gli era affezionata, ma non lo amava. Un mese prima della data prevista per le nozze, aveva cercato di spiegare a entrambi che non voleva sposarlo, arrivando a dichiarare che Dan era l'uomo più noioso del mondo, Sua madre aveva replicato che ragionava in quel modo perché era nervosa come tutte le spose: il padre le aveva battuto una mano sulla testa, affermando che non c'era niente di male a essere un po' noioso. Impossibile farli ragionare. Così era scappata, con l'intenzione di tornare a Bundaberg per Natale. La sua famiglia festeggiava in grande il Natale, e lei era sempre stata presente in quel periodo dell'anno. Ma alcuni giorni prima, durante una videochiamata con la madre, aveva visto Dan seduto sul divano che le inviava dei baci e le mostrava l'anello di fidanzamento che gli aveva restituito, sostenendo pomposamente che presto lei se lo sarebbe infilato di nuovo al dito. Vederlo così compiaciuto e sicuro di sé le aveva fatto salire il sangue alla testa. La sua famiglia l'aveva tradita. Senza più esitare, aveva informato tutti che non sarebbe tornata a casa per Natale e che non era sicura che un giorno sarebbe rientrata in Australia. Adesso era sola in una fredda notte di dicembre senza un posto in cui rifugiarsi, o forse si sarebbe ritrovata in una cella della polizia, se non fosse riuscita a convincere Lukas Christophedes a lasciarla andare. Recitando una preghiera, salì al piano superiore. Stabilirsi in quella casa era stata una pessima idea, si ripeté. Aveva spolverato, passato l'aspirapolvere do12
vunque e lustrato a specchio il suo ufficio, perciò sapeva dove dirigersi. La porta era aperta, Lukas Christophedes era seduto dietro la sua scrivania e le voltava la schiena. Si era tolto la giacca del completo elegante e la camicia che indossava ne evidenziava il dorso muscoloso. Quando la udì bussare, ruotò la seggiola verso di lei. Ashleigh smise di respirare. Si era sfilato la cravatta e si era slacciato i primi bottoni della camicia cosicché tra i lembi candidi si vedeva un triangolo di pelle abbronzata. Aveva i capelli arruffati, come se li avesse spettinati, immergendovi le dita. Per un momento le sembrò meno intimidatorio. Poi lui la fissò, socchiudendo gli occhi e lei rabbrividì. Quell'uomo l'aveva in suo potere, ma era stata lei a mettere nelle mani di Lukas il proprio destino. Uscire da quella situazione non sarebbe stato facile.
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2 Vedendo Ashleigh entrare timidamente nel suo ufficio, Lukas abbassò il viso per mascherare la sorpresa. Si era aspettato che il suo zaino fosse trasandato come quello dei numerosi giramondo sempre squattrinati, in cerca di un pasto poco costoso e di un letto gratis mentre quello che portava lei era ricoperto di adesivi con l'immagine di baie e tratti di mare della Grecia. Conosceva bene quei posti, c'era andato a nuotare e a veleggiare prima di dover prendere in mano le redini degli affari di famiglia che la gestione dissennata dei suoi parenti aveva messo in gravi difficoltà . Ashleigh Murphy sembrava diversa. Sebbene indossasse dei jeans scoloriti, una maglietta anonima e delle scarpe da tennis scalcagnate, che avrebbero fatto urlare sua madre se le avesse viste calpestare uno dei suoi preziosi tappeti, in lei c'era un quid che trascendeva quell'abbigliamento dimesso e che inchiodava lo sguardo. PiÚ piccola di quanto gli era sembrata distesa nella vasca, aveva un'ossatura delicata e il modo in cui si muoveva era aggraziato. Una massa di capelli lucidi e folti le cadeva sulle spalle e le circondava il viso pallido e gli straordinari occhi azzurri. BenchÊ ne fosse 14
totalmente inconsapevole, quella ragazza possedeva della classe. Mentre un'idea prendeva forma nella sua mente, l'irritazione iniziale cominciò a scemare. Era un'idea che gli avrebbe permesso di risolvere il problema nel quale era incappato e che lo preoccupava dalla riunione al The Shard del pomeriggio; problema spinoso che se non avesse superato, gli avrebbe impedito di allargare il suo raggio d'azione in campo affaristico. In ogni caso, prima di coinvolgere Ashleigh Murphy doveva sapere qualcosa del suo passato e vagliarne le capacità. Dopo averle fatto cenno di sedersi davanti a lui, prese a battere la penna sul tablet. Il tentativo della ragazza di nascondere il suo disagio era ammirevole, ma il nervosismo trapelava ugualmente dal modo in cui artigliava i braccioli della poltrona e si agitava. «Sto cercando di decidere che cosa fare nei riguardi di una persona che ho trovato immersa nella mia vasca da bagno, invece di pulirla» la informò. Ashleigh curvò le spalle. «La prego, so d'aver fatto una cosa sbagliata e mi scuso ancora.» «Per quanto tempo intendeva alloggiare in casa mia?» «Questa notte. Dopo...» «In modo da andare via prima che qualcuno la scoprisse e farla franca?» «No! Volevo cercare un posto in cui sistemarmi che fosse alla mia portata. Sto aspettando che da casa mi mandino dei soldi. Sono stata assunta dall'agenzia da troppo poco tempo per chiedere un anticipo.» Il fatto che non avesse un soldo giocava a suo favore, pensò Lukas con soddisfazione. «Che tipo di visto 15
ha che le permette di lavorare nel Regno Unito?» «Nessun visto. Mio padre è nato in Inghilterra, e io ho un passaporto che mi consente di entrare in tutti i paesi europei.» «Però vive in Australia?» «I miei nonni vi emigrarono quando mio padre era un bambino, ma abbiamo vissuto a Manchester per due anni perché lui studiava per ottenere il PhD.» «Suo padre è un accademico?» «È il preside del liceo di Bundaberg dove abitiamo.» «E sua madre?» «Insegna anche lei. Ma non capisco che cosa c'entri tutto questo con me.» «M'interessa. Ha sempre fatto la cameriera?» «No di certo!» replicò lei con foga. «Non che ci sia qualcosa di male in questo mestiere e io mi ritengo brava in questo lavoro. In realtà sono una commercialista. Mi solo laureata in economia all'università del Queensland.» «Lei...» Ashleigh alzò una mano. «Non lo dica. Se avessi un dollaro per ogni volta che qualcuno mi ha detto che non sembro una commercialista, sarei una donna ricca.» Lukas si sforzò di non sorridere. Non c'era ragione che una donna così squisitamente femminile non fosse una commercialista. Questo la rendeva ancora più interessante e particolare. «Tratta il denaro per mantenersi, eppure si è ridotta come un senzatetto?» «Colpa delle circostanze.» «I suoi genitori non le hanno insegnato l'onestà?» 16
Ashleigh si offese. «Certo.» «Potrei chiederle di svuotare il suo zaino davanti a me e di rovesciare le tasche.» Lei sollevò il mento. «Per vedere se ho rubato qualcosa? Lo farò con piacere. Non ho niente da nascondere, ma eviti di perquisirmi perché in quel caso sarò io a chiamare la polizia.» Lukas si pentì d'essere stato così insolente. Non aveva alcuna voglia di frugare tra le cose di quella ragazza. Se l'avesse fatto, si sarebbe comportato come un individuo arrogante, insensibile e rozzo. Lui non era così. «Mi accontenterò della sua parola» rispose goffamente. Se era riuscito a evitare che la compagnia di famiglia fallisse e tornasse a rendere milioni di dollari, lo doveva alla sua abilità di capire la gente e adesso l'istinto gli diceva che quella giovane donna era un po' sciocca e avventata, ma non disonesta. «So che la Maids in Chelsea fa delle ricerche scrupolose prima di assumere il personale e presumo che abbia indagato anche su di lei» affermò. Ashleigh alzò gli occhi al soffitto. «Posso assicurale che in Australia la mia fedina penale è pulita» dichiarò. «L'unico errore che ho fatto è stato approfittare della sua casa. So di aver sbagliato e mi scuso di nuovo.» «Quindi, ricapitoliamo: avrebbe dormito qui anche questa notte, giusto?» «Sì, data la situazione...» Lukas la ignorò e guardò il tablet. «Ho calcolato quanto le sarebbero costate tre notti in un albergo del West End altrettanto confortevole. La somma che mi deve è questa» disse, citando una cifra. 17
2722 - Un segreto per la principessa di B. Wallace La principessa Arianna di Corinthia è fuggita in incognito a New York per evitare uno scandalo. Spera, lontano dal suo regno, di riuscire a prendere la decisione giusta. Ma un destino beffardo la spinge tra le braccia di Max Brown, bellissimo ristoratore. 2723 - Il Natale del milionario di S. Meier Quando Kristen chiede al milionario Dean di sovvenzionare il suo progetto di aiuti nel Terzo mondo, lui accetta di buon grado, ma vuole una contropartita: lei dovrà accompagnarlo a un esclusivo party di Natale. Dean ha un animo ferito e valide ragioni per detestare quella ricorrenza, ma Kristen spera di... 2724 - Un ballo da favola di K. Shepherd Ashleigh è a Londra da poco, e quando si trova a pulire l'appartamento vuoto del milionario greco Lukas cede alla tentazione di stabilirvisi. Lukas torna all'improvviso, la scopre, ma invece di cacciarla le fa una proposta intrigante e in cambio del suo sì la ospiterà fino a Capodanno. FAVOLE SOTTO IL VISCHIO 2725 - Un regalo per il capo di J. Faye Quanto Holly conosce Finn, il milionario per cui lavora? Non sa del suo progetto a favore dei bambini svantaggiati, o che sia uno dei principali finanziatori del più importante ballo di beneficenza di New York... ma sa che dopo una magica notte insieme è diventato ancora più difficile non desiderarlo.
dal 5 dicembre 2726 - Un principe al bivio di B. Wallace Un fugace bacio sotto il vischio tra Rosa e Armando stupisce entrambi per l'intensità dell'emozione che suscita. Loro, però, non sono fatti per stare insieme. Lui è il principe Armando Santoro di Corinthia, e il suo destino è un matrimonio politico. L'amore, però, non conosce le regole di corte... 2727 - Amore sulla soglia di K. Hardy L'ultima relazione di Amy è finita perché non poteva avere figli, il matrimonio di Josh è terminato perché la moglie lo ha lasciato per un altro. Sono vicini di casa, si conoscono poco ma entrambi hanno chiuso con l'amore. E se invece fosse l'amore a cercare loro nelle fattezze di una neonata lasciata sulla soglia di casa? 2728 - Un Natale perfetto di S. Wilson Grace ha sempre amato il Natale, ma questo è il primo senza la sua adorata nonna. Per far fronte alla mancanza ha deciso di passarlo lavorando nell'hotel presso cui fa la cameriera. Finlay Armstrong è il proprietario dell'hotel e, come Scrooge, odia quella festività e tutto ciò che la riguarda. FAVOLE SOTTO IL VISCHIO 2729 - Un uomo nuovo di S. Pembroke Quando il quasi ex marito, il milionario Jacob Foster, ricompare nella sua vita, Clara non riesce a rifiutare. Sarà un'ottima occasione per verificare se quell'uomo è ancora il distratto maniaco del lavoro da cui è fuggita o se è finalmente pronto per conoscere il segreto che lei custodisce da anni.
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